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Autore: Meiss    09/12/2009    0 recensioni
Sally abita in una Londra strana...e fa un lavoro strano...è un'antiquaria...Poi arriva una Strega malvagia e le lancia una maledizione e le toglie il sorriso....E il solo modo per recuperare quell'Eco perduto è andare in Cina, sull'Himalaya...perchè è proprio lì che abita l'unica persona in grado di aggiustare le cose perdute... Se ne volete sapere di più: leggete...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sirana aveva visto di nuovo.
Non le capitava ormai da parecchio tempo e ciò le suggerì che qualcosa stava cambiando.
Abbandonò la sua stanza, il luogo per lei più sicuro dove rifuggiarsi ogni qual volta si sentiva di cattivo umore, e camminò speditamente per i lunghi corridoi di parquet del monastero.
Di tanto in tanto svoltava a qualche curva, di tanto in tanto passava oltre le grandi vetrate che davano sul cortile e sul panorama, ma non si volse neanche un secondo ad ammirare quello splendido sole che stava morendo.
Era quasi il tramonto e l’Himalaya risplendeva d’oro e porpora. Qualcuno forse più attento di Sirana avrebbe immeditamente notato che il vento aveva cambiato direzione di getto e che tra gli alti pini del giardino sembrava incombere una feroce battaglia fatta di rami e foglie; però Sirana non aveva tempo per quello. Era fuori dal mondo, concentrata soltanto su ciò che aveva visto e che l’aveva tanto sconvolta.
Arrivò nell’atrio principale e scese veloce le scalette del tempio, diretta sul lungo viale ghiaioso dove un tempo amava rincorrersi con suo fratello. Ma Cuore Leale non era ancora tornato dal suo viaggio e lei non aveva tempo per quei ricordi.
Quando giunse alla fine del viale di ghiaia riconobbe all’istante la figura di Griselda che, curva sopra un vecchio pozzo, stava facendo muovere la carrucola per prendere l’acqua. Sirana indugiò un secondo prima di raggiungerla.
La donna afferrò il secchio.
“ Sei turbata Sirana?”
La domanda di Griselda colse la ragazza impreparata. La donna si volse per osservarla. Griselda era sempre stata una donna molto attraente. Amava raccogliere i suoi lunghi boccoli biondi in qualche strana pettinatura; quell’oggi li aveva tirati su con due treccie!! Aveva un cipiglio austero quella sera.
Griselda si scostò dal pozzo, tirando su il lungo kimono per paura di inciamparvi, e fece dei passi avanti trasportando il secchio.
Sirana l’osservò attentamente.
“ Potreste comandargli di volare a mezz’aria fin dentro il monastero” disse.
La donna la fissò indulgente.
“ Dopo mi toglierei tutto il divertimento!” esclamò.
Sirana sostenne il suo sguardo e poi lo abbassò annuendo.
“ Ho avuto un altra visione!”
“ Erano mesi che ormai non ti succedeva…” Commentò Griselda facendosi attenta.
“ Troppo tempo” convenne Sirana, “ ma questa è stata come…come…”
“ Cosa hai visto?”
Sirana chiuse per un secondo gli occhi e cercò di richiamare alla memoria quello che l’aveva tanto sconvolta.
“ Un paese avvolto da un crepuscolo continuo” prese a raccontare, “ e un altro che porta con se il gelo delle nevi…”
Lumengrid e Kard” sussurrò Griselda sospirando forte. “ Il Paese dell’Ombra è stato quindi infine attaccato?”
“ Pare che sia così” confermò Sirana, “ ma nella mia visione c’era qualcuno che fuggiva…qualcuno di estremamente piccolo e indifeso……ma con un grande potenziale magico inespresso…”
“ Un giovane Mago dunque?” mormorò Griselda attenta. “ Si dirige qui?”
“ E’ attratto dalla sua magia, madamigella Griselda” riprese Sirana, “ ma così facendo potrebbe condurre qui i Ghiacci Perenni! E noi siamo soltanto in due……non potremo contrastarli!”
Griselda scoppiò a ridere e il fatto indignò molto Sirana.
“ La questione la diverte?” domandò scocciata.
“ Molto, mia giovane ragazza” ridacchiò Griselda, poi si schiarì la voce e tornò seria. Il suo volto s’affilò come quello di un gatto in procinto di afferrare un topo. “ Non sono conosciuta come la Strega del Confine soltanto perché amministro un monastero e insegno l’arte magica a giovani talentuosi. Kard, ma soprattutto Raphael, non oserebbe spingersi così in alto per affrontarmi……Lui sa che con me non si scherza……”
“ Ma il Principe d’Inchiostro…”
“ Sirana, mia discepola, smettiamola di prenderci in giro” la riprese Griselda con tono gentile, la superò trasportando il secchio verso lo stesso sentiero da dove era arrivata la ragazza. “ Vorrei che almeno dentro i confini della mia casa si chiamasse quell’uomo con il nome con cui era conosciuto un tempo…Raphael ha sempre approfittato di questa sua aura di angoscia….mascherandosi dietro quel finto pseudonimo!”
