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Autore: Aching4perfection    27/12/2009    3 recensioni
Edward credeva, Edward sapeva che Bella è e sarebbe stata l'unica donna che avrebbe amato per l'eternità; invece, prima di lei c'era stata un'altra donna.
Una donna che aveva cancellato le proprie tracce a Forks, portando via con sè i ricordi dei Cullen e qualcosa di ancora più prezioso.
Dopo cinque anni, ella fa la sua ricomparsa, accompagnata dall'unica persona che sarà mai in grado di amare.
Ma perché voler tornare a Forks così all'improvviso se aveva giurato a sè stessa che non avrebbe mai cambiato idea?
Perché questa volta, c'era in gioco molto più del suo orgoglio e tornare era l'unica soluzione esistente.
Genere: Generale, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rimembra!

L'arredamento era cambiato in modo radicale da quando avevo messo piede per l'ultima volta in quella casa. I vecchi divani di pelle scura erano stati sostituiti da altri più moderni e di morbido tessuto bianco, forse seta mentre i quadri e la quasi totalità delle suppellettili era stata completamente rivoluzionata: costosi oggetti di cristallo avevano sostituito i vecchi soprammobili di porcellana cinese... vecchi per modo di dire. Si divertivano a cambiare spesso l'arredamento della casa.
Io ed Alex eravamo seduti l'uno accanto all'altra su uno di essi, circondati da una famiglia intera di vampiri. Me li ricordavo tutti, dal primo all'ultimo, quasi non li vedessi da un paio di giorni anziché da cinque anni: Esme, Rosalie, Emmett, Jasper ed Alice. Carlisle ed Edward rimasero un po' in disparte a discutere, lasciando la famiglia con noi ospiti. Aggiungerei indesiderati. Cinque vampiri ci studiavano, osservavano ogni nostro movimento, incuriositi. Probabilmente stavano scavando nella loro infallibile memoria alla ricerca di ricordi che ci contenessero. Non esistevano.
-Allora, Nora. Da dove venite?- Mi domandò Esme col tono gentile che ricordavo. Sorrideva e le iridi dorate brillavano.
-Siamo dalle parti di Manhattan. - Risposi poggiando una mano sul ginocchio di Alex seduto alla mia destra, lui annuì in conferma.
-Avete intenzione di trattenervi a lungo?- mi chiese allora lei.
-Veramente non lo so, dipende da che piega prenderà tutta questa storia. Mi rendo conto di essere un peso, essendo piombata qui all'improvviso.- A quel punto intervenne Jasper che non aveva ancora aperto bocca, come gli altri del resto.
-Beh, di sicuro creerà qualche difficoltà di convivenza. Immaginate come reagirà Bella quando lo verrà a sapere?- soffocò un grugnito al pensiero, lo smorzò subito non appena incrociò lo sguardo furente di Edward dall'altra parte della stanza.
-Che dici Jasper, ci scappa la rissa?- lo sfidò Emmett con un ghigno stampato in faccia. Mi irrigidii e misi le braccia in avanti agitandole. Non perché temessi una rissa, ma perché non avevo alcuna intenzione di mandare qualcuno in ospedale.
-Wooo, ehi non ci sarà nessuna rissa... chi è Bella?- domandai infine avendo colto solo in quel momento. Notai lo sguardo di Emmett affievolirsi, doveva esserci rimasto male... per la rissa intendo.
-La moglie di Edward, ora è andata a trovare suo padre.- mi spiegò la ragazza dai corti capelli corvini, Alice. Era simpatica e mi ci ero davvero molto affezionata, ma non quanto lo ero con Rosalie, la ragazza che in quel momento era seduta sul bracciolo della poltrona accanto. Fra noi vi era un legame indissolubile. Persa in quei momenti di ricordi, mi dimenticai di esultare.
-Oh, si è sposato alla fine!- esclamai. Non so i presenti, ma mi sentii falsa come Giuda.
-Ed hanno anche una figlia, Renesmee.- proseguì Alice, sembrava che cercasse di avvisarmi.
Pensava che volessi sedurre suo fratello? Mi vennero i brividi. Non di disgusto, ma per il ricordo del gelo che provavo quando mi sfiorava. È stato uno dei primi ricordi che ho voluto rimuovere, dalla mia testa, stavolta.
-Intendi, come Alexander?- domandai una volta che mi fui ripresa.
-Sì, però c'è una differenza colossale tra loro.- tutti si voltarono verso Carlisle che era appena rientrato nella stanza dopo il colloquio col figlio. Edward si mise in disparte in un angolo della stanza.
-Ossia?- domandai seriamente incuriosita. Che differenza poteva esserci fra me e lei, a parte il fatto che io ero una strega e una ragazza madre?
-Beh, Bella è quasi morta durante il parto e ho dovuto trasformarla. Mentre tu sei ancora umana.- il tono di Edward suonava più come un insulto che come un'osservazione. In sottofondo, Alex sibilò.
