When The Sun Is Gone
Cap. 44
Romeo & Giulietta
Avrei dovuto aspettarmelo… è impossibile contenere l’energia
e l’entusiasmo di Alice. Come Bella, prima di me, dovrò tenere duro, non
parteciperò ai preparativi, ma una cosa l’ho imposta, il vestito lo scelgo io.
Alice ha un po’ brontolato ma poi s’è arresa, in fin dei conti il matrimonio è
mio.
Alice ma perché non ti
sposi con Jasper?
Alza gli occhi al cielo come a ricordare qualcosa. Non
sembra irritata dalla mia domanda, forse nemmeno lei conosce la risposta. Poi
osserva il suo compagno che sorride al suo fianco.
Non so… Jasper,
tesoro, perché non ci sposiamo?
Una volta non t’è
bastata?
Jazz mi guarda e sorride divertito. S’allontana velocemente
da lei mentre Alice cerca di dargli un pugno sul braccio.
Mentre rido osservo in lontananza Bella che intreccia delle
rose, forse è il mio bouquet ma nessuno vuole dirmi nulla. L’unica cosa che so
è che si celebrerà nel salotto spazioso della villa Cullen, è un po’ un dejavù
per gli altri membri della mia famiglia. È come il remake di un film vecchio
per loro, dove gli sposi sono stati cambiati ma la situazione è la stessa.
Michael sta organizzando qualcosa con Edward forse la nostra
luna di miele, chissà dove vorrà portarmi. Una volta, da umana, mi sembra d’avergli
detto che adoravo l’Inghilterra, soprattutto Londra, ma la nebbia insiste nella
mia mente quando cerco di ricordare le mie esperienze umane. Un po’ mi dispiace
perché non ricordo alla perfezione ciò che ho provato all’inizio della nostra
storia, il mio primo amore è offuscato. Non ricordo bene i primi baci, i primi
sospiri e le prime emozioni. Mi dispiace sul serio di questa cosa, ma penso
anche che è importante solo il presente e non il passato. Non potrò più tornare
indietro e rivivere tutte quelle belle sensazioni, però mi dispiacerebbe
rimuoverle completamente.
Sue, tutto bene?
Esme, premurosa come sempre mi poggia una mano sulla spalla
mentre la mia vera madre mi porta un ciocca di capelli dietro l’orecchio. Mi
perdo per un momento nei suoi occhi azzurro cielo. Sospiro, il profumo di mia
madre non è cambiato, mi tornano in mente dei ricordi offuscati, mi sembrano distanti,
come se quella vita appartenesse ad una persona a me ignota, come se non fossi
io veramente quella timida bambina che gioca con una ciocca rossa dei capelli
della madre, che aspira il suo profumo e si perde nei suoi occhi. Quei momenti
sono così lontani, io sono così cambiata…
Tranquille. Sto bene,
forse ho la tremarella pre-matrimoniale…
Sorridono un po’ divertite. Non so se una vampira, tanto
meno neonata, possa provare quel genere di emozione ma di sicuro non voglio
ammettere che mi dispiace di dover quasi rinunciare ai ricordi della mia vita umana
che mi ha tanto legata a Michael.
Zia Sue! È tornato papà
con lo Zio Miky!
Renesmee corre verso di me mi prende per mano e mi trascina
verso la porta, rido mentre devo chinarmi per lasciarmi trascinare.
Apre il portone velocemente e si butta alle braccia di
Edward che era quasi infondo alle scale. Michael sorride e ammicca nella mia
direzione. Mi squadra dai piedi alla testa svariate volte per poi sorridermi.
Sembra estasiato di ritrovarmi sulla porta di casa.
Saluto Edward e lo lascio passare, Michael mi raggiunge ed
ora non so proprio che fare. Mi perdo nei suoi occhi dorati, m’accarezza la
guancia che non può più arrossire e mi stampa un dolce e delicato bacio sulle
labbra.
