Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Paloma    28/12/2009    2 recensioni
Draco/Nuovo Personaggio (Isobel Victoria Lovett)
"Io e l'amore non siamo compatibili, perché io e Draco lo siamo di più."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ko

Capitolo 6

Rientrammo al ballo quando ormai erano rimasti ben pochi studenti ancora sobri.
Nessuno volteggiava più sulla pista, tutti erano stipati nelle poltroncine appoggiate ai muri. Non vidi né Pansy, né tanto meno Nott. Ne approfittammo per ballare semplicemente stretti uno all’altra con l’eleganza disinteressata che ci caratterizzava e che per niente al mondo sarebbe sembrata costruita a tavolino. Come si sbagliavano… Quanti mesi di prova per riuscire a essere indifferente alle emozioni. Quanti anni c’erano voluti per trasformarci in perfette statue di ghiaccio. Non si nasce così… lo si diventa.
Qualcosa era scattato nella mia mente al primo anno, alla mia prima camminata per giungere al Cappello Parlante. Solo pochi giorni prima saltellavo per casa da felice undicenne e solo qualche giorno dopo ero già stata etichettata come quella poco socievole. Cosa era successo? Mi era bastato salire quella gradinata e ascoltare le voci dei miei nuovi compagni di scuola.
“Ciao, come ti chiami?”
“Isobel e tu?”
“Blaise. Sei purosangue?”

A undici anni, in teoria, non si potrebbero ancora conoscere le parolacce, o almeno dovrebbe essere così. Bé, io mandai letteralmente a quel paese il Blaise Zabini che adesso si stava strusciando contro una ragazza su un divanetto più in là.
Certo che ero purosangue, ma quella domanda mi aveva irritato come non mai e pensare che un’amicizia si dovesse basare esclusivamente sul fatto che fossi purosangue o meno, mi sembrava una stronzata assurda.
Molte domande simili mi furono rivolte quella sera. Ne contai più di cinque e spero che anche loro abbiano contato i miei altrettanti silenzi.
Che adorabile bambina ero.
Poi col passare degli anni avevo avuto l’occasione di scoprire quanto davvero fossero stupidi i miei compagni di casa. Quasi tutti ossessionati dal loro sangue puro. Non capivo se mi disgustassero di più i nati babbani o i mezzosangue, che pretendevano di essere nostri simili, o i purosangue, con la loro mania di ripetere in ogni momento che lo erano, quasi avessero paura di perderlo questo privilegio.

