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Autore: FairyDream    01/01/2010    5 recensioni
E’ un'epoca oscura per il mondo magico: Voldemort ha vinto, ed Harry è sopravvissuto per un pelo, ma non senza pesanti conseguenze. Il mago oscuro vuole decimare la popolazione, e per farlo sparge un morbo sconosciuto. I pochi sopravvissuti dovranno darsi da fare per trovare una cura, e allo stesso tempo trovare un modo per sconfiggere Voldemort. Ma è risaputo: Le difficoltà avvicinano tutti...perché allora non i nemici di sempre?
"Potevi morire, ti rendi conto?!M.O.R.I.R.E!!!"
"Ma non poteva saperlo Draco...."
"...A dire il vero...non sarebbe stata la prima volta,solo che ce l'avevo sempre fatta...o quasi"ammise la riccia
...
"Non farlo mai più....Ti prego..."
Direttamente dal cap. 14:
Provocazioni…
-Allora?-sbraitò Lucius.-Rimettetevi immediatamente a lavorare scansafatiche, se non volete che io prenda seri provvedimenti.-
-Tu, o il Tuo padrone?-
Domande…
-come mai i mezzosangue non si ammalano?-
-L’hai notato, eh? Sei sveglio figlio…-
Amicizia….
-Ragazzi…lo sapete che è una cosa da pazzi vero?-
-Sì Ron, ma vedi qualche alternativa?-fece seria Hermione.
-In effetti no…ma perché me lo state dicendo ora?-
-Perché tu fai parte del nostro gruppo, e devi essere il primo a saperlo…e abbiamo bisogno di saper se sei con noi.-Spiegò Harry.
-Miseriaccia…-
-Ron…-
-Certo che sono con voi.-
Scoperte…
-Zab…ti ordino di dirmi tutto ciò che sai sulla faccenda dei mezzosangue………..Ho parlato con mio padre…se sai qualcosa di più bene, se no te ne puoi anche andare.-
-Non ne so molto neanche io…So solo che…-
....
-CHE COSA????-
Dal sedicesimo capitolo:
-Mi ha baciata…-
-Cosa?-
-lui…lui mi amava.-
-lui ti ama.- la corresse Draco scocciato.
-Lui mi ama…-commentò tra se piangente la ragazza, lasciandosi scivolare lungo il muro.
-E tu…tu lo ami?- chiese infatti, non osando guardarla negli occhi.
-Io amo te - rispose lei, alzando lo sguardo su di lui.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo, Da VII libro alternativo
Capitoli:
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hp h-draco 2

Carissimi lettori, questo capitolo (che, lo vedrete, sarà ricco di sentimenti: odio, paura, diffidenza, dolore, ma non mancherà di sorprenderci perché...aprirà un avvenimento centrale della storia,) lo dedico principalmente a Peach_93, Dindy e For ever cullen ( ve l'avevo promesso ragazze), le tre che hanno recensito il prologo, ma anche a,  bribry85, cavallinobianco91, _MarcoLandi_ ,bluefly, BabyFairy e fiore di ren, che hanno messo la storia tra i preferiti, e infine anche a coloro che l'anno messa tra le storie seguite, quindi un grosso bacio anche a Saphiras,PenPen, Enza85, cino nero e pometina94: ringrazio a tutte queste persone e auguro a loro e a tutti voi...BUONA LETTURA!

