Rose posò la piuma,
abbandonando per un attimo la ricerca di Erbologia che avrebbe dovuto
consegnare il lunedì.
Era sabato mattina e come
sempre, Rose si era alzata di buon’ora e mentre tutti gli altri dormivano o si
concedevano una mattinata di sano relax, lei era sgattaiolata in biblioteca a
studiare.
Erano le dieci meno un quarto
e la ricerca di Erbologia era quasi terminata; doveva inserire soltanto la
conclusione.
Appoggiò i gomiti sul tavolo e
stancamente, si sorresse la testa con le mani, massaggiandosi lentamente le
tempie. Chiuse gli occhi.
Si sentiva stranamente stanca.
Quella notte non aveva quasi chiuso occhio; quando il sole era sorto, non aveva
esitato a scendere dal letto e a prepararsi.
Sentiva il bisogno fisico di
distrarre la mente, di tirar fuori quell’uragano di pensieri che le l’aveva
perseguitata per tutta la notte.
Rimase per alcuni secondi così,
a lasciarsi cullare dal silenzio di quel luogo, dal rassicurante e familiare
odore dei libri, in cui aveva sempre trovato rifugio.
Pensò alla sera prima, a
quando era tornata nella Sala Comune. James era ancora lì.
Con gran sorpresa di Rose,
James non aveva tentato di riprendere il discorso; non che lei gliene avesse
dato la possibilità, ovvio. Sembrava piuttosto… rassegnato, ecco.
Contrariato, certo. Ma
rassegnato.
Massaggiarsi le tempie era un
gesto che la rilassava; riusciva sempre a farla calmare.
Ma purtroppo, non poteva
trattenersi a farlo troppo a lungo. La ricerca di Erbologia la stava aspettando
minacciosa.
Controvoglia, si costrinse ad
aprire gli occhi e… sobbalzo.
Sulla sedia di fronte a lei,
che fino a pochi secondi prima era vuota, stava seduto Scorpius Malfoy, in una
posa alquanto naturale, che la osservava serio.
- Santo Merlino! Vuoi farmi
prendere un colpo? - scattò Rose, chinandosi a raccogliere un libro che aveva
lasciato cadere per lo spavento.
- Già di questo umore di prima
mattina? - le fece notare Scorpius, inarcando le sopracciglia - Andiamo bene…
- Scusa, sai! - rispose infastidita
Rose, concentrandosi sul foglio che aveva di fronte - Ma questo non sarebbe
successo se qualcuno non fosse arrivato di soppiatto senza dire una
parola!
Lui scrollò le spalle
incurante, rigirandosi tra le dita una piuma che Rose aveva lasciato sul
tavolo.
Come lei, anche Scorpius non
indossava la divisa quel giorno. D’altra parte, il sabato e la domenica gli
studenti avevano il permesso di vestirsi con i propri abiti e di solito i
ragazzi ne approfittavano.
Rose notò con un certo piacere
che Scorpius riusciva ad elegantemente ordinato anche con un semplice paio di
jeans.
- Ma io non sono mica arrivato
di soppiatto - ghignò lui.
- Avresti potuto farmi un
cenno! Avvisarmi… chiamarmi! - disse Rose, passandosi un ciuffo ribelle dietro
le orecchie - Avevi a disposizione diverse opzioni, Malfoy.
Scorpius sorrise - E perché
avrei dovuto? Sei un soggetto interessante da osservare, Weasley.
Lei lo guardò a bocca aperta,
spaesata dal sarcasmo difficilmente interpretabile di lui.
Indecisa su cosa ribattere, preferì
rimanere zitta e ignorarlo.
Ma il silenzio non durò molto.
- Avanti, Weasley - disse Scorpius alzandosi - Dobbiamo andare. E’
tardi.
- Che cosa? - chiese
sbalordita Rose, guardandolo dal basso.
- Ho detto che è tardi… tic
tac, tic tac… dovresti sbrigarti - insistette lui, mentre il guizzo di un
sorriso gli attraversava le labbra.
- Tardi per… cosa,
esattamente?
Lui la guardò negli occhi, poi
si abbassò al suo livello.
- Per rendere orgogliosi di te
la comunità magica, Rosie.
Lei scosse la testa, confusa -
Io… sei impazzito, Malfoy? Non capisco…
Scorpius l’afferrò per un
braccio, delicatamente - Mi ringrazierai, Weasley. Fidati, mi ringrazierai.
*
- Io ti odio, Scorpius Malfoy
- annunciò Rose, guardando con orrore l’oggetto che Scorpius le aveva messo tra
le mani, con un’espressione di vago divertimento.
