Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Stefhanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza
alcun scopo di lucro.
Eccomi con un nuovo capitolo. Stavolta non vi ho fatto aspettare
molto, ma bisogna ringraziare le vacanze che, ormai, stanno per finire.
Comunque mi auguro che il capitolo vi piace e vi consiglio di fare molta
attenzione ad un particolare che ho inserito riguardo Edward. Sembra un indizio
banale, ma in realtà non lo è. Mi auguro che
continuiate a seguire la storia e a commentarla. Buon Natale a tutti anche se
in ritardo di qualche giorno e tantissimi auguri di Buon Anno sperando che
questo 2010 sia quanto più proficuo possibile per tutti. Un bacio e buona
lettura.
RICORDARE
IL PASSATO
Capitolo
20
Un’occasione
sprecata
POV
RENESMEE
Era passato quasi un mese da quando avevo
conosciuto i Cullen e, ormai, io e Alice eravamo diventate inseparabili. Gli
volevo davvero bene e avevo conosciuto anche la sua famiglia che mi sembrava
qualcosa di meraviglioso. In quella casa insieme a tutti loro mi sentivo in
famiglia, forse, perché per la prima volta nella mia esistenza avevo visto con
i miei occhi cosa significava questa parola, avevo capito cosa significava
tornare a casa e trovare tutti quanti pronti ad accoglierti, avevo capito cosa
significava il calore familiare e soprattutto avevo capito la fortuna che si
aveva a sapere che c’erano delle persone che ti vogliono così bene da
preoccuparsi per te. La mia unica famiglia era la mamma e per quanto lei mi
avesse dato tutta se stessa non potevo essere ipocrita nel dire che non mi era
mancata una famiglia come quella di Alice, una famiglia che mi aspettasse a
casa e che si preoccupasse per me. Mi era mancato avere un padre che mi stesse
vicino, delle zie che mi portassero con loro in giro, degli zii che mi
facessero giocare con loro. Mi era mancata la normalità che tutte le persone
normali avevano, ma io non ero normale e per quanto cercavo di nasconderlo era
questa la verità. Edward era mancato da casa per un paio di giorni, ma presto
era tornato a casa anche se mi era sembrato fosse
tornato un po’ più turbato e pensieroso, ma soprattutto non riuscivo a capire
perché cercasse di tenermi a debita distanza come se io fossi chissà quale mostro.
Ieri era partito di nuovo e la cosa non mi piaceva per niente, non sapevo
spiegarmi il motivo per cui sentivo il bisogno di saperlo vicino a me, anche se
lui non mi calcolava nemmeno. Sapevo che c’era qualcosa che lo turbava e volevo
assolutamente sapere di cosa si trattasse. Adesso avevo acquistato la fiducia
di Alice, ma anche quella degli altri Cullen, quindi mi sarebbe stato più
facile indagare se quella era davvero la mia famiglia. Nel corso di questo mese
avevo cercato di fare in modo che mamma e il resto dei Cullen non si
incontrassero perché volevo essere prima certa del fatto che fossero davvero
loro quelli che stavamo cercando e soprattutto volevo essere sicura che tutti e
sette l’avrebbero rivoluta con loro, in caso contrario avrei inventato una
scusa e avrei costretto mamma ad andarcene da quel posto. Non potevo
assolutamente permettere che lei soffrisse ancora. Adesso ero a casa Cullen che
mangiavo dei biscotti al cioccolato preparati da Esme. A dire il vero preferivo
di gran lunga nutrirmi con il sangue, ma non avevo ancora rivelato la verità ai
Cullen, quindi dovevo continuare a fingere e devo dire che comunque mangiare i
biscotti di Esme non era per nulla una sofferenza, considerato che erano
squisiti.
- Esme posso chiederti una cosa? – chiesi a
quella che fin dall’inizio mi aveva trattato come una figlia che stava
sistemando la cucina mentre io aspettavo che Alice mi raggiungesse in cucina.
Ogni volta che mi mettevo a mangiare dai Cullen
lei spariva sempre, forse per paura che io gli facessi qualche domanda
imbarazzante sul fatto che non l’avevo mai vista mangiare.