Sirana le andò dietro annuendo in silenzio.
“ Cosa facciamo con il giovane Mago?” chiese.
“ Gli andrai incontro e lo condurrai qui” riprese Griselda senza voltarsi, “ e poi lo porterai da me. Credo che possa tornarci utile in un qualche maniera e lui adesso è impaurito e arrabbiato con se stesso, da qualche parte giù da queste vette. Ma non rimarrà da solo per lungo tempo…altri visitatori stanno compiendo un lungo viaggio per raggiungere il monastero!”
Sirana si bloccò sbiancando.
“ Questo significa che lo fanno per un loro tornaconto personale…” affermò pensierosa. “ Non capiscono che gli Echi potrebbero anche decidere di non tornare indietro?”
Griselda si fermò, guardandola con indulgenza.
“ Questo posto non sarà più isolato come un tempo” convenne Griselda sorridendo.
“ Cosa li spinge fin quassù?”
“ Hanno perso degli Echi” riprese Griselda veloce, “ e vogliono chiedermi come ritrovarli.”
Sirana s’adombrò per qualche istante.
“ Questo significa che lo fanno per un loro tornaconto personale…” affermò pensierosa. “ Non capiscono che gli Echi potrebbero anche decidere di non tornare indietro?”
Griselda si fermò, guardandola con indulgenza.
“ Sono ragazzi fiduciosi, Sirana” ammise, “ e chi siamo noi per spegnere quella speranza?”
“ Ricercano un’illusione…Gli Echi sono ingestibili una volta separati dalla loro controparte umana…”
“ Oh, non basiamoci sulle apparenze Sirana” la riprese Griselda imboccando il viale ghiaioso, oltrepassando gli archi dell’ingresso per il monastero, “ adesso, ciò che più mi preme e far sapere a queste persone che debbono versare un tributo per i miei servigi……credo che contatterò il figlio di Connelwick……Si trova ancora in Germania, non è così?”
“ A Monaco, esatto” convenne Sirana.
“ Bene, gli manderò un messaggio” disse Griselda pensierosa. Poi si volse verso la sua giovane apprendista. “ Tu ti occuperai del giovane Mago……”
Sirana annuì e l’osservò mentre rientrava nel monastero, non prima di essersi tolta gli zoccoli sulla porta. Sirana fece dietrofront e tornò verso il pozzo dove un meraviglioso giardino in stile giapponese vi si stendeva intorno. Ettari e ettari di natura incontaminata; alberi dalle chiome sempre verdi, intaccati dal primo gelo del crepuscolo, un lento e instancabile fiume che si snodava a pochi metri da lei e s’incanalava tra massi bianchi e canneti al vento……In tutto quello Sirana coglieva armonia e pace. Cosa avrebbe dato perché nessuno rompesse quella fragile stabilità che lei amava!
Lanciò uno sguardo oltre il muro di cinta e il grande cancello sempre aperto ma che, ormai da parecchi anni, non aveva visto nessun volto nuovo; e si stupì di come tra quelle valli, conche e vette sempre più alte si poteva avventurare qualcuno di così piccolo. Nella sua visione Sirana aveva visto bene, sembrava proprio un bambino! Ma un essere umano di quell’età non sarebbe riuscito a vincere le fredde morse di una notte passata sull’Himalaya! Sarebbe morto assiderato se lei non si fosse messa immediatamente in marcia.
Si tirò su il cappuccio del suo mantello nascondendo i tratti orientali e la sua zazzera scarlatta, poi prese la via che l’avrebbe condotta a valle dopo tanto tempo.

*


Erano da poco passate le sei del pomeriggio ed Enif sembrava stranamente agitato. Aveva preso a correre e saltare sui mobili antichi di casa Connelwick senza trovare un posto sicuro dove rifuggiarsi e pareva non trovare tregua neanche ascoltando il sottofondo di Mozarth che, gentilmente, Harvey gli aveva lasciato.
Tutti i giorni andava in questo modo: Harvey usciva per recarsi da qualche ricco mercante in modo da vendere i suoi lavori più recenti e lasciava Enif tutto solo dentro casa non prima di aver messo uno di quei vecchi ( ma preziossissimi) quarantadue giri sopra l’apposito gira dischi e aver aspettato che la musica si diffondesse per tutto l’appartamento. Harvey credeva che così facendo Enif avesse potuto mantenere un comportamento civile e fino a quella sera Enif non aveva deluso il suo padrone.
