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Autore: Alphacent    07/12/2009    16 recensioni
Ero concentratissima a seguire la lezione di storia dell’arte, e ci stavo riuscendo, fino agli archi a tutto sesto di San Marco, c’ero! Poi però una forza a me sconosciuta mi ha portata a voltarmi. Non l’avessi mai fatto.
Un mio compagno mi sillaba una domanda: no…hidi?nonn?
Quando finalmente traduco quello che mi sta dicendo, bhe tutte le mie buone intenzioni di concentrarmi sui i capitelli, partono con un biglietto di sola andata per Ibiza! E con un budget niente male!
Ma volete sapere quel era la celebre domanda, quali le parole mi hanno fatto abbandonare la verace via? E mi hanno gettata nella più totale confusione, parole che mi hanno sconvolto la giornata?
Ebbene sette parole gente, sette stupidissime e comunissime parole che mi hanno fatto passare tutta l’ora a rimembrare infantili ricordi! Ed eran queste...
Genere: Generale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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...e se non mi risponde rischio l’infarto, con tutta la drammaticità che ne conseguirebbe.
E No! Mi rifiuto di crederci… Non può essere!
“Chi è?” rispondo più maleducatamente possibile.
“Ciao Sana, che per caso disturbo?”
“Aya… tu!” sibilo.
“perché? Sei impegnata? Non sei a casa a studiare? Sei ancora con Hayama?!!!”
“ecco …io” ehm ehm..
“noo, non mi dire, allora si che disturbo.. che state combinando? Ho interrotto qualcosa di.. intimo?”
“AYA!” ma guarda tu!
“che? Comunque niente volevo sapere se eri uscita fuori? Ma credo di no.. guarda un po’, come quando eravamo piccole!!”
“perché? Che succede?”
“scusa scappo da Tsuyoshi, un bacione”
“aspetta!..pronto?” niente ha chiuso.
“Non credere di averla vinta tu!” dico rivolgendomi ad Akito. “Aya ha detto che… dov’è il cappotto? Dai muoviti..!” lo prendo per un braccio e lo trascino fuori. E .. wow.. era una vita che non vedevo questo spettacolo.
“Guarda che bello Akito.. nevica!!” e come una bambina sorrido verso l’alto con gli occhi brillanti.
“oo e adesso?!”.. che antipatico che è!
“smettila di essere così freddo, guarda che spettacolo!”
“non c’è nemmeno un centimetro!”
“sei una noia assurda tu! Guarda il cielo! È ..è”
“solo acqua ghiacciata che cade…” conclude al mio posto.
“dai andiamo..!” dico tirandolo sotto il cielo.
“perché ti emozioni così tanto?”
“daiiii” lo prendo e lo trascino … no, non può essere solo acqua ghiacciata, si scientificamente è quello, nessuno lo mette in dubbio, però… però quello che ti smuove quest’acqua ghiacciata che cade dal cielo non è paragonabile all’acqua ghiacciata che metti sopra a una caviglia gonfia, o che ne so. Stringo di più la mano di Akito. La neve è una cosa meravigliosa, da tutti i punti di vista, è pura, è infinita, che tu sia un matematico, o un poeta non puoi guardarla con disprezzo. È così pulita, delicata, impalpabile. Non si lascerà mai afferrare, non mostrerà mai il suo segreto, appena toccherà le tue mani si trasformerà, facendoti godere di se per un brevissimo istante. Per quanto tu sia ostacolato dalla neve, nei movimenti, nel freddo, non puoi non aver provato quella curiosità e meraviglia di un bambino davanti a uno spettacolo del genere., almeno una volta. Non saresti umano allora.
“mi piace la neve, a te Aki?”
“non mi dispiace” sorrido. Anzi gli sorrido. Non so se cogliete la differenza. “sai cosa è perfetto fare con la neve?!” propongo. “ levati quel pensiero dalla testa”.





