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Autore: Tico_Sarah    05/12/2009    4 recensioni
Proviamo a trasformare la Shinra in una scuola superiore, prendiamo tutti i personaggi di Final Fantasy VII e buttiamoceli dentro, dimenticando (o quasi) la trama originale del gioco. Avremo solo dei normali alunni: Cloud, il riservato e complessato biondino che nessuno nota a parte Zack, la dolcissima e allegra Aerith, Tifa, la ragazza provocante che tutti vorrebbero conquistare, i tre bulletti della scuola Kadaj, Yazoo e Loz, lo studente modello Angeal, Sephiroth, il campione di scherma della scuola, il l’appassionato di letteratura Genesis, il nuovo professore, Rufus Shinra, che tutti odiano perché è il figlio del preside ed è ritenuto un raccomandato, e molti altri ancora. Infine il preside Shinra e il suo più intimo amico, il professore di scienze: Hojo, che nessuno vede di buon occhio. Sullo sfondo, le vicende dei personaggi si intrecciano tra amicizie, amori, bugie e segreti. Ho messo OOC tra gli avvertimenti per evitare disguidi... Bè, leggete (e commentate)... mi farà davvero piacere.
Genere: Romantico, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In terzo B, la situazione del lunedì si faceva sempre più drammatica ogni settimana che passava dall’inizio della scuola. La percentuale dei malati, il lunedì saliva misteriosamente a cifre vertiginose, e quelli che, ignari del loro destino, prendevano la cartella e si dirigevano in aula, venivano puntualmente freddati da un’interrogazione.

Le prime due ore del lunedì erano diventate più simili ad un girone dell’inferno che ad una lezione di matematica. 

Tutti i lunedì, il professor Hojo entrava, rivolgeva un’occhiata alla classe per calcolare quanta gente avesse dato forfait, e si sedeva con ambigua soddisfazione sulla sedia della cattedra, incrociando le dita sotto il mento. E il bello era che, tutte le volte, il commento era più o meno questo:- buongiorno ragazzi, c’è qualcuno che vuol venire volontario?-

Bè, a quel punto chiunque avrebbe desiderato avere il potere del teletrasporto come in Dragon Ball e sparire dalla circolazione, peccato che ciò non era concesso a nessuno, quindi il commento successivo del professore si tramutava in un vero e proprio sarcasmo:- non c’è tutta questa fila di gente, vedo, quindi sarò costretto a chiamare io.-

La reazione degli studenti era varia, ma fondamentalmente finalizzata a diventare più invisibili possibile. C’era chi fingeva di cercare qualcosa per terra o dentro lo zaino, chi, speranzoso, alzava la mano per andare al bagno, chi assumeva un’aria da finto tonto e chi, rassegnato, correva a ripassare quegli ultimi due minuti che precedevano il massacro.

A quel punto, qualcuno doveva pur scaricare la tensione in qualche modo, e se ne usciva con una frase del tipo:- uffa, non ho studiato.-

Così, il professore si accorgeva di lui e chiedeva alla classe:- chi è stato a parlare?-

Ovviamente, la classe avrebbe fatto di tutto pur di rimanere unita, ma a volte è necessario sacrificare qualche pedina per il bene comune, no?

-è stato lui!-

Tutte le teste si girano verso un’unica direzione, e persino qualche dito corre ad indicare un ragazzino biondo nelle ultime file.

Hojo sorride, prende il registro con una mano, il gessetto con l’altra e chiama il diretto interessato come se fosse condannato a morte:- Cloud Strife, venga pure.-

Un gemito, e Cloud si alza, rassegnato a non poter scappare ad suo destino.

 

*

 

Tifa camminava per il lungo corridoio senza perdere d’occhio l’orologio. Erano le otto e un quarto, ed era in ritardo catastrofico!

In realtà, era il suo primo giorno in quella scuola, e non riusciva a trovare la sua classe, quindi continuava a vagare per la scuola senza la più pallida idea di dove si sarebbe dovuta dirigere.

