Nel buio della propria stanza, tutto è possibile.
Nel buio della propria stanza, nessuno può giudicarti.
Nel buio della propria stanza, i sogni si intrecciano con i desideri - e cosa sono i desideri, se non i nostri più intimi pensieri?
Ma quando sogno si confonde a realtà, quando l'intimo viene violato da chi ci conosce, quando i sogni non sono più solo nostri... cosa fare?
Forse... condividerli?
Dal capitolo:
"Ora che la fredda razionalità stava tornando, accompagnata dalla spossatezza, le sembrava quasi innaturale ciò che aveva fatto.
Lontano.
Il languore dell’illusione pian piano la stava abbandonando, le immagini che l’avevano accompagnata in quell’estasi dei sensi stavano sfumando..."

Fan Fiction classificatasi II° al contest "E&B nel mondo BDSM"
L'intensità di un rapporto fra creatrice e progenie, fra padrone ed amante.
Un rapporto tuttavia fragile, pieno di incognite e di dubbi.
Pieno di domande e, forse, rimpianti.
Cosa fare, allora, quando i rapporti si invertono?
Soprattutto, come vivere, quando altro non si è che morti?
Dal capitolo:
E non erano più la pioggia che cadeva battente, né il profumo pungente dell’umidità, né il crepitio del fuoco a renderla viva.
No, non lo erano mai stati.
Lui era la sua aria.
Lui la faceva sentire viva.
Solo lui.
Edward.

Una notte di piacere e lussuria è quella che vivranno Isabella ed Edward.
Nessuna inibizione, solo desiderio.
Dal primo capitolo:
"Mi limito ad osservarla da lontano, sapendo che stasera non sarà la fretta ad accompagnare le nostre azioni, ma solo il desiderio.
Per la fretta c'è sempre tempo, ma pochi sono i momenti di lenta intimità.
No, stanotte sarà diverso."

Mi piace osservarti, mi piace guardarti, mi piace amarti così, in questo silenzio.
Per le parole c'è tempo.
Per le parole c'è l'eternità.
Sei il mio compagno. Sei mio marito.
Non c’è più imbarazzo, non c’è più niente a dividerci, se non questi pochi centimetri di distanza.
Tu sei mio.
Io sono tua.

Mi impossesso delle tue labbra, l'ennesimo bacio di questa notte solo nostra.
Sento le tue mani stringermi contro di te.
Non c'è ne bisogno.
È un ritmo mai provato, questo. Urgente.
Dio, quanto ti voglio.
Quanto ti amo.

I pensieri di Bella, in un momento sull'isola Esme.
Dedicata a Luisina.
Dal capitolo:
Se dovevo essere sincera, mi sembrava di vivere un’aurora costante in questi giorni: i problemi sembravano così lontani, così inconsistenti, così come la fredda notte era ormai un ricordo lontano con l’arrivo della prima mattina.
Ci si poteva illudere, in questo momento della giornata, che tutto sarebbe stato eterno, che tutto sarebbe stato stupendo...
Sì, l’alba era un’illusione di felicità.

Una vigilia di Natale pensierosa, davanti al camino.
Una vigilia in cui bastano poche parole, per scacciare i cattivi pensieri.
Dove basta avere accanto a sé una persona amata.
E allora niente preoccupa più.

"La senti, senti la solita frenesia invaderti.
Non è scatenata da un umano in particolare, ma dall’attimo che precede il morso.
Il veleno che riempie la bocca, la coscienza che lentamente fa spazio all’irrazionalità, lo stomaco che si contrae dal desiderio di sangue.
Bestie, questo siete.
Bestie dalle sembianze divine.
Una perfezione imperfetta.
Ma non hai mai avuto di che lamentarti."
Creature infernali, lussuriose: vampiri...

Una bambola è un oggetto, un essere inanimato con cui divertirsi senza preoccuparsi di farle male. Ma se in realtà, al suo interno, battesse un cuore che attende di essere liberato da tutte le catene che si è imposto per non soffrire? E se a liberalo fosse un vampiro custode?
La bambola scoprirà così che nella vita esiste l'amore, quello con la A maiuscola, e rinascerà, grazie al suo amato, per poterne cogliere ogni suo aspetto.
Per sempre...