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Autore: Hagne    22/12/2009    1 recensioni
Nulla viene concesso gratuitamente.
Nulla verrebbe donato così facilmente se dietro ad esso non ci fosse un tranello ben celato, quasi sformato, per poter assumere fattezze più dolci ma non meno pericolose.
Questo è ciò che accade in questa storia. Un patto. Un uomo consumato dall'amore. Una donna che nulla aveva se non il proprio dolore. Degli specchi che tutto sembrano fuorché semplici superfici lucide. Creature misteriose, maledette e quant'altro in questa favola, triste e dolce.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Familiare .
Era questo che pensai quando vidi una figura ammantata di bianco , comparsa dal nulla , andare incontro a William .
Disagio .
Fu questo che provai nel notare come gli occhi dello sconosciuto fissassero quasi con incredulità i miei stivali di gomma .
Presa da un attacco di panico, così insolito per me ,  andai a nascondermi  dietro le larghe spalle di William  mentre sentivo i passi veloci dei miei compagni di viaggio farsi sempre più vicini.
Finchè io stessa non riconobbi il mantello svolazzante di Alec e il volto tirato del Gigante buono , seguiti a ruota da Cloe e dal capitano , più un Ian sconvolto ed una Antoniette piangente .
Fui tentata di andare a consolare la ragazza gatto , ma per quanto tentassi , la presenza del nuovo arrivato mi metteva a disagio e rendeva ogni mio movimento goffo e inutile.
-  Non piangere piccola bambina , ci sono io con te - sussurrò con fare dolce sopra la mia testa l’uomo , e fu solo allora che mi accorsi con turbamento di stare piangendo per davvero .
Come avevo fatto a non accorgermene ?
-  Lasciala andare , lei non è tua !
- Certo che lo è , lei è mia di diritto . Grazie comunque per avermela portata fratellino  , mi hai risparmiato il pensiero di cercarla .
Rimasi pietrificata dalle parole di William tanto quanto dal ringhio minaccioso di Alec .

- Non puoi prenderla senza il consenso ,  William , non puoi e basta -  urlò il mercenario contro l’uomo che sentivo accarezzarmi con tenerezza la guancia bagnata di lacrime , e colsi con la coda dell’occhio il sorriso comprensivo che si aprì sul bel volto del trentenne .
-  Sei ancora così giovane fratellino , giovane ed ingenuo . Non saresti contento di toglierti la maledizione che ti fu scagliato contro per colpa mia ? Non vorrai certo privare la mia dolce Clara della verità su se stessa vero ?
 Seguì con una certa ansia la mano di William andare ad indicare quello che egli stesso chiamò stregone del nord , l’uomo che porse al mio salvatore una scheggia di vetro lunga tre dita .

La scheggia che capì  essere  una parte dello specchio che mi aveva portato fino a lì .
Tremai , spaventata dall’espressione rammaricata dell’uomo che mi si inginocchiò davanti , sfiorandomi con un ultima carezza i capelli .
-  Ora capirai  , Clara .  Capirai il perché di molte cose . Capirai il perché sei venuta fin qui - sospirò con aria mortificata William , ponendomi davanti al volto pallido la scheggia attraverso la quale vidi il mio riflesso .
In un primo momento non capì il perché di quel gesto , né il perché delle urla spaventate di Alec alle mie spalle .
Una pietra nera , il cristallo nero che il mare aveva donato come pegno d’amore alla regina degli abissi  , la gemma dei desideri , questo riuscì ad intravedere prima di venire risucchiata in un vortice che mi privò di ogni mia volontà .
 