Sbuffò sonoramente e accellerò il passo, nervosa.

“Ma guarda,è il primo giorno e sono già in ritardo! Scommetto che il professore penserà che io sia una ritardataria cronica...! Spero di no, anche perché non è colpa mia se in questa scuola non c’è uno straccio di bidello... uff... dove sarà il terzo B?”

Stava per svoltare l’angolo quando urtò contro un ragazzo che procedeva nella direzione opposta, anch’egli immerso nel filo dei suoi pensieri.- ei! guarda dove vai!- protestò lui, stizzito.

-bè, potrei dire la stessa cosa di te!- ribattè Tifa, rivolgendo un’occhiata di fuoco al ragazzo dai lunghi capelli argentati.- e soprattutto potresti chiedere scusa...!-

Lui la guardò con aria di sufficienza.- non ti ho mai vista da queste parti, sei una di quelle provincialotte appena trasferitesi in città, eh?-

-io non sono provincialotta!- strillò Tifa, arrabbiata. – e tu sei un vero maleducato!-

Il ragazzo incrociò le braccia sul petto con aria lugubre, poi la fissò con sguardo indecifrabile.- va bene, va bene, scusa, non intendevo ferirti.-

-bugiardo.-

-ei, ho chiesto scusa, che vuoi di più?!- esclamò lui, di nuovo innervosito.

Tifa sfoggiò un’aria da sapiente.- non so che farmene delle tue scuse, se non sono sincere. Piuttosto, dato che voi gente di città siete così colta, perché non mi dici dove si trova il terzo B?-

-sei del terzo B?- chiese il platinato, mutando espressione di colpo.

-allora?- chiese Tifa, guardandolo sospettosa.- qualcosa non va?-

Lui alzò il pollice e indicò una porta alle sue spalle.- è la classe vicino alla mia.- disse, in tono cupo.

Tifa si offese.- che c’è? Non ti va che io stia nella classe vicina alla tua? Dimmelo subito, almeno mettiamo le cose in chiaro!-

-calma, calma. Ma non ho tempo per fare da baby sitter, io.- disse il ragazzo, lanciandole un’occhiata di bieco.- se vuoi fare il giro della scuola non rivolgerti a me, hai capito?-

-non l’avrei fatto comunque.- sbottò Tifa, facendogli la linguaccia.

-bene.-

Ci fu un attimo di silenzio, in cui i due rimasero a fissarsi, poi Tifa si innervosì nuovamente.- insomma, se non mi vuoi tra i piedi perché non mi lascia passare?-

-guarda che il corridoio è piuttosto largo.- osservò lui, reclinando il capo verso destra.

-che antipatico.- sbuffò Tifa.

Cercò di oltrepassare il ragazzo, ma lui le bloccò il polso e la trattenne. –aspetta.-

Tifa lo guardò male.- che vuoi? Sei pure un maniaco, adesso?-

-sono Sephiroth.- si presentò lui, indignato.

-Tifa.- rispose la ragazza, liberandosi della presa con uno strattone e rivolgendosi di nuovo al ragazzo.- voi gente di città siete proprio strana.-

Sephiroth fece una strana smorfia, abbinandola ad uno sbuffo, poi assunse di nuovo la sua espressione impassibile.- in realtà, potrei dire lo stesso di te.-

-io vengo da Nibheleim.- lo informò Tifa.- è un bel posto, sai? Dovresti capitarci, cambieresti idea su tante cose.-

-nah, io non cambio idea.- rispose Sephiroth, sarcastico.

“ma chi è questo? Parla come un vecchio di ottant’anni... che antipatico, non ditemi che dovrò sorbirmelo tutti i giorni...”

-che classe fai?- chiese Tifa, tanto per prolungare il discorso.

-quinto D.- fu la pronta risposta.- ora devo andare.-

-beh, vai, non ho più bisogno di niente!- esclamò Tifa, lieta di potersi sbarazzare del ragazzo.

