Salve a
tutti! ^__^
Eccomi di
ritorno con la seconda parte di questo lungo capitolo dedicato ai nostri cattivi
preferiti!
Dunque,
scusate se vi faccio sospirare per ogni aggiornamento, ma il pc mi ha dato
ancora noie! In più non ho trascorso le festività a casa mia, quindi non sono
proprio riuscita a mettere dito sulla tastiera! Scusate! E permettetemi, anche
se tardivi, di farvi:
TANTISSIMI AUGURI DI BUON NATALE!!!
^^
E
TANTISSIMI AUGURI DI BUON
ANNO!!!
BUONA FINE E BUON PRINCIPIO A
TUTTI!
^_____^
(Per
questi sono ancora in tempo!!! Sto migliorando!) Sapere che continuate a
seguirmi è il regalo più bello!!! Grazie, grazie, grazie!
Per
ricambiare, lasciate che faccia un annuncio: in questi ultimi giorni di forzata
inattività (Causa pc, ma anche causa festività natalizie in trasferta!) madame
l’ispirazione è venuta a farmi visita! ^__^ Risultato? Questa fic avrà un
piccolo seguito! In realtà, più che un seguito, si tratta di una serie di
capitoli (Al momento ce ne sono tre!) che riguarderanno alcuni degli eventi
antecedenti la fic stessa! Una sorta di: “dieci anni
prima”!
Spero che
la cosa possa in qualche modo farvi piacere (Mettete via quei lanciafiamme che
ho la pelle delicata! ^___^) e dimostrare quanto vi sia riconoscente per il
sostegno!
Ma bando
alle chiacchiere!
Come sempre
ringrazio di cuore le persone che hanno letto lo scorso capitolo. Un grazie
speciale va a chi ha avuto la bontà di lasciarmi le sue opinioni in merito! Le
risposte le troverete nell’apposito siparietto finale!
Ringrazio
anche le persone che hanno aggiunto questa storia tra le preferite, le seguite e
chi ha messo la sottoscritta tra gli autori preferiti! Troppo buoni!
Grazie!
Buona
lettura a tutti!
ALLORA: I PERSONAGGI DI QUESTA FANFICTION NON MI
APPARTENGONO! IO NON GUADAGNO UN SOLDO DALLA STESURA DI QUESTA STORIELLA! SONO,
INOLTRE, PERSONAGGI ASSOLUTAMENTE INVENTATI! RICORDO CHE
CAP. 10 TRAMANDO ALL’OMBRA… DEI
CORRIDOI! (Parte 2)
Forse non era ancora giunto il momento
che lo spirito del compianto Re venisse a liberarli
tutti.
Marik, al
sicuro dietro la provvidenziale colonna, osservò la “strana coppia” sfilargli
accanto, senza accorgersi di lui.
No.
Decisamente
no.
Gli dei
avevano fatto un gran dono agli uomini, concedendo loro il Nilo, i datteri e la
brillante invenzione delle colonne… ma, almeno per il momento, non sembravano
intenzionati a rimandare fra i vivi sovrani estinti per far strage di
regine-ex-mogli-crudeli con annesso parentado!
Perché il
parentado non andava dimenticato!
O, per lo
meno, concluse filosoficamente il giovane servo, era lui che ti impediva di
dimenticarlo!
I suoi
occhi indugiarono sulla pseudo-mummia sbilenca e sul suo patetico seguito fino a
che entrambi non furono spariti oltre il portale da cui era emerso lui stesso
pochi attimi prima.
Pensava di
aver, infine, compreso la reale identità dei due… e ciò non gli fornì alcun
conforto!
Anzi!
Se mai
avesse nutrito speranze su un più lungimirante operato della futura generazione
di governanti, ora aveva una ragione di più per afferrare quelle striminzite
aspettative, dotarle di una buona dose di zavorra e gettarle infondo al limo del
grande fiume!
Avrebbero
fatto più compagnia ai pesci che al suo cuore già così
pesante!
Aveva
sentito dire che la regale Tonta-m-TEA-m non fosse uscita completamente illesa
dal crollo del soffitto della sala del trono, ma non aveva più avuto occasione
di verificare personalmente.
Lui, dal
canto suo, quando i primi calcinacci erano piovuti giù dal cielo, non era di
certo rimasto a guardare!
Era
riuscito a svignarsela senza intoppi dalla stanza. Dopo, nella confusione
generale che era seguita all’incidente, i suoi servigi non erano
stati più richiesti né dalla Regina né dalla figlia. Le due avevano avuto
maggiore bisogno dell’intervento dei medici reali, a quanto gli era stato
riferito da una guardia particolarmente annoiata.
Quindi non
aveva di che meravigliarsi, se non aveva riconosciuto all’istante la realissima
Tonta nell’essere bendato dalla testa ai piedi che gli si era parato
dinnanzi!
Sorprendente quanto ella, che mai aveva
dimostrato di avere alcunché in comune con il defunto genitore, in quel preciso
istante gli fosse parsa la sua mummia rediviva!
Straordinario, Ra
benedetto!
