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Autore: adry91    31/12/2009    11 recensioni
Edward lascia Bella per permettergli di vivere una vita normale, ma prima di farlo esaudisce il desiderio dell’unica ragazza che abbia mai amato. Dopo la sua partenza le cose cambiano e Bella non vivrà la vita che Edward ha sperato per lei. Si ritroverà vampira, con un figlia da crescere e un passato da ricordare. Riuscirà a ricordarsi del suo unico e vero amore? Ma soprattutto riuscirà a rincontrarlo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stefhanie Meyer

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stefhanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

 

Eccomi con un nuovo capitolo. Stavolta non vi ho fatto aspettare molto, ma bisogna ringraziare le vacanze che, ormai, stanno per finire. Comunque mi auguro che il capitolo vi piace e vi consiglio di fare molta attenzione ad un particolare che ho inserito riguardo Edward. Sembra un indizio banale, ma in realtà non lo è. Mi auguro che continuiate a seguire la storia e a commentarla. Buon Natale a tutti anche se in ritardo di qualche giorno e tantissimi auguri di Buon Anno sperando che questo 2010 sia quanto più proficuo possibile per tutti. Un bacio e buona lettura.

 

RICORDARE IL PASSATO

 

Capitolo 20

Un’occasione sprecata

 

POV RENESMEE

Era passato quasi un mese da quando avevo conosciuto i Cullen e, ormai, io e Alice eravamo diventate inseparabili. Gli volevo davvero bene e avevo conosciuto anche la sua famiglia che mi sembrava qualcosa di meraviglioso. In quella casa insieme a tutti loro mi sentivo in famiglia, forse, perché per la prima volta nella mia esistenza avevo visto con i miei occhi cosa significava questa parola, avevo capito cosa significava tornare a casa e trovare tutti quanti pronti ad accoglierti, avevo capito cosa significava il calore familiare e soprattutto avevo capito la fortuna che si aveva a sapere che c’erano delle persone che ti vogliono così bene da preoccuparsi per te. La mia unica famiglia era la mamma e per quanto lei mi avesse dato tutta se stessa non potevo essere ipocrita nel dire che non mi era mancata una famiglia come quella di Alice, una famiglia che mi aspettasse a casa e che si preoccupasse per me. Mi era mancato avere un padre che mi stesse vicino, delle zie che mi portassero con loro in giro, degli zii che mi facessero giocare con loro. Mi era mancata la normalità che tutte le persone normali avevano, ma io non ero normale e per quanto cercavo di nasconderlo era questa la verità. Edward era mancato da casa per un paio di giorni, ma presto era tornato a casa anche se mi era sembrato fosse tornato un po’ più turbato e pensieroso, ma soprattutto non riuscivo a capire perché cercasse di tenermi a debita distanza come se io fossi chissà quale mostro. Ieri era partito di nuovo e la cosa non mi piaceva per niente, non sapevo spiegarmi il motivo per cui sentivo il bisogno di saperlo vicino a me, anche se lui non mi calcolava nemmeno. Sapevo che c’era qualcosa che lo turbava e volevo assolutamente sapere di cosa si trattasse. Adesso avevo acquistato la fiducia di Alice, ma anche quella degli altri Cullen, quindi mi sarebbe stato più facile indagare se quella era davvero la mia famiglia. Nel corso di questo mese avevo cercato di fare in modo che mamma e il resto dei Cullen non si incontrassero perché volevo essere prima certa del fatto che fossero davvero loro quelli che stavamo cercando e soprattutto volevo essere sicura che tutti e sette l’avrebbero rivoluta con loro, in caso contrario avrei inventato una scusa e avrei costretto mamma ad andarcene da quel posto. Non potevo assolutamente permettere che lei soffrisse ancora. Adesso ero a casa Cullen che mangiavo dei biscotti al cioccolato preparati da Esme. A dire il vero preferivo di gran lunga nutrirmi con il sangue, ma non avevo ancora rivelato la verità ai Cullen, quindi dovevo continuare a fingere e devo dire che comunque mangiare i biscotti di Esme non era per nulla una sofferenza, considerato che erano squisiti.

