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Autore: Hil 89    11/12/2009    1 recensioni
E se James Potter avesse una sorella? E se lei si innamorasse di Sirius Black e se lui perdesse completamente la testa per lei?? Una raccolta di piccole fic che raccontano dal loro primo incontro, alla fine, costretta, della loro storia... Lasciate un commentino. Saluti, HiL
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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harry
Harry


Erano ormai passati dieci anni da quella maledetta notte, la notte del 31 Ottobre, la notte che Lord Voldemort venne neutralizzato da un bambino di un anno che da quel giorno prese il nome di Bambino Che E’ Sopravvissuto, la notte che strappò la vita a suo fratello James e alla sua migliore amica Lily, la notte che gli rubò per sempre Sirius.
Emily ormai faceva parte del corpo degli Auror, era molto brava nel suo lavoro, ci metteva anima e corpo, lo faceva anche per non pensare. Le accuse mosse contro Sirius non erano tutte vere, ma lei non poteva provarlo. Lui non aveva tradito i suoi migliori amici, non li aveva consegnati nelle mani di Voldemort, era innocente. E non era neanche completamente sicura che avesse veramente ucciso Peter, sicuramente non era stato lui a togliere la vita a tutti quei babbani, Sirius Black non era un assassino.
Da sola però non poteva provare nulla e Remus Lupin, il suo amico, era sparito da quella notte.


Una lettera era appoggiata alla sua scrivania, l’aveva letta un milione di volte.


Cara Emily,

è da molto tempo che non mi faccio sentire e ti chiedo perdono.
Avrei bisogno di parlarti di una cosa molto importante, mi farebbe piacere offrirti una tazza di te nel mio ufficio ad Hogwarts.
Attendo con ansia la tua visita, per il momento ti porgo i miei più cordiali saluti.

Albus Silente


Aveva già deciso, se Albus Silente l’aveva chiamata, lei sarebbe andata da lui.


Da quanti anni non varcava le porte della sua vecchia scuola, le sembravano passati dei secoli.
Quanto le era mancato quel posto e quanti ricordi rievocava la sua mente camminando per i corridoi del castello.
“Buongiorno professore”
“Buongiorno a te Emily, come stai?”
“Tiro avanti, lo sa. Ma mi dica, di cosa aveva bisogno di parlarmi con così tanta urgenza?”
“Ti ricordi che giorno è oggi?” gli occhi azzurri del Preside scintillarono leggermente, “E’ il 31 luglio, giorno importante, non credi?” disse con un piccolo sorriso.
“E’ il compleanno di Harry!” ricordò la donna, “Compie 11 anni. È ora che lui venga a studiare ad Hogwarts”
“Esatto. Ma abbiamo riscontrato dei problemi con i suoi zii. Così ho pensato che sarebbe meglio andare a prenderlo, saresti disposta ad accompagnare Hagrid a Londra?”
Emily non credeva alle sue orecchie, dopo dieci anni avrebbe potuto riabbracciare il piccolo Harry, non potè nascondere un sorriso sincero, “Ne sarei onorata professore”
Silente sorrise, “E allora cosa aspettiamo, andiamo dal nostra Guardiacaccia”.