La
principessa somigliava più alla mummia del Faraone che al Faraone
stesso!
Prodigi
degli imbalsamatori?
Non sapeva
che pensare.
Anche la
riconoscibilissima voce della principessa… la sua ugola d’oro, capace di far franare i
tetti, era nota in tutto l’Alto e Basso Egitto… gli era risultata sconosciuta a
causa delle bende che le avvolgevano premurosamente la
bocca.
Non sapeva
se la fanciulla avesse effettivamente riportato danni alle regali fauci, nessuno
gli aveva riferito quel particolare, ma non si sarebbe stupito, se qualche
medico avesse colto al volo l’occasione per arrotolarle tre metri di lino
intorno alle reali mascelle, ostruendo così la naturale valvola di sfogo di quel
corno da battaglia che si ritrovava al posto della gola!
Dopo tutto,
se era vero che la missione di ogni buon medico era quella di alleviare le
sofferenze dei propri pazienti, così facendo quella brava persona avrebbe potuto
arrecare sollievo ad un Palazzo intero, dintorni compresi!
Levando
agli dei un silenzioso ringraziamento per aver concesso all’umanità di godere
dei servigi di quel medico coscienzioso, Marik fece per scivolare via dal suo
rifugio improvvisato, deciso a ritornare al suo poverissimo giaciglio, quando un
suono orribile e gracchiante lo gelò sul posto!
-Hai finito
di tediarmi con la tua stupidissima ed inutile
balbuzie!!!???-
Difficile
non indovinare chi fosse l’artefice di quell’ululato!
Che si
fossero allentate le bende? Si chiese il giovane servitore, mentre cercava di
quietare i battiti furiosi del suo cuore… e arrivando alla conclusione che non
avrebbe potuto, comunque, porre rimedio ai brividi gelidi che si divertivano a
salire e ridiscendere lungo la sua spina dorsale!
-Ma… ma…
TEA… i… io… t… ti vogl… io… sposare!!!-
Il
flebilissimo balbettio gli giunse così esitante ed indistinto che, se non fosse
stato per la prevedibilità della risposta, non sarebbe stato pronto a
scommettere di avere inteso bene!
Come pure
non avrebbe potuto essere certo dell’identità del possessore di quella vocina
sottile e tremula!
Invece…
Invece,
poiché il ritornello: “Ma, Tea, io ti voglio sposare!” sembrava essere la sola
frase mai proferita da quelle labbra, il servitore capì al volo quale fosse lo
sfortunato interlocutore della principessa-mummia!
BAKURA-mon:
destinato dagli dei… ma soprattutto, secondo la modestissima opinione di Marik,
da Colei-che-scassa-i-sacri-vasi-canopi in perfetto accordo con la volontà del
riverito Pegasus… a divenire principe consorte della divina Tonta-m-TEA-m, e
quindi futuro Faraone d’Egitto!
Il ragazzo
sospirò piano.
Se il
principe Athem era uno smidollato, il principe BAKURA non era altro che un pugno
di limo umidiccio!
Un esiguo
grumetto di fanghiglia fatto su misura per il pugnetto malefico della regina
REBECCA-men!
Non c’era
da meravigliarsi che
Data la
personalità non pervenuta, la spina dorsale inesistente, e l’insana passione per
la sorellastra che ottenebrava quelle due cellule celebrali che, forse, potevano
ancora funzionargli, non avrebbe mai potuto essere altro che un re fantoccio
nelle loro mani rapaci!
Quei due
avrebbero continuato a governare a tutti gli effetti per
sempre!
Oh, Ra! Non
c’era davvero più speranze!
Né per lui,
né per l’Egitto!
-RAZZA DI
SCIMUNITOOOO!!! MA LO VUOI CAPIRE CHE : SONOOOOOOOOOOOO IOOOOOOOOOOOO CHE
NOOOOOOOOOOOOOOON TI VOGLIOOOOOOOOOOOOOO
SPOSAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!?????-
Il
corridoio risuonò del limpido acuto della ragazza, che dilagò da cantuccio a
cantuccio, propagandosi per il palazzo come un’ondata di piena!
Ogni
anfratto, ogni nicchia, ogni nascosto angolino risuonò gaiamente di un coro di
echi spettrali e inquietanti!
Le colonne
tremarono.
Una
lucerna, fortunatamente spenta, si incrinò e si ruppe, i suoi miseri resti
piovvero a terra come una manciata di sabbia.
E
poi…
Un cane del
deserto, tra le dune roventi, ululò.
Un airone,
tra i giunchi palustri, cantò.
Un
coccodrillo sacro, a mollo nella sua vaschetta, sbadigliò.
In
lontananza, perso in qualche sperduto anfratto del labirintico Palazzo, qualcosa
di metallo pesante… come una grossa testa di Anubi d’oro massiccio,
inspiegabilmente a zonzo per i
corridoi, che fosse andata a sbattere contro qualcosa di particolarmente
massiccio… rimbombò.
Un latrato
sinistro, in risposta a quel grido selvaggio, dalla suddetta testa si
levò.
