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Autore: whateverhappened    17/12/2009    2 recensioni
Blaise Zabini era comodamente seduto – o, per meglio dire, sdraiato – sulla poltrona verde posizionata accanto al suo letto. Ma non era semplicemente Blaise, non si sarebbe messo ad urlare nel vedere quello che per anni era stato quasi un fratello, bensì un Zabini in versione opalescente, sembrava quasi un fantasma. Non poteva essere Blaise, non era reale, era frutto della sua fantasia.
- C-c-chi sei? - balbettò a voce bassissima.
- Sai chi sono, Dra, sono Blaise. - Malfoy guardò la presenza dubbioso – Tu non credi in me. - affermò nuovamente quella che era convinto essere un'allucinazione.
- No. -
- Che prova vuoi del fatto che io sia qui, oltre a quella fornita dai tuoi occhi? -
- N-n-non lo so. - Draco non balbettava mai, mai si mostrava poco sicuro di sé, eppure quella presenza gli incuteva un terrore che non aveva mai provato, neppure quando si trovava davanti alla zia Bellatrix, tanto nota per le sue cruciatus e per la poca pazienza.
- Perché dubiti della tua vista? -
- Mah, non lo so, forse perché sei un'allucinazione dovuta al troppo vino? Dovrò convertirmi alla Burrobirra di questo passo! - cercò di scherzare, altra cosa che non caratterizzava affatto Draco Malfoy in condizioni normali, ma quella decisamente non era una condizione normale.
Blaise si alzò in piedi, raggiungendo il letto e costringendo Draco, spaventato, ad avvicinarsi sempre più alla testata di questo.
- Che cosa sei? - chiese ad un tratto.
- Sono la tua coscienza, Draco Lucius Malfoy. -
- La mia... coscienza? - ripeté a bassa voce Draco, non molto certo di aver capito bene.
- Sembrerà strano ma anche tu ne hai una. Sono venuto per avvertirti, Draco. Riceverai la visita di tre spiriti nelle prossime tre notti. -

Fanfic ispirata a "Canto di Natale" di Charles Dickens.
Avviso che il personaggio protagonista, Draco Malfoy, non sarà OOC fin da subito ma vi sarà una crescita nel corso dei capitoli.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Draco Malfoy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Canto di Natale









Nei sotterranei dell'immenso castello di Hogwarts risiedevano gli studenti di due delle quattro Case dell'antica scuola di magia, i Serpeverde e i Tassorosso, e i ragazzi non sarebbero potuti essere più diversi fra loro. I Tassorosso, considerati “i buoni” della scuola, erano costanti nello studio, partecipavano ad ogni iniziativa senza esserne realmente parte, non davano mai alcun problema ai professori o al Preside, e in fondo non vi era alcuno studente di quella casata – eccetto forse il capitano della squadra di Quidditch – ad essere conosciuto al di fuori delle mura giallo-nere; i Serpeverde, invece, erano tutto il contrario: quasi tutti ricchissimi e viziati, ritenevano di essere padroni del mondo e, in quanto tali, di poter comandare l'intero mondo a bacchetta. Gran parte degli studenti di Serpeverde si faceva riconoscere per un comportamento non proprio idilliaco, che faceva sì che gran parte dei grattacapi cui doveva pensare il Preside fosse colpa di qualcuno di loro, ma alla fine dell'anno – grazie all'intelligenza donata a qualcuno di loro e in gran parte ai meriti sportivi – erano sempre in lotta per la Coppa delle Case. E ovviamente erano una cerchia ristretta, quasi una società segreta, che raramente aveva contatti superiori alle lezioni in comune con gli altri studenti della scuola. Forse proprio tale comportamento da belli e dannati, irraggiungibili per ricchezza e per impossibilità di unirsi al loro gruppo, rendeva i Serpeverde i ragazzi più conosciuti della scuola.
Fra tutti quelli che risiedevano nelle fredde mura verde-argento dei sotterranei, vi erano due studenti che nessuno ad Hogwarts poteva dire di non conoscere. Quando se ne parlava i loro nomi erano detti quasi sempre in coppia, le punizioni li colpivano entrambi, le ragazze volevano conquistare tutti e due, quasi come se avessero fondato una società – la Malfoy&Zabini. E in effetti i due ragazzi erano cresciuti insieme, legati ancor prima di nascere dall'amicizia che legava le due madri. I privilegi di uno erano i privilegi dell'altro, se si chiamava uno si girava anche l'altro ed era raro vederli passeggiare per la scuola senza la controparte.
