Erano passati due
giorni e, nonostante lui ci provasse in ogni modo, Ginny
non aveva ancora rivolto la parola a Harry. Hermione
era solidale con lei, mentre stranamente a Ron non sembrava interessare. Eppure
sapeva tutto, ci aveva pensato Herm a aggiornarlo
sulla situazione…
Eppure passava
sempre un sacco di tempo con Harry e sempre meno con la sua ragazza.
Anche Draco la ignorava. Dopo il loro discorso era scomparso. Se
non fosse stato per Zabini avrebbe pensato che se ne
fosse andato.
Sbuffando si
lasciò cadere sulla sdraio accanto a quella di Hermione.
-Cosa
c’è?-
-Niente.-
-Hai una faccia!-
-Odio essere
ignorata!-
-Non starai parlando
di Harry!-
-No! Cioè si,
certo!-
-Si o no?-
Si era dimenticata
che Hermione non sapeva proprio tutta la storia.
Aveva evitato accuratamente di renderla partecipe del ruolo che aveva avuto Draco in quella faccenda.
-Ok. Devi
promettermi che non farai nessun tipo di commento sgradevole.-
-Non ti seguo
più-
-Promettimelo e ti
spiego-
-Si, te lo
prometto!-
-Malfoy-
-Dove?-
-No! Intendevo che
parlavo di Malfoy-
-Ti da fastidio che
ti ignori? Cioè preferisci quando ti insulta?-
-No. Preferisco quando parla con me
normalmente.-
-Certo, anche a me
piacerebbe che smettesse di insultarmi però non credo che a parte questo
avrebbe molti altri argomenti. Accontentati della sua indifferenza senza
fantasticare troppo. È una serpe!-
-Herm, non è che io vorrei che lui fosse
gentile con me perché credo che in fondo lui sia buono. Io so che lo
è!-
-Ti stai convincendo
perché tu hai questa mania di vedere qualcosa di bello in tutti!-
-Non capisci. Lui mi
ha davvero mostrato una parte di lui diversa da quella che da a vedere di
solito.-
-E quando sarebbe
successo?-
-La prima volta a
gennaio…ci siamo frequentati per un po’…-
-Un po’
quanto?-
-Un paio di mesi,
forse un po’ di più-
-E definisci
frequentati…-
-Vuoi un disegno?-
-Voglio capire se vi
siete frequentati nel senso di amici, o nel senso che facevate una chiacchierara ogni tanto o…-
-Anche, ma non solo.
Ci siamo frequentati in tutti i sensi-
-Sei stata a letto
con Malfoy.-
-Si. Hai promesso di
non fare commenti.-
-Hai detto la prima
volta è stato a gennaio. Poi?-
-Qui. Quando ho
scoperto Harry e Gabrielle abbiamo parlato un po’. E lui è stato
davvero carino con me. Come una volta. E adesso mi ignora!-
-Perché vi
siete lasciati la prima volta?-
- Mi ha lasciata
lui. Non lo so il motivo. Però lo immagino.-
-Cioè?-
-Mi ha lasciato due
giorni dopo essere venuto a letto con me.-
-e TU SEI CONVINTA
CHE SIA UNA BELLA PERSONA?!? Ti ha usata e basta!-
-Ho detto che penso
che sia per questo. In realtà non lo posso sapere…-
-Ginny, non vivi nel mondo delle favole! Andiamo!-
-Ma è vero!
Quando io accenno alla cosa lui cambia argomento... non dico che non
c’è una possibilità che mi abbia solo usato, però
prendo in considerazione anche l’idea che non sia così-
- Mi sembra
assurdo.-
-Pensaci un attimo.
E metti da parte i tuoi pregiudizi su di lui-
-Eh…a cosa
dovrei pensare?-
- Se non te lo
avessi detto io ora, tu non l’avresti mai saputo-
-E allora?-
-Allora non credi
che se avesse voluto usarmi e basta non avrebbe perso tempo a vantarsi della
sua impresa?-
-Magari non voleva
che si sapesse… gli bastava saperlo lui. Infondo ha sempre disprezzato
tutta la tua famiglia-
-Hai mai visto Malfoy fare qualcosa del genere solo per sé stesso?
