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Autore: whateverhappened    27/12/2009    3 recensioni
Blaise Zabini era comodamente seduto – o, per meglio dire, sdraiato – sulla poltrona verde posizionata accanto al suo letto. Ma non era semplicemente Blaise, non si sarebbe messo ad urlare nel vedere quello che per anni era stato quasi un fratello, bensì un Zabini in versione opalescente, sembrava quasi un fantasma. Non poteva essere Blaise, non era reale, era frutto della sua fantasia.
- C-c-chi sei? - balbettò a voce bassissima.
- Sai chi sono, Dra, sono Blaise. - Malfoy guardò la presenza dubbioso – Tu non credi in me. - affermò nuovamente quella che era convinto essere un'allucinazione.
- No. -
- Che prova vuoi del fatto che io sia qui, oltre a quella fornita dai tuoi occhi? -
- N-n-non lo so. - Draco non balbettava mai, mai si mostrava poco sicuro di sé, eppure quella presenza gli incuteva un terrore che non aveva mai provato, neppure quando si trovava davanti alla zia Bellatrix, tanto nota per le sue cruciatus e per la poca pazienza.
- Perché dubiti della tua vista? -
- Mah, non lo so, forse perché sei un'allucinazione dovuta al troppo vino? Dovrò convertirmi alla Burrobirra di questo passo! - cercò di scherzare, altra cosa che non caratterizzava affatto Draco Malfoy in condizioni normali, ma quella decisamente non era una condizione normale.
Blaise si alzò in piedi, raggiungendo il letto e costringendo Draco, spaventato, ad avvicinarsi sempre più alla testata di questo.
- Che cosa sei? - chiese ad un tratto.
- Sono la tua coscienza, Draco Lucius Malfoy. -
- La mia... coscienza? - ripeté a bassa voce Draco, non molto certo di aver capito bene.
- Sembrerà strano ma anche tu ne hai una. Sono venuto per avvertirti, Draco. Riceverai la visita di tre spiriti nelle prossime tre notti. -

Fanfic ispirata a "Canto di Natale" di Charles Dickens.
Avviso che il personaggio protagonista, Draco Malfoy, non sarà OOC fin da subito ma vi sarà una crescita nel corso dei capitoli.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Draco Malfoy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Per quanto tutto paresse tremendamente assurdo su una cosa non si era sbagliato: quella che aveva davanti era realmente la colonnina del suo letto. Non c'era nessun fantasma, nessun cimitero e nessuna lapide, era sano e salvo in camera sua. Con un rapido balzo Draco saltò giù dal letto, correndo a toccare con mano la tenda attorno al baldacchino e ogni oggetto gli capitasse a tiro. Non era morto né stava per farlo, aveva davanti a sé tutto il tempo per correggere l'andamento della sua vita e fare in modo che non si verificassero gli eventi che il dissennatore gli aveva mostrato.
- Quanto avevi ragione, Blaise, come sempre! - si disse fra sé, mentre cercava di levarsi il pigiama; era talmente fuori di sé che sembrava che non si fosse mai vestito prima di quel momento: indossava gli abiti alla rovescia, li infilava al contrario, li faceva cadere e li calpestava senza realmente pensare alla stravaganza dei suoi gesti.
Vestito alla bell'e meglio si precipitò nella Sala Comune, faticando a riconoscerla senza enormi tacchini sul pavimento e rami di agrifoglio alla pareti. Si soffermò più di un minuto ad osservare il batacchio sulla propria parte, ridendo fra sé al pensiero di ciò che avrebbe detto Blaise quando gli avrebbe raccontato tutta la storia. Dietro di lui i pochi studenti di Serpeverde che erano rimasti a scuola lo fissavano come se fosse uno Snaso, ma Draco non se ne curava, pensava soltanto alla felicità che provava in quell'istante e a quanto desiderasse condividerla con i propri cari.
- Un momento, ma oggi che giorno è? - borbottò fra sé, le continue interruzioni del sonno gli avevano fatto perdere il senso del tempo.
- Ehi, tu! - si voltò di scatto, indicando un ragazzino seduto sul divano, il quale non appena capì che il temibile Malfoy si stava rivolgendo a lui sembrò sul punto di scoppiare a piangere – Che giorno è oggi? -
- É... il venticinque dicembre! - non aveva avuto il coraggio di dire che era Natale, nei Sotterranei si vociferava che Malfoy detestasse quella festività e non era di certo il caso di farlo irritare.