- Esme posso chiederti una cosa? – chiesi a quella che fin dall’inizio mi aveva trattato come una figlia che stava sistemando la cucina mentre io aspettavo che Alice mi raggiungesse in cucina.

Ogni volta che mi mettevo a mangiare dai Cullen lei spariva sempre, forse per paura che io gli facessi qualche domanda imbarazzante sul fatto che non l’avevo mai vista mangiare.

- Si certo tesoro, dimmi – mi rispose lei con fare materno.

- Pensi che io abbia fatto qualcosa di male ad Edward? – gli chiesi sperando che lei mi desse una risposta che potesse dissipare i miei dubbi.

- Perché mi domandi questo? – mi chiese.

- Perché ultimamente lo vedo strano con me. Mi rivolge la parola solo quando non può farne a meno ed è scostante e freddo come se c’è l’avesse con me – gli risposi.

- No, tesoro, sta tranquilla, lui non c’è l’ha con te. Diciamo solo che questo è il suo carattere. Edward è la persona più sensibile e dolce che io conosca, ma ha sofferto tanto e questo l’ha portato a chiudersi in un mondo tutto suo dove non fa entrare nessuno. Sono sicura che non ha nulla contro di te, solo che preferisce tenerti alla larga magari fino a quando non riuscirà ad aprirsi anche con te. Comunque credo che sia così freddo e distaccato con te perché tu gli ricordi una persona per lui molto importante – mi rispose lei con un sorriso.

- Forse hai ragione. Posso chiederti un’altra cosa? – gli domandai.

- Fai pure – mi disse.

- Ho notato che parte spesso. E’ tornato solo qualche settimana fa e adesso è ripartito. Dov’è che va? – gli domandai sperando di non passare per una persona invadente.

Eppure dovevo saperlo, dovevo scoprire cosa nascondesse Edward, dovevo scoprire se lui era la persona che avevo cercato praticamente da quando ero nata, se lui era la persona che in 25 anni mi era tanto mancata.

- Va a trovare una persona che gli è molto cara. Adesso scusa ma devo andare a portare dei documenti a Carlisle in ospedale. Alice starà per arrivare – mi disse rabbuiandosi improvvisamente e uscendo dalla stanza senza permettermi di rispondergli.

Non potevo esserne sicura, ma ero convinta che avesse assunto quell’espressione per ciò che gli avevo chiesto poco prima. Esme non ebbe nemmeno il tempo di uscire dalla stanza che entrò Emmett e si sedette vicino a me.

- Non fare caso al suo comportamento, hai solo toccato un tasto dolente per tutti – mi disse appoggiando la sua mano sulla mia spalla.

- Non era mia intenzione, non pensavo potesse reagire così – gli risposi.

- Lo so, ma non voleva, è solo che oggi è un giorno particolare un po’ per tutti noi – disse Alice entrando anche lei in cucina.

- Come mai? – gli domandai.

Non avrei voluto fare questa domanda, ma mi uscì spontanea e non riuscì assolutamente a trattenermi.

- Questo stesso giorno di tanti anni fa abbiamo perso una persona che per noi era fondamentale – mi rispose Alice abbassando lo sguardo.

- Siamo giù un po’ tutti per questo – continuò Emmett.

- Era la ragazza di Edward? – chiesi.

- Come fai a saperlo? – mi chiesero entrambi all’unisono meravigliati più che mai.

- Il primo giorno che ci siamo visti mi aveva detto che aveva smesso di suonare perché farlo gli ricordava la ragazza che amava che purtroppo era morta – gli risposi ripensando a quella conversazione.

- Mi meraviglio che te ne abbia parlato, comunque si è proprio lei – mi disse Alice.

- Vi va di raccontarmi un po’ di lei? Doveva essere speciale per aver fatto innamorare così tanto Edward, proprio lui che si mostra così freddo e distaccato con il mondo intero – gli chiesi sapendo che probabilmente mi avrebbero sbattuto fuori di lì accusandomi di essere invadente e indisponente.

