Eravamo ragazzi
***
If
you drove me on the way
Mi chiami “bella”? Rimangiati
quel “bella”!
Per Demetrio che ti ama, “bella” sei
tu. Oh bella felice!
(…)
Se tutto il mondo fosse mio, escluso
solo Demetrio,
te lo darei,
se potessi cambiarmi in te .
Oh, insegnami il modo in cui guardi,
e con quale arte
influenzi i moti
del suo cuore.
(A
midsummer night’s dream – W. Shakespeare)
Chiuse
di scatto il libro di Pozioni.
Solo
un altro minuto e l’avrebbe tirato fuori dalla
finestra.
Fortunatamente
solo un giorno li separava dalle tanto agognate vacanze natalizie.
Che
poi proprio quel giorno Piton avesse
deciso di datare un compito in classe poco importava.
Si
stiracchiò comodamente sulla poltrona portando con un gesto distratto i lunghi
riccioli rossi dietro la schiena. Era tremendamente annoiata.
Beh,
poco male.
Le
piaceva la solitudine.
Strano
a dirsi ma, dati gli ultimi eventi, preferiva di gran lunga
starsene da sola in santa pace a rimuginare e, perché no, piangersi addosso.
Era
da circa...un mese e mezzo che evitava accuratamente di rimanere per troppo
tempo da sola col magico trio. Consumava velocemente i
pasti e tentava di passare in biblioteca il minor tempo possibile dato che,
come sempre, loro erano lì a studiare
con lei.
Anche adesso…
Pensò
allungando le gambe sul tavolino di fronte in un gesto poco signorile.
Tanto
era sola.
Tentò
ancora una volta di analizzare la sua situazione:
Harry
l’aveva invitata al Ballo di Halloween.
Ron
aveva invitato Hermione al Ballo di Halloween.
Harry
si era dichiarato ad Hermione.
Lei
era scappata.
E
da allora non aveva più rivolto la parola ad Harry,
odiava Hermione ed era diventata insofferente nei confronti di suo fratello.
Complimenti Gin, davvero bella
situazione…
Non
sapeva davvero come comportarsi. Harry tentava quasi ogni giorno di parlarle e
chiederle cosa non andasse e, dato che l’aveva mollato al Ballo senza una
spiegazione e lo evitava come la peste, forse,
aveva ragione.
Ma
cosa esattamente avrebbe potuto
dirgli?
Che
aveva sentito la sua dichiarazione?
Che
era gelosa?
Che
lo…amava?
Perché,
dopo tutto, sentiva ancora qualcosa per lui.
Idiota…e patetica…
Non
faceva altro che ripeterselo, il suo atteggiamento era assolutamente patetico:
il ragazzo che amava la prendeva in giro ed era innamorato della sua (ex)
migliore amica e lei non faceva altro che…morirgli dietro lo stesso?
Patetico.
Assolutamente…patetico.
E
tutto ciò le faceva anche rabbia.
-Certo
Dean, figurati! E’ sempre un piacere aiutarti.-
Hermione
e Dean erano appena entrati nella sala vuota con una serie interminabile di
libroni in mano.
Volse
gli occhi al cielo alzandosi di scatto dalla poltrona. Era del
tutto intenzionata a mettere quanta più distanza possibile tra lei e la
ragazza castana.
-Ferma
lì, Gin.-
Le
ordinò imperiosa Hermione.
Ma…chi
si credeva di essere?
Vide
con la coda dell’occhio Dean salire velocemente le scale.
Perfetto,
erano sole.
-Che
succede, Hermione?- chiese sorridendo.
Ultimamente
stava imparando a recitare davvero bene. Elargiva sorrisi a chiunque pur di
essere lasciata in pace e far vedere a tutti che stava
bene e non aveva bisogno di nulla.
-Dovrei
essere io a chiedertelo, Ginny.- continuò seria posando i libri sul tavolo e
sedendosi sul divano -Siediti!-
Ginny
le voltò incurante le spalle ed andò ad appoggiarsi al davanzale della
finestra.
Non
che non si sedeva!
-Ma
smettila Hermione! Ho sentito tutto la sera del Ballo.
Io sono innamorata di Harry e non puoi negare di essertene accorta e, dato che
le sue attenzioni sono rivolte a te, scusa tanto se mi arrabbio e voglio
starmene per i fatti miei!-
Ecco,
l’aveva fatto.
Aveva
inveito contro Hermione.
Aveva…tentato
in tutti i modi di trattenersi, di evitare una scenata.