- Ma allora sono ancora in tempo! Grazie, grazie mille! E auguri! - sentendo le parole di Malfoy, e soprattutto vedendolo correre come un disperato verso l'uscita della Sala Comune, il ragazzino pensò di essere ancora nel mondo dei sogni, la situazione era decisamente troppo assurda.
Dal canto suo Malfoy non vedeva l'ora di tornare a casa, ma prima avrebbe dovuto fare qualche sosta. Non diede nemmeno il tempo a Piton di rispondergli quando gli disse che sarebbe tornato a casa: un attimo prima era nell'ufficio del responsabile di Serpeverde, un attimo dopo era già nel Parco diretto verso Hogsmeade.
- Non c'è un minuto da perdere, devo essere a casa il prima possibile! - continuava a ripetersi.
Non appena arrivò a Hogsmeade si smaterializzò a Diagon Alley, di fronte ad un negozio di gastronomia con in vetrina piatti da far venire l'acquolina in bocca a chiunque. Prima di entrare Draco si soffermò ad osservare tutte le specialità esposte, la cui varietà era incredibile: dal tacchino ripieno alle lasagne, dal classico pudding inglese al panettone italiano.
- Buongiorno a tutti, e buon Natale! - disse allegro una volta entrato nel negozio, un comportamento talmente insolito per appartenere a lui che le commesse si guardarono dubbiose.
- Signor Malfoy? - domandò una, timorosa che l'individuo davanti a sé fosse qualcuno sotto Polisucco.
- Sì, quello è il mio nome! - rispose Draco con un sorriso – Vorrei il tacchino che avete esposto in vetrina! -
- Vostra madre ha già ordinato il pranzo di Natale, signor Malfoy – gli fece notare l'altra commessa. In una situazione normale non avrebbe mai osato rivolgere la parola al figlio di Lucius Malfoy, ma il sorriso del ragazzo l'aveva incoraggiata.
- Oh, ne ero certo, ma non è per noi. Ecco, tenete anche il resto! - ridendo gioioso Draco buttò sul bancone un sacchetto di monetine dorate. Le due ragazze strabuzzarono gli occhi, probabilmente quel semplice sacchettino di cuoio conteneva un sacco di galeoni – molto più del reale valore del tacchino, ma quando stavano per farlo notare al ragazzo lo videro smaterializzarsi davanti ai loro occhi con il tacchino.
- Sai, Cassie, credo che quel ragazzo sia sulla buona strada per diventare come sua zia Bellatrix... - disse sconvolta una delle due commesse.
- Assassino? -
- No, pazzo da legare! -
Dal canto suo, invece, Draco si sentiva più in sé di quanto non fosse mai stato in tutta la sua vita. La visita dei tre fantasmi gli aveva dato parecchio su cui riflettere e gli aveva fatto comprendere quanto le parole che Blaise gli aveva rivolto durante il loro litigio fossero vere. Si stava allontanando da tutte le persone che gli volevano bene, dall'affetto e dalla gioia di vivere, si stava isolando. Doveva ammettere a se stesso che probabilmente non avrebbe cambiato molto della sua vita senza la visita del terzo fantasma: forse sarebbe tornato a casa per il Natale, forse avrebbe tentato di ricucire il rapporto con Blaise, ma non avrebbe desiderato un totale cambiamento di vita. Il dissennatore, invece, aveva avuto la forza di mettergli paura; e, in fondo, il terrore era l'unica cosa che avrebbe potuto spingere Draco Malfoy a scendere dal suo piedistallo di ghiaccio per rimettersi al livello dei suoi simili.
Si smaterializzò in quel luogo che aveva visto soltanto la notte precedente con uno dei tre fantasmi, e senza quella visita certamente non vi ci sarebbe mai recato. Si fece strada a fatica nella neve, che a causa della capacità dei maghi di potersi muovere da un luogo all'altro senza dover far uso di auto non era stata minimamente spalata, facendo levitare il tacchino sopra la propria testa con la bacchetta. Era impaziente di giungere alla meta, aveva tante di quelle cose da fare prima di mezzogiorno!
Quando giunse alla porta notò che non vi era alcun batacchio, ma un aggeggio babbano chiamato campanello. Storse istintivamente il naso mentre lo pigiava, anche se doveva ammettere che era molto più utile di un batacchio non aveva di certo lo stesso fascino.
- Malfoy? - la ragazza che gli aprì era decisamente molto sorpresa di vederlo lì, probabilmente era l'ultima persona che si aspettava di trovarsi alla porta di casa nel giorno di Natale.
- Piccola Lenticchia... - salutò Draco, non riuscendo ad evitare di utilizzare quel soprannome che in fondo riteneva anche carino – C'è la Granger? -
- E cosa vorresti da Hermione tu? - Ginny non aveva per nulla l'aria di una persona incline alla conversazione pacifica, o per lo meno non con lui.