Si chiese per l’ennesima volta
come avesse permesso a Scorpius di averla trascinata in quella situazione.
Il suo peggiore incubo.
La sua paura più grande fra
tutte.
L’unica cosa in cui non
riusciva…
- Poche storie, Wesley .
- Io non salirò mai su questa
scopa, Malfoy. Fattene una ragione! - disse risoluta Rose, allungando la scopa
verso Scorpius e stringendosi nel suo cappottino.
Ma Scorpius rimase
impassibile, fermo davanti a lei, con le mani infilate nelle tasche dei
pantaloni, lasciate scoperte dal giubbino corto.
Alzò gli occhi grigi al cielo
- Merlino, Weasley. Non ti facevo così fifona.
- Io non… - tentò Rose,
arrossendo e guardandosi intorno, alla ricerca di qualcuno che potesse tirarla
fuori da quella situazione - Oh, senti… pensa quello che vuoi. Non mi importa.
Gli voltò le spalle, facendo
per andarsene, maledicendosi nuovamente per aver accettato di seguirlo.
Avrebbe dovuto preoccuparsi
fin da quando lui si era rifiutato di dirle dove stavano andando.
Questo avrebbe dovuto
insospettirla, ovvio.
E come volevasi dimostrare…
arrivati sotto al campo delle zucche, cosa aveva fatto lui? Aveva appellato una
scopa volante!
Rose proseguì spedita,
mordendosi le labbra.
Voleva umiliarla, logico.
Altrimenti perché l’avrebbe fatto?
Ma ad un certo punto qualcosa
la trattenne, facendola voltare bruscamente.
Trovarsi faccia a faccia con
Scorpius Malfoy la fece trasalire, per la seconda volta quella mattina.
- Sì che ti importa - bisbigliò
lui con voce roca - Ti importa, perché
il volo è una delle poche cose che ti separa dalla perfezione. Ricordi?
Le porse di nuovo la scopa.
Rose esitò, prima di afferrarla di nuovo.
Lui non riuscì a nascondere
una certa soddisfazione.
- Oh, Morgana… - borbottò Rose
- So già che me ne pentirò.
Scorpius ridacchiò, passandosi
una mano tra i capelli e scuotendo la testa con fare esasperato.
Rose nel frattempo armeggiava
inesperta con la scopa, guardandola come se fosse sterco di drago.
- Devi… ehm… salire in sella e
darti una leggera spinta con i piedi - suggerì Scoprius, grattandosi la fronte
- A quel punto la scopa si librerà di circa un metro e mezzo metro.
- Va… va bene - annuì Rose. Ma
non appena i suoi piedi effettuarono una prima pressione sul suolo,la scopa si
librò in aria, oscillando pericolosamente.
Rose si lasciò fuggire un
grido.
- Piano, piano, piano… -
intervenne Scopius, posandole una mano sul fianco - Ho detto una leggera spinta,
Weasley!
- Oh, miseriaccia! - si lamentò
lei, sospesa in aria, reggendosi morbosamente al manico della scopa - Io non mi
ero neanche resa conto di averla data, la spinta!
Scorpius si passò una mano
sugli occhi - Ah, fantastico…
- Guarda che ti ho sentito! E
vorrei ricordarti che non sono stata io a voler fare questa cosa…
- Va bene, va bene…- la zittì
lui- Scusa. Hai ragione. Andiamo avanti.
I successivi tre minuti servirono a Scorpius per
spiegarle il modo in cui doveva inclinare il manico, per far si che la scopa si
muovesse. A Rose invece, occorsero trentacinque minuti per mettere in pratica
quella mossa.
Allo scattare del quarantesimo minuto, si era spostata
della bellezza di quasi un metro.
- Oh, grazie Merlino! - esordì Scorpius in tono
melodrammatico. Rose gli lanciò un’occhiataccia.
Lui alzò le mani, in segno di resa - Se non vuoi
continuare, puoi scendere quando vuoi, Weasley.
Rose si limitò a rivolgerle uno sguardo stupito - Che
cosa?
- Ho detto… scendi! - ripetè lui, semplicemente.
- E… come si fa, esattamente? - se ci fossero stati i
suoi cugini, l’avrebbero presa in giro per resto della vita. Fortunatamente, in
giro non si vedeva nessuno.
- Devi, rivolgere il manico verso il basso, di pochi
gradi - spiegò lui, con fare esperto - Attenta a non esagerare, altrimenti ti
schianti a terra.
Rose lo guardò terrorizzata, ancora abbracciata alla
scopa.
- Oppure… salta giù.
