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Autore: Keif    30/12/2009    2 recensioni
Normalmente James Potter, alla vista di Lily Evans impazziva completamente[...] Semplicemente scollegava il cervello e cominciava a pensare con qualcos’altro. E no… questo qualcos’altro non era il cuore.
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fraintesi e rivelazioni

L’ora di trasfigurazione scorreva più lentamente del solito per James che, la testa poggiata sul banco, non tentava nemmeno di stare attento e fissava la professoressa McGranitt con sguardo vacuo.
La suddetta docente dal canto suo, benché si fosse accorta che Potter non stesse ascoltando una parola della sua spiegazione, non se lo sognava nemmeno lontanamente di rimproverarlo, piuttosto gli lanciava di tanto in tanto occhiate soddisfatte e, addirittura, sorrisi allegri.
Il motivo di tale comportamento da parte della donna era più che ovvio: quella era, a parer suo, una delle più belle lezioni che avesse mai fatto in quella classe da quando al castello erano arrivati quegli insopportabili dei Malandrini.
Nessuno urlava, nessuno faceva stupidi scherzi, nessuno rideva convulsamente: c’era silenzio finalmente. Un’insolita, meravigliosa, beata pace.
Ma se alla McGranitt tanta calma non poteva che fare piacere, nella mente degli altri alunni si affollavano domande di ogni genere: cosa stava succedendo?Perché erano costretti a seguire una vera lezione quel giorno? C’erano pettegolezzi che non erano ancora giunti alle loro orecchie curiose? Ma soprattutto: perché le uova strapazzate finivano così presto a colazione?
La situazione comunque era inusuale (i piatti si sarebbero dovuti riempire nuovamente diamine!). Non appena entrato in classe, James si era distaccato dagli altri Malandrini per andare a sedersi vicino ad un tassorosso brufoloso, a cui non aveva mai rivolto la parola prima di allora, accompagnato dagli sguardi torvi di Sirius che si era invece posizionato dall’altra parte della stanza in compagnia di Peter. Remus, dopo un attimo di indecisione, aveva optato per il primo banco ma, quando aveva fatto per mettersi accanto a Lily, questa gli aveva lanciato un’occhiata disgustata e aveva sibilato tra i denti qualcosa come < Mostro. Non crederai di poterti mettere accanto a me?> per poi buttarlo letteralmente giù dalla sedia vicino alla sua con uno spintone lasciandolo confuso, sconvolto e leggermente terrorizzato.
Si era poi seduto in un posto a casaccio e fino a quel momento non aveva fatto altro che tormentarsi di dubbi: cosa intendeva Lily con quel “mostro”? Aveva forse scoperto della sua licantropia? Qualcuno aveva quindi parlato? Ma se sì, chi?
Tali riflessioni vennero improvvisamente interrotte dalla professoressa che, con il tono più gioioso che le avessero mai sentito utilizzare da sette anni a quella parte esclamò < Benissimo, adesso è arrivato il momento di mettere in pratica quello che abbiamo spiegato oggi. Uscite le bacchette prego >.
Remus, Peter, Sirius e James dimenticarono i loro problemi e deglutirono rumorosamente: li aspettava una bella, familiare insufficienza collettiva.

Ma non era facile per Lupin accantonare i suoi dilemmi a lungo e così, presosi la sua bella “T” tra lo stupore generale, decise che l’unica soluzione era parlare con Lily e spiegarle che lui non era pericoloso. Sarebbe stato un bel problema se la voce si fosse sparsa e lui non aveva intenzione di lasciare la scuola; e poi la Evans avrebbe capito, era abbastanza intelligente... o almeno così sperava.
Fece un respiro profondo, uscì dall’ aula preparandosi a cogliere il momento adatto e contemporaneamente rodendosi, dilaniato dai sospetti. Chi tra i suoi tre amici aveva sputato l’osso?

