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Autore: Hil 89    12/12/2009    2 recensioni
E se James Potter avesse una sorella? E se lei si innamorasse di Sirius Black e se lui perdesse completamente la testa per lei?? Una raccolta di piccole fic che raccontano dal loro primo incontro, alla fine, costretta, della loro storia... Lasciate un commentino. Saluti, HiL
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dannazione, dannazione!
Emily stava correndo a perdi fiato per raggiungere il prima possibile la Stamberga Strillante. Il passaggio attraverso il Platano Picchiatore era ancora attivo, sicuramente. Si ritrovò davanti all’immenso albero, fece un lungo sospiro e si tramutò in un gatto. Anche lei era un Animagus, però al contrario dei suoi amici, era regolarmente registrata al Ministero della Magia.
Riuscì ad entrare nel passaggio senza farsi male e una volta all’interno riprese le sembianza umane e ricominciò a correre più veloce che poteva.
Dopo la veloce lettera di Remus si era recata ad Hogwarts immediatamente. Sirius era li. Era tornato davvero.
Doveva per forza spiegare tutto ad Harry, altrimenti non poteva immaginare cosa sarebbe successo. Sperava solo che Remus fosse già arrivato.
Quando entrò nella stanza notò il corpo privo di sensi di Severus Piton, Harry che puntava la bacchetta contro Remus Lupin e al suo fianco…
Sirius.
Nel sentire dei passi avvicinarsi tutti i presenti si erano voltati verso l’ingresso della stanza. L’ultimo tra questi fu proprio Black. Quando i loro sguardi si incrociarono, Emily si mise una mano sul petto, cercando, invano, di calmare i battiti del suo cuore.
“Sei qui” sussurrò.
“Te l’avevo detto che in un modo o nell’altro sarei tornato da te” disse altrettanto piano lui facendo un passo verso di lei.
“Sei tornato” ripetè come a voler sottolineare che non era un’illusione.
Sirius annui, aveva il volto trasandato, era vestito di stracci, i capelli erano lunghi e sporchi e la barba non era fatta da giorni, ma ai suoi occhi era sempre lui: il suo Felpato.
Non attese un istante di più, gli buttò tra le sue braccia stringendolo forte, Sirius fece lo stesso, nascondendo il viso nel suo collo, beandosi di quel profumo che non si era dimenticato.
“Te l’avevo detto che tornavo da te” sussurrò contro la pelle candida della donna, lei annuì e poi si allontanò piano da lui, senza staccare gli occhi dai suoi.
MI SPIEGATE COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO!” la voce sconvolta di Harry li fece voltare verso di lui, Emily fece scivolare una mano su quella di Sirius ed intrecciò le dita con le sue.
Si voltò verso Remus e lui annui, “Perdonami. Dovevo crederti subito”. Lei gli regalò un sorriso dolce, poi guardò Harry, puntò gli occhi in quelle gemme verdi così simili a quelle di Lily e parlò: “Harry, ascoltami attentamente, dobbiamo raccontarti la verità”
“La so la verità, lui ha ucciso i miei genitori, li ha traditi. Li ha consegnati nelle mani di Voldemort e a quanto pare non mi posso più fidare di voi, perché siete dalla sua parte!”
“No” le venne in aiuto Remus, “Anch’io lo credevo fino a poco tempo fai, poi mi resi conto consultando la Mappa del Malandrino, che c’era qualcosa che non andava. Sulla mappa era presente una persona che fino a poco tempo fa io credevo fosse morto”
“E chi è?” chiese Harry senza abbassare la bacchetta.
“Peter Minus” rispose il professore.
“E’ impossibile, Peter Minus è morto e l’ha ucciso lui”
“No, Peter Minus è vivo ed è proprio qui, in questa stanza” continuò Sirius.
“Non è vero, la mappa forse si sbaglia”
“La mappa non mente mai. Peter è vivo ed è proprio li” Sirius indico il topo che Ron teneva in mano.
“Non è vero, Crosta è con noi da..” intervenne il rosso.