Alice?
Alice…
Rispondo semplicemente. Abbasso lo sguardo, infondo non sono
molto cambiata da quando ero umana, la mia timidezza è rimasta.
Indosso un abito lungo color carne con dei ricami realizzati
con tanti piccoli diamanti. In effetti questo è forse il primo, fra tutti gli
abiti che Alice mi ha fatto indossare, che mi piace davvero.
Michael mi afferra i fianchi delicatamente e m’avvicina al
suo corpo.
Mi hanno detto i tuoi
fratelli che oggi è un’occasione speciale… ma non mi vogliono dire perché… ed
Alice mi ha letteralmente costretta ad entrare in quest’abito.
Mi guarda negli occhi e fa un sorriso a metà, assomiglia
molto ad Edward, sembrano realmente fratelli.
I suoi occhi mi nascondono qualcosa, sotto quel velo dorato
sincero c’è un cosa che mi sfugge, non è una cosa brutta o cattiva, è
semplicemente qualcosa che non so definire, un po’ mette paura.
Mmm, si. È
un’occasione speciale… ma è una sorpresa.
Avvicina le sue labbra al mio orecchio e sussurra le parole
delicatamente.
Tu devi solo chiudere
gli occhi, ti porterò dove solo le stelle potranno vederci…
Mi prende in braccio e mi sussurra ancora di chiudere gli
occhi. Saliamo sulla sua Mustang e non è difficile camminare alla cieca. Ho tutti
gli altri miei sensi amplificati ma, anche se non lo fossero, ho Michael di
fianco, mi guida tenendo una mano su di un mio fianco.
Mi fa tenere gli occhi chiusi tutto il tempo mentre sento
l’auto muoversi. So per certo che s’è fermato a far benzina, significa che mi
sta portando lontano da Forks, sento il mare e il suo profumo salato.
Mi porti al mare?
Uno strano ricordo pieno di nubi mi torna in mente, è una
frase che ho già detto, inclino la testa e cerco di ricordare più che mai. Mi
concentro ma qualcosa mi sfugge. È lui che interrompe la mia tortura mentale.
Ed improvvisamente tutto mi torna in mente.
Accidenti, mi hai
scoperto!
Faccio l’errore d’aprire gli occhi e subito mi sgrida.
Ti è tornato in mente
qualcosa, vero? Ti ricordi della nostra baia? Di quando ci siamo detti per la
prima volta che si amavamo… Dove abbiamo fatto l’amore la prima volta, Sue, ti
ricordi?
Si, mi ricordo
Michael… ricordo anche la nostra canzone…
La nebbia densa nel mio cervello sembra diradarsi per un po’
e rivivo più o meno quei momenti. L’emozione, la timidezza, i nostri baci meno
prudenti, le sue carezze che potevano spezzarmi le ossa ma la cosa che ricordo
con più intensità è il fatto che non provavo paura, neanche un momento ho
temuto per la mia vita o per il dolore. Ero con lui, con il mio Michael, nulla
era più importante. In un certo senso è tutto uguale a prima.
Sono felice che tu non
sei cambiata, sei sempre tu, anche da vampira. Certo non hai più gli occhi
verdi e non puoi più arrossire ma dentro di te non sei cambiata.
Vorrei guardarlo negli occhi ma so che mi è vietato. Sento
l’auto fermarsi e sento ancora più intensamente il rumore delle onde e quel
profumo di salsedine che da umana amavo aspirare con tutta forza, mi riempivo i
polmoni di quell’aria salata.
Sento la portiera aprirsi e la sua mano prende la mia. Mi fa
scendere e sento uno strano profumo nell’aria, qualcosa di estraneo,
probabilmente l’ho già sentito ma non da vampira, devo ancora catalogare tutti
gli odori nella mia mente nuova.
Le scarpe col tacco affondano nella sabbia, Michael mi fa
ancora sedere nell’auto e me le sfila delicatamente.
