Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: Jemei    22/12/2009    4 recensioni
"L’altro stringe fra le braccia Sonno, il fratello di Morte, e la malvagia notte, avvolta in una nuvola vaporosa. E là i figli della nera Notte hanno la loro dimora, Sonno e Morte, terribili dei."
La guerra distrugge e crea; domina tutti, anche i Vampiri che ingannano la Morte.
E questa volta, saranno loro a bagnarsi di strage le mani.
Genere: Generale, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Zero Kiryu
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Yagari guardava ancora i due vampiri davanti a lui, scuotendo ripetutamente il capo. La storia che aveva sentito non era nuova, se non per qualche particolare, ma non capiva che profitto ne avrebbero potuto trarre loro. Osservò le dita del ragazzo giocare con le ciocche scure dell'altra , attorcigliandole tra di loro, creando disegni che poi svanivano nell'aria.
“E voi cosa ci guadagnate? Non credo lo facciate per puro spirito di sacrificio”, insistette il cacciatore, con una smorfia sul viso serio e adulto. Si era acceso un'altra sigaretta, incurante delle proteste di Kaien. Certo i vampiri non potevano morire di cancro, no?
“Abbiamo i nostri motivi. Non tutti vanno d'accordo con il Concilio, sai?”
Spostò gli occhi scuri sulla ragazza, ancora ferma e immobile come quando aveva iniziato a parlare, in una posa che certo non era tipica di una ragazza di strada, ma sembrava essere stata insegnata da qualcuno. I bracciali stretti attorno ai polsi brillarono per un istante quando la luce del lampario li colpì. Il direttore Cross, nel frattempo, era rimasto in silenzio, pensieroso e serio, senza saper per la prima volta cosa fare. Accidenti a lui e a quando aveva deciso di creare quella scuola per vampiri e umani.
Prese finalmente la parola, dopo un lungo e sofferente sospiro.
“Questa è una scuola, non un campo di battaglia. Non potete tenere tutto questo fuori di qui? Ci sono anche esseri umani”, ricordò giustamente, sistemandosi gli occhiali sul viso. Gli altri tre presenti inarcarono un sopracciglio – due perchè erano abbastanza disinteressati a quella protesta, l'altro perchè non credeva che a quelli sarebbe importato. E non aveva tutti i torti.
“Non sapranno nulla. Non c'è un altro luogo. Qui sono raccolti la maggior dei vampiri della famiglie nobili e, non dimentichiamolo, l'ultimo erede della stirpe dei Kuran. E' il luogo ideale per attaccare qualcuno, sì.. ma al tempo stesso, il luogo ideale per formare un..”, si voltò verso il fratello in cerca di suggerimenti e la parole uscì dalla bocca dell'altro senza la minima esitazione, quasi un prolungamento della voce della ragazza.
“esercito.”
Esercito.
Era minacciosa quella parola, perchè significava armi, sofferenza, sangue – guerra, semplicemente. Ed era una decisione dura da prendere, soprattutto per un essere umano ex cacciatore di vampiri. Serrò gli occhi cercando di riflettere con calma, riflettendo sul perchè aveva davvero creato quella scuola. Per aiutare vampiri ed essere umani. Per aiutarli. E Kaname.. be', lo aveva sempre aiutato. Forse avrebbe dovuto ricambiare il favore.
“Kaien...”
Lanciò un'occhiata a Yagari, accennando un sorriso.
“Potete dare davvero una mano a Kaname?”
Li vide entrambi sorpresi, per un attimo, perchè non si aspettavano una domanda simile; si guardarono per una frazione di secondo prima di annuire in segno di assenso.
“Possiamo aiutarlo. Be', se vorrà farsi aiutare. Altrimenti...”
Ci pensò seriamente per un attimo, eh. Ma davvero. Poi scrollò le spalle, sorridendo.
“Altrimenti si adatterà.”
Touga scosse il capo, ricordandosi ancora una volta perchè odiava tanto quei succhiasangue.
Maledetti aristocratici con la mania di comandare. Kaien invece trattenne un sorriso, immaginandosi Kaname, da sempre leader della Night Class, spodestato da una ragazzina.
“Siamo d'accordo, allora. Immagino dovremo iniziare a.. prepararci? Mai combattuta una guerra”, confessò con una risata poco naturale, non spaventata ma nemmeno contenta.

