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Autore: mokuren078    20/12/2009    6 recensioni
Una mia personale visione delle vicende successe al Ballo del Ceppo e le conseguenze sui protagonisti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

Salve ragazze, volevo con questo nuovo capitolo augurarvi delle feste meravigliose. 

Grazie a tutte per il vostro supporto:*

                                                                CAPITOLO 7

 

 

 

Hermione reagì senza pensare, puntandogli entrambe le mani sul petto per allontanarlo, stargli così vicino rendeva tutto caotico e non sarebbe mai riuscita a sostenere un qualunque tipo di discorso.

“Ammettilo” le intimò Ronald senza indietreggiare di un centimetro, le sue braccia la tenevano saldamente contro di lui e questo iniziava a fargli offuscare la mente. Il suo pensiero imperante era baciarla, immediatamente.

La ragazza provò a sfuggire il suo sguardo, sentiva la voce di Ron ansimante e questo la fece allertare considerevolmente. “Piantala, Ron!” disse con voce sofferente cercando di divincolarsi da quell’abbraccio troppo intimo a cui non era abituata.

“Ammettilo soltanto e poi ti lascerò andare” mentì spudoratamente il ragazzo, non aveva alcuna intenzione di spostarsi da quella posizione così gradevole.

Hermione sbarrò gli occhi riflettendo sulla sua proposta, forse poteva ancora salvare la loro amicizia, magari tutto si sarebbe aggiustato con una risata generale ma poi comprese che ammettendo il desiderio di ulteriori baci tutto sarebbe stato reale, ogni cosa si sarebbe scontrata con questa nuova realtà facendola mutare. Non era ancora pronta per tutto questo e forse non lo sarebbe stata mai. Il sogno e la realtà erano due mondi che dovevano vivere parallelamente senza mai incontrarsi.

“Siamo amici e tu lo sai perfettamente!” esclamò con rabbia mentre si dibatteva inutilmente fra le sue braccia.

Ronald Weasley si paralizzò improvvisamente, il tempo di fargli comprendere pienamente il significato di quella frase detta con tanta leggerezza. Quando, dopo qualche attimo, ne intese il reale contenuto avvertì uno strappo doloroso dentro. Rimase ammutolito e sconvolto e nemmeno la vicinanza del corpo di Hermione riusciva a rendere tutto meno lancinante.

Con un gesto brusco si staccò da lei come se quel contatto lo ripugnasse, con il viso impietrito stava per uscire dall’aula ma poi, come se un pensiero improvviso avesse sfiorato il suo cervello, ritornò sui suoi passi velocemente.

Le si parò davanti facendo attenzione a non avvicinarsi troppo “Quindi baci così gli amici?” chiese con una rabbia repressa a stento cercando di guardarla negli occhi, la sola idea che quelle labbra fossero state di qualcun altro gli fece scoppiare dentro un uragano alimentato dalla gelosia asfissiante che provava per quella ragazza.

“Chi altro hai baciato così?” ora doveva sapere, doveva capire, gli sembrò quasi di guardare una persona a lui sconosciuta.

“Non dire sciocchezze, Ron!” disse stancamente la ragazza, non sapeva davvero come spiegare, come fargli comprendere le sue paure, i suoi sentimenti. Cercò di avvicinarsi a lui ma Ron si scansò in malo modo.

“Chi?” proseguì la sua tortura, non poteva smettere ora, doveva sapere, capire, valutare e dopo, forse, piangere.

“Seamus? Dean?” si rivolse a lei con occhi di fuoco facendo attenzione ad evitare ogni contatto col suo corpo “Neville? ”.

Ron si stava ferendo consapevolmente e stava torturando lei, lei che riusciva a vedere soltanto adesso la ferita enorme che gli aveva procurato. Era stata davvero un’uscita infelice ma quando si trattava di Ron riusciva a ragionare sempre di meno.

“Ascoltami” sussurrò Hermione cercando di imprimere alla voce tutta la dolcezza che possedeva, tutto l’amore che provava per quel ragazzo così testardo ma unico nel suo genere. Era arrivato il momento di spiegarsi, di fargli capire il motivo di questa sua reticenza, di questo rifiuto, di queste mille paure che le attanagliavano lo stomaco. Era arrivato il momento dell’amore.

“Harry? Krum?”come se non l’avesse minimamente udita Ron continuò la sua cantilena, gli ultimi due nomi gli avevano accentuato l’espressione infuriata che ormai gli era dipinta sul volto e che niente sembrava poter dissimulare.

“Almeno questo mi spetta no? Sapere chi” le ringhiò indispettito con un tono di voce quasi stridulo, stava perdendo il controllo e questo iniziava a preoccupare entrambi. Ronald Weasley non era rinomato certo per il sua calma ma in questo stato Hermione non lo aveva mai visto.