Aveva
contato fino a cento, aveva trattenuto il respiro, aveva guardo la neve cadere…ma non era servito a nulla.
Un
tremendo senso di frustrazione l’aveva assalita e non aveva potuto resistere.
Non
dopo che Hermione le aveva ricordato di poter contare
su di lei.
Che
era una sua grande amica.
Che
non voleva vederla soffrire.
Belle parole, Herm…complimenti
davvero…
Adesso,
come quella sera, sentiva le lacrime pungere.
Le
mancava il respiro, aveva bisogno di stare da sola. Di
respirare, di piangere, di urlare.
-Ginny
io…-
La
ragazza tentò di avvicinarsi per consolarla ma quel
gesto le diede ancora più fastidio.
Non
voleva la compassione di Hermione.
Non
ne aveva per nulla bisogno.
-No!-
urlò scostandola brutalmente. -Nulla Hermione! Oltre Harry
non pretendevo nulla. Perché non posso…lascia stare!- disse
allontanandosi definitivamente mentre le luci del
tramonto entravano dalla finestra ancora aperta.
Salì
velocemente le scale che portavano al dormitorio del sesto anno.
Aprì
la porta di scatto e di nuovo la chiuse dietro di sé.
Merlino,
se era stanca.
Stanca
di tutto.
Si
lasciò cadere sul letto coprendosi il viso con un braccio e lasciando che le
lacrime le scivolassero lente sulle gote.
Alla
fine aveva pianto.
Però
non per Harry.
E
nemmeno per Hermione.
Piangeva
per se stessa. Per la rabbia che provava. Per la
voglia di prendere a pugni qualcosa.
Perché
si sentiva stupida.
Decise
che avrebbe pianto tutta la sera, anche tutta la notte se ne avesse
avuto voglia.
Si
alzò per chiudere le imposte. Le urla dei ragazzi che giocavano nel parco erano
troppo per lei da sopportare.
Mentre
tornava verso il letto, scossa dai singhiozzi, posò lo sguardo sulla sua
scrivania.
Un
sorriso amaro le si dipinse sulle labbra.
Sedette
sulla sedia in legno davanti al mobile e prese a contemplare
ciò che vi era posto sopra.
La
rosa di Draco.
All’inizio
era rimasta stupita.
Dopo
una settimana non era ancora appassita.
E,
più i giorni passavano, più restava bella e fresca come la prima sera.
Erano
passati quasi due mesi e quella stupida rosa non voleva saperne di appassire.
Non
c’era altra spiegazione: Draco doveva aver fatto un incantesimo.
Persino
la scia del suo sangue, lì, sul petalo più esterno, appariva ancora scarlatta,
come si fosse appena punta.
E,
notò stupendosi, ancora una volta non aveva più le lacrime agli occhi.
La
annusò.
…una
rosa, è come la vita. E’ bella, ha un ottimo profumo…ma
ha le spine!
Sorrise ancora una volta. Amaramente.
La prese tra le mani, senza pungersi.
L’importante,
è saperla prendere.
Davvero
Draco Malfoy aveva detto una cosa simile?
Lo
stesso Draco Malfoy che prendeva sempre in giro lei, la sua famiglia e tutto il
resto?
Beh,
qualunque Draco Malfoy fosse…era stato davvero molto
saggio…
Ma come
faccio a prendere la vita senza pungermi, Malfoy?
Aprì
la porta dello spogliatoio con un calcio.
Era
arcistufo di tutto.
Di
Piton…
Di
Blaise…
Di
Pansy…
Di
suo padre…
Di
Voldemort…
Possibile
che non potesse starsene un’intera giornata in pace senza che nessuno andasse a
rompergli le scatole?!
Fortuna
che durante le vacanze sarebbe rimasto a scuola.
E
c’erano delle ottime probabilità che non ricevesse
nessuna lettera e non vedesse nessuno.
Per
sicurezza avrebbe sigillato tutte le uscite della sua camera, anche le tende
del baldacchino, se necessario.
Afferrò
di malagrazia la sua Firebolt (si, ne aveva una anche
lui, come Potter!), ed uscì nella neve.
Infilò
i guanti in pelle e si assicurò meglio la sciarpa
verde-argento alla gola, poi decollò.
Sentire
l’aria gelida sul volto aveva un effetto prodigioso. Lo faceva sentire libero.
Sorvolò
a velocità massima tutto il parco del castello senza mai abbassare lo sguardo,
sperando che tutto ciò che c’era sotto di lui sparisse per sempre, risucchiato
in un vortice scuro, e lo lasciasse finalmente libero.