- Non credo che questi siano affari tuoi. -
- É casa mia, qui tutto è affar mio! - ribatté Ginny.
- Lascia stare, Gin, è tutto a posto – intervenne la Granger, che nel frattempo era comparsa alle spalle della rossa – Vai in cucina, Harry ha bisogno di una mano col dolce. -
Ginny annuì distrattamente e si diresse verso quella che doveva essere la cucina, a giudicare dai rumori che ne provenivano e dai ricordi che Draco aveva dalla notte precedente.
- Non sapevo più cosa risponderle! - disse Malfoy, interrompendo quel silenzio carico di tensione che era nato da quando Ginny era scomparsa dalla visuale.
- Cosa vuoi, Malfoy? -
- Solamente dirti che avevi ragione, Mezzosangue – pronunciò il soprannome con un sorriso, senza alcun disprezzo – Natale va passato con i propri cari, non nei Sotterranei di Hogwarts. E tu non sei sola, come non lo sono io... non credo neanche che tu possa esserlo mai, visto il numero di componenti di questa famiglia! -
Hermione fissava il ragazzo sorpresa: come per Ginny lui era l'ultima persona che si sarebbe aspettata di vedere, in più le parole che stava pronunciando non erano per niente da lui.
- Quando mi hai chiamata per la prima volta Mezzosangue? - disse ad un tratto, interrompendo il discorso di Draco.
- Al secondo anno al campo di Quidditch – rispose lui alzando un sopracciglio – Perché? -
- Cercavo di capire se fossi qualcun altro sotto Polisucco – rispose lei sinceramente – Invece sei davvero lo stesso Draco Malfoy che ieri diceva che il Natale era solo una sciocchezza -
- So che sembra assurdo visto che è passata solamente una notte – sorrise il ragazzo – ma sono cambiato. Ho capito cosa voleva dirmi Blaise, cosa volevi dire te... e lo terrò bene a mente. So che non siamo mai andati d'accordo, Granger, ma qualcosa mi dice che se morissi domani tu non ti metteresti a ballare sulla mia tomba, e di questo ti sono grato -
- Malfoy, stai bene? Hai la febbre per caso? - Hermione non era più solamente sorpresa, era seriamente preoccupata per il comportamento di Malfoy. Certo, aveva ragione, non sarebbe mai stata contenta per la sua morte, ma quello non toglieva il fatto che il ragazzo fosse improvvisamente impazzito.
- Sto benissimo! Vorrei che accettassi questo... - con un gesto della bacchetta, che fino a quel momento aveva tenuto nascosta dietro la schiena, abbassò il tacchino che era rimasto in volo molto più in alto di loro fino ad allora – se tutte le bocche della famiglia Weasley sono come il tuo amato Re Lenticchia vi servirà! -
- Ma, Malfoy, io non... - balbettò la ragazza, ma venne interrotta da Draco.
- Puoi, Hermione, puoi. Grazie, e buon Natale! - prima che la ragazza potesse rispondere si era già smaterializzato.
Non appena il paesaggio si fece nitido attorno a lui si mise a correre, non aveva nemmeno un minuto da perdere. A differenza della Tana, conosceva praticamente centimetro per centimetro ogni angolo di quella tenuta, quasi quanto casa sua. Si mosse sicuro fra gli alberi del boschetto in cui era entrato per arrivare più rapidamente alla casa, in cui potevano smaterializzarsi solo i residenti, e rapidamente arrivò davanti all'immensa porta di legno scuro, che venne aperta quasi subito da un elfo domestico.
- Il signore desidera? - domandò cortese, osservando quell'individuo che non aveva mai visto nei sei mesi in cui era stato a servizio in quella famiglia.
- É in casa la figlia dei padroni? -
- Sì, signore. La padroncina è in camera sua a prepararsi, signore. Il signore vuole che lo annunci? -
- No, grazie, le farò una sorpresa -
- Il signore vuole che lo accompagni? -
- No, conosco la strada. - Draco spostò il piccolo elfo con poca fatica e si mise a correre sulla scalinata d'ingresso, incurante dei rimproveri che gli lanciavano tutti i membri della servitù che incrociava. Pochi minuti dopo era davanti ad una porta in legno di palissandro, a cui bussò delicatamente.
- Avanti – sentendo la voce della ragazza Draco si sentì mancare la terra sotto i piedi, non aveva alcuna idea di quali sarebbero state le reazioni. Spinse la porta con delicatezza ed entrò nella stanza senza fare alcun rumore. Lei era alla finestra, ammirava la bellezza del parco di casa sua ricoperto di neve.