A quel punto, mi alzai dal divano e camminando con passo un po' incerto mi avvicinai al punto in cui stava Eward, che vedendomi arrivare si irrigidì. Affiancandolo, tornai a rivolgermi agli altri presenti. Era ora di restituire i loro ricordi. Non sarei riuscita a sopportare quegli sguardi accusatori un minuto di più.
-Ecco, io posso farvi ricordare tutto.- poi tornai a guardare lui, ero seria e Alexander notò che agivo controvoglia. Lo volevo solo rendere felice, lo facevo solo per lui. Fosse stato per me, non sarei mai più tornata a Forks -Tu però mi devi giurare che ignorerai qualsiasi sentimento per me e penserai solamente a quanto ami tua moglie.
-Come mai tutta questa preoccupazione per Bella? È ovvio che penserò costantemente a lei.
-Vedi, i sentimenti che provi per Bella... non erano diversi da quelli che sentivi per me. E non voglio che certe tue emozioni riaffiorino, mi sono impegnata fino allo stremo per cancellarle.- lui mi guardò con aria di sfida e non mi staccò gli occhi di dosso per tutto il tempo, quasi volesse controllare le mie mosse. Ovviamente, credeva che li stessi prendendo tutti in giro. Sarebbe piaciuto anche a me.
-Mettimi alla prova.- sibilò a denti stretti.
-Ok. Voi siete tutti d'accordo?- domandai agli altri rivolgendomi però solo a Carlisle. Qualunque sua risposta agli altri sarebbe andata bene.
Mi scostai da lui, posizionandomi davanti al resto dei vampiri con le braccia tese davanti a me e i palmi rivolti verso l'alto. Chiusi gli occhi per qualche istante alla ricerca della concentrazione, dopo di che li riaprii per puntarli verso il soffitto, spinta da una forza interna.
-Rimembra!- sentii un flusso caldo di scintille scorrermi nelle vene e librarsi dai palmi delle mani, come turbine invisibili invasero la stanza finché non ne fu satura e poi svanirono. Tornai davanti ad Edward e, con estrema lentezza, gli passai il palmo destro davanti agli occhi. Dall'alto verso il basso, affinché lui chiudesse gli occhi sulla memoria nuova e li riaprisse con quella vecchia.
-Allora?- osservai la maschera del suo viso sbriciolarsi davanti ai miei occhi, vidi quella maschera di marmo svanire per lasciare il posto allo stupore. Poi, a sorpresa, i contorni delle sue labbra si contorsero, come se stesse trattenendo un urlo. Sussultai davanti allo stesso volto incredulo che gli avevo visto quando gli annunciai che lo avrei lasciato. Credetti di essere tornata a cinque anni prima, al tempo in cui eravamo insieme e nient'altro aveva importanza. Ma quei tempi erano finiti, ed ero stata io a volere che finissero. Lui non aveva scelto niente, lo aveva aspettato solo l'amnesia dei 2 anni e mezzo in cui eravamo stati insieme.
-Nora...- la sua voce era il preludio della disperazione. Probabilmente, anche le sue emozioni erano tornate indietro nel tempo, congelate nel momento esatto in cui gli dicevo addio.
-Ciao Ed.- gli sorrisi nel vano tentativo di alleggerire l'atmosfera, ed anche i miei sensi di colpa. Lui mi guardò come se si trovasse di fronte ad una ladra. In effetti, mi sentivo un po' ladra - Come hai potuto?
-Ho dovuto.- risposi io in tutta calma.
-E perché avresti dovuto? Eravamo felici insieme.- il suo tono deluso mi fece sentire improvvisamente a disagio, come se mi fossi accorta di aver appena fatto un errore madornale.
-Senti, io non volevo quella relazione. All'inizio ero felice anche io, ma sentivo che non mi bastava. Ormai, era troppo tardi per potermi staccare da tutto.
-Quando ci hai cancellato la memoria eri già incinta di Alexander. - annuii silenziosamente e poi abbassai il volto e chiusi gli occhi, invasa dai sensi di colpa che cominciarono a divorarmi lentamente. Ad un tratto sobbalzai, attraversata da un brivido freddo. Non ero più abituata al suo tocco gelato, mi stava sfiorando il viso con le nocche della mano destra, come se stesse accarezzando un neonato.
-Mamma, ti senti bene?- la voce di Alex dall'altra parte della stanza ruppe il silenzio. Non mi aveva mai vista con quell'espressione in volto ed era lievemente scosso. Mi allontanai da Edward e tornai a sedermi accanto a mio figlio sul divano, dove gli diedi una scompigliata ai capelli per tranquillizzarlo. Il piccolo guardiano dei miei sentimenti.
-Sì, certo. Solo un po' di sensi di colpa.
Poi sembrò che il resto della famiglia si fosse appena svegliato da uno stato di trance. Alice scattò in piedi, l'espressione esattamente a metà tra l'incazzatura più nera e l'estasi più completa.