 
 
 


°°°



 
 
Mi risvegliai in una sala immensa, dalle pareti di cristallo bianco con  colonne di diamanti ,   e solo dopo qualche secondo mi accorsi , immersa nelle acque .
Mi portai confusa una mano al collo ,   preparata a sentire il bruciore alla gola per la mancanza d’aria  quando mi accorsi  , con sorpresa ,  di riuscire a respirare senza difficoltà .
Com’era possibile ?
Curiosa cominciai ad aggirarmi per quello che scoprì essere un immenso palazzo diroccato , disabitato all’apparenza  , ma  terribilmente familiare .
D’un tratto delle voci attirarono la mia attenzione , le voci che sentì filtrare da dietro l’immenso portone d’oro che stupita attraversai senza neanche aprirlo , quasi fossi fatta d’aria .
Smarrita da quella stramba situazione provai a cercare il mio piccolo Nicholas, o Antoniette , ma una voce femminile, già sentita , mi convinse ad avanzare .
Impiegai due o forse tre passi prima di giungere ai piedi di un immenso baldacchino dalle lenzuola di seta nera , il letto sul quale due figure erano abbracciate teneramente .
Una strana fitta al  petto mi fece socchiudere gli occhi per il dolore  mentre  , impassibile ,  mi ritrovai a fissare  un ragazzo dalla bellezza mozzafiato .
Corti capelli rosso fuoco incorniciavano un viso dai lineamenti gentili e terribilmente belli , la mascella virile  , nonostante la giovane età ,  e due occhi bianchi che accarezzavano con dolcezza il profilo della regina degli abissi .
Alec.
Non seppi perché pensai quel nome , l’unica cosa della quale ero certa ,  era che lui fosse Alec nonostante non lo avessi mai visto in volto  .
Spostai la mia attenzione dal bel giovane alla donna dormiente che il ragazzo stringeva dolcemente tra le braccia , e mi stupì non poco di provare un insana gelosia nel vedere un sorriso felice schiudere le labbra blu della donna .
Perché tutto quel rancore ?
Io ed Alec non eravamo legati , perché dovevo sentirmi così…tradita ?
- Mi dispiace .
Sobbalzai al sussurro addolorato del ragazzo e non ebbi difficoltà nel riconoscere la voce che per notti intere mi aveva conciliato il sonno con dolci parole .

Bugiardo .
Come poteva avermi fatto questo ? Come aveva osato prendersi gioco di me ?
Come una furia mi avventai su entrambi , colpendo con le  mie piccole mani il petto muscoloso del ragazzo che però sembrò non sentirmi neanche .
Smisi di agitarmi quando mi accorsi con orrore di ciò che stavo facendo .
Da dove nasceva tutto quell’odio?
Perché riuscivo a provare quei sentimenti così cupi ?
Sfiancata dal mio dissidio interiore mi accasciai sul letto, continuando a guardare lo sguardo struggente e combattuto che Alec rivolgeva alla donna .
Lo sguardo di un innamorato .
Senza sapere perché cominciai a singhiozzare , e per la prima volta nella mia vita provai dolore.
Un dolore così struggente che mi fece accapponare la pelle e battere  i denti .
Il dolore che nasceva dal vedere quello sguardo che volevo fosse per me .
Ingenua .
Continuai a piangere anche quando lo vidi indugiare con  le dita sul petto della donna , e solo allora, tra le lacrime ,  riuscì a riconoscere la pietra dei desideri .
Non capì perché Alec fosse tanto addolorato nel guardarla , né perché ,  non appena la strappò dal collo della regina ,  una lacrima gli solcò il volto prima di darsi alla fuga .
Rimasi lì per ore in attesa del risveglio della donna , e udì solo un urlo di dolore  prima che la voce stridula della regina strillasse quella parola che sentivo appartenermi .
Tradimento .
 
 
 °°°


 
 
Chiusi gli occhi quando mi sentì afferrare per il collo e venire sbalzata in un altro luogo che non ebbi il coraggio di guardare data la nausea che mi investì .
Cominciai a tirare profondi sospiri  , nella speranza di levar via quella sensazione orribile ,  finchè la voce di William non mi convinse a riaprire gli occhi .
Era buio pesto , perciò mi fu difficile riuscire a riconoscere le due figure sedute attorno ad un debole focolare .
Nonostante tutto però  , riuscì a riconoscere il profilo del trentenne , identico a come lo avevo visto pochi minuti fa .
Accanto a lui c’era Alec , seduto  , con la testa tra le mani , ed uno sguardo talmente sofferente da spezzarmi il cuore.
-  L’hai presa ?
Mi voltai verso William nello scorgere l’impazienza nella sua voce , la stessa impazienza con la quale afferrò il fagotto che il compagno gli tendeva con stanchezza .