“Ti spetta qualcosa?!? A che titolo?!?” gli rispose di rimando lei con voce acuta, l’ira sembrava essere contagiosa ed il resto iniziava a contare ben poco. Come osava anche solo pensare di lei questo? Di immaginarla così spudorata e volubile da baciare tutti? Ron sembrava quasi aver diritto ad una risposta da parte sua. Chi diavolo era per costringerla a rispondere? Per pretendere una sorta di replica?

Lo vide stringere ed allentare i pugni così forte che le vene gli si ingrossarono visibilmente mentre digrignava i denti “Sì, Sincerità” ingiunse senza battere ciglio e focalizzandosi sui suoi occhi color miele.

“Sono sempre stata sincera con te” confessò a mezza voce osservandosi le mani che iniziavano a tremare, voleva scappare da lì, correre via. Non riusciva a fare discorsi così complicati con quello stato d’animo. Tutte le sue sensazioni, emozioni, sentimenti sembravano mescolarsi divenendo una sorta di tremore che gli scuoteva il corpo. Menzogna, non era mai stata sincera con lui e nemmeno in quel momento riuscì ad esserlo.

Ron sembrò calmarsi lievemente quando vide lo sconforto della ragazza e le si avvicinò quel tanto che bastava per sollevarle il mento con la mano “Allora dimmelo” sussurrò con voce più calma ma ancora tremante mentre affondava il suo sguardo nel miele puro degli occhi di Hermione.

Rimasero per minuti, che sembrarono ore, occhi negli occhi. Senza mai distogliere lo sguardo. Immobilizzati in quella posizione così dolorosamente dolce.

La ragazza non riuscì più a sostenere i suoi occhi azzurri velati di rabbia, delusione, gelosia, dolcezza e...qualche altra cosa che ora non riusciva ancora a leggere.

Con uno scatto repentino Hermione gli buttò le braccia al collo sollevandosi sulle punte in un solo movimento veloce lo baciò, così tanto di sorpresa che le parole che Ron stava per pronunciare furono distorte dal contatto inaspettato delle labbra di lei. Lui si zittì in un attimo e dopo qualche secondo di titubanza le afferrò i fianchi e la premette contro di sé con veemenza. Rispose al bacio con passione crescente e l’intensità del loro desiderio sorprese entrambi affannati e bramosi di scoprirsi a vicenda. Ipnotizzati dal rumore liquido delle loro lingue che si cercavano, toccavano, sfioravano. Tutto sembrava eccitarli sempre di più.

Ron avvertì la bocca umida della ragazza nell’incavo del suo collo e socchiudendo gli occhi sollevò di poco la testa, per permetterle di assaporarlo, di baciarlo, di esplorarlo. Quando avvertì la lingua di Hermione sulla pelle fu percorso interamente da un potente brivido che gli fece perdere il senso della realtà. Le sue grandi mani scivolarono sui glutei della ragazza e afferrandola la spinse brutalmente contro di sé. Non avrebbe mai creduto che potesse esistere un’emozione così forte da fargli completamente dimenticare il luogo dove si trovavano. Aveva bisogno di toccarla, una necessità quasi dolorosa. Le fece scivolare una mano sotto il maglione della divisa e con lentezza le sfiorò la pelle dell’addome salendo verso l’alto. Quando arrivò alle morbide rotondità del seno lo racchiuse nel palmo della mano e lievemente strinse avvertendo distintamente la prominenza del capezzolo duro attraverso la stoffa leggera del reggiseno. Quando istintivamente ci strofinò sopra un polpastrello udì il gemito violento che Hermione emise di riflesso e, senza remore, lo afferrò con due dita schiacciandolo con maggiore forza venendo ripagato da un gridolino soffocato.

La baciò ancora, in un modo totalmente differente. Violento, affamato, disinibito.

Voleva mangiarla, morderla, gustarla e sentire quegli ansiti che gli facevano perdere la ragione.

La sentì strofinarsi contro di lui in maniera spudoratamente insofferente, sintomo che desiderava qualcosa di più.

“Hai baciato così anche Krum?”  le parole gli sfuggirono via libere e non riuscì a frenarle in tempo mentre le aveva fatto reclinare la testa all’indietro e le copriva il collo di baci e morsi in alternanza.

Quelle parole furono come una doccia ghiacciata per la ragazza che si divincolò istantaneamente da quella morsa e si diresse verso la porta cercando di affrettarsi più che poteva.  

Non era una gara e lei non era il premio!