- Si certo tesoro, dimmi – mi rispose lei con
fare materno.
- Pensi che io abbia fatto qualcosa di male ad
Edward? – gli chiesi sperando che lei mi desse una risposta che potesse
dissipare i miei dubbi.
- Perché mi domandi questo? – mi chiese.
- Perché ultimamente lo vedo strano con me. Mi
rivolge la parola solo quando non può farne a meno ed è scostante e freddo come
se c’è l’avesse con me – gli risposi.
- No, tesoro, sta tranquilla, lui non c’è l’ha
con te. Diciamo solo che questo è il suo carattere. Edward è la persona più
sensibile e dolce che io conosca, ma ha sofferto tanto e questo l’ha portato a
chiudersi in un mondo tutto suo dove non fa entrare nessuno. Sono sicura che non ha nulla contro di te, solo che preferisce tenerti alla
larga magari fino a quando non riuscirà ad aprirsi anche con te. Comunque credo
che sia così freddo e distaccato con te perché tu gli ricordi una persona per
lui molto importante – mi rispose lei con un sorriso.
- Forse hai ragione. Posso chiederti un’altra
cosa? – gli domandai.
- Fai pure – mi disse.
- Ho notato che parte spesso. E’ tornato solo
qualche settimana fa e adesso è ripartito. Dov’è che va? – gli domandai
sperando di non passare per una persona invadente.
Eppure dovevo saperlo, dovevo scoprire cosa
nascondesse Edward, dovevo scoprire se lui era la persona che avevo cercato
praticamente da quando ero nata, se lui era la persona che in 25 anni mi era
tanto mancata.
- Va a trovare una persona che gli è molto cara.
Adesso scusa ma devo andare a portare dei documenti a Carlisle in ospedale.
Alice starà per arrivare – mi disse rabbuiandosi improvvisamente e uscendo
dalla stanza senza permettermi di rispondergli.
Non potevo esserne sicura, ma ero convinta che
avesse assunto quell’espressione per ciò che gli avevo chiesto poco prima. Esme
non ebbe nemmeno il tempo di uscire dalla stanza che entrò Emmett e si sedette
vicino a me.
- Non fare caso al suo comportamento, hai solo
toccato un tasto dolente per tutti – mi disse appoggiando la sua mano sulla mia
spalla.
- Non era mia intenzione, non pensavo potesse
reagire così – gli risposi.
- Lo so, ma non voleva, è solo che oggi è un giorno
particolare un po’ per tutti noi – disse Alice entrando anche lei in cucina.
- Come mai? – gli domandai.
Non avrei voluto fare questa domanda, ma mi uscì
spontanea e non riuscì assolutamente a trattenermi.
- Questo stesso giorno di tanti anni fa abbiamo
perso una persona che per noi era fondamentale – mi rispose Alice abbassando lo
sguardo.
- Siamo giù un po’ tutti per questo – continuò
Emmett.
- Era la ragazza di Edward? – chiesi.
- Come fai a saperlo? – mi chiesero entrambi
all’unisono meravigliati più che mai.
- Il primo giorno che ci siamo visti mi aveva
detto che aveva smesso di suonare perché farlo gli ricordava la ragazza che
amava che purtroppo era morta – gli risposi ripensando a quella conversazione.
- Mi meraviglio che te ne abbia parlato, comunque
si è proprio lei – mi disse Alice.
- Vi va di raccontarmi un po’ di lei? Doveva
essere speciale per aver fatto innamorare così tanto Edward, proprio lui che si
mostra così freddo e distaccato con il mondo intero – gli chiesi sapendo che
probabilmente mi avrebbero sbattuto fuori di lì accusandomi di essere invadente
e indisponente.
Sapevo che stavo sbagliando e che non era giusto
costringerli a raccontarmi una cosa così dolorosa per loro soprattutto in una
giornata come questa, ma per me era fondamentale sapere. Mi bastava davvero
poco per capire se era davvero la mamma quella persona che loro credevano
morta.
- Andiamo in giardino – mi disse Emmett dopo
aver ricevuto un cenno di assenso da Alice.