Lily si accigliò. Da quando era uscita dall’aula di trasfigurazione aveva la strana impressione che qualcuno la seguisse. Gli stessi passi non troppo pesanti le rimbombavano nelle orecchie da più di un’ora, ed erano esattamente quelli che udiva in quel preciso istante < Ma che diavolo…? > borbottò tra sé per poi girarsi di scatto. Solo gente che chiacchierava ed urlava, ma nessuno che sembrasse guardarla o darle conto. Che strano.
Riprese a camminare e nuovamente si ripresentò quell’assurda sensazione. Che stava succedendo? Stava forse diventando matta? Girò l’angolo ritrovandosi in un corridoio bizzarramente silenzioso, eccezion fatta per il rimbombare della sua camminata e di quella del suo sconosciuto inseguitore. La Evans si guardò intorno con la fronte aggrottata.
Eppure non c’era nessuno oltre a lei.
Dopo qualche secondo di incertezza decise di lasciar perdere le sue fantasie: aveva inalato troppi fumi di pozioni ed era uscita di testa, non c’erano altre spiegazioni.
< Lily > ecco, adesso cominciava pure ad immaginarsi le voci, aveva bisogno di una cura, senza dubbio. < Lily > ripeté la voce mentre lo scalpiccio di passi le si avvicinava. Non stava impazzendo! Qualcuno l’aveva davvero seguita! Si voltò curiosa e, di fronte a lei, con suo grande stupore, trovò Remus Lupin che la fissava. Immediatamente la sua espressione cambiò, e la ragazza gli lanciò uno sguardo gelido < Ah, sei tu. Cosa vuoi? > lei non aveva intenzione di parlargli. Non dopo aver visto Potter così abbattuto per colpa sua e dei suoi amici e aver scoperto quanto fossero insensibili. Che schifo.
Il tono infuriato della ragazza colse Remus alla sprovvista e la sua sicurezza vacillò. L’espressione del viso significava solo una cosa: lei lo odiava. Aveva saputo che lui era un lupo mannaro e provava solo repulsione per lui, non c’erano altre spiegazioni. Ma si fece coraggio e borbottò < Volevo parlarti > rivolgendo il viso verso il pavimento. Non voleva guardare quegli occhi colmi di ribrezzo. Non ne aveva la forza.
La ragazza incrociò le braccia al petto < Bene, parla. Anche se io ad una… > si bloccò un attimo < non meriti nemmeno di essere chiamata persona > fece una smorfia < comunque io ad uno come te non ho niente da dire, grazie > terminò stizzita, mentre Remus sentiva un groppo formarsi in gola.
Ma non avrebbe pianto.
Lei non lo considerava un essere umano? Problemi suoi. Lui aveva i suoi amici, di quello che pensava lei non gli interessava niente. Si fece forza e indurì lo sguardo < Così l’hai saputo... chi te l’ha detto? > mormorò con un fil di voce, cercando di non far trasparire il suo dolore e nemmeno troppo sicuro di voler sapere chi, tra i suoi amici, l’avesse tradito.
Lily arricciò il naso con espressione schifata < Me l’ha detto Potter, chi doveva dirmelo, scusa? > sbottò lei, reprimendo l’istinto di sputargli in un occhio. Remus sgranò gli occhi. James? James aveva parlato? Quello stronzo! Ma come aveva potuto fare una cosa del genere? Dopo tutte le promesse, dopo che lui si era fidato…
< James? > sussurrò incredulo, sperando quasi di aver capito male < Te l’ha detto James? >
La ragazza si limitò ad annuire sdegnata, mentre la delusione di Remus veniva sostituita dalla rabbia < Quello sporco traditore!> esclamò infuriato < Ma questa me la paga, senza alcun dubbio. Quel verme… quel… > boccheggiò, alla ricerca di un insulto abbastanza brutto che descrivesse l’amico, ma venne interrotto da Lily
< Ma che dici? > urlò questa con vocetta acuta < lui aveva tutto il diritto di dirmelo! Ti credevo diverso Lupin, davvero! Mi fai schifo! Non dovrebbero esistere persone come te al mondo > il volto del mannaro assunse un colorito rossastro
< Ma che ne sai tu? Eh? > sbraitò quest’ultimo stringendo i pugni, ormai abbandonata la consueta calma < Ti faccio schifo? Chi se ne importa! Sei tu che veramente… > nuovamente venne bloccato da Lily che, convinta com’era di avere ragione, alzò ancora il tono della voce
< Io? Io? Ma come osi…? > le loro facce, rosse di rabbia, erano distanti solo qualche centimetro, e prima o poi i due avrebbero finito per picchiarsi se, per fortuna o forse per la solita simpatica mano della sfiga, non fosse passata la causa di tutta quella discussione, quindi nientepopo di meno che James Potter in persona.