Qualcosa però era cambiato.
Harvey tornò verso le sette e qualcosa, molto più tardi rispetto ai soliti giorni. Appena mise piede dentro casa rimase di stucco ad osservare l’incredibile caos che regnava.
Due dei preziosi vasi di suo padre erano stati scaraventati per terra andando in mille pezzi; alcune cornici erano cadute e due statuette Indù molto antiche avevano fatto, inspiegabilmente, un volo di almeno due metri per andarsi a schiantare addosso alla cristalliera.
Il ragazzo si portò una mano alla testa sbattendo per terra il suo basco con rabbia.
ENIFFFFF!!!!
Enif sbucò fuori da sotto il letto del suo padrone. Harvey si parò sullo stipite della porta incrociando le braccia sul petto e squadrandolo. Il piccolo di Coato gli ricambiò un’occhiata incerta, arruffando quel suo così singolare manto bianco latte.
“ Si può sapere che ti è preso?” riprese Harvey adombrandosi. “ Lo sai quanto valgono quelle statuette? Potevamo venderle e andarcene a vivere ai tropici……invece di questo stramaledetto inverno! Ha ripreso a nevicare, lo sai?”
Ovviamente Enif non rispose, non poteva farlo. Ma Harvey capiva quasi sempre quei suoi impercettibili suoni striduli. Quasi sempre le sue conversazioni non risultavano a senso unico.
Harvey andò verso la porta-finestra che dava sul suo balcone. Un mare di bianco, senza la minima scintilla di terra, si stendeva tra case più o meno alte e palazzine dall’architettura merlettata e gotica. Monaco era immersa in uno degli inverni più gelidi. Non che la cosa fosse così sconvolgente. Era ormai una ruotine che ogni sacrosanto anno la sua città si ricoprisse di neve e gelo……ma non in quel modo! Harvey lo sapeva che quella stagione non era normale……lo percepiva chiaramente e anche Enif l’aveva capito.
“ Sei preoccupato per questa strana neve, vero?” chiese il ragazzo mentre tirava le tende e si dirigeva in cucina per prendere scopa e pattumiera. “ Lo capisco, ma non puoi distruggermi casa per questo! Lo sai, non sono autorizzato a tenerti con me……vado contro lo Stato perché tu sei una specie rara……soprattutto per lo strano colore del tuo pelo! Se capissero che nell’appartamento, quando esco, c’è qualcuno che fa troppo rumore…..cominceranno a domandarsi che succede e arriveranno le guardie……Vuoi che ti portino via?”
Enif saltò agilmente sopra il bracciolo della poltrona, in bilico come un gatto soriano ricambiò l’occhiata amara di Harvey. Il ragazzo capì che il piccolo Coato non avrebbe più distrutto nulla dopo quel giorno ma si chiese ancora perché l’aveva fatto! Cosa l’aveva indotto ad impaurirsi così tanto?
Mentre raccoglieva i cocci da per terra, accese la segreteria telefonica. Ci fu il messaggio di un ricco possedente che voleva una rara mappa disegnata dal padre di Harvey e poi la ragazza del supermarket che gli riferiva di avere ancora qualche debito da pagare e se, nel frattempo che trovava i soldi, voleva uscire con lui. Ma fu il terzo messaggio a farlo bloccare con ancora la busta della spazzatura stretta in pugno.
“ Mi chiamo Griselda e se tu sei Harvey Connelwick ascoltami bene. Due persone vogliono raggiungere il mio monastero, hanno in mano una mappa disegnata da tuo padre. Si, conoscevo Ian! Devi fare in modo di incontrarli e di dirgli che io voglio un tributo in cambio del mio lavoro. Ti spiegherò meglio quando troverò il modo di contattarti nella maniera più decente. Odio la tecnologia! Fai questo per me e si potrà far qualcosa anche per questa scomoda neve!”
BIP: FINE MESSAGGIO.
Harvey tornò a fissare Enif che si era nascosto dietro alcuni cuscini. Ora capiva cosa l’aveva tanto spaventato.
In effetti la voce di quella donna era abbastanza minacciosa!
Ma chi era? Aveva detto di conoscere suo padre, Ian Connelwick il famoso cartografo di Monaco di Baviera, ma allora conosceva di persona anche lui? Eppure Harvey non ricordava di aver mai incontrato nessuno con quel nome assurdo…….Griselda……sembrava tanto il nome di una Strega!! Harvey sbiancò e si appoggiò alla parete per non franare a terra. Non poteva essere lei!