-  Alla fine la messa in scena ha dato i suoi frutti, bravo fratellino .
Caddi all’indietro nel venir trapassata da un Alec furioso il quale  , a dispetto di quello che mi aspettavo ,  non si avventò sul fratello , ma tirò un violento pugno contro il tronco di un albero .

- Io me ne ero innamorato  , dannazione !  Lo so che il mio compito era solo rubarle il gioiello ,ma …- lo vidi tentennare sull’ultima parola prima di lasciarsi cadere sul terreno erboso con aria stravolta , mentre William lo fissava con sguardo severo .
- Siamo ladri Alec , lo siamo sempre stati , perciò conosci anche le regole del nostro lavoro .Comunque ora potrò conquistare la mia bellissima Matilde .
Lo sguardo da folle di William mi convinse ad indietreggiare nonostante non ve ne fosse motivo , così tornai  a guardare l’espressione ferita di Alec .

Doveva amarla molto .
Chiusi gli occhi con un sospiro pesante , stanca di quell’accozzaglia di sentimenti che non facevano altro che ferirmi e rendermi instabile .
Come potevo aver desiderato di provare quel dolore ?
Ero davvero una stupida .
Scattai in piedi quando udì il nitrito di alcuni cavalli e lo scalpitio degli zoccoli poco lontani dal nostro piccolo accampamento, e non feci in tempo a voltare il capo che William era già fuggito assieme alla pietra dei desideri , mentre Alec tentava di correre a sua volta dalla parte opposta .
Senza nessun indugio inseguì il mercenario , trattenendo il respiro ad ogni freccia che rischiava di ferirlo , finchè con un urlo caddi assieme a lui sul terreno , vedendolo rotolare giù per una piccola discesa fangosa .
Piangente mi gettai su di lui, sentendo un dolore pungente stringermi la gola e innumerevoli lacrime inondarmi il volto nel vedere una chiazza di sangue ingrandirsi a vista d’occhio sulla sua spalla .
Lo abbracciai sofferente , bisbigliando parole di conforto che mai avrebbero raggiunto le sue orecchie per la mia incapacità di parlare .
E fu allora che quella terribile sensazione di nausea mi investì nuovamente , e nonostante tentassi di aggrapparmi alla mano pallida di Alec  , mi ritrovai catapultata in un altro luogo che non potei evitare di guardare .
 
 
 °°°


 
 
 
Caddi malamente su quello che scoprì essere un pavimento in legno , ma non provai dolore , troppo ferita dalla visione di un Alec sofferente  ed innamorato di qualcun altro .
Quando mi ero innamorata di lui ?
Possibile che in quei pochi giorni mi fossi invaghita fino a quel punto del mercenario ?
Gettai un occhiata esasperata alla figura che frugava in un enorme baule dall’aria antica , la figura che incespicò nei propri passi quando si diresse frettolosamente verso un enorme telo impolverato .
Aguzzai la vista nel riconoscere William ,  con ancora in mano la pietra  ,  provare a scoprire lo strambo oggetto dalla forma circolare che riconobbi con un colpo al cuore .
Lo specchio che mi aveva portato lì .
Ancor prima che la mia mente potesse fare un pensiero coerente ,  mi gettai all’inseguimento di William che vidi scomparire dall’altra parte dello specchio, e così feci anche io .
Fui costretta a piegarmi sulle ginocchia per riprendere quantomeno un respiro meno affannato mentre i miei occhi riconoscevano d’istinto il pavimento lucido della stanza dove mia madre morì .
Sorpresa mi alzai a fatica , vedendo oltre l’ampia schiena dell’uomo una figura slanciata e più femminile .
Possibile che…
Sorpassai di corsa il fratello di Alec ,  trattenendo il fiato nel vedere mia madre accasciata su se stessa , le piccole mani bianche a coprirle il volto inondato di lacrime .
Mamma .
Neanche questa volta riuscì ad emettere alcun suono , ma non potei evitare di abbracciarla con affetto  mentre udivo la voce di William alle mie spalle .
- Hai un desiderio vero ?
Vidi mia madre rialzare il volto candido alla voce suadente del ladro, così come io aumentai la presa sul corpo esile di quella donna che non ricordavo più .

