Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Paloma    29/12/2009    1 recensioni
Draco/Nuovo Personaggio (Isobel Victoria Lovett)
"Io e l'amore non siamo compatibili, perché io e Draco lo siamo di più."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ko

Capitolo 7

Il giorno seguente mi diedi per malata e ne approfittai per gironzolare in Sala Comune fumando in santa pace, senza gli sguardi di disapprovazione dei soliti secchioni e le facce ammirate dei primini.
“Me ne offri una?”
Avevo detto in santa pace? Mi sbagliavo.
Ormai era un vizio non salutarci mai con un normalissimo ciao. Le richieste prima di tutto.
Alzai il braccio, che sbucò da sopra la poltrona, con il pacchetto di sigarette posto in bella mostra sul palmo della mano. Draco lo afferrò e poi se lo fece sparire in tasca.
“Dammelo, Draco” gli chiesi con un sospiro.
Si sedette nel divanetto di fronte e appoggiandosi allo schienale, aspirò dalla sigaretta, poi sbuffò il fumo verso l’alto, e riportò l’attenzione su di me.
“Cosa voleva Nott, ieri sera?” mi domandò.
Non volevo rispondere. Non volevo trovare qualcosa da ribattere, mentendo, nascondendo il tormento che provavo nel dovere sempre riflettere prima di dare una risposta soddisfacente alla mia dura coerenza.
Ero stanca. Stanca di dover mantenere su la solita freddezza. Stanca di non poter ridere quando mi andava. Stanca di essere com’ero diventata. Stanca di dovermene stare lì, seduta su quella poltrona, quando invece avrei voluto essere fra le sue braccia, al sicuro da me stessa. Volevo illudermi. Quelle semplici parole, dette Draco Malfoy, significavano per entrambi un marginale interessamento nei miei confronti… oppure no, ma volevo illudermi.
Mi alzai lentamente e con solo un passo giunsi davanti alle sue gambe. Lui sollevò il capo per guardarmi. Bastò solo che posasse, delicatamente, la sua mano bianca sulla mia e crollai ai suoi piedi. Crollai ai suoi piedi nel senso letterale. In ginocchio mi aggrappai ai suoi pantaloni e nascosi il viso fra il tessuto morbido. Piansi. Come quella notte del mio primo giorno di scuola, quando tutti erano a cena, ed io ai piedi del letto ridussi a brandelli le lenzuola, vomitando l’anima e le ultime lacrime della delusione che avevo provato nel trovarmi gomito a gomito con l’omologazione dei Serpeverde.
“Che ti prende?” mi domandò Draco vagamente allarmato, cercando sollevarmi.
Non ebbi la forza in petto di rispondere. I singhiozzi mi straziavano il respiro ed ogni tentativo di produrre una minima sillaba era solo un ulteriore sforzo vano. Riuscì a sollevare di poco la testa, quel tanto che bastava per guardarlo… avrei voluto non averlo mai fatto. La sua espressione mutò improvvisamente, e ciò che vidi nei suoi occhi, fu il riflesso di quello che lui aveva intravisto palesemente sul mio volto.
Nonostante fossi mia amica da diciassette anni, non conoscevo ancora il mio aspetto quando piangevo.
Dedussi però che non fosse dei migliori, data la sua reazione, che ora era visibilmente spaventata. Si inginocchiò a sua volta e afferrandomi per le spalle cercò di scuotermi, ma fu come muovere una bambola senza scheletro. Mi poggiò delicatamente la schiena contro il divanetto di velluto nero e mi spostò i capelli dagli occhi; poi si sfilò dalla tasca un fazzolettino di seta, facendo cadere il mio pacchetto di sigarette, e mi soffiò delicatamente il naso. Potevo di nuovo respirare e lo ringraziai mentalmente.
“Stai bene?”
Annuii, temendo che se avessi parlato, avrei di nuovo pianto.
“Ti porto da Madama Chips” disse con sospiro, alzandosi.
Lo fermai afferrandogli il braccio e rivolgendogli un occhiata inespressiva.
“D’accordo niente infermeria.”
Sempre sorreggendomi a lui, riuscii amettermi in piedi.
“Ci vediamo a cena” dissi alla fine debole e piatta.
“Sei sicura?”
Mi voltai e, badando a non cadere nuovamente, oltrepassai la porta del dormitorio femminile.