Capitolo 1:Ritorno


- Ma quanto ci fanno aspettare insomma?- si lamentò un ragazzo rosso che si trovava a San Mungo davanti ad una grande porta bianca.
Ginny camminava su e giù per il corridoio, con mille pensieri per la testa. Uno la assillava in particolare" Come ho potuto lasciarlo? Io e la mia stupida gelosia!"Era vero: la rossa aveva lasciato Harry Potter la mattina stessa dell'incidente. Non poteva che chiedersi "e se non l'avessi fatto? Forse tutto questo non sarebbe successo". Si sentiva tremendamente in colpa.
Hermione dal canto suo sedeva ancora debole su una panca vicino a Ron. Tentava di far rivivere quella fatidica notte...c'era una cosa che non riusciva a capire: la maledizione che l'aveva colpita...Di certo era scattata perché lei non era prevista come viaggiatrice...ma che incantesimo era? E perché Draco Malfoy lo conosceva abbastanza bene da preoccuparsene? I suoi pensieri vennero interrotti dal cigolio della porta. Una candida signora uscì dalla stanza. Ginny, che si era un po’ allontanata corse verso la vecchia infermiera, Ron ed Hermione si rizzarono in piedi con il cuore che batteva all'impazzata.
- Può entrare uno solo alla volta- annunciò la vecchia con una voce rauca.
- Va prima Ginny, sei d'accordo Hermione?- propose il rosso che evidentemente non sapeva ancora della rottura tra Harry e sua sorella. Le due ragazze annuirono, ma prima che la più piccola muovesse un passo, l'infermiera la bloccò:
- Il signor Potter ha chiesto di Hermione Granger- si scusò scansandosi dalla porta. Poi rivolta ad Hermione disse:- se deve dirgli della paralisi, lo faccia col maggior tatto possibile.-
Hermione annuì trattenendo le lacrime: doveva essere forte anche per lui. Entrò, e la porta le si chiuse alle sue spalle. Il suo amico era steso su un grande letto bianco, bianco come tutto in quel posto.
- Herm...sei tu?- chiese lui facendola sobbalzare.
- Sì Harry, sono qui- la riccia si avvicinò al letto e si sedette ad una estremità.
-Come stai?- fece lui
- Sono io che dovrei chiedertelo...-
- ...scusami. Avevi ragione tu, come sempre. - sorrise.
- Già..- acconsentì lei ricambiando il sorriso.
- E così siamo qui dentro da due mesi per colpa di questa mia cazzata...i giornalisti si saranno accampati qui davanti ormai...-
- E di certo Rita Skeater capeggerà la folla...magari in questo momento starà decidendo quale dei suoi giornalisti usare come ariete per sfondare la porta....- scherzò Hermione. Harry rise, poi però si contrasse dal dolore.
- Harry, stai calmo...non ti affaticare- si preoccupò lei.
- No...Herm..che cazzo succede? Non riesco a muovermi...- chiese lui preoccupato. La strega si morse un labbro e abbassò lo sguardo: la visione del suo amico che si agitava restando però così immobile la fece rabbrividire.
-Herm...Herm...Che cazzo mi hanno fatto! Dimmelo Herm...porca....Herm ti prego rispondimi, che succede?- sbraitò lui tra le lacrime.
- Harry...- lo abbracciò.
- Voglio alzarmi Herm! Perché non mi alzo?!-
- Sei debole...vedrai che poi...- provò lei, ma ormai anche i suoi occhi iniziavano a gonfiarsi di lacrime.
- Herm. Devi dirmelo, di qualunque cosa si tratti.- sillabò serio lui.
-...Harry...tu...sei....- balettò lei -Sei paralizzato.- cedette alla fine.
- No! Ti prego...qualunque altra cosa...ti prego....- Gridò lui. Il suo silenzio valle più di mille parole. Harry Potter, il bambino sopravvissuto scoppiò in un pianto disperato. Hermione lo strinse e lo consolò col suo silenzio. Quante volte era successa la cosa inversa? Quanto valevano i loro silenzi?
- L'ha scoperto.- affermò Ron a testa bassa da dietro la porta, sentendo la disperazione dell'amico. Stringeva sotto un braccio sua sorella, che piangeva, si sentiva profondamente in colpa.

Passò una lunga terribile ora. Hermione era stremata, e ora accarezzava la fronte del suo più grande amico, che si era appena addormentato, tra le lacrime, tra il dolore.

La porta si aprì.
- Dorme.- sussurrò la riccia agli altri due amici appena uscita. Aveva gli occhi rossi.
- vado
ad avvertire il primario. Silente ci vuole subito ad Hogwarts.- annunciò Ron con lo sguardo spento. Non appena si fu allontanato le due ragazze si strinsero. Entrambe si sentivano colpevoli, ma quella volta erano troppo stanche per iniziare a discuterne. Aspettarono così l'arrivo della carrozza trainata da quegli orribili animali. Ma...Hermione si stupì di riuscire a vederli...beh...forse era perché aveva visto la morte in faccia in tutti i sensi…
Aiutò gli infermieri a issare la barella con Harry sopra sulla carrozza e poi salì a sua volta,preparandosi ad essere assalita  da una folla di giornalisti, ma invece...
-Ginny...perché non c'è nessuno?- chiese allora pur conoscendo la risposta.
- Voldemort ha tolto il diritto di stampa...anzi...è severamente proibito scrivere qualcosa...tranne ovviamente ai mangiamorte. Chi trasgredisce è punito con la morte.- disse lei con sguardo assente.

- Hanno scritto una lista di libri proibiti, e ora fanno il giro delle case per controllare.- continuò lei appoggiandosi allo schienale.

- E’…mostruoso- sussurrò Hermione, gli altri due si strinsero nelle spalle: di sicuro c’erano cose peggiori.

Quando arrivarono alla prima zona abitata, Ginny fu rapida a tirare la tendine.

Lo sguardo interrogativo di Hermione necessitò di una risposta.

- Non voglio vedere- spiegò

La riccia però sentiva il bisogno di sapere tutto, così scostò la tendina più vicina, e col cuore in gola iniziò ad osservare: era già stata in quel paesino, eppure faticava a riconoscerlo: i campi verdi che ricordava erano scomparsi, al loro posto c’erano terreni con pochi ciuffi di erba gialla, e la terra era ricoperta di cenere: i resti dell’erba e delle piante che erano state bruciate. In lontananza vide il bosco, fumava…altri incendi dunque… come per confermare la sua idea, vide due vecchi abbracciarsi di fronte alle loro viti che erano state incendiate, sicuramente da qualche mangiamorte.”Ma come si poteva togliere  l’unico sostentamento a due vecchietti…”.

- Non sono riusciti a pagare le tasse- spiegò Ron.

Hermione annuì poco convinta, mentre la carrozza si avvicinava al centro del paese: una vera e propria città fantasma, che pullulava di malviventi, gli unici che girovagavano per le vie sporche.

-Mano alle bacchette- ordinò Ron – ma solo se servono davvero, la magia viene captata dai mangiamorte, e noi dobbiamo passare inosservati.-

Proprio in quel momento un vecchio disperato si avvicinò alla loro vettura, portava un affilato coltello in mano.-Accidenti, ma tutte a noi- esclamò la più piccola del gruppo.

