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Autore: greta1992    26/12/2009    13 recensioni
Si avvicina a me, aprendo la braccia e accogliendomi. Mi abbraccia, facendomi appoggiare la testa sul suo petto, ancora.
“Sei l’unica persona che mi abbia mai fatto sentire davvero vivo, Bella. Non posso neanche pensare di perderti. Capisci che sapere di doverti dividere con un altro ragazzo mi distrugga?”, mi spiega, accarezzandomi una guancia.
“Tu non mi devi dividere con nessuno”, sussurro, talmente piano da dubitare che mi abbia sentito.
Invece, la sua presa si rafforza e, finalmente, si sporge verso di me.

In questa storia troveremo una Bella diversa; sempre timida e insicura, ma bellissima e irresistibile. Proprio la sua bellezza, l’ha portata a diventare una celebrità. E se la popolarità incominciasse a diventarle stretta, costringendola a partire verso la sconosciuta Forks, assieme al suo migliore “amico”? E se proprio in queste città, incontrasse il vero amore?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso tantissimo per il ritardo assurdo con il quale sto postando ultimamente

Tanti auguri di Natale a tutti, prima di tutto.

Mi scuso tantissimo per il ritardo assurdo con il quale sto postando ultimamente.

Spero di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo.

Buona lettura, ci vediamo in fondo (leggete, please =D)

 

CERCASI UNA SANTA PERSONA CHE MI INSEGNI COME METTERE UN’IMMAGINE QUI NELLA FIC: QUESTO è IL MIO CONTATTO DI MSN à fridagr92@hotmail.it

 

 

 

Paure.

 

 

La Volvo di Edward sfreccia veloce per la strada che scappa via da Forks. La sua guida è veloce e sicura, facendomi cosi restare calma sul sedile di pelle nera. La mia mano è sulla leva del cambio e la sua le è sopra, insegnandomi a cambiare la marcia. Sbaglio spesso, passando dalla prima alla terza senza neanche sapere come.

Non sono mai stata brava a guidare; di solito era Michael che mi portava a scuola, agli studi televisivi o ovunque volessi, oppure dovessi, andare.

“Sono totalmente negata, Edward”, sospiro, togliendo la mano e ignorando la fitta di dolore per l’assenza del freddo della sua pelle.

“Non dire sciocchezze. Quando saremo arrivati avrai già imparato”, sorride, riprendendo la mia mano, cosi piccola fra la sua, e rimettendola dov’era prima. Edward non ha voluto dirmi dove andremo e ormai sono più di venti minuti che guidiamo.

Cioè, lui guida e io cerco di limitare i miei danni.

Il primo appuntamento con Edward. Ci sono molti aspetti che mi erano sembrati di poco conto e che invece non fanno altro che punzecchiarmi come uno sciame di api.

Come mi dovrei comportare? Di solito non bacio mai al primo appuntamento. Ma questa non è propriamente la prima volta che ci incontriamo soli.

E, soprattutto, io ho già baciato Edward. Eccome se l’ho fatto.

Posso prendergli la mano quando passeggeremo? O forse è troppo una cosa da… “coppia”? Edward mi ha già tenuta per mano.

Dovremmo farci qualche domanda su di noi, per conoscerci meglio? Come potrei? Lui è un vampiro e ogni cosa di lui mi fa sentire talmente inadeguata da buttarmi ancora più giù.

Non ha difetti, debolezze. Io invece sono fatta solamente di questo. Insicurezze, paure.

Mentre lui è talmente splendido, talmente perfetto… come può uscire con una come me? Cos’ho io da offrirgli che Tanya non ha? Non voglio pensare a Fiammetta ora.

Guidiamo per altri venti minuti e ormai sono quasi le sei. Il sole si fa più debole, tenue. La guida di Edward accelera, come se avesse fretta.

 

 

“Dove siamo?”, mi sporgo verso avanti, tentando di captare odori familiare. Edward mi ha messo le sue mani sugli occhi, per impedirmi di guardare. Un odore forte, inconfondibile, sovrasta tutti gli altri. I rumori delle creature che vi abitano arrivano prepotentemente a noi.