Hagrid e Emily erano arrivati nella piccola casa di fianco al faro dove si erano nascosti i Dusdley.
Entrarono e il mezzo gigante vedendo un bambino che all’incirca poteva avere l’età di Harry disse: “ Harry, non immaginavo che fossi diventato così..” disse guardando quello che invece era il figlio dei Dusdley
“Hagrid” disse la ragazza ridendo, “Lui non può essere Harry…”
I coniugi li guardarono impauriti dalle scale e un ragazzino minuto fece un respiro profondo e uscì dal suo nascondiglio dichiarando: “ Io sono Harry”
Emily di voltò verso la voce e si pietrificò…Il cuore mancò un battito e si mise una mano davanti alla bocca per calmare un singhiozzo, mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime. L’ultima volta che l’aveva visto era alto un pugno, mentre adesso era un ragazzino di 11 anni, come aveva fatto a passare 10 anni lontana da lui.
Certo l’aveva fatto per proteggerlo, ma quanto le era mancato.
Fece un sorriso e si avvicinò al bambino, “Ciao Harry….”
“Chi sei tu?” chiese il bambino.
“Mi chiamo Emily e sono un’amica dei tuoi genitori”
“Davvero? Perché sei qui?” chiese curioso il piccolo.
“Io e Hagrid, il bestione dietro di me, siamo venuti qui, primo per augurarti buon compleanno e poi per portarti ad Hogwarts” disse abbassandosi alla sua altezza.
“Hogwarts? Cos’è?” chiese il piccolo stupito.
“Non sai cos’è Hogwarts, io e i tuoi genitori abbiamo imparato lì tutte lo cosa che sappiamo”
“Tutto cosa?”
TUTTO COSA??” urlò allora Hagrid voltandosi verso i Dursley “ Aspetta un attimo…Dursley, volete forse dirmi, che questo ragazzo non sa niente di niente? Non sa del nostro mondo?”
“Quale mondo?” chiese il bambino prendendo la mano di Emily e osservandola con uno sguardo curioso. Quegli occhi, quanto le erano mancati.
“Il mio mondo, il tuo, il mondo dei tuoi genitori..” urlò il gigante
“Hagrid, calmati, per favore,lascia parlare me” disse Emily cercando di calmare il suo amico, senza allontanarsi dal bambino, gli chiese: “Harry, non sai dei tuoi genitori? Sono famosi, tu sei famoso…”
“Come, mamma e papà erano famosi??” domandò il piccolo.
Un pugno nello stomaco sarebbe stato meno doloroso, non ci poteva credere, quel bambino era cresciuto all’oscuro di tutto, “Tu non sai chi sei?” si lasciò sfuggire in un soffio.
LA SMETTA!” disse Vernon “ VI PROIBISCO DI DIRE QUALSIASI COSA AL RAGAZZO!
Questo fu la goccia che fece traboccare il vaso, Emily si alzò e si diresse con passo deciso verso i Dursley.
“Volete forse dirmi, che non gli avete mai detto niente, che non gli avete detto cosa c’era scritto nella lettera di Silente, che gli avete tenuto nascosto tutto fino ad ora?”
“Cosa mi hanno tenuto nascosto…?”
La ragazza dopo aver fulminato i coniugi, si voltò verso Harry e si inginocchiò, appoggiando le mani sulle sue spalle, “Harry, tu sei un mago!”
“Io sono che cosa?” chiese incredulo il bambino..
La ragazza sorrise, “Un mago, e coi fiocchi anche, con una madre e un padre come i tuoi ed è per questo che verrai ad Hogwarts con noi.”
“Lui non ci andrà!” disse risoluto Vernon.
“Stia zitto!” urlò Hagrid.
“Hagrid” lo ammonì la ragazza, “Vorrei vedere un babbano come lei che ferma Harry”
“Quando l’abbiamo preso, abbiamo giurato di finirla con questa storia, magia. Stupidaggini!” disse Petunia.
“Voi sapevate che ero un mago?” chiese Harry, guardando gli zii
“Sapevamo, certo che sapevamo.” Continuò Petunia “Tua madre, ricevette la stessa lettera che ricevetti tu, e fu inghiottita da quella scuola, e poi conobbe quel Potter, si fidanzarono, si sposarono e poi nascesti tu. E sapevamo che saresti stato identico a loro. Altrettanto stampato, altrettanto anormale. E poi se permetti, hanno avuto la brillante idea di saltare in aria e così tu ci sei piombato addosso..”
Emily era livida in volto, aveva deciso, dopo la cattura di Sirius, di lasciare che Harry andasse dagli zii per stare più al sicuro e crescere in una famiglia normale: aveva commesso un grande errore.
Loro lo detestavano.
Quel bambino avrebbe dovuto crescere in una famiglia che lo amava, che lo faceva sentire importante, invece i suoi zii lo consideravano un peso, lo odiavano perché odiavo quello che erano i suoi genitori.
“I miei genitori sono saltati in aria, mi avevate detto che erano morti in un incidente d’auto” disse il bambino.
La ragazza non ci vide più: “INCIDENTE D’AUTO!” estrasse la bacchetta e la punto al collo di Petunia, che trasalì all’istante notando lo sguardo furente della donna davanti a lei, “ E’ SCANDALOSO! È UN AFFRONTO! JAMES E LILY POTTER NON POSSONO MORIRE IN UN INCIDENTE D’AUTO! MALEDIZIONE. È SCANDALOSO CHE HARRY POTTER IGNORI LA SUA STORIA, TUTTO IL MONDO MAGICO LO CONOSCE!
“Cosa dovrei sapere…” chiese il piccolo, avvicinandosi di nuovo a lei prendendole la mano.
La ragazza si girò e dopo avergli stretto la mano si diresse verso il divano, “Siediti, è una storia piuttosto lunga, per il momento ti dirò l’essenziale, dopo ti racconterò meglio” disse facendogli un sorriso dolce.
“Non pensavo che fosse così difficile. Silente mi aveva avvisato che sarebbe stato difficile portarti via, ma non pensavo che tu non sapessi niente.” disse Hagrid ancora furioso.
“Calmati, non serve arrabbiarsi” disse Emily guardandolo dolcemente, “Comunque, tutto a inizio con una persona, il suo nome è ”
“Non dirlo!” la interruppe il mezzo gigante.
“Ma per favore, Hagrid, ti prego, deve sapere e poi, la paura di un nome non fa altro che incrementare la paura della cosa stessa,io non l’ ho mai chiamato Tu-Sai-Chi.” Disse rivolta al gigante. Poi si voltò nuovamente verso il bambino che la osservava curioso, “Comunque dicevo tutto ha inizio con Lord Voldemort, che circa vent’anni fa si mise in testa di cercare seguaci per rivoltare tutto il Mondo Magico e farlo cadere nel terrore e nell’ombra. Molte persone cercarono di fermarlo, molti di loro persero la vita. Io sono un Auror e insieme ai tuoi genitori combattevo contro di lui. Un giorno Voldemort andò a casa dei tuoi genitori per ucciderli e purtroppo ci riuscì, ma quando cercò di uccidere te, non ci riuscì, anzi, l’incantesimo che scagliò contro di te, gli si rivolse contro e perse molti dei suoi poteri, lasciandoti quella cicatrice” disse accarezzandogli la cicatrice a forma di fulmine, “Di lui si persero le tracce, ma nessuno è convinto che sia sparito per sempre. I tuoi genitori erano le persone migliori che conoscevo, eravamo molto legati e quando furono uccisi, mi cadde il mondo addosso”
“Emy” disse Hagrid,  “Forse è anche ora che gli dici bene chi sei tu!” disse con un sorriso..
“Giusto!” la ragazza lo guardò e sorrise, “Mi sono proprio dimenticata, io sono la sorella di tuo padre James