- Possiamo evitarlo- disse deciso il ragazzo.

Altri tre uomini uscirono da altri vicoli.- Ce la possiamo ancora fare..-sussurrò di nuovo il rosso.

Altri due uomini. – Ce la facciamo…-era un po’ meno convinto. Quando altri due malviventi arrivarono Ron capì che era meglio non fiatare. Gli otto circondarono la carrozza, e iniziarono a tempestarla di pugni. Man mano che si avvicinavano Hermione poté notare strane pustole sui loro corpi, e guardò i loro occhi: chi più chi meno avevano le pupille color del latte, le labbra viola e screpolate e varie macchie blu sul corpo. Era disgustoso, ma la riccia ebbe abbastanza tempo per osservarli per poter capire che quelle macchie blu non erano state provocate da un combattimento e neppure da una rissa. Spaventata gridò: - Ron dobbiamo allontanarci assolutamente! E subito!-

-Scusa, ma credi che io non voglia farlo?- sbuffò quello.

- L’unica è che uno esca e salga sulla groppa di quei cosi per farli volare.- affermò la bella strega.

- Mmm…sì, sono d’accordo…però…io non riesco a vederli…-

- Ma io sì…solo che…non so volare su una scopa,figurarsi su dei mostri.- ragionò la riccia.

- Ginny è escluso, perciò…vado io. Tu devi solo guidarmi per farmi sapere dove mettere i piedi.- disse il ragazzo.

- Ok…esci dal tetto della carrozza e percorrilo, poi scendi velocemente e prova a toccarne uno, poi…- spiegò la ragazza

- Capito, quindi devo andare a caso. Voi guardatemi le spalle ma non muovete le bacchette a meno che la situazione non degeneri.- chiarì l’amico. Detto questo Ron aprì il tettuccio e, magari con qualche difficoltà, riuscì ad arrampicarsi fuori . Non fu facile evitare i pugnali che gli venivano lanciati, però alla fine scese sulla groppa di un Thesthral, e lo fece partire in volo. Proprio nel momento in cui sfoggiò un sorriso trionfante però, un uomo particolarmente brutto e dagli occhi particolarmente bianchi, riuscì a colpirlo di striscio. Ron lo calciò via, e poi la loro vettura finalmente spiccò il volo.

- Ginny, come faremo a tornare a Hogwarts se al confine ci bloccano i mangiamorte?- chiese dopo qualche minuto Hermione

- Di solito non attaccano gli studenti…Voldemort ha ancora paura di Silente, quindi ci lasceranno passare…-

- Ma noi abbiamo un passeggero un po’ speciale- obiettò la Grifondoro indicando Harry che dormiva ancora.

- Beh, non so se sia una cosa positiva…ma in questi ultimi giorni…i seguaci di Tu sai chi hanno abbassato i controlli.- spiegò Ginny

- No, questa non è una buona cosa:significa che qualcosa bolle in pentola…-affermò  Hermione – Ma allora chi ci controllerà?-chiese sospettosa

- Dissennatori.-sussurrò la rossa che ne aveva sempre avuto paura.

- Ma se si accorgono di Harry lo prenderanno- strillò stizzita l’altra.

- Non con questa…o almeno è quello che ha detto Silente…io non so che sia…- disse Ginny porgendole una boccetta piena di una fanghiglia maleodorante e un sacchetto con quattro capelli.

- Non ci posso credere.- esclamò Hermione sorridendo. – Ron vieni un po’ qua!- La testa del rosso spuntò dal tettuccio. La ragazza gli mostrò ridendo la boccetta e i capelli.- No! Lo dicevo che quel vecchio bacucco sapeva tutto…chissà perché non ci ha bloccati la prima volta allora…-scherzò Ron scendendo da loro  quasi soffocandosi col panino che stava mangiando. Entrambi iniziarono a ridere, solo Ginny li guardò con uno sguardo truce:- La spiegate un po’ anche a me questa battuta?Io non l’ho capita…-

- Questa è pozione polisucco, l’abbiamo usata al secondo anno per spiare Draco Malfoy. Serve a trasformarsi in altre persone per poco tempo…-spiegò l’amica.

-E così Silente vi ha beccati….- rise la più piccola che finalmente aveva capito il comportamento degli altri due.

- Avvertitemi poco prima del confine.- ordinò Hermione iniziando a cercare quattro bicchieri da pozione. Quando li ebbe trovati versò la pozione con attenzione.

- Arriviamo tra due minuti- la avvisò Ginny.

- Grazie Ginny, se non fosse per te… a proposito dov’è quello scemo di tuo fratello?-

- Sta guidando…-provò la rossa, ma non riuscì a finire la frase che un brusco sballottamento la fece sbattere.

- Ron! Gridò la riccia sporgendosi del finestrino. – Svegliatiii!- urlò ancora più forte poi quando vide l’amico tranquillamente appisolato e sul punto di cadere dalla groppa.

- S.sssono sveglio! Ci sono!-si svegliò il ragazzo

-Vieni, la pozione è servita!- scherzò sua sorella.

Hermione versò subito il contenuto del primo bicchiere nella bocca del suo migliore amico, che si contorse nel sonno.

