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Autore: Anthy    24/12/2009    6 recensioni
Una vigilia di Natale pensierosa, davanti al camino.
Una vigilia in cui bastano poche parole, per scacciare i cattivi pensieri.
Dove basta avere accanto a sé una persona amata.
E allora niente preoccupa più.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Red Passion - Erotismo&Co.'
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3 WORDS
THREE WORDS,
TWO PEOPLE,
AN ETERNITY












Un anno.
È passato un altro anno. Non che sia un periodo lungo, quando di fronte a sé si ha l'eternità.
No di certo.
Molti anni si sono succeduti nella mia vita; molti periodi e usi sono cambiati.
La parola "anno" ha perso da tempo il suo reale valore.
È inutile soffermarsi a guardarsi indietro: perché farlo, quando il presente diventa subito passato?
Ma quello trascorso non è stato un semplice anno.
Per niente.
Neppure quello che l’ha preceduto.
E quello prima ancora.


“I met a guy at the club,
I let him know where to love,

I met a girl at the bar,
I let her know where you are.”


Non è più così da quando Bella è entrata nella mia vita.
Ogni giorno, ogni ora hanno acquistato un senso, da quando c’è lei.
Non più solo caccia, non più solo invadere la mente altrui.
No.
Ora posso amare, sorridere, essere felice realmente.
Sentirmi... completo.
Non ho mai creduto di poter ottenere tutto questo, un giorno.
Un mostro che ottiene la felicità? Mai sentito.
Solo nelle favole, o nei cartoni.
Eppure così è stato.

Se mi volto indietro, limitandomi a ripercorre il periodo che segue il mio incontro con Isabella Swan, noto come in realtà io non abbia mai vissuto prima.
Noto i cambiamenti di cui Carlisle mi ha sempre parlato, che ho assistito osservando i miei fratelli.
Sono cresciuto, in quegli anni.
Ho lasciato crescere la mia parte “giovanile”, intrappolata dalla vampirizzazione.
Un umano vive diverse fasi nelle sua vita, fatte di cambiamenti: l’infanzia; l’adolescenza; il passaggio da quest’ultima al mondo adulto; la maturazione ed infine la vecchiaia.
Io ho saltato gran parte dell’adolescenza e del periodo che la segue.
Ha sempre avuto ragione Emmett: il mio modo di pensare era da vecchio.
E poi la svolta.
Riscoprirsi giovani, conoscere la gelosia, l’imbarazzo, la malizia...
Emozioni umane che ho riscoperto con un’umana.
Un’umana che ho sporcato...

Inevitabilmente, il pensiero mi fa rabbuiare.

<< A cosa stai pensando?>> delicata, una mano mi carezza la guancia.
Seguo il braccio candido, fino a raggiungere lo sguardo dorato di mia moglie.
È stesa su un fianco, il lenzuolo la copre fino al seno, interrotto poi dalle braccia.
I capelli sciolti le ricadono attorno, disordinatamente.
Sensuale nella sua semplicità.
Mia.
Prendo la sua mano e la conduco alle labbra, dove ne bacio il palmo.
E la giro.
Baciando la fede.
La guardo di sottecchi, sorridendole malizioso. << Mi rubi le battute?>>
Mi sorride anche lei, gli occhi che brillano. << Non mi hai risposto.>>
No, non ho risposto.
E non vorrei neanche.
So già da solo di essere  paranoico.

Lascio scorrere la mia mano lungo il suo braccio, godendo della sua pelle liscia, fino a giungere alla sua di guancia.
L’accarezzo, ripensando a come bastasse questo gesto, da umana, ad arrossarla di imbarazzo, e giungo fino ai capelli, dove passo incantato le dita.
Con la testa segue la mia carezza, chiudendo gli occhi.
Mi basterebbe questo, rimanere qua, per sempre, davanti al fuoco.
Fare l’amore con lei, ammirare il suo viso pervaso dal piacere, la bocca schiudersi alla ricerca d’aria.
O di altri baci.
<< Edward?>>
Forse è sbagliato credere che i vampiri non possono sognare...


“I told her you are the love of my life and,
One day your gonna be my wife.
We are gonna have some babies together.

I told him you are the man of my dreams,
You saved me from drowning in the streams
And i know were gonna last forever. (and ever)”


<< Pensavo a noi.>> e a tante altre cose.
Tocco il suo collo, con la punta delle dita.
Nessuna pulsazione.
Ma non importa, o importa relativamente.
Certo, la mancanza di battito non è una cosa da poco: la sua assenza indica la vittoria del mio egoismo, della mia natura, sul buonsenso.
Eppure ogni volta che la guardo, non posso non essere felice di averla accanto a me per sempre.
E me ne vergogno.
Averla solo nella morte.
Aver distrutto la sua umanità.


“It was those 3 words that saved my life.
It wasn’t complicated, wasn’t pre-meditated.
Told me you were dedicated.
So just go ahead and say it…

I love you…
I love you…
I love you…
You are the love of my life. (my life - my life)”



Nutro segretamente la speranza che l’amore che provo per lei possa valere come giustificazione.
Ma non ci credo neppure io.
Amarla voleva dire lasciarla vivere, vivere la sua vita.
Però lei voleva me.
E io volevo lei.
È stato così sbagliato, alla fine, cedere ?
‘Sì’ e ‘No’ non sono risposte sufficienti, ci sono troppi ‘ma’ di seguito.
Troppi ‘se’.
Avremmo dovuto aspettare?
Avrei dovuto aspettare?
Cosa sarebbe successo se Rose non mi avesse chiamato, a suo tempo?
Io sarei davvero ritornato?
Cosa...