Fino a qualche settimana prima di Natale, quando misteriosamente avevano smesso di vivere in simbiosi, non si parlavano nemmeno più. I più informati sostenevano che Zabini avesse fatto una scenata all'amico dopo averlo trovato ad insultare uno studente del secondo anno e che, sotto richiesta di spiegazioni, Malfoy avesse addotto come scusante il solo fatto che il ragazzino si fosse trovato sul suo percorso e non si fosse spostato al suo passaggio. Da allora i due non si rivolgevano più la parola, era come se fossero morti l'uno per l'altro.
Tutti ad Hogwarts si erano sorpresi per la separazione, nessuno se lo aspettava realmente, anche se le malelingue sostenevano che era solamente questione di tempo: i due erano decisamente troppo diversi perché potessero convivere in maniera idilliaca. Blaise Zabini in fondo aveva un animo buono, se era stato smistato a Serpeverde era principalmente per la grande determinazione che lo caratterizzava e per la capacità di usare tutti i mezzi in suo possesso per raggiungere un obiettivo. Draco Malfoy era del tutto diverso. Ultimo erede di due delle più importanti famiglie del mondo magico, era da sempre stato abituato a ricevere tutto il desiderato solamente aprendo bocca e ad avere decine di elfi domestici a sua unica disposizione; era molto duro di carattere, spesso acido e graffiante con chi capitava sul suo cammino, ben poco incline alla generosità. Era freddo con quasi tutte le persone che entravano a contatto con lui, salvo ben poche eccezioni, e quella sua caratteristica si riscontrava paradossalmente anche nei suoi colori: pallidissimo di carnagione, capelli di un biondo talmente chiaro da sembrare bianco, occhi grigi. Non vestiva mai colori caldi, anche quando non indossava il verde e l'argento della divisa prediligeva il nero ed il grigio. Molti dicevano che il ragazzo sguazzasse nella sua freddezza, che la portasse con orgoglio tanto da diffonderlo nell'aria al suo passaggio, quasi fosse un Dissennatore. Per Draco Malfoy che facesse caldo o freddo aveva ben poca importanza: nessun grado in più sul termometro poteva sciogliere quel suo cuore di ghiaccio, nessun grado in meno avrebbe potuto renderlo più freddo. Nessun vento turbinoso era più aspro di lui nei suoi momenti “migliori”, nessuna pioggia insistente più condiscendente alle suppliche, nulla riusciva a smuoverlo.
Se a Blaise venivano elargiti sorrisi radiosi non solo da ragazze che avrebbero voluto vantare un giorno il titolo di signora Zabini ma anche da persone che lo ritenevano una bella persona, a Draco erano rivolti solo sguardi languidi o sguardi di disprezzo puro. Nessuno lo fermava mai chiedendo informazioni, nessuno osava nemmeno chiedergli l'ora, un po' perché temevano l'alone di freddezza e un po' perché era già rimasto vittima della poca cordialità del ragazzo. É importante sottolineare, però, che Malfoy nulla faceva per evitare che girassero giudizi malevoli sul suo conto, anzi. Spesso aveva detto a Zabini che gli faceva piacere che le persone si spostassero al suo passaggio, che gli liberassero la strada. Un buon modo per non rimanere bloccati nel traffico, gli aveva detto.
Tutti ad Hogwarts si chiedevano come facesse Blaise a vivere così a stretto contatto con quel ghiacciolo umano, ma mai nessuno aveva trovato una risposta che andasse al di là del “sono cresciuti insieme, sarà abituato”. Nonostante ciò, però, nel momento in cui i due avevano smesso di parlarsi non furono poche le persone sorprese. Da quel giorno Blaise aveva iniziato a frequentare maggiormente la cerchia di Theodore Nott e Daphne Greengrass, mentre Draco si ritrovava oggetto delle attenzioni di Vincent Tiger e di Gregory Goyle, i cui genitori vedevano in quell'amicizia un'occasione per acquisire maggiore importanza nel mondo magico: tutti quelli che contavano erano in qualche modo legati ai Malfoy. Da parte sua Draco avrebbe preferito trascorrere il suo tempo da solo piuttosto che perennemente circondato da quei due, per tal motivo si ritrovava spesso a rifugiarsi in biblioteca, luogo in cui certamente Tiger e Goyle non avrebbero mai messo piede.