- Alla salute!- sussurrò Ginny preoccupata per la reazione di Harry alla pozione.

Nel giro di pochi secondi tutti iniziarono a sentirsi male, e quando i dolori finirono, ognuno iniziò a guardarsi attorno per vedere in chi si erano trasformati gli altri: Ginny era diventata Colin Canon, Hermione era Luna Loovegood, Ron era Dean Thomas ed Harry Neville Paciock.

-Più che credibile.- affermò Ron. –intendo dire che è più probabile vedere un Neville Paciock infortunato piuttosto che Dean Thomas o Luna…-si affrettò a spiegare  vedendo le facce delle due grifoncine. Quando capì che le facce sarebbero rimaste sconvolte,(evidente segno che non avevano apprezzato la sua battuta), Ron affermò:

- Non avete il minimo senso dell’umorismo.-

 Rimasero così finché non giunsero al confine. Ad attenderli c’erano due dissennatori. Ginny rabbrividì, ma si diede un contegno, Hermione pregò che la pozione durasse abbastanza e Ron si incollò al sedile: terrorizzato.

Un gelo avvolse la compagnia, e ben presto i vetri si appannarono. Due figure incappucciate entrarono immobilizzandoli.- studenti di Hogwarts.- annunciò la riccia a denti stretti. I due figuri lanciarono un’occhiata a Harry/Neville e poi uscirono: ce l’avevano fatta.

 

Giunsero ad Hogwarts che era ormai il tramonto, ad accoglierli solo il preside e la professoressa Mc Granit, gli altri studenti sarebbero arrivati più tardi.

- Fatemelo vedere.- furono le prime parole del preside. I tre scesero e lo fecero passare educatamente.

- Harry, perché lo hai fatto?- gli sentirono dire.

- Il signor Potter verrà portato in infermeria, vi raggiungerà questa sera al banchetto Voi salite nella vostra torre e sistematevi; la parola d’ordine è Biancospino.-ordinò la vice preside. Sembrava più segnata dall’età che mai, e i capelli erano diventati mostruosamente più bianchi. Quell’anno nulla sarebbe più stato come prima.

 

La sala comune sembrò loro terribilmente spettrale, erano abituati a vederla piena di vita…registrarono quell’atmosfera attuale: dovevano abituarsi a quel suo nuovo volto. Salirono nei rispettivi dormitori e attesero senza parlare l’ora di scendere, quando quella arrivò, infilarono le divise e si incamminarono verso la sala grande.

Quando arrivarono, c’era solo Harry ad attenderli, seduto su una sedi a rotelle sospesa a qualche centimetro da terra. Non sorrideva, non li salutò neppure, e loro non lo sforzarono, si strinsero solo la mano, pronti ad affrontare quel nuovo terribile anno.

Le porte si spalancarono, e gli studenti iniziarono ad entrare e a guardarli sospettosi e disgustati. Qualcuno rise di Harry, ma lui sembrava distante, e si lasciò scivolare addosso tutti quegli insulti.

Poi arrivò colui che tutti non avrebbero voluto vedere: Draco Malfoy, accompagnato dai fedeli Tiger e Goil.

-Dovremo trovare un nuovo soprannome per lo sfregiato…mmmm che ne dite di “Invalidato” o …ancora meglio: “sfregiato paralitico”- i due scagnozzi si sbellicarono. Hermione non poté far altro che sorridere involontariamente: lui era l’unico che non sarebbe mai cambiato.

-  Che hai da ridere mezzosangue?- sputò Draco vedendola.

- Niente, scusa.- sussurrò lei per nulla intenzionata a litigare.

- Finalmente hai imparato a stare al tuo posto…ci son voluti sette anni ma alla fine lo hai capito.- la provocò lui

- Malfoy, ti assicuro che non è giornata- sibilò acida Ginny

- stà zitta Weasley!io ti...- alzò una mano in direzione della ragazza, ma poi si allontanò chiamato da Blaise.

- Ce la vedremo dopo.- volle precisare prima di sparire al tavolo dei serpeverde.

 

La cerimonia di smistamento fu più breve del solito, infatti c’erano meno della metà degli iscritti al primo anno.

Alla fine Silente si alzò, pronto a fare il solito discorso di inizio, anche se di certo sarebbe stato molto differente da quello degli altri anni:

- Prima di iniziare il banchetto devo parlare- sospirò.- a tutti voi.- aggiunse.

- Alla fine dell’anno scorso, Voldemort è tornato improvvisamente ed ora sta sconvolgendo le nostre vite; voglio quindi che sappiate tutta la verità, ma per far questo…devo chiedere la partecipazione dei diretti interessati, chiedo loro di non nascondere nulla, perché ora, in questi tempi bui dobbiamo poterci fidare almeno dei nostri compagni. Chiamerò  quindi qui Harry Potter, Hermione Granger e Ronald Weasley. Prego ragazzi.-

Hermione sospirò, Ron divenne rosso, Harry abbassò lo sguardo.

La riccia prese le due maniglie della sedia a rotelle e si diresse verso il tavolo dei professori.

Il primo a dover parlare fu Harry, che lo fece rapido, come per togliersi il pensiero.