Eleonora annuì , prendendo la mano che William  le tendeva per alzarsi in piedi .
Guardinga seguì i movimenti eleganti dell’uomo e mi stupì nel vederlo cedere nelle mani di mia madre la pietra dei desideri .
-  Con questa il tuo desiderio si avvererà , ma ad un patto .
 - Quale ?
Colsi negli occhi di mia madre una speranza tale da serrarmi la gola e il cuore in una morsa dolce , morsa che si sciolse nell’udire le condizioni di William .

- Tra tre anni tornerò per ricevere il tuo pagamento , e dovrai darmi tutto ciò che ti chiederò .
-  Va bene .
Mi stupì della velocità con la quale Eleonora rispose al fratello di Alec , il quale  , dopo un ultimo   cenno del capo fu risucchiato nuovamente dallo specchio .

Rimasi sconvolta nel vedere mia madre sorridere tra le lacrime , stringendo la pietra contro il proprio petto con aria trasognata  .
-  Benvenuta mia adorata Clara .
Raggelai al sussurro di Eleonora , e ancor più nel vedere la pietra dei desideri  ,  sulla quale vi era stato inciso il nome di William ,  penetrare nel grembo di mia madre .

E fu allora che capì tutto .
 
 

°°°

 
Continuai a guardare senza un vero interesse i luoghi che in seguito mi si presentarono .
L’ospedale dove mio padre parlava con i medici del miracolo che Eleonora rappresentava .
In fondo , come poteva una donna sterile avere un bambino dopo appena due mesi dalla diagnosi ?
Non poteva , logicamente .
Ma con l’aiuto della magia tutto era possibile .
Rimasi in fondo alla stanza nell’assistere alla gioia di mia madre , all’euforia di mia nonna e all’allegria di tutta la mia famiglia , ma oramai non mi interessava .
Non mi penai della nausea che ovviamente mi investì per l’ennesima volta .
Fu solo la risata di mia madre ciò che  mi convinse ad uscire dal mio stato catatonico .
Riemersi dal mio dolore nel vedere una me stessa di tre anni venire cullata dolcemente tra le braccia di Eleonora ,  la quale tentava in tutti i modi di farmi ridere , cosa che non avvenne .
Come potevo ridere se ero stata generata da una pietra ?
Come potevo provare sentimenti se al posto del mio cuore vi era un duro diamante ?
Risi senza allegria nel dare ragione ai vaneggiamenti di mia zia e sua figlia .
Non ero davvero umana .
 Smisi di autocompatirmi nel percepire una ventata di aria gelida nonostante le finestre fossero chiuse .

Era arrivato .
Mi voltai , pronta a vedere William , ma rimasi più che sconvolta di ritrovarmi davanti Alec .
Cosa ci faceva lui qui ?
- Sono venuto per il pagamento  .
Mia madre , impaurita dal ragazzo  ,  strinse la me stessa di tre anni  tra le braccia , andandogli in contro con un sorriso tirato .

 -   Vuoi denaro ? Potere ? Tutto quello che vuoi lo avrai  - ma qualcosa nell’espressione di Alec mi disse che nessuno di quelle cose gli interessava .
Lo scoprì a fissare la me stessa bambina prima di distogliere lo sguardo turbato , quasi …colpevole .
- Rivoglio la pietra .
Persino io sobbalzai al sussurro addolorato del mercenario , ma la mia reazione fu niente in confronto all’espressione angosciata di Eleonora .

- No...non puoi ...non - in quel balbettio incomprensibile vidi mia madre correre verso la porta , ma in un battito di ciglia Alec le fu davanti , gli occhi bianchi terribilmente gelidi .
- Senza il tuo consenso non posso prenderla . Avevi promesso di dare a mio fratello qualunque cosa ti avesse chiesto ,  ed ora devi mantenere la promessa - sibilò con sguardo duro Alec , e fu proprio quell’espressione e quel gelo artico a farmi tremare dal terrore .
Lui non….
-  No , non te la darò mai.
-  Allora non posso fare altrimenti .
Feci appena  in tempo a vedere una mano del mercenario posarsi sul petto di mia madre prima che un urlo infantile mi facesse scoppiare a piangere per il dolore .