Camminavo non curante delle quattro intere tavolate che mi fissavano, e quando raggiunsi con calma il tavolo dei Serpeverde ormai nessuno faceva più caso a me... e al mio vestito palesemente inadatto a quella monotona cena.
“Sei forse impazzita?” mi sussurrò stranito Draco quando mi sedetti a fianco a lui, ma senza una nota di compiacimento nel guardare le mie gambe scoperte.
“E' solo una prova personale, Malfoy. Non ti immischiare.”
“Sei ridicola” commentò.
“Riserva pure i commenti gratuiti per te. Sino a prova contraria sono io quella svestita, non tu” ribattei gelida.
“Come vuoi, ma poi non venirti a lamentare se qualcuno ti da noia” rispose scocciato.
“Non temere, so il fatto mio.”
Sorrise appena.
Guardai con orrore il piatto di Goyle, seduto di fronte a me, riempirsi e trasbordare di cibo ad ogni nuova portata. Decisi che per quella volta avrei fatto a meno di mangiare.
Lanciai un occhiata a Draco, il tanto perché mi prestasse attenzione, e con un cenno del capo gli indicai il portone: Nott camminava mano per la mano con Pansy, ed entrambi ostentavano uno sprizzante sorrisino di compiacimento nell'accorgersi che tutti, compresi, me e Draco, li stavano fissando. Sedettero all'estremità del tavolo, rivolgendo di tanto in tanto occhiatine fugaci alle loro spalle.
Trattenni l'irrefrenabile voglia di lanciare loro il pasticcio di carne che Goyle stava avidamente ingurgitando.
Alla mia destra Draco ridacchiava. Cattivo segno: non ci trovava nulla di divertente.
“Andiamo” disse toccandomi appena il braccio.
Il suo sguardo non ammetteva repliche, e per quanto mi costasse ammetterlo, dopo l'episodio di quello stesso pomeriggio, mi seccava farlo infuriare rifiutando di alzarmi, perciò lo seguì fuori dalla Sala Grande.

