Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: greatlerons    27/12/2009    0 recensioni
Per tutti gli appassionati di calcio. Un giovane attaccante inglese viene catapultato in Germania ed al suo esordio in Bundesliga si trova subito di fronte al miglior portiere del mondo, Benji Price. Il suo sogno è quello, un giorno, di riuscire a batterlo. Ce la farà?
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 6
Una nuova occasione 


E invece il mister Shnield alla vigilia della gara casalinga contro lo Stoccarda, valida per la nona giornata della Bundesliga, confermò il modulo vincente delle ultime due partite (Bayern e Acquisgrana). Tre trequartisti, Franceschini, Hornig e Vettel dietro a una punta, Thorns.
Matt capì che anche questa domenica avrebbe dovuto accomodarsi il panchina e cercare la sua ennesima occasione di riscatto solo a match iniziato. La partita era importante non solo per la squadra di valore che l'Hannover avrebbe avuto di fronte, ma perchè c'era voglia di poter dare finalmente una grande gioia al proprio pubblico.
Infatti la formazione di Shnield aveva avuto fino ad ora un andamento atipico per una squadra di Bundesliga. Quattro vittorie tutte in trasferta, nessuna in casa, dove aveva racimolato solo due pareggi contro Wolfsburg e Bochum. La supersfida di Monaco tra Bayern e Dortmund poteva essere un'occasione da sfruttare per l'Hannover in modo da migliorare ancora la propria posizione di classifica e sognare in grande.
Il Werder era invece impegnato contro l'Eintracht in casa, l'Amburgo avrebbe affrontato il Norimberga. Due gare sulla carta facili. Karl-Heinz Schneider inoltre tornava galvanizzato dalla stupefacente prova della sua Germania contro la Svizzera, 3-0 con una sua doppietta e un rigore parato da Yury.  
Calciando nervosamente una punizione, durante l'ultimo allenamento, Zure mostrò praticamente tutto il suo disappunto per la scelta del suo mister. Gli si avvicinò allora Marcus Ackermann, il terzino destro abitualmente titolare.

-Ti capisco, anche io sono stato escluso dai titolari di domenica!- esordì Marcus che aveva colto il problema senza che Matt gli dicesse nulla -Dopotutto essendo in tanti è normale ogni tanto restare fuori!
-Ogni tanto... - commentò Matt un po' scocciato -Io ho giocato una sola partita per intero quest'anno, contro il Bayern! Per il resto sono sempre stato in panchina all'inizio!

-Sono sicuro che il mister presto capirà che sta sbagliando a lasciarti fuori! Hai del talento!- gli disse allora il compagno per rinfrancarlo.

-Non è questo! E' che dopo la gara di Monaco, che ho giocato da trequartista, il mister con le sue scelte ha fatto praticamente nascere una rivalità tra me e Daniel, che è bravissimo e che stimo molto! Ma questa rivaltà non deve esserci, - spiegò Zure -io sono una punta! Io e Daniel possiamo tranquillamente giocare assieme!

-Forse hai ragione tu...

Nel frattempo si profilava il tutto esaurito per la gara con lo Stoccarda, con i tifosi dei Rot che sembravano aver ritrovato la fiducia nella propria squadra.

Domenica, Hannover Stadium.

Marco Kurz era l'incaricato di occupare il ruolo di Ackermann.

HANNOVER: 1 Dresher, 14 Kurz, 4 Kern, 5 Reumann, 15 Schmidt, 6 Hansen, 8 Stone; 37 Hornig, 10 Vettel, 21 Franceschini; 9 Thorns. Allenatore Denny Shnield.

STUTTGART: 1 Oswald, 2 Werner, 16 Gerber, 22 Opoku, 10 Nowak; 11 Matveev, 8 Schafer, 12 Hesse, 24 Fabio Paulo, 9 Bruns, 7 Vasileiou. Allenatore Dirk Mayer.

Il centrocampo degli ospiti in maglia bianca si schierava a rombo, con un regista di talento come il russo Matveev, e un fantasista dedito a svariare libero dietro le punte, il portoghese Fabio Paulo. In attacco il greco di seconda nazionalità cipriota Nikos Vasileiou, ex cannoniere dell'Olympiakos Pireo.
Calcio d'inizio, via alle danze.


L'Hannover puntava molto sui suoi trequartisti esterni avendo da superare un centrocampo teoricamente privo di uno possibile sviluppo sulle fasce. In realtà non fu così perchè i due terzini Gerber e Werner salivano spesso all'altezza della linea mediana, costringendo a coprire Franceschini e Vettel.