In tutto
quel manifestarsi di segni inquietanti, portatori di sventura, Marik, le
orecchie tappate alla meno peggio, si disse oziosamente, che si: le bende
dovevano essersi allentate per davvero!
Ora non
avrebbe più corso il rischio di confondere quella voce con quella di qualcun
altro!
Mortale,
immortale o già morto!!!
Gli dei non
avrebbero potuto dispensare due volte una simile maledizione, ergo: non poteva
esserci al mondo un solo altro essere umano dotato di quel timbro nefasto e di
quell’estensione vocale tonante!
Per quanto
concerneva gli dei, poi, il servitore non ne aveva mai sentito parlare uno, ma
era assolutamente certo che una dea dovesse essere dotata di una voce dolce e
armoniosa, anche la più autoritaria! Era sicuro che perfino la dea leonessa,
Insomma:
niente a che vedere con quello strazio!
Infine, per
quel che concerneva la sua prima supposizione… la voce spettrale proveniente dal
Nun… anche se, ad essere onesti, non c’era andato poi così lontano, e il
bendaggio aveva solo che avallato la sua congettura, ad udire quel latrato
insopportabile in tutto il suo splendore, libero da bendaggi ed ostacoli, ora
comprendeva che neanche la più dannata delle anime, avrebbe potuto fare tutto
quel baccano!
Senza
contare che un’anima dannata, mezza affogata nelle acque del Nun, doveva avere
problemi più stringenti dello sposare o meno un principe
imbelle!
Era la
storia della vita di quei due!
Da che
aveva smesso il regale pannolino ed una raggiante REBECCA-men e un più
imbellettato che
Lungi
dall’essere felice per il suo futuro destino di sovrano, il ragazzino aveva
subito trovato meravigliosa la notizia del suo matrimonio con la sorellastra già
allora bisbetica ed insopportabile! Nonché solita tirargli i capelli,
nascondergli le cavallette nel letto, per non parlare della volta in cui gli
aveva legato un capitello ai piedi e aveva provato ad affogarlo nel
Nilo!
Solo il
pronto intervento del riverito Pegasus… che si era tuffato nel Nilo di persona,
cacciando urletti isterici e finendo quasi con l’annegare sulla riva, attirando
così, l’attenzione delle guardie che avevano salvato entrambi… aveva scongiurato
la tragedia!
Nonostante
queste palesi manifestazioni di malevolenza, però, il principe non si era dato
per vinto! Anzi! Dal suo punto di vista, più grosso era il dispetto di TEA,
maggiore era in realtà l’amore che celava!
Per questo
aveva continuato a seguirla, sopportando i dispetti quasi mortali e ripetendole
sempre la celeberrima frase: “Ma TEA, io ti voglio
sposare!!!”.
Inutile
dire che la perseveranza di BAKURA-mon non aveva avuto risultati apprezzabili,
se non quello di farlo divenire lo zimbello del Palazzo e di incattivire ancora
di più la sua presunta futura sposa!
Più il
principino le diceva di volerla sposare, più Tonta gli rispondeva male, urlando,
strepitando e lanciandogli contro oggetti vari ed eventuali, ma sempre
innegabilmente contundenti!
L’aumentare dei lividi, però, non l’aveva
scoraggiato, tanto che la sovrana aveva quasi temuto che il marmocchio fosse
dotato di una determinazione insospettabile e pericolosa!
Questo
almeno fino al giorno in cui, la principessa reale aveva risposto in modo
diverso alla sua affermazione! Non più il solito: “Non ti voglio sposare!!!”
Urlato a squarciagola, spacca-timpani, e
scassa-tutto-il-resto!
Il “Non ti
voglio sposare!!!” era stato infatti accompagnato da un: “Io voglio sposare
Athem!” che aveva fatto venire un travaso di bile alla Regina madre, aveva fatto
andare di traverso al riverito Pegasus il dattero che stava mangiando, e aveva
spezzato il cuore del principino. Da allora, per quanto non avesse mai smesso di
perseguitare la sorellastra, incrollabile nel suo amore, la voce di BAKURA si
era fatta sottile e balbettante. Proprio come il suo
carattere!!!
Come la
principessa si fosse infatuata del più giovane dei figli del vecchio Faraone,
questo restava un mistero a cui nessuno aveva saputo dare una risposta!
Fatto sta
che, mentre REBECCA-men cercava letteralmente di insabbiare la cotta della
figlia… e perché no, anche l’oggetto stesso del suo amore… il principe si era
fatto sempre più insulso e scialbo!
E non era
neanche un duellante apprezzabile!
Se non
fosse stato per il palese e spudorato favore di Regina e consigliere,
probabilmente il ragazzo sarebbe già stato sconfitto al
Gioco!
Un mugugno
proveniente dal giardino strappò l’ennesimo sospiro al giovane
servitore.
-Ma… ma…
io… TEA…i… io ti v…voglio… sp…-
-E IO
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! IO VOGLIO SPOSARE ATHEM!!! IO SPOSO SOOOOOLOOOOO
ATHEM!!! ATHEM!!! ATHEM!!! ATHEM!!!-
Appunto!
