Draco Malfoy le stava chiedendo scusa, lo stesso biondino che le aveva reso la vita impossibile per tutti quegli anni era lì davanti a lei e le stava chiedendo perdono.
- No, non devi scusarti, ecco davvero, non ce n'è bisogno, tu non ricordi nulla quindi...
- Questo non mi giustifica. La interruppe lui. - Non dovevo chiedertelo e basta.
- Non pensiamoci più, ti va? Domandò lei tornando a sorridere mentre incominciava a cambiare la fasciatura. Tolse le vecchie bende, spalmò un olio sugli ematomi e lo sentì irrigidirsi mentre passava una spolverata di disinfettante sulle ferite ancora aperte.
- Ti ho fatto male? disse allontanado di scatto la mano dal petto di lui.
- N-no...è che...
- Brucia, lo so.
- Un pochino. Ammise il biondo cercando di darsi un contegno.
Hermione si ritrovò a fissare quella schena dalle belle spalle larghe, il cui candore era deturpato da quei lividi ancora così recenti.
Si sentiva le guance imporporarsi, scottare e ringraziò il fatto che Draco le stesse dando le spalle e non potesse vederla.
Quando ebbe finito passò ad esaminargli il viso, sfiorò con la punta dell'indice il sopracciglio dove i punti di sutura erano ancora freschi e il labbro superiore leggermente tumefatto.
- Va meglio. Sussurrò. - Ora stenditi, io vado a preparare qualcosa per la cena.
Draco si distese e in quel letto soffice che profumava di buono, che profumava di lei fu invaso da un senso di pace. Si ritrovò a fissare il comodino sul quale c'era una foto di una ragazzina dai capelli crespi, sorridente, nell'atto di abbracciare un ragazzino dai capelli scompigliati e occhiali tondi e un altro lentigginoso e rosso carota.
Si sforzò di ricordare qualcosa del suo passato, qualcosa di quella ragazza ma nulla e più si sforzava più si sentiva vuoto e solo.
Quando Hermione tornò con un vassoio e prese posto su una sedia accanto al letto lo trovò pensieroso.
- Eccomi, qualcosa non va?
- Io...noi ci conoscevamo quando è stata scattata quella foto?
- Sì, ci conoscevamo.
-Io ho provato a ricordare, ci provo continuamente eppure...
-Draco, devi smetterla di torturarti, ci vuole del tempo ma la memoria tornerà.
- Vedi è talmente frustrante...essere qui accanto a te, sapere di conoscerti da anni e non ricordare nulla di nulla...sei talmente gentile, disse scostandole un ciuffo ribelle dalla fronte, e...bella. Aggiunse poi sussurrando.
Hermione si sentì avvampare a quelle parole e rimase in silenzio.
- Scusa...io l'ho fatto di nuovo.
Lei alzò gli occhi e lo fissò con un'espressione interrogativa.
- L'ho fatto di nuovo di metterti in imbarazzo...io...
- Si fredderà la cena. Lo interruppe ansiosa di portare la sua attenzione su un altro argomento.
Draco annuì e prese tra le mani il piatto di minestra calda; Hermione fece lo stesso e e fino a che non ebbero finito nessuno dei due alzò gli occhi dal proprio piatto in direzione dell'altro.
Come secondo il biondo trovò una bistecca dall'aria appetitosa minuziosamente tagliata.
Guardò il piatto, poi la ragazza e di nuovo il piattocon una smorfia dipinta sul viso.
"Quanto sei tornato inconsapevolmente Malfoy in questo momento...con quel sorriso beffardo!" Constatò mentalmente la riccia.
- Lo so. Lo anticipò. Sei perfettamente in grado di tagliare la carne da solo ma sarebbe meglio se il legamento del tuo braccio riposasse ancora un po', so quello che faccio, prova a fidarti di me.
La parola fidarsi risuonò nella testa di Draco come se avesse un suono del tutto nuovo, caldo, accogliente. -Io mi fido di te. Rispose meccanicamente.
- Bravo, così va meglio, so che ti sembrano piccoli passi ma guarirai presto e ricorderai. Quando pronunciò quell'ultima parola sentì una fitta chiuderle lo stomaco.
Ringrazio tutti quelli che mi seguono e mi leggono, in particolare Cecilia, Barbarak e Giulia95 che hanno recensito l'ultimo capitolo e tutte le altre persone che mi lasciano una recensione!!
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