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Autore: Lolli1    08/12/2009    1 recensioni
Questa storia non tiene conto degli avvenimenti del sesto libro, se non parzialmente e per niente del settimo.... Mi è venuta così... bho... ditemi voi che ne pensate
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Erano passati due giorni e, nonostante lui ci provasse in ogni modo, Ginny non aveva ancora rivolto la parola a Harry

Erano passati due giorni e, nonostante lui ci provasse in ogni modo, Ginny non aveva ancora rivolto la parola a Harry. Hermione era solidale con lei, mentre stranamente a Ron non sembrava interessare. Eppure sapeva tutto, ci aveva pensato Herm a aggiornarlo sulla situazione…

Eppure passava sempre un sacco di tempo con Harry e sempre meno con la sua ragazza.

Anche Draco la ignorava. Dopo il loro discorso era scomparso. Se non fosse stato per Zabini avrebbe pensato che se ne fosse andato.

Sbuffando si lasciò cadere sulla sdraio accanto a quella di Hermione.

-Cosa c’è?-

-Niente.-

-Hai una faccia!-

-Odio essere ignorata!-

-Non starai parlando di Harry!-

-No! Cioè si, certo!-

-Si o no?-

Si era dimenticata che Hermione non sapeva proprio tutta la storia. Aveva evitato accuratamente di renderla partecipe del ruolo che aveva avuto Draco in quella faccenda.

-Ok. Devi promettermi che non farai nessun tipo di commento sgradevole.-

-Non ti seguo più-

-Promettimelo e ti spiego-

-Si, te lo prometto!-

-Malfoy-

-Dove?-

-No! Intendevo che parlavo di Malfoy-

-Ti da fastidio che ti ignori? Cioè preferisci quando ti insulta?-

-No. Preferisco quando parla con me normalmente.-

-Certo, anche a me piacerebbe che smettesse di insultarmi però non credo che a parte questo avrebbe molti altri argomenti. Accontentati della sua indifferenza senza fantasticare troppo. È una serpe!-

-Herm, non è che io vorrei che lui fosse gentile con me perché credo che in fondo lui sia buono. Io so che lo è!-

-Ti stai convincendo perché tu hai questa mania di vedere qualcosa di bello in tutti!-

-Non capisci. Lui mi ha davvero mostrato una parte di lui diversa da quella che da a vedere di solito.-

-E quando sarebbe successo?-

-La prima volta a gennaio…ci siamo frequentati per un po’…-

-Un po’ quanto?-

-Un paio di mesi, forse un po’ di più-

-E definisci frequentati…-

-Vuoi un disegno?-

-Voglio capire se vi siete frequentati nel senso di amici, o nel senso che facevate una chiacchierara ogni tanto o…-

-Anche, ma non solo. Ci siamo frequentati in tutti i sensi-

-Sei stata a letto con Malfoy.-

-Si. Hai promesso di non fare commenti.-

-Hai detto la prima volta è stato a gennaio. Poi?-

-Qui. Quando ho scoperto Harry e Gabrielle abbiamo parlato un po’. E lui è stato davvero carino con me. Come una volta. E adesso mi ignora!-

-Perché vi siete lasciati la prima volta?-

- Mi ha lasciata lui. Non lo so il motivo. Però lo immagino.-

-Cioè?-

-Mi ha lasciato due giorni dopo essere venuto a letto con me.-

-e TU SEI CONVINTA CHE SIA UNA BELLA PERSONA?!? Ti ha usata e basta!-

-Ho detto che penso che sia per questo. In realtà non lo posso sapere…-

-Ginny, non vivi nel mondo delle favole! Andiamo!-

-Ma è vero! Quando io accenno alla cosa lui cambia argomento... non dico che non c’è una possibilità che mi abbia solo usato, però prendo in considerazione anche l’idea che non sia così-

- Mi sembra assurdo.-

-Pensaci un attimo. E metti da parte i tuoi pregiudizi su di lui-

-Eh…a cosa dovrei pensare?-

- Se non te lo avessi detto io ora, tu non l’avresti mai saputo-

-E allora?-

-Allora non credi che se avesse voluto usarmi e basta non avrebbe perso tempo a vantarsi della sua impresa?-

