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Autore: Fuffy91    30/12/2009    2 recensioni
Quando la portiera del guidatore si spalancò e ne fuoriuscì Carlisle in persona, i capelli biondi brillanti alla luce del sole, ora oscurato da nuvole gonfie di pioggia, il viso incredulo e teso, in paradosso con l’accentuarsi del sorriso cortese del vampiro sconosciuto, che avvertii due braccia familiari e decise, scostarmi al mio fianco ed imprigionarmi protettive. Mi voltai e, se avesse potuto, il mio cuore avrebbe avuto sicuramente un tuffo... Cosa succede??? Da cosa è causato lo sgomento di Carlisle, e Bella, come mai è così tesa??? Se volete saperne di più, cliccate e vi assicuro che non ve ne pentirete!!! Baci baci, Fuffy91!!!^-*
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie di donne...di vampire!^^'
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Capitolo 5

Bella.

 

Diana continuò ad osservarci con sguardo calmo e sinceramene interessato, reclinando la testa di lato, incuriosita, una volta scorta la figura di Renesmee, ancora avvolta dalle mie braccia.

Sorrise a fior di labbra, e vidi Nessie arcuare un sopracciglio, quasi indispettita dal suo divertimento.

Fui colta da un improvviso stupore, quando la vidi avvicinarsi lentamente al nostro duo. Renesmee sciolse il nostro abbraccio, ergendosi in tutta la sua altezza, lo sguardo fiero e determinato che tanto ricalcava quello di suo padre, che la osservò attento ed apprensivo. Anche Jiulian alzò lo sguardo, sciogliendo l’incrocio delle sue braccia, avanzando di poco verso la stessa direzione di colei che doveva proteggere, affiancandola silenzioso e discreto, ma sempre vigile. Dovetti ammettere che era davvero una guardia efficiente. Si arrestò a pochi metri da lei, scrutando ogni suo movimento. Diana, incurante della sua premura, si arrestò a pochi centimetri da Renesmee, che continuò a riservarle uno sguardo imperturbabile. Per nulla intimorita, la vampira alzò la mano destra, risplendente come l’avorio pregiato, accarezzandole con il dorso delle dita la guancia rosata.

Un nuovo sorriso incurvò le sue labbra modellate, negli occhi, una luce quasi gioiosa.

“ E’ calda.”

Sussurrò, quasi contenta della sua scoperta, scendendo con le dita lungo il suo collo, soffermandosi sulla vena arteriosa pulsante. Il suo sorriso si ampliò ancora.

“ E’ davvero straordinario.”

Commentò, con voce deliziata.

Poi si rivolse a Carlisle, usando un tono di voce soffice e modulato.

“ E’ vostra?”

Gli chiese, dandogli del “voi”, educata e per nulla intimorita.

Carlisle sorrise, avvicinandosi di poco a lei, quasi timoroso di spaventarla con un suo movimento improvviso.

“ No. Renesmee è la figlia di mio figlio Edward e di Bella.”

Diana annuì, puntando il suo sguardo ambrato prima su Edward e poi su di me. In seguito, sorrise a Carlisle, allontanandosi definitivamente da Renesmee, che rimase immobile nella sua posizione, la curiosità ora a risplendere nei suoi occhi di cioccolato. Trassi un respiro di sollievo. Per fortuna, non era successo nulla di irreparabile.

Diana, dal canto suo, ignorò deliberatamente le nostre reazioni, camminando lenta e con portamento elegante lungo il perimetro del salone immacolato ed ordinato. La sentii respirare a pieni polmoni, espirando con un sospiro quasi deliziato. Sorrise ad un rigido Jiulian, ora tornato nella sua posizione abituale, addossato alla parete, immobile come una statua di marmo.

“ Ti trovo irritato, Jiulian. Non hai pranzato, oggi?”

