Ero arrabbiata con Jake.
Vagai per tutta la notte nella foresta, camminando nervosamente non sapendo cosa fare e dove andare.
Forse dovevo tornare indietro? Andare a chiedere scusa a Jake per la mia risposta un po' scontrosa? No non era il momento. Sapevo di aver ragione... e sapevo che anche lui l'avrebbe capito.
Per tutta la notte mi appostai dietro ad una roccia e mi sedetti pensando alle mille cose successe nella mia vita che l'avevano completamete stravolta.
Nulla era più come prima e io dovevo accettarlo. Sapevo solo di amare Jake, l'unica cosa rimasta intatta dentro di me.
In mezzo a questi pensieri la notte volò in fretta e la luce del sole iniziava ad illuminare tutta Forks. Non so precisamente che ore fossero ma avevo deciso di tornare a casa di Jake... dovevo chiedergli scusa.
Era la cosa giusta da fare.
Dopo essermi leggermente ricomposta e pulita dalle foglie secche mi alzai e iniziai a camminare per la foresta. Mi stavo preparando mentalmente il discorso da fare a Jacob appena l'avrei visto... magari stava dormendo ancora e potevo svegliarlo...
-Ciao Jacob... senti scusa...- no... forse non era il modo giusto per iniziare
-Amore scusami!- forse un po' meglio... ma troppo scontato...
Non riuscivo a trovare le parole giuste.
Continuavo a camminare ma effettivamente non sapevo in che direzione... a furia di vagare tutta la notte mi ero quasi persa! Cercai di aguzzare il fiuto e capire dove potesse trovarsi la riserva fino a quando non trovai un cartello fatto in legno con inciso sopra “riserva” e una lunga freccia dritta
-bene! ho trovato la strada!- era quella che portava direttamente all'ingresso della riserva... non ero mai stata da queste parti.
Uscii dal verde della foresta e mi ritrovai su una strada molto popolata. Mi guardai attorno e sicuramente erano tutti Quileute. A vedere i loro volti felici e sorridenti mi venne un'incredibile voglia di vedere il sorriso di Jacob.
Sapevo che l'unica cosa giusta da fare era tornare da lui e andare avanti con la nostra meravigliosa vita.
Mi poteva tenere chiusa in casa quanto voleva... ma volevo stare con lui.
Mentre camminavo sul marciapiede vidi dall'altra parte della strada un bar con una vetrina molto colorata. Mi soffermai a guardarlo e pensai che se non fossi stata un vampiro mi sarei fatta una bella colazione sostanziosa... proprio come quelle che fa Jacob!
In quel momento mi venne in mente un'idea straordinaria. Dato l'orario, sicuramente Jacob stava ancora dormendo, quindi decisi di entrare in quel bar prendergli una sana colazione e portargliela a letto! Sicuramente gli avrebbe fatto piacere... e sarebbe stato un incentivo per perdonarmi...
Stavo per attraversare la strada per arrivare al bar, quando improvvisamente vidi Jacob...
Stava camminando sul marciapiede opposto, ma la cosa sorprendente è che non era solo. Aveva accanto a lui una ragazza bionda, decisamente alta e bella...
Rimasi immobile in mezzo alla strada con le braccia a penzoloni sui fianchi. Chi era quella ragazza? e cosa ci faceva con Jacob?
Appena Jake e quella ragazze entrarono nel bar fuoi riportata alla realtà dal suono del clacson di una macchina... ero praticamente in mezzo alla corsia!
Mi spostai frettolosamente e corsi a nascondermi dietro il tronco di un albero.
Ansimavo... non so perchè ma ero tesa, nervosa e triste... chi era quella lì? Forse una sua parente...
No è troppo diversa da lui! Dovevo assolutamente scoprirlo!

JACOB POV

Mi trovai alle 9 precise davanti al bar con Nicole. Appena mi vide arrivare mi fece un sorriso e corse a salutarmi
“Ciao Jake!” io mi limitai a pronunciare un semplice ciao continuando a camminare verso l'entrata del bar. Appena varcai la soglia del bar sentii un clacson suonare... mi girai di scatto verso la vetrina per vedere cos'era successo ma non riuscii a vedere nulla...