Questo è un luogo che non vedo da tanto tempo. Un luogo che riporta a me i ricordi più belli, i momenti più felici: quelli passati con la mia famiglia. Quei rarissimi attimi in cui eravamo insieme e potevamo bearci di poche risate e discorsi frivoli.

Il mare.

Edward mi lascia guardare e, anche se avevo già capito dove siamo, i miei occhi si riempiono comunque di lacrime.

Lacrime di gioia, di commozione.

“Bella?”, la voce allarmata di Edward arriva alle mie orecchie come ottavata.

“È… è bellissimo. Grazie”, gli dico, girandomi poi verso di lui. Rimango interdetta. Il sole forma sulla sua pelle miliardi di piccoli cristalli.

Vorrei baciarlo. Vorrei vedere se è proprio vero che i vampiri non hanno bisogno di respirare. Vorrei essere io la sua aria e poi togliergliela dalle labbra, solo per obbligarlo a baciarmi ancora.

Lo vedo sorridere, allungare lentamente la sua grande mano da pianista e appoggiarla sulla mia guancia. Asciuga le due lacrime che sono scese dai miei occhi e poi si avvicina.

Ora mia bacia. Ora mi bacia.

Parte da dietro l’orecchio, per passare alle tempie, giù fino al mento. Un bacio al naso, uno sugli occhi, uno sulla fronte.

Ore mi bacia. Ora mi bacia.

E invece non lo fa.

“Non si bacia al primo appuntamento, tesoro”, sussurra al mio orecchio, prima di mordicchiarne il lobo. Non si bacia al primo appuntamento? E quale maschio lo dice?

“Mi stai prendendo in giro, vero? Noi ci siamo già baciati, Edward”. Cerco di appianare l’espressione del mio viso, perché Edward ne sembra divertito. Sono confusa e sconcertata.

“Ed è anche stato fantastico, aggiungerei”.

“Mi prendi in giro, vero?”, ripeto. L’istinto di saltargli addosso è forte. In tutti e due i sensi. Ho baciato pochissimi ragazzi in vita mia: la maggior parte delle volte poi, era a causa di una parte in un film, o per un servizio fotografico. Queste cose qui, nulla di più.

Il sole sta tramontando. Edward ha portato con sé una coperta e un piccolo cestino da picnic. Piccolo perché lui non mangia, ovviamente. Tsè, vampiri.

La tovaglia è a scacchi rossi e bianchi, tremendamente simile a quei film per teenager in cui lei passa un bellissimo pomeriggio con il ragazzo che le piace da una vita.

Sono una ragazza fortunata. La vita non mi ha mai negato niente. E io invece continuo sempre a compatire me stessa, buttando via momenti preziosi della mia vita.

C’è una torta al cioccolato, una bottiglia di succo all’arancia, una di latte fresco, dei biscotti cocco e nutella e tantissimo altro… sembra quasi che Edward abbia spiato la mia merenda da sempre. Tutto ciò di cui sono golosa è qui davanti a me.

“Non ti ho mai presa in giro, Bella”. Lo dice con cosi tanta serietà, cosi convinto, da costringermi ad abbassare lo sguardo e farmi chiedere: e io sono sempre stata sincera?

No, non lo sono stata.

Gli ho mentito per tante, tantissime cose. Sui miei sentimenti contrastanti per Michael, sulle mie indecisioni.

Seduti sulla tovaglia, appoggio la testa sul suo petto. È freddo e duro, come una statua di ghiaccio: una bellissima e perfetta statua di ghiaccio.

Vorrei che mi baciasse.

Vorrei che lo facesse ora.

Invece, il sole cala, portandosi via con se i rumori forti dei gabbiani e lasciando solamente un orizzonte scuro e misterioso. Faccio fatica a vedere l’espressione di Edward, i suoi lineamenti, perché l’oscurità me li cela.