Marik fece
per sgattaiolare via, quando una strana idea, indefinibile, ma pressante, lo
bloccò sul posto, spingendolo a ritornare sui suoi passi.
Attento a
non farsi vedere, sgusciò silenziosamente oltre il
portale.
Quatto,
quatto, confidando, se non nella sua sorte infida, almeno sul fatto che i due
principi fossero troppo presi a discutere per accorgersi di altro, tornò a
sdraiarsi tra i giunchi che gli avevano dato riparo poco
prima.
La scena,
vista così da vicino era, se possibile, ancora più
patetica.
La
principessa reale Tonta-m-TEA-m se ne stava, a discapito di lividi e contusioni,
dritta come una colonna… di cui, per altro, possedeva anche le forme e il
portamento… torreggiando con la sua scarsa altezza sul
fratellastro.
Benché il
principe fosse più alto di lei, la sua postura ingobbita e il suo fare
farfugliante lo facevano apparire un affarino da poco, soprattutto se paragonato
alla gelida, crudele, determinazione con cui la ragazza lo stava
affrontando.
O forse,
sarebbe stato più appropriato dire: umiliando!
Ecco,
quella che gli stava infliggendo con tanta convinzione, quasi la stessa con cui
il suo spasimante indesiderato la corteggiava, era un’autentica, mastodontica
umiliazione!
Eppure,
sembrava che a quel poveretto la cosa non importasse.
Se ne stava
lì davanti a farsi sbranare da lei, come una vittima sacrificale che si fosse
immolata spontaneamente sull’altare di un bellissima dea della
guerra!
Fermo
restando il fatto che, se da un lato la principessa, come figlia del Faraone,
potesse vantare un’ascendenza divina, dall’altro era innegabile come fosse tutto
fuorché bellissima!
Marik
studiò attentamente la figura della prossima regina
d’Egitto.
Per una
qualche ragione che non riusciva a spiegarsi, lui aveva sempre riscosso una
certa ammirazione tra la popolazione femminile del Palazzo. Certo, almeno tra
quella di più umile lignaggio.
Nonostante
questo gli sguardi maliziosi, le occhiate allusive e le risatine che le ancelle
gli indirizzavano non lo avevano mai lusingato particolarmente. Le considerava
una seccatura, in tutta onestà, e forse era per questo che non era solito
soffermarsi su quelle che avrebbero dovuto essere le virtù di una bella
donna.
Ciononostante, benché non si ritenesse un
esperto di beltà femminile, fissando la mummietta deambulante, giunse alla
conclusione che ella non possedeva quelle doti che avrebbero potuto giustificare
l’attaccamento masochistico del suo bistrattato
fratellastro.
Per essere
una ragazza, innanzitutto, era singolarmente ossuta! Anche se il bendaggio dava
al momento l’illusione che fosse dotata di un seno appena più accentuato del
solito, per l’appunto questo era: un cumulo di bende!
Non era
neanche femminile ed aggraziata!
Indossava
gioielli costosi e abiti preziosi, ma li portava così come li avrebbe portati un
fusto di palma!
Sulla voce
si era già dilungato a sufficienza!
Quanto al
viso… sarebbe stato anche grazioso, se non fosse stato perennemente deformato da
una smorfia petulante ed altezzosa!
No, proprio
non riusciva a giustificare l’attrazione di BAKURA-mon.
-Ma… ma
perché, TEA? Che ha l… lui che i… io non ho?- Pigolò l’infelice innamorato,
facendo alzare gli occhi al cielo al ragazzo.
Di sicuro non hai la dignità! Gli
avrebbe voluto dire, quasi giustificando lo scoppio di indignazione che fece
gonfiare le vene del collo, almeno quelle visibili tra le bende, della
principessa.
-CHE COS’HA
ATHEM PIÙ DI TEEEEE???!!! CHE COS’HA ATHEM CHE TUUUUU NON
HAI???!!!-
Per un
attimo Marik temette di vedere gli occhi della principessa schizzar via dalle
orbite! TEA mosse due passi in direzione dell’altro, le mani sui fianchi che non
aveva, e avvicinò il viso semi-bendato fino a piantare i suoi occhi spiritati in
quelli del principe.
Quindi si
tolse definitivamente dalla bocca le bende, che si, in effetti si erano
allentate per davvero, e urlò:
-TUTTO!!!!!
ATHEM HA TUTTO!!!!! TUTTO!!!!! TUTTO!!!!!
TUTTOOOOOOOOOO!!!!!-
L’urlo
belluino fece accapponare la pelle di Marik, levare in volo uno stormo di
uccelli d’acqua e crollare rovinosamente a terra BAKURA-mon,
sconvolto!
Soddisfatta, la principessa afferrò le
sue bende cadenti e rientrò, il naso sollevato così in alto che probabilmente
avrebbe centrato la prima colonna che le si sarebbe parata davanti, lasciando il
principe accartocciato a terra nella sabbia a lottare con i singhiozzi che non
vedevano l’ora di uscire.