“Dodici anni” concluse Sirius. Poi si bloccò, Emily gli aveva appoggiato una mano sul braccio, “Dobbiamo spiegargli bene, altrimenti non capirà nulla e non ci crederà mai”. L’uomo annuì e lei guardò Harry, “Devi credere a quello che ti dico. All’inizio quando James e Lily capirono di essere in pericolo, decisero di fare un incantesimo per nascondere la loro posizione, scelsero Sirius come Custode Segreto, ma all’ultimo momento Sirius decise, in comune accordo con i tuoi genitori, di nominare Peter Minus come custode dell’Incanto Fidelio. Ci fidavamo tutti di lui, non potevamo di certo pensare che la spia all’interno del nostro gruppo fosse proprio il caro, vecchio, povero Peter. Lui andò a rivelare la posizione dei tuoi genitori a Lord Voldemort e lui andò a casa loro e li uccise. Quando noi arrivammo sul luogo, il Signore Oscuro era già stato annientato e Peter se l’era data a gambe. Sirius lo cercò e quando lo trovò lui usò l’Avada Kedavra su un gruppo di babbani, si tagliò un dito e si trasformò in un topo. Proprio il topo che trovò tuo fratello Ron. Sirius venne incolpato perché si trovò sul luogo del massacro, ma il vero responsabile della morte dei tuoi genitori è Peter Minus” Emily cercò di scovare un qualsiasi tipo di sentimento dagli occhi di Harry, ma il ragazzo era troppo confuso.
“Provatemelo”
I tre adulti riuscirono a far riprendere le vere sembianze al topo di Ron e quando Peter Minus alzò lo sguardo, la prima persona che vide fu proprio Emily.
“Emy, amica mia, da quanto tempo, mi sei mancata” disse dirigendosi a passo malfermo verso di lei.
“Non ti avvicinare, come hai potuto tradire la fiducia di James e Lily” lo accusò, affiancata subito dopo da Sirius e Remus.
“Provate a capire, voi cosa avreste fatto al mio posto”
“Sarei morto piuttosto che tradire i miei migliori amici!” esclamò Sirius gettandosi contro di lui, Peter riuscì a divincolarsi, cercò di uscire dalla porta, ma Harry gli sbarrò la strada.
“Harry. Sei cosi uguale a loro, gli assomigli davvero molto” si avvicinò a loro, “James non mi avrebbe ucciso, lui mi avrebbe risparmiato!”
“Stai lontano da lui!” urlò Remus, mentre Sirius lo afferrò per le spalle e Emily gli puntò la bacchetta alla gola, “Non osare rivolgerti a lui, proprio tu che hai condannato a morte i suoi genitori. Adesso è arrivata la resa dei conti”
“Fermi! Aspettate…” Harry si avvicinò lentamente a loro, “Mio padre non avrebbe voluto che i suoi migliori amici diventassero degli assassini. Lo porteremo dai Dissennatori e li, sarai sottoposto al loro Bacio”.
Emily si avvicinò a lui e lo strinse forte, “Sei il degno figlio di tuo padre, tesoro. Scusami se non ti ho detto niente, ma non avevamo ancora le prove”.
“Non importa, l’importante è che adesso sia stato sistemato tutto” sorrise Harry, mentre puntava il suo sguardo in quello di Sirius.
Il malandrino lo guardò bene per la prima volta, “Hai la stessa espressione di James. Sei identico a lui. Però hai gli occhi di tua madre, credo che te l’abbiamo già detto in tanti”, il bambino sopravvissuto annuì, mentre Sirius si avvicinò ad Emily e le prendeva una mano intrecciando le dita con le sue. “Sai, quando nascesti, i tuoi genitori mi nominarono tuo padrino. Mi chiedevo, sempre se ti va, capisco che magari vorrai restare con i tuoi zii, ma volevo lo stesso chiedertelo. Quando mi sarò sistemato, volevo chiederti se ti andrebbe di venire a vivere con noi”
“Stai scherzando?!” chiese Harry incredulo, “Con voi due?”
La coppia sorrise ed annuì, “Certo che mi piacerebbe, mi renderebbe molto felice” esclamò il ragazzo saltando al collo di Emily, mentre Sirius gli scompigliava i capelli.
“Perfetto, allora è fatta, forza usciamo di qua” disse Felpato conducendo entrambi fuori dalla Stamberga Strillante.