“Andiamo”, dice, prendendomi la mano. Eravamo rimasti in silenzio e lui aveva continuato ad accarezzarmi i capelli e il volto, mentre io mangiucchiavo i dolci che avevo davanti.

Edward aveva preso una fragola, frutto totalmente fuori stagione, ma inspiegabilmente buonissimo, coperta di cioccolato e l’aveva portata alla mia bocca.

Aveva osservato le mie labbra chiudersi sul frutto e non ne aveva staccato gli occhi per un bel po’.

Ero convinta che mi avrebbe baciata.

Invece, sono ancora qui, e non l’ha ancora fatto.

Accetto la sua mano, tesa verso di me per aiutarmi ad alzarmi, e insieme riponiamo gli avanzi e la tovaglia nel cestino.

Le sue dita si intrecciano alle mie e, quando faccio per lasciarle, non fanno altro che rafforzare di più la presa.

Non mi bacia, ma è già qualcosa.

 

 

“Non capisco perché tu mi abbia bendata per tornare a casa”, mi lamento ancora, “non vuoi che veda quanto stai andando veloce, cosi non criticherò ancora la tua guida da pazzo?”, lo prendo in giro.

Una spessa benda rosso scura mi impedisce di guardare dove stiamo andando.

A casa, suppongo.

Ma se non fosse cosi? Beh, un po’ spero che l’appuntamento sia finito. Il picnic è stato bellissimo, vedere il mare anche, ma… Edward ha preso le distanze. Il giorno prima quasi mi ha mangiato  con baci roventi, mentre oggi sembra quasi un’altra persona.

Cosi pensieroso, taciturno.

Edward si lascia andare in una risata sommessa e nervosa.

Non è lo stesso che mi ha travolto con la sua passione ieri sera. Non è quello a cui ho rivelato gran parte di me, quello con cui ho passato tantissimi bei momenti.

“Siamo arrivati, Bella”, dice. Un attimo dopo sento la portiera aprirsi e l’aria fredda scuotermi un poco. Mi stringo di più nel giubbotto di Edward, decisamente troppo grande per me, ma unica mia fonte di calore, e allungo le mani per riuscire a scendere.

Edward le afferra e mi tira leggermente verso di sé, come a dirmi di non avere paura, che lui c’è.

Inizio a stufarmi di quello stupido gioco: tutta la felicità, proprio quella che mi ha tenuta sveglia questa notte, quella che mi ha fatto immaginare mille romantiche scene sul nostro primo appuntamento, ora mi rende irascibile e acida.

Edward non mi ha baciato: inoltre, quando lo stavo per fare io, mi ha allontanata. Con garbo, scherzandoci sopra, ma mi ha comunque allontanata.

E ora sono ferita. Si, il mio ego ne è ferito.

Non perché sono una modella. Non perché mi credo bella e per questo nessuno mi possa rifiutare. Non sono cosi stupida da pensare ciò.

Ma perché mai, mai avrei pensato che l’Edward Cullen che ogni notte sogno, potesse fare una cosa del genere. Proprio quel Cullen che con l’inganno aveva trovato un modo per uscire con me, i primi giorni di scuola.

Ora, le cause potrebbero essere due.

O Edward ha finto fino ad oggi.

Oppure è successo qualcosa di grave.

Non so quale sia peggio delle due.

L’aria è fredda.

Dove siamo? Voglio tornare a casa. Questo non è il mio Edward.

Edward è dietro di me. Lo so perché, ora che ci siamo fermati, sento perfettamente il suo respiro, ancora più gelido dell’aria, sul mio collo.

Non ho paura che mi morda. O forse, non avrei dovuto averne paura prima, con il mio Edward.

Ma questo è ancora il mio Edward, il vampiro che io conosco, che io… di cui io sono innamorata?

Edward mi bacia il collo e poi, dopo avermi accarezzato i capelli, slega la benda che mi impediva di vedere.

Davanti a noi, tanto ghiaccio. Ovunque solamente ghiaccio.

Una pista da pattinaggio.