Sapevo che stavo sbagliando e che non era giusto costringerli a raccontarmi una cosa così dolorosa per loro soprattutto in una giornata come questa, ma per me era fondamentale sapere. Mi bastava davvero poco per capire se era davvero la mamma quella persona che loro credevano morta.

- Andiamo in giardino – mi disse Emmett dopo aver ricevuto un cenno di assenso da Alice.

Ci dirigemmo in giardino e ci sedemmo sul prato. Emmett e Alice si guardavano forse perché entrambi speravano fosse l’altro ad iniziare a raccontare. Una cosa era certa, con molta probabilità fra non molto avrei saputo la verità.

- Anni fa ci siamo trasferiti in un piccolo paesino nello stato di Washington, nulla a che fare con l’Alaska, ma era un posto piccolo e confortevole dove era facile sentirsi a casa. Se non fosse per i ricordi dolorosi e per altri problemi ben più complessi torneremmo volentieri a vivere di nuovo lì, perché è proprio in quel posto che è iniziata la favola di Edward – iniziò a raccontare Alice.

- Lui è sempre stato un tipo molto solitario, preferiva passare le giornate ascoltando la musica o chiudendosi in un mondo tutto suo, un mondo dove spesso e volentieri si sentiva inadeguato e sbagliato. Ha sempre creduto che stare solo era la soluzione migliore per stare in qualche modo in pace con se stesso. Non riusciva a spiegarsi il perché noi volevamo spingerlo a cercare una persona che riuscisse a completarlo, una persona che noi avevamo trovato e che ci aveva reso felici. Diceva che a lui non serviva, che lui stava bene da solo, che una persona come lui non meritava di amare, o che forse non ne era per niente capace – continuò Emmett stupendomi visto che spesso era il burlone della situazione, ma che in quel contesto si era mostrato di una serietà senza eguali.

- E poi cosa successe? – chiesi vedendo che tutti e due avevano smesso di parlare.

- E poi è successo che un giorno arrivò in quella cittadina una ragazza dall’aspetto normale. Era una bella ragazza, ma niente a che vedere con le bellezze che Edward poteva permettersi, eppure quella ragazza oltre che una calamita per le disgrazie era una calamita per tutti noi Cullen. Edward cercò in ogni modo di stargli lontano, ma ciò non servì a molto perché in poco tempo se ne innamorò pazzamente. Io da subito mi affezionai a lei e sentivo fin da subito che saremmo diventate migliori amiche. Emmett dopo le prime esitazioni iniziò a considerarla come una sorella – disse Alice.

- Per Carlisle e Esme divenne presto come una figlia. Per Jasper divenne una persona importante anche se per il suo carattere chiuso gli veniva difficile mostrarlo e per Rosalie, beh, Rosalie è un’altra storia. Lei fu l’unica che non approvò questa unione, non so dirti perché, forse per invidia, per gelosia, questo lo sa solo lei, ma in seguito, quando ormai era troppo tardi anche lei si rese conto che persona speciale fosse quella ragazza, ma soprattutto si rese conto che anche lei, come tutti noi del resto, gli voleva bene – continuò Emmett.

- La loro fu una storia intensa, una storia che è andata oltre la natura, oltre la vita e la morte, oltre la razionalità, un amore puro, vero, un amore in grado di contrastare ogni legge e di convertire qualunque ideale. Hanno vissuto un amore diverso, più travagliato e difficile, ma più forte, un amore indistruttibile che nessuno riuscì a minare o scalfire, un amore che esiste e che dura anche oggi che lei non è più con noi – disse Alice con aria talmente triste che se non fossi stata a conoscenza che lei non poteva piangere mi sarei domandata come mai le lacrime non gli rigavano il volto.

Stavamo entrando nel vivo del discorso e finalmente avrei saputo se la sua versione combaciava almeno in parte con quella di Angela. Certo era che Alice e Emmett non mi stessero dicendo tutta la verità perché era impossibile spiegarmi il motivo di tante difficoltà che Edward e questa ragazza avevano dovuto affrontare, ma nel suo ultimo discorso Alice si era lasciata andare un po’ troppo e io adesso avrei colto la palla al balzo.

