Ciao!!! L'ultimo giorno del 2009 vi saluto con un altro chappy!!

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CAPITOLO 8

EDWARD POV

Arrivo a casa in un baleno. Ho sfogato la mia cretinaggine di stasera andando a 120-130-140… non so a quanto sono arrivato.

Appena entro in casa sento le risate di Alice e Rose che prendono in giro Jake non so per che cosa. Emmett è andato in bagno.

Passo per il salone e sfoderando il mio miglior sorriso saluto tutti.

Guardo Jake disperato. Guardo i suoi occhi e rivedo quelli di Bella.

Bella, Bella… devo piantarla a pensare sempre a lei. Sono un emerito idiota.

Come arriva Emm, saluto tutti.

-Ragazzi buon divertimento. Domani ho scuola e già si è fatto tardi. Ci vediamo.-

Salgo sopra e di nuovo Bella mi torna in mente. Riconfermo quello che ho detto prima. Sono un idiota.

Come mi comporterò domani?? Stasera sono stato troppo impulsivo ma domani non potrò esserlo.

Mi spoglio. La mia giacca ha il suo odore. Deve essere stato quando si è abbracciata a me fuori, o meglio, quando io l’ho abbracciata. Ora basta! Devo dormire.

Il sonno, forse causa la forte emozione, arriva molto velocemente.

-Bella?-

Siamo in macchina. Lei sta per scendere ma io la richiamo.

-Si?- mi dice sussurrando.

-Vieni qui.- e la prendo per un braccio.

Lei si avvicina pericolosamente al mio viso.

-Perché?- e mi passa una mano sul mio jeans… molto vicino al piccolo eddy che esulta immediatamente.

Non so che risponderle.

-Perche…- e le passo una mano dietro la schiena attirandola di più a me.

Lei di tutta risposta si mette cavalcioni su di me.

Non può andare più indietro perché c’è il manubrio.

-Perché?- me lo richiede con malizia.

Ha uno sguardo eccitato. Si passa sensualmente la lingua sulle sue labbra invitanti.

Al che non resisto.

E mi getto come un leone sulle sue labbra e le nostre lingue iniziano una piacevole lotta.

O una sensuale danza?

Nel frattempo inizia a strusciarsi sulla mia intimità e io mi muovo con il bacino con le mani sui suoi fianchi e insieme iniziamo a muoverci come se io la stessi penetrando.

Nessuno di noi due parla.

Si odono i nostri gemiti e i nostri ansiti…

Osservo il suo viso trasfigurato dal piacere e la trovo meravigliosa. Sembra una dea.

-Perché non lo facciamo sul serio?- oddio questa Bella è alquanto arrapante…

Mi piace…

-Edward… Edward??- sembra un’altra voce.

-EDWARD!!!-

-Oh…che è successo?- apro gli occhi e trovo Esme, mia madre, -finalmente ti sei svegliato!-

-Mamma??- chiedo con stupore. Non capisco.

-Dai che sei in ritardo. Su!-

Stupido stupido. Era tutto un sogno…

BELLA POV

Driiin! Driiin! Driiin!!

Credo sia la sveglia. Non la sopporto!!

Allungo la mano per spegnerla. L’unico risultato che ottengo è il mio sbilanciamento e la relativa caduta.

Ohi che botta!!

Jake non ha sentito niente per fortuna. Sembra un porcellino per quanto russa. Meglio così!

Mi rialzo e oddio… sono le 7e35. Fra 20 minuti devo essere davanti scuola.

M’infilo velocemente sotto la doccia. Dopo di che mi vesto al volo. Prendo una brioche. La mangerò strada facendo.

7e53.

Anche due minuti di anticipo! Mitica Bella!! Ahahah

Scendo dal mio vecchio pick-up e Jessica mi viene incontro.

-Giorno Bella!-

-Ehi Jess! Buongiorno anche a te! Stamattina ho volato!- le dico mentre cerco di rendere più presentabile la mia “non” coda. Alla fine opto per i capelli sciolti.

-Si nota! Comunque la sai la novità?-

-Direi di no… sai com’è… sono appena arrivata.- certe volte mi stupisco di quanto non ci arrivi più di tanto. Non so se è ancora il sonno o è proprio così. Secondo me è proprio così.

