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Autore: Adsa    29/12/2009    10 recensioni
Essere ciò che gli altri vogliono che tu sia è facile. Il difficile è essere veramente se stessi...
Un Harry Potter che si ritrova nel cuore del covo dei mangiamorte, tra vampiri e licantropi. Scopre il vero volto di colui-che-non-deve-essere-nominato, e scopre una parte di se che non conosceva ma che cercava da tempo di uscire in superficie.
[Harry/Tom] [Maltrattamento di Ginny Weasley]
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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I personaggi della saga di Harry Potter non mi appartengono, sono proprietà di JK Rowling e di chi ne detiene i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Without Mask: Togliersi la Maschera - Capitolo 3 - Istanti

A Regina Oscura, l'unica che ha recensito il capitolo precedente. Grazie.

- Essere ciò che gli altri vogliono che tu sia è facile... -
- Il difficile è essere veramente se stessi. -


Era notte fonda, si trovavano nel seminterrato. Le finestre, feritoie un po' troppo grandi, illuminavano sporadicamente il corridoio che stavano percorrendo. Sopra al rumore dei loro passi, solo le loro voci si distinguevano, maschili, una infervorata, una seccata.
- Non possiamo lasciarlo tra quegli umani! -
-.Non è uno di noi! Perché dovrebbe importarcene qualcosa? -
- Ci ha salvato la vita! E ci ha liberato! Cosa c'è di più importante di un debito da saldare? -
L'altro non rispose, il silenzio perdurò per mezzo minuto, poi il rumore dei passi cessò.
- Non appartiene al branco, eh? È questo, Jas, il problema? Non è un mostro come lo siamo noi? -
Il silenzio dell'altro continuò.
- Non ci credo... Eppure l'hai visto! Hai visto quello che ha fatto, quello che avrebbe potuto fare, e che non ha fatto! -
- È proprio perché l'ho visto che non posso accettare che sia considerato parte del branco! Non riesce a controllare nemmeno il suo potere! Come potrebbe controllare un intero branco? Come potrebbe se non ha ucciso neanche... ? - Venne interrotto bruscamente dall'altro senza riuscire a finire la frase.
- Jason, è questo il tuo problema? Non l'ha ucciso. Ok, e allora? Vuoi forse un altro pazzo sanguinario come Greyback? Non ti è bastato quello che ci ha fatto passare lui? -
Ancora silenzio.
- Non mi dire... A te piaceva, vero? A te lui piaceva. - riprese a camminare. - Eppure credevo che fossi già abbastanza nei guai così, non credevo volessi lasciare il branco. Noi siamo con lui, lo sai. -
L'altro gli corse dietro. - Michael, aspetta! Tu stai con quello? Come lo sopporti? È mostruoso! -
- Nello stesso modo in cui tu sopporti di vedere i tuoi compagni sbranati senza muovere un dito, e ne godi. -
I passi si fermarono, il rumore di una porta di ferro che si apre cigolando sui cardini. Un singhiozzo sorpreso dalla stanza dietro la porta, e un sussurro rassicurante. E la porta venne chiusa sbattendola.


In un altro luogo, in un altro tempo, quello stesso giorno, Severus Piton si trovava nell'ufficio del preside Albus Silente.
- Severus, cos'è successo a Harry? -
- Non lo so, preside, non lo so. Quando lo vidi, due mesi fa, era così com'è ora... -
- Sai cosa può essere successo? -
- No, non so cosa l'Oscuro Signore possa avergli fatto.-
Silente prese un grosso tomo appoggiato vicino a lui, lo aprì alla pagina segnata dal segnalibro, lo girò verso Severus. - Può essere? - chiese, poggiando una mano dove l'altro avrebbe dovuto iniziare a leggere. “...cercano un padrone, qualcuno a cui sottomettersi, affidandogli la propria anima, il proprio corpo, il proprio cuore e la propria mente. È l'unico modo che hanno per controllare l'enorme potere che deriva da ciò che sono. In qualsiasi situazione mostrano totale sottomissione al loro padrone, ma possono spezzare quel legame quando più li aggrada, ciò avviene solitamente quando hanno raggiunto un pieno controllo dei loro poteri. Assorbono le capacit-”
Non lesse di più che Silente chiuse il libro impedendogli di continuare. - Non lo so. - rispose allo sguardo interrogativo del preside.
- Può essere? - ripeté lui la domanda.
- Non lo so. Può essere. - E invece lo sapeva, soltanto non voleva pensare cosa ciò potesse significare, non voleva saperlo.


