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Autore: whateverhappened    23/12/2009    4 recensioni
Blaise Zabini era comodamente seduto – o, per meglio dire, sdraiato – sulla poltrona verde posizionata accanto al suo letto. Ma non era semplicemente Blaise, non si sarebbe messo ad urlare nel vedere quello che per anni era stato quasi un fratello, bensì un Zabini in versione opalescente, sembrava quasi un fantasma. Non poteva essere Blaise, non era reale, era frutto della sua fantasia.
- C-c-chi sei? - balbettò a voce bassissima.
- Sai chi sono, Dra, sono Blaise. - Malfoy guardò la presenza dubbioso – Tu non credi in me. - affermò nuovamente quella che era convinto essere un'allucinazione.
- No. -
- Che prova vuoi del fatto che io sia qui, oltre a quella fornita dai tuoi occhi? -
- N-n-non lo so. - Draco non balbettava mai, mai si mostrava poco sicuro di sé, eppure quella presenza gli incuteva un terrore che non aveva mai provato, neppure quando si trovava davanti alla zia Bellatrix, tanto nota per le sue cruciatus e per la poca pazienza.
- Perché dubiti della tua vista? -
- Mah, non lo so, forse perché sei un'allucinazione dovuta al troppo vino? Dovrò convertirmi alla Burrobirra di questo passo! - cercò di scherzare, altra cosa che non caratterizzava affatto Draco Malfoy in condizioni normali, ma quella decisamente non era una condizione normale.
Blaise si alzò in piedi, raggiungendo il letto e costringendo Draco, spaventato, ad avvicinarsi sempre più alla testata di questo.
- Che cosa sei? - chiese ad un tratto.
- Sono la tua coscienza, Draco Lucius Malfoy. -
- La mia... coscienza? - ripeté a bassa voce Draco, non molto certo di aver capito bene.
- Sembrerà strano ma anche tu ne hai una. Sono venuto per avvertirti, Draco. Riceverai la visita di tre spiriti nelle prossime tre notti. -

Fanfic ispirata a "Canto di Natale" di Charles Dickens.
Avviso che il personaggio protagonista, Draco Malfoy, non sarà OOC fin da subito ma vi sarà una crescita nel corso dei capitoli.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Draco Malfoy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Lo spettro avanzava lento verso il letto, il silenzio che accompagnava i suoi movimenti era irreale, pesante, quel tipo di silenzio che fa venir voglia di urlare. Non appena Draco lo vide piegò la testa verso il basso, non per rispetto verso il fantasma ma per il terrore che gli aveva fatto nascere.
Dissennatore. Il fantasma dei Natali futuri era un dissennatore. Poco natalizio, in effetti.
Non ne aveva più visti dal terzo anno, quando erano di guardia ad Hogwarts per cercare di catturare Sirius Black, ma la sensazione di vicinanza ad un dissennatore era bene impressa nella mente di Malfoy nonostante il trascorrere degli anni. Ricordava bene il freddo che attanagliava le viscere, la sensazione di non poter essere più felici nella vita, i brutti ricordi che tornavano alla mente... Draco era consapevole che il fantasma non fosse un reale dissennatore, anche senza i due precedenti incontri lo avrebbe capito dal fatto che non era realmente triste o disperato come in presenza di un reale guardiano di Azkaban, eppure non poteva smettere di tremare per il terrore e per il senso di freddo che la figura gli ispirava.
Il fantasma era, come ogni dissennatore, avvolto in un pesante mantello che copriva ogni centimetro del suo corpo, eccetto la mano. Draco non aveva mai visto la mano di un dissennatore e ricordava benissimo di aver riso di Potter quando aveva raccontato la sua esperienza: è solo una mano!, gli aveva detto fra le risate. Forse lo Sfregiato non aveva avuto tutti i torti, forse sarebbe svenuto anche lui a vedere la mano di un vero dissennatore: l'arto era semplicemente ripugnante, grigiastra e scintillante, simile a qualcosa di morto lasciato troppo tempo nell'acqua.
- S-s-sei il fantasma dei Natali futuri? - balbettò Draco. Voleva sentirsi rassicurato, essere certo che quella figura non fosse un reale dissennatore, sebbene ne fosse quasi certo. Lo spettro non rispose alla domanda, limitandosi ad abbassare la mano scheletrica verso il basso.