Gli chiese, con tono per nulla canzonatorio, piuttosto tranquillo e delicato, come se si stesse informando sulle previsioni meteo del giorno.

Lui increspò le labbra in un sorriso, osservandola di sottecchi.

“ Si, ho cenato ieri, mia Signora.”

Le rispose, e mi sorpresi del timbro della sua voce. Suadente e prettamente da giovane uomo, quasi sottile, con una cadenza, ovviamente, del suo tempo, marcata in lui come il suo modo di porsi.

A guardarli, potevano dirsi coetanei, entrambi perfetti per partecipare ad uno di quei balli di gala del diciottesimo secolo. Chissà se Diana era già stata trasformata prima o dopo che Darius lo aveva strappato da una morte per suicidio d’amore?

Lei si avvicinò a lui, accarezzandogli il volto e solcando con la punta delle dita le leggere occhiaie violacee, ma i suoi occhi erano di brace, sintomo che le sue parole erano veritiere.

Lo vidi socchiudere di poco gli occhi al suo tocco, per poi strapparsi a quel torpore quasi subito.

“ Eppure ti trovo strano.”

Costatò lei, leggermente accigliata. Lui si limitò a sorriderle, scrollando di poco le spalle robuste, fasciate da un elegante completo grigio fumo.

Diana ricambiò il suo sorriso accennato, scostandogli una ciocca di capelli biondo grano, lasciati liberi dalla costrizione dell’elastico e che ricadevano lisci e folti lungo il profilo del mento spigoloso, lunghi fino alla base della nuca.

Si allontanò con un lieve sfioramento delle dita lungo la linea modellata del braccio destro, per poi rivolgere la sua attenzione alla pioggia battente lungo il vetro della finestra, uno sguardo malinconico ad incupire le sue iridi brillanti di topazio.

“ Diana.”

La richiamò Carlisle, e lei subito si voltò ad osservarlo, mentre le si avvicinava a piccoli passi, come fa un cercatore ad un cerbiatto spaventato.

“ Volevi pormi alcune domande?”

Jiulian lo guardò attentamente, vigile ad ogni suo movimento brusco. Mi chiesi come facesse Carlisle a sopportare le sue occhiate penetranti.

Diana annuì impercettibilmente, gli occhi ancora leggermente sbarrati, principio di timidezza ma anche di estrema curiosità.

“ Vieni, allora. Accomodati. Non rimanere in piedi.”

Le intimò con la sua voce calma ed avvolgente, tendendo la mano verso di lei, rassicurante e per nulla incalzante. Riuscì ad infonderle tranquillità, rilassando i tratti cesellati del suo volto e stendendo le labbra sanguinee in un tenue sorriso. Con lentezza quasi estenuante, afferrò la mano che Carlisle le porgeva, che lui subito strinse in una morsa delicata, ricambiando luminoso il suo sorriso.

La condusse al divanetto più vicino, lasciando che si sedesse nei suoi tempi, mentre lui, lasciata la sua mano, si accomodò al lato opposto, sulla poltrona adiacente.

“ Bene. Dimmi tutto.”

Annunciò cordiale, attendendo le sue domande con disinvoltura ed attenzione.

Diana intrecciò le onde dei suoi capelli biondi fra le dita, quasi indecisa su dove cominciare.

“ Signor Cullen.”

Iniziò, lo sguardo interessato alle punte della ciocca di capelli con cui stava giocando.

“ Si?”

Chiese lui, incitandola a continuare.

“ Innanzitutto, volevo scusarmi con lei.”

Rimasi spiazzata da quelle parole, e non fui l’unica, visto che Carlisle aggrottò la fronte liscia, dando voce alla mia incredulità.

“ Per quale motivo?”

“ Per essere stata indiscreta nel voler sapere a tutti i costi i dettagli del suo passato. Una persona educata avrebbe chiesto prima il permesso al diretto interessato, cosa che io non ho fatto. E di questo mi scuso.”

