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Autore: Ernil    13/12/2009    8 recensioni
Fra il 9 gennaio 1960 e un indeterminato giorno di quasi estate del 1998, Severus Snape è riuscito a infilare una delle vite più meravigliose che siano mai state raccontate.
Questa è la sua storia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Lily Evans, Severus Piton, Voldemort
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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L’estate era quasi finita. L’erba era secca e il terreno duro sotto le sue scarpe da ginnastica. Iniziavano ad andargli strette, quelle scarpe.

Ma il sole insisteva ancora a battere, forte e luminoso, sopra i loro tetti, e quando Severus svoltò l’angolo, era sicuro che l’avrebbe trovata lì.

Infatti c’era. C’era anche sua sorella, ma sua sorella non era niente di importante.

Per un attimo, Severus rimase nascosto dietro il muretto di cemento che per quasi due mesi lo aveva visto accucciarsi a guardare le due ragazzine, indeciso se avvicinarsi o meno.

Sapeva che alla fine si sarebbe avvicinato, come aveva fatto per tutti i giorni precedenti. 

Giorni durante i quali era sgusciato, col passo felpato di chi è abituato a nascondersi, dietro quel solito cespuglio, come stava scivolando ora.

Giorni durante i quali, come una spia, ne aveva osservato ogni mossa di Lily, come stava facendo ora, sedendosi dietro i rami riparatori – e ancora pieni di fiori - del cespuglio, all’ombra e al sicuro. Tendendo l’orecchio a ogni risata, bevendo ogni gridolino.

Lily amava dondolarsi, questo aveva scoperto. Amava andare in altalena, ma non come facevano tutti. Si tendeva verso il cielo come una rondine, e ogni volta sembrava avvicinarsi un po’ di più alle nuvole, proprio come stava facendo ora... Severus la guardò ammaliato, mentre la voce della sorella, Petunia, si udiva solo come uno sgradevole sottofondo:

« Lily, non farlo! »

Lily lo fece. Si lanciò in aria, e Severus sentì il suo cuore perdere un minuscolo battito – perché era così pericoloso, ma era anche così bella, mentre rideva.

I capelli rossi venivano sollevati in aria, come un’aureola, e il verde dei suoi occhi sembrava sfavillare al sole. Severus seguì a bocca aperta il volo della bambina, finché le scarpe di Lily non toccarono terra, come in un passo di danza mentre lei ancora rideva.

« La mamma ti ha detto di non farlo! »

Petunia fermò bruscamente la sua altalena e saltò in piedi, guardando severamente Lily. Severus ignorò la sorella maggiore, la sua attenzione concentrata tutta su Lily. Stava ancora ridendo. La sua risata sembrava togliere colore al cielo.

« Ma non mi sono fatta niente. Tunia, guarda. Guarda cosa so fare ».

Mentre Petunia si guardava intorno, Severus vide Lily avvicinarsi al cespuglio dietro cui era nascosto, e per un istante senza rumore temette (o desiderò) che lo avesse scoperto, ma poi tutto quello che Lily fece fu chinarsi a raccogliere un fiore.

Lily tenne il fiore sul suo palmo aperto, e Severus, quasi senza fiato, vide i petali chiudersi e aprirsi, come se stessero eseguendo più inchini a un pubblico invisibile.

È bellissimo, pensò Severus, prima di guardare il viso di Lily. Lei era bellissima, mentre guardava la sua opera, gli occhi sfavillanti.

Fu la voce di Petunia a rompere la magia:

« Smettila! »

Perché? sarebbe stata la risposta adeguata che Severus avrebbe dato, ma Lily disse solo: « Mica ti fa male », e gettò il fiore a terra.

Troppo buona, pensò Severus, guardando il bocciolo che giaceva a terra, inanimato e prossimo alla morte. 

« Non è giusto » disse Petunia.

Sì che lo è, pensò Severus.

« Come fai? »

« È ovvio, no? » Severus si rese conto solo un attimo dopo che era stato lui a parlare. Era in piedi, e non si ricordava nemmeno come ci era arrivato, così come non sentì l’urletto di Petunia che si allontanava.

Tutta la sua attenzione era concentrata su Lily.

Si sentì arrossire improvvisamente, un calore che veniva dal collo e che gli invadeva tutto il viso. Non si era mai sentito più consapevole di sé stesso come in quel momento; di sé stesso, e delle sua ridicolaggine.

