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Autore: kishal    23/06/2005    45 recensioni
Due ragazzi... due caratteri diversi, entrambi molto forti, entrambi ribelli... entrambi guerrieri. eH EHM... UN'ALTRA PICCOLA ONESHOT DELIRANTE CHE, SE VOI VOLETE, POTREBBE DIVENTARE UNA STORIA... MA PENSO CHE RIMMARRA' UNA ONESHOT... NON MI PARE UN GRAN CHE!!! Ciaooooooooooooooooooo!!!!!!!!!! ;P
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bolide volò veloce attraverso il campo

 

 

cOME cANE E gATTO!

 

 

 

Un bolide volò veloce attraverso il campo. I giocatori della squadra di Quidditch di Griffyndor si spostarono velocemente, scansandolo giusto per un pelo.

Ginny in vece, che aveva la sua pluffa in mano ed era pronta a segnare, si girò giusto in tempo per prendere in pieno stomaco quella palla indiavolata e cadere a terra.

Fortuna che l’erba zuppa d’acqua aveva attutito il colpo.

 

La ragazza, sporca di fango, si alzò in piedi. A parte un po’ di disorientamento per via del balzo, non si era fatta nulla: aveva prontamente indossato la divisa anti – bolidi quel giorno.

Perché, con gli Slytherin nell’altra parte del campo, non c’era da fidarsi.

 

Ron scese immediatamente dalla sua porta, e le corse incontro. “Ginny, ti sei fatta male?!” Chiese, apprensivo.

Ginny, scosse un paio di volte la testa, come per liberarsi dallo stato confusionale in cui ancora versava.

 

“Ginny!” Disse Harry, preoccupato, scendendo dalla scopa col boccino in mano e poggiando l’altra nella spalla dell’amica.

                   

La ragazza rimase per un po’ muta.

Quando rialzò gli occhi però, la luce sinistra che sfavillava in essi fece allontanare di qualche passo i due ragazzi.

Ron ed Harry erano terrorizzati: quello sguardo assatanato l’avevano visto solamente negli occhi di mamma Weasley nei suoi momenti di furia più nera.

Gli Slytherin che sghignazzavano dall’altra parte del campo non avrebbero avuto vita lunga.

 

Ginny si chinò lentamente, prendendo con una mano il bolide che l’aveva colpita. Con l’altra, afferrata la sua scopa, si rialzò in volo.

Ron e Harry deglutirono nervosi: la piccola rossa aveva tanto l’aria di un’amazzone furibonda…

 

Ginevra si fermò proprio di fronte alla squadra verde-argento. Tutti la guardavano divertiti, con quei ghigni perfidi da vere serpi dipinti in volto.

Ma lei fissava negli occhi solo uno.

Colui che aveva osato scaraventarla giù dalla sua scopa.

Colui che non aveva fatto altro per anni interi che insultarla con i peggiori epiteti.

Colui che non si meritava nemmeno di vivere sulla Terra.

Colui che presto sarebbe tornato da dove era venuto…

 

Quel sorriso strafottente non sarebbe rimasto ancora a lungo nella sua brutta faccia da bambinetto viziato.

 

Un ghigno altrettanto perfido comparve nelle labbra di Ginevra, mentre rafforzava la presa sul bolide.

“E’ tuo questo, Malfoy?!” Sibilò poi. Nello stesso momento, con forza inaudita, tirò la palla indiavolata sul suo avversario che, non aspettandosi quella mossa, venne colpito in pieno petto proprio come lei poco prima. Solo, essendo ben più robusto e allenato, riuscì a non cadere a terra.

 

Fra gli Slytherin iniziò a scorrere la rabbia, ma prima che potessero anche alzare un solo dito su Ginevra, i compagni di lei giunsero in suo soccorso.

 

Ebbe inizio una lotta tremenda fra i membri delle due Case, senza esclusione di maledizioni.

E, mentre la guerra infuriava in mezzo a loro, Draco e Ginevra continuavano a guardarsi, entrambi con un ghigno perfido sulle labbra, entrambi pronti alla sfida.

 

Negli ultimi tempi quei due non facevano altro che stuzzicarsi a vicenda. Innumerevoli erano state le volte in cui erano finiti in punizione, e i professori incominciavano ad irritarsi seriamente. Perfino Silente non sapeva più che pesci pigliare: figurarsi che aveva addirittura detto che il tempo avrebbe giovato al loro rapporto!

