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Autore: zamby88    28/12/2009    6 recensioni
la guerra nel mondo magico è terminata, i mangiamorte sono finiti ad Azkaban e la vita può riprendere il suo corso. Hermione, Ron e Hary tornano ad Hogwards pe l'ultimo anno, ma cosa accadà quando scopriranno che anche l'algido biondino Draco Malfoy ha avuto la loro stessa idea? Cosa spinge Malfoy a frequentare un luogo dove tutti lo odiano, dove l'unica che non lo guarda con disprezzo è la mezzosangue Hermione Grenger?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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RITORNO A CASA

 “devo andare”dissi sottovoce guardandola, mi avvicinai a lei per baciarla, un soffice bacio su quelle labbra calde e rosse “devo andare mezzosangue” dissi nuovamente stando attento a non svegliarla. Svegliarsi, se solo lo avesse fatto, era davvero così difficile partire lasciandola lì “che mi hai fatto mezzosangue?” pensai stranito, la notte appena trascorsa mi aveva lasciato completamente impreparato, come mi sarei dovuto comportare con lei? Avevamo fatto sesso, anzi, probabilmente qualcosa di diverso, per la prima volta mi era importato qualcosa della ragazza che stava sotto di me, non cercavo di darle piacere affinché lei potesse lodarmi, considerarmi un “Dio del sesso”, con Hermione era stato completamente diverso, si era data a me in maniera totalmente naturale e io per una volta mi ero sentito libero. La guardai per l’ultima volta, chissà se l’avrei mai rivista, una morsa pressante si impadronì del mio stomaco, dolore? Io non posso provare dolore, io non posso amare, “allora perché non riesci a staccarti da lei?”. Lasciai il biglietto accanto a lei, mi girai e inizia a scappare. Sì, scappare, scappare da lei, da noi, da tutto quello che quella notte aveva rappresentato, avevo una paura fottuta di ciò che stava accadendo alla mia vita. Stavo andando incontro alla morte e non ero spaventato, conoscevo il luogo dove mi stavo dirigendo, giocavo in casa, conoscevo il nemico.

Arrivai in fretta al limitare della foresta proibita, “è ora” pensai accasciandomi al suolo, il fiato corto, le mani sudate, il battito accelerato. Stava per albeggiare e dovevo assolutamente agire o sarebbe stato troppo tardi. Pensai a Blaise, si sarebbe certamente arrabbiato, mi avrebbe dato dello stupido, dell’incosciente, “perdonami amico mio” dissi a bassa voce regalando quelle parole al vento. Dovevo andare dannazione, era mia madre, dovevo scoprire il modo per distruggere quel fottutissimo bastardo e tutti i suoi degni compari, tra cui mio padre. “Lucius” pensai, sarei mai stato in grado di ucciderlo? Sarei riuscito ad alzare la bacchetta contro mio padre? Avrei tanto voluto rispondere di sì, avrei voluto che nel mio cuore ci fosse solo odio per lui, odio per tutto quello che mi aveva fatto, “padre?”, lo era stato davvero? Era un padre un uomo che scaglia maledizioni senza perdono sul figlio? “Uomo?” è un uomo colui che assiste alla morte della moglie senza muovere un muscolo?. “NO” sbottai di rabbia, eppure non sapevo se sarei mai stato in grado di ucciderlo “codardo” dissi a me stesso.

Era ora, solo l’idea di ciò che stavo per fare mi dava la nausea “al diavolo tutto” sbottai slacciandomi il polsino della camicia, alzai la manica rivelando il marchio nero, un moto di stizza mi invase, presi la bacchetta e la appoggia sul marchio. Chiusi gli occhi per non vedere mentre pronunciavo a bassa voce l’incantesimo, un formicolio si propagò in tutto il braccio, iniziava a pulsare, tenni gli occhi chiusi “codardo” mi dissi nuovamente, la verità è che non volevo vedere quello che stavo facendo, non volevo vederlo mentre si muoveva, non volevo vedere il fascio di luce nera che si stava propagando attorno a me. Dovevo solo aspettare e sperare che qualche mangia morte avvistasse il segnale.

Erano già passati una trentina di minuti, le luci della scuola pian piano si stavano accendendo, probabilmente quegli orrendi elfi domestici stavano preparando la colazione. E nuovamente, nemmeno rendendomene conto tornai a pensare a lei, lei che mi guardava sognante, il suo corpo stretto al mio, la naturalezza di ogni nostro gesto….

“Nipote”, mi voltai di scatto ridestato dai miei sogni ad occhi aperti, bene qualcuno mi aveva trovato.