Disse, guardandolo negli occhi intensamente, la sincerità traboccante dai suoi occhi ambrati.

Carlisle sospirò, sorridendole.

“ Non importa. Dopotutto, è lecita la tua curiosità.”

Lei ricambiò il sorriso, riponendo le mani in grembo, le dita affusolate intrecciate elegantemente.

“ Hai una domanda in particolare da pormi?”

“ Una sola, a dire il vero.”

Sussurrò, candida.

“ Dimmi pure.”

La incitò Carlisle, allargando le mani verso di lei, un gesto aperto e disponibile.

Diana trasse un debole respiro, prima di porre la sua domanda.

“ Vorrei sapere se è possibile che la mia anima possa salvarsi, oppure no?”

Mi sorpresi a quella domanda, sentendo indistintamente Edward avvicinarsi a me e stringermi la vita con un braccio.

Carlisle sembrò valutare la risposta, mugugnando tra sé.

“ Non posso risponderti con certezza.”

Lei annuì, bevendo con avidità ogni sua parola.

“ Ma, immagino che, dato il nostro istinto naturale di tendere verso la fonte umana per sopravvivere, la rinuncia e il riuscire a controllare la nostra sete, è già un arduo sacrificio, che, come ben saprai, solamente in pochi riescono a portare a termine, senza cadere nuovamente in tentazione.”

Alla sua saggia spiegazione, Diana sembrò rabbuiarsi, e non fui l’unica a costatarlo. Anche Carlisle si accigliò, inclinando la testa leggermente di lato, ed indagando la sua espressione con premura.

“ Cosa c’è?”

Diana sospirò, quasi affranta.

“ Credo che allora non ci sia speranza, per me.”

Sussurrò, avvilita.

“ Perché dici così?”

“ Vedete, Signor Cullen. Una delle poche cose che ricordo della mia vita passata, è l’immagine di mia madre. Una donna fortemente religiosa, che mi ha insegnato fin dalla più tenera età, i valori sacri della religione cattolica. Lei mi insegnava che un’anima deve essere pura ed integra, affinché possa accedere al Paradiso.”

Lo guardò, come a chiedere conferma. Carlisle annuì, e la sua conferma, spinse Diana a continuare.

“ Ma come è possibile, allora, che un giorno, quando tutto avrà termine, ed inevitabilmente anche io scomparirò, e sarò chiamata ad essere giudicata, come potrebbe un essere superiore non accorgersi della frattura che giace indelebile nella mia essenza?”

Chiese quasi a sé stessa, il volto assorto verso emisferi mistici di cui io non avevo minimamente tenuto conto, fin ad ora. A differenza di Diana, a me non importava molto della purezza della mia anima. L’importante, pensai sorridendo ad Edward e stringendo la sua mano sul mio fianco, era poter stargli accanto per sempre. Anche l’Inferno sarebbe stato un posto gradevole, perché io avevo il mio Paradiso personale. Edward.

“ Darius dice che io sarò esclusa da questo tipo di problemi. È estremamente convinto del fatto che la mia anima, anche se stata costretta alla dannazione eterna, non ne abbia risentito gli effetti. Ma questa è solo una sua teoria, credo dettata dall’affetto che prova per me.”

Concluse, sorridendo, forse, al ricordo della sua ostinazione.

“ E vorresti sapere anche la mia, perché estranea, giusto?”

Diana annuì vigorosa.

“ Si, esattamente.”

Carlisle meditò per alcuni attimi sulla risposta. Potevo capirlo, non era molto facile come quesito. Ma quando arrivò, fu illuminante pur nella sua neutralità e schiettezza.

“ Io credo che nessuno di noi, umani e vampiri, sappia cosa ci sia aldilà del mondo terreno. Possiamo ipotizzarlo, certo, ma non ne avremo mai una conferma sicura e fondata.”

Sospirò, per poi riprendere più deciso e calmo del dovuto.