Quest’ultimo camminava fischiettando gaio, contento di essere riuscito a strappare una “S” a Trasfigurazione, che non era il massimo, ma era sempre meglio del voto di Lupin e vagava alla ricerca dell’amico per gongolare un po’.
Avrebbe cercato Sirius ma questi non gli rivolgeva la parola, dato che quella mattina gli aveva rovinato l’acconciatura finto-fascino-selvaggio con l’acqua gelida quindi, almeno finché non si calmava, e ci sarebbero potute volere ore, doveva ripiegare su Remus.
Stava dunque amabilmente passeggiando quando si era imbattuto nel litigio di cui sopra ed era letteralmente impallidito. Se Remus si lasciava sfuggire qualcosa sulla sua nonna non morta era fregato, ma se non gli impediva di chiudere quella boccaccia probabilmente avrebbe svelato la sua natura di lupo e poi, sapendo la verità, l’avrebbe ammazzato. D’altra parte se interveniva l’eventualità che gli argomenti “nonna” e “pigiama” non saltassero fuori erano davvero improbabile. Che fare?
Rimase lì, mangiucchiandosi un’unghia in preda all’indecisione, mentre i due continuavano ad urlarsi contro:
< Quello che hai fatto è davvero imperdonabile! > stava dicendo Lily < Io mi vergognerei a morte se fossi in te! >
< Ah, ti ha detto anche quello James? > ringhiò Remus credendo che la Evans si riferisse al fatto che loro si fossero trasformati in Animagus < L’ha deciso lui, io non ho costretto nessuno! >
James soffocò una risata scomposta. Tutto quello cominciava a diventare ridicolo. Doveva prendere una decisione alla svelta!
< Non hai costretto nessuno? Ma che dici? Certo che l’avete costretto, cosa diavolo pensi che avrebbe potuto fare? Rimanere là in quella stanza a sentirsi prendere in giro? >
< E’ stata una sua scelta > ribadì Remus < E poi mica l’ho deciso io di essere un… > in quella James si decise ad intervenire, fece un salto e agguantò Lupin, tra lo stupore dei due litiganti
< Ragazzi! > esclamò fingendo un sorriso < Vedo che avete fatto amicizia! > Mise un braccio intorno alle spalle di Remus dandogli una sonora pacca < Bene, bene. Maaa… io sono qui perché devo parlare con te Rem, saresti così gentile da venire con me?> afferrò il suo braccio e cominciò a trascinare il ragazzo che, però, oppose strenua resistenza lanciò un’occhiataccia al ragazzo che per un attimo si sentì un pessimo amico e fu lì lì per raccontare la verità.
Fu solo un attimo però, perché poi Onofrio, il suo pene, lo avvertì che, così facendo, avrebbe bruciato tutte le possibilità di combinare qualcosa con Lily e quindi si limitò ad intensificare la forza per trascinare Remus < No, ti assicuro. Devo parlarti. Lily non ti ha informato > gli lanciò uno sguardo d’intesa che però l’amico non colse < Basta James > sbottò infatti quello liberandosi con uno strattone < Ormai Lily sa che io sono… > James gli tirò un calcio negli stinchi e, in preda al panico, puntò il dito verso l’alto urlando < La McGranitt vola! > per distrarre la ragazza che, difatti, si voltò incuriosita alla ricerca della prof svolazzante strillando uno stupefatto < Cosa?! >.
James afferrò quindi la bacchetta e, puntandola verso un Lupin sconvolto, mormorò < Stupeficium > un raggio rosso colpì l’amico in pieno petto e questo, con somma soddisfazione di James svenne.
La Evans, dopo aver capito che non avrebbe visto nessuna docente fluttuare ritornò a rivolgere l’attenzione ai due ragazzi
< Ma che dici Potter? > domandò con la fonte aggrottata < Non c’è nessuna McGranitt volante! > lo sguardo si spostò poi sul corpo inerte di Remus e la ragazza strabuzzò dapprima gli occhi per fare poi un gran sospiro e scuotere la testa < Oh James… > proferì comprensiva < Capisco che volevi vendicarti, ma potevi farlo in un altro modo… in un altro momento! Ora sarò costretta a toglierti dei punti > lo guardò dispiaciuta picchiettando la sua spilla da Caposcuola < Mi capisci vero? >.
Sinceramente James avrebbe risposto di no. Decisamente non capiva quello stupido attaccamento alle regole da parte della ragazza, ma si limitò ad annuire mentre, abbassando lievemente le ginocchia, afferrava Lupin per un braccio < Quindi diciamo che ti tolgo cinque punti e basta > continuò la grifondoro < ma porta Lupin in sala comune e fallo rinvenire, va bene? > nuovamente James annuì distrattamente mentre la ragazza girava i tacchi e cominciava ad andar via.
James sospirò di sollievo. Salvo. Ora doveva solo spiegare la situazione a Remus e tutto si sarebbe sistemato. Ne era sicuro.