Sì, certo, come no! Prima o poi qualcuno di loro due sarebbe rimasto stecchito! E questo sarebbe stato il solo modo in cui il loro rapporto sarebbe potuto migliorare!

Lucius Malfoy era perfino venuto a scuola per lamentarsi con il figlio di questa sua condotta sconsiderata: ma nemmeno le minacce del padre erano riuscite a calmare i bollenti spiriti di Draco.

Anche mamma Weasley aveva fatto la sua bella comparsa davanti alla figlia… non sopportava quando si comportava addirittura peggio dei fratelli!

Eh, ma che ci poteva fare, in fondo questa era la verità: Ginevra pareva aver preso tutti i difetti maggiori di quelli che erano nati prima di lei. Era ribelle come Charlie, inquietantemente forte come Bill, puntigliosamente intelligente come Percy, acutamente sveglia e scaltra come i gemelli, testarda come Ron…

Un vero e proprio maschiaccio… si era pentita di non averla mandata ad un collegio femminile invece che ad Hogwarts.

Infine, capirete dunque che anche le sue minacce erano servite a ben poco…

Le liti fra i due erano dunque continuate, così come anche le punizioni dei professori, che diventavano sempre più pesanti col passare del tempo.

Effettivamente la situazione stava diventando insostenibile, specie da quando i due ragazzi venivano spalleggiati dai loro compagni di Casa, che a loro volta si prendevano a botte quando i loro ‘capi’ si scontravano per via.

 

Più o meno quello che era successo ora.

Solo che questa volta Ginevra e Draco non avevano ancora iniziato a fare la loro parte nella guerra.

Già, non ancora…

 

Fu questione di un solo secondo. Ginevra si fiondò in avanti, veloce come la luce, direttamente sopra il suo nemico. Draco fu scaraventato di lato, e perse il bolide che andò a colpire un suo stesso compagno Slytherin.

Appena si fu ripreso, il ragazzo, più adirato che mai, cercò con lo sguardo la rossa. La trovò ben presto, su, in alto, seduta a cavalcioni sulla sua scopa, che sovrastava indomita tutta la battaglia, un sorrisetto sfacciato sulle labbra.

Già, le sue labbra… questa volta avrebbe spaccato quella sua bella bocca carnosa a suon di pugni.

 

Si fiondò su di lei, che subito iniziò a volare velocemente lontano da lui.

Iniziò un feroce inseguimento, rallentato ogni tanto dalle fatture che i due si tiravano addosso, fino a che Ginevra, capito ormai che non avrebbe potuto battere il suo avversario in velocità dato che la di lui scopa era ben più veloce della sua, scese in picchiata nell’ultimo luogo dove si sarebbe aspettata che Malfoy la seguisse: la foresta proibita.

Purtroppo per lei però Draco, forse perché troppo furioso o forse perché aveva finalmente superato la sua paura dell’oscurità, continuò ad andarle dietro.

 

Si ritrovarono ben presto distesi sull’umida e paludosa terra della foresta, uno sopra l’altro, immersi in un feroce combattimento.

Oramai il fango dei loro vestiti si mischiava col sangue delle ferite che si provocavano con i loro colpi, oppure sfregando sopra qualche pianta spinosa.

 

Alla fine Draco, ben più forte di lei, riuscì ad afferrarla per le spalle e bloccarla contro un grosso albero.

Lei lo guardò furente e lo sputò in faccia.

 

“Non c’è che dire, sei un vero e proprio animale, Weasley!” Commentò Malfoy, guardandola con occhi disgustati.

“Tu invece non riesci ad essere manco quello: sei un parassita del genere umano, uno schifoso Mangiamorte che aspetta solo di finire strozzato da ciò di cui si nutre con tanta avidità!” Sbottò lei, fissandolo furiosa e tentando di liberarsi. Ma la presa di Malfoy si fece ancora più salda.

“Anche tu lo saresti, se la tua stupida famiglia non avesse scelto di schierarsi dalla parte dei babbani.” Le sibilò.

“Mi spieghi come mai ce l’avete tanto contro di loro?! Forse siete gelosi del fatto che la natura ha dato loro un cervello e un cuore e a voi no?! Oh, poveri bambini!”

“Cervello e cuore non ci mancano, sciocca Weasel: ed infatti usiamo molto bene entrambi per la causa giusta.”

