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Autore: Melardhoniel    12/12/2009    9 recensioni
Questa storia è dedicata alle prime ragazze dei Beatles; ho deciso di scriverla perchè ho notato che NESSUNA fidanzata "originaria" dei FabFour è rimasta la stessa. Cosa devono aver provato questa povere ragazze a stare con quegli indomabili quattro? Si parte dai primi incontri e si arriva alla separazione.
DAL DODICESIMO CAPITOLO: Richie conclude il racconto sbadigliando alla maniera di un troglodita.
-Richie…HAI DELLE TONSILLE!!- Osservo stupita.
-Ma vaaaaa?!? Pensavi che mi avessero operato alla prostata??-
It’s been a long long long long long long day… Anche se forse oggi dovrebbe dirlo lui…
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jimmy Nicol, Pete Best , Quasi tutti, Stuart Sutcliffe
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Let it Born, Let it BEatles;'
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Jane&Paul
…Ma tanto so che non mi guarderà mai…

                                                                                           
18 Aprile 1963, Londra
Royal Albert Hall
Entro nella sala dei concerti, ancora mezza addormentata. Ma perché mi hanno chiesto di venire qui a quest’ora? Ieri, quando Steve mi ha chiamato dicendomi di presentarmi al “Royal Albert Hall” alle sette, non mi ha neanche detto il perché. Mi pare di aver capito qualcosa tipo “foto”. Foto?? Ma se sono un’attrice ed una presentatrice? Perché non l’hanno chiesto a delle modelle? Qualcuna come Pattie Boyd, magari…
Mah, i misteri della vita.
Sbadiglio, mentre cammino su quei tacchi improbabili che stamattina, in preda a non so che strano raptus, ho indossato.
Ma dove sono tutti? Giuro che se qualcuno non mi chiama entro due minuti me ne torno a casa, ho di meglio da fare che aspettare un tizio che manco conosco.
Va bene, non arriva nessuno? Cominciamo a contare: uno, due, tre, quattro…
-Jane!- Mi chiama una voce.
Oh, Alleluia! Qualcuno esiste, allora.
Mi volto, e vedo Steve correre verso di me, seguito da un uomo che non conosco; che sta cercando di mantenere il passo con lui benché sia ansante, e ci credo! Tra le braccia ha un’enorme macchina fotografica.
Dietro quello strano tizio compare una schiera di pettinatrici e truccatrici che brandiscono una miriade di pettini e ombretti, scrutandomi dall’alto in basso. Oh, mi dio! Avrei fatto molto meglio a rimanere a casa.
-Sei arrivata, finalmente! Dormigliona!- Mi dice Steve.
È fortunato che sono troppo stanca per reagire, altrimenti si sarebbe già ritrovato la macchina fotografica di quel tizio a mo’ di collana.
Mi limito a sorridere, fulminandolo con uno sguardo assassino.
Il fotografo si guarda intorno, poi urla
-Peter!! Ma dove ti sei cacciato?- Peter? Ah! Ha lo stesso nome di mio fratello.
In quel momento un ragazzo intorno ai ventiquattro anni compare dalla curva del corridoio, portando tra le braccia il cavalletto della macchina fotografica e correndo come un pazzo.
Arriva davanti al fotografo e posa il cavalletto ansimando, poi lo apre e ci posiziona sopra la macchina per le foto, mentre il suo superiore lo guarda.
Ma dico, fare qualcosa anche tu? No, poi ti rovini l’aspetto… a proposito, bella camicia! Rosa fucsia con dei fiorellini verde evidenziatore… molto elegante.
Dimmi un po’, ti è per caso esploso l’armadio e sei stato costretto a metterti la roba di tua moglie?
-sempre che tu ne abbia una e sempre se sia così disperata da comprare indumenti come questo- oppure hai preso in braccio tua figlia –ripeto: sempre che tu ne abbia una- e lei aveva in mano un evidenziatore verde senza tappo?
Peter finisce di sistemare lo strumento, e il fotografo mi comincia a passare in rassegna.
-Umh, sì… accettabile.- Accettabile?!? Senti chi parla! Io almeno non indosso uno schifo di camicia!
Steve nota il mio sguardo (se l’avessi osservato ancora per qualche secondo avrei cominciato a sparare saette dagli occhi) e si affretta a fare le presentazioni.
-James, ti presento Jane. Jane, lui è James, e il suo assistente è Peter.- Peter mi rivolge un sorriso simpatico e mi saluta con la mano, James invece mi scruta insoddisfatto.