 

Mi girai sapendo perfettamente chi mi sarei trovato davanti, Bellatrix, mia zia se ne stava avvolta dalla nebbia in un angolo al limitare della foresta, il mantello nero svolazzante alle sue spalle, c’è solo un aggettivo utile a descriverla: pazza. Si, di tutti le stranezza della famiglia Black lei è quella che è uscita peggio, o meglio, dipende dai punti di vista.

“Vieni qui nipote” disse lei con la solita vocetta stridula, una morsa mi strinse lo stomaco, feci forza sui piedi per spingerli a camminare verso di lei, probabilmente se avessi resettato la mia mente il mio corpo non avrebbe atteso 2 secondi prima di darsela a gambe. Mi avvicinai a lei celando ogni possibile paura “Benarrivata zia, ti stavo aspettando” dissi sprezzante, lei mi guardò sorpresa “Draco, che ci fai a quest’ora nella foresta proibita, so che ti hanno convocato ma non è certamente oggi il giorno”. “Non potevo più aspettare” dissi fermandole sul nascere ogni possibile congettura, era la verità non potevo più aspettare, dovevo sapere cosa stesse succedendo. “E’ Vero che l’oscuro signore è tornato?” chiesi. “E’ vero” disse sorridendo estasiata, un sorriso mortale, che metteva paura. Era innamorata di lui, innamorata del potere, della follia “Avanti andiamo, tuo padre non sarà felice di vederti” aggiunge prendendomi per un braccio. “Mio padre non si fida di me?” chiesi ben conoscendo già la risposta “Lucius è uno stupido Draco, tu sei un Black, non potresti mai tradirci, per cosa poi, per qualche mezzosangue?” e ridacchiò gettando indietro la testa.

“mezzosangue, mezzosangue” pensai, che loro sapessero? No, impossibile, eppure….. un rivolo di sudore freddo mi corse lungo la schiena. Avrei desiderato chiederle altro, desideravo sedare i miei dubbi, ma non ce ne fu il tempo, con un sonoro BOP ci smaterializzamo.

Ero nella tana del lupo, riconoscevo l’odore acre di terra misto a sangue “Malfoy Manor” aveva detto mia zia, ebbene, eccoci tornati a casa mia. “Casa” pensai, beh, forse un tempo avrebbe potuto definirsi tale, ora non era altro che il quartier generale di questi quattro idioti mascherati.

Mi voltai sentendo alcune risate, eccoli lì, il padre di Teheodor Nott, il padre di Blaise e la dietro ecco pure il mio. “Figliolo” lo sentii dire “Che diamine ci fai tu qui?”, la voce tesa, se fossimo stati da soli probabilmente non avrebbe esitato a pestarmi per non aver ubbidito ai suoi ordini. “Sono venuto a conoscere le ultime novità signore” risposi, “Ansioso di ricominciare ragazzo?” ghignò Nott dando una bella pacca sulle spalle a mio padre “Vedi Lucius, l’hai cresciuto bene il tuo mocciosetto” aggiunse sempre ridendo. Il padre di Blaise continuava a guardarmi preoccupato, lui sapeva benissimo che stavo fingendo, doveva capire che mi trovavo in quel luogo con la smania di uccidere, ma la mia vittima designata non era certamente un babbano. “Draco l’Oscuro signore dev’essere avvertito che sei qui” disse Nott guardandomi dall’alto in basso “Come se la passa Theo?” chiese, sapeva benissimo che io e il figlio ci odiavamo fin dal primo anno, ma ammetterlo in quel momento non avrebbe certamente giocato a mio favore, dovevo tenermeli buoni tutti, ero lì per sapere cosa cazzo stesse succedendo. “Theo sta magnificamente signore” dissi atono.

Mio padre mi prese in disparte “Cosa cazzo sai venuto a fare” chiese spingendomi a forza contro il muro. “Padre dovevo sapere cosa stesse succedendo” risposi di getto, ed altrettanto velocemente uno schiaffo mi colpì in pieno viso, barcollai. “draco non capisci, il Signore Oscuro non si fida, io non mi fido di te, devi ubbidire agli ordini dannazione” ed un altro schiaffo mi raggiunse. Stare fermo, zitto, questa era l’unica cosa da fare in questi casi, quando mio padre partiva per la tangente non c’era nulla che potesse placarlo, si sarebbe fermato quando avesse voluto.

“Cosa credi, di essere ancora nelle sue grazie, ti chiederà una prova per la tua devozione”. Stava per colpirmi nuovamente quando il padre di Blaise venne  chiamarci. “L’Oscuro lo attende” disse solo, ci guardammo e io abbassai gli occhi.