< Innerva > mormorò James rivolgendo la bacchetta verso l’amico ancora svenuto, con sguardo sconsolato.
Erano passati più di tre quarti d’ora da quando Lily era andata via lasciandolo tutto solo a vedersela con la furia di Remus e lui si era deciso solo in quel momento a fare rinvenire il ragazzo. Il motivo di tutto quell’ indugiare era molto semplice: lui era ancora giovane, si credeva molto più intelligente e bello di quanto in realtà non fosse e sinceramente non voleva morire.
La morte era infatti ciò che lo attendeva quando Lupin avrebbe smesso di scuotere la testa e di guardarsi intorno frastornato dato che, facendosi un paio di conti, James aveva realizzato che la sua situazione in quel momento non solo era disastrata ma era destinata a peggiorare inesorabilmente.
E in caso si fosse arrivati ad uno scontro l’esito era abbastanza scontato: da un lato del ring il lupo mannaro infuriato nero, che ne sapeva di magia più di qualunque alunno del settimo anno, che non avrebbe esitato a picchiarlo in caso lui avesse osato difendersi con i pugni e che, eventualmente lui avesse sporto denuncia, aveva dalla sua parte la fiducia di ogni singolo membro del corpo docente della scuola.
Dall’altro lato il ragazzo mingherlino che non seguiva mai veramente una lezione di incantesimi, che spesso e volentieri se la cavava, diciamolo pure, per puro culo e a cui nessuno avrebbe creduto se avesse accusato Lupin di pestaggio.
Insomma, era fregato.
Sospirò pesantemente e, saggiamente, decise di fare un paio di passi indietro e di tener pronta la bacchetta quando si accorse che Lupin, ormai completamente in sé, aveva abbandonato l’iniziale confusione per lasciar spazio alla consapevolezza e dunque all’ira.
< Tu brutto… > sbraitò il mannaro tirandosi su < Come hai… Sei un… > ansimava, incapace di completare le frasi, accecato dall’ indignazione.
Normalmente James avrebbe trovato la situazione molto divertente e, a dirla tutta, anche in quel momento stentava a trattenere le risate ma, consapevole che questo avrebbe accelerato la sua dipartita, tentava di controllarsi respirando lentamente < Posso spiegarti! > esclamò dopo un po’, notando che a Remus sarebbe venuto un colpo apoplettico se non si dava una mossa.
Ma evidentemente non era quella la frase adatta, dato che Lupin, ormai in piedi, gli si scagliò contro e gli lanciò un pugno. Non sufficientemente forte da spaccargli il naso, ma abbastanza perché James gemesse cominciando a lamentarsi
< Idiota, mi hai fatto male > singhiozzò infatti massaggiandosi il punto dolente
< Perfetto > ribatté l’altro, ignorando la mano che gli pulsava dolorosamente < Era proprio quella la mia intenzione > terminò banalmente, intensamente soddisfatto.
< Ma io posso spiegarti! > ripeté James piagnucolando < la Evans non sa niente del tuo… sì, insomma, del tuo piccolo problema peloso >
< Cosa? > domandò l’altro incredulo, sforzandosi di non alzare gli occhi al cielo nel sentire “piccolo problema peloso”. Ma quanto se la stavano tirando con quella frase? < Ma allora di che merlino stava parlando prima? > domandò stupito aggrottando la fronte
< Ah non ne ho idea... lo sai che è pazza, saranno gli ormoni... > Lupin assottigliò lo sguardo con cattiveria
< James, voglio sapere di cosa stava parlando, adesso! > < Ah... e va bene! Be’, del fatto che siccome mia nonna è morta l’altro ieri per la sterioqualcosa multipla avanzata… > spiegò < io per farla contenta un’ ultima volta mi sono messo il pigiama che mi aveva cucito lei, ma per evitare che voi mi prendeste in giro sono andato a dormire in sala comune, poi lei mi ha visto e ora pensa che siate degli insensibili perché non mi siete stati accanto in questo particolare frangente della mia… > gesticolava, così blaterando, mentre ad ogni nuova, assurda parola la mascella di Lupin sprofondava verso il basso.