Lo ringrazio sorridendo ma ho gli occhi chiusi e non posso
vederlo, questo mi fa dispiacere. So che manca poco poi potrò guardare dove mi
ha portata il mio compagno, il mio futuro marito.
Scendo
dalla macchina senza esitare mentre le nostre dita sono intrecciate.
Sento i suoi occhi su di me anche se non posso vederlo.
Va bene Sue Ellen…
Apri gli occhi…
Lentamente sollevo le palpebre, voglio godermi questo
momento. Ovviamente noto solo la sua immensa bellezza e tutto intorno a noi è
isolato, lontano. È lui che mi fa girare verso una grande casa lussuosa
esattamente a qualche metro dal mare. Resto a bocca aperta, le stelle sono
l’unica fonte di luce in cielo.
Quanto tempo abbiamo viaggiato? Praticamente tutto il
giorno… ma dove mi ha portata? È un posto magico, non ho mai visto nulla del
genere, è più bello addirittura della baia di Forks.
Resto in silenzio, sento l’emozione mozzarmi il fiato,
ammiro le fiaccole accese che illuminano il sentiero sabbioso, il fuoco danza
col venticello leggero. La sua camicia bianca ha i primi due bottoni slacciati
e istintivamente gli accarezzo l’unico pezzo di petto in mostra.
Michael… è stupendo
qui… non ho parole, davvero…
Sono felice che ti
piaccia, questa sarà la nostra residenza estiva, stai tranquilla è tutta nostra
questa spiaggia, nessuno si può avvicinare e poi c’è un guardiano che controlla
chi passa per la strada principale, lo paghiamo bene. Nessuno ci scoprirà.
Ha pensato proprio a tutto…
Consideralo un regalo
anticipato di nozze… i miei ed i tuoi genitori hanno pensato che sarebbe stato
bello mostrartelo prima… dato che avremo poco tempo per goderci i nostri giorni
da felici neo sposi…
Vorrei chiedere perché… abbiamo tutta una eternità davanti.
Perché pochi giorni?
Alice ha avuto una
visione, Sue… è giusto che tu lo sappia… i Volturi verranno poco dopo il giorno
del matrimonio…
Non è possibile!
Sento la rabbia salirmi. Stringo forte un pugno lasciato
ciondolare al mio fianco. Faccio un lungo sospiro, devo calmarmi. Era
inevitabile, sapevamo che cosa saremmo andati incontro sfidando così le più
alte autorità nel nostro mondo. Non pensavo però che sarebbe accaduto tutto
così in fretta.
Alice non può dirci
altro… non sa se usciremo vittoriosi… anche perché è troppo occupata ad
organizzare il nostro matrimonio, non si concentra su altre cose.
Vede sul mio volto la disperazione e la rabbia,
probabilmente. Mi bacia la fronte piegandosi verso di me. Mi stringe a lui.
Non preoccuparti
tesoro mio… ti ho condotta qui per non pensarci… una volta mi hai chiesto di
non pensare alle conseguenze, di pensare solo a noi due… di non pensare a
quello che ero… ora te lo chiedo io amore… ti prego non pensare a nient’altro
che a noi stasera…
Mi bacia la spalla nuda e m’accarezza la schiena mentre mi
culla dolcemente.
Io non riesco comunque a rilassarmi del tutto. Divido i
nostri corpi con le mie braccia, lo guardo negli occhi per un attimo infinito
prima di parlare.
Non temi la morte?
Chiude gli occhi e fa ancora quel sorriso deliziosamente
insolente… il suo volto da eterno diciottenne sembra ricordare qualcosa.
Più dolce sarebbe la
morte se il mio ultimo sguardo avesse come orizzonte il tuo volto. E se così
fosse, mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire.