Al 4' subito un lancio illuminante di Matveev verso gli attaccanti. Kern fu anticipato di testa da Bruns, e Vasileiou si allungò in scivolata per approfittare della sponda del compagno e agganciare la sfera, ma fu anticipato dall'uscita efficace di Dresher.

Due minuti più tardi immediata la risposta dei padroni di casa, con un taglio perfetto da destra di Hornig a imbeccare al centro Micheal Thorns, che stoppò di petto, ma subì il rientro decisivo del suo marcatore, che deviò in corner.

Lo stesso Hornig si precipitò immediatamente nei pressi della bandierina, alla destra del portiere Oswald. Avrebbe battuto con il destro a rientrare, probabilmente sul dischetto dell'area di rigore. Frank si spostò invece sul primo palo, facendo segno al compagno.
-Tua, Frank!- Daniel colse il suggerimento.

Cross morbido, ad effetto, proprio su quel palo. Vettel e il suo marcatore, il numero 16, si tenevano per la maglietta a vicenda, si immobilizzarono l'un con l'altro. Un passo di Vettel indietro e Gerber si appese a lui per impedirgli di arrivare sulla palla. E il giocatore dell'Hannover si accorse di non poter arrivare a deviarla. Si lasciò cadere, mentre la sua maglia, allungata dalla presa dell'avversario, quasi si strappò. Un fischio tagliò l'aria.

L'arbitro indicò il dischetto. Calcio di rigore.

Dopo soli 8' la possibilità di andare in vantaggio si profilava per i padroni di casa. Il pubblico incitava a più non posso, mentre le proteste, peraltro ingiustificate, degli ospiti, si scagliavano contro il direttore di gara.
Matt si alzò dalla panchina assieme alle altre riserve e all'allenatore per seguire l'esecuzione del penalty. Micheal prese il pallone consegnatogli dall'arbitro, posizionandolo accuratamente sul dischetto. Tutti pensavano che dopo il successo sui calci piazzati di Monaco sarebbe stato Hornig l'incaricato del tiro. In effetti era stato il genio creativo del giovane tedesco a inquietare i difensori all'interno dell'area di rigore con il suo cross, l'astuzia di Frank aveva fatto il resto. Invece avrebbe tirato Micheal, pronto per incrementare il suo bottino di reti in campionato.
Shnield restò in silenzio e con lui tutto il resto dell'AWD-Arena.


Thorns prese la rincorsa, due passi decisi, poi una fitta, un dolore improvviso. Inaspettato. Calciò debolmente e centralmente. Oswald, quasi incredulo del regalo dell'avversario, si tuffò in avanti, bloccando il pallone.

Delusione sugli spalti. Micheal si coprì deluso il volto con le mani, disperandosi.

Shnield non fu per nulla convinto -C'è qualcosa che non va! Non l'avevo mai visto tirare in quel modo!

Il massaggiatore si alzò immediatamente e si affiancò al mister -Credi che si sia infortunato?

-Ha rallentato la rincorsa all'improvviso e non è riuscito a calciare bene!

Zure sentendo il discorso tra i due fissò l'allenatore, quasi come se stesse attendendo quel fatidico comando che non tardò molto ad arrivare.

-Matt, inizia a scaldarti!

Non se lo fece ripetere due volte. Scattò dalla panchina fino alla linea di fondo e poi indietro.

Intanto l'osservazione di Denny Shnield con il passare del tempo si dimostrava sempre più azzeccata. Thorns si muoveva lentamente e zoppicando. Non riusciva più a stoppare un solo pallone. Dietro di lui più veloce arrivava in corsa Vettel, ma la retroguardia dello Stoccarda riusciva quasi sempre a rubar palla e disimpegnare senza problemi. Inoltre il morale di tutta la squadra di casa aveva pesantemente risentito del rigore sbagliato. Improvvisamente ci furono più spazi per Fabio Paulo, il quale si fece pericoloso al 14' con un destro dal limite che Dresher tolse dall'incrocio dei pali, alzando in corner. Poi sull'angolo seguente lo stesso Fabio Paulo, mal controllato dai saltatori dell'Hannover, sbucò di testa e centrò la traversa.

Schmidt riuscì a spazzare l'area e il mister richiamò a se Micheal.

-Devo farti uscire? Non ti vedo più in forma!- lo disse come un rimprovero, ma in realtà era preoccupato per le sue condizioni.

-Mister, fa male...


Denny capì subito a cosa il giocatore si riferisse. Probabilmente gli si era riacutizzato il dolore muscolare all'inguine dopo l'infortunio avuto contro l'Amburgo.

