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Autore: giadadarla    01/01/2010    1 recensioni
...Come ogni notte feci un incubo,ma questa volta lo ricordai perfettamente. Ero nel vicolo dove ero stata trasformata,riprovai le stesse emozioni di quella notte,la paura,il freddo,la consapevolezza che tutto sarebbe finito da un momento all’altro,l’unica differenza è che non c’era il vampiro. Dalla penombra notai un ragazzo. Era alto,magro e dall’aria elegante. Non riuscivo a vederlo bene perché era in parte immerso nell’oscurità. All’improvviso si fece avanti … era un angelo,doveva essere un angelo perché in tutta la mia vita non avevo mai visto niente di così bello...
Genere: Romantico, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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lover's walk
 

 

A New Hope

 

Il viaggio fu più lungo del previsto. Il tempo non passava mai. Mi fermai una notte in un motel per riposare un po’ e rinfrescarmi.

Ero molto agitata. Non so perché ma il fatto di far visita ai Cullen mi faceva stare in ansia.

Mi svegliai presto poiché non ero riuscita a dormire bene,quel letto era veramente scomodo. Feci un’abbondante colazione e ripartii.

Tanya mi aveva dato dei soldi per mangiare e spese di vario genere. Negli ultimi mesi avevo vissuto sempre alla giornata.

Durante il tragitto mi addormentai. Un sonno senza sogni. Ormai era sempre così,le mie notti erano popolate solo da incubi e quando mi andava bene, non sognavo. Era l’unico momento della giornata dove ero pienamente tranquilla.

Nel tardo pomeriggio finalmente arrivai a destinazione. Il cielo era coperto da una coltre di nubi e l’aria era carica di pioggia.

Amavo questo tempo,non avevo mai sopportato più di tanto il sole e il caldo.

Il paesaggio era caratterizzato dal colore verde,il bosco,il muschio sulla strada e sugli alberi. Insomma, era tutto verde!

Presi un taxi per arrivare nell’ospedale dove lavorava il dott. Cullen.

Feci un respiro profondo ed entrai. Alla reception c’era un’anziana signora sommersa da cartelle e fogli. Mi avvicinai e bussai sul vetro.

“ Salve cara,come posso aiutarti?” mi chiese sorridendo.

“Sto cercando il dott. Carlisle Cullen”

“Ha un appuntamento?” nel frattempo sfogliava l’agenda.

“No,ma credo che mi stia aspettando”

“Va bene allora lo avverto subito! Se vuoi poi aspettare nella sala d’attesa!”e mi indicò una piccola porta bianca un po’ rovinata.

“Va bene,grazie!”

Ero sfinita e quindi approfittai un po’ per sedermi.

Inizia a sfogliare il quotidiano. Una cittadina molto tranquilla questa. Nella cronaca nera non c’era scritto praticamente nulla,non era come le grandi città in cui ero stata.

Dopo qualche minuto nella stanza entrò un uomo con il camice. Era veramente alto,dal fisico longilineo,capelli biondi e pelle pallidissima. Era la persona che stavo aspettando.

“Buonasera,sono i dottor Cullen!”si avvicinò e mi tese la mano.

“Salve,sono Elizabeth Kane. Mi ha mandata qui Tanya!”il tocco con la sua pelle fu piacevole. Mi trasmetteva sicurezza.

“Ma certo!Ti stavo aspettando!Vieni andiamo nel mio ufficio così possiamo parlare.”

Mi fece strada attraverso l’ospedale. Non capivo come faceva a lavorare in quel posto,l’odore di sangue impregnava tutte le pareti. Era fortissimo. La mia gola iniziò a bruciare come se fosse arsa da un fuoco che mi divorava dall’interno. Non potevo perdere la calma. Tentai di respirare il meno possibile. Funzionò.

Il dottore ogni tanto si girava per osservare la mia espressione e compiaciuto della mia impeccabile resistenza sorrideva ogni volta.

Entrammo nello studio. Era molto grande e arredato con molta cura,sembra non appartenere a quell’ospedale di provincia. La parete destra era occupata da un’immensa libreria piena di libri di medicina e riviste.

Dall’altro lato c’erano tutti gli attestati di lavoro e le numerose lauree.

Ero curiosa di sapere come le giustificava. Dall’aspetto dimostrava trent’anni al massimo ed era improbabile per un uomo così giovane potesse avere tutta quella esperienza.

“Prego accomodati pure!”

“Grazie!” e mi sedetti su una comoda poltrona in pelle proprio davanti alla sua scrivania.

“Dott. Cullen questa è per lei!” tolsi dalla tasca del giubbotto la lettere di Alazar e gliela porsi.