 

Appena finì la fresa però, gli occhi di Ginevra iniziarono ad inumidirsi, mentre le labbra si aprivano lentamente in un sorriso divertito. Poco dopo la ragazza scoppiò in una sonora risata, che irritò non poco Malfoy.

Il ragazzo dapprima si limitò a ridurre gli occhi a due fessure, stringendo ancor più la morsa intorno alle braccia di lei. Poi però non ce la fece più a trattenersi e, con un’agilità felina, mollò un forte ceffone a Ginevra, che non cadde a terra solamente perché lui continuava a tenerla per l’altro braccio.

Ginny rimase così, immobile, il volto ancora girato per il violento manrovescio, i capelli che le coprivano parte della faccia, il sapore del sangue in bocca.

Quando si voltò, Malfoy si sorprese a vederla sorridere.

Anzi, più che sorridere, ghignare.

Draco corrugò la fronte.  

“Che c’è Malfoy, la verità che ciò che dici sono solo frottole fa male?!”

“Fanno certamente più male i miei pugni.” Commentò il ragazzo, riacquistando la sua calma espressione di scherno.

“A dire il vero non sono un gran che. Penso che a furia di cercare di diventare l’uomo elegante e perfetto che non sei, Malfoy, tu abbia finito per effeminarti! Non mi stupirei di venire a sapere che a letto preferisci gli uomini alle donne…eh eh eh!” Disse lei, aggiungendo poi al tutto una risatina di scherno.

Draco alzò un sopracciglio. Non c’è che dire, quella ragazza aveva davvero una lingua troppo lunga. Non riusciva proprio a capire quando era il momento di stare zitta.

Stupida Griffyndor.

 

Poi sorrise. Sapeva come fargliela pagare.

Si abbassò di scatto, cogliendola del tutto di sorpresa, e la baciò con violenza, succhiandole via maliziosamente il sangue che le fuoriusciva ancora dal labbro tagliato. Ginevra tentò di ribellarsi, ma tutti i suoi sforzi furono inutili.

Come le era stato già dimostrato prima, il ragazzo era più forte di lei.

 

Quando si allontanò dalla ragazza, lei lo fissava con sguardo pieno di disprezzo e di disgusto. Era più furiosa di prima.

Draco sorrise, trionfante.

“Come puoi vedere, tutto ciò che hai detto si è rivelato niente meno che un’idiozia.”

“Mi fai schifo!” Gridò lei, divenendo sempre più rossa e tentando di divincolarsi dalla sua presa. E, dopo un calcio agli stinchi ed un morso alla spalla, riuscì finalmente ad allontanarsi da lui.

 

Si guardarono ancora un po’, lui divertito, lei furiosa. Poi, Ginevra prese la sua scopa e uscì dalla foresta.

“Vaffanculo Malfoy.” Furono le parole di commiato che rivolse al ragazzo.

“Anche tu, Weasley.” Rispose Draco calmo, prendendo la scopa e alzandosi in volo.

 

Questa volta aveva vinto lui.

 

 

Ginevra entrò come una furia nel suo dormitorio. Le compagne di stanza, quando la videro furiosa, piena di tagli e totalmente ricoperta di fango, sospirarono per lo sconforto. Non le chiesero nemmeno cosa le fosse successo: certamente aveva litigato con Malfoy!

La piccola Weasley spalancò la porta del bagno e, appena dentro, prese il suo spazzolino e iniziò a riempirlo di dentifricio. Non contenta, prese il tubetto della stessa sostanza e se ne fece scendere un bel po’ dentro la bocca. Poi, iniziò a sfregare furiosamente.

 

Si sentirono dei colpi di tosse.

 

Eleanor, la sua migliore amica, si avvicinò con cautela al bagno. Quando finalmente riuscì a vedere cosa stava combinando Ginevra, rimase completamente sbalordita. La ragazza era davanti al lavandino, lo spazzolino in una mano e il tubetto del dentifricio nell’altro, e continuava a sputare schiuma bianca.

Che alla fine Malfoy fosse riuscito a farle venire la rabbia?!

 

Ginevra sospirò e, dopo aver gettato da una parte sia tubetto sia spazzolino, si risciacquò di nuovo la bocca e iniziò a svestirsi.

“Ginny?!” Chiese con un filo di voce l’amica.

“Che c’è?!” Sbottò lei, acida.

“Che è successo?”