Marik lo
fissò, un miscuglio di pietà, irritazione e rassegnazione che gli si contorceva
nello stomaco vuoto.
Così
debole!
Così
incapace!
E pensare
che era destinato ad essere Faraone!
Che aveva
il potere, la possibilità di cambiare le cose!
BAKURA-mon
aveva tutto quello che avrebbe voluto avere lui!
E cosa
faceva di quel dono?
Niente!
A parte
frignare, ovviamente.
Ah, se
fosse toccata in sorte a lui una simile fortuna!
Ma così non
era.
Il destino
si era mostrato malevolo: aveva dato la volontà a chi non aveva il potere ed il
potere a chi non aveva la volontà.
BAKURA non
sarebbe stato altro che un fantoccio in mano altrui e probabilmente ne sarebbe
stato anche felice!
E quali
mani!
REBECCA-men
e Pegasus.
Se almeno
si fosse lasciato guidare… controllare… da una persona migliore, più
consapevole, con la volontà di cambiare le cose…
Di nuovo
la sensazione indefinita che lo aveva spinto a rischiare, facendolo tornare sui
suoi passi, fino a farlo sdraiare tra i giunchi, tornò a farsi
sentire.
Stavolta,
però, non era solo pressante.
Aveva una
sua fisionomia.
Era… era
un’idea.
Non sua,
certo, ma avrebbe potuto diventarlo!
Ripensò al
piano di Seth.
Forse
quello del sacerdote non era un progetto poi così
improbabile…
Forse…
Magari…
Lui…
Se fosse
stato lui a controllare il principe?
Prima
ancora di avere il tempo di darsi una risposta, Marik era già in
piedi.
Si avvicinò
al ragazzo, troppo preso dai suoi singhiozzi per rendersi conto di alcunché.
In silenzio
ne osservò il corpo tremante, ornato di gioielli elaborati, dono della Regina,
che, invece di esaltarne la figura, avevano il difetto di schiacciarlo sotto il
loro peso, rendendolo ancora più insignificante. Era come se
Anche se i
capelli chiarissimi che gli scendevano sulle spalle avevano una loro bellezza,
si ritrovò ad ammettere il giovane servo, per poi scacciare in fretta quella
superflua osservazione.
Che razza
di pensiero era mai quello?
Era ovvio
che un membro della famiglia reale, ben nutrito e ben curato, avesse dei capelli
sani e lucenti. Se non lui, chi avrebbe dovuto averli?
Invece di
perdersi dietro a facezie da acconciatrice, ora avrebbe dovuto concentrarsi al
massimo!
“Concentrati, Marik! Concentrati e salva
te stesso e l’Egitto!”
-Mio
principe?-
La sua voce
suonò perfino alle sue orecchie sottile e timorosa, ma non poté farci nulla. Era
perfettamente logico che fosse così, dal momento che aveva il cuore a battergli
in gola! Imbelle o meno, quello a cui si era rivolto senza essere stato prima
interpellato era pur sempre un principe! Per di più colto da un semplice
servitore in un momento decisamente svilente per il suo amor
proprio!
Per quanto
fosse uscita debole, comunque BAKURA-mon dovette udirlo lo stesso; infatti Marik
lo vide prima irrigidirsi tutto, per poi voltarsi di
scatto.
Due grandi
occhi color rubino lo fissarono, rossi di lacrime, sbarrati come quelli di una
gazzella braccata da una leonessa.
Non lo
aveva mai notato.. non che avesse avuto modo o interesse a farlo… ma il principe
aveva le iridi del colore dei granati.
Erano…
belli…
-Vi sentite
bene, mio principe?- Chiese rispettosamente, lo sguardo a terra, mentre dentro
di sé si stava dando dell’idiota! Stava rischiando la vita e non trovava niente
di meglio da fare che mettersi a pensare a quale gemma possedesse lo stesso
colore degli occhi del suo potenziale assassino! Non che si aspettasse di vedere
il giovane nobile sporcarsi personalmente le mani con lui, ovvio, ma avrebbe
potuto spedirlo a far visita alle lucertole giganti del riverito Pegasus in un
battito di ciglia!
Con suo
sollievo, vide il ragazzo sollevarsi in tutta fretta, nel più totale imbarazzo,
ma senza apparenti intenzioni bellicose.
-Si… si…
ero… sono cadut… no! Cioè… no… io… volevo stare qui! Si…qui per terra… a… a… a
fare… a…- BAKURA balbettava, nervosissimo, continuando a scrollarsi la sabbia
dalla veste di lino pregiato. E continuò a farlo anche quando fu evidente ad
entrambi che non vi fosse più sabbia da scrollar via.
-Mio
principe?- Marik, ora più tranquillo, usò un tono fermo, guadagnandosi in un
istante la sua completa attenzione.
-S…si?-
Balbettò l’altro, cercando inutilmente di guardare ovunque tranne che verso il
suo inatteso visitatore. Che, dal canto suo, cercò di raggranellare tutta la
poca pazienza che gli era rimasta, memore di quanto fosse importante quello che
stava cercando di fare!