Lui le diede le spalle e aggiunse, in tono piatto:- ci vediamo in giro, Tifa.-

Tifa gli fece il verso di nascosto, poi si trascinò davanti alla porta della propria classe e rimase a fissarla con il cuore che batteva freneticamente.

“Oddio... che faccio, entro? E se poi non piaccio ai miei compagni? E se gli stessi antipatica perchè vengo da fuori, come a quel Sephiroth? Cosa penseranno di me? Meglio aggiustarsi i capelli... lo sapevo, avrei dovuto mettermi l’altra maglietta... beh, ormai è fatta... sono già in ritardo disastroso, tanto vale farsi coraggio, forse il prof sarà clemente...”

Prese un bel respiro, si lisciò i capelli neri, e posò una mano sulla porta, bussando concitatamente.

-avanti.- rispose una voce strascicata.

Tifa entrò. La classe era spaziosa, e un silenzio tombale era planato sulle teste degli studenti, che erano tutte rivolte verso di lei.

“Vorrei sprofondare...”

-ah, tu devi essere la nuova studentessa.- disse il professor Hojo, senza alzarsi dalla cattedra.

Il biondino che stava alla lavagna la guardò, curioso e felice che avesse interrotto la sua disastrosa interrogazione.

-salve...- biascicò Tifa, arrossendo.

Hojo appoggiò la testa su una mano e le disse:- trova posto da qualche parte, sei già in ritardo.-

Il volto di Tifa diventò color porpora, e si guardò intorno in cerca di un posto libero su cui sedersi.

Individuò una ragazza castana dai begli occhi verdi, che stava agitando una mano indicando il posto vuoto vicino a lei.

“Avanti Tifa, fatti coraggio!”

-ciao, io sono Aerith.-

-Tifa.-

Un ragazzo dai capelli corvini si allungò sul banco e infilò la sua testa tra quella delle due compagne.- e io sono Zack.-

-piacere, Zack!- esclamò Tifa, sollevata di aver già fatto due conoscenze. Non era poi così terribile...

-tu vieni da Nibheleim?- chiese il ragazzo, curioso.

-sì, come fai a...-

-me lo ha detto lui.-

-lui chi?-

-Cloud.- specificò Aerith, indicando il biondo alla lavagna, che era arrossito violentemente sotto le frecciatine sarcastiche di Hojo, riguardo alla sua incompetenza in matematica.

-quello è Cloud?!- esclamò Tifa, strabuzzando gli occhi.- cavolo, ma certo! Non l’avrei mai riconosciuto, non ci vediamo da così tanto tempo... –

“in realtà ero così tesa che non avrei riconosciuto neanche mia madre...”

Aerith sembrò capire i miei pensieri e sorrise.- è una settimana che Cloud dice che una sua amica si sarebbe trasferita a Midgar, ormai è come se tutti ti conoscessimo...-

-davvero?- mormorò Tifa, imbarazzata.

“Cloud, ti ammazzo...”

-parla così bene di te...- disse Zack, con una nota di rammarico.- sembra che tra voi ci sia del tenero...-

Tifa scosse violentemente il capo e iniziò a muovere le mani e a sbracciare, imbarazzata.- no, no, cosa dici? Siamo solo amici!- disse, forse a voce un po’ troppo alta.

-Gaisborough, Fair e tu, ragazza nuova, se avete così tanta voglia di parlare potete venire alla lavagna ad aiutare il vostro compagno Strife...-

“Non si è neanche degnato di conoscere il mio nome, è persino più antipatico di quel Sephitor, o come diavolo si chiama...”

Aerith aveva abbassato lo sguardo, mentre Zack  tornava al suo posto, in silenzio.

Tifa si voltò a guardare la compagna di banco. Sembrava simpatica.