Ci dirigemmo in giardino e ci sedemmo sul prato.
Emmett e Alice si guardavano forse perché entrambi speravano fosse l’altro ad
iniziare a raccontare. Una cosa era certa, con molta probabilità fra non molto
avrei saputo la verità.
- Anni fa ci siamo trasferiti in un piccolo
paesino nello stato di Washington, nulla a che fare con l’Alaska, ma era un
posto piccolo e confortevole dove era facile sentirsi a casa. Se non fosse per
i ricordi dolorosi e per altri problemi ben più complessi torneremmo volentieri
a vivere di nuovo lì, perché è proprio in quel posto che è iniziata la favola
di Edward – iniziò a raccontare Alice.
- Lui è sempre stato un tipo molto solitario,
preferiva passare le giornate ascoltando la musica o chiudendosi in un mondo
tutto suo, un mondo dove spesso e volentieri si sentiva inadeguato e sbagliato.
Ha sempre creduto che stare solo era la soluzione migliore per stare in qualche
modo in pace con se stesso. Non riusciva a spiegarsi il perché noi volevamo
spingerlo a cercare una persona che riuscisse a completarlo, una persona che
noi avevamo trovato e che ci aveva reso felici. Diceva che a lui non serviva,
che lui stava bene da solo, che una persona come lui non meritava di amare, o
che forse non ne era per niente capace – continuò Emmett stupendomi visto che
spesso era il burlone della situazione, ma che in quel contesto si era mostrato
di una serietà senza eguali.
- E poi cosa successe? – chiesi vedendo che
tutti e due avevano smesso di parlare.
- E poi è successo che un giorno arrivò in
quella cittadina una ragazza dall’aspetto normale. Era una bella ragazza, ma
niente a che vedere con le bellezze che Edward poteva permettersi, eppure
quella ragazza oltre che una calamita per le disgrazie era una calamita per
tutti noi Cullen. Edward cercò in ogni modo di stargli lontano, ma ciò non
servì a molto perché in poco tempo se ne innamorò pazzamente. Io da subito mi
affezionai a lei e sentivo fin da subito che saremmo diventate migliori amiche.
Emmett dopo le prime esitazioni iniziò a considerarla come una sorella – disse
Alice.
- Per Carlisle e Esme divenne presto come una
figlia. Per Jasper divenne una persona importante anche se
per il suo carattere chiuso gli veniva difficile mostrarlo e per Rosalie, beh,
Rosalie è un’altra storia. Lei fu l’unica che non approvò questa unione, non so
dirti perché, forse per invidia, per gelosia, questo lo sa solo lei, ma in
seguito, quando ormai era troppo tardi anche lei si
rese conto che persona speciale fosse quella ragazza, ma soprattutto si rese
conto che anche lei, come tutti noi del resto, gli voleva bene – continuò
Emmett.
- La loro fu una storia intensa, una storia che
è andata oltre la natura, oltre la vita e la morte, oltre la razionalità, un
amore puro, vero, un amore in grado di contrastare ogni legge e di convertire
qualunque ideale. Hanno vissuto un amore diverso, più travagliato e difficile,
ma più forte, un amore indistruttibile che nessuno riuscì a minare o scalfire,
un amore che esiste e che dura anche oggi che lei non è più con noi – disse
Alice con aria talmente triste che se non fossi stata a conoscenza che lei non
poteva piangere mi sarei domandata come mai le lacrime non gli rigavano il
volto.
Stavamo entrando nel vivo del discorso e
finalmente avrei saputo se la sua versione combaciava almeno in parte con
quella di Angela. Certo era che Alice e Emmett non mi stessero dicendo tutta la
verità perché era impossibile spiegarmi il motivo di tante difficoltà che
Edward e questa ragazza avevano dovuto affrontare, ma nel suo ultimo discorso
Alice si era lasciata andare un po’ troppo e io adesso avrei colto la palla al
balzo.
- Cosa vuoi dire quando dici che il loro amore è
andato contro la natura, contro ogni legge? – gli domandai.