-Non dovete
giustificarvi con me, mio principe. Sono solo un servo.- Fece,
pratico.
-Oh.- Le
guance del principe si imporporarono e Marik si trattenne a stento dal
propinargli uno scappellotto! Anche se fosse riuscito ad ottenere la sua
fiducia, avrebbe dovuto faticare non poco per fare di lui un vero sovrano! Un
vero sovrano che avrebbe seguito i suoi consigli alla lettera,
ovviamente!
“Una cosa
alla volta! Prima la fiducia!”
-Mio
principe?- Quella era la parte più delicata.
Se non
avesse misurato bene le parole…
“Basta
così! Non pensare alle conseguenze! Agisci!”
-Si?-
-Mio
principe, perdonatemi, ma… voi e la principessa reale Tonta-m-TEA-m… quello che
vi siete detti: ho sentito tutto!-
Le guance
del ragazzo si fecero ancora più incandescenti. Un:
-Ah.-
laconico, senza un’inflessione particolare, fu tutto quello che gli uscì di
bocca.
A
differenza della sua rumorosa innamorata, BAKURA-mon era tipo di poche, flebili
parole.
Non sapendo
se esserne incoraggiato o meno, Marik continuò.
Morto per
morto…
-Sapete:
voi non avete nulla da invidiare al principe Athem.- Il servo aveva deciso che
il modo più sicuro ed efficace per ottenere la sua benevolenza, fosse quello di
blandirlo. Dopo tutto, se la vita di Palazzo gli aveva insegnato qualcosa,
questo qualcosa era che non esistesse dignitario, sacerdote o principe che non
adorasse le blandizie!
Tuttavia…
-Mm…- Fu
tutto quello che, nuovamente, riuscì a cavar di bocca a
BAKURA-mon.
Così non
andava bene!
Per
niente!
-Voi avete
molte qualità! Al contrario, il principe Athem non mi pare molto…- Non era certo neanche lui di cosa avrebbe
voluto, dovuto, potuto dire in quel momento. E seppe all’istante che quel dubbio
lo avrebbe accompagnato per sempre, dal momento che il principe non gli diede
modo di terminare la frase!
Col respiro
mozzato, Marik lo vide sospirare e muovere i primi passi incerti verso il
portale che dava accesso ai corridoi, ignorando le sue lusinghe
sfacciate.
Che la
divina figlia del Nilo… e della megera reale… insieme all’autostima, gli avesse
tolto anche la vanità?
Oh,
Ra!
Quella era
la sua unica possibilità!
Se se ne
fosse andato… non voleva neanche pensarci!
Ma cosa?
Cosa avrebbe avuto il potere di trattenerlo?
La risposta
lo folgorò, improvvisa, presentandosi sottoforma di un’immagine: delle braccia,
forti e dorate, che circondavano amorevolmente una vita sottile, da
fanciulla.
Forse gli
dei, quel giorno, non gli erano stati poi così ostili!
Forse gli
avevano dato proprio ciò di cui avrebbe avuto bisogno!
La testa di
Anubi che gli era piovuta addosso assunse all’istante un significato
diverso.
Non un
segno nefasto!
Bensì un
presagio di vittoria!
Col cuore
al galoppo… sembrava che gli stesse battendo un po’ ovunque: in gola, nel petto,
sul fondo dello stomaco… Marik si affrettò ad emettere la frase
fatidica:
-E poi, il
principe Athem non ricambierà mai i sentimenti della principessa! Lui è già
innamorato!- Ra, le parole quasi gli si accavallarono sulla lingua, tale fu la
foga con cui le pronunciò!
Ma che
fossero risuonate nitide o meno, non aveva più importanza!
Non ora che
il principe BAKURA-mon lo stava fissando come se da lui fosse dipesa la sua
stessa vita!
-Innamorato? Athem? E tu come lo sai?-
Chiese in un soffio.
-Lo so
perché lo ho visto, mio principe!- Gli rispose, tenendo gli occhi bassi, ma
stavolta non per la modestia o in segno di rispetto, bensì per celare il suo
trionfo!
-Lo hai
visto?-
-Ho visto
entrambi, mio principe!-
-Entrambi?-
La voce del principe quasi venne meno, mentre il dubbio, il sospetto assumeva la
forma di una certezza. Diveniva realtà.
-Si. Si
baciavano appassionatamente lungo il corridoio delle divinità!-
BAKURA si
morse con forza il labbro inferiore, mentre uno strano velo rosato gli
imporporava il viso, come se l’immagine di quel bacio, che neanche aveva visto,
gli causasse imbarazzo.
Certo,
anche Marik era arrossito davanti alla scena… si, dopo essere impallidito, aver
temuto per la propria vita ed essersi dato alla fuga… ma un conto era
trovarcisi, un altro era imbarazzarsi per una cosa che si era soltanto
immaginata! BAKURA-mon era veramente troppo sensibile! Ne avrebbe dovuta fare di
strada per renderlo un vero sovrano!