I due ragazzi si alzarono in contemporanea senza il minimo rumore, sorridendo, un braccio del ragazzo avvolto attorno alla vita snella della gemella.
“Quando sarà il momento. Non ancora. Prima dovranno... capire. Possiamo iniziare comunque le lezioni? Non siamo mai andati a scuola. Solo insegnanti privati.”
Sorrise scostandosi una ciocca scura e lunga, gettandola dietro le spalle, rivelando candidamente quel piccolo dettaglio e richiedendo qualcosa di così semplice. Rimase sorpreso da quel sorriso perchè era... be', un bel sorriso. Persino umano, contrariamente a quegli occhi viola e profondi che lo studiavano continuamente, troppo antichi, troppo vecchi.
Assomigliavano a quelli di Kaname, in un certo senso – e a quelli di Zero, si ritrovò a pensare.
“Certo. Vi farò avere le uniformi... sono sicuro che starete benissimo!” cinguettò
improvvisamente allegro, sorridente come sempre, immaginando i due non-morti davanti a sé nella divisa bianca della sezione notturna. Sarebbero stati bene, sì, con i capelli scuri e gli occhi di quel bel colore.
Il ragazzo sorrise divertito sfiorando un orecchio della sorella, accarezzandole la vita.
“Io ti preferisco nuda però.”
Non si preoccupò di abbassare la voce, tanto che persino Kaien si risvegliò dal suo mondo fatato – che comprendeva uno strano Zero sorridente e che gridava 'papà', chissà perchè – e arrossì tossendo qualcosa, mentre Yagari scuoteva il capo commentando qualcosa che suonava molto come un 'dannati cadaveri pervertiti'.
“Noi andiamo, allora. Non causeremo problemi, davvero”, assicurò la mora, sorridendo di nuovo per tranquillizzarli – eppure Kaien sentì un brivido lungo la schiena, per un qualche motivo. Forse era tutta la situazione, forse erano loro. Annuì, ricordandosi solo dopo un istante un dettaglio.
“A-aspettate! Conosco i vostri nomi ma... il cognome?” chiese, dato che non lo avevano mai citato. I due ragazzi lo guardarono quasi perplessi, scambiandosi di nuovo un'occhiata.
“Non hanno un cognome. Non uno vero. O forse lo hanno dimenticato.”
Rispose Yagari per loro, sputando fuori fumo grigiastro che si dissolse nell'aria. Non dissero nulla, limitandosi a guardarlo con gli occhi scuri e stranamente inespressivi ora, simili a quelli di un serpente.
“Quindi solo... il nome? Null'altro?” poteva inventarsene uno, ma forse non era neanche così importante. Il vampiro si sistemò i bracciali attorno ai polsi, identici a quelli della sorella, scuotendo il capo.
“Solo il nome. Non usiamo altro... e sarebbe inutile, così come lo sono i nomi, in realtà”, ribattè senza spiegare davvero cosa intendeva, sorridendo in modo enigmatico, divertito.
Scribacchiando qualcosa su un foglio Kaien prese degli appunti, annuendo.
“Va bene, va bene... non è importante. Strano che la vostra famiglia non abbia un nome”,
constatò senza volerla far sembrare un'offesa. Era solo strano, tutto qui.
Prima di aprire la porta la gemella lo guardò, inclinando la testa.
“Ce lo abbiamo. Ma non lo usiamo come cognome, è solo il nome della stirpe. Di solito basta quello...”
per farci riconoscere, stava per aggiungere, ma si trattenne. Il preside sorrise di nuovo, allegro come prima, felice di poter sapere qualcosa di più sui suoi nuovi alunni. Yagari preferì distogliere lo sguardo quando gli chiese finalmente il nome della loro stirpe, ormai scomparsa.
Sorrisero entrambi, mostrando in un luccichio brillante le zanne, senza farle apparire minacciose - ma presenti, affilate come le fauci di una belva.
Il maestro Touga chiuse gli occhi, la schiena increspata da un brivido gelido ancora prima che gli altri due parlassero, in contemporanea.
“Thanatos.”