- E mi mostrerai i Natali futuri come i tuoi predecessori hanno fatto con quelli passati e presente? - nuovamente lo spettro non rispose a parole, ma il cappuccio del mantello si mosse come se il dissennatore avesse annuito.
Inutile nascondere quanto Draco fosse terrorizzato. Non provava più lo stesso timore che aveva sentito alla presenza di Blaise o del primo fantasma, ormai si era come assuefatto alla presenza degli spiriti, quella che provava era paura. Malfoy era certo che gran parte di quella sensazione era dovuta alle fattezze dello spirito – un dissennatore avrebbe fatto paura a chiunque – eppure allo stesso tempo sentiva che aveva a che fare con la missione stessa di quel fantasma, in fondo se aveva assunto le sembianze di qualcosa in grado di terrorizzarlo a tal punto doveva esserci un motivo più che valido.
- Ok, immagino che questo viaggio sarà un monologo. - disse Draco, cercando di togliersi di dosso l'inquietudine con un po' di ironia, riuscendoci ben poco – Andiamo, spirito, sono pronto. Guidami dove vuoi, mostrami quello che vuoi -
Questa volta il fantasma non rispose nemmeno a gesti, diede le spalle a Malfoy e si mosse nella stessa direzione da cui era venuto. Draco si affrettò a seguirlo, rimanendo sempre nell'ombra nel mantello e avendo quasi l'impressione di essere trasportato proprio da tale ombra. A differenza delle esperienze vissute con gli altri due spiriti, non si rese conto del cambiamento di ambiente: un secondo prima erano nella Sala Comune di Serpeverde, un secondo dopo nelle vie di Diagon Alley.
Osservando la scena che si svolgeva attorno a loro Malfoy poté notare parecchia confusione, maghi e streghe di ogni età correvano da un negozio all'altro carichi di sacchetti, Draco riuscì persino a riconoscere gran parte delle persone che vide. I due rimasero qualche istante al centro della strada, quindi il fantasma indicò un gruppetto di persone e Malfoy vi si avvicinò per udirne i discorsi.
- No – stava dicendo un uomo piuttosto in carne, che dopo un attimo di incertezza venne identificato da Draco come Neville Paciock – Non so molto, so solamente che è morto. -
- E quando? - domandò Dean Thomas accanto a lui.
Fantastico, una riunione di Grifondoro, pensò Draco.
Ieri notte, credo. - rispose Paciock.
- E cosa gli è successo? - domandò Seamus Finnigan, accendendosi una sigaretta con la bacchetta – Pensavo che non fosse in grado di morire! Ho sempre pensato che avesse stretto un patto col diavolo o qualcosa del genere! -
- Non saprei, davvero. Ho solamente sentito dire che è morto – rispose nuovamente Paciock, che probabilmente con le sue poche nozioni era quello più informato sull'argomento.
- E di tutti i suoi soldi cosa ne ha fatto? - disse ad un tratto Ron – il Re – Weasley. Strano che parlasse di soldi – pensò Draco – probabilmente non sapeva nemmeno quale fosse il loro reale aspetto.
- Non so nulla – disse di nuovo Paciock – Di certo non li ho ereditati io! -
La battuta di Paciock, che Malfoy reputò tremendamente triste, venne invece accolta con una risata.
- Probabilmente al funerale non andrà nessuno! - continuò Neville – Non riesco davvero a pensare a qualcuno che pianga per la sua perdita. Potremmo andare tutti noi in gruppo! -
- A me non importa affatto di andarci – rispose Ron – Ma accetto purché ci sia un pranzo funebre ben fornito! In fondo potrei anche pensare di esser stato il suo migliore amico, ogni tanto ci si fermava a parlare! - concluse sghignazzando e facendo ridere nuovamente tutti gli altri, che finirono per salutarsi e disperdersi.
Draco non credeva alle sue orecchie: dei Grifondoro che parlavano in un modo così maligno di una persona morta? Si addiceva molto più a dei Serpeverde. Fissò il fantasma come per chiedere spiegazioni, anche se vi sperava ben poco, ed infatti lo spirito non fece altro che indicargli una via laterale, dove altri due uomini erano impegnati a parlottare. Malfoy li riconobbe all'istante: Tiger e Goyle.
