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Autore: miseichan    24/12/2009    2 recensioni
"Saper rivivere con piacere il passato è come vivere due volte" Non sempre è possibile. A volte, anzi è quasi impossibile ricordare il passato senza soffrire, però ci si lascia andare comunque ai ricordi, in fondo errare è umano... e cercare di rivivere momenti della nostra vita degni di essere ricordati, non può mai essere definito del tutto sbagliato. (I ricordi sono quelli della storia "Bacio di mezzanotte")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Midnight Lovers'
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Flashback

 

Ciò che è stato non va dimenticato, se quando fu, eri felice.”

“Per quanto forte, potente e indistruttibile tu sia, devi sapere che i ricordi avranno sempre la meglio!”

 

 

- Allora? Lo vuoi o no questo gelato?-

Era stato Davide a chiedermelo, con un tono che voleva essere esasperato senza però buoni risultati.

Lo guardai di rimando, tormentandomi le mani. Poi abbassai lo sguardo, messa in difficoltà.

- Non lo so-

Lui sbuffò divertito e con due dita mi sollevò il mento. Incatenò il mio sguardo nei suoi occhioni indagatori:

- E come mai non lo sai?-

Sorrisi indecisa. Imbarazzata ancor di più per via di quegli smeraldi che mi fissavano.

- Perché fa freddo-

Lui si illuminò. Sembrava quasi sollevato da quella risposta, svagato per la situazione.

- Solo per questo? Ti scaldo io piccola. Ti tengo stretta per tutto il tempo che vuoi…-

Gli diedi uno schiaffetto sulla spalla e lui rise.

Poi mi guardò con aria interrogativa, aspettando che decidessi: alla fine annuii e con un gesto veloce afferrai la banconota che mi porgeva.

- Va bene: lo prendo. Ma vado sola, tu aspettami qui-

Mi incamminai verso la gelateria dall’altro lato della strada con ancora la voce di lui nelle orecchie:

- Non mi muoverò per nulla al mondo-

Scossi la testa, chiudendo gli occhi: com’era esagerato! Esageratamente dolce…

Quando uscii con il cono in mano lo vidi ancora nello stesso identico posto: cercava me con lo sguardo.

Non appena mi intravide fra la folla aprì le braccia per chiamarmi a sé, non me lo feci ripetere due volte e mi tuffai contro il suo petto.

Mi osservava, con quei suoi occhioni verdi… e poi di colpo vi  si accese una scintilla.

Era uno sguardo che ormai avevo imparato a riconoscere: uno sguardo che preannunciava una sua idea.

Un’ idea che sapeva bene mi avrebbe messa in imbarazzo.

Lo guardai di sottecchi e a mezza voce gli chiesi che avesse. Lui mi fissò ancora un po’, poi sussurrò:

- Sei sporca di gelato…-

Avevo già mosso la mano per prendere un fazzolettino nella borsa, quando lui mi fermò. Si avvicinò di più e sorridendo con aria furba concluse la frase:

 - …ci penso io-

Non ebbi il tempo di capire cosa aveva intenzione di fare.

Mi attirò a sé e con la lingua iniziò a percorrere il contorno della mia bocca.

Cercai di allontanarmi  ma lui era irremovibile e continuò finché non mi lasciai andare a quell’ultimo bacio.

Quando mi fui arresa Davide ridacchiò e iniziò a succhiarmi dolcemente il labbro inferiore.

Spensierati come non mai.

Divertiti da quel nuovo gioco, da quel nuovo bacio… da quel vortice confuso in cui si fondevano e mischiavano nutella, nocciola e stracciatella.

 

   
 
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