Un giorno, che gran parte del mondo considera fra i più belli dell'anno – la Vigilia di Natale, Draco Malfoy passò gran parte del suo tempo in biblioteca. Non che volesse realmente rimanere fra quelle antiche mura anche quando aveva la possibilità di tornare nel suo tanto amato maniero, ma non voleva inventarsi una scusa da propinare alla madre per non invitare i Zabini il giorno di Natale. Non voleva parlare a Narcissa del litigio, avrebbe risposto con qualcuna delle sue perle su quanto sia importante tenere i rapporti con le persone che si amano, soprattutto a Natale, e bla bla bla. Draco storse istintivamente il naso al pensiero della predica che gli avrebbe fatto sua madre nel sentire che aveva smesso di parlare con il suo migliore amico per il suo brutto carattere, gli avrebbe detto – come ogni volta – che aveva preso tutto dal padre, che avrebbe dovuto raddolcirsi un po' se voleva trovare persone che volessero stare con lui. Lo sguardo gelido del ragazzo era fisso nel vuoto al pensiero della propria casa e della famiglia, sul volto un'espressione disgustata al pensiero di se stesso vestito da Babbo Natale che distribuiva bastoncini di zucchero per trovarsi degli amici. Narcissa ne sarebbe stata contenta, sicuramente, ma lui no. Fu proprio in quel momento che la porta della biblioteca si aprì scricchiolando, facendo spazio ad una montagna di libri che camminava. A quella vista Draco si riscosse – un po' spaventato, anche se non lo avrebbe mai ammesso – e fu solo dopo qualche istante che riuscì a capire che quei libri non camminavano da soli, cosa che non capitava nemmeno in una scuola di magia, ma che dietro di essi si celava la figura di una delle persone che più detestava ad Hogwarts.
- Granger – bofonchiò disprezzante, più per constatazione che per salutare la ragazza, che si voltò di scatto verso l'origine della voce.
- Malfoy – gli rispose, un sopracciglio alzato alla vista delle gambe del ragazzo comodamente adagiate sul tavolo e della cravatta allentata – Che ci fai qui a Natale? Credevo andassi sempre a casa. -
- Non credo siano affari tuoi, Mezzosangue – snocciolò l'insulto con tranquillità, senza nemmeno metterci la dose di disgusto necessaria a far innervosire la ragazza.
- Andiamo, Malfoy, è Natale! A Natale sono tutti più buoni, non lo sai? - gli disse sorridendo, segno che quel giorno la sua freddezza poco avrebbe potuto fare contro l'allegria che la pervadeva. Hermione Granger semplicemente amava il Natale.
- Più buoni? Sciocchezze, è un giorno come un altro! Che motivo hai di essere così contenta, Granger? Non sei abbastanza povera da passare il tuo tempo a piangerti addosso? -
- E tu non sei abbastanza ricco da poterti permettere di essere di buon umore almeno una volta all'anno? - ribatté Hermione con lo stesso tono di sfida usato dal ragazzo. Draco rimase un attimo in silenzio, forse toccato in parte dalle parole della ragazza.
- Bah! E poi, in fondo, che cos'è il Natale? Solo una stupida scusa per spendere un po' di soldi, far finta che tutto sia perfetto quando invece è marcio nel profondo! E di cosa dovrei essere contento? Di vivere in un mondo di idioti che credono ancora alla favoletta di Babbo Natale con le renne? - Hermione mostrò un sorriso che parve molto strano a Draco, gli sembrò quasi che lo stesse... compatendo.
- Esistono tante cose belle al mondo, Malfoy, anche se non credo che la tua testa malata possa arrivarci. E il Natale è una di queste, è un giorno di gioia e di allegria, da passare davanti al fuoco con i propri cari... -
- E come mai tu lo passi qui, Granger? - la interruppe il ragazzo – Come mai lo passi a scuola e non a casa tua? Nessuno ti vuole, Mezzosangue? Nessuno vuole passare con te il Natale? - concluse con un sorrisetto sadico, compiaciuto delle sue parole.
- Pensala come vuoi – rispose secca la Granger – Passa un buon Natale, Malfoy. -
- Sai che ho ragione, Mezzosangue, sei sola quanto me! - urlò Malfoy mentre la ragazza usciva dalla biblioteca senza nemmeno rivolgergli uno sguardo. Malfoy rimase per un attimo a fissare il vuoto, un'espressione truce in volto e molta voglia di cruciare chiunque gli fosse capitato a tiro.