Ma lei era lì. Lei non era scappata al vederlo.

« Che cosa è ovvio? » chiese.

Era la prima volta che gli rivolgeva parola. Severus guardò la sorella maggiore; era lontana, vicino alle altalene. Tornò a guardare Lily.

Stava per dirglielo. Si sentiva la lingua impastata.

« Io so cosa sei » disse sottovoce.

« Cioè? »

« Tu sei... sei una strega ».

Tutto si aspettava da lei, tranne che lo guardasse storto; il verde dei suoi occhi fu coperto da un’ombra.

« Non è una cosa carina da dire! »

Il cuore di Severus perse un colpo quando la vide allontanarsi da lui, verso la sorella. Ci mise un attimo a capire come dovevano essere suonate le sue parole alle orecchie di Lily.

« No! » esclamò, rincorrendole. Sentiva ancora il rossore bruciargli le guance, e faceva troppo caldo, anche se era ormai la fine di Agosto. Ma sarebbe morto piuttosto che togliersi quel cappotto, anche se era troppo grande.

Si sentiva già ridicolo abbastanza.

Si fermò davanti alle due sorelle. Ignorò Petunia, ma vedere quello sguardo di sprezzo negli occhioni di Lily gli spezzò qualcosa all’altezza del petto.

« Lo sei » disse, guardando solo Lily. « Sei una strega ». Le parole dopo gli vennero fuori senza neanche pensarci, o pensare allo Statuto di Segretezza, o a cosa sarebbe successo aver ammesso tutto. « È un po’ che ti tengo d’occhio. Ma non c’è niente di male ». A meno che tu non ascolti mio papà. « Anche mia mamma è una strega, e io sono un mago ».

Lo aveva detto. Rimase lì, in piedi davanti lei, ad aspettare il suo verdetto, sentendo che il suo cuore non avrebbe mai smesso di battere così veloce.

E poi ci fu la risata di Petunia, alta e sprezzante. E sollevata.

« Un mago! Io so benissimo chi sei. Sei il figlio degli Snape! » Si voltò verso Lily, e Severus strinse il labbro fra i denti. Questo Lily non avrebbe dovuto saperlo. Questo non era bene che lei sapesse. « Abitano giù a Spinner’s End, vicino al fiume ». Severus voleva scomparire. Come faceva la ragazzina a saperlo?

« Perché ci stavi spiando? » Petunia aveva parlato rivolgendosi a lui. Severus la guardò risentito, mentre si sentiva addosso lo sguardo di Lily, e questo non faceva che aumentare il calore all’interno del cappotto.

« Non vi stavo spiando. Non te, comunque » disse, guardandola da capo a piedi. Quella bambina non era niente che avrebbe mai potuto interessarlo.« Tu sei una Babbana ».

Provò un piccolo moto di gioia nel dire quelle parole, ma andò in frantumi quando Petunia esclamò immediatamente: « Lily, su, andiamo via! »

Severus si voltò alla svelta verso Lily, ma tutto ciò che ricevette dalla bambina più piccola fu uno sguardo storto.

E in un attimo, Petunia la stava già guidando fuori dal parco giochi.

Severus rimase senza fiato, senza nemmeno capire come potesse essere successo. Non doveva andare così. Non così. Aveva aspettato per settimane, mesi, di trovare il coraggio o la stupidità di uscire fuori, e adesso che era successo tutto si era bruciato nel giro di qualche minuto.

Lei stava andando via.

Petunia la stava portando via.

Incapace di fare o dire alcunché, Severus rimase lì, fermo in piedi nel mezzo del parco giochi, a guardarle allontanarsi mentre un amaro sapore gli invadeva la bocca.

Note dell’Autrice:

Mi dispiace immensamente, ma oggi non riesco a rispondere ai vostri bellissimi commenti. La vita reale mi sta ingoiando.

Ringrazio davvero chi ha messo la storia fra i Preferiti o le Seguite, e un grande abbraccio puccioso (XD) ai miei fedeli commentatori: Sklupin, Neragufetta, Lyla, WeirdSister (oddio, grazie, grazie, grazie *_*), Lady Lynx, Piccola Vero, Geilie. Alla prossima! <3

 

   
 
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