Lo dice accarezzandomi il viso, sfiorandomi le labbra con il
pollice. Mi nasce un sorriso sul volto, involontariamente. Le sue parole le ho
già lette, qualcuno di ben più anziano di noi ha scritto queste parole per
restare impresse nella storia dell’umanità.
Signor Cullen mi vuole
colpire con le parole del grande maestro Shakespeare?
Conosci Amleto?
Sembra un po’ sorpreso, in effetti non ho mai avuto occasione
di parlare di teatro o di letteratura. Forse una volta avevo ammesso che
adoravo leggere nelle giornate di pioggia. Più che altro ero io ad ascoltare
lui, la sua storia, le sue esperienze, di quanto si sentisse solo…
Conosco meglio Romeo e
Giulietta… è la mia opera preferita… troppo banale?
No… tu non puoi essere
banale… tu sei straordinaria Sue…
Mi scioglie i capelli prima raccolti in una semplice
acconciatura. Alzo lo sguardo mentre il vento sembra aumentare, ma non ci
curiamo di lui. Le onde come cavalli imbizzarriti sono veloci e forti, si
schiantano sugli scogli e sulla spiaggia. Improvvisamente le ultime nuvole nere
rimaste si spostano rivelando una luna bella, pallida e sembra quasi timida.
Sorrido e improvvisamente mi tornano in mente queste parole
che da bambina ho recitato a memoria. È strano come mi sia complicato ricordare
certe cose e come invece mi viene spontaneo ricordarne altre.
Bando alle forme e
alle convenienze! Mi ami? So già che dirai “si”, e ch’io crederò a quel che
dirai. Ma se tu lo giuri, potresti poi dimostrarti sleale. Dicon che Giove
sorrida degli amanti spergiuri. O nobile Romeo, s’è vero che m’ami, dichiaralo
schiettamente, ovvero, se credi ch’io mi lasci conquistare troppo facilmente,
aggrotterò la fronte e sarò cattiva e mi negherò, e così tu avrai ragione di
corteggiarmi: altrimenti, non saprei negarti alcunché per tutto l’oro del
mondo…
Mi fermo perché le sue dita mi coprono le labbra, forse la
mia battuta era troppo lunga, mi vien da sorridere quando anche lui comincia a
recitare, molto meglio di me ovviamente.
Madamigella, per
quella sacra luna che inargenta le cime di quegli alberi, giuro…
So bene come reagire mentre indica veramente la luna. Ho
visto molte volte interpretare Romeo. Al cinema, a teatro e mai, dico mai, ho
visto qualcuno interpretarlo così. I suoi occhi sono terribilmente sinceri
mentre pronuncia la sua battuta. A occhio umano forse sembro fermarmi per pochi
secondi giusto il tempo di ripensare alla battuta, invece, il mio cervello
elabora a tempo record e rivede tutte le versioni che ho visto di Romeo, arrivo
alla conclusione che Michael è il miglior attore di sempre, anche il più bello,
di sicuro.
Oh, non giurar per la
luna, l’incostante luna che si trasforma ogni mese nella sua sfera, per tema
che anche l’amor tuo non si dimostri al par di lei mutevole.
Metto le mie braccia intorno al suo collo. Non sto recitando
davvero. Sto solo ricordando le battute dolci e coinvolgenti scritte dal grande
William Shakespeare.
Michael poggia le sue mani sui miei fianchi e contorce un
po’ il naso e alza gli occhi verso il cielo.
E per che cosa dovrei
giurare?
Torna a fissarmi e sorride come sempre.
Non giurare affatto.
O, se proprio vuoi giurare, giura per la tua persona benedetta, ch’è il dio
della mia idolatria: e non potrò fare a meno di crederti…
Se il caro amore del
cuor mio…
Ma non ricomincio a recitare Romeo e Giulietta perché le
nostre labbra si sono inevitabilmente legate.
Il mare gorgoglia davanti a noi, è oscuro, sembra quasi
geloso di Michael, sicuramente non è geloso di me.