Nello stesso istante in cui formulava quel pensiero dalla porta entrarono due ragazzi molto giovani dall'aspetto simpatico e dei cappelli da Babbo Natale in testa.
- Signor Malfoy, buongiorno! - lo salutarono cortesemente, mentre Draco li guardava disgustato. Sapeva perfettamente chi erano, due di quei rompiscatole che sotto Natale affollavano Hogwarts chiedendo agli studenti delle offerte per il mantenimento di maghi e creature magiche in difficoltà economiche. Draco li aveva sempre disprezzati, convinto com'era che un uomo fosse responsabile della sua povertà, ma fin dall'inizio della sua permanenza ad Hogwarts Blaise aveva sempre fatto loro delle generose offerte. Probabilmente quei due adoravano Zabini, sicuramente era per la sua vicinanza al ragazzo che conoscevano il suo nome.
- Ci è stato detto che il signor Zabini non è presente al castello! - continuarono, prendendo il silenzio di Malfoy come incoraggiamento.
- No, infatti. É tornato a casa per le feste. - rispose gelido Draco, cercando di far capire ai due quanto indesiderata fosse la loro visita.
- Poco male, siamo certi che lei sarà generoso tanto quanto il suo amico! - risposero ridenti i due, facendo comparire con la bacchetta un cappello da Babbo Natale già contenente del denaro. Istintivamente Malfoy alzò un sopracciglio. - In questi giorni di felicità è sempre bene pensare ai meno fortunati, a coloro che non dispongono delle stesse gioie che noi abbiamo a disposizione. A migliaia di persone manca il necessario per vivere, e a Natale la cosa pesa ancora di più, molti cercano aiuto nel furto. -
- Per questo esiste Azkaban – rispose gelido Malfoy.
- Ma, signor Malfoy, Azkaban è una prigione! - rispose sconvolto uno dei due uomini.
- Esattamente, è lì che vanno i criminali. -
- Ma non sarebbero delinquenti se qualcuno li aiutasse a star lontani dai guai e a sopravvivere lontano dall'illegalità! -
- Perdete il vostro tempo con me, signori. Non sono interessato ad essere coinvolto dalla vostra causa. -
Così dicendo il ragazzo, soddisfatto di se stesso e di come aveva liquidato quell'irritante questione, uscì dalla biblioteca ed attraversò i gelidi corridoi di Hogwarts, fino ad arrivare alla Sala Grande. Si sedette da solo, in un angolo dell'immenso tavolo dei Serpeverde che era quasi del tutto vuoto, salvo qualche studente del terzo anno. Mangiò con tranquillità e sorseggiò del vino senza dar peso alla chiasso che giungeva dalla tavolata dei Grifondoro, ben più occupata della sua, e quando ebbe finito andò direttamente nei sotterranei. In un attimo giunse davanti alla porta della sua stanza e, senza realmente sapere per quale motivo, si fermò un attimo ad osservarla. Era diversa dalle porte delle altre camere per la presenza di un batacchio, che aveva appeso tre anni prima insieme a Blaise, con cui aveva condiviso la stanza fino al giorno del litigio. Si ritrovò per un attimo a sorridere amaramente a quel ricordo, prima di scuotere la testa per allontanare il ricordo ed aprire la porta con un Alohomora.
Fu in quel momento che accadde. Mentre apriva la porta lo sguardo di Draco cadde nuovamente sul batacchio, che sotto i suoi occhi si trasformò nel volto di Blaise. A quella vista Malfoy sussultò, ma quando tornò ad osservare l'oggetto notò che era tornato il solito, banale batacchio.
Al diavolo il vino!, pensò, mentre entrava titubante nella stanza. Senza volerlo gettò un'occhiata alle sue spalle, aspettandosi di vedere Blaise e dandosi dello stupido un attimo dopo.
La visione – che Draco attribuì alla stanchezza e all'eccesso di vino bevuto a cena – lo aveva turbato non poco, quindi si cambiò in fretta e si mise rapidamente a letto. Non gli era mai successo di far fatica a prendere sonno, eppure quella sera i suoi occhi parevano non aver intenzione di chiudersi per lasciarlo andare fra le braccia di Morfeo. A Malfoy pareva di sentire rumori di ogni sorta, dai versi degli uccelli a canti a – persino – catene trascinate. Agitato ma desideroso di addormentarsi al più presto, si voltò fra le lenzuola e quasi si mise ad urlare quando lo vide.