- Ci sono cose che tu non sai ed è meglio che
continui ad ignorare. Sappi solo che il mondo non è così semplice come appare e
che quello che si crede impossibile a volte è possibile – mi rispose Emmett
cercando di coprire la gaffe fatta dalla sorella.
- Cosa volete dire? Non riesco a seguirvi? – gli
chiesi.
- Non importa Nessie. Ci sono cose che è meglio
non conoscere. Ti basti sapere che quello tra loro era un amore infinito, un
amore senza eguali – mi rispose Alice.
Sapevo che non avrei cavato un ragno da un buco
con queste domande, non mi avrebbe mai detto la verità assoluta, perché farlo
avrebbe implicato mettermi a conoscenza del loro segreto, quindi ciò che mi
restava da fare era sapere cosa fosse successo tra Edward e quella ragazza.
- Cosa è successo tra loro? Si sono lasciati e
poi lei e morta o è morta mentre stavano insieme? – gli chiesi sapendo che la
risposta a quella domanda mi avrebbe fatto capire tante cose o forse
addirittura mi avrebbe fatto conoscere la verità.
- Devi sapere che… - stava iniziando a dire
Emmett prima che il mio cellulare iniziasse a squillare.
Lo estrassi dalla tasca e vidi che era una
chiamata di mamma. Premetti il pulsante verde e accettai la chiamata.
- Si può sapere che fine hai fatto? – mi chiese
lei alzando leggiarmente il tono di voce.
- Sono dai Cullen – mi limitai a rispondergli.
- Ti do cinque minuti per tornare a casa altrimenti
ti puoi scordare lo shopping di domani con la tua amica – mi disse.
- Ma Isabella – mi lamentai io.
- E smettila di chiamarmi Isabella – mi
rimproverò lei visto che odiava il suo nome per intero.
- Fra mezz’ora sono a casa – gli dissi cercando
di fare la voce dolce da bambina.
- Non attacca Renesmee. E’ tutta la giornata che
sei fuori. Torna a casa – mi rispose.
- Ringrazia che non sono a casa altrimenti con
il mio sorriso sghembo volevo vedere se mi dicevi di no. Comunque sto venendo –
gli dissi chiudendo la conversazione e tornando a guardare i ragazzi, i quali
mi guardavano un po’ sorpresi da quando avevo detto “sorriso sghembo”.
Non riuscivo a capire il perché di quello
sguardo, ma la cosa che adesso mi premeva di più era il fatto che non avrei
potuto ascoltare la fine di quella storia, proprio adesso che ci ero quasi.
Chissà quando sarebbe capitata di nuovo l’occasione di poter sentire la fine di
quella storia che ormai sentivo che mi apparteneva.
- Mi sa che è meglio se ti accompagniamo a casa
prima che tua sorella ci denunci per sequestro di persona – mi disse Emmett
tornando a fare il buffone.
- Lo credo anch’io, ma promettetemi che la
prossima volta finirete di raccontarmi di questa ragazza – gli dissi
sorridendogli.
- Promesso – mi disse Alice.
Ci incamminammo verso il garage e dopo aver
salutato Emmett salì sulla macchina di Alice, la quale mi accompagnò a casa.
Sapevo che avevo perso un’occasione d’oro, ma in compenso adesso sapevo
qualcosa in più su di Edward e su questa ragazza che ormai ero convinta fosse
la mia mamma. Una cosa era certa, ero vicina alla verità e se tutto sarebbe
andato come avevo previsto finalmente avrei avuto anch’io la famiglia che avevo
sempre desiderato.
Risposte
alle vostre recensioni:
- flavy624: Sono contenta che il
capitolo ti sia piaciuto, mi auguro che anche questo sia di tuo gradimento.