-Ma…
magari… ti sei sbagliato… magari stavano… solo parlando… ed erano vicini… magari
ad Athem era entrato qualcosa in un occhio…e…-
Marik sentì
la sua mascella scardinarsi e crollare a terra!
Magari ad Athem era entrato qualcosa in
un occhio???
Certo!
“E magari
gli si era incastrato anche un dattero in gola e Seth lo stava soccorrendo
perché non soffocasse!” Pensò, col desiderio di afferrare il reale erede al
trono per le spalle e scuoterlo fino a farlo rinsavire!
Ma si
poteva essere più ingenui?
Marik si
sforzò di dominare l’irritazione una volta di più. Non poteva permettersi errori
ora che aveva insinuato il dubbio nel pudico cervello del principe! Non poteva
permettere che dubitasse di lui proprio adesso!
-No, mio
principe! Si stavano VERAMENTE baciando! E quello che ho visto con il principe
Athem è VERAMENTE il suo amore!- Bè, quella, se non era proprio la verità, non
era neanche proprio una menzogna! Athem gli era parso sincero! Che Seth lo
avesse imbrogliato, al momento, non era rilevante!
-Io… non
so… magari…-
Oh, Ra!
Cosa doveva fare per convincerlo?
Ripensò
alla scena del corridoio… arrossì leggermente… quindi cercò di concentrarsi sui
gesti, sulle parole dei due.
Cosa aveva
detto Seth ad Athem? Quale era statala domanda che gli aveva posto e di cui
Marik non era stato a sentire la risposta?
“Forse ad un terzo incontro riusciremo a
parlarci senza farci male! Vediamoci domani notte, vicino alle secche dove ci
siamo conosciuti. Ma stavolta resta sulla sponda!
Intesi?”
-Si sono
dati un appuntamento, mio principe!- Esclamò, forse troppo
trionfante.
BAKURA-mon
sgranò gli occhi color granato come se avesse appena visto una testa di Anubi
prender vita davanti a sé!
-Un
appuntamento? Dove? Quando?-
-Per domani
notte, mio principe! Non so precisamente dove, ma posso scoprirlo!- Aggiunse,
prodigo ed efficiente. Dopo tutto non c’erano molte secche vicine al Palazzo, ed
era certo che il principe Athem non potesse allontanarsi molto dalla vigile
sorveglianza della sorella.
-Oh,
Iside!- BAKURA lo guardò allucinato, ma finalmente
convinto.
-E chi
sarebbe l’innamorata di Athem?!- Con suo stupore, Marik colse nella voce del
principe uno strano miscuglio di ansia, sollievo e… sdegno? Possibile che fosse
così infatuato della mummia deambulante da non riuscire a concepire come Athem
potesse preferirle un’altra?
Il
servitore, lo sguardo sempre basso, esitò un istante. Non voleva tirarsi
indietro, oh no! Voleva solo creare il giusto effetto. Sapeva che quella
rivelazione non sarebbe stata priva di conseguenze.
Quindi
contò fino a dieci ed esalò il nome fatale:
-Seth.- E
levò gli occhi.
BAKURA-mon,
pallidissimo, senza tracce del rossore imbarazzato di pochi istanti prima, lo
fissava a bocca aperta.
Marik gli
sorrise.
-A
proposito, mio principe: io sono Marik.-
FINE 10 CAPITOLO (Parte
2).
Accidenti,
ma quanto è lungo questo capitolo?! O___o Non la finisco più di scrivere!!! E
c’è ancora la terza parte! Mmm… Se siete arrivati fin qui, tanto di cappello! E
grazie! ^^ Non nego che questo per me, sia stato uno dei capitoli più difficili
da scrivere. (Ce ne è stato solo uno più complesso… vi lascio indovinare quale!
Se penso che dovrò ricopiarlo, mi sento già male!) Non so se sia riuscita
effettivamente a rendere bene ciò che avevo in mente. Marik, credo che ormai sia
stato ben delineato come personaggio. Di Bakura si sa ancora poco,
effettivamente, e quel poco sicuramente darà da pensare! Spero che i suoi
sostenitori non vogliano linciarmi! (Siamo sotto Natale! Ok, Natale è passato,
ma iniziare l’anno nuovo con un autoricidio non mi pare carino! ^///^ E poi
siamo solo a metà fic!)
Quanto agli
eventi accaduti nel capitolo, spero di non aver affrettato le cose! E di essere
riuscita a scrivere qualcosa di coerente e sensato! Scusate l’attacco
logorroico, ma il capitolo è importante e io sono un po’ dubbiosa! Portate
pazienza! Grazie!
E così, son
cominciati i guai! Non che fin qui fossero state tutte rose e fiori, certo!
Diciamo che, oltre al piccolo
malinteso di cui sembra essere vittima Seth, le cospirazioni generali di
Regina e consigliere e qualche altra cosuccia qua e là, ora le cose si faranno
più complicate grazie alla nuova accoppiata Marik/BAKURA-mon! Lascio a voi le
supposizioni del caso! L’unica cosa che posso dirvi per certo, è che nel
prossimo capitolo arriveranno altri guai! E giungeranno del tutto inaspettati!