< Basta, basta, basta > lo bloccò Remus fissandolo con gli occhi sgranati < cosa stai blaterando? Tua nonna è… morta? > domandò poi mentre il suo sguardo si trasformava in compassionevole e si domandava, irritato con se stesso, come avessero fatto lui e gli altri malandrini a non rendersene conto.
Eppure James era stato come sempre in quegli ultimi due giorni, non aveva dato segni che qualcosa non andava! < Ma Jim, perché non ce l’hai detto, scusa? Noi non ti avremmo certo preso in giro, bè sì, forse Sirius un po' ma... > improvvisamente però le altre parole dell’amico gli tornarono in mente, aggrottò la fronte
< Ma quale pigiama, scusa? Ieri avevi addosso quello di sempre. Quel coso ridicolo che hai dal primo anno!> James sospirò alzando gli occhi al cielo, come un genitore che deve spiegare qualcosa al figlio particolarmente stupido < Lo so! > esclamò con un gran sorriso facendo confondere il ragazzo ancora di più < Vedi, mia nonna non è morta veramente, è che mica potevo dire a Lily che io uso sempre quel pigiama. Insomma, mi avrebbe rovinato la reputazione e… >
< Ti sei inventato tutto! > l’accusò Remus strabuzzando gli occhi, capendo finalmente dove voleva andare a parare < Ho quasi rivelato… >
< Il tuo piccolo problema peloso? > suggerì l’altro guadagnandosi un’occhiataccia
< tutto > continuò Lupin ringhiando < alla Evans per colpa della tua idiozia! >
< Ma non è stata colpa mia! > si giustificò James < Sei tu che hai capito male. Avresti dovuto pensarci… >
< Avrei dovuto pensarci? > ripeté incredulo il grifondoro < Ma stai scherzando? Come mai poteva venirmi in mente che il mio stupido amico pur di non rovinare la sua reputazione decima la sua famiglia? E che va a farsi giretti notturni con il suo stupido pigiama con le macchinine? E che… >
protestò l’altro alzando le mani per fermare il ciarlare di Remus < Mi dispiace, è colpa mia. Mi perdoni? > domandò con gli occhi da cucciolotto abbandonato che tanto gli riuscivano bene quando era trasformato in cervo ma che, nella sua forma originaria, lo facevano assomigliare ad un imbecille.
< No! > rispose infatti Remus, quasi offeso dalla richiesta.
< Ma come no? Dai, perdonami! >
< No! >
< Per favore! >
< No! >
< Per favore! >
< No! E finiscila con questo giochetto > ordinò Lupin stufo, dirigendosi verso la Sala Comune, seguito a ruota da James.
< Ma perché? Dai, per favore! Ti ho chiesto per favore! > Remus, senza smettere di camminare, parve colto da un’illuminazione e ghignante, borbottò < E va bene. Perdonato! >.
James si accigliò. Non che non fosse felice di aver convinto il ragazzo, ma la cosa gli sembrava alquanto strana: aveva programmato di doverlo esasperare per tutta la giornata prima di raggiungere il risultato. Per qualche secondo rimase interdetto, poi con un gran sorriso diede il merito ai suoi commoventi occhioni dolci ed esultò < Fantastico! Grazie Rem! Ma come mai hai cambiato opinione? > domandò comunque per accertarsi di essere giunto all’esatta conclusione
< Be’ > rispose l’altro < quando Lily scoprirà che le hai mentito basterà lei per fartela pagare, e credimi: lo scoprirà presto >
James sorrise, sicuro di sé < Non lo potrà mai scoprire! Comunque ormai mi hai perdonato, non puoi certo rimangiarti la parola! > si affiancò all’amico scompigliandogli i capelli biondicci il quale borbottò un convinto “Lo vedremo”.
La pace, l’armonia e la felicità erano state ristabilite.