- Voi tutti sapete chi sono, non occorre spiegarvi il significato della mia cicatrice. L’uomo che ora regna, io lo odio più di tutti voi, mi ha portato via la famiglia, e anche la consapevolezza della magia. Ho dovuto vivere con dei miei zii babbani che mi hanno trattato come una pezza da piedi, per undici lunghi anni. – si fermò.

- Per undici lunghi anni io ho sofferto, per undici lunghi anni mi hanno mentito tutti: per undici lunghi anni io sono stato abbandonato.- disse parlando più forte.

Una sera, poi , si sono svegliati, tutto d’un tratto.- sorrise ironico e poi continuò:- ebbene io li ho seguiti, sono stato accolto come un eroe e me ne sono sentito onorato. Il primo anno ho sconfitto Lord Voldemort. Il secondo anno ho sconfitto Tom Riddle, ovvero il suo fantasma, ho lottato contro un basilisco e ho vinto. Il terzo anno ho salvato il mio padrino, nel quarto ho visto un mio compagno morire, e ho sconfitto Voi sapete chi di nuovo. Il quinto anno Lui mi ha tormentato ogni notte, e ho dovuto infrangere un casino di regole affinché il mondo me lo lasciasse sconfiggere di nuovo…ma era troppo forte, io e i miei amici troppo pochi, ed è stato Silente a cacciarlo;io ho perso il mio padrino…e per poco anche la mia migliore amica. Allora mi sono accorto di quanto ero stato usato: a questo mondo non sono mai importate le mie sofferenze, mi hanno chiamato affinché imparassi le magie…-sbraitò.- …Solo perché potessi sconfiggerlo. L’anno scorso l’ho voluto battere di nuovo…mi ha chiamato lui, io gli sono andato in contro,ma ho perso. Una volta su mille. Questo mio errore è costato caro a voi, lo ammetto, ma solo perché sono Potter…se qualcun altro è morto provando a sconfiggerlo, lo si è ricordato per il suo coraggio, senza importarsi del motivo per cui ha rischiato…io invece ora sono guardato come unico colpevole…io non sono un automa, non sono un robot…sono uno come voi, ma voi l‘avete scordato.- gridò. Sempre immobile.- E le conseguenze le vedo sul mio corpo: i miei sogni si sono infranti, per colpa vostra.- finì così di parlare, senza aver parlato dello scontro, ma evidentemente deciso a non pronunciare più neanche una sillaba.

- Molto bene- disse il preside dopo qualche secondo, do la parola a lei signorina Granger.

- Io ho sempre accompagnato Harry contro il nemico, l’ho sempre aiutato. Quella notte lui voleva fare da solo: era stanco della situazione. Mi aveva lasciato una lettera in cui mi spiegava le sue intenzioni. Ve la leggerò:

Hermione,

“da quando sono al mondo,per me è una battaglia continua. Ho perso molte persone care, e ho rischiato di perdere anche te l’anno scorso. Lo sai, sono impulsivo, ma è ora di finirla! Voldemort ha scritto che mi vuole vedere a mezzanotte, mi vedrà, e allora sarà il destino a scegliere. Io ho scelto quando. Qualunque cosa accada sappi che ti voglio bene, lo so che è scontato, ma è così, ma ora non puoi esserci: questa è la mia battaglia:lo faccio per me.

                                                                                                                                                                                                          Harry Potter  

- Ecco, io ho trovato questa lettera prima di quanto lui si aspettasse, sono corsa in giardino e ho cercato di fermarlo, ma poi ho fallito. La passaporta che Voldemort aveva dato a Harry era per una sola persona…io…io non so perché, ma andando con lui il mio spirito si è separato dal corpo…e quando Voldemort ha scagliato a maledizione io l’ho parata. Così ora Harry non è morto. Questo è quanto, solo oggi mi sono svegliata…- disse Hermione.

Tutti si voltarono verso Ron, che divenne( se possibile) ancora più rosso prima di uscirne con un semplice: ho visto Hermione cadere e ho chiamato Silente con l’aiuto di…un’altra persona- Hermione annuì, forse era meglio non parlare di Draco, altrimenti Silente l’avrebbe chiamato.

- Questo è tutto- si intromise i preside congedandoli con un gesto.- Ora sapete tutto, perciò ritengo che non ci sia bisogno di tormentare ulteriormente i ragazzi: loro non potranno dirvi più di quanto non abbiano già fatto. Vorrei parlare di molte altre cose, ma per oggi non lo farò. Vi ricordo soltanto che le regole quest’ anno saranno ancor più categoriche, e che è severamente proibito uscire in giardino dopo le sei, e ad ogni modo allontanarsi oltre il lago nero. Buon appetito ragazzi.-

Le tavole si riempirono da sole e abbondantemente, e iniziarono i chiacchiericci. Non appena i tre grifondoro si risedettero però, dapprima calò un silenzio ostile. Poi quel silenzio si convertì in bisbigli dietro alle spalle, infine iniziarono le prime battutine cattive e gli insulti. Hermione non poteva crederci…tutte quelle persone che prima tentavano di ingraziarseli ora erano così perfidi con loro…anche i grifondoro! Ovviamente c’erano eccezioni che confermavano la regola, ma troppo poche, come Neville e Luna.

