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Autore: KyubiKonanOfAkatsuki    13/12/2009    1 recensioni
[Prequel di Kowaii Kitsune]Come è nato il CP9? Perché Lucci è il più forte assassino mai visto dalla sua creazione, e qual'è il perché della sua rivalità con Jyabura? In questa storia, racconterò la nascita del CP9 aggiungendo il mio OC alla vicenda. [Kaku si tranquillizzò al tono di voce di Kokitsune, ora più o meno incolore. Lei era fatta così, ma dopotutto nella visita medica della scorsa settimana le erano stati riscontrati chiari segni di schizofrenia, ma a lei non sembrava importarne molto. Kalifa sosteneva che la sua amica era perfettamente normale e non era pazza, ma a volte non ne sembrava convinta neanche lei.
Kokitsune: -Aspetta, ora tocca a me farti qualche domanda… Che ne so, pensi che io sia pazza?-
Kaku: -No, assolutamente… Perché?-
Kokitsune: -Lo so che lo pensi. Tutti lo pensano. Anche Kalifa, ma per bontà o forse pietà non me lo dice! Io ti faccio pietà, ammettilo!-
Suonava aggressiva, di nuovo nervosa...]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cipher Pool 9, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E dopo millenni di attesa, aggiorno!

xAmericanpeople95: Jyabura entro poco dovrà trovarsi un’altra ragazza, Kokitsune è una testa calda e con il lupetto non potrebbe che azzuffarsi in continuazione. XD

Il Gobbo di Notre Dame l’ho visto (l’ultima volta) quando avevo dieci anni. Da piccolina era il mio film preferito, ma poi… Ho letto il romanzo originale e sono rimasta malissimo per la fine. Ora sto cercando di vederlo online, ma ho trovato solo le canzoni.

 

 

 

Kokitsune fece per andarsene, quando all’improvviso fu costretta ad accovacciarsi sul tetto di cemento per non barcollare e rischiare di cadere: era come se si stesse addormentando, ma non aveva per nulla sonno: si stava abbandonando a memorie non sue…

 

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???: -Che senso ha tutto questo, capitano? Perché lo sta facendo?!-

???: -Morirò comunque, e in ogni caso non devi chiamarmi più capitano, Shanks-

Shanks: -Lo so, ma… La prego, capitan… Voglio dire, signor Roger, non lo faccia!-

Roger: -Tu e Bagy non riuscirete a farmi cambiare idea, lo sapete. Se proprio devo morire, voglio morire dando una speranza a coloro che ne hanno bisogno… E se volete aiutarmi, fate solo in modo che alla mia morte il mio Frutto del Diavolo non cada in mano della gente sbagliata-

Shanks: -Dare una speranza ha chi ne ha bisogno… Cosa intende dire?-

Roger: -Se assisterai all’esecuzione, lo saprai-

Shanks: -Lei mi chiede troppo… Come potrei assistere alla sua condanna senza fare nulla per impedirla?!-

Roger: -Ragiona, mozzo!-

 

Sentirsi chiamare ‘mozzo’ tirò un po’ su il morale del giovane Shanks.

 

Roger: -Se non muoio prima per quella maledetta malattia, ci penserà quella strega malvagia che ha creato il Frutto del Diavolo! Grazie al mio haki riesco ancora a controllarla, ma pensa a quando sarò troppo debole per impedirle di controllarmi!-

 

Il ragazzo dai capelli rossi ebbe parecchie difficoltà a figurarsi il suo capitano ‘debole’.

 

Shanks: -Allora… E’ questa la sua volontà?-

Roger: -Sì. E spero vivamente che tu la condivida-

 

Il giorno dell’esecuzione, Shanks si recò al patibolo per la condanna, insieme a parecchie altre persone. Il suo capitano era inginocchiato davanti alla folla, su una piattaforma più elevata in modo da consentire a tutti di vedere. Due marine tenevano ciascuno una sciabola, pronti a eseguire l’ordine del Grand’Ammiraglio Sengoku, che citava le varie ‘azioni criminali’ compiute da Gol D. Roger. Notò che il capitano aveva due manette di agalmatolite ai polsi.