In quella i due vennero placcati da una ragazzetta che, agguantato il braccio di Lupin, lo costrinse ad abbassarsi alla sua stessa altezza e cominciò a studiare il volto del ragazzo. James inorridì, Remus rimase leggermente sconvolto < Ehi, ma chi sei? > domandò difatti strabuzzando gli occhi. Ma che razza di giornata era quella?
La ragazzina ignorò la sua domanda, annuì tra sé un paio di volte e si rivolse poi a Potter che, dal canto suo, cercava di rendersi invisibile mettendosi una mano davanti al viso. Tentativo a dir poco onorevole ma ovviamente vano < La prossima settimana c’è la gita ad Hogsmeade > berciò la terzina < lui tocca a me o a Sophie? > domandò mollando il braccio del mannaro che, sconcertato, faceva saettare lo sguardo dall’uno all’altro.
A disagio James borbottò < Non a te. All’altra > la ragazzina annuì < Quindi a Sophie. Perfetto, lei comunica che il qui presente… Lupin giusto? > lanciò un’occhiata a Remus per assicurarsene < Ecco, deve presentarsi alle nove e trenta davanti al portone della scuola. Si raccomanda di fare attenzione all’abbigliamento. Per quanto riguarda Black: ho in mente di vestirmi di viola, per cui che si metta qualcosa che ci si adatti. Niente giallo né arancione, mi raccomando. Per il resto le istruzioni sono le stesse. Tutto chiaro? > aspettò che Potter assentisse per sorridere soddisfatta < Perfetto. Ci vediamo > e, saltellando, andò via.
Lupin, voltandosi verso Potter con sguardo omicida scandì, quasi ringhiando < Cosa – diavolo - sta – succedendo ANCORA? >.
Mai come in quel momento James aveva desiderato che il tetto del castello crollasse.

