Harry era nella propria sala comune, osservava il fuoco seduto sul tappeto davanti al caminetto. Aveva circondato le gambe con le braccia e il mento poggiato sulle ginocchia.
Hermione era alcuni passi dietro di lui, convinta di non aver fatto alcun rumore. Fu immediatamente smentita da Harry che, senza muoversi, le chiese: - Cosa c'è? -
- Sei tornato da una settimana e non ti sei mai mosso da qui: non hai frequentato nessuna lezione, non sei mai sceso in sala grande, e quasi non parli. Cosa ti è successo in questi mesi, Harry? Cosa ti ha fatto cambiare così? -
- Niente che tu voglia sapere. - rispose lui.
- E la tua bacchetta? Dov'è la tua bacchetta? - si avvicina cercando di avere una reazione maggiore rispetto a quell'apatia.
- Non ne ho bisogno, non mi interessa. - si alzò con un movimento fluido guardò Hermione e si avvicinò ad una finestra, appoggiando la fronte al vetro e guardando fuori, l'oscurità della notte ammantava il paesaggio.
Hermione lo seguì, e prima che potesse poggiargli una mano sulla spalla, lui la fermò. - Non toccarmi. - Le disse. Si infilò una mano in tasca, estraendone una delle fiale che aveva con sé, era quella col liquido trasparente. La strinse nella mano e la rinfilò in tasca.
- Cos'è? - chiese lei, osservandolo.
- L'unica cosa che mi permetterà di non impazzire. -
- Cos'è? - chiese ancora, aggrottando le sopracciglia.
- L'antidoto alla pozione. -
- Pozione? - chiese. Poi si ricordò della pozione che Voldemort gli aveva fatto bere. - Non ha mantenuto la sua parola! -
- L'ha mantenuta, ma prendere l'antidoto una volta sola non è bastato. E neanche due o tre. Dovrò prenderlo ancora per un po', ma non ne ho con me, oltre questo. -
- Il professor Piton potrebbe preparartelo! - disse lei, entusiasta della sua proposta.
- No, Piton non ne è capace. E in più non conosco gli ingredienti. -
- Ma allora...? -
- Allora dovrò sperare che i ragazzi facciano in tempo. - concluse con un sorriso amaro.



Note della storia:
Vi ringrazio per l'esorbitante numero di recensioni ricevute...
Però vi perdono, visto che a Natale si è tutti più buoni.
Voglio almeno DUE recensioni, e se me ne date TRE sarò più veloce che posso.
Ora, ringrazio ancora Regina Oscura, e rispondo alla sua, unica, recensione del capitolo precedente.
Regina Oscura: Quanto tempo è passato? Un po'... Ecco, una si sa cosa contiene, e le altre? Chissà... Tranquilla, qualsiasi vampiro ci sia in questa storia non sarà imparentato con uno Svaroski (per quanto a me possa piacere la saga di Twilight, quelli non sono vampiri, almeno non sono vampiri come li intendo io), grazie per gli auguri, ne approfitto per augurarti un buon 2010. Baci, xev.

Buon anno nuovo, gente! E recensite!
alla prossima, xev

Ma prima di dirci addio, cantate con me!
"Oooh, jingle bells, jingle bells, jingle all the way, tutto 'l dì, oh che bell, montar di Malfoy l'uccell." [Harry, in 'Jingle Bells']
  
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