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Autore: Gondolin    15/12/2009    3 recensioni
[1] Caterina d'Aragona, la sconfitta. Anna Bolena, la donna per cui è avvenuto uno scisma.
[2] Enrico, che ottiene sempre quello che vuole. Charles, che si piega sin troppo volentieri ai suoi capricci.
(detesto scrivere le intro, e si vede. Chiedo venia)
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Fiducia

Personaggi: Enrico VII/Charles Brandon
Avvisi: (troppo poco) slash
Conteggio Parole: 444
Note:
I prompt mi hanno mangiato l'anima =) I Tudors: Enrico VIII/Charles Brandon – fiducia per il Doppio misto festival @ ff_serietv_ita
Per quanto assurdo sembri, Hal è il diminutivo di Henry. Siccome non conosco diminutivi di Enrico, ho tenuto Hal.
Ispirata al dialogo nella prima stagione, episodio 3.

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Ho un incarico per voi, Charles.”
Ai vostri ordini.”
Il Re spiegò che sua sorella Margaret sarebbe andata in sposa al re del Portogallo, e chiese a Charles di accompagnarla.
Questi gli rivolse un'occhiata tanto stupita da risultare buffa. “Perché io?”, si azzardò a chiedere. Stava parlando col suo re, ma era pur vero che il suo re spesso per lui era semplicemente Hal.

Voglio qualcuno fidato.”, fu la risposta di Enrico, data in tono noncurante e leggero mentre dava di sprone al cavallo per distanziare la scorta.
Charles fece accelerare il proprio cavallo per restare al suo fianco. “E voi vi fidate di me?”

Come di me stesso. Ovvero molto poco.”, sogghignò Enrico.
Oh, andiamo, Hal! Io di voi mi fido.”, lo guardò negli occhi, “Moltissimo.”
Enrico sfoggiò quel suo sorriso predatorio e poco rassicurante che aveva il potere di affascinare e spaventare allo stesso tempo prima di allontanarsi al galoppo.
E Charles non poté fare altro che seguirlo. “Allora”, insistette, “perché io?”
Non gli piaceva l'idea di dover mancare a lungo da corte. Anzi, di stare lontano da Enrico, se doveva essere sincero.

Perché mi fido, ve l'ho già detto”, ribadì Enrico, suonando quasi scocciato.
Charles si rese conto di non potersi spingere troppo in là. Far infuriare il proprio re, amante e migliore amico non era affatto una buona idea. Decise di tentare con una battuta dal tono leggero. “Vi fidate di me con una bella donna?”
Il volto di Enrico si girò verso di lui con uno scatto degno di una vipera pronta a colpire. “Con mia sorella?”, domandò, affilando lo sguardo e ghignando pericolosamente, “Certo che mi fido. Perché non dovrei? In ogni caso, voi siete già fidanzato con...”, gesticolò nervoso con una mano: non ricordava il nome della donna.
Charles ne ricordava il nome, ma poco di più. Non era neppure certo che l'avrebbe sposata, alla fine. Dopo tutto cambiava poco.

Ma c'è un ostacolo”, proseguì Brandon, rivoltando la questione dal lato pratico, “Io non posso dare in sposa la sorella di un re.”
Il sorriso di Enrico lampeggiò ancora, mentre gli si avvicinava quanto più possibile, sporgendosi dalla sella per soffiargli in un orecchio: “Per questo vi nomino duca di Suffolk.”, gli batté una mano su una spalla, poi scese verso il suo petto, lentamente, sempre più in basso, “Questo soddisfa vostra grazia?”
Vostra grazia era più che soddisfatto in quel momento. E non solo della nomina a duca.
Bisognava ammettere che Hal trovava sempre il modo di mettere a tacere le proteste. Avesse usato sempre metodi tanto gradevoli!


  
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