“ Siamo esseri la cui dannazione ha costretto a comportarci come il demone che ci divora l’anima, ma ciò non vuol dire che esso non possa essere sconfitto. Le opere buone ci redimono, ma l’espiazione non deve essere confusa con la presunzione. Non siamo martiri, ma esseri che cercano di assopire la loro natura corrotta. Ritengo che debba essere solo questa, la nostra prima preoccupazione. Vivere l’eternità concessaci con ferma convinzione di ciò che si è. Essere buoni, non vuol dire essere santi. Gli errori si possono commettere, e sono proprio questi, a renderci più umani. E come umani, un giorno, verremmo giudicati.”

Concluse, sorridendole pacato e composto.

“ Quindi il mio consiglio, Diana, è credere in te stessa e non lasciarti condizionare da prospettive future. Vivi la tua vita e sii felice, anche nei momenti di tristezza.”

Diana gli sorrise annuendo, alzandosi aggraziata, seguita da Carlisle. Si inchinò come una ballerina dopo la sua esibizione, ringraziandolo prima con gli occhi che con le parole.

“ Ora posso andare. Grazie infinitamente per avermi concesso il suo tempo, Signor Cullen. E…grazie davvero, di tutto.”

Carlisle le sorrise, stringendole la mano con dolce forza. L’affetto a brillare nei suoi occhi paterni  buoni.

“ Di nulla, Diana. È stato un piacere.”

Diana sorrise a fior di labbra, lasciando scorrere il suo sguardo sulla figura di Esme, che le chiese dolce:

“ Non vorresti fermarti ancora un po’, cara?”

Lei scosse la testa, in segno di diniego.

“ La ringrazio, ma non credo di poter accettare.”

Le riservò un sorriso leggero, per poi voltarsi verso Jiulian, che riprese vita ad uno solo dei suoi sguardi.

“ Possiamo andare, Jiulian.”

Lui annuì, accostandosi a lei ed aiutandola ad indossare il suo mantello color blu cobalto, che risaltava molto il colorito chiaro dei suoi lunghi capelli ondulati.

“ Non vi creeremo nessun altro disturbo.”

Disse, a mo di congedo. Alice rise gioiosa.

“ Ah, io non ne sarei così sicura!”

Esclamò, portando Diana a guardarla curiosa. Ovviamente, lei era inconsapevole dei piani del suo compagno diabolico.

Inaspettatamente, i tratti morbidi del viso di Jiulian si irrigidirono, portando la sua padrona dietro di lei, ringhiando contro quello che i sembrò il nulla. Anche Edward, subito dopo, si irrigidì, proteggendomi con il suo corpo, in posizione di difesa.

“ Cosa succede?”

Ma prima che potesse darmi una risposta, il mio olfatto percepì un odore dolciastro, quasi mieloso, per nulla piacevole, e lo sbattere della porta d’ingresso fu più assordante di un tuono nell’infuriare di una tempesta, tanto che mi sorpresi che rimanesse ancora in piedi.

Ma ciò che più catturò la mia attenzione, fu la mano pallida con le unghie laccate di rosso brillantato, marchiare il castano dell’ebano levigato. Seguii il percorso che saliva verso il gomito, l’avambraccio sottile, il braccio destro ben proporzionato e infine il volto ovale, su cui predominavano due occhi fiammeggianti, le cui palpebre erano truccate eccessivamente, due labbra rosse, carnose e volitive, arricciate in un sorriso beffardo, il tutto incorniciato da uno sbarazzino carré nero, che conferiva un fascino felino alla proprietaria, il cui corpo da modella era fasciato da un’attillata e sgualcita ad arte, tuta in pelle lucente ai raggi dei lampade accese, brillante di alcune goccioline di pioccia, come la pelle ambrata della donna-vampiro.

“ Toc toc.”