 

Sengoku: -… Siamo infine giunti alla conclusione. Gol D. Roger è dunque condannato a morte. Ultime parole?-

Roger: -I miei tesori...? Se li volete, sono vostri... Cercateli. Ho lasciato tutto in un certo posto-

 

Shanks sapeva i tesori di cui Roger parlava. Perché lo One Piece non era l’unico tesoro che gli aspiranti pirati avrebbero trovato durante il loro viaggio.

Roger sorrise trionfante alla folla. Poi, l’ultima cosa che sentì fu il freddo metallo sul collo.

 

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La volpe si riprese.

Non si ricordava di essersi costituita alla Marina, di avere avuto una ciurma né tanto meno di avere avuto due mozzi chiamati Shanks e Bagy. Pensò di raccontare tutto a Jyabura, che non era ancora molto lontano (lo vedeva avviarsi per la sua strada dal tetto dell’ospedale) e inoltre si fidava di lui. Scese rapidamente e gli corse incontro.

 

Kokitsune: -Jyabura! Ti devo chiedere una cosa!-

Jyabura: -Spara… Che c’è? Se è ancora a proposito di Lucci…-

Kokitsune: -Cosa pensi delle persone che vedono cose… Ahem, che sembrano reali ma non lo sono… Nella propria mente?-

 

Il Lupo rimase sconcertato dalla domanda dell’amica.

 

Jyabura: -… Penso che siano persone che si sono mangiate un fungo allucinogeno. Perché me lo chiedi? Mi preoccupi così-

Kokitsune: -Ah, quindi per te ho mangiato un fungo allucinogeno?!-

Jyabura: -No, assolutamente no… Cioè… Che succede?!-

 

Kokitsune gli raccontò di quel ‘ricordo’ non suo, e cominciava a rimpiangere di averlo fatto.

 

Jyabura: -Ma tu… Lo sai di chi stai parlando?! E’ Gol D. Roger! Il Re dei Pirati!-

Kokitsune: -Non sapevo che i pirati avessero un re, kon kon…-

Jyabura: -E’ stata la prima cosa che mi hanno detto, quando mi hanno raccolto dalla strada quelli della Marina! Mi dissero che loro erano contro i pirati e bla bla bla, e che Roger era il loro capo e che era stato molto potente, ma alla fine lo avevano catturato-

Kokitsune: -No aspetta… In quel che ho visto io, si era costituito-

Jyabura: -Impossibile, perché avrebbe dovuto farlo?-

Kokitsune: -Te l’ho detto! Voleva infondere speranza e…-

Jyabura: -Kokitsune, stai zitta. Devi tornare all’ospedale. Te l’avevo detto che non potevi riprenderti in appena un giorno-

Kokitsune: -Mi deludi… Pensavo che mi avresti ascoltata, ma invece credi che sia una squilibrata!-

Jyabura: -Non ho detto questo!-

Kokitsune: -L’hai sottinteso! Kalifa è ancora troppo piccola per parlarle di queste cose, e non voglio annoiare Kumadori kun con le mie frottole! Vatti a fidare degli amici!-

Jyabura: -Smettila di fare la vittima! Ecco una cosa che mi ha sempre dato fastidio di te!-

 

In poco tempo, anche se non se ne erano accorti, avevano cominciato a urlarsi contro, fatto sta che dall’ospedale e alle case adiacenti numerose persone si erano affacciate, curiose di sapere la fonte di tutto quel rumore.

 

Kokitsune: -Allora, con permesso, non ti darò più fastidio. Considera la nostra amicizia un affare del passato, Lupo-

 

Disse lei, in tono freddo e calmo. Sputò in terra e si tolse i guanti e i calzini in lattice che Jyabura le aveva dato l’altro giorno, li appallottolò e glieli lanciò contro in un impeto di rabbia. Poi drizzò altezzosamente la testa e gli diede le spalle, ignorando il suo sguardo costernato.

 

Jyabura: -Eppure le piacevano i ragazzi che dicono quello che pensano… Accidenti, quella ragazza è un drago!-

 

Il Lupo diede un calcio alla pietra più vicina, nervoso. Se avesse raccontato quello che aveva visto in ‘sogno’ Kokitsune, la Marina l’avrebbe certamente ributtata per le strade o, ancora peggio, interrogata in caso sapesse qualcosa di… Sconveniente.

 

Jyabura: -Devo impedirle di aprir bocca, ma come? Pensa Jyabura, pensa… Ho trovato! Per fermare una femmina determinata, ce ne vuole un’altra! Vado a chiamare Kalifa-

  
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