La ragazza notò lo sguardo di Tifa e le sorrise, quindi le sussurrò:- avanti, a me puoi dirlo!-

-ti giuro, non c’è niente tra me e Cloud... a parte una bella amicizia, se è questo che intendi... sai, proveniamo dallo stesso villaggio.-

Aerith le fece l’occhiolino e iniziò a scribacchiare qualche appunto su un foglio, che poi nascose nel quaderno.- allora, hai conosciuto qualcuno, qui a scuola?-

-sì.- rispose Tifa, in tono tetro.

La castana ridacchiò.- non ne sembri molto contenta.-

-bah, era un cretino.- disse Tifa, ricordando con irritazione il ragazzo dai capelli argentati.

-dai, chi era?-

-ha detto di chiamarsi Sephitor... credo... –

-Sephiroth?!- esclamò Zack, intromettendosi di nuovo nella conversazione.- tu l’hai conosciuto?-

Tifa annuì.

-è una specie di legenda qui dentro!- disse Zack, eccitato.- non sai quanti tornei di scherma abbia vinto, è un campione...! Wow! Potresti presentarmelo, no...?-

-non credo. Io e lui non ci siamo presi in simpatia.- disse Tifa, tagliente.

Zack sembrò un po’ deluso.- che peccato...-

Tifa ripensò a Sephiroth. In effetti era un bel ragazzo, alto, dal fisico aitante e dai lineamenti affascinanti. Probabilmente più della metà della scuola lo considerava un dio in terra e stendeva il tappeto rosso al suo passaggio.

“Tsk, sarà il solito ragazzo tutto muscoli e niente cervello.”, pensò Tifa, malevola. “Scommetto che non saprebbe mettere in fila due parole, senza l’aiuto di qualcuno... ah, se ci ripenso... !”

-anche io tiro di scherma, sai?- la informò Zack, orgogliosamente. - Va molto di moda qui a scuola.-

-no, io amo la lotta libera.- rispose Tifa, con noncuranza.- e tu, Aerith?-

Lei arrossì.- io amo i fiori...-

“Com’è dolce e semplice, questa ragazza... sento che saremo ottime amiche!”

Tifa sorrise senza neanche rendersene conto.- è davvero una passione splendida.-

-lo credi davvero?-

-certo!-

-allora ti porterò a vedere una cosa, dopo la scuola!- esclamò Aerith, felice.

Tifa sorrise di nuovo.- ne sarò felice.-

-ora basta, Gaisborough e compagnia bella, venite alla lavagna.-

-oh no!-

 

*

 

-è quello il nuovo professore?-

-così pare.-

-è il figlio del preside?-

-un raccomandato, di sicuro.-

-non so se sia più raccomandato lui o Hojo...-

Sephiroth incrociò le braccia al petto e si poggiò sullo schienale della sedia, guardando il soffitto con aria afflitta, come al solito.

“Ci mancava quella provincialotta... Mi chiedo come abbia osato mancarmi di rispetto...”

-allora, Tseng, qualche novità con la ragazza della porta a fianco?- ridacchiò una voce proveniente dal ragazzo davanti a Sephiroth.

-Genesis, fatti i cavoli tuoi.- rispose il compagno di banco, imbarazzato.

Angeal si avvicinò a Sephiroth e indicò il professore che si sedeva sulla cattedra, leggermente nervoso.- secondo te l’ha assunto il padre?-

Sephiroth fece le spallucce.- e che ne so?-

Genesis buttò indietro la testa e si rivolse ad Angeal.- ma che domande, ovvio.-

Tseng guardò il ragazzo dai capelli ramati e lo rimproverò:- non dovreste dire così...-

Angeal storse il naso:- forse, ma ho tutta l’impressione che questa sia l’ennesima mossa del preside per controllarci meglio...-

-ancora con quella storia, Angeal?- chiese Sephiroth, spazientito.- ti ho già detto che Shinra non controlla proprio nessuno.-

-non ne sarei così convinto...- replicò Angeal.- soprattutto perché ho visto come ti guarda, Sephiroth...-

-ei, non dovreste criticare il preside se ha certe tendenze...- ammiccò Genesis, sorridendo.