(Leggete il siparietto dello spoiler, se volete averne un’anticipazione! Se non
volete, invece: NON leggete assolutamente!!! Io vi ho avvisato!)
Ancora
grazie a chi legge e a chi vorrà avere la bontà di farmi sapere quello che pensa
di questo lungo capitolo! Per me sarebbe molto importante!
Profondo
inchino della vostra Nadeshiko!
Alla
prossima!
Quanto allo
spoiler, questa volta ve lo lascio perché, innanzitutto, c’ho preso gusto! ^^ E
poi perché è davvero un bellissimo spoiler! Ad alto tasso di mistero e
bastardaggine!
SIPARIETTO DELLO SPOILER:
“Oh, Hator
celeste! Mai, mai in vita sua aveva scorto un viso dalle proporzioni più
leggiadre! Era divino! Era celestiale! Era perfetto! Era… era il suo capolavoro!
Gli dei l’avevano messo sul suo cammino, ne era certo! Gli dei glielo avevano
dato, e lui se lo sarebbe preso!”
SIPARIETTO DEI RINGRAZIAMENTI:
reader= Buona sera! E, innanzitutto: TANTI
AUGURI! ^^ Tadan!!! Ecco a te il capitolo che tanto hai atteso! Aspetto,
trepidante e terrorizzata, i tuoi commenti in merito! Soprattutto su Bakura e
sulla brillante idea di Marik! Visto che si tratta di una coppia che, mi pare di
aver capito, riscuote particolarmente il tuo favore, il tuo parere è
fondamentale! Questa volta l’effetto Marik è stato mitigato dalla presenza della
Tonta! Mi auguro ne sia uscita una cosa più divertente, ma egualmente
interessante! Di carne al fuoco ne ho messa, speriamo di non aver bruciato
niente! ^_- Fammi sapere! Ancora auguri! SMILE!
Lally92= Mia cara
Lally!!! Innanzitutto: TANTI AUGURI!!! Riceverai mie notizie prestissimo…
praticamente tra una decina di minuti, pc permettendo! ^_^ Quanto al tuo
desiderio: sarà fatto! Arruolata come comparsa nella fic! (Ti chiederò conferma
ufficialmente nel prossimo capitolo!) Ti ringrazio per i complimenti: te lo
ripeto, sei sempre troppo buona! Quanto alla testa di Anubi, diciamo che
potresti averci visto giusto! Il prossimo sarà il capitolo rivelatore! E sarà
anche l’ultimo senza i nostri beniamini! Sto preparando loro un ritorno
scoppiettante! Cosa ne dici, invece, di questo capitolo? Penso sia più comico,
ma anche molto ricco. Ho esagerato? Sono un po’ dubbiosa a riguardo! Fammi
sapere cosa ne pensi, mi raccomando! Un bacio grande e ancora auguri!
SMILE!
kelly= Ah, la mia piccola kelly! ^__^ Cara: TANTI AUGURI!
Grazie per il supporto! E per i complimenti! Sei troppo buona! Il tuo sostegno è
prezioso! Sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto così! Si, Marik
ha avuto una giornatina stressante tra scene imbarazzanti e teste di Anubi che
gli sono piovute addosso, ma credo che si sia rifatto alla grande in questo
capitolo! Tu che dici? E cosa ne pensi di questa seconda parte? Sicuramente più comica della
precedente, ma anche più ricca… e io sono più dubbiosa! Aspetto il tuo parere in
merito! Un bacio immenso! E ancora tantissimi auguri!
SMILE!
fenicex8= Ma salve!!! Che gioia, una nuova lettrice! Sono molto emozionata! ^///^ Scherzi? Non devi scusarti per una recensione lunga! Al contrario sono io quella a doverti ringraziare! Ma facciamo le cose per bene! Innanzitutto: TANTI AUGURI! Ti ringrazio moltissimo per i complimenti alla fic! Ne sono lusingata! E spero che continuerai a seguirla e a trovarla sempre all’altezza delle tue aspettative! L’impegno, da parte mia, non mancherà! Quindi passiamo ai tuoi giusti interrogativi: non posso darti una scadenza precisa per i miei aggiornamenti, posso solo assicurarti almeno un aggiornamento mensile. Sto per concludere una fic, questo potrebbe portarmi a velocizzare gli aggiornamenti di questa, ma la vera incognita è costituita, al momento, dalle bizze del mio pc! Quanto alla lunghezza, siamo circa a metà della vicenda! Però, anche qui, non so dirti quanti capitoli effettivi saranno! Dovrebbero essere otto, questo compreso, ma come vedi, data la lunghezza di alcuni, sono solita dividerli in più parti. Mi dispiace non poter essere più precisa di così, ma posso garantirti una cosa: come ho sempre detto, non lascerò nessuna delle mie fic incompiuta! Blocco, pc sabotatore, tempo risicato non mi impediranno di concludere le storie che ho in corso! Se vuoi chiedere altro, fai pure! ^^ E fammi sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo! Ancora auguri! A presto! SMILE!
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