E così al 18' venne il momento della sostituzione.

<---  9 Micheal Thorns

--->  19 Matt Zure

Matt entrò in campo concentrato. Il pubblico questa volta non accolse con disappunto la sostituzione, ma lui non badò a questo particolare. Aveva in mente la porta di Oswald. Solo la porta. Avrebbe giocato da unica punta come gli era già capitato nel Sunderland, doveva sfruttare al meglio i cross provenienti dalle fasce. In più avrebbe avuto anche l’assistenza di Daniel, che lo rassicurava.

Rimessa laterale per lo Stoccarda nei pressi dell’area dei Reds (così li chiamava Zure, inglese, paragonando l’Hannover alla formazione del Liverpool).
Vasileiou si mosse sulla fascia per ricevere il pallone, Hansen però intuì le sue intenzioni e riuscì ad anticiparlo e rilanciare. La palla ricadde all’interno del cerchio di centrocampo, dove Hornig e Schafer entrarono in contrasto per conquistarla. Il numero 8 ospite ebbe la meglio, ma Stone aveva fatto buona guardia e si era precipitato in aiuto del compagno ed era riuscito a sottrargliela.

Contropiede.

I centrocampisti in maglia bianca che erano avanzati in occasione della rimessa laterale ripiegavano velocemente, ma altrettanto spedita si sviluppava lamanovra dell’Hannover sulla fascia sinistra, dove Franceschini riuscì a sgattaiolare via in velocità superando il ghanese Opoku. Strada chiusa però, visto che Matveev, che rappresentava il vertice basso del rombo di centrocampo avversario, era rientrato a coprire al posto del difensore.

-Dario, cambia cambia!- gridò Shnield dalla panchina.

Franceschini capì cosa intendesse. E con un lancio lungo orizzontale cambiò gioco cercando Vettel sulla destra. Ma Vettel non era al suo posto. Aveva tagliato al centro e si era portato dietro al suo marcatore. Matt, intuendo l’intenzione dell’italiano, si era spostato a destra completando la sovrapposizione.
Difesa ospite improvvisamente in tilt. Cross mancino di Zure al centro, preciso per la testa di Frank, il quale però colpì in modo scomposto, alzando di poco sopra la traversa.

Mayer riorganizzò le posizioni dei suoi uomini e lo Stuttgart ripartì con un buon possesso palla, ma più vivace e meno macchinosa apparivano invece le impostazioni dei padroni di casa dopo l’ingresso in campo di Zure.
Matt era però sempre ben controllato dal capitano avversario Nowak, autentico esperto in fase di marcatura.

Al 25’ Kurz servì di nuovo Franceschini. Dario fece qualche passo, puntando Matveev e pronto per cercare un non facile dribbling. Il russo non cascò nella sua finta e Dario fu costretto a ripiegare all’indietro, consegnando palla a capitan Hansen. Hornig allora salì velocemente a sinistra e Hansen gli servì una palla perfetta. Senza pensarci due volte Daniel colpì al volo di sinistro verso in centro. Un traversone basso che aveva però tagliato fuori i primi due difensori. La palla si dirigeva all’altezza del dischetto, con Matt pronto a riceverla, ma Nowak non era minimamente intenzionato a farselo sfuggire.

L’attaccante inglese però si trovava più vicino alla sfera, sarebbe arrivato in anticipo, e l’unico modo per evitare l’intervento di Nowak era quello di calciare di prima intenzione.

E così fece. In girata con il sinistro spedì verso l’angolino più lontano e Oswald, che aveva fatto forse un passo di troppo in avanti si trovò come preso in controtempo senza riuscire ad arrivarci.


Goal!

Il cuore di Matt, forse,  perse un battito.

Ma l’incubo di non essere ancora riuscito a scrivere il suo nome sul tabellino dei marcatori di una partita di Bundesliga, che ora appariva scacciato per sempre, non impiegò molto per ritornare.

Il guardalinee aveva alzato la bandierina, indicando la posizione di off-side di Hornig al momento del lancio di Hansen e facendo presente al direttore di gara che la rete avrebbe dovuto essere annullata.

A niente servirono le proteste dei giocatori e del pubblico di casa.
“C’era fuorigioco!” ammise tra sé e sé Denny Shnield “Daniel si è mosso con un attimo di anticipo rispetto al lancio di Frode! Sono inesperienze che si

pagano, ed è normale per un ragazzo di 18 anni che si è appena affacciato alla Bundesliga! Del resto gli errori servono apposta per imparare!”


[TO BE CONTINUED… HANNOVER 0 – 0 STUTTGART]

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: greatlerons