Mi diressi verso la cameriera che ci fece accomodare ad un tavolino precisamente di fianco alla vetrina e ci portò due liste.
“Te cosa prendi? Quanto vorrei essere umana per mangiare ancora!” mi disse lei ridendo. Io la azzitti subito
“Allora... prima di tutto non siamo qui per una visita di cortesia... e due abbassa la voce!” lei abbassò il viso e non disse nulla
“Ciao ragazzi cosa vi porto?” chiese gentile la cameriera
“Per me un frullato... e per lei nulla” dissi io chiudendo la lista e porgendola alla ragazza che andò subito a preparare l'ordinazione
“Allora di cosa mi devi parlare?” mi chiese Nicole
“Senti il discorso è serio... dobbiamo assolutamente risolvere questa situazione... e anche in fretta...” dissi risoluto
“Ma di cosa stai parlando?” mi chiese Nicole perplessa
“Non fare finta di niente... so che tenterai in tutti i modi di riportarmi da te... ma non ci riuscirai...”
“Ma cosa stai dicendo Jake? Mi hano detto solo ieri che sei fidanzato...” disse lei ingenuamente. Non mi imbabolava... la conoscevo bene ormai...
“Appunto... io sto bene con Chloe e non ho la minima intenzione di farle del male...” dissi accusando una leggera tristezza per la sua lontanaza... come mi mancava
“Ah allora la vampiretta si chiama Chloe” mi rispose Nicole ridendo
“Non c'è da ridere..” risposi alquanto irritato. Sapevo che aveva frainteso tutto e che non si sarebbe arresa.
“No dai scusa stavo scherzando...” mi disse moderando la voce e posando le sue mani sulle mie al centro del tavolo.
Al momento rimasi immobile e lei continuò a dirmi
“Io sto solo cercando di capire se si può salvare qualcosa del nostro rapporto...” continuavo a guardarla perplesso
“Noi stavamo benissimo insieme... e tutto ad un tratto mi hai lasciata per una precisa ragione... ero diventata un vampiro...” la interruppi subito
“No... specifichiamo... sei te che te ne sei andata senza una ragione da quando sei diventata vampiro...”
“La ragione era semplice... non volevo farti del male... e da vampiro ancora inesperto avrei potuto fartene anche tanto”
Io rimasi in silenzio... non avevo mai pensato a questa prospettiva.
Lei strinse ancora di più le mie mani e mi venne quasi una morsa allo stomaco frutto di ricordi passati.
“Io so che non mi hai dimenticata....” mi disse lei... non sapevo cosa rispondere, ma quel discorso prendeva una brutta piega. Mi alzai dal tavolo e dissi
“Senti il passato è passato, il mio presente ora è ben diverso...” corsi verso l'uscita del bar e appena arrivato sul marciapiede lei mi fermò per un braccio. Mi girai di scatto e lei era lì davanti a me ferma a guardarmi.
“Ti dimostrerò che non mi hai dimenticata... che provi ancora qualcosa per me!” disse frettolosamente per poi tirarmi verso di lei.
Mi mise le braccia attorno al collo e in men che non si dica sentii le sue labbra incollate alle mie. Rimasi completamente paralizzato da questa sua reazione.
In quel momento fu un turbine di ricordi ed emozioni: ricordai quando eravamo piccoli, il nostro primo bacio, le nostre uscite da fidanzati, il momento in cui mi abbandonò e tutto ad un tratto solo un'immagine mi apparve davanti agli occhi.... Chloe.
Sentii un rumore provenire dall'altra parte della strada. Allontanai velocemente Nicole e mi girai...
Quello che temevo... Chloe era esattamente dall'altra parte della strada, ci guardava con gli occhi sbarrati e la bocca aperta.
Il mio cuore si frantumò... mi sentivo un mostro... cosa aveva fatto Chloe per meritarsi tutto questo? e chi ero io per farla soffrire in quel modo?