Ci sorridiamo mentre c’incamminiamo verso la villa buia,
vedo solo l’ombra. Il sentiero è illuminato dalle fiaccole ed ora capisco
qual’era l’odore che non riconoscevo prima, ci sono delle candele profumate
appoggiate sulla sabbia, anche loro indicano il cammino.
Tu hai fatto tutto
questo solo per me Michael?
Sembra quasi offeso dalla mia domanda.
Certo, amore. Per chi
se no?
È tutto così perfetto,
non penso di meritarmi tutto questo…
Michael continua ad osservarvi. Il suo volto è scuro non so
se spaventarmi o no.
Perché dici così Sue
Ellen? Lo sai benissimo cosa sei tu per me. Ti ho chiesto di sposarmi… tu ti
meriti tutta la gioia del mondo, tutto deve essere perfetto per te, amore.
Sapevo già quanto Michael mi amasse ma non pensavo così
tanto. Mi ha regalato una immensa villa circondata da una spiaggia ancor più
grande. È forse troppo per me. Infondo sono stata io quella ad abbandonarlo per
cercare di fare la prima donna, alla fine ho solo peggiorato la situazione.
Sue… ti prego, credimi
quando ti dico che hai fatto tanto sia per me che per la mia famiglia, so che
pensi di aver fatto un gran casino ma non è così… tu hai salvato Renesmee…
Non riesco a pronunciare nemmeno una parola perché il suo
volto è troppo perfetto con la luce della fiamma in alto al suo fianco. È anche
un po’ inquietante perché le fiamme rosse si riflettono nei suoi occhi, sembra
un po’ un demone ma se ignoro questo particolare è un angelo magnifico,
perfetto nei suoi pantaloni eleganti e nella sua camicia bianca. Dimostra più
dei suoi anni e dal mio 1.70 il suo metro e 88 sembra un’altezza gigantesca. Mi
stringe le spalle e mi guida verso la porta principale.
L’interno è più accogliente, una volta accese le luci. Come
prima cosa vedo il salone con un grande pianoforte, simile a quello che c’è a
Forks. Il divano è dorato, come la sabbia, i muri bianchi, candidi, come appena
pitturati. Un’enorme schermo piatto è installato sul muro è quasi più largo del
divano, mi sembra un grande spreco di spazio, ai vampiri non piace guardare la
tv, è talmente… come dire? Noiosa. Mi volto verso destra e vedo il tavolo di
legno antico con 6 sedie dello stesso materiale. Sulla superficie rettangolare
ci sono dei fiori, rose e gigli, i miei preferiti, senza alcun dubbio opera di
Michael.
Grazie…
Sussurro mentre le osservo. Lui m’abbraccia da dietro e mi
bacia il collo precedentemente scoperto dalle ciocche dei miei capelli ribelli.
Mi prende per mano e solo dai suoi occhi riesco a comprender tutto. So già dove
vuole condurmi… in un posto dove la realtà verrà capovolta, dove solo i nostri
corpi ed i nostri sospiri avranno importanza. Saliamo al piano superiore ed
entriamo nell’ultima porta. La stanza profuma di rose, i petali sono stati
sparpagliati sul pavimento e formano una specie di strada verso l’enorme letto
matrimoniale dal lenzuolo bianco. Sopra un cuscino vedo una intera rosa.
Quello deve essere il
mio lato, giusto?
Non risponde ma sorride. Prende una scatola da un cassetto e
me la porge.
Era di mia madre… se
ti fa piacere puoi indossarlo per il matrimonio…
Prendo la rosa per il gambo e nemmeno mi rendo conto delle
spine. La mia pelle è troppo dura anzi sono io che devo fare attenzione a non
spezzare il fiore profumato. M’avvicino curiosa.