Disse spavalda la sconosciuta, calpestando, senza permesso, il pavimento in parche di casa Cullen, creando un assordante ticchettio con i tacchi a spillo esagerati dei suoi stivali neri, lunghi fino al ginocchio.

“ Salve, Jiulian.”

Lui ringhiò, quasi risentito, in risposta al saluto ammaliatore della giovane vampira. I muscoli tesi e pronti a balzare. Lei, per tutta risposta, rise per poi sogghignare alla vista di Diana, nascosta quasi interamente dal suo corpo.

La vampira si passò la punta rosea della lingua sulle labbra marchiate da un rossetto lucido e di rosso scuro, quasi come se fosse una sua preda. Con movenze da gatta selvatica, si avvicinò ai due, ignorando noi Cullen, palesemente.

“ Chi sei?”

Le chiese tra un sibilo e un ringhio Rosalie, attirando la sua attenzione. Era di una bellezza seducente, ma per nulla rassicurante.

“ Tranquilla, bambolina Cullen. Voi non mi interessate.”

“ Cosa vuoi, Valentine? Sono giorni che ci stai inseguendo.”

Le chiese, ostile, Jiulian, investito da un suo sguardo penetrante e da predatrice provetta. Lo guardava come se volesse mangiarselo. Mi irritò all’inverosimile il suo atteggiamento beffardo ed infelicemente ironico.

“ E così mi hai sentita? Ma certo. Il sambernardo permaloso ha sempre avuto un nasino eccezionale.”

Commentò sarcastica, accerchiandolo come una tigre in gabbia.

“ Naturalmente. È quasi impossibile non nausearsi nel sentire il tuo profumo mieloso.”

Valentine rise del suo freddo commento, arrestandosi a pochi passi da lui, che non si mosse.

“ Quanta freddezza, Jiulian. Non la pensavi così nelle notti buie della tua misera vita.”

Le sussurrò le ultime parole all’orecchio, leccandogliene la punta, dispettosa. Lui si scostò disgustato e mentre lei rideva, strattonò Diana dalla sua parte, tenendola per il polso in una stretta solida. Era veloce, e anche molto irritante.

Jiulian fece per assalirla, ma Valentine strinse la gola di Diana, che non si ribellò, artigliandole la pelle candida con le dita lunghe della sua mano ambrata.

“ Fai il bravo, Jiulian, se non vuoi che la testa della tua adorata padroncina, salti dal suo liscio collo come il tappo di una bottiglia di champagne.”

Sussurrò perfida, stringendo il corpo di Diana nella sua morsa ferrea.

“ Valentine, perché ti comporti così?”

Le chiese con voce inalterata , Diana, continuando a rimanere impassibile di fronte alla sua violenza.

“ Oh, beh, le ragioni sono molte dolcezza. Prima di tutto, tu, e poi, tutto il resto, come l’affronto subito da parte di Darius, sempre per proteggere un’insignificante ragazzetta spocchiosa come te.”

Le sibilò risentita, aumentando la sua stretta. In un moto istintivo, mi protesi per aiutarla, ma Edward mi fermò, sussurrandomi all’orecchio:

“ No, aspetta.”

“ Darius te la farà pagare.”

Proruppe Jiulian, avvicinandosi di poco a lei.

“ Non preoccuparti. So come trattarlo.”

“ Io non credo. Soprattutto se ucciderai la sua compagna.”

Valentine rise, una risata priva di gioia.

“ Oh, non farmi ridere. Questa ragazzetta la sua compagna? Ma se lei è…”

“ Ora basta.”

Intervenne una voce familiare, la nota suadente della sua voce, ora carica di irritazione.

Sulla soglia era apparso Darius, affiancato da Hector, teso in una posa d’attacco.

“ Valentine, lascia andare subito Diana.”

Lei sorrise al suo tono duro e freddo, stringendo ancora di più la presa sulla giovane vampira.

“ No, se prima non acconsentirai a tenermi di nuovo con te.”