-Vabbè vabbè. Comunque arriva uno nuovo nelle ore di biologia e di trigonometria. O nuova.-

Il mio unico pensiero è che durante quelle ore non ho nessun vicino di bianco e a trigo poi, faccio piangere.

Trigonometria.

Edward.

Forse dovrei chiamarlo.

Forse meglio di no.

-Ah. Chissà chi è lo sfortunato appena arrivato a Forks. Andiamo a vedere và!-

E prendo la mia migliore amica sotto braccio. Che poi migliore non è. E’ l’unica. Non ho molte amicizie. Questo a volte mi pesa tanto. Certo con Mike ho un bel rapporto ma non posso certo raccontargli di Edward. Non l’ho fatto nemmeno con Jess. Conoscendola Forks ci metterebbe meno di un minuto a sapere della mia cotta. E dopo mezzo minuto mi ritroverei segregata in casa. Ovviamente se Jake lo sapesse forse non mi segregherebbe in casa, ma in camera. Ancora peggio!

Entriamo. Prima ora biologia. Qui vado bene! Mi piace.

Il banco di fianco a me è ancora vuoto e spero resterà tale.

Ad un certo punto ecco che arriva il prof, stranamente in ritardo. Al suo seguito c’è un ragazzo.

Un tuffo al cuore… quei capelli… solo Lui ce li ha così.

-Buongiorno ragazzi. Accomodatevi tutti!- dice il prof facendo tornare in ordine l’aula.

Spostandosi verso la sua cattedra lascia libera visuale al ragazzo dietro di lui.

Ed ecco qua il mio David di Donatello…

Il mio Edward.

Forse è meglio omettere mio…

In un primo momento osservavo estasiata Edward, solo dopo mi sono resa conto che lui ora è in classe come me.

Impossibile. Il mio cuore fa ventimila tuffi e ogni volta torna a galla senz’aria.

-Lui è un vostro nuovo compagno. Edward Cullen. Ha avuto problemi con il professor Carter, - e poi rivolgendosi a lui -spero non ne avremo anche noi. Siediti lì. Accanto a Swan.- e mi indica.

Edward si volta a guardarmi e il suo magnifico sorriso sghembo sparisce dal suo volto dai lineamenti perfetti.

Perché? Sapevo che tutto quello successo ieri sera è stata un’eccezione… però sono affranta lo stesso per questo suo comportamento.

Si avvicina. Si siede. Mi guarda per meno di un nanosecondo.

Ma io masochista quale sono mi volto e gli dico:

-Ciao Edward! Che ora avete fatto ieri sera?- Mi guarda con una maschera di cera sul suo volto perfetto.

Ma perché? Sembro una bambina piccola che non vuole andare a scuola e nessuno le spiega il perché, ma le risponde soltanto che ci deve andare e basta. E la bambina si rassegna ma resta comunque triste.

Io non voglio essere quella bambina.

Io voglio essere l’adulta che si informa sul perché delle cose.

Ma in questo momento sono l’una e l’altra.

-Non lo so. Sono tornato e sono andato a dormire.- mi dice dopo quasi 5 minuti.

Lo guardo stupita, ma stavolta sono io a non rispondergli.

Mentre il professore spiega, ma cosa sta spiegando??

Non lo so.

Sono talmente arrabbiata che non riesco a trovare la forza per seguire la lezione.

Di solito se sono arrabbiata per non pensarci mi butto a capofitto nello studio.

Ma stavolta il problema mi è talmente vicino.

Comunque nel frattempo sento che lui mi sta osservando e la tentazione di guardarlo è tanta.

Ma la ragione domina gli istinti.

Anche se non sempre.

La campanella suona e mi alzo.

Lui mi sorride ed io invece svio lo sguardo. Anche se dentro di me sono contenta. Lui mi ha donato uno di quei suoi magnifici sorrisi che mi mandano in tilt.

Tanto in tilt che faccio cadere tutti i libri. Li raccolgo e siamo rimasti solo noi due in aula.

-Ci vediamo dopo a trigonometria.- mi sussurra all’orecchio Edward.

Come si respira? Come si parla? Come si cammina? Oddio!

-Ma che vuoi da me?- trovo la forza di dirglielo. Ma non saprei descrivere il mio tono.

Era un misto tra lo stupore, tra l’arrabbiatura, tra la felicità… tra tanti sentimenti contrastanti che provavo in quell’istante.