-a proposito di tendenze...- proruppe Tseng, assumendo l’aria di chi deve sfoggiare un pettegolezzo fresco di giornata.- non avete saputo la novità?-

-che novità?-

-sembra che la moglie del professor Hojo abbia una relazione con uno dei professori di questa scuola.- confidò Tseng.

Genesis si fece interessato:- come, come? Con chi?-

Angeal sospirò, Sephiroth sbuffò.- sembrate delle vecchiette pettegole.-

-dai, non ti interessa?- lo punzecchiò Genesis, furbetto.- Sephiroth, devi decidere da che parte stare una volta tanto... non fare l’organismo asessuato come solito tuo...-

Sephiroth gli mollò uno schiaffo dietro la nuca.- e tu non fare il pettegolo.-

-vuoi la sfida, Sephiroth?- replicò istantaneamente Genesis, voltandosi di scatto.- guarda che per me non è un problema...-

-basta.- disse seccamente Angeal.- il professore sta facendo l’appello...-

Genesis emise uno strano suono, poi sfoderò un libro rilegato con cura e dopo aver costituito una barriera fatta di astucci, si mise a leggere in silenzio.

Tseng appoggiò la testa su una mano e guardò la scritta “Loveless” impressa a caratteri cubitali sul frontespizio.- è la tua nuova passione?- chiese, in tono piatto.

-certo.- rispose Genesis, distrattamente.

-era una domanda retorica.-

-l’avevo capito.-

-non dovresti seguire la lezione?-

-l’ inglese non mi interessa.- rispose Genesis, alzando appena gli occhi verso il professore.

Tseng rinunciò a mandare avanti la conversazione e si mise a guardare il sole che brillava fuori dalla finestra.

Sotto quello stesso sole aveva incontrato una ragazza splendida, pochi giorni prima.

Era andato a Midgar per sbrigare alcune faccende personali, quando aveva intravisto una piccola chiesa che lo aveva notevolmente incuriosito. Spinto dal desiderio di vedere come fosse all’interno, aveva varcato il grande portone d’ingresso, e ciò che aveva visto lo aveva piacevolmente sorpreso.

Una distesa di fiori bianchi e gialli crescevano sul pavimento, donando a quella chiesetta uno splendore ancestrale e mistici riflessi. China ad accarezzarli, a sfiorarli e a contemplarli, stava una ragazza giovane, sui sedici anni, dai lunghi capelli castani raccolti in una treccia, e l’abito celeste. Lei era il fiore più bello e delicato, in quella distesa colorata.

Tseng non aveva mai creduto ai colpi di fulmine, ma da quando l’aveva vista non era riuscito a togliersela dalla testa.

Ogni notte, sognava di stringerla, di baciarla, o di confidargli i suoi più intimi segreti. Desiderava che quei dolci e vividi occhi verdi si rivolgessero solo a lui, e quando aveva scoperto che quella ragazza era la stessa che frequentava la classe accanto alla sua, ne era rimasto colpito. Come aveva fatto a non notarla prima?

Angeal, che conosceva Zack, gliel’aveva fatta presentare, ma non gli era sembrato che lei ricambiasse i suoi sentimenti. Beh, in fondo era normale, non lo conosceva affatto...

Sorrise. Non vedeva l’ora che suonasse la ricreazione.

Il cuore gli scalpitava in petto: le avrebbe parlato di nuovo, e non vedeva l’ora che accadesse.

 

*

 

Zack e Cloud erano seduti su una panchina di legno, situata nel cortile dove tutti gli studenti passavano la ricreazione. Il biondo sembrava assorto nei suoi pensieri, mentre mordicchiava la sua colazione, e la sua espressione si rilassava e si contraeva a seconda della piega che prendeva la riflessione.