-Magari non voleva che si sapesse… gli bastava saperlo lui. Infondo ha sempre disprezzato tutta la tua famiglia-

-Hai mai visto Malfoy fare qualcosa del genere solo per sé stesso? Ama rendere partecipe il mondo delle sue performance sessuali. E visto l’affetto che lo lega a mio fratello e a Harry, direi che è davvero insolito che se lo sia tenuto per sé.-

-Scusa, ma proprio non ce lo vedo Malfoy che è carino e gentile con te senza un tornaconto, e ce lo vedo ancora meno a cercare di tutelare la tua persona-

-Non lo so. Te l’ho detto. Prima di questa vacanza la pensavo come te, solo che poi l’altro giorno lui c’era!-

-Lui c’era…Ma certo! Come hai fatto a non pensarci prima?-

-A cosa?-

-Lui c’ era!-

-Si, te l’ ho appena detto!-

-Ma non capisci?-

-Sinceramente no…-

-C’è lui dietro tutto questo casino!-

-Mi sembra un po’ assurdo e campato per aria. Non addossargli colpe che ha solo quell’idiota di Harry!-

-Harry non è idiota, è stregato!-

-No. Non è possibile.-

-Si invece! Pensaci: Lucius è un Mangiamorte e sicuramente avrà insegnato al suo pargolo ad usare le Maledizioni Senza Perdono! Era sotto Imperius!-

-Per quale motivo lo avrebbe fatto scusa?-

-Come hai detto tu, per l’affetto che lo lega ad Harry-

-Non lo so Hermione…-

-Mi stai dicendo che per te è più facile pensare che Harry sia un verme schifoso che ti tradisce, piuttosto che credere che Malfoy sia lo stronzo che l’ha incantato?-

-Harry era strano anche prima dell’arrivo di Draco. Dal matrimonio per la precisione. E Draco non poteva sapere che ci sarebbe stata Gabrielle qui, non poteva sapere di quello che era successo al matrimonio. E se avesse voluto davvero umiliare Harry, gli avrebbe detto che ho perso la verginità con lui.-

-No. È molto più umiliante farti sapere che la tua ragazza ti ha mollato per qualcosa che sei stato costretto a fare e che la medesima è andata a letto con il tuo peggior nemico, che poi è la causa di tutto, per la seconda volta.-

-Credi davvero che sia possibile?-

-E tu credi davvero che Malfoy non sarebbe capace di una cosa del genere?-

-Non lo so… Ho bisogno  di schiarirmi le idee…Vado in camera a farmi un bagno, ci vediamo dopo-

-Pensaci bene! A dopo!-

 

°*°*°*°*°

 

Si sentiva un’imbecille. E non sapeva più cosa pensare. Le era sempre piaciuto credere che Draco in un qualche modo contorto a lei ci tenesse. Almeno un pochino. Certo, ce l’aveva avuta con lui per come si era comportato, però non era mai arrivata a pensarne male. Non tanto almeno. E adesso Hermione le aveva aperto gli occhi a una nuova prospettiva. E se avesse avuto ragione lei?

-Weasly!-

Era arrivata davanti alla porta della sua camera e stava per entrare. Si girò a guardarlo, in silenzio.

-Gin…Tutto bene?-

Sembrava sinceramente preoccupato. Ma forse lo faceva perché era parte del piano. O forse lo era davvero. Rimase in silenzio a fissarlo per un paio di secondi, poi, sempre senza proferir parola, entrò nella sua stanza, lasciandolo solo a fissare la porta dietro cui lei era appena sparita.

Si preparò un bagno caldo e si immerse nella schiuma con i capelli raccolti per non bagnarli, sempre pensierosa. Come avrebbe fatto a decidere da che parte stava la verità? Chi era sincero?

Magari avrebbe dovuto parlare sia con Draco che con Harry. Ma subito la vocina saccente di Hermione nella sua testa le disse che nessuno dei due sarebbe stato tanto stupido da dire la verità.

“Cosa ti aspetti Ginny? Che Harry ti dica che ti ha tradito perché voleva farlo? O che Malfoy ammetta il suo stupido piano?”

