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Autore: Gwillion    25/06/2005    2 recensioni
Un uomo nascosto, due giovani mangiamorte che lo cercano, un amore segreto... cosa potrà accadere mescolando tutte queste cose insieme? - Attenzione è presente un accenno Slash... chi è il protagonista non ve lo dico... oltretutto non ho trovato il nome nell'elenco!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Molte Cruciatus dopo*

- Non lo so... non lo so davvero... - piagnucolò Allock.
- Certo, certo... tu non sai nulla... - disse Draco con uno sguardo glaciale - Preferisci che ti interroghiamo su questa lettera? Giusto per cambiare un po' tenore. -
Allock arrossì visibilmente. E sollevò lo sguardo verso il soffitto. La sua unica consolazione fu che il colore assunto dalle sue guance in quel momento doveva migliorare visibilmente il fascino del suo incarnato di pesca.
- Non mi è piaciuto per niente quello che ho letto. - disse ancora il ragazzo cupo.
- Non avreste dovuto leggerla... è personale. - disse l'uomo chiudendo le lunghe ciglia sugli occhi.
- Scrivere queste cose su mia madre è un'offesa mortale! - sibilò Draco - Come se non avessimo già abbastanza motivi per torturarti... -
Gli occhi dell'uomo corsero verso il bordo dello specchio.
- Ma non è... l'hai letta fino in fondo? -
Se quei giovani dovevano curiosare nelle sue carte private, tanto valeva che li deliziasse con le parole più riuscite che avesse scritto negli ultimi mesi. Sarebbe stato il suo canto del cigno, l'uomo quasi si commosse all'idea.
- Io ti amo, riflesso perfetto della mia anima, e del mio corpo. Ma posso solo sfiorare la superficie dello specchio. Leggo nei tuoi occhi il medesimo amore che io provo, ma tu non sarai mai mio, io non sarò mai tuo. Ti amo, Gilderoy Allock, ma il destino di Narciso ci condanna a una sofferenza eterna. Già vedo le lacrime del mio riflesso, e gli occhi mi si annebbiano. Ti amo. E oltre queste parole tutto è silenzio. -
Gilderoy si accorse che la ragazza aveva gli occhi pieni di lacrime, e nonostante i due ragazzi fossero i suoi crudeli torturatori non potè fare a meno di sorriderle.
- Sto per vomitare... - mormorò Pansy asciugandosi gli occhi.
Draco tirò fuori la foto di sua madre, con espressione pensosa.
- Davvero hai scritto una lettera dedicata a te stesso? -
- Chi potrebbe resistere a tanta bellezza? - disse l'uomo fissando lo specchio con occhi languidi. Ma perse l'equilibrio e ricadde a terra - Non è che potreste slegarmi per piacere... -
- Adesso vorrei capire che ci faceva questo ritaglio di giornale appeso alla cornice. - disse Draco.
- Il ritaglio... oh, quello... - Allock fece una risatina - Mi piaceva il modello del cappellino, volevo copiarlo per me! -
Pansy guardò il suo compagno, e roteò gli occhi disperata.
- Facciamolo fuori ti prego... -
Ma Draco si chinò accanto al prigioniero caduto.
- Dicci quello che vogliamo sapere... e farai la cosa giusta. -
- Ma io... -
Il ragazzo agitò la bacchetta.
Il mago serrò gli occhi, terrorizzato.
- Non ho paura... - disse tremante - non ho paura. -
Tutto quello che aveva fatto il giovane Malfoy era stato sciogliere le corde, però.
- Io... ecco... - Allock si alzò, cercando di riguadagnare la dignità perduta - La verità è che ho dimenticato quello che volete sapere. -
- L'hai... dimenticato? -
- Mi sono coraggiosamente obliviato! - disse l'uomo gonfiando il petto - Perché nemmeno le torture più crudeli potessero strapparmi di bocca il prezioso segreto! -
- Ecco le cruciatus non bastavano. - borbottò Pansy passandosi una mano tra i capelli per la disperazione.
- Non avrei potuto parlare nemmeno se mi aveste strappato dalla testa uno per uno i miei preziosi e splendidi... -
- ...bigodini? - chiese Draco fissando l'altro con espressione ironica.
- ...capelli. - concluse l'altro cercando stoicamente di ignorare lo stato attuale della sua acconciatura.
- Ecco perché hanno scelto lui... - mormorò Draco - dopo quello che gli è successo al nostro secondo anno la sua testa deve essere un vero gruviera. Anche ad adoperare il Legilimens sarà un'impresa strappargli l'informazione che cerchiamo. Ma dobbiamo metterci all'opera. Ogni incantesimo di memoria si può forzare. -
- Anche se dovessimo ridurgli il cervello in pappa... - disse la ragazza in tono truce.
- In tal caso nessuno si accorgerebbe della differenza. -
- Ehi... aspettate... discutiamone... - balbettò Allock.
Ma non lo ascoltarono.