Gli disse di rimando. Lui espirò pesantemente, furente.

“ Per l’ultima volta, Valentine, lascia andare Diana.”

Lei inclinò la testa, un sorrisino di sfida ad incurvarle gli angoli della bocca carnosa, mordendole il collo e provocandole un sussulto.

A quel punto vidi Darius concentrarsi, evidentemente per farle del male, attraverso il suo potere, ma prima che potesse raggiungere la sua mente, Valentine venne scaraventata fuori dalla finestra da una forza invisibile, provocando una cascata di vetri rotti e un rimbombo per tutta la foresta, dovuto allo schianto del suo corpo sul terreno umido del suolo erboso.

Prima che potessi comprendere chi fosse stato, tutto mi fu chiaro al sorriso smagliante ed entusiasta di Alice che saltellò, quasi allegra, al nostro fianco, esclamando:

“ E’ lui, è lui!”

“ Chi, Alice?”

Le chiesi, esasperata. Lei mi abbagliò con uno dei suoi più bei sorrisi da cherubino gioioso.

“ La figura misteriosa. È lui.”

Mi ci volle un secondo per collegare il suo folle entusiasmo alla sua irritazione, scaturita dalla sua visione imperfetta. Seguii lo sguardo di tutti i Cullen, verso Diana, ora sostenuta dalle braccia possenti di un nuovo vampiro. Si trattava di un uomo alto, fisico slanciato, vestito con abiti semplici, jeans scoloriti e camicia dello stesso blu singolare del mantello di Diana. Capelli corti, folti e sbarazzini, di un particolare color caramello; viso spigoloso ma modellato, labbra leggermente piene e due profondi occhi neri, assetati o forse, emozionati, data l’espressione di completa adorazione, che riservava alla donna che teneva stretta al suo petto.

Ma ciò che più mi meravigliò, fu la nota melodica ed appassionata della sua voce, come un assetato che ritrova, dopo molti anni, una fonte d’acqua pura.

“ Diana. Ti ho ritrovato, finalmente, amore mio.”

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice.

 

 

Salve a tutti e a tutte!!! Come va?? Io a meraviglia!!! Vi è piaciuto il cap??? A me si, ma siamo ancora agli inizi, il bello deve ancora venire!!!XD

Prima di tutto, ringrazio sempre i miei lettori appassionati, misteriosi ma sempre graditi!!

E adesso, passiamo ai…

 

Ringraziamenti a:

 

Albicoccacida: Oh, scusami! Avevo capito male io!^///^ Comunque, visto che ci siamo chiarite tutte e due, qui i chiarimenti dovrebbero esserci nei confronti di Diana!!! Ho capito, non ti piace! Ma vedi che in fondo non è male! Basta vedere i suoi pretendenti! A proposito: sei curiosa di scoprire chi è questo nuovo misterioso ragazzo? Se fossi in te, mi chiederei anche cosa volesse dire Valentine prima che la interrompesse Darius! Troppi misteri? Beh, scoprirai tutto nel prossimo cap, quindi non mancare!! Grazie mille per la tua recensione!! A presto e ancora tanti auguri di buon anno da Fuffy91!!!^__^

Beuzz94: Ciao, beuzz!!! Eh si, troppi misteri e soprattutto troppi vampiri sconosciuti e, per la maggior parte, cattivi vero?? Ma non sempre è tutto come appare! A cosa mi riferisco? Beh, saprai tutto nel prossimo aggiornamento!!! Grazie per i commenti!!! Bacioni e tanti auguri di un felice anno nuovo, Fuffy91!! ^__^

 

Ed ora, un ringraziamento ai 10 preferiti e ai 13 seguiti!!! Baci baci e un grazie sincero anche a voi tutti!!!

Vi lascio con l’augurio di uno splendido 2010!!!

Baci baci dalla sempre vostra, Fuffy91!!!

^_________________________________^***

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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