Zack rimase a guardarlo per qualche minuto, poi, infastidito dal suo silenzio, decise di prendere l’iniziativa.- Cloud, qualcosa non va?-

Il biondo si voltò verso l’amico, distrattamente.- eh?-

-ti ho chiesto che c’è qualcosa che ti turba- ripetè Zack, scandendo bene le parole.

-no, niente.- rispose frettolosamente Cloud, arrossendo.

“Avanti, dillo che stai pensando a lei...”, pensò Zack.

Il ragazzo si sentì assalire dalla gelosia, e il cuore iniziò a martellargli nella cassa toracica come se volesse saltargli fuori dal petto.- dai, vedrai che riuscirai a recuperare l’interrogazione...- disse, senza accorgersi di aver parlato in tono sardonico.

Cloud si offese, ma non aggiunse altro al riguardo, continuando a guardare il flusso di studenti che gli passavano davanti.

“è così distante...”, pensò Zack, afflitto. “Che sia arrabbiato con me?”

Zack emise un gemito.

-che succede?- si affrettò a chiedere Cloud, voltandosi verso l’amico, in tono apprensivo.

-non volevo offenderti.- rispose Zack, studiandosi le mani per non guardarlo negli occhi.

Il biondo sorrise flebilmente e poi tornò a fissare il cielo.- Tifa è una bella ragazza?- chiese, inaspettatamente.

Zack deglutì, ma continuò a dissimulare la sua gelosia.- certo, è molto bella.- rispose.

Cloud iniziò a torturarsi le dita, sfoggiando un’aria perplessa.

“chissà a cosa pensa...”

-sei strano, oggi.- disse il biondo all’improvviso, senza guardare l’amico.

-ma che dici?!- esclamò Zack, grattandosi la nuca e ridendo nervosamente. –strano io? Sono sempre il solito Zack!-

Il biondo fece una smorfia di disappunto,  ma non continuò il discorso. Sembrava molto distratto, quella mattina, alla lavagna non era riuscito a spiccicare parola, poi ogni tanto sorrideva come se stesse catturando un pensiero dolce e confortante, e l’attimo dopo si incupiva di colpo, come se esso gli sfuggisse di mano. Zack guardò i suoi capelli biondi, dischiudendo leggermente le labbra.

Erano così lucenti, al sole; sembravano brillare di una luce propria.

Sorrise dolcemente e la sua mano si mosse verso di essi, prendendone un ciuffetto tra le dita.- se ti confidi  potrei aiutarti.- disse, pazientemente. - è a questo che servono gli amici, no?-

Cloud arrossì violentemente, mentre Zack gli accarezzava i capelli, ma non si ritrasse e lo lasciò fare tranquillamente, guardandogli le labbra sottili. – non è niente di importante.-

-ma sembra che per te lo sia.- disse Zack, insistente.

-dai Zack, non preoccuparti...- ripetè Cloud.

-ha a che fare con Tifa?-

Lentamente, Cloud annuì.

Il dito di Zack sfiorò la guancia rossa di Cloud.- ti piace?-

Il biondo scattò in piedi, stringendo i pugni.- no, è proprio quello il problema! Tifa non mi piace per niente!-

Silenzio.

“e con questo cosa vuol dire?”

Gli occhi di Cloud divennero lucidi di una rabbia e di una emozione che Zack non riuscì a classificare.

Cloud sbuffò e gli rivolse uno sguardo strano, poi gli diede le spalle.- che scemo, sei.-

-ma che stai dicendo, Cloud?-  chiese Zack, preoccupato, sfiorandogli la spalla con la mano.

Stavolta, il biondo si allontanò e si voltò a guardarlo, fuori di sé.- stammi lontano, Zack...-

-ma che dici?! Siamo amici, no?!- esclamò il moro, arrabbiato.

Cloud abbassò lo sguardo e, senza aggiungere nient’altro, scappò via.