Solo allora Hermione si rese conto che Harry non poteva mangiare…non da solo. Ignorando gli sguardi degli altri e quello ferito dell’orgoglioso amico, cercò di imboccarlo, sentendosi così ancora più colpevole.

- Fa schifo- sentenziò una voce.- Insomma, prima lo accogliamo tra noi, poi ci fidiamo di lui, lui pensa solo a se stesso e ci manda in miseria, ora torna e pretende di essere accolto come un eroe…-

- Hermione soffocò l’impeto di strangolarlo:lui non sapeva niente. Decise che era meglio andarsene, così si alzò e trasportò l’amico verso l’infermeria: doveva parlare con lui.

 

Il giorno dopo iniziarono le lezioni: per Hermione non fu facile trasportare ovunque Harry su e giù, e a fine lezioni dovette cedere la sedia a rotelle alle cure di Ron.

 Ginny approfittò per portarla in giardino e potersi così sfogare con lei. Si sedettero sul muretto che circondava il cortile di trasfigurazione, entrambe sospirarono, e poi la rossa si fece coraggio:- è colpa mia.- sussurrò.- Mia e della mia gelosia. Quella mattina…-spiegò con la voce incrinata – quella mattina io l’avevo lasciato…era sconvolto! È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, capisci?- singhiozzò.

- Non dire così Ginny…tu non hai nessuna colpa…l’unica colpevole sono io.- una lacrima le scese dal volto. Fu rapida ad asciugarla: nessuno doveva vederla piangere, solo con Harry si era lasciata andare...qualche volta.

- Quella maledetta notte ero l’unica che poteva fermarlo…avrei dovuto…avrei dovuto sapere che non mi avrebbe ascoltato…dovevo impedirglielo…ho saputo solo frignare e arrabbiarmi…-

- Mi tocca ammettere che siete entrambi innocenti…in questa faccenda si intende. E così è questa la virtù dei grifondoro: sbagliare, e poi piangersi addosso- disse una fredda voce alle loro spalle. Hermione l’aveva subito riconosciuta: Draco Malfoy.

- Tu non puoi parlare Malfoy…io non mi prendo le colpe che non ho; ma questa volta ero l’unica che avrebbe potuto impedire tutto ciò…e non l’ho saputo fare.- gridò la bella grifondoro.- Ma poi…poi ho fatto anche peggio, l’ho distrutto…se non ci fossi stata, forse sarebbe stato più concentrato…era arrabbiato perché era convinto che io non ce l’avrei fatta…e poi sono stata così egoista…mi sono gettata davanti a lui perché non volevo che morisse…e l’ho ridotto così com’è ora. Se..-

- Granger basta…la vita non si fa con i se né con i ma. Non te l’ha mai detto nessuno?- sbottò seccato.- E poi il tuo comportamento è stato stupido, inutile, infantile,ridicolo, penoso…tutto ma non egoistico…non l’hai fatto sapendo che sarebbe diventato paralitico, ma sperando di salvarlo…quel San Potter non si sa come ma ha sempre qualcuno pronto a sacrificarsi per lui…e ora se non ti spiace ho di meglio da fare che stare qui a sentire discorsi che non stanno né in cielo né in terra…-e si girò. Per la miseria: quelle parole doveva ammettere che l’avevano davvero colpita: non solo l’avevano consolata, ma l’avevano anche fatta sentire bene…meglio non pensarci.

- Mafoy!- Le venne in mente all’improvviso. Vedendo che lui non accennava a fermarsi, lei lo raggiunse di corsa.

- Malfoy, devo parlarti.- lui neppure la guardò, ma lei continuò imperterrita, dimenticandosi di Ginny, che era rimasta indietro scioccata da quella barriera che si formava col mondo quando parlavano quei due.- Malfoy…perché mi hai salvata?.-

- Dovere di studente…dovresti conoscere le regole di Hogwarts…non provare neppure a sperare in qualcosa di più.- la freddò brusco lui.

- Questo me l’aspettavo.- ammise lei. –ma la vera domanda è: come hai riconosciuto la magia oscura?-

- l’ho fatto e basta, va bene?!- gridò lui fermandosi finalmente e guardandola negli occhi.

- Non voglio farmi gli affari tuoi, ma se hai un trucco o qualcosa del genere…non so cosa ti darei se tu potessi insegnarmelo- spiegò lei quasi avesse voluto scusarsi.

“Hm! Trucchetti o qualcosa del genere... beh, se calcolava sottoporsi alla maledizione crucio fin da piccolo come trucchetto allora… ma dove viveva quella? Nel mondo delle favole?”

- Nessun trucco né nulla di simile! La prossima volta che vedo qualcuno a terra mi ricorderò di evitarlo accuratamente- sibilò acido lui.- se questi sono i ringraziamenti.-concluse. Hermione si fermò arresa e lui continuò per la sua strada. Dopo qualche secondo di esitazione lei gli gridò: -Grazie.- ma lui forse non l’aveva neanche sentita.

 

- Ho sentito dire che molte persone sono sparite.- disse Seamus, che quella mattina era particolarmente amichevole.

- Non possiamo esserne sicuri senza i giornali.- obiettò Dean.

- Sì, ma non mi stupirei se tutte le voci fossero vere…- continuò lui.