- Princess Alexia: Si, in fondo Alice sa che la colpa è anche
sua, perché nonostante tutti i Cullen fossero affezionati a Bella lei era
comunque quella che ci aveva legato di più. Soffre terribilmente, ma cerca di
nasconderlo per la sua famiglia, soprattutto per Edward che non ha certo
bisogno di vedere attorno a lui persone tanto
sofferenti e per Jasper che si considera il vero responsabile di tutta quella
situazione. Edward adesso ha ripreso i suoi poteri, ma
visto che Alice l’ha capito evita di pensare a questo e di conseguenza anche
Carlisle. Per quanto riguarda il fatto di leggere i pensieri di Nessie è un po’
più complicato, perché la sua mente è costantemente protetta da Bella, ma come
hai detto tu a lui basterebbero anche solo pochi secondi non dico per scoprire
tutto, ma per lo meno per capire che Nessie sta nascondendo qualcosa. Come vedi
Edward è già tornato dal viaggio a Forks, ma se hai letto bene il capitolo ti
accorgerai che lui c’è ritornato lì e questo è un particolare che non bisogna
tralasciare. Quando ci sarà un capitolo scritto da Edward capirai di più, anche
se comunque ti ho dato un grosso aiuto. Quanto al fatto di Bella che torna a
scuola per adesso ancora non se ne parla, ma potrei cambiare idea, non so
vediamo.
- serve: Ti assicuro che presto
ci sarà un capitolo scritto da Edward, anche perché in questo capitolo ho dato
un indizio che ho sembrare banale, ma che, invece, è importante. Spero che capirai
qual è. C’entra Edward. Ti ho già aiutata.
- RenEsmee_Carlie_Cullen: No, non ti voglio
assolutamente morta, ma mi piace tenervi in suspance. Spero che il capitolo sia
stato di tuo gradimento.
- Ed4e: Sono davvero contenta
di sapere che questa storia ti piace un sacco. Prima di sapere chi è la famosa
“sorella” di Bella passerà ancora qualche capitolo, ma ormai siamo quasi
arrivati. Comunque hai detto che secondo te a scoprirlo sarà Nessie o Alice, ma
non Edward. adesso ti chiedo, dopo questo capitolo, ne sei ancora proprio così sicura? Se ne sei sicura lo stesso, ti dico di
rileggere il capitolo e vedere che all’interno c’è un indizio che sembra
banale, ma che in realtà non lo è.
- ClaudiaSv16: Che bello, una nuova
fan, sono davvero contenta. Tutti pensate che a
scoprire qualcosa sia Alice e probabilmente avete ragione, ma vi voglio
ricordare che comunque il nostro folletto preferito per adesso è “cieco”. Detto
questo non so ancora bene chi sarà il primo a scoprire il mistero, anche perché
capitoli pronti non ne ho e non appena finisco di scriverne uno, lo posto subito, quindi non saprei dirti, ma ti consiglio di
non sottovalutare niente. Ogni dettaglio, anche banale è messo per un motivo
preciso.
- marco: Il potere della Bella della
mia storia funziona un po’ diversamente rispetto alla storia originale. Bella
ha uno scudo che la protegge da attacchi fisici e psichici e di conseguenza
qualunque potere su di lei è inefficace. Non funzionano né i poteri fisici, ne tanto meno i poteri come quelli di Edward, Alice o
Jasper. L’unico potere che funziona sullo scudo di Bella è quello di Renesmee
perché lei oltre ad aver il potere opposto a quello del padre, ha anche il
potere opposto a quello della madre, ha, quindi, la possibilità di penetrare
nella mente anche di chi c’è l’ha protetta come Bella. Per questo motivo Alice
non riesce a vedere Bella. Auguri anche a te.
- Vampire93: No, sta tranquilla, la
storia la continuerò e la finirò. Non mi piace lasciare incompleto un lavoro.
Spero, comunque, che questo capitolo ti sia piaciuto.
- Uchica_chan: Mi fa piacere che il capitolo ti sia servito a capire
qualcosa in più della storia. Per me era fondamentale, anche per spiegare cosa
nascondevano Carlisle e Alice.
- nanerottola: Non fa nulla se hai
ritardato a recensire, anche se mi fa sempre davvero piacere quando lo fai e
poi capisco gli impegni. Buon natale anche a te, anche
se in ritardo di qualche giorno e auguri di buon anno.
Un
grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo
la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a
coloro che mi hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo
capitolo sia di vostro gradimento e recensite. Un bacio.
!?...Quando l’amore ti cambia la vita…!?
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L’odio è amore
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