- E così il vecchio sbruffone ha avuto la sua finalmente! - stava dicendo Tiger.
- Così mi hanno detto – rispose Goyle atono.
- Fa molto freddo, non trovi? Partirai per Natale? -
- No, credo che resterò a casa. Arrivederci, Vince! - salutò Goyle, allontanandosi dall'altro e chiudendo il discorso sul deceduto con qualche semplice parola detta senza alcun sentimento.
Draco non rimase realmente sorpreso dalle parole dei due, non erano mai stati tipi da molte parole o da lacrime per la perdita di qualcuno, ciò che in quel momento lo turbava particolarmente era il non sapere a chi alludessero. Era certo di conoscere, anche solamente di vista, il pover'uomo che era mancato, probabilmente era nel suo anno ad Hogwarts dato che lo conoscevano sia i due scimmioni che i Grifondoro. Cercando di rispondere a quella domanda silenziosa si guardò intorno alla ricerca di volti conosciuti, riconoscendo alcuni passati e sorprendendosi di non vedere la sua figura. Per quale motivo lo spirito lo aveva portato lì?
- Non c'è nessuno che sia triste per quest'uomo? - chiese ad un tratto al fantasma, sperando in cuor suo di ricevere una risposta affermativa. Temeva che la sorte capitata al deceduto potesse, un giorno, essere anche la sua... morire solo, senza nessuno al proprio capezzale a versare qualche lacrima per la morte. Provò quasi un moto di gioia quando la mano del fantasma si abbassò e la scena cambiò del tutto, rivelando un cottage di campagna modesto ma delizioso nell'insieme. Draco era certo di non aver mai visto quell'abitazione prima di allora, fu ancor più sorpreso di vedere le persone al suo interno.
- Pensavo che ti avrebbe fatto piacere un po' di conforto, so che ci tenevi molto – stava dicendo Hermione Granger a una donna dai capelli scuri, il cui volto era ancora nascosto dalle mani che asciugavano le lacrime.
- Perché sei qui? Non siamo mai state amiche – rispose la donna. Draco sussultò, riconoscendo la voce di Pansy e avendo la conferma dell'identità della ragazza quando quella si tolse le mani dal viso.
- Perché non ci sarebbe stato nessun altro, e credo che in fondo non lo meritasse. -
- Cosa ne sai tu di quello che si meritava? Nemmeno lo conoscevi – rispose Pansy disprezzante, come spesso Draco le aveva visto fare nei momenti di sofferenza.
- Ma tu sì, ed eri una delle poche, e ora sei sola. Non mi sembra giusto, ecco. -
- Oooh, Hermione Granger la grande paladina della giustizia è tornata! Fantastico... -
- Non credere che non mi sia costato nulla venire qui. Ma alla fine siamo tutti uguali di fronte alla morte, Pansy, non esistono più Mezzosangue e Purosangue, lo sai. Ed è sempre peggio per chi resta, e per lui sei rimasta quasi solo tu. -
Quando Pansy scoppiò nuovamente a piangere Draco si allontanò dalla finestra, non era più in grado di sopportare quella vista, non soltanto perché vedere le lacrime di Pansy lo aveva destabilizzato non poco ma anche perché voleva sinceramente conoscere l'identità della persona di cui parlavano tutti. Ormai era praticamente certo di conoscerlo, e probabilmente era anche una persona molto vicina a lui vista la reazione di Pansy.
- Spirito, dimmi, chi è morto? - Draco non sapeva per quale motivo si ostinasse a porre domande al fantasma, ormai sapeva che l'unica risposta che avrebbe ottenuto era solo un cenno della mano. Avrebbe potuto semplicemente ordinare al fantasma di portarlo nei luoghi desiderati, eppure sentiva di dover essere cortese con la figura sinistra, e non soltanto perché ne provava un sanno terrore.
Anche quella volta lo spirito non rispose verbalmente, ma si incamminò nella direzione da cui erano arrivati, Draco lo seguì e un attimo dopo erano nuovamente a Diagon Alley. Il fantasma non sembrava volersi fermare e Malfoy continuò a seguirlo, domandandosi ogni secondo di più quale fosse la meta del loro viaggio. Camminarono per diverso tempo, allontanandosi da Diagon Alley e dalla stessa Londra e avventurandosi nelle campagne che circondavano la città, finché il dissennatore si fermò senza alcun preavviso, fu solo per i rapidi riflessi che aveva che Malfoy non finì contro quella figura inquietante.