Desiderò
ardentemente rompere le catene che lo tenevano prigioniero della vita…
Oltrepassò
il castello effettuando uno slalom tra le torri.
Veloce…
Guardò
per un attimo in basso, in direzione del lago e notò una figura camminare
lentamente tra la neve…si abbassò in modo da poterla riconoscere, poi sorrise
sarcasticamente...
Ginevra
Weasley…
Ancora
per una volta da sola, lontana dal Magico Trio…si avvicinò silenziosamente,
ancora a cavallo della sua scopa fino ad esserle a fianco…
-‘sera Weasley!- sussurrò.
La
ragazza si voltò di scatto impaurita, poi fece una
smorfia esasperata continuando a camminare per la sua strada…
Ancora
lui?
D’accordo,
gli era grata per quello che aveva detto la sera del ballo ma…avrebbe
volentieri fatto a meno di discutere anche con lui.
Poi
ripensò alla rosa che ancora faceva bella mostra di sé sulla sua scrivania e
decise che magari non l’avrebbe cacciato via…
Draco
smontò dalla scopa accompagnandola silenziosamente nel suo cammino…
-Ho litigato con Hermione!- disse Ginny semplicemente.
Non
aveva davvero intenzione di dirlo a
lui, però aveva bisogno di parlarne e, dato che ultimamente non aveva più amici
con cui si sarebbe volentieri confidata, e si era ritrovata accanto
un Draco Malfoy che stranamente sembrava ben intenzionato…aveva agito di
conseguenza…
-Mi
dispiace.- rispose dopo alcuni secondi di silenzio il ragazzo non riuscendo a
trovare intanto qualcosa di più adatto e meno falso da
dire.
-Non
è vero! Ma va bene così.- sussurrò lei.
Continuarono
a camminare senza dire una parola per un po’, lasciando delle profonde scie
sulla neve fresca…
Ginny
si fermò rabbrividendo per il freddo. Chiese con uno sguardo malinconico al
ragazzo di rientrare.
Lui
assentì con un lieve gesto del capo, poi si sfilò la sciarpa gelando e gliela
pose attorno al collo allacciandogliela in modo da non farle sentire più troppo
freddo.
Lei
lo guardò stupita.
Quello
era decisamente troppo.
Insomma
lui era…
…lei
era…
Bah…
Draco
sorrise di scherno notando la sua espressione e, con voce distaccata disse:
-Pensa
a cosa diranno Lenticchia e San Potter vedendoti entrare in Sala Grande per la
cena con la sciarpa dei Serpeverde al collo.-
Sorrise
anche lei. Stava scoprendo un lato di se stessa alquanto interessante.
Era…divertita
all’idea di far ribollire di rabbia il Magico Trio.
Sentì
che, se avessero fatto le facce che si aspettava…sarebbe
stata molto soddisfatta.
Poi
ripresero a camminare dirigendosi verso il castello. Ormai era buio.
Il
cielo inglese era ricoperto di grossi nuvoloni
carichi di neve. Si intravedeva solo uno squarcio di
cielo limpido trapuntato di stelle.
Una
domanda nuotava nella testa di Ginny da un pezzo.
Si
decise finalmente a porla.
Voleva
togliersi quel capriccio.
-Cos’hai
fatto a quella rosa?-
Non
si meravigliò notando lo sguardo divertito sul volto del ragazzo, anche se, al
tempo stesso, vi lesse qualcosa di indefinito che non
riuscì a decifrare.
-Qualcosa
che ti aiuterà a ricordare quello che ti ho detto.-
Non
rispose subito.
Era
sicura che avrebbe ricordato le parole di Draco anche senza ricorrere a
quell’espediente.
-E’
difficile.- sussurrò soltanto alla fine.
-Ricordare?-
domandò lui fingendo di non aver colto il senso della sua affermazione.
Lei
scosse la testa.
-No…saper
prendere la vita.-
-Tu
alla fine hai preso la rosa senza pungerti.-
Erano
già arrivati all’ingresso del castello quando Draco
pronunciò quelle parole. Il suo fiato si condensava sempre di più in una nuvola
bianca per via del gelo.
La
ragazza ripensò a come esattamente aveva
preso il fiore.
In
realtà non l’aveva afferrato lei.
Draco le aveva indicato il
verso giusto.
Alzò
lo sguardo corrucciata ma…si accorse di essere sola.
Il
ragazzo si era come volatilizzato.
Anzi…si
era proprio volatilizzato, pensò
Ginny osservando un punto scuro che si dirigeva alla velocità di una Firebolt
verso il campo di Quidditch.