Mi giro verso Edward, scordandomi per qualche secondo tutte le mie preoccupazioni, le mie domande, i miei dubbi, e perdendomi nell’oro, oggi più chiaro del solito, dei suoi occhi.

Sorrido raggiante, contenta di vedere in lui, finalmente, uno sprizzo del ragazzo che conosco.

“Pattiniamo?”, mi chiede, porgendomi un paio di bellissimi pattini da ghiaccio, bianchi e nuovissimi. Sicuramente non un paio di quelli che si possono noleggiare.

Gli ha comprati per me?

Lui in mano ne ha un altro paio, neri ed eleganti.

Gli indossiamo velocemente, non interrompendo mai il contatto dei nostri occhi.

Mi alzo, titubante, e mi aggrappo alla balaustra. Non sono bravissima a pattinare. So stare in piedi, muovermi, ma non sono di certo una pattinatrice.

Edward procede con sicurezza, con gli occhi chiusi e le mani dietro la schiena, roteando su se stesso lentamente e procedendo contemporaneamente verso avanti.

Sembra un angelo.

Io, invece, una buffa ragazzina che non sa come muoversi.

Un passo dopo l’altro, inizio a scivolare, non nel senso lato della parola, sul pavimento ghiacciato.

Ho paura di avvicinarmi a lui, prendergli la mano.

Ho paura che possa respingermi ancora.

Perciò, sto a qualche metro di distanza da lui, continuando semplicemente a contemplare la sua bellezza da lontano.

Con una mezza giravolta, Edward si gira verso di me, guardandomi dubbioso e tendendomi la mano.

“Vieni”, sussurra, ammaliatore come una creatura del mare.

Aumentando un poco il ritmo dei movimenti, mi avvicino a lui, afferrando la sua mano quasi fosse un’ancora di salvezza.

“Ti ringrazio per avermi portata qui”, gli dico, abbassando gli occhi.

Vorrei sorridere per mostrargli la mia gratitudine.

Vorrei piangere perché non so che cosa gli stia succedendo.

Vorrei scappare perché ho paura di non voler davvero sapere la verità.

“Sono io che devo ringraziare te. Anzi, forse dovrei… scusarmi”, mi risponde, abbassando gli occhi e fermandosi improvvisamente.

Per poco non rischio di cadere.

“Ecco, Bella… io ho parlato con Michael, oggi”.

È facile guardare in faccia una persona quando questa ha gli occhi chini.

Ma è quando Edward rialza lo sguardo e vedo i suoi occhi, che sono costretta a voltarmi.

Sono occhi dispiaciuti, amareggiati.

Occhi pieni di sofferenza.

Sono io ad avergliela causata? Che cosa avrà detto Michael di cosi tanto grave?

“Mi ha parlato di quando lui si è appena trasformato. Di come tu gli sia stata vicina, delle telefonate alla finestra, dei vostri discorsi. Mi ha detto quanto tu non sopportassi quella situazione, di stargli lontano”, continua. Non è propriamente ciò che dice a gelarmi il sangue nelle vene, ma come lo fa.

Continuo a non parlare e a guardare da un’altra parte. Sento il suo sguardo, tanto pesante da sembrare un macigno, davvero troppo grande da sopportare, perforarmi l’anima.

Dimmi, Bella. È lui che vuoi?”.

La domanda è schietta. Semplice.

Un colpo secco, senza tanti giri di parole.

Non sono mai stata una persona con le idee chiare. Una di quelle che sa cosa vuole, che è sicura nelle sue decisioni.

Anzi, sono tutto il contrario. Insicura, tremendamente indecisa.

“Edward, io… per me Michael è solamente un amico. Un grande, grandissimo amico. Mentre tu…”.

Tu sei il ragazzo di cui sono innamorata.

Quella che mi fa battere tremendamente il cuore anche solo quando mi guardi.

Arrossisco, voltando lentamente la testa verso di lui.

Si avvicina a me, aprendo la braccia e accogliendomi. Mi abbraccia, facendomi appoggiare la testa sul suo petto, ancora.