E aveva dannatamente ragione. Harry avrebbe inventato una qualche scusa idiota, cercando di girare la frittata e di addossare a lei le colpe di tutto. Già lo immaginava…

Ginny, cerca di capire…ero geloso e non ci ho pensato. È stata la rabbia. Ti ho visto fare la carina con quel ragazzo e non ci ho visto più… poi mi sembravi distaccata, ti sentivo lontana… spesso sei stata arrabbiata con me e io ho cercato comprensione in Gabrielle…non pensavo certo che sarebbe andata a finire così!”

Mentre il motto di Draco, da che lo conosceva, era sempre stato “Negare, negare, negare. Sempre, anche davanti all’evidenza!”. E poi avrebbe assunto la sua aria afflitta e delusa.

Weasly, mi stai accusando di questo senza motivo. Non dico che non ne sarei capace però Gin, andiamo! Non ho bisogno di questi mezzucci, Potter è già abbastanza idiota da mettersi nei casini da solo. E poi pensi davvero che infrangerei la legge per lanciare un Imperius a Potter? Capirei un Avada, anche un Cruciatus mi darebbe soddisfazione ma un Imperius proprio no!”

E sapeva che tra le due reazioni sarebbe stata molto più efficace la seconda.

L’acqua si stava raffreddando e lei era ancora confusa. Immaginarsi le reazioni delle persone coinvolte non la aiutava, anche se pensare a cosa avrebbe risposto Draco alle sue domande la divertiva. Alla fine giunse ad una conclusione: avrebbe parlato con il biondo. Sua nonna le diceva sempre che la verità stava negli occhi delle persone a cui si chiedeva. Sarebbe andata da Draco, lo avrebbe guardato negli occhi e gli avrebbe fatto le sue domande. Se le avesse mentito lo avrebbe sentito.

 

°*°*°*°*°

 

Era davanti alla sua porta già da qualche minuto e tutta la sua sicurezza era già svanita. Non sapeva se bussare o andarsene e lasciar perdere tutto. A decidere per lei fu Draco, che proprio in quel momento aprì la porta. Evidentemente non si aspettava di vederla lì, visto che sfoderò la sua espressione interrogativa, il sopracciglio destro alzato.

-Ti devo parlare-

-Da quanto sei qui?-

-Non importa. Ti devo parlare. Mi fai entrare?-

-Se insisti.-

-Se fossimo stati nel Medioevo ti avrebbero fatto cavaliere!-

- Entra e basta.-

Un po’ irritata per i suoi modi sbrigativi Ginny entrò nella stanza del ragazzo, sedendosi sul divano, nello stesso punto in cui si era messa quando avevano bevuto assieme. Lo fissava, cercando di leggere nella sua espressione qualcosa che la facesse ben sperare.

-Weasly, non ho tutto il giorno.-

--Stai tranquillo, non voglio rubare molto del tuo prezioso tempo.-

-Allora dimmi di cosa dovevi parlarmi.-

-Si può sapere cosa ti prende?-

-Cosa prende a te piuttosto! Sei venuta tu qui!-

-Certo, ma non capisco perché mi tratti così!-

-Non essere stupida. Io ti tratto sempre così!-

-Non è vero. L’altro giorno no.-

-No. Sarebbe stato come sparare sulla croce rossa. Eri già troppo giù di tuo, insultarti non sarebbe servito a niente. È tutto?-

- Dipende. È davvero come stai dicendo? È solo perché non ti avrebbe dato nessuna soddisfazione che l’altro giorno non mi hai umiliato?-

-Conosci la risposta-

-Se fosse così non te lo chiederei-

-Sei più ottusa di quanto pensassi-

-Probabilmente lo sono. Però non hai risposto alla domanda.-

-O forse non ho dato la risposta che tu avresti voluto sentire-

-L’unica risposta che voglio sentire è quella vera, nel bene e nel male-

-Non avrei provato nessun piacere ad umiliarti, quindi non l’ho fatto.-

-D’accordo. Non era poi così difficile no?-

C’era rimasta male. E le veniva un po’ da piangere perché nonostante tutto ci aveva un po’ creduto. Ma non voleva dargli anche quella soddisfazione. Si alzò e andò verso la porta. Doveva assolutamente uscire da lì!