- Cosa vuoi dire quando dici che il loro amore è andato contro la natura, contro ogni legge? – gli domandai.

- Ci sono cose che tu non sai ed è meglio che continui ad ignorare. Sappi solo che il mondo non è così semplice come appare e che quello che si crede impossibile a volte è possibile – mi rispose Emmett cercando di coprire la gaffe fatta dalla sorella.

- Cosa volete dire? Non riesco a seguirvi? – gli chiesi.

- Non importa Nessie. Ci sono cose che è meglio non conoscere. Ti basti sapere che quello tra loro era un amore infinito, un amore senza eguali – mi rispose Alice.

Sapevo che non avrei cavato un ragno da un buco con queste domande, non mi avrebbe mai detto la verità assoluta, perché farlo avrebbe implicato mettermi a conoscenza del loro segreto, quindi ciò che mi restava da fare era sapere cosa fosse successo tra Edward e quella ragazza.

- Cosa è successo tra loro? Si sono lasciati e poi lei e morta o è morta mentre stavano insieme? – gli chiesi sapendo che la risposta a quella domanda mi avrebbe fatto capire tante cose o forse addirittura mi avrebbe fatto conoscere la verità.

- Devi sapere che… - stava iniziando a dire Emmett prima che il mio cellulare iniziasse a squillare.

Lo estrassi dalla tasca e vidi che era una chiamata di mamma. Premetti il pulsante verde e accettai la chiamata.

- Si può sapere che fine hai fatto? – mi chiese lei alzando leggiarmente il tono di voce.

- Sono dai Cullen – mi limitai a rispondergli.

- Ti do cinque minuti per tornare a casa altrimenti ti puoi scordare lo shopping di domani con la tua amica – mi disse.

- Ma Isabella – mi lamentai io.

- E smettila di chiamarmi Isabella – mi rimproverò lei visto che odiava il suo nome per intero.

- Fra mezz’ora sono a casa – gli dissi cercando di fare la voce dolce da bambina.

- Non attacca Renesmee. E’ tutta la giornata che sei fuori. Torna a casa – mi rispose.

- Ringrazia che non sono a casa altrimenti con il mio sorriso sghembo volevo vedere se mi dicevi di no. Comunque sto venendo – gli dissi chiudendo la conversazione e tornando a guardare i ragazzi, i quali mi guardavano un po’ sorpresi da quando avevo detto “sorriso sghembo”.

Non riuscivo a capire il perché di quello sguardo, ma la cosa che adesso mi premeva di più era il fatto che non avrei potuto ascoltare la fine di quella storia, proprio adesso che ci ero quasi. Chissà quando sarebbe capitata di nuovo l’occasione di poter sentire la fine di quella storia che ormai sentivo che mi apparteneva.

- Mi sa che è meglio se ti accompagniamo a casa prima che tua sorella ci denunci per sequestro di persona – mi disse Emmett tornando a fare il buffone.

- Lo credo anch’io, ma promettetemi che la prossima volta finirete di raccontarmi di questa ragazza – gli dissi sorridendogli.

- Promesso – mi disse Alice.

Ci incamminammo verso il garage e dopo aver salutato Emmett salì sulla macchina di Alice, la quale mi accompagnò a casa. Sapevo che avevo perso un’occasione d’oro, ma in compenso adesso sapevo qualcosa in più su di Edward e su questa ragazza che ormai ero convinta fosse la mia mamma. Una cosa era certa, ero vicina alla verità e se tutto sarebbe andato come avevo previsto finalmente avrei avuto anch’io la famiglia che avevo sempre desiderato.

 

 

 

Risposte alle vostre recensioni:

 

- flavy624: Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, mi auguro che anche questo sia di tuo gradimento.