“Malfoy mi ha infilato la sua schifosa lingua in bocca. Giuro che se mi viene qualche strana malattia vado e gliela taglio.” Sbottò la ragazza, finendo di togliersi gli abiti e infilandosi dentro la doccia, chiudendo le tende dietro di se.

“COSA?! Malfoy ti ha baciata?!” Gridò l’amica, allibita.

Si sentì il rumore dell’acqua aprirsi. E, subito dopo, Ginevra gridò: “No, non mi ha baciata! Mi ha completamente divorato la bocca! Quello è un cane, non un essere umano! Ma gliela faccio pagare! Oh, se gliela faccio pagare…!”

Eleanor uscì dal bagno. Sapeva che quando l’amica iniziava a dire così, seguiva poi un delirio di minacce contro il suo eterno nemico, molte delle quali probabilmente non sarebbero state mai realizzate… per fortuna di Malfoy.

 

 

 

Ginny scese a cena da sola. Si era trattenuta molto sotto la doccia, e contando che quando era arrivata dopo lo scontro con Malfoy era già l’ora di scendere in Sala Grande, preferì dire alle amiche di andare prima di lei: poi, le avrebbe raggiunte.

Decise però di passare attraverso uno dei passaggi segreti, così da arrivare il più in fretta possibile, dato che sospettava che le amiche, già di poco appetito, fossero addirittura già sul punto di lasciare la sala.

Mentre però girava l’angolo di uno dei tanti corridoi che stava percorrendo, si ritrovò davanti una scenetta disgustosa: Pansy Parkinson, appoggiata contro un muro, con Malfoy davanti a lei. Sembravano immersi in un’importante conversazione.

Conversazione che, naturalmente, lei non si sarebbe mai e poi mai persa: magari poteva ricavare qualcosa con cui prendere per i fondelli Malfoy nei prossimi giorni.

Così in tutta fretta tornò indietro e si mise ad ascoltare con attenzione ciò che i due si dicevano.

 

“Senti Draco… a me non piace più questa situazione. Quest’anno lasceremo Hogwarts, e si presume che dopo la fine di giugno noi ci sposeremo. E a me non va che, nonostante il nostro matrimonio sia alle porte, tu ti diverta con altre ragazze…” Disse Pansy, con la sua voce fintamente dispiaciuta.

Ginny fece una smorfia di disgusto: certo, come se lei fosse una santa! Lo sapevano tutti che ogni notte non faceva altro che scoparsi Blaise Zabini!

 

“Vale lo stesso per te, Pansy: come mai mi fai questo discorso ipocrita quando sai che io…so?!” Chiese Draco, leggermente irritato. “Dimmi con chi non vuoi che io mi veda, e finiamola qui.”

“Cosa stai dicendo Draco?! Stai per caso insinuando che… io vada a letto… con qualcun altro che non sia tu?!” Sbottò Pansy, facendo l’addolorata.

Ginny scosse la testa: era proprio una pessima attrice quella ragazza.

 

“Esattamente.”Rispose Draco.

“Ma come osi!”

“Oso perché so, te l’ho già detto. E poi, ti ho anche visto l’altra notte, sulla torre di Astronomia!”

“Ah sì? E tu cosa ci facevi là? Sei andato lì con Satine, non è vero?!”

“Proprio così. Facciamo una cosa, se tu vuoi che io non mi veda più con altre ragazze, tu non devi più vederti con altri ragazzi. Mi pare un affare equo. Sono anche fin troppo gentile con te…”

“Sei gentile solo perché non ti sbatte niente di me!” Gridò la ragazza, sull’orlo delle lacrime.

“Allora?!” Chiese gelido lui, insensibile a tutto.

“Va bene… ma se da questo momento in poi, io ti becco con un’altra ragazza, o vengo a sapere che tu hai qualche storia con qualcun’altra… invio un gufo a mio padre e di matrimonio non se ne sentirà più niente!”

“Sei solo tu quella che ci perde…” Commentò ironico, Malfoy.

“E anche tu… tuo padre non la prenderà bene.” Rispose minacciosa Pansy.     

 

Ginny, tra se e se, sorrise. Benissimo, aveva trovato il modo di far pagare a Malfoy ciò che le aveva fatto prima, nella foresta.

Brutto stronzo, vediamo se ora si permetteva di nuovo di metterle le mani addosso. Non aveva ancora capito bene chi era Ginevra Weasley.