- Comunque sia- si intromise Hermione.- Se c’è un governo a combattere le sparizioni, per quanto pessimo possa essere, prima o poi si risolvono, ma quando è il governo che fa sparire le persone…-lasciò intendere la riccia.

- Già…credete che qui ad Hogwarts possiamo stare tranquilli?- Chiese Dean.

– Solo finché c’è Silente.- affermò Ginny.

- Ragozzi…qui c’è qualcusa che mi preoccupa di più…avete notato che le porcioni sciono più shcarse ultimamente?- fece notare Ron con la bocca che straripava.

- Forse vogliono metterci a dieta- scherzò sua sorella.- Tu ne avresti bisogno.-

Quella volta Hermione non si unì alle risate: era vero. Era un cambiamento quasi impercettibile, e lei l’aveva notato solamente con gli ingredienti delle pozioni…ora anche il cibo: Ron senza volerlo aveva sollevato una questione importante.

- è meglio muoversi- annunciò Neville.- Oggi Piton fa verifica, e lo sapete, ci vuole puntuali.- la sua voce allontanò Hermione dai suoi pensieri. Subito buttò l’occhio su Harry, che ormai non si sforzava neppure più di fingere di sorridere alle battute. Non fosse stato per lei che lo imboccava, non avrebbe più toccato cibo. ( non che potesse neppure volendolo, da solo).

- Avete ragione…andiamo Harry?- chiese prendendo la carrozzina per i manici e iniziando a spingerla verso i sotterranei…quanto pesava…e quel maleducato di Ron non si proponeva mai di spingerla…ma ora sarebbe arrivato il difficile: avrebbe dovuto spingere la carrozzina nei sotterranei, e quei gradini scivolosi erano un bel problema: erano gli unici che doveva percorrere quell’anno: Harry ormai dormiva in infermeria, e tutte le aule nei piani alti erano collegate da dei passaggi nei ritratti. Solo i sotterranei non erano collegati da nulla: quelli erano un mondo a parte!

-Un gradino…due gradini…dai Harry ci siamo…- disse Hermione

- Ouff!Ce l’abbiamo fatta- esclamò appoggiandosi al muro una volta scesa. Sfortunatamente,però, non si ricordò che i pavimento era in pendenza, e così la sedia a rotelle, una volta mollata, iniziò a scendere da sola:- Hermione!- la chiamò preoccupato Harry.

- Cavolocavolocavolo!- esclamò la riccia iniziando a rincorrere la sedia. Questa corse giù per il corridoio, stava per schiantarsi sul ritratto attaccato al muro, quando uscirono da questo Draco Malfoy e Blaise Zaini; i due sventurati vennero travolti prima dalla carrozzina, e poi dalla grifondoro che vi si era schiantata sopra.

- Lurida mezzosangue! Figlia di…- furono le prime parole di Draco.

- Su alzati…tutto bene?-le chiese Blaise porgendole una mano per alzarsi.

-Sì, grazie...Harry!Tutto bene?-chiese poi ricordandosi dell’amico che era ancora a terra.

- Sì, ma gradirei essere tirato su.-

Draco, infischiandosene di quel che voleva il bambino sopravvissuto scostò con un calcio la sua “nuova vettura”, e si rimise in piedi.

Hermione fu rapida a sollevare la carrozzina e ad accertarsi delle condizioni di Harry, prima di tirare un sospiro di sollievo.

- Non ti preoccupare, ho avuto un morbido atterraggio- scherzò il ragazzo occhialuto richiamando l’attenzione di un certo biondino che non aveva fatto altro che bestemmiare.

- Schifoso sfregiato paralitico!-gli gridò Draco ricoprendolo di insulti.

- Guarda che è stata colpa mia, prendetevela con me.- intervenne la riccia.

- Guarda che ho abbastanza insulti anche per te!- la provocò infuriato Malfoy.

- Scusatemi tanto.- si scusò la grifoncina per sentirsi in pace con la coscienza rivolta più a Blaise che all’altro. Per il moro le dispiaceva davvero,era sempre stato gentile, e lei non capiva proprio come avesse potuto finire a Serpeverde…forse suo padre aveva truccato lo smistamento…

- Non ti preoccupare…ma ora sarà meglio andare a lezione.- disse Blaise.- Per i litigi avrete tempo dopo.- aggiunse vedendo che l’amico stava per ribattere.

Hermione sorrise e poi fece dietrofront verso l’aula di pozioni, ignorando la voce di Draco che sgridava sonoramente l’amico per il suo comportamento da grifondoro.

 

-Meglio tardi che mai signorina Granger.- sputò Piton appena lei fu entrata.Hermione arrossì: non era mai arrivata in ritardo a qualche lezione, ma andò a sedersi al suo posto, accompagnando prima Harry al suo. Pochi secondi dopo entrarono anche Blaise e Draco, ma per loro l’insegnante fece un eccezione e finse di non averli visti.

- Quello schifoso! Sempre a far preferenze- sentì dire da Ron.

- Signor Finnigan, distribuisca le verifiche.-ordinò Piton

Seamus si alzò, bianco come un cencio, e andò alla  cattedra. Si bloccò a metà strada, chiudendo gli occhi come per scacciare un terribile malessere. Tentò di nuovo l’”impresa”, ma fu costretto a fermarsi nuovamente portandosi una mano alla fronte.-Professore…non mi sento molto bene..- disse in un sussurro.