-Oh mio Dio, sei tornata! Non posso crederci!- tuonò con la sua voce squillante e mi costrinse ad alzarmi nuovamente in piedi per abbracciarla e lo stesso fece Jasper, il cui sguardo passava da me ad Alexander ad una velocità impressionante. Poi fu il turno di Esme, che mi baciò la fronte e mi strinse delicatamente per non farmi male. Mi accorsi di aver cominciato a tremare, per il freddo intendo.
-Bentornata tesoro- dopo avermi salutata andò subito a dare il benvenuto al nuovo nipote, un po' confuso per la reazione della giovane donna che gli si presentava così affettuosa. Lui non c'era abituato a tali dimostrazioni di affetto. Mia madre non era mai stata molto affettuosa neanche con me, lei dimostrava affetto in modo più indiretto, più sottile.
Emmett, e Rosalie in particolare, rimasero fermi al loro posto, offesi. Mi avvicinai e le cinsi forte il collo, per poi sussurrarle all'orecchio -Tu mi sei mancata più di tutti. Sappilo.- ed era vero.
A quel punto anche la bionda glaciale sciolse la propria maschera di irritazione e contraccambiò l'abbraccio – Eleonora Bennett, non farlo mai più.- appoggiata alla sua spalla, non annuii. Non sapevo se giurarlo davvero o meno.
Dietro di noi, Emmett soffocò una risata indicando Edward -Tua moglie ti ucciderà fratellino!- Edward rise a sua volta passandosi la mano sul mento e sulla guancia.
-Bella è molto diplomatica. Sono certo che, superato lo shock della novità, si adatterà anche lei a questa nuova situazione.
Il rumore del motore di un'auto in movimento nel vialetto ci zittì tutti. Edward fu in un attimo davanti alla porta d'ingresso della casa ad accogliere la moglie e la figlia.
-Come è andata?- domandò lui dopo aver baciato una bellissima ragazza mora. Era un po' bassina, ma sembrava comunque una modella.
-Bene! Tranne per quando papà ha tentato di cucinare un tiramisù, grazie al cielo facciamo una dieta liquida! - la sua voce era acuta quasi come quella di Alice, beh... magari Esme.
-Il nonno l'ha annacquato nel rum. Invece che cuocere bolliva.- una voce particolarmente squillante, ora quasi come quella di Alice precedette l'arrivo della bimba più bella che avessi mai visto. Una graziosa bambina sui nove anni dai capelli ricci e color bronzo esattamente come quelli di Edward e con gli occhi che sembravano contenere cioccolato al latte entrò in casa e notò subito la nostra presenza, osservandoci con crescente curiosità. Dopo pochi istanti anche la madre la affiancò con la stessa espressione dipinta sul viso perfetto, ma a differenza della figlia ci sorrise e circondò i fianchi del marito con un braccio. Scambiai uno sguardo d'intesa con Alex, quella era una molo gelosa.
-Buonasera. Edward, non mi presenti?
-Scusa amore. Bella, loro sono Nora e Alexander Bennett.- ci alzammo insieme dal divano e stringemmo la mano alla donna uno alla volta.
-È un vero piacere.- guardando meglio Bella in viso, notai che aveva le iridi diverse da quelle del resto della famiglia, erano leggermente più scure pur mantenendo una magnifica tonalità dorata.
Bella Cullen mi osservò pensierosa e iniziò a rovistare tra i propri ricordi credendo di avermi già vista da qualche parte. Almeno lei non avrebbe svolto una ricerca inutile, anche se mi aveva intravista solo per un paio di secondi.
-Ci conosciamo?- domandò inclinando la testa di lato.
-Impossibile, non vengo da queste parti da cinque anni ormai!- esclamai in agitazione.
-Noi siamo di Manhattan – spiegò Alex notando la mia reazione, aveva capito che mi stavo agitando. Fu allora che notò anche l'espressione che aveva appena assunto Edward. Probabilmente mi stava leggendo nella mente, non gli era piaciuto ciò che aveva visto. L'uomo davanti a lui aveva corrugato la fronte, accigliato, e si lasciò sfuggire una piccola smorfia ben visibile. Più tardi mi avrebbe chiesto cos'altro avessi combinato. Non ci dovevo pensare.
-Siete dei vecchi pazienti di Carlisle?- provò ad indovinare Bella, ovviamente sbagliando.
-A dire il vero, Nora è la mia ex fidanzata e Alexander è mio figlio.- ecco, la bomba era stata sganciata.
Bella sgranò gli occhi. Di certo, qualsiasi cosa si sarebbe aspettata tranne quello. Soprattutto dal momento in cui Edward le aveva giurato di essere stata la prima ed unica donna della sua vita dopo sua madre. Come faccio a saperlo? Aveva detto la stessa cosa a me. Quindi, dopo avergli rimosso i miei ricordi era tornato al punto di partenza, con lei. Bella ci passò in rassegna con lo sguardo tutti e tre, dietro di loro il resto dei Cullen tratteneva il respiro anche se non provocava loro alcuna sensazione di ansia.