- Pan – la vide sussultare al suono della sua voce, forse anche per lei era l'ultima persona aspettata quel giorno.
- Draco – rispose senza voltarsi. Il suo tono era appena udibile, la voce meno sciolta di quanto fosse solita essere.
- Pan, guardami – lei si voltò il giusto per poter vedere Draco in volto – Mi dispiace. Mi dispiace davvero per quello che ti ho fatto passare -
- Non credi che almeno oggi dovresti evitare di dire balle, Draco? - Malfoy sapeva che per lei quel giorno non era semplicemente Natale, ma era la ricorrenza della loro rottura, e sapeva anche quanto lei fosse ancora profondamente legata a lui.
- Non sono balle, Pan. Ho capito, finalmente ho capito cosa volevi dirmi un anno fa, su cosa Blaise volesse farmi ragionare... So di essere stato uno stronzo, come so che tu eri l'ultima persona che si meritasse un tale comportamento da parte mia. Mi dispiace davvero, non sto scherzando. So che non basta, so che hai tutto il diritto di rifarti una vita lontana da me... ma volevo dirtelo. Non so se vorrai perdonarmi, e non ti biasimerei se non lo facessi, ma nel caso tu decida di farlo io sarò dai miei, ti aspetterò. Mi manchi, Pansy – nel pronunciare tutto il discorso Draco si era avvicinato lentamente alla ragazza, timoroso di essere respinto e allo stesso tempo in attesa di qualche gesto di lei che lo fermasse.
- Draco, io... -
- Shh, non dire niente. Promettimi solo che ci penserai su... buon Natale, Pan – Draco la salutò con un bacio sulla fronte ed un sorriso, e senza nemmeno permetterle di rispondere si allontanò. Non voleva che lei gli desse risposte affrettate, non era giusto, aveva ogni diritto di pensare se voleva tornare con lui o cruciarlo. Si disse mentalmente che avrebbe accettato entrambe le ipotesi, in fondo si meritava di essere odiato da lei, ma in cuor suo la speranza si alimentava ogni momento di più.
Il suo viaggio era quasi al termine, ormai, e mentre usciva da Casa Parkinson non faceva altro che pensare alla penultima tappa. Si immaginava discorsi, parole di scusa, abbracci e pacche sulle spalle, ma quando si smaterializzò nella camera di Zabini non poté far altro che sedersi sulla poltrona dell'amico ed aspettarlo, senza andare a cercarlo per ogni stanza della casa, prima o poi sarebbe arrivato lì.
Quando Blaise entrò nella propria stanza vide immediatamente quello che considerava ancora il suo migliore amico comodamente seduto sulla poltrona, una gamba piegata sull'altra e quell'espressione da ragazzo pentito che Blaise non vedeva da anni negli occhi di Malfoy.
- Draco – lo salutò semplicemente, recuperando una cravatta abbandonata sulla maniglia della porta.
- Blaise, io... - cominciò a dire Draco, ma si interruppe quasi subito. Parlare con la Granger e con Pansy era stato relativamente semplice: aiutato dall'effetto sorpresa era bastato parlare loro come un fiume in piena, rivelare ogni cosa senza permettere loro di rispondere. Ma con Blaise era tutto diverso, partendo dal fatto che l'aveva salutato come se trovarselo in camera senza averlo invitato dopo settimane di silenzio fra loro fosse del tutto normale.
- Lo so, Draco, lo so – sorrise incoraggiante. Con Blaise era sempre stato così, non c'era mai stato bisogno di grandi discorsi, erano in grado di leggersi nel profondo semplicemente guardandosi negli occhi.
- No, Blaise. Stavolta è diverso, non è la nostra solita bisticciata che si risolve con una bottiglia di Firewhisky. Avevi ragione, Zab, avevi ragione su tutta la linea: ero diventato un grandissimo stronzo! E mi dispiace per averti trattato malissimo, come al solito cercavi di farmi ragionare e io non ho voluto ascoltarti. Scusa, Blaise -
- Non importa, Dra, davvero. Da adesso in poi tornerò a farti da coscienza! - rispose Blaise, tirando una pacca sulla spalla di Malfoy.
- Già... non sai quanto è vero! - sorrise Draco. La sua coscienza, esattamente come l'aveva definita la presenza con cui aveva parlato la notte precedente, da cui non si sarebbe più separato con tanta leggerezza.