“Ma che gli prende? ... chi lo capisce è bravo...”, pensò Zack, lasciandosi cadere sulla panchina, con le mani tra i capelli. “Non voglio perderti, Cloud... Ormai sei troppo importante, per me...”

 

*

Tifa stava cercando di farsi largo tra una folla scalpitante per cercare di raggiungere la palestra. Chissà perché, la fila di ragazze in gonnella arrivava fino in cima alle scale.

La giovane studentessa si fece largo tra la gente, spintonando le ragazze di lato e schivando le loro gomitate, fino ad arrivare alla prima fila.

“vorrei sapere il motivo di tanta agitazione... sembrano un branco di galline...”, pensò, stizzita. “e poi hanno in coraggio di criticare i paesani che vengono a Midgar... ma guarda che bisogna fare per sapere se in questa scuola fanno dei corsi di lotta libera...”

Si tuffò in avanti e spinse di lato una ragazza bionda, che la rimbrottò, furiosa.- ei, tu! Se vuoi volevi vedere saresti dovuta venire prima...! mi hai sentito?!-

Tifa scosse una mano con noncuranza, poi vide che, al centro di tutta quell’attenzione vi erano due ragazzi, vestiti da schermidori. Uno era a terra e si massaggiava la schiena, l’altro lo sovrastava, puntandogli il fioretto al petto. Sembrava che si stessero parlando, perché il ragazzo in piedi scuoteva leggermente il capo a destra e a sinistra, muovendo la mano libera con fare oratorio.

Lo sconfitto si portò una mano alla visiera e se la tolse, scagliandola lontano.- vaffanculo, Sephiroth!- gridò.

A quel punto, il ragazzo in piedi si alzò la visiera, e Tifa potè riconoscere i freddi occhi del ragazzo di quella mattina.- non essere sempre così plateale, Genesis...- stava dicendo, cercando di sovrastare le voci della folla.

Il ragazzo chiamato Genesis sembrava veramente irritato, guadagnandosi tutta la comprensione di Tifa.

-che idiota.- disse Genesis, alzandosi.

Un sorrisetto malevolo si dipinse sul volto di Sephiroth.

-basta, non c’è più niente da vedere!- gridò una voce possente.- filate tutti in classe... anche voi due!-

Un uomo enorme si fece largo tra la folla, che si disperse per la palestra, ridendo o commentando lo scontro.

Tifa saltellò di lato e lasciò passare quell’uomo enorme dalla pelle scura, cercando di capire chi fosse.

-di nuovo qui a giocare, eh, Rhapsodos?- chiese l’uomo, lanciando a Genesis uno sguardo torvo.

Sephiroth ghignò, ma la sua risatina fu subito interrotta da un altro sguardo accigliato del nuovo arrivato.

-ci scusi, prof...- sbottò Genesis, ancora irritato per aver perso lo scontro.

Tifa fissò lo sguardo su Sephiroth, e per un attimo i loro occhi si incontrarono, poi il ragazzo girò la testa altrove e si dileguò tra la folla che saliva le scale per tornare nelle proprie classi.

Genesis lo seguì poco dopo, con passo pesante, sbuffando, mentre Tifa lo evitava spostandosi a destra per non essere travolta.

Il professore fece una strana smorfia.- quel tipo mi farà impazzire...-

-um... scusi...- esordì Tifa.- lei è il professor Barret...?-

-ovvio! Vedi altre persone con scritto “Barret” sul cartellino?!-, esclamò, indicandosi un pezzo di plastica che aveva appeso sulla maglia. – dimmi, tu sei la nuova ragazza, vero?!-

-Tifa...-

“Potrebbe fare a meno di strillare...”, pensò Tifa, facendo una smorfia.

-la stavo cercando per sapere se fate dei corsi di lotta libera, qui a scuola...-

Barret la guardò come se fosse un’extraterrestre.- lotta libera? Mi spiace, Tifa... ma qui facciamo solo scherma... sai, va molto di moda...-

-oh...-

-bè, potresti fare scherma!-

-no, no...- rispose Tifa.