Riaprì gli occhi lucidi con difficoltà , ma poco dopo preferì non averlo fatto .

Un lago di sangue accoglieva la figura esile di mia madre , distesa sul pavimento con ancora me stretta tra le braccia .
Con angoscia vidi me stessa guardarmi con sofferenza prima di perdere ogni percezione del mondo .
- Mi dispiace .
Mi voltai  con le lacrime agli occhi verso Alec, vedendolo scomparire oltre lo specchio  mentre la mia voce continuava a rimbombarmi nella testa  , spezzando quell’equilibrio che per anni avevo tentato di mantenere .

 
 
 

°°°

 
 
- Io ti maledico , che tu possa marcire per sempre in un corpo di animale come la tua anima !
La voce stridula di quello che ,  all’apparenza,  sembrava un prete  , mi riscosse per pochi secondi nei quali ebbi il tempo di vedere Alec , stretto da pesanti catene ,  urlare come in agonia mentre il suo corpo mutava .

Fissai senza neanche vederlo il mostro dagli occhi bianchi che non ebbi difficoltà a riconoscere, specialmente quando lo vidi rimpicciolirsi fino a trasformarsi nel cucciolo che avevo amato  e che fino a quel momento mi aveva solo mentito .



°°°
 
 
 
 
 
 
 
-  Mia dolcissima Clara, bentornata .
Riaprì gli occhi alla voce zuccherata di William , accorgendomi solo dopo di essere stretta tra le sue braccia .

- Clara .
Mi voltai verso il ventenne nascosto sotto il mantello nero ,ma questa volta non provai né dolore , né amore , né gioia nel ritrovare l’uccisore di mia madre .

Continuai a guardarlo inespressiva , indifferente alla voce accorata e addolorata con la quale singhiozzava quasi il mio nome .
Patetico .
- Coraggio , ora riavrai ciò che hai perso -  bisbigliò con voce grave William nel rivolgersi allo stregone del nord  che solo allora riconobbi.
Non ci fu bisogno che l’uomo si privasse del cappuccio per permettermi di riconoscere mio padre .
Avevo riconosciuto il suo profumo di neve che avevo dimenticato .
Non mi presi la briga di guardarlo in volto , non ne sentivo la necessità.
Ascoltai solo una  voce che non ricordavo concedere a William la pietra dei desideri, concedere me .
E poi un piacevole calore mi costrinse a socchiudere gli occhi  mentre nella mia mente i volti dei miei familiari, dei miei amici , delle persone che amavo venivano sostituite da quello di William.
-  Anche tu sei libero ora Alec .
Vidi un bagliore accecante avvolgere il mercenario  prima che incrociassi gli occhi candidi , lucidi , feriti da un qualcosa che non comprendevo   .

Mi tese una mano tremante , quasi desiderasse sfiorarmi , e fu istintivo per me nascondermi tra le braccia di William .
- Clara - sussurrò sopra la mia testa il trentenne , distogliendomi dall’ammirare con una punta di soddisfazione l’espressione raggelata e disperata di Alec .
-  Lo riconosci vero ?
Seguì attenta il dito dell’uomo puntato su mio padre , e quando incrociai quegli occhi grigi così simili ai miei non potei evitare di storcere la bocca per il fastidio .

Non volevo avere niente in comune con quel mostro .
Annuì più per rispondere al mio padrone che per mia volontà  mentre con la coda dell’occhio vedevo Oliver , mio padre , trasalire alle mie occhiate annoiate .
-  Desidero che tu conceda a quell’uomo ciò che gli ho promesso .
Aggrottai le sopracciglia alle parole di William, sentendo un insolito ronzio nella testa a quel desidero che aveva sussurrato con voce incolore .

E ancor prima che me ne rendessi conto , la luce azzurrognola che mi aveva avvolto la mano sulla nave tornò ad irradiare tutta la mia figura ,come una fiammata turchese che però non bruciava .
Un piacevole tepore mi costrinse a chiudere gli occhi mentre una strana spossatezza mi faceva afflosciare tra le braccia di William .
Mi sentivo strana , come se qualcosa mi stesse prosciugando di tutte le mie forze .
-  Sei stata brava .
Dischiusi gli occhi al sussurro compiaciuto dell’uomo che mi aveva preso dolcemente tra le braccia  , come una bambina , e mi fu impossibile non sorridere per quel gesto  .