 

- Princess Alexia: Si, in fondo Alice sa che la colpa è anche sua, perché nonostante tutti i Cullen fossero affezionati a Bella lei era comunque quella che ci aveva legato di più. Soffre terribilmente, ma cerca di nasconderlo per la sua famiglia, soprattutto per Edward che non ha certo bisogno di vedere attorno a lui persone tanto sofferenti e per Jasper che si considera il vero responsabile di tutta quella situazione. Edward adesso ha ripreso i suoi poteri, ma visto che Alice l’ha capito evita di pensare a questo e di conseguenza anche Carlisle. Per quanto riguarda il fatto di leggere i pensieri di Nessie è un po’ più complicato, perché la sua mente è costantemente protetta da Bella, ma come hai detto tu a lui basterebbero anche solo pochi secondi non dico per scoprire tutto, ma per lo meno per capire che Nessie sta nascondendo qualcosa. Come vedi Edward è già tornato dal viaggio a Forks, ma se hai letto bene il capitolo ti accorgerai che lui c’è ritornato lì e questo è un particolare che non bisogna tralasciare. Quando ci sarà un capitolo scritto da Edward capirai di più, anche se comunque ti ho dato un grosso aiuto. Quanto al fatto di Bella che torna a scuola per adesso ancora non se ne parla, ma potrei cambiare idea, non so vediamo.

 

- serve: Ti assicuro che presto ci sarà un capitolo scritto da Edward, anche perché in questo capitolo ho dato un indizio che ho sembrare banale, ma che, invece, è importante. Spero che capirai qual è. C’entra Edward. Ti ho già aiutata.

 

- RenEsmee_Carlie_Cullen: No, non ti voglio assolutamente morta, ma mi piace tenervi in suspance. Spero che il capitolo sia stato di tuo gradimento.

 

- Ed4e: Sono davvero contenta di sapere che questa storia ti piace un sacco. Prima di sapere chi è la famosa “sorella” di Bella passerà ancora qualche capitolo, ma ormai siamo quasi arrivati. Comunque hai detto che secondo te a scoprirlo sarà Nessie o Alice, ma non Edward. adesso ti chiedo, dopo questo capitolo, ne sei ancora proprio così sicura? Se ne sei sicura lo stesso, ti dico di rileggere il capitolo e vedere che all’interno c’è un indizio che sembra banale, ma che in realtà non lo è.

 

- ClaudiaSv16: Che bello, una nuova fan, sono davvero contenta. Tutti pensate che a scoprire qualcosa sia Alice e probabilmente avete ragione, ma vi voglio ricordare che comunque il nostro folletto preferito per adesso è “cieco”. Detto questo non so ancora bene chi sarà il primo a scoprire il mistero, anche perché capitoli pronti non ne ho e non appena finisco di scriverne uno, lo posto subito, quindi non saprei dirti, ma ti consiglio di non sottovalutare niente. Ogni dettaglio, anche banale è messo per un motivo preciso.

 

- marco: Il potere della Bella della mia storia funziona un po’ diversamente rispetto alla storia originale. Bella ha uno scudo che la protegge da attacchi fisici e psichici e di conseguenza qualunque potere su di lei è inefficace. Non funzionano né i poteri fisici, ne tanto meno i poteri come quelli di Edward, Alice o Jasper. L’unico potere che funziona sullo scudo di Bella è quello di Renesmee perché lei oltre ad aver il potere opposto a quello del padre, ha anche il potere opposto a quello della madre, ha, quindi, la possibilità di penetrare nella mente anche di chi c’è l’ha protetta come Bella. Per questo motivo Alice non riesce a vedere Bella. Auguri anche a te.

 

- Vampire93: No, sta tranquilla, la storia la continuerò e la finirò. Non mi piace lasciare incompleto un lavoro. Spero, comunque, che questo capitolo ti sia piaciuto.

 

- Uchica_chan: Mi fa piacere che il capitolo ti sia servito a capire qualcosa in più della storia. Per me era fondamentale, anche per spiegare cosa nascondevano Carlisle e Alice.

 

- nanerottola: Non fa nulla se hai ritardato a recensire, anche se mi fa sempre davvero piacere quando lo fai e poi capisco gli impegni. Buon natale anche a te, anche se in ritardo di qualche giorno e auguri di buon anno.

 

 

 

 

Un grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento e recensite. Un bacio.

 

 

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