Eppure
avrebbe giurato di avergli sentito dire qualcosa prima di andarsene.
Le spine, per quanto proviamo ad
evitarle, ci saranno sempre, Weasley…
Ma
doveva esserselo immaginato. Quello non era decisamente
da Malfoy.
Rientrò
con un sorriso misterioso stampato sul volto.
Forse
sarebbe riuscita a prendere la vita senza pungersi…bastava
farsi guidare dalla persona giusta.
Si
strinse nella sciarpa verde-argento impregnata di un
profumo ormai familiare e si diresse a testa alta verso il tavolo dei Grifondoro,
ancora semivuoto, per la cena.
Draco
adagiò la scopa al suo posto e fece per uscire, quando sentì un rumore
provenire dallo spogliatoio dei Grifoni.
Sorrise
sadico, sperando di poter prendere in giro qualcuno.
Un po’ di svago prima della cena.
Varcò
l’uscio del loro spogliatoio ed il suo sorriso si allargò
quando si scontrò con un volto pieno di lentiggini.
-Salve Lenticchia.-
Una
piccola, maligna idea, aveva preso forma nella sua mente nel momento in cui
aveva visto i capelli rossi, così simili a quelli della sorella, del ragazzo.
Con
sguardo curioso iniziò a guardare dietro le spalle del Grifondoro, come se
stesse cercando qualcosa.
-Sai
che quasi non ti riconoscevo senza Potter e Granger alle spalle?!- disse con tono volutamente tagliente.
-Che
diavolo vuoi Malfoy?-
Con
noncuranza il ragazzo biondo si sedette su una panca fingendo di allacciarsi le
scarpe.
-Che
cattive maniere Weasley. Pensare che volevo solo aiutarti!-
Il
rosso gli lanciò un’occhiata truce, poi si diresse a
passo spedito verso l’uscita principale.
-Sai…-
disse alzandosi lentamente -…con gli amici che ti ritrovi, fossi
in te starei attento alla mia ragazza.-
Ron
si fermò appena sulla soglia digrignando qualcosa tra i denti.
-Dato
che…non capita tutti i giorni che il mio migliore amico le faccia una
dichiarazione d’amore coi fiocchi.-
Il
rosso si voltò verso di lui furente mentre un lampo di
incertezza gli illuminava gli occhi.
Il
sorriso di Malfoy era sempre più soddisfatto.
-Ops…non
dirmi che non lo sapevi! Forse avrei fatto meglio a
star zitto.- sibilò falsamente dispiaciuto mentre un
furioso Ron Weasley si dirigeva a grandi passi fuori dallo spogliatoio, verso
il castello.
Appena
rimasto solo Draco si lasciò cadere di nuovo sulla panca dietro di lui.
La
faccia di Weasel era stata davvero impagabile. Sperò
di arrivare in tempo per vedere la sfuriata che
avrebbe fatto.
L’infallibile
Trio distrutto…che soddisfazione!
Eppure…non
era quello l’unico motivo per cui aveva parlato con
Lenticchia.
La
verità, pensò inarcando la testa all’indietro e battendola leggermente al muro,
era che stava prendendosi una vendetta non sua.
E
si stava decisamente confondendo le idee.
Una insistente
voce nella sua testa gli urlava che non sarebbe stata quella la cosa giusta da
fare per...
Sospirò
alzandosi di scatto ed uscendo.
Accelerò il passo…almeno si sarebbe preso la soddisfazione di assistere allo show.
Allora…come vi sembra? Tutto sembra andare per il
verso sbagliato al Magico Trio…chissà…
Dal prossimo capitolo vi spiegheremo chi delle due
scrive i diversi capitoli e narra i diversi eventi…
Ringraziamo:
Zina: cm vedi
il caos regna ancora sovrano…dovrai aspettare un po’ x vedere se deluderemo o
meno le tue aspettative…grazie x i tuoi commenti!
Jennina: Davvero ti è piaciuta la storia della rosa? Anche
a quella delle due che l’ha scritta è piaciuto davvero
tanto immaginarla ed è felice che ti sia piaciuta! E siamo anche molto felici
che Draco ti piacia…x quanto riguarda Harry…beh…poverino!!! Però cerca di capirlo…è stato rifiutato…grazie
anche a te x la recensione!
Claccy92: davvero molto esauriente
la tua recensione…comunque ecco il 3° chappy, ke te ne esembra?
Seyenne: Draco/Ginny?! Presto lo
saprai!!! La fic è davvero
incasinata x adesso ma ci piace un sacco descrivere questo macello…grazie
mille!!!