Note e ringraziamenti

Mi meraviglio io stessa di avere aggiornato questa fic che avevo dato ormai per abbandonata. Non so come sia venuto questo terzo capitolo, dato che era da un bel po' che non scrivevo racconti ma solo saggi brevi, ma come viene si cunta e quindi eccolo qui. Ringrazio tutti coloro che, quattro mesi fa, hanno letto lo scorso capitolo, e in particolar modo chi ha recensito, sprecando preziosi istanti del suo tempo per rendermi felice.
Un grazie particolare dunque a:

Rita/Katia37: La tua attesa è stata così lunga che, lo vedo da qua sotto, il braccio destro ti si è seccato e trasformato in polvere. Mi scuso per il ritardo, se così possiamo chiamarlo, e per ingraziarti ti regalo una bella carota fresca fresca *esce dal frigo un mezzo ortaggio ammuffito* A te mia cara, le tue recensioni sono sempre così meravigliosamente calorose da farmi luccicare gli occhi per la commozione.
A no, forse quelle sono le cipolle che sto sbucciando. Un bacione.

 ale03:Sinceramente non so nemmeno io come reagirà Lily quando lo saprà. Invento tutto sul momento, e si nota, quindi penso che Lily lo scoprirà esattamente quando lo scoprirò io. E' un ragionamento un po' contorto e scommetto che non ci hai capito niente ma non importa.
Ringrazio tantissimo anche te e ti mando un bacione.

PaleMagnolia: Io sono sempre stata convinta che James fosse uno stronzo. Un ragazzetto qualunque che si sente superiore al resto del mondo solo perché ha un faccino passabile. Che sia diventato l'eroe che è diventato non lo metto in dubbio (benché il fatto che si sia presentato davanti a Voldemort senza bacchetta mi lasci abbastanza dubbiosa sulla sua supposta intelligenza) ma a diciassette anni era un cretino. E questo è quanto. xD
E ti meriti anche tu il tuo carciofo, non ho sotto mano il prezzemolo ma spero ti vada bene lo stesso dell'alloro e dell'ariosto. Che non è quello che ha scritto l'Orlando Furioso, chiaramente.
Ti preparerei io stessa il risotto ma penso che tu non voglia essere avvelenata. No eh?

 caramella_rosa_gommosa: Io ho cercato dappertutto un pigiama di quel tipo ma le commesse mi hanno tutte riso in faccia. La mia è una vendetta verso coloro che mi deridevano perché trovavo un'idea carina regalarlo al mio ragazzo. So che sembra non avere senso ma raramente i miei ragionamenti ne hanno. Conti in sospeso con i carciofi? Ma povere verdurine indifese! *Coccola Fino il suo carciofo preferito* Ma cosa ti hanno fatto, poveri cari?
No, a parte gli scherzi: ora sono curiosa! Cosa ti hanno fatto i carciofi?
In attesa di una spiegazione ti mando la lattuga richiesta. E' un po' ammuffita ma non ho di meglio. xD

Sara_the_slayer :Un rapporto basato sulle bugie e quello che precipita in modo più ridicolo, e precipiterà, precipiterà. Non so ancora come, ma lo farà.
Quella di regalare carciofi è stata un'ottima idea, mi sono comprata un bel po' di recensioni! Tieni il tuo e: A CHI RECENSISCE REGALO UN BROCCOLO FRITTO!
Eccellente. Le tredicenni diverranno sempre più insopportabili, vedrai. Poveri Sirius e Remus, non vorrei essere nei loro panni *risata malvagia*

AikoSenoo : La Lily che la Rowling ha descritto è una donna di carattere, quindi per James saranno cavoli amari. Pardon, carciofi.
Quanto vorrei essere al posto della Evans in questo momento.
Ringrazio tantissimo anche te per i complimenti e ti mando un bacio e il solito carciofo. Un sincero grazie. Davvero.

Ringrazio anche chi ha messo la storia tra i preferiti e tra le seguite. E anche, e soprattutto, Francesca e Selma che mia hanno permesso di utilizzare i loro personaggi per creare le due insopportabili tredicenni. E anche perché non credevo di riuscire a trovare persone tanto simili a me, eppure eccole qua.
Sempre che non stiano fingendo, ovviamente.

Un bacio a tutti quanti e alla prossima. Commenti sgradevoli sono più che graditi **
  
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