-Come scusa?- poi la sua concentrazione fu rivolta interamente al marito – Mi hai mentito?
-No Bella, non mi permetterei mai. Anche io l'ho saputo mezz'ora fa.
-Mi prendi in giro?- era incredula, anche era ben conscia di aver sposato una macchina della verità fatta persona.
-Affatto. Ed non mente, lui ti aveva detto la verità. Non si ricordava di me perché io ho cancellato a tutti i ricordi che includevano la mia presenza.- intervenni io. Forse, sentirlo dalla mia bocca l'avrebbe aiutata a crederci.
-E... come ci saresti riuscita? Non conosco vampiri in grado di fare una cosa del genere ne tanto meno umani!- il suo sguardo e la sua attenzione erano interamente rivolti a Carlisle, di fatto l'unico in grado di dare spiegazioni possibili a domande improbabili.
-La famiglia di Nora è originaria di Salem, sono emigrati a Manhattan e dintorni durante il periodo di caccia alle streghe. Allora le sue antenate erano note per le loro doti di curatrici.- spiegò Carlisle. Bella era sbigottita.
-Stai cercando di dirmi... che è una strega? Credevo che non esistessero!
-Scommetto che non credevi nemmeno dell'esistenza dei vampiri, eppure sei una di loro. E, comunque, sono anche una delle streghe più dotate.- pronunciai l'ultima frasse alitandomi sulle unghie e strofinandole sulla camicetta in gesto teatrale. Alex alzò gli occhi al cielo e sbuffò alla vista della madre che si vantava.
-Ora non esagerare mamma.- sussurrò. Gli tirai una gomitata negli stinchi pur sapendo che mi sarebbe uscito un livido in quel punto esatto nel giro di qualche minuto.
-Ssh! Zitto tu.
Dopo aver messo a tacere mio figlio, ricomposi la mia maschera di perfezione, come se nessuno avesse fiatato. Bella si separò dal marito e seguì la figlioletta che si era comodamente seduta sul divano lasciato libero da noi cercando di realizzare quanto le era stato appena detto e, alzando lo sguardo, poté osservare gli occhi da umano di Edward in quelli di Alex, verdi; mentre i tratti del viso erano copiati da quelli della madre. Si arrese a tale visione, davanti all'evidenza. Ma ciò che non la fece rivoltare dalla rabbia fu il sollievo nel ricordarsi che, a differenza mia, Edward le apparteneva. Intuizione femminile, probabilmente anche io avrei reagito così. È nella nostra natura di donne. Edward era suo.
-So che a questo punto dovrei incavolarmi con te per aver manipolato la memoria di mio marito. Ma se non l'avessi fatto probabilmente ora non staremmo insieme; quindi, adesso vorrei ringraziarti.
-No, non è necessario. Ho dato la possibilità ad Ed di incontrare la sua anima gemella. Del resto, anche io ho incontrato la mia.- spiegai sedendomi accanto a lei. Alexander ed Edward si scambiarono un'occhiata confusa e complice.
-Mamma, di chi stai parlando?- mi domandò il traditore. Cercai di pararmi il viso.
-Dell'uomo che frequento da quasi un anno, Alex. Ti ricordi, è anche venuto a vivere con noi.- gli risposi. Il problema era che quanto avevo appena detto, era una balla bella e buona e lui lo sapeva benissimo.
-Chi, Daniel? Quello stregone da quattro soldi che hai buttato fuori di casa il mese scorso?
-Alex piantala! Reggi il gioco, sto cercando di fare bella figura.- cercai di proseguire io anche se sapevo che, ormai, andare avanti avrebbe suscitato l'ilarità generale.
-Ti ricordo che mio padre legge nel pensiero, genio. È poi è ridicolo, non ti aiuterò a mantenere una maschera scintillante solo per vantarti di una vita sociale!
-...ok. Mi ricorderò di questa scena quando avrai bisogno di soldi per i jeans nuovi!- quello fu un colpo basso per lui che emise un ringhio basso. Ecco l'adolescente che saltava fuori.
-Strega!- disse a denti stretti. Peccato lo sentii comunque.
-Ehi, questo era un autogol!- esclamai schioccando le dita nella sua direzione ma senza guardarlo in faccia.
Sentendo la mia risposta, Rosalie non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere.
-Dio, voi due siete peggio di una sitcom! Ma fate sempre così?- domandò mettendosi una mano davanti alla bocca. Sia io che Alex sorridemmo complici.
-Diamo il meglio di noi davanti ad un pubblico vasto.- spiegai passandomi una mano nei capelli.
-Diciamo più che altro che Nora tende a fare delle figuracce esclusivamente quando c'è gente.
-Solo perché tu mi smonti tutto...- borbottai in risposta. Con lui non era mai divertente inscenare una storia per fare bella figura.
-Ti voglio bene mamma.
-Tanto i soldi dei jeans te li sei giocati, ruffiano!- esclamai con un ghigno, e con quella risposta conclusi il nostro spettacolo quotidiano di frecciate madre-figlio.

