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Autore: Wolf    28/06/2005    0 recensioni
...io e te siamo come il cielo e un prato verde. Prova ad immaginartelo, un prato verde, immenso da non vedere altro che l'orizzonte, bagnato da luccicare. Sopra cosa ci vedi? Non vedi un cielo azzurro? Così azzurro da non poterlo guardare troppo a lungo. Ed ogni, ogni filo d'erba sembra strappare un pezzettino di cielo ed assorbirlo in se, sembra accarezzare quel manto azzurro con estrema delicatezza. E il cielo, come un onda in procinto di cadere, sembra immergersi nel verde, sembra abbracciarlo...
Genere: Malinconico, Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'Autore: Probabilmente questa non è la scelta migliore, nè la più saggia. Ciò nonostante ho deciso di pubblicare questo scritto, anche se non corretto. Ho deciso che gli errori sono quelli stessi errori che ho commesso io nel valutare la mia storia con Esmeralda e per questa ragione veri, intensi come lo sono sembrati allora. Meglio raccontare allora. Per ciò che l'Amore ti fa trovare, nei giardini e nei fondali inesplorati di questo sentimento, per tutti i ricordi che preserviamo, con la forza e la consapevolezza di cercare di non perdere mai se stessi anche quando si è persi tra siepi e scogli ed onde...

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Ad Esmeralda. La luna splende su di te e se alzi lo sguardo la vedi.

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Oltre

Prologo

Mi chiamo Leonardo.

Leonardo...

E già solo dal mio nome s’intuisce bene quale tipo d’amore potrò narrare.

Un amore banale, scarno, vuoto... forte, distruttivo, ossessivo, tormentante.

Un semplice amore, come moltissimi altri ma che mi riguarda.

Non voglio commettere l'errore, qui, di dire quanto il mio amore sia speciale per l'unicità della donna che amo. Perchè so, so bene che cadrei nel banale.

Ma mi chiedo se posso farne a meno; se da qui alla fine riuscirò a mantenere un alto grado di sofisticatezza, d’originalità; se potrò evitare di fare il banale, come ogni uomo innamorato.

Sicuramente Dio solo sa quanto stupido sarei se avessi la pretesa di raccontare una storia d'amore con le sfumature che essa effettivamente produce nel momento stesso in cui la si vive, sulla pelle, nelle ossa. Ma comunque voglio raccontarla. Ed anzi non è una storia che voglio raccontare ma soltanto l'intrecciarsi di vite, di quelle coincidenze che hanno reso il mio amore così forte da resistere per 5 anni nonostante sia stato lontano da lei.

Lei. Lei si chiama Noemi. E sentite già quanto diverso suoni il SUO nome... dolce, travolgente, selvatico, curioso... in grado di farti innamorare solamente nel sentirlo...

Ed ecco che scendo nel banale. Ma non posso fare altro che questo. Raccontare di un tempo, di un posto, di un destino scritto nel nostro codice genetico; un destino che ci ha spinto a questo.

E così racconto...

 

  
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