“Sei mia zia!”esultò il bambino.
“Proprio così, e ti chiedo scusa se dopo la morte di James e Lily non ti ho tenuto con me, ma Silente aveva detto che era meglio per te venire qui.”
LUI NON ANDRA’ IN QUELLA SCUOLA!” urlò Vernon
“Se Harry Potter decide di andare in quella scuola, ci andrà, non sarai di certo tu a fermarlo! Perché tu vuoi andare in quella scuola, vero?” chiesa la ragazza guardandolo attentamente, ma dolcemente.
“SI” disse Harry più convinto che mai
“Perfetto, allora possiamo andare, non perdiamo altro tempo” disse Hagrid.
“Lui non si muove da qui!” esclamò convinto Vernon.
“Mi stia a sentire lei.” Hagrid puntò il suo guardo fermo in quello dell’uomo, che trasalì, “Se il figlio di James e Lily Potter non va a Hogwarts, non ci può andare nessuno. Il suo nome è stato scritto quando è nato e lui si merita di andare nella miglior Scuola di Magia  e Stregoneria del mondo. Presieduta dal miglior mago di tutti i tempi: Albus Silente” concluse fiero.
IO NON INTENDO PAGARE PERCHE’ UN VECCHIO PAZZO GLI INSEGNAGNA QUALCHE MAGIA!” urlò l’uomo.
NON INSULTARE ALBUS SILENTE DAVANTI A ME! È CHIARO!” disse Hagrid puntandogli la bacchetta contro.
“Hagrid, calmati, per favore.” Emily scattò e cercò di calmare l’amico appoggiando una mano sul braccio del gigante.
“Non ne vale la pena.” Hagrid si voltò senza più degnare di uno sguardo i Dursley “Andiamo” sibilò e uscì dalla catapecchia.
Harry prese la mano che Emily gli offrì e uscirono anche loro.