Ronald rimase basito da quella reazione e la rincorse, riuscendo a bloccarla soltanto accanto all’uscio ancora chiuso. Questa volta non le avrebbe permesso di scappare, non senza una spiegazione valida.

Ancora con il respiro pesante i due ragazzi si studiarono per un breve attimo provando a prevedere le intenzioni dell’altro.

“Che succede?” la voce di lui era roca e bassa ma una punta di ira già iniziava a sfumarla, con le mani tirava il maglione verso la cerniera dei pantaloni per non far notare la sua eccitazione che pulsava a dispetto della rabbia che stava invadendolo in ondate regolari. Si passò una mano nei capelli ed espulse tutta l’aria dai polmoni.

Non capiva e voleva capire, non l’aveva e voleva averla, non voleva amarla e l’amava.

 

Doveva fuggire subito, senza esitazioni, se fosse rimasta anche solo un altro minuto avrebbe detto qualcosa di insensato.

 

“Prima ti avevo poi ti ho persa, che è successo?” chiese Ron indicando il luogo dove un secondo prima si baciavano ed anche abbastanza ardentemente.

“Io...” la ragazza non sapeva proprio trovare le parole per spiegare le sue sensazioni, la paura di illudersi ancora l’aveva fatta allarmare. Quella infelice frase di Ron le aveva chiarito i suoi propositi.

Il desiderio di allontanarsi da lì, da lui, da tutti quei discorsi che sembravano non aver mai fine la fece scattare in avanti verso la porta ma Ron le afferrò un polso e senza darle tregua domandò ancora “Perché mi hai baciato, Hermione?”. Questa volta era stata lei a farlo, di sua spontanea volontà ed era davvero curioso, Ronald Weasley, di conoscerne il motivo.

Hermione affogava nel panico assoluto, i suoi occhi erano pieni di lacrime e quando capì il significato di quella domanda strinse i pugni con rabbia provando a liberarsi dalla salda stretta del ragazzo. Cosa voleva sentirle dire? Che l’amava? Che non aveva fatto altro in quegli anni che desiderarlo? E poi? Cosa sarebbe successo? L’avrebbe perdonata per tutte le bugie che gli aveva raccontato? Per le menzogne continue che gli e si propinava? O era semplicemente un capriccio di Ronald? Averla, desiderarla solo perché ora c’era qualcuno che poteva portarla via da lui?

Tutto era cambiato a causa di quel maledetto ballo, si era preparata, vestita, truccata solo per lui, per quello stupido che si era accorto del suo essere una ragazza solo all’ultimo momento, per quel ragazzo che l’aveva trattata come l’ultima spiaggia, per Ron che l’aveva invitata al ballo solo perché non aveva trovato di meglio.

Lo odiava, profondamente.

“Lasciami!” gli ordinò con voce che non ammetteva repliche, Ron rimase perplesso da quella rabbia ma era fermo nel suo intento di sapere. Scosse la testa piano “No, finché non mi dirai il perché”, si allontanò quel tanto che occorreva per guardarla negli occhi.

“BACIAVO TE MA PENSAVO AD UN ALTRO” Hermione sbarrò gli occhi per quella frase che non aveva nessun riscontro veritiero, non c’era mai stato nessuno oltre Ron nel suo cuore, nella sua mente. La bugia era stata ormai urlata e tornare indietro era improponibile.

L’esplosione di Hermione lo sconvolse, le urla echeggiarono nell’aula chiusa ed il ragazzo impietrito allentò la presa. Con il volto cinereo indietreggiò come se fosse stato colpito duramente allo stomaco.

Era la fine, di tutto. Del loro rapporto, anche di quella pseudo amicizia che non soddisfaceva entrambi. Hermione aveva volontariamente calpestato ogni possibilità di un futuro, di qualsiasi natura.

Ronald Weasley distolse lo sguardo da lei, con una lentezza irritante afferrò la maniglia ed aprì la porta della classe. Con andatura veloce scomparve dietro l’uscio mentre le lacrime rotolavano giù dalle guance rosee della ragazza.

Sif: Eccomi qui con un nuovo capitolo e questo non è interrotto a metà. Spero ti possa emozionare.

Bride162: Il tuo commento mi ha fatto rotolare in terra dalle risate. Sono davvero desolata per le tue dita, credi che con il nuovo capitolo mi sia fatta abbastanza perdonare?

Cosmopolitan: *dalla curva opposta parte un altro boato di risposta* HERMIONEEE SEI SCEMAAAAAAA

Lucille: Benvenuta e spero che questo capitolo ti piaccia così quanto è piaciuto a me scriverlo

hele: Maledettamente gentile, come sempre:*

emmahp7: Nemmeno io in verità so come andrà a finire, lo scopriamo insieme?

BUONE FESTE A TUTTI

  
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