Ama rendere partecipe il mondo delle sue performance sessuali. E visto
l’affetto che lo lega a mio fratello e a Harry, direi che è
davvero insolito che se lo sia tenuto per sé.-
-Scusa, ma proprio
non ce lo vedo Malfoy che è carino e gentile
con te senza un tornaconto, e ce lo vedo ancora meno a cercare di tutelare la
tua persona-
-Non lo so. Te
l’ho detto. Prima di questa vacanza la pensavo come te, solo che poi
l’altro giorno lui c’era!-
-Lui
c’era…Ma certo! Come hai fatto a non pensarci prima?-
-A cosa?-
-Lui c’ era!-
-Si, te l’ ho
appena detto!-
-Ma non capisci?-
-Sinceramente
no…-
-C’è
lui dietro tutto questo casino!-
-Mi sembra un
po’ assurdo e campato per aria. Non addossargli colpe che ha solo
quell’idiota di Harry!-
-Harry non è idiota, è stregato!-
-No. Non è possibile.-
-Si invece! Pensaci:
Lucius è un Mangiamorte
e sicuramente avrà insegnato al suo pargolo ad usare le Maledizioni
Senza Perdono! Era sotto Imperius!-
-Per quale motivo lo
avrebbe fatto scusa?-
-Come hai detto tu,
per l’affetto che lo lega ad Harry-
-Non lo so Hermione…-
-Mi stai dicendo che
per te è più facile pensare che Harry sia un verme schifoso che
ti tradisce, piuttosto che credere che Malfoy sia lo
stronzo che l’ha incantato?-
-Harry era strano anche prima dell’arrivo di Draco. Dal matrimonio per la precisione. E Draco non poteva sapere che ci sarebbe stata Gabrielle qui,
non poteva sapere di quello che era successo al matrimonio. E se avesse voluto
davvero umiliare Harry, gli avrebbe detto che ho perso la verginità con
lui.-
-No. È molto più umiliante farti
sapere che la tua ragazza ti ha mollato per qualcosa che sei stato costretto a
fare e che la medesima è andata a letto con il tuo peggior nemico, che
poi è la causa di tutto, per la seconda volta.-
-Credi davvero che
sia possibile?-
-E tu credi davvero
che Malfoy non sarebbe capace di una cosa del
genere?-
-Non lo so… Ho
bisogno di schiarirmi le
idee…Vado in camera a farmi un bagno, ci vediamo dopo-
-Pensaci bene! A
dopo!-
°*°*°*°*°
Si sentiva
un’imbecille. E non sapeva più cosa pensare. Le era sempre
piaciuto credere che Draco in un qualche modo
contorto a lei ci tenesse. Almeno un pochino. Certo, ce l’aveva avuta con
lui per come si era comportato, però non era mai arrivata a pensarne
male. Non tanto almeno. E adesso Hermione le aveva
aperto gli occhi a una nuova prospettiva. E se avesse avuto ragione lei?
-Weasly!-
Era arrivata davanti
alla porta della sua camera e stava per entrare. Si girò a guardarlo, in
silenzio.
-Gin…Tutto
bene?-
Sembrava sinceramente
preoccupato. Ma forse lo faceva perché era parte del piano. O forse lo
era davvero. Rimase in silenzio a fissarlo per un paio di secondi, poi, sempre
senza proferir parola, entrò nella sua stanza, lasciandolo solo a
fissare la porta dietro cui lei era appena sparita.
Si preparò un
bagno caldo e si immerse nella schiuma con i capelli raccolti per non bagnarli,
sempre pensierosa. Come avrebbe fatto a decidere da che parte stava la
verità? Chi era sincero?
Magari avrebbe
dovuto parlare sia con Draco che con Harry. Ma subito
la vocina saccente di Hermione nella sua testa le
disse che nessuno dei due sarebbe stato tanto stupido da dire la verità.
“Cosa ti aspetti Ginny?
Che Harry ti dica che ti ha tradito perché voleva farlo? O che Malfoy ammetta il suo stupido piano?”