“Così tu sei mia zia, la sorella di mio papà”
“Si, e ti confesso che non vedevo l’ora di vederti.”
“Davvero?”
“Certo! Non appena sei nato sei stato speciale per me e adesso che finalmente ti ho ritrovato, verrò il più spesso possibile a trovarti a scuola, sempre se tu lo vorrai” disse la ragazza guardandolo.
“Se voglio? Certamente! Sono contento di averti incontrata Emily”
La ragazza si fermò, i suoi occhi erano ormai lucidissimi e le lacrima minacciavano di uscire da un momento all’altro.
“Ho detto qualcosa che non va?” disse guardandola con i suoi magnifici occhi verdi, tanto uguali a quelli della sua migliore amica, ma espressivi come quelli di James, ogni suo gesto o movimento glieli ricordava. Era come un tuffo nel passato, quel bambino era la fotocopia di suo fratello, ma aveva gli occhi di Lily.
“Zia..” la voce del piccolo la distrasse dai suoi pensieri.
“No, va tutto bene piccolo” risposte passandosi una mano sugli occhi, per evitare alle lacrime di scendere.
“Sei sicura?” chiese preoccupato stringendole più forte la mano che teneva tra le sue.
Lei si inginocchiò e gli appoggiò le mani sulle spalle, “Va tutto bene, è solo che sono diedi anni che non ti vedo e non credo ancora ai miei occhi, sei uguale a James e Lily più di quanto tu possa immaginare e me li ricordi in ogni gesto che fai. Guardo te e vedo loro e più ti sto vicino, più mi rendo conto che mi mancano terribilmente”
Le lacrime iniziarono a rigarle le guance, avevano vinto loro, non era riuscita a trattenerle. Harry le accarezzò piano una guancia, quasi avesse paura che scomparisse da un momento all’altro, poi facendo un sorriso le disse: “Adesso ci sono io con te! Non ti lascio, saremo sempre insieme, e poi sei mia zia, non mi abbandonerai mai, vero?”
“No, certo che no!”
“Perfetto! E poi non ti devi preoccupare e non devi piangere, adesso ci siamo ritrovati e non ci lasceremo più”
La ragazza non risposte lo abbracciò stretto a se e scoppiò a piangere, il piccolo Harry le passò le braccia al collo e una piccola lacrima scese dai suoi occhi verdi. Erano lacrime di gioia, perchè finalmente era contento di aver trovato qualcuno che gli volesse bene veramente.
Hagrid guardò la scena da lontano, con gli occhi lucidi.



Alcune frasi sono prese dal primo libro della Rowling, "Harry Potter e la Pietra Filosofale"
  
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