Tutto di William  oramai mi ammaliava , mi faceva sentire …amata .
 Non c’era niente che non avrei fatto per lui , sarei persino morta per renderlo felice .
Mi sentivo legata a lui come a nessuno prima d’ora , persino il dolore per il tradimento di Alec mi risultava poca cosa in confronto a ciò che provavo ora per l’uomo .
-  Clara .
D'un tratto , una voce femminile mi fece irrigidire tra le braccia di William , una voce infantile  che conoscevo fin troppo bene .

Feci appena in tempo a voltare il capo prima di incrociare gli occhi azzurri di Eleonora , stretta tra le braccia di Oliver che per la prima volta vedevo piangere .
-  Clara -  sussurrò con voce strozzata la donna, tendendo le braccia verso di me , ma ebbi paura di quel gesto, delle lacrime di mio padre, della ragazzina di dodici anni che Ian abbracciava con disperazione , dello sguardo sgomento di Alec .
Presa dal panico mi aggrappai con le mani all’abito di William , stringendomi maggiormente contro il petto di granito del trentenne che da parte sua cominciò ad accarezzarmi paziente i capelli .
- Cosa…Clara…
In quel balbettio sconnesso vidi mia madre alternare lo sguardo sempre più disperato dal mio volto a quello di William ,  mentre alcune lacrime rigavano il bel volto di Eleonora , turbandomi .

E fu allora che mia madre cominciò a dimenarsi nell’abbraccio di Oliver , urlando perché mai fossi tra le braccia di William e non tra le sue , finchè ella stessa capì che mio padre mi aveva ceduto per amore  all’uomo .
Forse fu per quello che non lo odiai completamente .
In fondo io non ero neanche sua figlia , perché mai avrebbe dovuto preoccuparsi per me e non per l’amore della sua vita ?

Non aveva senso .
D’altra parte  , non appartenevo neanche al loro mondo , che senso avrebbe avuto difendermi da colui che mi aveva dato la vita ?  
Distolsi lo sguardo dal volto inondato di lacrime di mia madre, aggrappandomi ai consumati stivali di gomma che erano oramai l’unica cosa che mi apparteneva , e chissà perché a quel gesto cominciai a piangere silenziosamente .
Un singulto mi convinse a voltarmi verso le figure raggelate in espressioni chi sgomente , chi disperate , chi sorprese .
Il singulto che con sorpresa , mi accorsi , proveniva da mio padre .
Tesi una mano verso mia madre ed Oliver senza neanche accorgermene , e il mio stesso gesto venne imitato da entrambi .
- No Clara .
La voce severa di William fu come una frustata in pieno volto .

Ritrassi la mano così velocemente  che rischiai di cadere dalle braccia dell’uomo mentre alzavo lo sguardo mortificato su quello duro del trentenne .
Mi dispiace .
Mimai quelle parole con la bocca , sorridendo incerta tra le lacrime .
E una mano dell’uomo andò ad asciugarmele , addolcendo il tono della voce .
-  Brava bambina - mi sussurrò con fare tenero ,  e finalmente chiusi gli occhi che mi bruciavano terribilmente .
Sentì solo William allontanarsi velocemente in groppa al cavallo prima che urla e strilli femminili mi inondassero i timpani con crudeltà .
Una lacrima , fu questo che mi concessi prima di addormentarmi  , pronunciando quelle due parole che rivolgevo più alle persone che avevo abbandonato che a colui che inspiegabilmente amavo più di me stessa  .
Mi dispiace .
 
 
 
 
 
 
 
X Laban : eccomi qui con un altro capitolo , grazie per il bellissimo commento e per continuare a seguirmi .
Ti informo che alla fine mancano solo tre capitoli , e l’ultimo sarà totalmente dal punto di vista di Alec .
Spero la storia stia continuando a piacerti . Grazie ancora , baci
 
 
Ringrazio coloro che hanno solo letto o aggiunto tra i preferiti o storie seguite , grazie di cuore .
Baci gold eyes .
 
 
 

 
  
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