Lucius si incamminò a passo spedito, io con lui, ma prima di sparire dietro la porta dove avrei incontrato Voldemort mi sentii afferrare, “Stai bene Draco?” mi chiese Zabini sottovoce guardandomi, non dovevo essere proprio un bello spettacolo, un livido stava comparendo sotto un occhio, un labbro spaccato, feci di sì col capo ed entrai, sentì solo che diceva a bassa voce “Lucius è un idiota”.

 

 

Il mio cuore inziò a battere all’impazzata, ok avevo paura e con questo? Più mi avvicinavo al luogo dove si trovava Voldemort più mi agitavo. Non lo vedevo dalla notte in cui aveva ucciso mia madre e solo al ricordo desideravo correre lì ad ammazzarlo, ma è impossibile, lo so benissimo. Mio padre si fermò e prese ad inginocchiarsi. Bastò una sua occhiata carica di disprezzo per farmi capire che dovevo agire come lui, “non fare cazzate” dicevano i suoi occhi puntati nei miei.

La stanza finale era piccola, carica di fumo e di drappi neri che impedivano alla luce del sole di penetrare dalle enormi vetrate gotiche, la luce era spenta e tutto era illuminato da candele che fluttuavano nell’aria.

“Vieni avanti Draco” disse una voce, la sua voce! “E’vivo” pensai e una rabbia folle mi invase. Cosa dovevo fare, alzarmi e dirigermi verso di lui o rimanere in ginocchio, mio padre colse la mia indecisione “striscia” disse a bassa voce.

Inorridì, ma mi piegai ugualmente sul pavimento e iniziai a muovermi, odiavo tutto ciò che stava succedendo, i mangiamorte adoravano L’Oscuro Signore come un Dio, lo veneravano come se si trattasse di non so quale santo, ma per me lui non era altro che un demonio.

“Fermati ora” disse Voldemort, mi bloccai e restando inginocchiato alzai il viso verso il nulla, non cera niente di umano in quella stanza, nessun cuore stava battendo oltre al mio, nessun respiro, il nulla, solo nebbia. Poi vidi due occhi, rossi come sangue apparire sfavillanti in tutto quel nero. Era lui, mi osservava in silenzio, sentivo sulla pelle il suo potere che strisciante cercava di carpire i miei segreti “chiudi la mente” disse una voce nella mia testa, la voce di mia madre, un ricordo sicuramente, Occlumanzia, lei mi aveva insegnato bene.

Lo sguardo di Voldemort non lasciava i miei occhi, si stava avvicinando e io sentivo la testa scoppiare, avevo male alle braccia, alla schiena, sapevo che se solo avesse voluto avrebbe potuto uccidermi.

Passavano i minuti e la mia forza di volontà stava venendo meno “chiudi la mente“ “Chiudi la mente” la voce di mia madre mi rimbombava nella testa sormontando il dolore fisico che provavo.

Caddi a terra ansimante, Voldemort aveva mollato la presa e si era ritirato nuovamente nell’ombra lasciandomi lì a terra ansimante e sconvolto.

Cercai di mettermi in piedi quando Lui iniziò a parlare.

“Draco mi ami?” chiese “Sì mio signore” risposi ansimando

“draco vuoi servirmi?”, lo guardai e risposi “Darei la mia vita per Voi mio Signore, non chiedo altro che servirvi”, ero disgustato dalle mie stesse parole.

“Ti credo” disse solo “Voglio una prova della tua sottomissione” aggiunse

“Quello che volete mio Signore”

“Draco, dammi un erede”

 

 

Ecco questo nuovo capitolo, spero che sia di vostro gradimento, come ben vedete Voldemort è tornato, ma ancora non sappiamo quali siano i suoi poteri ne se abbia ancora un corpo. Ringrazio tutti coloro che mi leggono e mi farebbe piacere avere qualche recensione in più, lo ammetto, sono un po’ demoralizzata, pensavo che scrivere 2 parole non fosse uno sforzo così grande, mi  vanno bene anche recensioni negative, ma almeno mi aiuterebbero a capire cosa devo migliorare e cosa invece va bene.

 

Ringrazio:

 

 barbarak [Contatta]

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Mi fa piacere sapere che la storia ti piaccia e come vedi questa parte è descritta dal punto di vista di draco, mi piace cambiare i vari narratori, trovo che sia utile per capire davvero quelle che sono le sensazioni dei personaggi. Grazie per tutto

 sam05 [Contatta]

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In questo capitolo si parla solo di draco, la reazione di hermione la potremo conoscere nei prossimi capitoli quando Draco tornerà ad Hogwards, però quella frase finale di voldemort “dammi un erede”……creerà non pochi problemi ai nostri 2 innamorati

 gio_dy [Contatta]

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Ciao bella, fortunatamente Draco nn è stato ucciso da nessuno, è riuscito a celare a voldemort le sue vere intenzioni, però fare la spia è un mestiere difficile!

 

  
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