Ciò che i due giovani trovarono nel... ehm... cervello del mago... è un segreto troppo orrido per essere rivelato ai profani. Draco era più pallido del solito, quando fu tutto finito.
Pansy era svenuta tre volte. E ancora adesso aveva un tremito quando fissava il mago.
- Non potrò più entrare in una modisteria senza provare un senso di nausea... - mormorò la ragazza, tetra.
- Un Malfoy non piange... un Malfoy non piange mai. - si ripeteva il giovane stringendo la bacchetta con forza.
Allock frattanto seduto per terra giocava con espressione beata con uno dei cordoni della sua vestaglia. Gli incantesimi lanciati dai due ragazzi gli avevano definitivamente devastato la mente.
Ma questa era l'ultima preoccupazione di Draco e della sua compagna.
- Almeno sappiamo quello che ci serve, adesso. - mormorò la giovane in un sospiro.
- Sì, lo sappiamo. E mio padre presto sarà libero. - disse il ragazzo con un lampo negli occhi.
La giovane gli sorrise. Solo questo. Gli sorrise.
Poi la ragazza ebbe un sussulto. Qualcuno... qualcosa le aveva tirato la tunica. Era Allock, che l'aveva raggiunta carponi. E adesso la fissava con sguardo ebete. Beh, più ebete del solito.
- Lo vuoi un mio autografo? -
- Di lui che ne facciamo? - domandò la ragazza ritraendosi.
- Se lo uccidiamo nel buon vecchio modo antico lasceremo una traccia troppo netta del nostro passaggio. Già è stata un'impresa ottenere le bacchette schermate, ma i segni di un'Avada si notano comunque... -
- Per non parlare poi degli sventramenti sanguinari... - disse la giovane fissando cupa il malcapitato Allock.
- Eppure non possiamo lasciarlo in giro. Se gli danno un'occhiata nel cervello sapranno comunque che siamo stati qui. -
- Se gli danno un'occhiata nel cervello io li compatisco... ma è vero, sarebbe troppo rischioso. -
Il mago in vestaglia frattanto si era avvicinato allo specchio, e sfiorava la propria immagine con espressione estatica.
- Ho un'idea... non è necessario ucciderlo. E' sufficiente mandarlo dove nessuno potrà mai raggiungerlo. - sibilò Draco, e sollevò la bacchetta.



Passarono diversi giorni perché qualcuno pensasse di controllare il rifugio di Gilderoy Allock. L'inaspettata fuga dei mangiamorte d'altronde aveva creato un tale scompiglio che una simile dimenticanza è davvero scusabile. Anche senza fare ricorso alle oblivion.
Quando Allock venne ritrovato era teneramente abbracciato alla propria immagine. Fuso nello specchio, eternamente intrappolato nella sua cornice. E gli occhi dei due Gilderoy splendevano della stessa luce... ricordando al mondo che nessun amore è davvero impossibile.

FINE
  
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