- Non faccia storie: io di scuse per saltare le verifiche ne ho viste tante ma mai così penose.-

Seamus si gettò a terra scosso da fremiti. Hermione si sporse dal banco per vedere meglio: notò delle macchioline viola sulle palpebre del compagno di casa, e ne notò altre più scure e più grandi sulle mani. - La prego professor Piton.-pregò con un fil di voce.

- Le ho detto di rialzarsi.- ordinò serio l’insegnante.

Hermione intervenne:- Lo lasci! Non vede che sta male?-

- Mi stupisco di lei signorina Granger…non sa riconoscere una bugia neanche quando la vede.- sibilò il professore.

La grifondoro si alzò e corse da Seamus…non le importava se in quei giorni non aveva fatto altro che insultarla: il suo spirito da crocerossina si era fatto più forte che mai.

Osservò gli occhi del compagno, e vide che erano opachi…quasi appannati. Le tornò alla mente l’immagine di quel vecchio dagli occhi lattiginosi, e capì che qualcosa non andava…

- Bisogna portarlo in infermeria.- annunciò lei grave.

- Non mi faccia ridere e torni al suo posto se non vuole far perdere alla sua casa parecchi punti.-

- Guardi i suoi occhi allora.- intimò la ragazza.

Piton osservò a lungo quegli occhi…non aveva mai visto nulla di simile, e non era a conoscenza di nessuno scherzo Weasley che potesse provocare una reazione simile: quell’anno era andato appositamente a visitare il negozio dei gemelli a Diagon Alley per poter riconoscere i loro trucchetti quando li vedeva.

- Accompagni il signor Finnigan in infermeria…qualcuno la aiuti…Dean Thomas e…Malfoy- ordinò.( ansioso,secondo Ron, di fare un piacere al suo pupillo).

I tre si incamminarono rapidi…Dean preoccupato per l’amico, Draco scioccato dalla facilità con cui, a suo parere, Finnigan aveva imbrogliato Piton, ma felice di poter saltare la verifica, Hermione…pensierosa: quei sintomi non le piacevano per niente!

 

Spazio Autrice: Eccomi tornata alla carica!

Spero che questo capitolo non vi sia sembrato troppo lento, ma ho dovuto farlo così per preparare un argomento che sarà uno dei conduttori base della storia.

Intanto per gli amanti della coppia Draco-Hermione, ho dato un assaggino lei loro litigi, ma vedrete che presto arriveranno parti più importanti!

Temo che dovrò lasciarvi col fiato sospeso per un po’, domani parto e torno al cinque, perciò non so quando potrò aggiornare, spero almeno il sei o il sette, ma non posso far promesse.

Per quanto riguarda i ringraziamenti ne ho davvero molti da fare: Prima di tutto le tre ragazze che hanno recensito, dandomi una gioia immensa e a cui sarò per sempre riconoscente ( spero tanto che continuerete a darmi consigli), grazie quindi a Peach_93, che ha oltretutto inserito la storia tra le seguite: grazie a Dindy, che mi ha ricordato di spiegare meglio la separazione dello spirito di Hermione dal corpo( lo spiegherò meglio poi, credo che lo farò spiegare da Draco). Grazie a For ever cullen, la prima che ha recensito: grazie davvero. Grazie ancora a bribry85, cavallinobianco91, _MarcoLandi_ ,bluefly, BabyFairy e fiore di ren che hanno messo la storia tra i preferiti. Ringrazio nuovamente Saphiras,PenPen, Enza85, cino nero e  pometina94 per seguire questa storia!

Infine ringrazio tutte le 111, e dico 111 ! persone che hanno dato un’occhiata al prologo. Grazie!!!!!!!

 

A chi ha recensito: uno speciale abbraccio; vi giuro che la sera che ho letto le tre recensioni mi è parso di toccare il cielo con un dito! Se aggiornerò presto sarà anche per voi!

 

A Peach_93: spero che questo primo capitolo ti sia piaciuto, e ti ringrazio per i complimenti. Spiace anche a me per Harry, ma ho dovuto farlo…credi che dovrei chiedergli scusa? A parte gli scherzi: in questo capitolo ho scritto qualche cosina che possa far presagire l’atmosfera che ha portato la salita di Voldemort al potere, ma vedrai: ho un mucchio di idee…mi basti dire: povero mondo magico!  La sera che ho letto le recensioni ero così contenta che mi sono subito rigettata sul pc…solo che mia mamma mi ci ha strappata con la forza! Grazie davvero…spero ti farai risentire. Smack!

 

A Dindy:  ringrazio nuovamente anche te, e ti prometto che presto si vedranno i risultati del regime Voldemortianocomunque ho aggiornato il prima possibile, approfittando dei momentini liberi. Un grosso bacio : Smack!

 

A For ever cullen: Quando ho trovato la tua recensione mi sono sentita davvero onorata: ho riconosciuto subito il tuo nome, infatti molte delle storie che hai recensito sono quelle che piacevano anche a me…insomma …grazie mille, spero che non mi abbandonerai e che tornerò a sentirti vicina: grazie! Smack!

 

 

A tutti quelli che leggono: Buon 2010!!!

                                                                                                        FairyDream 

  
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