( When darkness comes you know I'm never far

Hear the whispers in the dark

Whispers in the dark )


Resistere ai morsi della fame – pardon, della sete – era stato difficile.
Resistere al richiamo del sangue di Kaname Kuran era stato impossibile.
Ci aveva provato, davvero. Aveva gridato, urlato di lasciarlo in pace, graffiato e ringhiato, ma non era servito a nulla; alla fine, come sempre, aveva ceduto, aggrappandosi alle sue spalle come un naufrago, bevendo da lui come un assetato nel deserto.
E la sete era passata, finalmente soddisfata da quel liquido denso e scuro che lui aveva inghiottito con una violenza estrema.
Alla fine, come sempre, il vampiro si era rialzato, sistemandosi i vestiti e guardandolo con gli occhi castano-cremisi, indifferente.
“La prossima volta non aspettare un'altra crisi, Zero.”
Una volta rimasto solo, notò – con molto ritardo, sì – che l'altro l'aveva chiamato per nome.
Non erano amici, ma in fin dei conti condividevano un segreto, un'intimità più profonda di quella di due amanti.
Beveva il suo sangue; un privilegio concesso a pochissimi, forse solo ai compagni di vita dei purosangue. Un privilegio che da altri sarebbe stato visto come un crimine.
Lui, il più impuro tra tutti i vampiri – che viveva del sangue del più puro.
Un ossimoro continuo, come erano le loro esistenze.
Si sfiorò le labbra, ancora sporche del sangue di Kaname, passandovi la lingua sopra,
ricordando per l'ultima volta il sapore del sangue dell'altro.
Fino al prossimo incontro.
Fino al prossimo delitto.


Più tardi, quella sera, dovette ancora una volta scortare i ragazzi della Night Class per evitare che fossero aggrediti dalle ragazzine isterice della Day Class. Scomparsa la sete, anche il disciplinare era più calmo – per quanto lo rendesse nervoso e facilmente irritabile vedere Yuuki, la sua adorata Yuuki, in mezzo a quel branco di succhiasangue.
… succhiasangue che lo fissarono malissimo, quando la loro principessa corse incontro all'ex-umano, abbracciandolo e salutandolo. Sorridendo leggermente, senza lasciarsi andare troppo, cercò di ricambiare in modo tranquillo, per quanto gli risultasse difficile.
“E' meglio se vai a lezione, Yuuki... i tuoi...compagni, ti stanno aspettando”, mormorò con una leggera smorfia, accarezzando però il capo moro della ragazza, che scosse il capo e rise a bassa voce.
“Non lo sai? Da oggi siamo in classe insieme!”
Ora, se Zero in quel momento fosse stato intento a bere... si sarebbe strozzato. Dato che non era la situazione, si limitò a soffocare con la sua stessa saliva, costretto a battersi sul petto per non stramazzare al suolo sotto lo sguardo divertito degli altri succhiasan..vampiri.
Quando finalmente fu sicuro di non star più rischiando la vita, sollevò gli occhi viola verso Yuuki, scandalizzato.
“Come, prego?!”
Non si preoccupò neanche di tenere bassa la voce, se non quando vide Kuran lanciargli un'occhiata ammonitrice, le braccia incrociate al petto, mentre attendeva la sorella.
“L'ha deciso il Preside Cross. Ha detto che...mh...” rigirò una ciocca castana e lunga tra le dita, senza saper come dirlo senza sembrare offensiva o indelicata.
“Che ormai sei troppo succhiasangue per stare tra gli esseri umani, e quindi devi muovere il culo nella Night Class.”
Fortuna che esisteva il maestro Touga, che con la sua solita delicatezza e dolcezza era riuscito, in poche parole, a sintetizzare il poema che avrebbe invece fatto Yuuki...
… ma vaffanculo, avrebbe preferito la Divina Commedia recitata a memoria ad una notizia simile!
“Ma.. cioè... ma perchè!”
Da bravo, Zero. Respira ed articola bene le parole.
Seh, come no.
Il suo maestro scrollò le spalle indifferente, avviandosi verso la classe dove avrebbe dovuto fare lezione.
“Seguici e zitto, Zero. Sei un vampiro, arrenditi all'evidenza.”
Probabilmente il suo intento non era quello di ferirlo, di fargli male, ma ci riuscì comunque. Serrò le dita, stringendo i pugni, mordendo il labbro inferiore per evitare di dire qualcosa.
Vampiro.
Vampirovampirovampirovampirovampiro!
Protestare era persino inutile, ormai. Una fortuna che le ragazze della sezione diurna fossero state già allontanate anzi. Privo di libri o qualsiasi materiale scolastico – cosa pretendevano, che fosse già pronto?- seguì Touga, ignorando la mano di Yuuki e lo sguardo di Kaname, che non lo abbandonò neanche per un istante.
Il principe dei Vampiri sospirò, avviandosi al fianco della sorella e di Takuma verso la classe.
Sarebbe stata una lunga nottata.