 

Uscì dal suo nascondiglio, facendo finta di niente. E appena vide Draco, gli saltò addosso, mostrando l’espressione più felice che fosse riuscita a trovare nel suo repertorio e cercando di mettere da parte il suo disgusto.

Il ragazzo, preso alla sprovvista, non riuscì a muovere un solo muscolo quando lei gli prese la testa fra le mani e iniziò a baciarlo con fervore.

Pansy, davanti a loro, era allibita.

 

“Oh, ciao Draco! Finalmente! Allora, glielo hai già detto a Pansy che preferisci me a lei!” Disse poi, allontanandosi prontamente da lui dopo avergli rubato, senza che se ne accorgesse, la bacchetta, e guardandolo radiosa.

“Che…cosa?!” Mugugnò la Parkinson.

“Oh sì! Vedo che l’hai presa bene! Allora è stato gentile come gli avevo consigliato ieri notte, mentre eravamo a letto insieme! Figurati che lui aveva semplicemente in mente di non presentarsi al vostro matrimonio! Ma io gli ho detto di no… è un gesto troppo vigliacco… senza contare poi la vergogna che getterebbe su te e la tua nobile famiglia…”

 

Pansy rimase a fissarla in silenzio, allibita, mentre Draco le diceva, con la sua gelida voce sicura, che erano tutte frottole. Ma, come si poteva non credere ad una ragazzina dal viso angelico, che oltre ad essere una babbanofila e una pezzente, quindi non abituata ai sottili e meschini sotterfugi dell’alta società, era perfino un’onestissima Griffyndor?! Certamente la sua parola aveva un fondamento di veridicità assai più alto di quello di una serpe… e lei le serpi le conosceva bene: mentivano sempre.

Draco, poi, era il re degli Slytherin!

La ragazza iniziò a singhiozzare. Poi, improvvisamente, dopo aver urlato un forte ‘Stronzo’ a Draco e avergli mollato un sonoro ceffone, se ne scappò via.

 

Draco e Ginevra rimasero un attimo immobili, a fissarsi. Lui era furioso. Nero nel vero senso della parola.

Lei era la prosopopea della felicità. 

 

Improvvisamente Ginevra iniziò a correre per i corridoi, ridendo come una matta. Questa volta aveva vinto lei!

Draco infilò subito la mano nella sua tasca, pronto a lanciarle con la bacchetta una Maledizione Senza Perdono.

Purtroppo, la bacchetta però non c’era… non ci mise molto a capire chi gliel’avesse presa.

Ancora più irato, iniziò a correrle dietro. Questa volta gliel’avrebbe fatta pagare davvero cara, stupida Weasley pel di carota, lenticchia, babbanofila e pezzente. Nonché schifosa Griffyndor.

Non vedeva l’ora di raggiungerla.

Quella schifosa gatta, questa volta, l’aveva fatta grossa. Si sarebbe dilettato parecchio a spellarla viva.

 

Peccato però che Ginevra corse dritta in Sala Grande, e, appena dentro, si diresse verso il suo tavolo, mettendosi a mangiare in mezzo ai suoi eterni amici: niente meno che il fantastico trio, San Potter, Re Weasel e la Mezzosangue.

 

Draco la guardò storto per un po’; poi, sentendo su di se lo sguardo indagatore di Silente, se ne andò, sfoggiando una delle sue solite camminate eleganti e superbe

Gliel’avrebbe fatta pagare… Oh, se gliel’avrebbe fatta pagare!

 

 

Non c’era niente da fare. Quei due si sarebbero odiati per il resto della loro vita. Erano incompatibili.

Nessun sentimento positivo sarebbe mai potuto nascere nei loro cuori verso l’altro. La loro divisione era eterna.

Ginevra Weasley e Draco Malfoy erano… come cane e gatto! Sempre pronti a litigare, sempre pronti a graffiarsi e morsicarsi a vicenda.

Due specie diverse.

Incompatibili!

 

 

 

 

 

 

Salve!!!! Allora, questo mio nuovo racconto, per chi mai avesse voglia di leggerlo, potrebbe essere interpretato come una semplice oneshot contro la coppia Draco-Ginny…se rimanesse così.

Se invece qualche lettore è del parere che sarebbe meglio (per il mio bene) continuarlo e fare evolvere la storia…. Beh, penso di essere più o meno pronta a farlo!!!! Ciaooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!! ;P

 

 

P.S.: COMMENTATE, PLEASE!!!!!!!!!!!

 

 

 

 

   
 
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