“Possiamo parlare?” mi chiese qualcuno, ticchettando sulla mia spalla.
Mi voltai e distesi le labbra in un sorriso tirato. “Certo.”
Feci cenno a Draco di non aspettarmi e seguii Nott per i corridoi.
Si fermò in un’aula vuota e da perfetto gentiluomo aprì la porta per farmi passare. Mentre andai a sedere su un banco in fondo alla stanza, lui chiuse l’uscio, attento a non fare rumore, e mi raggiunse.
“Cosa vuoi?” gli domandai fredda, quando appoggiò le mani sul tavolo e mi bloccò tra le sue braccia.
“Una spiegazione.”
“Non ti occorre una spiegazione, Nott.”
Sorrise amaramente, scuotendo la testa.
“Non mi importa sapere perché mi hai mollato, Izzie.” “Allora cosa vuoi?” ringhiai.
“Voglio sapere perché sei... così” mi chiese improvvisamente frustato.
La stessa domanda, nella stessa sera, fatta da due persone diverse.
Perché la gente non si fa mai una buona dose di fatti propri?
“Dammi un motivo per il quale io dovrei scambiarti per la mia spalla su cui piangere” sibilai.
“Perché non usciremo di qui finché io non avrò una spiegazione.”
Sorvolai sul fatto che mi avesse preso in ostaggio, che mi stesse minacciando, e che quella non era certo la risposta alla mia domanda: era la sua sera fortunata.
“Mi stai chiedendo di spiegare a te il mio carattere?” risi, questa volta con un accenno di incredulità nella voce.
“Esatto” rispose, allontanandosi e andando a sedersi nel banco davanti al mio.
Mi voltai e appoggiai i piedi sulla sedia imitandolo. Deglutii e con un sospiro gettai via in un angolo, ancora una volta, la mia maschera. Tanto valeva fare trentuno.
“Qui, ad Hogwarts le amicizie si fondano sugli antichi legami che legano le rispettive famiglie. Guarda Malfoy e Blaise: i loro padri, Lucius e Arthur, erano amici per la pelle. Pansy e Daphne; oppure Tiger e Goyle…”
“Loro sono amici per la testa vuota che hanno in comune.”
Mi scappò un sorriso e alzai appena il capo per guardarlo negli occhi.
“Continua pure, scusa.”
“Pensare che gli amici si scelgano in base a questo mi disgusta, e nonostante io sia purosangue non riesco a pensare di socializzare con qualcuno a cui interessa solo che io provenga da una famiglia nobile e ancora meglio se famosa. Però il problema sta a monte, Nott, nella mia famiglia. La prima moglie di mio padre era una babbana, e quando mia nonna lo venne a scoprire, minacciando di diseredarlo, lui la abbandonò, e pochi mesi dopo si risposò con mia madre, nobile fanciulla di una vera famiglia purosangue, come dicevano tutti in quei giorni.”
“E poi nascesti tu.”
“I più ritenevano che la brama di avere un ulteriore erede completamente purosangue abbia scatenato in me questo problema. Sin da quando fui bambina tutti ebbero il terrore e la paranoia, che io non avessi poteri magici. Cosa assurda e relativamente impossibile dato che entrambi i miei genitori erano maghi. Loro si aspettavano tanto... troppo da me: che muovessi le cose ad appena un anno, che sapessi già cavalcare una scopa a cinque… e io mi sentivo oppressa e soffocata. Tutti volevano, ma nessuno chiedeva mai. Isobel fai scomparire quello; Isobel fai levitare questo bicchiere; Isobel prendi il boccino prima di tuo fratello… e così via. È stato questo a far crescere in me il terrore di poter essere una Maganò, ed è stata proprio questa paura a far sì che io non smettessi mai di produrre magia dal mio corpo. Ogni qualvolta mi trovi in una situazione in cui debba dimostrare qualcosa a qualcuno; ogni volta che mi sento osservata o al centro dell’attenzione, o quando so che tutti si aspettano da me il meglio.
“Ora, il grado di stupidità e di superficialità delle persone smistate a Serpeverde raggiunge vette altissime, perciò non oso nemmeno immaginare cosa succederebbe, se scoprissero che l’asociale è in realtà anche una povera malata, quindi non vedo perché debba essere amica di persone che mettono tuo padre e tuo nonno prima di te, e che sicuramente non esiterebbero nell'etichettarmi come pericolo pubblico.”
“Ti disgustiamo perché, come i tuoi parenti, noi ci interessiamo soltanto al sangue puro.”
Annuii. Rimanemmo un momento in silenzio, ascoltando solo il vento far tremare i vetri delle finestre e i nostri respiri, poi scesi dal banco con un saltello e mi diressi verso la porta.
“Io non mi aspetto nulla da te, Izzie. A me va bene così come sei” dichiarò quando ormai fui sulla soglia.
"E’ troppo tardi, Nott" ribattei gelida.


________________________________________________________
Grazie a chi ha messo la ff tra i preferiti e le seguite.
KissyKikka, non so come tu abbia fatto ma hai indovinato: il rapporto opportunistico verrà ripreso più avanti. Sono contentissima che ti sia piaciuta la scena della maschera! Spero che anche questo capitolo ti abbia soddisfatto! Un bacio:*
Meredith91, grazie grazie grazie per la recensione! Al prossimo capitolo:*

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Paloma