( it's something supernatural

It wont let me go

I feel so alone again )

Quando entrarono in classe, si accorsero subito che Touga, che già non era simpatico di suo, era più nervoso del solito. Forse a causa di Zero, forse perchè erano mesi – così credevano – che non faceva una sana scopata.
Così come notarono anche l'espressione poco allegra di Kiryuu e due odori simili nell'aria; simili, mischiati, quasi non si capiva dove iniziava l'uno e finiva l'altro.
“Ma che cav... giù le mani, voi due!”
Tutti i vampiri, non ancora seduti ai propri banchi, alzarono lo sguardo verso la cattedra, lì dove si trovava Yagari, intento ad urlare contro qualcuno.
Uh. La cosa si faceva interessante.
Qualcuno sorrise divertito e malizioso, Yuuki si portò una mano alla bocca, Zero si limitò ad inarcare un sopracciglio, in disparte rispetto agli altri.
Un ragazzo ed una ragazza erano vicino alla cattedra, la seconda seduta lì sopra, l'altro davanti a lei, una mano sotto alla maglia della divisa bianca e femminile, quella della studentessa, invece, verso il fondoschiena del giovane. Dato che erano voltati verso il professore non riuscirono a vedere bene il viso dei due, ma notarono le mani tornare al loro posto.
“Non arrivava nessuno”, protestò una, ancora seduta sul mobile, le gambe accavallate, lasciate mezze nude dalla gonna chiara. Con quelle divise, tra l'altro, il colore scuro dei capelli risaltava perfettamente.
“Scendi di lì, ragazzina”, brontolò l'Hunter, scacciandoli via.
“E voi a sedere!”
Ecco, insomma, sempre il solito simpaticone. Zero rimase a guardare i vampiri prendere posto, prima di dirigersi verso il fondo della classe, cercando un banco vuoto – e fermandosi quando sentì una mano bloccarlo. Si voltò convinto di trovare Yuuki, pronto a darle una risposta neanche troppo gentile, ma rimase sorpreso quando vide Kaname che lo tratteneva.
“Siediti, Kiryuu. Il banco è vuoto”, invitò a voce bassa, persino gentile, nascondendo quello che, alla fine, era un ordine. Per un qualche oscuro motivo gli occhi scivolarono verso il collo del purosangue, soffermandosi sulla stoffa che nascondeva la pelle morbida. Fu un attimo, e l'attimo dopo, scuotendo il capo, si era già seduto di fianco al capodormitorio, sotto lo sguardo minaccioso del resto della classe. Quando alzò il proprio per cercare il maestro Touga, trovò quello viola di qualcun'altro, del tutto simile al suo – no, pressochè identico.
Esaminò il viso sottile e dai tratti quasi mediterranei della ragazza seduta alla cattedra,
notando i lunghi capelli scuri che sfioravano i fianchi snelli, accarezzando con qualche ciocca il volto dalla carnagione chiara – tratti mediterranei forse, ma pur sempre vampira. Gli rivolse un sorriso leggero che raggiunse anche gli occhi di quel particolare colore viola, forse appena più scuro del suo. Il contatto visivo si interruppe quando una mano del ragazzo vicino a lei le sfiorò il viso, attirando la sua attenzione, quasi richiamandola.
Una volta che Yagari si fu seduto, si degnò anche di presentare i due che fino a poco prima erano in procinto di fare ben altre attività, forse.
… molto forse, perchè una volta che si furono voltati la loro fisionomia si rivelò pressochè identica, non tanto quanto quella di Zero e Ichiru, ma solo perchè invece che essere gemelli monozigoti, erano eterozigoti.
“Piantatela di avere quell'espressione sorpresa, voi altri. E non fatemi dire le solite cose del 'fate i bravi, comportatevi bene.. ', ci siete passati con Maria Kurenai.”
Spicciolo e sbrigativo come sempre, l'Hunter non si sprecò a dire perchè i due erano lì, era abbastanza chiaro che erano vampiri e che avrebbero frequentato quella classe.
Non avevano quella bellezza travolgente che apparteneva a Kaname, che si notava subito, piuttosto quella particolare di Zero, non immediata, ma che andava studiata; sembrava che qualcosa stonasse nel loro aspetto, pur creando nel complesso una fantastica armonia di colori e tratti del corpo – era come se qualcosa non gli appartenesse. Se la ragazza aveva i capelli lunghi, il gemello, che li aveva del medesimo colore, li teneva scalati fino al colletto, qualche ciuffo più lungo sul davanti, un sorrisino furbo sulle labbra morbide ed invitanti.
Riflettendoci bene, Zero giunse alla conclusione che gli ricordavano molto un dipinto che aveva visto anni prima, con ritratta una delle tante raffigurazioni di Morgana la Strega.
“ Che parole profonde”, ironizzò la mora, con un sorriso leggero sulle labbra, divertito, prima di rivolgersi alla classe.
“Io sono Lamia. Chiedo perdono per aver ritardato la vostra lezione”, il sorriso si ampliò quando guardò Kaname, piegando il capo verso di lui in un inchino breve, riconoscendo evidentemente la sua superiorità di purosangue.
“Aster”.
Non disse molto il gemello, limitandosi ad una sola parola – il nome -, prima di afferrare la mano della sorella e trascinarla verso gli ultimi banchi.
Yagari fissò l'intera classe, prima di sospirare e passarsi una mano tra i capelli, esasperato.
“Maledetti vampiri.”