Quando si ritrovarono davanti la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Sirius non potè nascondere un sorriso, “Quanto mi è mancata” sussurrò, Emily al suo fianco gli appoggiò una mano sulla spalla, “Ora sei libero, proveremo la tua innocenza e potremmo tornare a vivere una vita normale”. Sirius la guardò dritta negli occhi e le accarezzò una guancia pallida con il pollice, “Quanto mi sei mancata. Il tuo ricordo mi ha permesso di non impazzire in tutti questi mesi, pensarti mi convinceva a resistere. Sapevo che prima o poi ti avrei rivista. Sapevo che saremmo tornati insieme”. “Adesso sei qui, tutto il resto non ha importanza, ricominceremo tutto da capo. Insieme”. L’uomo le sollevò il mento con due dita e congiunse le loro labbra in un bacio dolce, ma desiderato come non mai.
“Emy! Sirius! La luna!!” la voce di Harry li fece voltare di scatto e notarono che quella sera la luna era piena. Remus si sarebbe trasformato in un lupo mannaro. Dovevano proteggere i ragazzi. Corsero subito verso di loro e mentre Emily si posizionò davanti ai tre studenti, Sirius di lanciò davanti all’amico, “Remus, hai preso la pozione stasera?” gli appoggiò le mani sulle spalle, ma l’uomo ormai aveva preso le sembianze di un mannaro e con una zampa l’aveva spinto lontano. Lo guardò un istante poi corse via. Scomparendo nella notte buia.
Peter Minus nel frattempo si era trasformato in topo ed era scappato.
“Sirius” Emily si avvicinò a lui e controllò la leggera ferita che l’uomo aveva sul petto.
“Sto bene, tranquilla è solo un graffio” le risposte lui alzandosi in piedi.
“Emy, Minus è scappato” la informò Hermione.
“Dannazione a quel dannato traditore! Non posso fare niente senza prove, la mia parola non basta. Sapendo del mio passato non mi crederanno mai sulla parola e  tu non puoi venire al Ministero ti arresteranno e ti riporteranno ad Azkaban!”
“Calmati. Respira” Sirius le appoggiò le mani sulle spalle, “Troveremo una soluzione, per il momento mi nasconderò, nel frattempo proveremo a trovare un modo per sistemare la situazione. Peter non resterà impunito ancora per molto”
“Sirius, devi andare, tra poco i Dissenantori si accorgeranno della tua presenza” lo informò Harry.
“Ha ragione lui, devi uscire dai cancelli di Hogwarts e smaterializzarti” disse Emily abbassando lo sguardo.
“Ti farò sapere al più presto dove sono” lei annuì solo senza alzare gli occhi verso di lui, “Ehi” le sollevò il mento con due dita, incrociando le sue iridi azzurre terribilmente lucide, “Non me ne vado. Sono qui adesso” le fece un debole sorriso poi le diede un lieve bacio a fior di labbra.
Si allontanò da lei e scompigliò i capelli di Harry, gli strizzò l’occhio e poi incrociò lo sguardo di Emily un'altra volta, le sorrise poi alzò la mano in segno di saluto.
“Ah Ron, scusa per la gamba, ma stai tranquilla Madama Chips te la rimetterà a posto nel giro di qualche giorno!”
“Tranquillo” rispose il rosso, poi trattenne il fiato perché Sirius si era tramutato nel grosso cane nero che avevano visto poco tempo prima.
Guardò ancora un attimo il volto triste di Emily e poi corse via nella notte.


Qualche giorno dopo sulla scrivania di Emily c’era un piccolo pezzo di pergamena.
Al suo interno c’erano scritte solo due parole.

Grimmauld Place

Sul volto dell’Auror nacque un sorriso. Ora sarebbero cambiate molte cose.
  
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