E aveva dannatamente
ragione. Harry avrebbe inventato una qualche scusa idiota, cercando di girare
la frittata e di addossare a lei le colpe di tutto. Già lo
immaginava…
“Ginny, cerca
di capire…ero geloso e non ci ho pensato. È stata la rabbia. Ti ho
visto fare la carina con quel ragazzo e non ci ho visto più… poi
mi sembravi distaccata, ti sentivo lontana… spesso sei stata arrabbiata
con me e io ho cercato comprensione in Gabrielle…non pensavo certo che
sarebbe andata a finire così!”
Mentre il motto di Draco, da che lo conosceva, era sempre stato “Negare,
negare, negare. Sempre, anche davanti all’evidenza!”. E poi avrebbe
assunto la sua aria afflitta e delusa.
“Weasly, mi
stai accusando di questo senza motivo. Non dico che non ne sarei capace però
Gin, andiamo! Non ho bisogno di questi mezzucci, Potter è già
abbastanza idiota da mettersi nei casini da solo. E poi pensi davvero che
infrangerei la legge per lanciare un Imperius a
Potter? Capirei un Avada, anche un Cruciatus mi darebbe soddisfazione ma un Imperius proprio no!”
E sapeva che tra le
due reazioni sarebbe stata molto più efficace la seconda.
L’acqua si
stava raffreddando e lei era ancora confusa. Immaginarsi le reazioni delle
persone coinvolte non la aiutava, anche se pensare a cosa avrebbe risposto Draco alle sue domande la divertiva. Alla fine giunse ad
una conclusione: avrebbe parlato con il biondo. Sua nonna le diceva sempre che
la verità stava negli occhi delle persone a cui si chiedeva. Sarebbe
andata da Draco, lo avrebbe guardato negli occhi e
gli avrebbe fatto le sue domande. Se le avesse mentito lo avrebbe sentito.
°*°*°*°*°
Era davanti alla sua
porta già da qualche minuto e tutta la sua sicurezza era già
svanita. Non sapeva se bussare o andarsene e lasciar perdere tutto. A decidere
per lei fu Draco, che proprio in quel momento
aprì la porta. Evidentemente non si aspettava di vederla lì,
visto che sfoderò la sua espressione interrogativa, il sopracciglio
destro alzato.
-Ti devo parlare-
-Da quanto sei qui?-
-Non importa. Ti
devo parlare. Mi fai entrare?-
-Se insisti.-
-Se fossimo stati
nel Medioevo ti avrebbero fatto cavaliere!-
- Entra e basta.-
Un po’
irritata per i suoi modi sbrigativi Ginny
entrò nella stanza del ragazzo, sedendosi sul divano, nello stesso punto
in cui si era messa quando avevano bevuto assieme. Lo fissava, cercando di
leggere nella sua espressione qualcosa che la facesse ben sperare.
-Weasly, non ho tutto il giorno.-
--Stai tranquillo,
non voglio rubare molto del tuo prezioso tempo.-
-Allora dimmi di
cosa dovevi parlarmi.-
-Si può
sapere cosa ti prende?-
-Cosa prende a te
piuttosto! Sei venuta tu qui!-
-Certo, ma non
capisco perché mi tratti così!-
-Non essere stupida.
Io ti tratto sempre così!-
-Non è vero.
L’altro giorno no.-
-No. Sarebbe stato come sparare sulla croce
rossa. Eri già troppo giù di tuo, insultarti non sarebbe servito
a niente. È tutto?-
- Dipende. È
davvero come stai dicendo? È solo perché non ti avrebbe dato
nessuna soddisfazione che l’altro giorno non mi hai umiliato?-
-Conosci la
risposta-
-Se fosse
così non te lo chiederei-
-Sei più
ottusa di quanto pensassi-
-Probabilmente lo
sono. Però non hai risposto alla domanda.-
-O forse non ho dato
la risposta che tu avresti voluto sentire-
-L’unica
risposta che voglio sentire è quella vera, nel bene e nel male-
-Non avrei provato
nessun piacere ad umiliarti, quindi non l’ho fatto.-
-D’accordo.
Non era poi così difficile no?-
C’era rimasta
male. E le veniva un po’ da piangere perché nonostante tutto ci
aveva un po’ creduto. Ma non voleva dargli anche quella soddisfazione. Si
alzò e andò verso la porta. Doveva assolutamente uscire da
lì!