Sì, lo so. Non sono una modella! E allora? È stata tutta colpa di Steve, perciò mettiti un po’ a scrutare lui, al posto che me!
-Sì, sei piuttosto carina… però.- Piuttosto?!? Grrr…
Dalla mia bocca esce un sibilo.
-Però.. hai quel, quel… naso! Che…- Che.. cosa? Ma come ti permetti? Lo so, ho il naso a patata, non sono molto alta e ho pure i capelli rossi, ma… allora?!?
-Oh, James! Io penso che con il tipo di viso che ha quel naso le doni…- Interviene Peter.
Io gli rivolgo un sincero sorriso di ringraziamento.
-Zitto tu, Peter! Tanto, anche se non ti volessi non c’è altra scelta, per cui… al lavoro! Portatela in camerino e cercate di renderla quantomeno decente, poi riportatela in questa stanza. Loro saranno qui fra poco!- Loro?!? Loro chi?
Non ho neanche il tempo di pensare che una truccatrice mi ha afferrato malamente per il braccio e mi ha trascinato di peso in un camerino, seguita da altre tre o quattro ragazze.
-Scusami, ma “loro” chi?-
-Non fare domande e siediti!- Mi intima la ragazza, con voce gelida.
-Ok, ok…- Mi siedo, e lei comincia ad armeggiare con dei piccoli pennellini.
-Comunque “loro” sono i Beatles!- Mi informa un’altra ragazza, che sembra la più umana delle cinque.
-Zitta, Betty!- La sgrida la mia truccatrice. Lei abbassa lo sguardo e mormora –Scusa, Brigit-
-Sharon, che ci fai lì impalata? Comincia a sistemarle quella zazzera incolta che chiama capelli!- Esclama quella chiamata Brigit.
Zazzera incolta? Ma si è vista allo specchio? Più che cotonati i suoi sono la riproduzione esatta del Duomo di Milano!
Faccio per risponderle per le rime, ma Sharon mi afferra i capelli con malagrazia, e mi costringe a mordermi la lingua per evitare di urlare di dolore.
Così, mentre due delle ragazze –Sharon e Daisy, a quanto dicono i cartellini appuntati sui loro vestiti- si occupano dei miei capelli, le altre tre – Mary, Betty e, con mio grande dispiacere, Brigit- mi truccano il viso.
Ripenso alle parole che Betty si è lasciata scappare: i Beatles? Cioè, fatemi capire, dovrei posare per delle foto… con i Beatles? Ma che cosa si è fumato Steve quando ieri me lo ha proposto?
Non sono adatta, non sono alla loro altezza, non sono una modella, non sono abbastanza carina, non sono.. oh, non sono e basta!
Mezz’ora di tortura dopo, finalmente sono pronta. Mi guardo allo specchio: beh, devo ammettere che ci sanno fare; all’inizio avevo molti dubbi, per primo quello che fossero state scelte da James per la loro bravura. Boh, sono oche, ma al meno io sono “decente”! ah! Chissà cosa dirà James quando mi vedrà.
-Ok, puoi andare- Mi informa Brigit.
-James ti sistemerà i vestiti.- Aggiunge Mary.
No no no no no! Spiacente, avete sbagliato numero. Io da Jamesnon mi faccio toccare, capito? Tanto meno sul discorso “vestiti”; non accetterò mai consigli da uno che indossa una camicia rosa fucsia con dei fiorellini verde fosforescente!
Esco dal camerino e vado incontro a James, Steve e Peter. Gli ultimi due si mostrano piacevolmente stupiti dal mio aspetto, James invece mi fa segno di girare sul posto, commentando con voce assolutamente priva di emozione
-Sì, sei passabile. Bel lavoro, Brigit.-
Bel lavoro Brigit?!? Ah!
-Ok, dolcezza, qualunque sia il tuo nome…- Prosegue poi.
-Jane.- Sibilo io.
-Non mi pare di avertelo chiesto… comunque, se preferisci, Jane- Sottolinea il mio nome con una smorfia di disgusto
-Seguimi di là, ti farò avere dei vestiti adatti ad una ragazza da copertina, non questi scarti da mercato.-
Non come la tua camicia, vero?
E poi, scarti da mercato?? L’ultima collezione di Valentino? Ah, già dimenticavo.. lui indossa una camicia a fiori! Chissà dove l’ha presa, poi!
Lo seguo un po’ titubante, ma fermamente convinta che non indosserò niente che mi abbia consigliato lui.
Entriamo in un’altra stanza, leggermente più grande dei camerini, e James si posiziona davanti ad un armadio, aprendolo.
-Bene, Jane. Scegli quello che vuoi, ad eccezione delle scarpe; quelle che hai vanno bene.-
Nooo! Miracolo! James ha detto che ho qualcosa di mio che va bene! Ma, considerato come si veste lui… devo prenderlo come un complimento o no?
Scruto attentamente tutti i capi d’abbigliamento appesi alle grucce, e li passo in rassegna ad uno ad uno.