Andò veloce verso il vecchio studio di suo padre e accese le lampade ad olio. Poi si diresse verso la biblioteca e frugò dentro il reparto in cui Ian Connelwick impilava i vecchi gionarli con gli articoli più importanti che gli interessavano. Quando Harvey trovò quello che cercava, si mise seduto alla scrivania e cominciò a leggere.

“ Griselda LeRoch, conosciuta meglio come la Strega del Confine è un personaggio avvolto dal mistero. Cresciuta dentro un orfanotrofio fin dall’età di tre anni pare essere ritenuta una delle Streghe più forti dell’intero pianeta. Dopo essere stata adottata da una famiglia russa, Griselda cominciò ad interessarsi sempre di più alla magia nera, iscrivendosi infine ad una delle Accademie Magiche di San Pietroburgo. Ne uscì in grado di gestire qualsiasi incantesimo o fattura. Maturò molto durante quel periodo. Ebbe una fugace relazione con un Mago sconosciuto e poi si rifuggiò a casa di una sua amica di nome Evinta, nonché grande Strega anch’essa, e lì rimase per un lungo periodo; le due fecero amicizia con un’altra Strega, incredibilmente intelligente e forte con le Magie di elemento Terra, di nome Raflesia. Insieme erano conosciute come la Triade.
Davano sostegno durante le guerre anche se il loro motto era non protendere mai da nessuna parte; guarivano i feriti e allietavano le giornate ai soldati.
Poi la Triade, di punto in bianco, si sciolse.
Evinta scomparve del tutto; Raflesia decise di abbandonare la magia ( o almeno si pensa che fu così) mentre Griselda si rifuggiò sul Tetto del Mondo, la catena montuosa dell’Himalaya, e si ritirò dalla carriera di Strega.
Pare che ci sia un monastero sulla sua cima ma nessuno ne ha la certezza matematica poiché nessuno si è mai spinto fin lassù per appurare di persona la realtà di tale notizia.”
<(p> Sotto l’articolo compariva la foto di tre giovani donne.
Harvey doveva ammettere che erano un trio molto affascinante! La foto era in bianco e nero quindi il ragazzo poteva soltanto immaginare i colori.
Quella nel mezzo doveva essere Griselda! Un viso pressoché perfetto circondato da una lunga chioma molto chiara, forse bionda, e grandi occhi brillanti. Alla sua destra c’era Evinta, un po’ cicciotta e un po’ bassina in confronto con la linea perfetta della sua amica; aveva i capelli ricci e leggermente scuri, forse rossicci. La terza e ultima Strega era sicuramente Raflesia. Sembrava, oltre ad essere una con la Magia nelle vene, anche una giovane hippy. Portava i capelli cosparsi di dreadlocks e un piccolo tatuaggio a fiore le appariva in mezzo alla fronte.
Per il resto sembrava normale; Harvey notò anche l’inconfondibile striscia più scura alla base del collo ( che lei aveva cercato di nascondere con il cerone) che contraddistingueva le Streghe Elementari come lei.
Harvey piegò il pezzo di giornale e se lo infilò in tasca, poi tornò in salone dove Enif stava sonnecchiando sopra alcuni cuscini. Il ragazzo gli si sedette accanto e l’accarezzò, come faceva sempre quando era pensieroso e voleva scaricare la tenzione.
“ Credo che abbiamo un problema Enif” commentò a mezza voce. “ Pare che questa Griselda fosse importante molti anni addietro. Persino un giornale umano parla di lei! Non penso ci convenga rifiutare, non credi? Anche perché conosceva Ian…”
Enif aprì un occhio e lo fissò a lungo, come a volergli suggerire qualcosa.
“ Ha detto che quei due stanno venendo qui, a Monaco” riprese Harvey, “ basterà attenderli! Intanto aspetteremo che si rifaccia viva……di certo io non so davvero come contattare l’Himalaya……Avrei voluto la Magia come mia madre……”
Enif sfregò il suo lungo e affusolato muso contro il ginocchio del ragazzo e lui sorrise.
“ Hai ragione, aspettiamo.”
E si alzò per preparare la cena.


Konnichiwa!!
Eccoli come promesso i nuovi personaggi...però mi sta prendendo un po' a male che nessuno recensisce a parte Kannuki che ringrazio ancora ^^!!!
Vabbuò fa nulla vediamo fin dove mi porterà questo progetto...
p.s.: io amo Griselda e Harvey, mi diverto tantissimo a farli parlare e muovere....credo si sia notato XD!
Alla prossima!!
**Elizabeth**

  
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