“Se lo facessi dovrei incontrarmi tutti i giorni con quel tipo...”

-come mai tutta quella gente?- chiese Tifa, incuriosita.- erano qui per vedere lo scontro?-

Barret sospirò.- Sephiroth è il nostro campione, e Genesis è l’eterno secondo.- rispose, in tono laconico.- ma quando si affrontano, la gente viene sempre qui per vedere lo scontro... non so se hai notato che sono tutte ragazze...-

-già, ci avevo fatto caso...-, rispose Tifa, imbronciata.

“Dovevo aspettarmelo... Zack mi aveva accennato che Sephiroth fosse una specie di dio, qui a scuola, ma non mi aspettavo che avesse un seguito simile...”

-scusa se ho reagito male, di norma non caccio via il pubblico, ma quando quei due si affrontano la situazione diventa insostenibile... tra fan e ammiratrici innamorate... um... ma volevi dirmi solo questo?-

Tifa ci pensò su, poi fece un leggero cenno d’assenso con il capo.- in realtà volevo fare qualche attività per i crediti scolastici, ma proprio non saprei cosa....-

Barret le diede una pacca sulla spalla con la sua mano enorme.- potevi dirmelo prima, no?!-

“Ai!”

-bè, se non ti piace la scherma potresti prendere parte al giornalino d’istituto...- propose Barret.

-giornalino...?- fece eco Tifa, massaggiandosi la spalla.

-devi parlare con il professor Valentine.- le disse Barret.- oggi non c’è, il lunedì ha la giornata libera.-

-domani?-

-domani ci sarà sicuramente... adesso torna in classe, la lezione è iniziata a dieci minuti!- la bacchettò severamente.

Tifa sobbalzò.- ah... cavolo... arrivederci prof!-

-ciao, Tifa!-

 

*

 

L’ultima campanella delle lezioni era suonata già da un pezzo, e Tifa si trascinava verso l’uscita, sfinita, con Aerith al seguito.- mi spiace, ma non credo che verrò con te, oggi pomeriggio... il professor Hojo mi ha dato da studiare un mondo e quell’altro per recuperare il programma di matematica e scienze... per domani...-

Erano all’uscita, e Tifa si era appena portata fuori dal cancello.

Aerith sembrò dispiaciuta, ma capì la scelta di Tifa e le sorrise.- certo, ti capisco. Non preoccuparti, ci andremo domani, se oggi non puoi.-  disse, prima di salutarla e andarsene.

Tifa era rimasta da sola.

“mi spiace per lei... Ma oggi ho veramente tanto da fare...”

Ad un tratto si sentì afferrare per un braccio, violentemente. –ciao bocconcino, ti sei persa?-

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

 

Ho finito!! ^O^

Bè, diciamo che ho fatto una faticaccia tra compiti di letteratura e compiti di fisica... quindi non ho ricontrollato gli errori... ovviamente, se ce ne sono fatemelo presente, e lo stesso vale per i nomi (che sono sempre propensa a sbagliare... =.=).

Cmq, fatemi sapere cosa pensate della storia... che ovviamente, è una CloudXZack e SephirothXTifa, ma questo si era capito... (credo...)

Eh eh... chi salverà Tifa dalle grinfie dei suoi aggressori? Lo so, se Tifa si dovesse trovare in un vicolo cieco con un aggressore dovrebbe essere quest’ ultimo ad avere paura... ma dato che la storia deve proseguire...

Non fate caso alla depressione di Genesis, è che proprio non lo sopporto... MUAHAHAHAHAH! *strozza Genesis*

Spero che questa settimana avrò più tempo a disposizione, dato il ponte del 7 e la festa dell’8...

Bè, me ne vado di corsa perché oggi ho da fare!

Un bacione a tutti!

 

KISSES

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            

  
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