La ragazza ridacchiò istericamente - Sì, certo. Ti
pare facile? Oh, Morgana…
Scorpius sbuffò divertito, le labbra sottili piegate
in un sorriso.
Con un gesto deciso, le passò un braccio intorno alla
vita, con l’altro le afferrò le gambe.
Rose sospirò per il sollievo, quando si rese conto che
non stava più galleggiando a mezz’aria su quel dannatissimo pezzo di legno.
Ma il respiro le mancò di nuovo quando si rese conto
che, nonostante non fosse più sulla scopa, i suoi piedi continuavano a non
toccare terra.
Si sentì vagamente arrossire quando comprese quale
fosse l’unica soluzione a quell’enigma.
Scorpius la teneva tra le braccia, comodamente
sospesa, senza dare l’impressione di volerla lasciare andare.
- Oh, bè… grazie - sibilò lei, abbassando lo sguardo,
imbarazzata da tale vicinanza.
- Di nulla - rispose Scorpius. Rose percepì l’alito
caldo di lui sulla sua guancia. Alzò lo sguardo, incontrando quello grigio di
lui - E’…stato un piacere. Ma ora è meglio che ti metta giù… l’ultima volta che
ci siamo trovati in una situazione simile, ho quasi rischiato uno Schiantesimo.
Lei ridacchiò, mentre lui la posava delicatamente a
terra.
- E detto tra noi… - riprese Scorpius, con uno
scintillio negli occhi - Non sei neanche così tanto leggera, Weasley…
Rose si finse offesa, mentre si sistemava una ciocca
di capelli sfuggita dalla pinza con cui li teneva legati.
Guardò verso l’alto; il cielo era grigio. Presto
avrebbe piovuto, anche l’aria si stava facendo più fredda.
- E’ meglio tornare al castello - disse Rose; Scorpius
annuì, recuperando la scopa.
Procedettero in silenzio. L’unico rumore che li
accompagnava era il fruscio delle foglie secche sotto i loro piedi.
Rose per alcuni minuti si beò di quel silenzio.
Ma forse, ripensandoci, non era il silenzio a farla
sentire così inspiegabilmente… bene.
- Voglio rischiare - disse
Scorpius all’improvviso. La sua voce celava una sicurezza inaspettata.
- Cosa? - Rose si voltò,
trovandolo fermo con le mani in tasca e lo sguardo leggermente assottigliato
mentre la guardava.
Lui fece un paio di passi
verso di lei, con una lentezza snervante.
A Rose mancò un battito. Sentì
un improvviso calore travolgerla, in contrasto con il venticello freddo di quel
pomeriggio di fine ottobre.
Scorpius si fece ancora più
vicino; i capelli scompigliati gli ricadevano disordinati sulla fronte.
- Ho detto… voglio rischiare -
ripeté lui, alzando una mano per sfiorarle la guancia liscia con un dito.
Rose si sarebbe voluta
ritrarre, ma sentiva le gambe piantate a terra.
Ingoiò il vuoto,
ricomponendosi - E cos’è che vuoi rischiare?
- Uno Schiantesimo, un pugno,
uno schiaffo, una Maledizione… qualsiasi punizione ne varrà la pena - disse
Scorpius, avvicinandosi di un passo ogni parola.
I loro visi erano vicini;
molto più vicini di quanto Rose si immaginava sarebbero più potuti essere…
Più vicini di quanto sarebbero
dovuti essere, probabilmente…
- Rose… - soffiò lui. Le loro
labbra si sfiorarono.
Rose avrebbe voluto fare
centinaia di cose in quel momento. Anche cose in opposizione tra loro.
Doveva trovare la cosa giusta;
era l’unica soluzione. C’era solo un piccolo problema: il tempo.
Qualcosa le diceva di non
averne abbastanza. Urgeva una rapida- giusta- scelta.
Intanto la mano di Scorpius
era passata a sfiorarle il collo. Lei rabbrividì, preoccupata e sorpresa dalle
sensazioni che quel gesto sembrava procurarle.
“No, no… è sbagliato. E’
tutto sbagliato”
Rose scosse leggermente le testa.
- Perché? - domandò lui con voce roca. Le loro labbra
si sfiorarono di nuovo.
- E’… è sbagliato…
Scorpius non rispose
nulla. Si limitò a sollevarle il mento con un dito, costringendola a
guardarlo negli occhi.
- Dimmi che non lo vuoi - le disse, senza rompere il
contatto con lei - Dimmi che non lo vuoi e ti giuro che ti lascio andare all’istante.
Lei battè un paio di volte le palpebre. Cercando una
risposta.
Risposta che aveva pronta, ma che non necessariamente
sarebbe stata quella giusta…
- Io… io…
Scorpius sorrise - Era quello che volevo sentire.