“Sei l’unica persona che mi abbia mai fatto sentire davvero vivo, Bella. Non posso neanche pensare di perderti. Capisci che sapere di doverti dividere con un altro ragazzo mi distrugga?”, mi spiega, accarezzandomi una guancia.

“Tu non mi devi dividere con nessuno”, sussurro, talmente piano da dubitare che mi abbia sentito.

Invece, la sua presa si rafforza e, finalmente, si sporge verso di me.

È come se tutto andasse a rallentatore, troppo piano per impedire al mio cuore di provare a saltarmi fuori dal petto.

Edward mi bacerà.

E, finalmente, mi bacia.

 

 

 

Ehm, forse non è il primo appuntamento che vi aspettavate. Forse questo capitolo fa un po’ schifo. xD

Non mi dilungo troppo perché vorrei parlarvi di una cosa.

Ci sono almeno 190 persone, tra preferiti e seguite, che seguono questa fic. Ora, io dico. Possibile che dalle 20 persone iniziali, siano sempre le solite (grazie, vi amo) 6 o 7 che recensiscono? Io penso che una recensione non costi tanto!

Quindi, vi chiedo gentilmente, di lasciarne una.

Magari scrivetemi che cosa c’è che non va, cosa non vi piace e che non vi ha spinte a recensire prima. Ve lo chiedo per favore.

 

Ora, passiamo alle procedure solite.

 

Sono tra le preferite di:  122 persone

Sono tra le seguite di: 68 persone

 

 

Recensione di luisina [Contatta] del 11/10/2009 - 07:23PM al capitolo 12: Imparare - Firmata

Ciao tesora! Almeno ci siamo sentite su msn, che con i tuoi impegni non è cosa da poco! Comuuunque, sono felice che Edward ti piaccia! Forse il primo appuntamento ti ha un po’ delusa… spero proprio che non sia cosi. non ti preoccupare, aspetterò sempre con ansia le tue recensioni. Un bacio grande, TVB

Recensione di mery123 [Contatta] del 11/10/2009 - 06:04PM al capitolo 12: Imparare - Firmata

Ciao carrisima mery! Che dolce che sei! Anche io ti voglio bene, pure se non ci conosciamo di persona! E non smetterò comunque di ringraziarti per tutte le volte che mi segui nelle mie pazzie, alias fan fiction! Un bacio, ti voglio bene!

Recensione di Bella_kristen [Contatta] del 11/10/2009 - 05:36PM al capitolo 12: Imparare - Firmata

Ihih nell’ultima recensione avevi detto che stavo aggiornando a tempo di record. E questo l’ho scritto a modo di lumaca! Ti ringrazio perché ogni volta che scrivo qualcosa tu recensisci sempre e sei molto molto carina. Un bacio grande!

Recensione di hale1843 [Contatta] del 11/10/2009 - 04:24PM al capitolo 12: Imparare - Firmata

Ciao carissima! Che bello, sono contenta di averti fatto anche ridere! È difficile essere spiritose e serie nello stesso capitolo xD comunque, non scrivo affatto in modo impeccabile haha ma grazie comunque per la tua gentilezza. Sei un tesoro!

Recensione di nightmare123 [Contatta] del 11/10/2009 - 03:29PM al capitolo 12: Imparare - Firmata

Ciao carissima! So che non potrai leggere questo capitolo fino a sabato, quando tornerai dall’uni. Cmq, spero che riuscirai a recensire!!! E che EFP non rompa tanto le scatoline -.- spero tanto che questo cappy ti sia piaciuto come lo scorso! Ti amo!

 

Le mie Fic:

In corso:

Fuga dal successo (cap. 12, raiting arancione)

Amore e odio ( cap. 5, raiting arancione)

Evermore ( cap 2. raiting verde)

Attimi d’amore (3 drabble. Raiting verde)

Conculuse:

Ombre  (One Shot, raiting giallo)

Amore e Passione  ( cap. 25, raiting arancione)

 

Recensite, mi raccomaaando!!!!!!

A presto, baci. Greta.

  
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