Quando i due arrivarono a Malfoy Manor vennero accolti con abbracci da parte delle due madri, che con le lacrime agli occhi non potevano fare a meno di continuare a baciare in fronte quei due ragazzi che, come qualsiasi coppia di fratelli, dopo una litigata era tornata a lanciarsi frecciatine con la consapevolezza di esserci sempre per l'uno e per l'altro. La giornata di Natale a casa Malfoy passò in quel modo, nel clima gioioso che la festa porta in qualsiasi famiglia molto unita. Draco non smetteva un attimo di ridere, e anche quando il pensiero del passato gli tornava alla mente gli bastava guardare sua madre – così felice del ritorno del suo unico figlio – per fargli tornare il sorriso.
Una nuova epoca si apriva davanti a lui, un nuovo Draco Malfoy stava per mostrarsi al mondo.




- Fine -



















Innanzitutto mi voglio scusare per il ritardo di questo capitolo: avevo detto che sarebbe arrivato a Natale e invece è passato pure Santo Stefano! Avevo in mente di scriverlo alla Vigilia ma sono stata rapita da mia mamma XD
Per quanto riguarda questo capitolo... in realtà non ho molte precisazioni da fare ^_^ Probabilmente è quello in cui ho dato maggiormente sfogo alla mia fantasia, nel senso che i richiami al libro sono pochini rispetto agli altri capitoli. Spero che vi sia piaciuto comunque! Inutile dire che è la Fiera dell'OOC XD
Per quanto riguarda Pansy e il dialogo con Draco... non ho inserito volutamente una fine alla loro vicenda, che fosse un ritorno della loro storia piuttosto che una Pansy che manda allegramente a quel paese Malfoy, semplicemente per il fatto che penso che sia un lato della storia in cui è bello avere una propria opinione. Diciamo che in questo modo siete liberi di pensare che i due siano tornati insieme, piuttosto che - sulla base della minestra riscaldata che non è mai buona - Draco si sia buttato fra le braccia di Astoria o, perché no, di Hermione... Conosco qualcuno che preferirebbe quest'ultima scelta :p

gio_dy: geniale addirittura? Ahah! Son contenta che ti sia piaciuto! Mi faceva un po' senso scrivere di Draco che si aggrappa alla mano di quel coso, per il resto mi pareva perfetto come figura! La versione Deejay l'avevo vista! Ahah, geniali anche loro! Poi da quando ho visto quel film ho una fissa spaventosa per la canzone "Natale allo zenzero" di Elio e le Storie Tese, per me non è Natale se non l'ascolto! :D Grazie per le recensioni e auguri!!
chocco: O_O piangere addirittura? Non volevo :( Spero che se ci dovessero essere lacrime in questo capitolo siano di gioia! che dire, non posso far altro che ringraziarti davvero davvero di cuore *.* "Ottima scrittrice" *.* Grazie, davvero tanto! E grazie anche per le recensioni! Auguri!!
__malfoy: ciao carissima! (E' appena partita Time Well Spent!!) Per quanto riguarda il "finale almeno accennato L&L" penso che un pochino ci sia, no? Certo, forse è più evidente il finale Pansy/Draco, ma tutto è possibile! Già il fatto che l'ha chiamata Hermione à.à Ronald - e uso volutamente il nome completo - è odioooooso! Pensa che in sti giorni sto giocando col gioco della wii dell'Ordine della Fenice ed è ancora più odioso che nei libri! Roba che se potessi ucciderei il suo personaggio invece che duellare contro Draco :( Oddio, ballare sulla tomba del Re Lenticchia sarebbe assurdo! Con bottiglia di Firewhisky annessa! Conclusione, spero che il tuo regalo di Natale ti sia piaciuto ^_^ Auguri!!
lady lilithcullen: in effetti non avevo pensato alla cosa di Dobby presente nell'infanzia di Draco... Però teoricamente Hagrid, essendo un professore, è presente nel suo presente (scusa il gioco di parole) e un dissennatore poteva essere presente nel suo futuro. Sì, mi sto arrampicando sugli specchi XD Grazie per le recensioni! Auguri!!

Infine ringrazio chi ha messo questa storia fra i preferiti o le seguite e quelle anime pie che hanno messo me fra i preferiti!

Per gli auguri di Natale sono notevolmente in ritardo, quindi non mi resta che augurarvi un BUON ANNO!!!









Disclaimer: questa storia non è stata scritta a fini di lucro ma per solo divertimento. Tutti i diritti sono riservati a J.K.Rowling e a chiunque possegga i diritti de "Il Canto di Natale" di Charles Dickens.
   
 
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