“Cosa succede Jake?” mi disse Nicole preoccupata
La spinsi via da me e corsi verso Chloe. Lei non mi aspettò e girandosi verso la foresta iniziò a correre.
La stavo inseguendo... non doveva scappare! dovevo spiegarle che era tutto un malinteso!
-Quanto sono stato scemo!!- mi ripetevo continuamente correndo dietro a Chloe
“Chloe per favore fermati!” urlai ma lei non accennava a rallentare il passo. Era veloce... anche troppo!
Mi impegnai ancora di più a riprendere il passo e quando fui a pochi metri da lei feci un balzo da terra e atterrai precisamente davanti a lei che senza rendersene conto in tempo si scontrò contro di me.
Cademmo entrambi a terra.
Lei si dimenava, voleva scappare ancora ma io mi posai sopra di lei e le fermai i polsi.
“Chloe ascoltami! Non è come pensi...” lei mi guardava impassibile... i suoi occhi sembravano quasi spenti... non avevano più quel colore dorato di sempre.
“Hai frainteso... lei non è niente per me... io amo te...” potevo dirle quello che voleva... non le faceva effetto.
“Ti prego di qualcosa! rispondimi!” la supplicai con la voce tremante.
Lasciai leggermente la presa nella speranza che non mi scappasse via... lei si alzò in un attimo e rimase in silenzio davanti a me.
Improvvisamente dietro di me apparve Nicole che correndo ci aveva raggiunti
“Jake... tutto bene?” mi chiese... io completamente irato urlai
“Vattene Nicole.... vattene!” anche lei rimase immobile. Chloe la guardava sorpresa e con uno sguardo crudele.
“Ti prego Chloe...” le dissi avvicinandomi a lei con le braccia tese.
Lei arretrò di qualche passo... ma non parlava.
“Non farmi questo Chloe...” dissi con le lacrime agli occhi... il mio orgoglio maschile era completamente scomparso. Ora l'unica cosa che mi importava era fare ritornare Chloe da me, dimostrargli che l'amavo e che non potevo vivere senza di lei.
“Vai via...” pronunciò solamente queste due parole a bassa voce... sgranai gli occhi. Quella scena l'avevo già... era il mio sogno.
“Cosa dici Chloe?” la mia voce si spezzò da un singhiozzo
“Vai via...” continuava a ripetere questa frase alzando leggermente il tono della voce.
Non volevo arrendermi... mi avvicinai ancora a lei ma Chloe continuava ad arretrare...
“Quel poco che era rimasto del mio cuore tu l'hai distrutto... Non ti voglio più vedere...” mi disse a testa bassa.
Mi mancava il fiato... respiravo affannato e desideroso di ossigeno che mi tagliava la gola ad ogni respiro come una lama affilata. Mi bruciava... la mia vista era completamente offuscata dalle lacrime.
Chloe alzò leggermente il volto guardandomi
“Questa è l'ultima volta che mi vedrai...” la vidi avere quasi una convulsione... poi notai una cosa...
Dai suoi occhi prima completamente asciutti ora stava cadendo una luce brillante che splendeva come un diamante...
Era una lacrima.
Chloe si voltò... e iniziò a correre...
Non avevo più le forze per rincorrerla, mi accasciai a terra sbattendo i pugni sulla terra densa di umidità.
Vedevo da dietro quella figura, così fragile e vulnerabile che la mia stupidità aveva contribuito a spezzare.
Il mio amore... il mio unico amore... stava scappando da me, scappava dalla fonte del suo dolore.
Fu in quel preciso istante che il mio cuore di spezzò... persi il mio punto di riferimento... persi la donna della mia vita, persi la ragione di vivere.




FINE




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Nota dell'autrice: Questo era l'ultimo capitolo della storia. Non disperate, ci sarà un continuo che è già bello che pronto da postare!
Nel frattempo vorrei ringraziare sinceramente tutte le persone che hanno seguito la mia FF e che hanno lasciato delle recensioni.
Grazie, grazie mille.
Vi aspetto numerosi anche nel continuo!
_Claud_