Michael apre il coperchio e mi cade di mano il fiore, resto
a bocca aperta. Dentro luccica un bellissimo diadema, uno di quelli che ho
visto solo nei film ed erano sempre principesse ad indossarlo.
Michael ma è
splendido… tua madre era una principessa?
Ride divertito mentre mi fa sedere davanti ad una grande
specchiera, raccoglie la rosa e me la restituisce. Potrebbe scoppiarmi il
cuore, se fossi umana. Solo nei miei sogni di bimba avevo immaginato fra i miei
capelli un diadema del genere.
Tu sei già la mia
principessa Sue Ellen, per un giorno lo sarai anche per tutti gli altri…
Mi sento onorata da una parta ma dall’altra mi sento in
colpa io non ho organizzato niente, anzi, non m’hanno fatto organizzare niente.
Michael… io non ho
nulla per te…
Mentre appoggia sui miei capelli la coroncina sorride.
Tu mi dai tutto Sue…
tu mi stai donando te stessa… e questa volta è per sempre…
Mi sfilo il gioiello prezioso dalla testa e lo ripongo
lentamente nella sua custodia, le nostre labbra si legano con talmente tanta
passione che non so più come frenarmi, per fortuna è lui a staccarci
gentilmente.
Le sorprese non sono
ancora finite tesoro…
Sorrido mentre accende lo stereo, riconosco immediatamente
la canzone, soprattutto la voce da soprano di Natasha Marsh.
Abbiamo recitato per
caso Romeo e Giulietta ed ora ascoltiamo la canzone? È una serata a tema per
caso?
No Sue, tutto casuale…
sei tu che non ti lasci cogliere in fragrante…
Prende la mia mano mentre appoggio la testa al suo petto.
Giriamo leggiadri nella stanza, balliamo mentre le tende bianche si muovono per
il vento. Intravedo le nostre figure nello specchio, siamo veramente fiabeschi,
soprattutto per gli abiti. Michael ora non sorride più, so che si sta perdendo
nei miei occhi, come io mi sto perdendo nei suoi. Un ultimo giro prima di
baciarci dolcemente.
Non penserai che sia
tutto qui vero?
Michael… non hai
ancora finito con le sorprese?
Non ti sei ancora
chiesta dove siamo?
Si… ma tu non me lo
dici e chissà perché non lo voglio sapere, ho paura di sentire la tua risposta…
Sorride mentre socchiude gli occhi e m’accarezza il volto.
Mi sposta una ciocca dietro l’orecchio affettuoso come sempre.
Tesoro mio… siamo a
Vancuover… in Canada.
Spalanco gli occhi. Non ho idea di quanto tempo ci voglia ma
noi siamo partiti di pomeriggio e siamo arrivati di sera. Non è possibile.
Quanto sei andato
forte?! Me n’ero accorta che acceleravi un po’ troppo… ma…
Niente ma amore… ora
siamo qui… e… come ti ho già detto non è finita qui la sorpresa… io mi faccio
una doccia, vuoi unirti a me? Poi andiamo in teatro… danno Romeo e Giulietta… è
per questo che ti ho fatto sentire la canzone…
Ecco cosa stava progettando con Edward da un mese a questa
parte… che farabutti. Hanno complottato alle mie spalle. E io non me ne sono
accorta… che rabbia ma un po’ mi fa piacere.
È stato Edward a dirti
che adoro Shakespeare vero?
Lo dico divertita. Michael non avrebbe mai potuto saperlo,
mai gli ho detto queste cose che tenevo per me… e comunque facevo fatica io
stessa a ricordarmi tante cose sul mio passato. Ho la mente più vuota che
piena, avvolta da una nebbia fastidiosa che in alcuni punti si dirada ed in
altri si fa più fitta.
Mi lascio scivolare il meraviglioso abito che intuisco dovrò
rindossare per andare a vedere lo spettacolo.
Comunque sette ore…
Sento la sua voce dal bagno. La porta alla mia destra è
socchiusa e fuoriesce vapore.