- Il cimitero? - la voce di Draco era strozzata, la vista del luogo dove riposavano i maghi gli aveva sempre fatto un certo effetto. Vi si recava raramente, ma anche quelle poche volte che vedeva le lapidi veniva preso da un terribile senso di inquietudine.
Senza preoccuparsi delle sensazioni del ragazzo il fantasma indicò il cancello del cimitero e, muovendosi, continuò ad indicare a Malfoy una serie di tombe più pulite delle altre, probabilmente dove riposavano le ultime persone ad aver lasciato il mondo dei vivi.
- Prima che io venga lì e veda il nome, ti prego, rispondimi. Quello che mi hai mostrato è ciò che sicuramente sarà o ciò che potrebbe essere? - domandò Draco ma il fantasma, incurante delle sue parole, continuava ad indicare imperterrito una lapide.
- Ti prego, spirito, rispondi. Tutto ciò non è già stabilito, vero? In fondo se ci si pone un obiettivo e si combatte per raggiungerlo il nostro futuro sarà in un certo modo, ma se non si combatte più il futuro cambia. Dipende tutto dalle nostre scelte e dal nostro comportamento. Non è forse così, spirito? -
Il dissennatore continuava ad ignorare Draco e a focalizzare la propria attenzione sulla lapide, in nessun modo Malfoy avrebbe potuto ottenere una risposta da lui. Arrendendosi all'evidenza Draco fece un respiro profondo e, facendosi coraggio per mettere a tacere il sempre più forte terrore che lo invadeva, si avvicinò alla lapide indicata dal fantasma. Seguì la direzione del dito del dissennatore e quasi svenne nel leggere il nome: su quella semplice lastra di pietra vi era inciso in caratteri ben leggibili DRACO LUCIUS MALFOY.
- Oh Merlino. Quindi sono io la persona di cui parlavano Paciock e compagnia... - dopo l'iniziale shock Draco si era immobilizzato sul posto, come vittima di un Petrificus Totalus, mentre il dito del dissennatore continuava ad indicare alternativamente la lapide e Malfoy stesso.
- ...e Tiger e Goyle, molto dispiaciuti devo dire... e la Granger! Pansy... Oh no, spirito, ti prego, dimmi che tutto questo potrà cambiare! - il peso della rivelazione fece cadere Draco in ginocchio di fronte alla sua stessa lapide. Avrebbe voluto scappare, urlare, rivoltarsi contro quel destino tremendo a cui lui stesso era andato incontro, ma era bloccato a terra da quel dito che continuava a fare la spola fra lui e la tomba. D'un tratto si sentì pervadere da uno strano sentimento, un misto fra rabbia e speranza, non voleva arrendersi a quella situazione.
- Spirito, non può essere così! Io non sono più quello che ero grazie a voi tre fantasmi! - urlò d'un tratto, aggrappandosi con forza al mantello del fantasma – Non lo sono più! Tutto questo può essere cambiato, non è vero? Perché mostrarmi tutto questo se è già definito e deciso! Non avrebbe senso! -
Per la prima volta da quando erano insieme la mano del dissennatore tentennò, il suo indicare la lapide non era più così deciso e marcato come in precedenza.
- Ti prego, spirito, dimmi che non sarà così! Intercedi per me! Dimmi che, cambiando vita, posso ancora modificare questa situazione! -
Ancora una volta la mano del fantasma tremò, Draco lo interpretò come un segno positivo.
- Prometto che festeggerò il Natale come si conviene, con lo spirito giusto! E manterrò questo stato d'animo per tutto l'anno, come se fosse sempre Natale! E non vi dimenticherò, giuro, vivrò sempre nel ricordo di voi tre fantasmi e degli insegnamenti che mi avete dato! Nulla di quello che mi avete detto andrà perso, lo giuro! Però ti prego, spirito, dimmi che sono ancora in tempo per mutare questa situazione! -
Preso dall'angoscia e senza realmente pensare al suo gesto, Draco si afferrò con forza alla mano del dissennatore, il quale non parve molto contento della mossa e cercò in ogni modo di liberarsi. Malfoy si scoprì possessore di una forza che nemmeno immaginava, la classica forza della disperazione, grazie alla quale si afferrò sempre più forte alla mano spettrale dello spirito, che dopo qualche minuto di lotta riuscì a respingerlo.