***********Angolo dell'autrice******

Buona sera a tutti!

Prima di passare ai ringraziamenti delle recensioni, ci tenevo a precisare una cosa. Questa fic NON si concluderà con un Happy Ending, niente:"e vissero felici e contenti..." nè tantomeno "vissero per l'eternità...". No, niente di tutto questo.

Ora passo alle recensioni:

Hinata_S_I_TT 4EVER= sul serio ti piace? Siamo solo all'inizio e la vicenda non è ancora sviluppata, ma proprio per niente! Sapessi cosa ci voglio inserire... molto probabilmente una scenetta da rating rosso, ma devo ancora vedere! E questo è solo un assaggio dei battibecchi di Nora ed Alex. il bello arriva dopo! Un bacione!

lovecoffee= giusto! Mi sembrava discriminazione contro le streghe! L'idea mi è venuta quando cominciai a delineare un nuovo carattere per Edward, senza il suo senso maniacale di protezione. E poi mi sono chiesta:"Cosa spingerebbe Edward a scegliere di non proteggere la propria fidanzata da rischi e pericoli?" Se la fidanzata in questione fosse più potente di lui, e da lì è stato come fare due più due. Fare una ex-fidanzata vampira sarebbe risultato scontato e privo di originalità! Spero che ti piaccia anche questo capitolo, un bacione!

Grazie a tutti coloro che hanno appena letto e a coloro che hanno deciso di recensire.

Kiss by Aching4perfection.

   
 
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