Blaise Zabini era comodamente seduto – o, per meglio dire, sdraiato – sulla poltrona verde posizionata accanto al suo letto. Ma non era semplicemente Blaise, non si sarebbe messo ad urlare nel vedere quello che per anni era stato quasi un fratello, bensì un Zabini in versione opalescente, sembrava quasi un fantasma. Non poteva essere Blaise, non era reale, era frutto della sua fantasia.
- C-c-chi sei? - balbettò a voce bassissima.
- Sai chi sono, Dra, sono Blaise. - Malfoy guardò la presenza dubbioso – Tu non credi in me. - affermò nuovamente quella che era convinto essere un'allucinazione.
- No. -
- Che prova vuoi del fatto che io sia qui, oltre a quella fornita dai tuoi occhi? -
- N-n-non lo so. - Draco non balbettava mai, mai si mostrava poco sicuro di sé, eppure quella presenza gli incuteva un terrore che non aveva mai provato, neppure quando si trovava davanti alla zia Bellatrix, tanto nota per le sue cruciatus e per la poca pazienza.
- Perché dubiti della tua vista? -
- Mah, non lo so, forse perché sei un'allucinazione dovuta al troppo vino? Dovrò convertirmi alla Burrobirra di questo passo! - cercò di scherzare, altra cosa che non caratterizzava affatto Draco Malfoy in condizioni normali, ma quella decisamente non era una condizione normale.
Blaise si alzò in piedi, raggiungendo il letto e costringendo Draco, spaventato, ad avvicinarsi sempre più alla testata di questo.
- Che cosa sei? - chiese ad un tratto.
- Sono la tua coscienza, Draco Lucius Malfoy. -
- La mia... coscienza? - ripeté a bassa voce Draco, non molto certo di aver capito bene.
- Sembrerà strano ma anche tu ne hai una. Sono venuto per avvertirti, Draco. Riceverai la visita di tre spiriti nelle prossime tre notti. -
- T-tre spiriti? - Malfoy tornò a balbettare – Grazie, ma ne farei volentieri a meno... - immediatamente Blaise lo fissò con un'espressione tale da costringerlo al silenzio.
- Non puoi nulla contro la loro venuta, sono stato io stesso a far sì che avvenisse. Ti saranno d'aiuto. Arrivederci, Draco, e buona fortuna. -
Così dicendo, senza neppure dar tempo a Malfoy di ribattere, la presenza girò su se stessa e scomparve, come se si fosse smaterializzato.
Draco si trovò a sospirare profondamente, come per togliersi un peso, ma l'inquietudine non pareva volersene andare. Si sdraiò nuovamente e si coprì fin sopra le orecchie, ma il gelo che lo pervadeva sembrava sempre più insistente.
L'idea di ricevere la visita di tre spiriti non lo affascinava affatto.
Avrebbe voluto dirsi che era solo una sciocchezza, che non avrebbe dovuto bere vino per un po', ma non ci riuscì. Si sentiva stanco, spossato per quella chiacchierata non richiesta, così distrutto che l'unica cosa che in quel momento desiderava era chiudere gli occhi ed abbandonarsi all'incoscienza.



















Buonasera!
Questa fic - come avrete capito - è ispirata al libro "Canto di Natale" di Charles Dickens, che adoro nonostante il mio poco amore verso l'autore in questione. Esistono un sacco di versioni di questa storia, personalmente credo che la più bella sia la versione Disney XD Zio Paperone è semplicemente fantastico come Scrooge! Quindi se non l'avete vista guardatela u_u Si intitola "Il Canto di Natale di Topolino" e dura veramente pochissimo, circa mezz'ora!
Passando a cose più serie, ci tengo a dire che questa fiction è dedicata a Julie, come regalo di Buon Natale e anche un po' per farmi perdonare...! Ti dovevo qualcosa con protagonista lui! ♥
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito, per quanto possa incuriosire una storia trita e ritrita! Fatemi sapere cosa ne pensate ^^
Ah, nel caso vi fosse piaciuta ma voleste leggere qualcosa di più "natalizio" - per intendersi alberi accesi, pandoro e taaanta felicità - qualche giorno fa ho scritto una shottina, Luce Blu, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!

Ringrazio chiunque abbia letto la fic, chi vorrà recensire, chi deciderà di leggere anche i prossimi capitoli e anche chi pensa che questa storia faccia schifo!
Silvia

ps - aggiornerò, se riesco, una volta ogni due giorni, così che - se ho fatto i conti giusti! - l'ultimo capitolo cada proprio a Natale!
   
 
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