Alzando per un'ultima volta le mani verso lo spirito per pregarlo di intercedere per lui, Draco poté notare qualcosa di strano nel cappuccio e nel mantello del dissennatore: si stavano rimpicciolendo, rattrappendo, la loro forma assomigliava sempre più a quella della colonna del suo letto.



















Penultimo capitolo di questa fiction, il prossimo - che verrà postato il giorno di Natale - sarà conclusivo ^_^
Non so cosa ne pensiate di un dissennatore in versione Spirito di Natale, ma dato che nella versione originale si parla di un fantasma il cui corpo è interamente - eccetto la mano - coperto da un mantello scuro ho pensato che fosse perfetto! Inoltre lo spirito deve fare paura, e chi meglio di un dissennatore? Nella versione disney era Gambadilegno ^_^
Scusate il fatto che questo capitolo è più corto degli altri, ma ho tagliato una grossa fetta del capitolo originale: onestamente non volevo inserire personaggi che rubassero oggetti al defunto Malfoy e li rivendessero prima ancora che lui fosse stato sepolto, magari a Nocturn Alley!

chocco: ti ringrazio! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto ^_^
__malfoy: ehm... "mi rifiuto di pensare che sia un Dissennatore" taaaac! XD Dai, ammetti che è perfetto! In origine avevo pensato a Voldie, ti dirò, ma quando ho riletto il libro ho avuto proprio la visione del dissennatore che compare nella camera di Draco! Ero certa che avresti apprezzato Hermione e il rimando a lei, come penso che ti sia piaciuta la sua ricomparsa in questo capitolo insieme a Pansy, in fondo io sono una L&L convinta, non potevo mettere un'Hermione diversa! Avevo anche pensato di farlo correre fra le sue braccia alla fine, però poi ho cambiato idea... ho in mente qualcos'altro à.à Tranquilla per Draco e Blaise, in fondo tutto è bene quel che finisce bene...! A Christmas Carol, uhuh! Poi mi dici com'è... sinceramente mi inquieta un pochino dal trailer *toccamento di indici*
gio_dy: innanzitutto grazie per la recensione ^_^ Sono contenta di trovare qualcun altro "fissato" come me con il Canto di Natale, cercherò al più presto la versione dei Muppets! Onestamente non so come mi sia venuta l'idea di un Draco versione Scrooge, ma mentre rileggevo il libro - cosa che faccio ogni anno in questo periodo, è una sorta di rito - trovavo sempre più similitudini fra i due e non potevo non scrivere la storia! :) Spero di ricevere un altro tuo commento!
lady lilithcullen: beh dai, guarda il lato positivo delle parole di Hermione, non è acciecata dalla rabbia nei suoi confronti come invece sono gli altri. Ha capito com'è lui in realtà, le sue parole lo dimostrano... nel libro sono pronunciate dal nipote di Scrooge, quindi una persona molto vicina a lui, sinceramente - sarà per il mio amore per le Draco/Hermione - ho pensato che fosse la persona più adatta a pronunciarle ^_^ Il futuro purtroppo non è molto roseo, almeno quello che gli è stato mostrato, ma sono certa che lo farà diventare mooolto più bello! Per quanto riguarda Hagrid, ti dico sinceramente che è il personaggio di cui sono meno convinta. Il punto è che mentre per gli altri due fantasmi mentre leggevo il libro mi sono "apparsi" chiaramente Dobby e il dissennatore, per il fantasma del Natale presente ci ho messo un po' a trovarlo... nel libro è un gigante bonaccione, ma sappiamo che i giganti della Rowling non sono certo brillanti ed intelligenti come invece è lo spirito! In origine avevo pensato a Grop, ma appunto per quanto detto prima non mi convinceva, quindi alla fine sono andata su Hagrid, che almeno è un mezzogigante, piuttosto che cambiare totalmente personaggio o inserirne uno del tutto estraneo alla saga.

Ci sentiamo a Natale ^_^
   
 
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