“Questa sarebbe una cosa perfetta con la neve?!?” dice accomodandosi sulla poltroncina del bar. “una cioccolata, davanti una finestra?”
“NOO! Una cioccolata calda, con panna, davanti a un panorama emozionante!!! Dimmi quando ti capita di vedere uno spettacolo così eh? Tutta la città innevata ai tuoi piedi, non dirmi che non ti piace!! … Tu non sai cogliere i piccoli piaceri della vita”
“Piccoli piaceri della vita? Tze.. e comunque non vado pazzo per le altezze…” ?? noooooooo!
“Soffri di vertigini! AHAHAHA il duro Akito che trema davanti a qualche metro di altezza!”
“non è qualche metro, qualche metro è quando sali su un albero, qui ... siamo su uno dei palazzi più alti della città, e poi non soffro di vertigini, sono uno con i piedi per terra, non come te, sempre tra le nuvole” guarda guarda come riporta l’attenzione su di me!
“secondo me, infondo infondo, ti stai commuovendo… vero?” si ma quando infondo? Cosa mai potrà spingerlo a mostrare quei sentimenti? Con quegli occhi… troppo belli, troppo indifferenti a me. Beve la sua cioccolata senza mostrare alcun accenno di gustarla, come se non fosse qui, qui con me. Forse non ha assolutamente alcun interesse per me… forse quel bacio è stato … niente, forse lui ha visto in me quello che vede in tutte, un corpo, un corpo con cui giocare. No, non ci credo, non sono un corpo, non voglio, non posso essere solo questo per lui, altrimenti avrebbe approfittato delle varie occasioni che gli si sono presentate, e non l’ha fatto. Ma allora, allora perché i suoi occhi non mi vedono?
“ma come fai?” scusa? Lo guardo interrogativo. “ci sono due tizi lì che ti stanno fissando da quando siamo arrivati.. come fai a sopportarlo?” e già, ha ragione. “..non ci faccio caso..be, all’inizio ne ero spaventata e felice, perché avevo delle speranze ora..semplicemente non mi importa, io ho i miei amici, mia madre, Rey e la signora Patricia, tutto il resto non mi riguarda”
“ma non puoi muoverti senza che gli altri non ti guardino..”
“o questo non è niente.. tra qualche giorno sarà molto peggio, e tutti mi guarderanno con occhi diversi, ma non posso pensare a ogni singolo individuo che conosce il mio nome.. non potrei mai, e poi secondo me guardano te, più che me”
“me? Perché? … Pensano che sia il tuo ragazzo?” dice senza alcun tono. “penso di si” dico amaramente.. amaramente?? Cioè? Sto dicendo che ne sarei felice? ..dio.. sono cotta.
“che succederà tra qualche giorno?”… abbasso lo sguardo. “e come mai ti interessa saperlo?” si sto cercando di sviare la domanda.
“rispondi”
“tu non rispondi mai invece, perché dovrei?”
“perché tu, muori dalla voglia di parlarne, ne hai bisogno” lo guardo sconvolta, come ha fatto? Come ha fatto a capire? Lui, lui è capace di guardarmi dentro, di abbattere ogni barriera che mi sono costruita per non crollare. Come fa?
“è stupido, non è niente di che”
“non lo è per te però” ci penso su, è qualcosa che ho deciso di tenere per me, e ho provato con tutte le mie forse a sminuirla..ma, in realtà, ha ragione, io … faccio un respiro profondo..
“… mia mamma sta promuovendo il suo ultimo libro, in cui.. racconta la mia storia” la mia storia.. “mia mamma, non è la mia.. la mia madre biologica, lei… lei mi ha abbandonato nel parco, avevo qualche mese, e mia madre, quella che mi ha cresciuto, mi ha preso in affidamento, e quando mi ha detto la verità, avevo quattro anni, abbiamo stretto un patto, avrei dovuto impegnarmi al massimo per diventare famosa, così avrei avuto più possibilità di ritrovarla, e lei avrebbe cercato di-diventare un importante scrittrice così che quando avrebbe scritto la mia storia, la mia vera madre avrebbe potuto contattarmi, ma adesso..”
“hai paura?”