“Sono disgustosi” sentenziò, dopo essersi seduto sul divano della nostra Sala Comune.
Credo si aspettasse che io ribattessi, ma preferì tacere.
“Il loro è solo uno stupido piano per far sì che noi due ci lasciamo” continuò allora incalzante.
“Perché noi stiamo insieme?” gli domandai sorpresa, e lievemente sarcastica.
“Non porto mai nel mio letto le stessa ragazza due volte. Dovresti saperlo, Lovett.”
“Non sono mai entrata nel tuo letto, Malfoy.”
“Leggi fra le righe, per una volta, e piantala di essere così...”
Si fermò. Lo guardai inespressiva.
“… così come sei” terminò poi, fissandomi.
“Dì solo un'altra parola, Draco, e Pansy e Nott avranno raggiunto il loro scopo.”
“E' una minaccia?”
“No, è solo un dato di fatto.”
Per un breve momento sembrò che avessi vinto io, poi però lui ripartì alla carica.
“Voglio sapere cosa è successo questa mattina.”
“Perché?”
“Perché, dopo esserti elegantemente sfogata sui miei pantaloni, per tua colpa ho dovuto gettarli.”
Era ormai definitivo: la mia maschera poteva andare in vacanza anche per quel giorno.
“Ti piace essere Draco Malfoy?”
“Assolutamente.”
“Mai hai provato il desiderio di essere... diverso?”
“Sarebbe una blasfemia.”
“Allora non possiamo discuterne. Tu non puoi capirmi.” Mi alzai.
“Puoi far finta di stare ancora insieme a me, se questo farà irritare la nuova coppietta, ma tienimi fuori.”
Avevo sperato che quelle fossero le mie ultime parole, ma non fu affatto così.
“Non andartene.”
Dovetti voltarmi e guardarlo di nuovo per essere sicura che avesse parlato, tanto era stato basso il tono della sua voce.
Respirai a fondo. Era giunto in momento di mettere in chiaro alcune cose.
Mi sedetti nuovamente, questa volta al suo fianco.
“Non mi importa di essere usata, dato che lo faccio anche io, e come vedi, infatti, non mi sono mai curata del fatto che tu vuoi soltanto scoparmi e sentirti scorrere l'adrenalina nel sangue quando mi tocchi... ma detesto essere presa in giro. Non mentirmi, Draco. Dimmi chiaramente se ciò che ci lega continuerà ad essere un semplice rapporto opportunistico, o se si evolverà in qualcos'altro. Ho bisogno di certezze, e per certezze non intendo la tua piena fiducia, o addirittura la tua fedeltà. Spiegami chiaramente, senza indugi, bugie o eleganti arricchimenti dialettici, che tu usi di solito per sviare domande inopportune, cosa hai intenzione di fare.”
Draco continuò a fissarmi, mantenendo l'espressione dura che assunta non appena avevo iniziato a parlare. Espressione che, di certo, non mi aveva impedito di esprimere tutto il mio disappunto di vivere una relazione, se così potevo definirla, nell'incertezza.
Sapevo bene cosa provavo per il ragazzo che avevo di fronte; sapevo bene cosa sarei e non sarei stata disposta a fare per lui, ma non conoscevo il suo pensiero.
Draco Malfoy era per me una persona a parte, in un universo alternativo, con una me diversa.
Il nostro mondo freddo, distaccato, cinico non ci apparteneva. Sapevo che mai l'avrebbe ammesso, ma quando stavamo insieme entrambi gettavamo la maschera che da sempre celava la nostra parte umana. Non che al di sotto fossimo completamente distinti dal solito modo, semplicemente che motivo avevamo di aborrire le persone, quando nessuno dei due voleva disprezzare l'altro? Quanti giri di parole. In verità era tutto molto più facile: io avevo trovato qualcuno a cui valesse la pena sorridere e con cui condividere la mia personalità. Il giudizio sulla società di Hogwarts non cambiava. Non che all'improvviso vedessi i miei coetanei sotto una luce diversa, continuavano a disgustarmi e il fatto di partecipare con Malfoy a questo più totale disprezzo, non faceva altro che alimentarlo maggiormente.
“Malfoy, non ti ho chiesto di sposarmi. Devi solo darmi una semplice spiegazione” gli dissi spazientita dal suo ostinato silenzio.
“Io non ti amo, Lovett... ma forse questo già lo sai. Non ti odio, né provo disgusto nei tuoi confronti … e scommetto che sai anche questo.”
Accennò un sorriso. Ricambiai.
“Se ti dicessi che non so cosa ci lega, ti mentirei, dato che entrambi sappiamo quanto ognuno di noi abbia sempre, per ogni cosa, un pensiero ben definito, ma che a volte faccia finta che non esista, mascherandolo dietro a un dubbio o a qualche finta ingenuità, per non doverlo affrontare. Perciò ti confesso che so cosa provo per te, ma definirlo semplicemente affetto sarebbe un eufemismo. Credo non abbiamo ancora inventato un vocabolo adatto per ciò che non mi permette di lasciarti andare.”
Era la frase più lunga che Draco Malfoy avesse mai pronunciato in tutta la sua vita.
“Perchè quel vestito?” mi domandò poi, per rompere il mio silenzio.
“Per un momento ho creduto che mi importasse il parere della gente.”
“E ti importa?”
Ripensai alla sensazione di assoluta indifferenza che provai verso la meraviglia di coloro che fissavano increduli me e il mio abito corto.
“No” risposi con un sorriso.
Mi rivolse uno sguardo strano, che mai gli avevo visto assumere. Era... divertito, giocoso, ma che nei suoi occhi ghiacciati non poté che diventare pericoloso. Mi sovrastò, lasciando che mi proteggessi sotto il suo corpo. Le sue labbra andarono a posarsi sul mio collo, e la sua lingua ne percorse il contorno.
“E il mio?... Ti interessa il mio parere, Isobel?” mi sussurrò con voce roba.
Rabbrividii. “Si...”
“Bene, allora sappi che questo...” una mano andò a sollevare il vestito sino al petto “... ti sta d'incanto.”

_____________________________________________________
KissyKikka, quando hai parlato del rapporto opportunistico, ero molto sorpresa, perchè poco prima avevo finito di scrivere la parte dove Izzie chiede una spiegazione! Ecco perchè ti ho detto che avevi indovinato ù.ù Al prossimo capitolo (che devo ancora scrivere, i precedenti 6 li avevo tutti già pronti!!) un bacio:*

Miss_Slyterin, ti ringrazio per la recensione (a cui sono sopravvissuta XD). Sono contenta che hai cambiato idea, e che tu abbia avuto la voglia di continuare a leggere la ff :) Comunque si sono fan di Grey's Anatomy e tutto ciò che hai scritto è vero, sia il nome della protagonista, sia la soluzione contro il suo problema sono ricavati da lì!E' un pozzo di idee quel film e lo amo, non solo per questo! *.* Al prossimo capitolo e (spero) alla tua prossima recensione lunghisssssssima!! un bacio:*

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Paloma