-Aspetta. Hai detto
che non eri venuta qui per questo.-
-No. Ero venuta per un’ altra cosa, ma non
ha più importanza. Devo andare.-
-Lascia decidere a
me se ha importanza o no.-
-Non puoi decidere
tutto tu. Volevo sapere una cosa, ma ora non mi interessa più. Anzi, non
c’è neanche bisogno che te la dica perché ho già
capito tutto da sola.-
-Ora voglio
saperlo.-
-Non mi interessa
cosa vuoi tu.-
-La porta è
bloccata da un incantesimo. Non usciri di qui fino a
che non me lo avrai detto.-
Il dispiacere
iniziale aveva lasciato il posto alla rabbia. Senza dirgli una parola si rimise a sedere sul
divano, evitando accuratamente di guardarlo.
-Puoi tenermi qui
contro la mia volontà se vuoi, almeno fino a che Hermione
non verrà a cercarmi, e ti assicuro che verrà!, ma non puoi
obbligarmi a parlarti.-
-A parlarmi no. Ma
sappi che sono un buon Legimens quindi alla fine
saprò comunque quello che voglio sapere. Ti lascio un po’ di tempo
per decidere se parlare da sola o se costringermi a guardare nella tua mente.
Sappi però che potrei “accidentalmente” vedere un sacco di
altre cose!-
Ginny pensava velocemente ma non le venne in mente
nessun modo per uscire da quella situazione. Nessuno, se non quello di parlare.
-Hermione pensa che tu sia responsabile del
comportamento di Harry. Volevo chiederti se è così-
-Certo! E magari
sono venuto qui apposta per farlo!-
-Non mi interessa
cosa pensi di questa cosa. Hai lo hai maledetto o no?-
-Sei assurda. Perché
avrei dovuto?-
-Per umiliarlo. So bene
che sei capace di lanciare un’Imperius!-
-Su questo non c’è
dubbio! E sono anche molto bravo a farlo! Ma questo non significa che io mi
metta a scagliarlo su chiunque. Deve valerne la pena!-
-Magari era
così…-
-Cosa ci avrei
guadagnato?-
-La sua umiliazione.-
-Cioè secondo
te finire a letto con la Delacour è un
umiliazione?-
-No. Fare il modo che la sua ragazza lo lasci e
poi portartela a letto si però-
-Non mi risulta che
io e te siamo andati a letto assieme. Non recentemente almeno. E poi, sia tu
che la tua amica, cercate di ragionare un po’ di più!-
-A me sembra
sensato!-
-E questa è
la dimostrazione di quanto poco mi conosci! Se avessi voluto portarti a letto
per far stare male San Potter, avrei stregato te e lo avrei fatto mentre ancora
stavate assieme. E se hai bisogno di un’ulteriore dimostrazione della mia
innocenza, giusto per la cronaca, non ho in programma di portarti a letto. Né
oggi, né domani, né a breve. Ora se vuoi accomodarti fuori…-
Le aveva aperto la
porta, rafforzando così l’invito a levare il disturbo. Tutto
quello che era riuscita ad ottenere era sentirsi una cretina. Però nonostante
tutto almeno adesso aveva le idee chiare: Harry aveva agito spontaneamente.
°*°*°*°*°
L’aveva
cacciata fuori senza tanti complimenti. Prima tentava di psicanalizzarlo,
tentando di spingerlo a parlare dei suoi sentimenti, poi lo accusava di aver
incantato il povero Potter.
E ovviamente non
aveva capito niente.
Certo, sarebbe stato
capace di farlo, aveva i mezzi necessari e anche il carattere. Ma se proprio
avesse dovuto, avrebbe scelto qualcosa di molto peggiore. Ma non lo aveva
fatto. Contrariamente a quello che la Granger
pensava, era andato lì per divertirsi con Blaise
ed era stato un caso che il posto fosse lo stesso scelto da loro. E non voleva
sedurre di nuovo Ginevra. Già una volta aveva ceduto alla tentazione di
quel corpo esile e formoso, di quello sguardo intenso e di quei capelli setosi.
E non doveva più capitare.