( Chiudere gli occhi e poi,
ali scure tagliano il cielo,
chiudere gli occhi e poi,
trema l'aria tagliano il cielo
)


Kaname, incredibilmente, non fu troppo irritato quando venne a sapere della presenza di due nuovi vampiri, anche se il direttore non si era premurato di informarlo. Affabile ed educato come sempre, si limitò a presentarsi e ad esplicare le poche regole della scuola, prima di scortarli alle loro stanze. Arrivati davanti a queste, Lamia, la ragazza, si voltò verso di lui.
“Se non potete nutrirvi di esseri umani... come trovate il sangue?” chiese confusa, anche se certo non aveva problemi di questo tipo, avendo la propria 'risorsa' di sangue. Il purosangue estrasse dalla giacca delle scatolette che porse ad Aster, affrettandosi a spiegare.
“Usiamo queste, sono delle pasticche di sangue. Basta farle sciogliere in un bicchiere con dell'acqua, o ingoiarle. Potete chiederle a me”, si offrì senza modificare il tono di voce, piacevole da ascoltare, morbido come velluto. Notò i due fratelli scambiarsi un'occhiata ed un sorriso enigmatico, prima che annuissero.
“Perfetto. Vi ringrazio, Kaname-sama.”
Almeno non erano irritanti come Maria Kurenai – d'altra parte, neanche erano purosangue. Sorrise augurando loro una buona serata, prima di voltarsi. Si bloccò solo quando la voce di Lamia lo raggiunse, bassa e curiosa.
“Come mai un ex essere umano, un Hunter, si trova qui?” non c'era disprezzo nel tono, piuttosto solo un reale interesse – anche troppo, commentò Kaname tra sé. Si voltò verso di loro, quasi esitando.
“E' un vampiro anche lui. Come figlio del Preside Cross e come Hunter, ha sempre vissuto nella scuola. Ora che è a tutti gli effetti un vampiro, per quanto di livello inferiore, è suo diritto e dovere stare con noi”, spiegò senza alcuna emozione sul viso, quasi la cosa non lo interessasse. Come se la presenza di Zero, lì nella sezione notturna, non lo mettesse a disagio e quasi in difficoltà. Ci fu un attimo di silenzio, prima che la ragazza sospirasse voltandosi per aprire la porta della camera, senza dire altro.
“Allora meglio che lo facciate capire ai vostri compagni, Kaname-sama . Non sembrano molto propensi ad accettarlo. Gli ex umani... non sono mai trattati bene”, suggerì Aster, senza sorridere, le mani nelle tasche, seguendo subito dopo la sorella, chiudendosi la porta alle spalle. Sentì la chiave girare nella toppa ma non ci fece caso, limitandosi a tornare nella sua stanza, poco distante.
Zero nella Night Class.
Sperava di non essersi sbagliato, nell'aver chiesto al preside di trasferirlo definitivamente lì, nel posto che gli spettava, tra i suoi simili, tra i vampiri.
Peccato che spesso i propri simili sono più infidi e pericolosi di un covo di serpenti.



Author's Note:
E finito anche questo u_u
Che sì, lo so, è una palla. Annoia anche me °_° Ma devo procedere con calma o faccio boiate u_u E tra poco arriva pure lo yaoi, perchè devo scriverlo è_é
Le canzoni sono di :

Whispers in the Dark – Skillet
Parallel Worlds – Elliot Minor
Ali Scure - Subsonica

Ringrazio Ikarikun e Il_Genio_Del_Male per le recensioni*_*
E... Buon Natale a tutti u_u
Jemei

  
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