-Aspetta. Hai detto che non eri venuta qui per questo.-

-No. Ero venuta per un’ altra cosa, ma non ha più importanza. Devo andare.-

-Lascia decidere a me se ha importanza o no.-

-Non puoi decidere tutto tu. Volevo sapere una cosa, ma ora non mi interessa più. Anzi, non c’è neanche bisogno che te la dica perché ho già capito tutto da sola.-

-Ora voglio saperlo.-

-Non mi interessa cosa vuoi tu.-

-La porta è bloccata da un incantesimo. Non usciri di qui fino a che non me lo avrai detto.-

Il dispiacere iniziale aveva lasciato il posto alla rabbia. Senza  dirgli una parola si rimise a sedere sul divano, evitando accuratamente di guardarlo.

-Puoi tenermi qui contro la mia volontà se vuoi, almeno fino a che Hermione non verrà a cercarmi, e ti assicuro che verrà!, ma non puoi obbligarmi a parlarti.-

-A parlarmi no. Ma sappi che sono un buon Legimens quindi alla fine saprò comunque quello che voglio sapere. Ti lascio un po’ di tempo per decidere se parlare da sola o se costringermi a guardare nella tua mente. Sappi però che potrei “accidentalmente” vedere un sacco di altre cose!-

Ginny pensava velocemente ma non le venne in mente nessun modo per uscire da quella situazione. Nessuno, se non quello di parlare.

-Hermione pensa che tu sia responsabile del comportamento di Harry. Volevo chiederti se è così-

-Certo! E magari sono venuto qui apposta per farlo!-

-Non mi interessa cosa pensi di questa cosa. Hai lo hai maledetto o no?-

-Sei assurda. Perché avrei dovuto?-

-Per umiliarlo. So bene che sei capace di lanciare un’Imperius!-

-Su questo non c’è dubbio! E sono anche molto bravo a farlo! Ma questo non significa che io mi metta a scagliarlo su chiunque. Deve valerne la pena!-

-Magari era così…-

-Cosa ci avrei guadagnato?-

-La sua umiliazione.-

-Cioè secondo te finire a letto con la Delacour è un umiliazione?-

-No. Fare il modo che la sua ragazza lo lasci e poi portartela a letto si però-

-Non mi risulta che io e te siamo andati a letto assieme. Non recentemente almeno. E poi, sia tu che la tua amica, cercate di ragionare un po’ di più!-

-A me sembra sensato!-

-E questa è la dimostrazione di quanto poco mi conosci! Se avessi voluto portarti a letto per far stare male San Potter, avrei stregato te e lo avrei fatto mentre ancora stavate assieme. E se hai bisogno di un’ulteriore dimostrazione della mia innocenza, giusto per la cronaca, non ho in programma di portarti a letto. Né oggi, né domani, né a breve. Ora se vuoi accomodarti fuori…-

Le aveva aperto la porta, rafforzando così l’invito a levare il disturbo. Tutto quello che era riuscita ad ottenere era sentirsi una cretina. Però nonostante tutto almeno adesso aveva le idee chiare: Harry aveva agito spontaneamente.

 

°*°*°*°*°

 

L’aveva cacciata fuori senza tanti complimenti. Prima tentava di psicanalizzarlo, tentando di spingerlo a parlare dei suoi sentimenti, poi lo accusava di aver incantato il povero Potter.

E ovviamente non aveva capito niente.

Certo, sarebbe stato capace di farlo, aveva i mezzi necessari e anche il carattere. Ma se proprio avesse dovuto, avrebbe scelto qualcosa di molto peggiore. Ma non lo aveva fatto. Contrariamente a quello che la Granger pensava, era andato lì per divertirsi con Blaise ed era stato un caso che il posto fosse lo stesso scelto da loro. E non voleva sedurre di nuovo Ginevra. Già una volta aveva ceduto alla tentazione di quel corpo esile e formoso, di quello sguardo intenso e di quei capelli setosi. E non doveva più capitare.

  
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