No, troppo rosa; no, è rosso e stona con i miei capelli; umh, questo? No, è blu elettrico.. con i miei capelli fa a pugni. Verde? Nah.. banale. E poi, nessuna modella si veste di verde. Sono tutte vestite di bianco e nero.
-Allora, Jane? Facciamo notte?- Io giro leggermente il viso verso di lui, con un’espressione alquanto assassina. Grr, se non la pianta giuro che gli tiro tutte e due le mie scarpe in testa!
Riprendo a fissare i vestiti, cercando una traccia di bianco in mezzo a tutti quei capi improbabili dai colori accesi, e finalmente ne scorgo una; afferro la gruccia e la tiro via da quel caos.
Mi rimane in mano un vestito assolutamente divino, bianco, senza spalline, che ricade morbidamente verso il basso, poco sopra il ginocchio; assieme è compresa una fascia di raso nera.
Guardo interrogativa James, e lui sospira
-Cosa devo fare con te? Sveglia, Jane! Va messa sotto al seno!-
Ahh! Bastava dirlo!
Indosso il vestito e lego la fascia dove mi ha detto James, poi mi osservo allo specchio: umh, niente male!
-Sì, sei quasi perfetta! Anche se io avrei preso un vestito tipo questo…- E tira fuori dall’armadio un orrore rosa fucsia coperto di pailettes enormi azzurro metallizzato.
Rabbrividisco, mentre mi dirigo verso la stanza dove dovremo fare le foto; ma arrivo alla porta e mi blocco: accanto a Steve e ad un emozionato Peter ci sono quattro ragazzi in giacca e cravatta, che ridono e scherzano con… le truccatrici?
Oh, Zeus! Che nervi…
John sta chiacchierando con Mary e Sharon, Betty sta sbavando vicino ad un George piuttosto seccato, Daisy sta ridacchiando come una scema vicino a Ringo e.. INCUBO! Brigit sta stuzzicando Paul ridendo come un’oca.
Ok, Jane. Riaccendi il cervello: quell’oca di Brigit sta toccando Paul e tu te ne stai qui ad osservarli? Vai là e fatti valere! In fondo, sono io quella che deve fare le foto con loro, no?
Oh, in questo momento bacerei Steve per avermi incastrato in questa situazione!! Sono messa proprio male, eh?
James mi passa davanti e si mette al centro della stanza, poi batte le mani per richiamare l’attenzione:
-Brigit, Sharon, Daisy, Betty e Mary! Via di qui!! Dobbiamo fare le foto!-
Oh, io amo quell’uomo. Santo cielo, l’ho detto davvero?
-Bene, ragazzi. Io sono James, il fotografo del programma “Radio Times”; e lui è Peter, il mio assistente. Come ben sapete dovrete posare per le foto da pubblicare sui giornali prima del vostro concerto qui al Royal Albert Hall, e con voi ci sarà una ragazza…-
I quattro urlano di gioia.
-Wow, una ragazza? E come è, meglio di quelle cinque di prima?- Domanda John.
Certo che sono meglio di quelle cinque! Cosa credete?
-Non è una modella, e ha anche un brutto naso, e i capelli rossi… però è l’unica persona che siamo riusciti a trovare…-  Nel dire questo James fulmina con o sguardo Steve, io sto pensando vari modi per tenerlo sotto una tortura agonizzante.
-Ma, veramente… è un’attrice, ed è molto simpatica.. poi a me pare carina.- Pigola Steve.
-Beh, dai cosa contano due misere foto? Può anche essere brutta, tanto poi non ci rivedremo più…- Commenta Paul.
-Più che giusto, Paulie! Allora, dove è?- Chiede John.
-Oh, è nei camerini. Si stava cambiando.- John allunga il collo verso la stanza indicata da James, cercando di vedere se mi sto ancora infilando i vestiti.
-Come si chiama?- Domanda Ringo interessato.
-Jane…il cognome non lo so.- Risponde James.
-Asher.- Interviene Steve.
-Ah, la conosco! Non è mica brutta…- Esclama George.
-Io no, come è?- Domanda Paul.
-Ma non è bionda?- Continua John.
-No, spiacente. Sono rossa, ma se per voi è un problema posso anche andarmene.- Intervengo io, gelida, entrando nella stanza.
Vedo John strabuzzare gli occhi.
-No, no, signorina. Nessun problema! Era una semplice domanda…- Esclama lui, baciandomi la mano.
-Asher, finalmente! Pensavo che non ci degnasse più della sua presenza…- Commenta acidamente James.
-No, James. Ci ho messo tanto perché ho ascoltato i vostri discorsi…- Replico io, guardandolo bieco.Osservo uno per uno i quattro ragazzi, sentendomi la persona più fortunata della terra; poi il mio sguardo cade su Paul, che se ne accorge e sorride. Io abbasso gli occhi a terra e arrossisco.