“.. non è paura, sono preoccupata per mia madre, per me è lei, lei mi ha cresciuto, lei mi ha dato affetto, era lei che mi stava vicino quando stavo male, che nonostante tutto mi abbracciava quando avevo lo sguardo triste.. quando pensavo di essere malvagia.. e cercavo una spiegazione al fatto di essere stata abbandonata, e non vedevo che persona meravigliosa avevo davanti, e lei nonostante io non facessi altro che pensare all’altra, lei nonostante tutto, mi abbracciava e mi sorrideva sempre.. e ora.. se dovesse uscire fuori la mia madre biologica.. io non saprei cosa provare..per me lei non esiste, e invece ho paura che la mia mamma posso soffrire di nuovo, come in passato.. per un dannato 5%,… e se mi si presenterà una scelta?” no, non voglio piangere, non voglio ti prego. Akito con una delicatezza immonda si avvicina, raccoglie la lacrima bastarda che è sfuggita al mio controllo e .. e mi abbraccia.
“ora penseranno che sono veramente il tuo ragazzo.. ah, tutta la mia dignità è andata a farsi friggere”… che idiota.
“.. se se, come se non ti piacerebbe?!!” dico provocandolo.
“kurata..” dice con un tono semi-sprezzante. Poi ci ripensa “sono sicuro che nessuna delle tue madri pretenderà che tu faccia una scelta del genere, e se dovesse succedere qualcosa.. io, io ti aiuterò se vorrai”
Io ti aiuterò se vorrai.. io ti aiuterò se vorrai.. wow. Lo ha detto davvero? Continuo a guardarlo incantata dals uo sguardo, che ora, non è indifferente..
“grazie.. io.. grazie!” dico abbracciandolo forte.
“si, però adesso staccati.. andiamo?”
“no dai, perché? È così bello quassù!”
“muoviti”
“si capo!!...ehi Aki.. perché non andiamo al cinema?”
“Io non vedrò mai più un film con te!”
“e perché?” chiedo sbattendo le ciglia in modo infantile.
“perché non stai zitta un momento!”
“non è vero!!!” uffa, sono offesa!
“a no? E chi parlava durante Full Metal Jacket?”
“vabbè, ho solo fatto qualche commentino.. e poi se non sbaglio un modo per azzittirmi l’hai trovato!!” Ah! Beccati questo! Akito vs Sana : 0-1 palla al centro.
“funziona con tutte” ehm ehm. Sana K.O. Tutte? Sana che è questa fitta allo stomaco? Gelosia???
“quindi io sarei una come tante? Vaffanculo!” no, ora sono profondamente offesa. Ma uffa, ma tu guarda!
E ora perché mi spinge? Che vuole? E no! Nono! Caro mio, non sei tu a decidere, non farai il bello e il cattivo tempo, non con me.. questa volta sono io che lo spingo contro il muro, e per la prima volta il corpo fa quello che il cervello gli dice.. oo non l’avrei mai detto.
“no, non sei una come tante.. nessuna mi ha mai messo con le spalle al muro, te lo riconosco” ah!
“e allora perché mi hai baciata?” gli sussurro a due centimetri dalle sue labbra. La tentazione è forte..
Niente da fare, non spiccica mezza parola. Ma! Insomma! Mi sfiora con la mano la guancia, e poi la posa delicatamente sul collo,avvicinandomi e posando le mie labbra sulle sue… di nuovo. Ok, inutile dire che il mio cuore sta per saltar fuori dal petto, e che i brividi mi attraversano ogni millisecondo.

E questa volta, questa volta sa di cioccolata.
“solo una babbea come te, non lo capirebbe” sono indecisa se saltare di gioia, o prenderlo a schiaffi per avermi offesa. Opto per la seconda.
“permalosa”
“e non lo so! Tu mi offendi sempre, tu, mi baci, e poi mi dai della babbea, io che..” alza gli occhi al cielo, e mi bacia di nuovo…
“ehi mi baci per farmi stare zitta?”
“magari potessi!” ok, adesso lo picchio. O forse no…


Il primo bacio, sapeva di limone, il secondo di cioccolata, ma il terzo.. il terzo sapeva di lui. Anche se non mi dispiacerebbe assaporare tutti i gusti possibili su queste labbra.






















...Salve.. imperdonabilmente in ritardo, sicuramente molti di voi avranno abbandonato questa fanfiction, e avete perfewttamente ragione, e per questo vi chiedo umilmente perdono.
ma se vorrete degnare di una letta questo capitolo, mi farebbe veramente tanto tanto tanto felice!! .. e buone feste!

Lucia

  
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