Senza aspettare oltre, le catturò il labbro inferiore,
baciandola con una delicatezza che nessuno mai avrebbe attribuito al freddo e
distaccato Scorpius Malfoy.
Lui sorrise sulle sue labbra, quando sentì le braccia
di lei risalire lungo il suo petto e stringersi introno al suo collo.
Continuò a baciarla con entusiasmo, spinto anche dalla
partecipazione di lei, dal fatto che non lo avesse allontanato…
E avrebbe continuato a baciarla, se i suoi polmoni non
avessero protestato .
Si allontanarono di pochi centimetri, entrambi con il
respiro affannoso.
Rose impiegò diversi secondi prima di recuperare l’uso
della mente.
Aveva davvero baciato Scorpius Malfoy?
Lei?
No, no. Sicuramente era stato tutto frutto della sua
fervida immaginazione. Sicuramente…
Scorpius le passò una mano tra i capelli morbidi,
posandole un bacio sul collo.
…o forse no.
- Ma cosa mi hai fatto, Rose? - le bisbigliò in un
orecchio.
Lei rabbrividì, ridacchiando, suo malgrado.
- Non… ehm… non dici niente? - chiese Scorpius, con un
pizzico di preoccupazione.
Rose lo fissò con i suoi occhi azzurrissimi che fecero
trattenere il respiro a Scorpius.
- Sto pensando - rispose lei, inclinando la testa di
lato.
- E a cosa pensi?
Lei sorrise, alzando le sopracciglia scure - A quale
sarà la tua punizione, Malfoy.
Dal tono che aveva usato, Scorpius intuì che quella
volta aveva fatto bene a rischiare.
- E cosa hai
deciso? - le disse, malizioso.
- Mah… sto valutando quale sia la peggiore.
Scorpius fece scorrere il suo dito dal collo fino alle
labbra di lei - Bene. In questo caso… ne varrà la pena. Tutto ne vale la pena…
E in quel momento decise di riportare la sua
attenzione su qualcosa che fosse molto più interessante delle semplici parole.
Decisamente più interessante.
Chiedo umilmente scusa per il ritardo; lo so,
sono imperdonabile!
Un grazie di cuore a voi che, nonostante tutto,
continuate a recensire:
Musicmylife: Hai indovinato! Diciamo che
Scorpius si è deciso… alla prossima!! PS: concordo pienamente sul fascino di
James… anche io lo vedo così: un po’ stronzo, ma affascinante!
Francydenis: Eccolo qui! Cosa ne pensi? A
presto!
Act: Grazie, sono felice che la storia ti
piaccia! Spero sia così anche per questo capitolo!
Maggyeberty: Con ritardo, ma anche questo è
arrivato! Cosa ne pensi? Riguardo allo scorso capitolo… ebbene sì! James e
Rose!! Ti anticipo che nel prossimo ci saranno chiarimenti sulla loro storia. A
presto!
Piccola_Star: grazie mille! Ne sono felice!! E
di questo, che ne dici?
AkatSuki:
grazie grazie grazie! Spero che il capitolo ti sia piaciuto, nonostante l’interminabile
attesa!
Alice_Thomas:
concordo! XD anche a me quella scena è piaciuta particolarmente!
Maricuccia:
In ritardo pauroso, scusa! Ma ecco qui gli sviluppi che ti avevo anticipato…!
Gattoridens:
Si diciamo che Albus non è stato troppo corretto… ma d’altra parte aveva le sue
motivazioni! ….e di questo capitolo cosa ne pensi?
Romilda: Ti
ringrazio! Sono felice che ti piaccia e spero continui ad essere così!
Mica: Hai
perfettamente ragione! Come vedi… ho obbedito subito! XD Ti aspetto alla
prossima!
E con questo,
vi lascio agli ultimi preparativi per il Natale! Non so se riuscirò a postare
il prossimo (che sarà il terzultimo) prima di quel giorno (io sinceramente,
spero di riuscire a farlo), quindi colgo l’occasione per farvi tanti auguri di
Buon Natale!
Dal prossimo capitolo:
Rose si infilò nel
letto, muovendosi nel buio pesto, e si coprì con il pesante piumone fino alla
testa.
Ma subito, percepì una
pressione ai piedi del letto, come se qualcuno si fosse seduto.
Dopo un attimo di
esitazione, Rose si tirò su a sedere, vagamente impaurita, e scrutò il fondo
del suo letto.
In un attimo scorse una
figura che si muoveva all’interno del suo baldacchino, ma prima che avesse il
tempo di urlare, una mano le tappò velocemente la bocca.