Ah, quanto è carino quando sorride… e i suoi bellissimi occhi verdi, il suo viso angelico… oh, mio dio, mi  sono innamorata di lui! No, Jane.  Non fare cavolate; lo hai promesso! Uffa, lo so ...  prima di partire per Londra da Marylebone mi ero prefissata di non fare sciocchezze, e innamorarmi di Paul McCartney mi sembra proprio una sciocchezza colossale! Anche perchè rischio di non essere ricambiata; d'altronde su un milione di fan che lo circondano, tra cui molte modelle -tutte più belle di me, oltre a tutto-, vuoi che scelga proprio me? Me?!?

Sospiro, cercando di affrontare la realtà: non gli piacerò mai, e dopo aver fatto quelle due foto si dimenticherà completamente di me.

Però, come mai è arrossito anche lui quando mi ha guardato? C'è forse una piccola possibilità per me? No, Jane! Basta con i sogni! Paul  McCartey è irraggiungibile, punto! Cerca di togliertelo dalla testa, anche se sai già che non ce la farai. Nessuno però mi impedisce di sognare, ma tanto so che non mi guarderà mai...
 
 
 
 

***

Ma ciao belle! Grazie per aver recensito lo scorso capitolo!! Premetto già una cosa: non aspettatevi che sia sempre così veloce ad aggiornare le mie storie!! xD

Martina97:George arriverà nel prossimo capitolo, con Pattie al suo fianco. (Acc... ve l'ho detto. pazienza!) eh sì, hai proprio ragione su Cyn! Povera! è per questo che ho dedicato una ff a questa povere criste!

Zazar90: Graize, grazie... ehehe.. wow, davvero ho reso bene l'idea? E pensa che arrivava con la divisa da perfettino e i capelli con il ciuffo impomatato e i basettoni!! xD uno spettacolo!

Laban: Ma grazie! ehehe che poema! Sì sì, approvo: Yoko= grr. Tra l'altro possiamo dire che un carattere come il suo sotto alcuni (molto pochi) aspetti poteva anche giovare a John, in quanto Cyn non era proprio adatta a lui; magari se non fosse rimasta incinta John si sarebbe messo comunque con Yoko dopo anni di fidanzamento! Anche perchè a quella maledetta mostra di arte... (oh, scusa, non mi ricordo.. che arte? Ma che razza di mestiere fa la Ono???) ci sarebbe andato lo stesso... Però Yoko, siccome era anche molto odiosa, lo ha più rovinato che aiutato!!! Ma ne parleremo meglio nei prossimi capitoli!

The Night Before 1965: sì, sì, lo sapevo. Infatti se continuerai a seguire questa fic lo troverai scritto in un capitolo! E troverai scritto anche come sono andate realmente lo cose con Yoko; che, per quanto tu abbia ragione a dirle che non bisogna accanirsi tutti contro di lei, non era proprio quello stinco di santa! E sono più che sicura, e fonti reali lo confermano, che se John fosse ancora vivo Yoko avrebbe divorziato intorno al 1981, e a quest'ora.. ciao vedova Lennon!
Grr che nervi!!

Baci,

Marty

  
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