C’abbiamo messo 7 ore
e basta? Da Forks a Vancuover? Solo 7 ore?
Si! Beh se controlli
su internet dicono 7 ore e mezza. Diciamo che io ho una macchina un po’ più
veloce e non ho bisogno di riposarmi. Quindi è più che logico se c’ho messo di
meno.
Finalmente lo raggiungo sotto il getto d’acqua e come dei
ragazzini ci divertiamo ad insaponarci a vicenda. Ogni tanto sento un pizzico
di eccitazione farsi strada dentro di me ma cerco d’ignorarla, tutto quello che
voglio è vedere lo spettacolo col mio futuro marito.
Mentre mi sistemo i capelli in un’acconciatura abbastanza
semplice Michael si sistema la cravatta dietro di me. Ci guardiamo nello stesso
specchio. Sono seduta sullo sgabello e devo ammettere che non sono male come
donna. Non posso far sfigurare del tutto l’angelo del mio fidanzato.
M’accarezza le spalle e mi bacia la guancia.
I tuoi occhi stanno
cambiando… non sono più rossi hai visto?
Immediatamente non guardo più i suoi dorati ma vedo i miei,
ambrati, un po’ scuri ma finalmente non sono più rossi. Quel rosso che odiavo
con tutto il cuore.
Michael, è magnifico,
potrò uscire fra la gente!
Con calma però… se ti
ho portato qui stasera è perché so che forse posso star tranquillo… infondo hai
già cenato a casa. E poi… Alice mi ha dato una mano…
Cerco di parlare ma lui mi fa alzare coprendomi la bocca con
il dito indice. M’avvolge in un foulard dorato, così posso coprire la profonda
scollatura del mio vestito, lo sa anche lui che per noi vampiri il freddo non è
un problema ma presentarsi a teatro di sera, a Vancouver, in autunno con la
schiena e braccia scoperta sarebbe stato come minimo strano.
Michael è bellissimo nel suo smoking nero che risalta il suo
fisico muscoloso. Per quanto riguarda me non mi dispiacerebbe avere il seno un
po’ più grande, riempio il vestito per miracolo, non è il massimo avere una
seconda. Mi guardo allo specchio storcendo il naso in segno di disapprovazione
e subito Michael mi sgrida notando dove s’è fermato il mio sguardo.
Amore, ti prego, sei
bellissima… il tuo seno è favoloso e tu sembri una principessa…
Mi bacia le labbra dolcemente e quando l’orologio segna le
dieci noi siamo in macchina, pronti per il teatro, più belli e più felici che
mai… anche se i miei pensieri sono anche verso casa. Sono un po’ preoccupata,
senza noi due il nostro clan è in minoranza ma se non è Michael a preoccuparsi
chi sono io per farlo? Una sciocca, ansiosa vampira… ecco cosa sono...
Ciao
a tutti cari amici. Questo capitolo è più lungo… ho messo le mie frasi
preferite di Shakespeare, ho ripreso a leggerlo ed ogni volta mi piace di più…
dico sul serio! Consiglio a tutti di leggere il grande Will!!!
Spero
vi sia piaciuto questo capitolo, è piuttosto lungo… almeno credo. Ora sono a
casa malata… dannati colpi d’aria… rischio una polmonite ma ho tanta voglia di
scrivere e finalmente ne ho il tempo… il problema è che il mio computer è
scoppiato (letteralmente scoppiato) e quindi non potrò aggiornare spesso,
scusate tanto. Ho il pc di mia sorella per ora ma so che è per poco tempo, lo
reclamerà presto…
Bene
vi lascio a tante cose extra…
Natasha Marsh – Ai giochi addio
Ancora
grazie a tutte le persone che leggono questa storia!!! GRAZIE
SOPRATTUTTO A rosewhite!!!! Grazie per avermi ispirata! ciauuuu bacioni