Labbra morbide si poggiano sulle mie, fermando la sequenza di pensieri.
Labbra che cercano la complicità delle mie.
Labbra che desidero da sempre.
Bella si è alzata, sostenendosi su un braccio, ma l’altro accompagna la mano dietro la mia nuca.
E niente copre il suo busto...
Quando si stacca, rimanendo a pochi centimetri dal mio viso, vedo preoccupazione in quel volto di porcellana.
<< Edward, cosa succede? E la vigilia oggi. Dovrebbe essere una giornata felice.>> piega le labbra in un sorriso che non cancella il timore.
Ha ragione.
Sto rovinando tutto.
Abbiamo finalmente un po’ di tempo solo per noi, con Nessie da Jacob, e io mi perdo in preoccupazioni inutili.
E facendola preoccupare.
<< Hai ragione amore, scusa. Mi ero fatto prendere dai pensieri.>>


“You know your holin’ my heart,
Came out and teared us apart.

You know i’m so in love with you,
Came out and teared us apart. (oh)”


Alza gli occhi al cielo, fintamente scocciata. << E tutti sanno che un Edward senza pensieri non sarebbe Edward Cullen.>>
<< E ti dispiace avere un marito pensieroso?>> mormoro, poggiando una mano sul fianco scoperto per poi muoverla verso la schiena, bisognoso solo di avere un contatto fisico con lei.
Ho voglia di toccarla, ovunque.
Di toccare ogni angolo di quel corpo.
Voglio poterla sentire mia.
<< No, non mi dispiace. Né mi pento di averti sposato. Né di ogni altra cosa fatta.>> mi fissa seria.
Ha capito subito qual’era la natura dei miei pensieri.
E mi ha rassicurato.
Sembra quasi strano come in realtà anch’io abbia bisogno di ciò.
Ma è la realtà: ne ho bisogno.
Ho bisogno di lei, del suo essere, delle sue sicurezze.
Del suo amore.
È normale.
Credo.
Ma anche se non lo fosse, non mi importerebbe.
Lei mi ha accettato, mi ha amato e mi ama ancora.
E tanto basta.


“I said i-l-o-v-e-y-o-u i’m so into you girl,
I said m-e-t-o-o,
It’s obvious i’m so into you boy,
So why don’t we, (we)
Hold (hold) on (on) for the (love).”


Sfioro la sua bocca, come lei ha fatto con me.
<< Ti amo.>> sussurro, prima di baciarla.
E in quel bacio c’è tutto.
Quello non detto e quello solo supposto.
C’è bisogno e appartenenza.

I dubbi rimarranno, i ‘se’ e i ‘ma’ pure.
Non importa.
Finché abbiamo l’altro, non è importante.

La distendo sotto di me, continuando a baciarla, mentre le sue mani giocano con i capelli sulla mia nuca.
Dita che sfiorano ed eccitano.
È così facile lasciarsi andare alla passione, ora.
È così facile amarla come desidera.
Come desidero.
L’uno sull’altra, i corpi che si toccano, le intimità che si sfiorano.
Ed io torno ad essere egoista, mentre sfioro con le labbra quel corpo così peccaminosamente esposto.
Così mio.
Ogni centimetro viene baciato e assaporato.
Il suo profumo, la sua pelle.
Sono egoista e peccatore.
Ma non riesco a pentirmene, nemmeno quando penetro in lei.
Quando vengo accolto nel suo calore.
Solo lei mi rende così volubile.
Un attimo prima mi sentivo il vampiro più orribile sulla faccia della terra; ora il più innamorato.
Ma se a lei non importa, non importa neppure a me.



“I know there are sometimes.
Never let go.
Holdin’ on forever never let go.
And i’m so into it…”


La faccio mia con lentezza, godendo di ogni sua espressione e di ogni suo ansito.
Di ogni suo << Edward...>> mormorato, sospirato, urlato.
E raggiungo il piacere in lei, con lei, sapendo che ogni volta fare l’amore con lei sarà così.
Ogni volta sarà un insieme di sentimenti e passione.
Ogni volta sarà diversa e unica.
Ogni giorno passato insieme, sarà diverso e unico.
E l’eternità non sarà un problema...

“Baby it’s those 3 words that saved my life…
I love you…
I love you…
I love you…
You are the love of my life.”







Note: ragazze e ragazzi, TANTI AUGURI DI BUONE FESTE!!!

So che speravate che mi fermassi a quello, però lasciatemi spendere due paroline sulla storia.
Per prima cosa, la canzone. “3 Words” di Cheryl Cole feat. Will.I.Am (qui traduzione e testo).
Bellissima.
Le tre parole altro non sono che “I love you”.
Non l’ho portata interamente, ma solo le parti a mio parere più significative.
Per il resto, questo non è altro che un momento di intimità dei nostri vampirozzi, con mister Cullen preso da una delle sue famose paranoie. Ihihih. ^^
All’inizio doveva essere un paragone fra l’anno precedente (quello riferito a BD per intenderci), con tutti i problemi, e quello nuovo che sarà lasciato, dove le preoccupazioni sono ormai lontane.
Ma dopo Mr Cullen ha fatto il resto -.-
La canzone pure.
Prendetela come una riflessione per l’anno che sta per finire (e allora perché non l’hai scritta per l’ultimo? Puntigliosi u.u).

Questa storia è una dedica a tutti coloro che mi seguono. Alle 125 persone che mi hanno messo fra gli autori preferiti. A chi sopporta la mia incostanza negli aggiornamenti continuando a leggere le mie storie, inserendole fra i preferiti e le seguite.
Ai commentatori , nuovi o meno.
Anche a tutti gli altri, ovviamente, ma permettetemi questa precisazione.
Ancora TANTI, TANTI AUGURI DI UN FELICE NATALE!
Con la speranza che la storia vi abbia allietati
Vi mando un grande abbraccio e un bacione!
Anthea



   
 
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