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Autore: MartinaJonas    10/12/2009    1 recensioni
"non mi interessa più nulla, è un ingenuo, un maledetto ingenuo!"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dannazione!inciampai nel corridoio, era bagnato, qualcuno aveva lavato per terra recentemente. Che siano usciti da poco? All'improvviso sentii un rumore, della musica, era la chitarra di Tom ne ero certa. Cavolo! Quello sta qui in casa! Non posso restare qui, non mi sento al sicuro. Tornai in camera, mi guardai allo specchio, diedi una breve spazzolata ai miei lunghi capelli biondi, un po' di phard per coprire le mie pallidissime guance bianche. Presi i primi abiti che trovai nell'armadio ; una semplice canotta rosa pallido e un paio di jeans ormai sbiaditi da tempo. Fuori faceva freddo, perciò era saggio indossare anche un grosso giubbotto in pelle di una taglia più grande della mia, non amavo molto le cose aderenti. Presi le mie vecchie converse rosa che stavano sotto il letto ormai da giorni, le indossai velocemente, e mi catapultai sul portoncino di casa. Ok, ero fuori casa, faceva davvero freddo ma il tempo non era proprio dei peggiori. Continuavo a camminare non badando allo sguardo dei passanti che mi guardavano in uno strano modo. Accidenti! Mi ero scordata di levare i pantaloni del pigiama che uscivano dai lati dei jeans. Chi se ne frega, non avevo tempo di pensare a questo. Mi fermai in un piccolo parco che dava a un piccolo lago. Mi sedetti sulla prima panchina che trovai, avevo bisogno di una pausa, e sopratutto di una sigaretta. Cercai nelle tasche del giubbotto, ma niente, delle sigarette nemmeno l'ombra. Oh cavolo! E ora? Cercai nelle tasche interne ma nemmeno la stava niente, o meglio, qualcosa si...che cosa era? Tirai fuori quello strano oggetto. Era uno strano foglietto accartocciato, lo aprii, e mi accorsi che non era realmente un foglio, ma una fotografia, una vecchia fotografia. Era una nostra foto, una bellissima foto risalente all'estate prima. Io, Tom, Bill, Georg e Gustav felici e sorridenti nel backstage di un concerto. La esaminai per bene, ma il mio sguardo cadeva solo su di lui, su Tom, su Tom che in quella foto mi stringeva per i fianchi, con quel suo splendido sorriso, e io là, vicino a lui sorridente come sempre. Perchè non possiamo più essere così felici? Perchè non riusciamo a parlarci? Cos'era cambiato? Apparentemente nulla, ma ero certa che qualcosa fosse cambiato.

La rimisi al suo posto, non dovevo pensarci, dovevo godermi la tranquillità di quel parco. Fissavo il lago e gli alberi vicini mossi dal dolce vento di Novembre, Un brivido, poi un altro, e un altro ancora. Sentivo una strana sensazione, non riuscivo a capire cosa realmente fosse. Basta, faceva troppo freddo, volevo tornare a casa, ma era meglio di no. Presi il cellulare dalla tasca dei jeans composi il numero di Bill...

B: Trina! È successo qualcosa?-

Tr: no, non ti preoccupare. Sono uscita a fare due passi, tu a proposito dove sei?-

B: Siamo a fare la spesa! Ti serve qualcosa? OOOOHH MMMH QUESTE CARAMELLE SONO BUONISSIME!- Tipico di Bill, appena vedeva quei dannati orsetti gommosi impazziva.

Tr: no. Eh Bill..?

B: QUESTI SONO I MIGLIORI!-

Tr: Bill mi stai a sentire?-

B: scusami ti devo lasciare!!- aveva riattaccato. Che grandissimo idiota! Ci mancava solo lui!.

Ok ero fottuta. Dovevo tornare a casa o le mie mani sarebbero diventate due ghiaccioli.

Ecco. Ero difronte al cancello, e come di mio solito avevo dimenticato le chiavi sul mio comodino.

Dovevo suonare? O forse no? No, decisamente. Rimasi sul gradino di casa per un ora circa. Dall'angolo della strada vidi una sagoma molto famigliare..era Tom! Ma allora non era in casa! O forse era uscito da poco, magari a cercarmi! Ma che dico! A lui non importa niente di me. Arrivò anche lui alla soglia di casa, mi guardò, ma non aprii la porta. Si sedette accanto a me su quel scomodissimo gradino di pietra.

T: Ti cercavo. Sei uscita senza dirmi niente? Mi sono preso una grande paura, sai?.

Tr: scusami, pensavo non ci fosse nessuno in casa, e così sono uscita a fare due passi.- mi cercava? Cosa? Mi sono persa qualcosa?. Tom fissava le mie gelide mani semi-viola.

T: Dai qui.- prese le mie mani, le mise sopra le sue. Era così caldo..e che dolce sorriso che aveva...BASTA! Che sto pensando? Tom è un essere ripugnante, idiota e vigliacco!.

Tr: Hem, ora va meglio grazie! Ti dispiacerebbe aprire la porta? Ho dimenticato le chiavi dentro.-

Tom sorrise, un altra volta. T: certo! Scusami...- Si alzò dal gradino si mise le mani in tasca.

T: c'è un piccolo problema...mmh...ho dimenticato le chiavi!- disse ridendo con una buffa espressione sul viso. Bene! Ci mancava solo questa. Che altro doveva succedermi oggi??

Tr: magnifico! E ora?- Tom alzò le spalle guardandosi intorno.

T: potremo chiamare Bill!- che stupidata, Bill stava nei supermercati per ore e ore!

Tr: l'ho già chiamato, stava... scegliendo le sue caramelle.-

T: oh no! Sai che significa??-

T & Tr: tornerà qui tra ore!- Ridemmo. E guardandoci negli occhi finimmo con un simpatico sorriso.

  
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