“Molto gentile,ma la prossima volta chiamami semplicemente Carlisle!” il suo sorriso mi tolse i fiato.”Va bene Elizabeth ora raccontami la tua storia!”

Gli raccontai tutto nei minimi dettagli. Parlammo per ore e lui sembrava sempre più incuriosito.

“Sono senza parole!Non avevo mai sentito una cosa del genere. Mi stupisce molto la tua resistenza al sangue,come fai?”

“Non lo so,mi viene naturale! Non voglio uccidere nessuno e quindi cerco di pensarci il meno possibile.”

“Straordinario! Io ho impiegato secoli per riuscire ad avere questo auto controllo e tu nel giro di qualche giorno eri già in grado di resistere!” mi guardava con uno sguardo quasi adorante. Mi fece sentire in imbarazzo e automaticamente arrossii e inizia a giocherellare con i capelli come facevo ogni volta quando mi sentivo a disagio.

Lui se ne accorse subito e cercò di rimediare.

“Mi dispiace non volevo! E solo che non mi capitano queste cose tutti giorni.

Per i vampiri resistere alla sete è la sfida più difficile. La mia famiglia tutt’oggi fa ancora fatica,nonostante siano tantissimi anni che non provano sangue umano.”

“Io non l’ho mai assaggiato. Forse è per questo che riesco a controllarmi con più facilità!” ipotizzai.

“ Mmm ne dubito. Anche io non mi sono mai nutrito di sangue umano eppure è stato difficile abituarmi al sangue animale!” era piuttosto pensieroso ma poi scattò in piedi.

“ Tranquilla Elizabeth avremo tanto tempo per fare delle ricerche e qualche test.

Ora voglio portarti a conoscere la mia famiglia. E scommetto anche che sarai stanca e affamata!”

“ Si,soprattutto stanca!” abbozzai un sorriso.

Prese il cappotto e mi condusse alla macchina,una favolosa Mercedes nera,ultimo modello.

Procedette per un po’ ad una velocità a dir poco spaventosa e mi chiese più volte se stavo bene vedendomi impallidire.

Improvvisamente svoltò in una stradina sterrata che entrava direttamente nella grande foresta e dopo qualche secondo erravamo arrivati a casa.

Appena scesi dalla macchina rimasi a contemplare il paesaggio. Era tutto così tranquillo e perfetto. La casa era come se fosse in totale armonia con la natura.

Dall’esterno era molto grande,ma dall’interno lo sembrava ancora di più.

Entrai in uno splendido salone arredato in maniera impeccabile. Il colore predominante era il bianco e poi era tutto così luminoso. Sulla maggior parte delle pareti si estendevano immense vetrate da cui si poteva ammirare il paesaggio.

I mobili erano di gran pregio come gli oggetti decorativi. Sembravano essere antichissimi eppure si sposavano splendidamente con l’arredamento moderno.

Non avevo mai visto niente di più raffinato. Eppure ero nata a Los Angels. Lì ci sono le case più grandi e più lussuose di tutta l’America. Ma tutte impallidivano di fronte al luogo in cui mi trovavo.

Ero ancora concentrata ad osservare ciò che mi circondava quando sentii una voce dolcissima “ Ciao e benvenuta!” . Mi girai di scatto e mi trovai di fronte una donna sulla trentina,con i capelli color caramello che le scendevano morbidi fin sotto le spalle. Mi sorrise e sulle sue guance apparvero due simpatiche fossette.

“ Io sono Esme Cullen,è un piacere conoscerti!”.

“Salve signora Cullen io sono Elizabeth Kate,è un piacere anche per me!”. Feci una mezzo saluto con la mano.

“ oh ma che dolce!” e si strinse al marito “ chiamami Esme!La parola signora mi fa sentire vecchia!” e scoppiò a ridere.

“Sarai stanca mia cara! Vieni,siediti!ti porto qualcosa da mangiare?”

In effetti avevo una gran fame. “Grazie,molto volentieri!”

Mi accomodai sul grande divano bianco al centro della sala e Carlisle si sedette al mio fianco.

“Beh devo dire che le sei piaciuta molto!”

“Oh! Anche lei mi piace! E’ così dolce e ospitale!”

“ Si! A Esme fanno sempre piacere le visite! Sai qui non vengono spesso a trovarci!”

Beh sfiderei qualunque umano ad entrare in una casa piena di vampiri!

Subito la donna tornò con un piatto pieno di french tost. Come faceva a sapere che erano i miei preferiti? Immagino puro intuito!

“ Prego sono tutti tuoi! Non avevo mai avuto l’occasione di usare la cucina! In verità mi piace molto!”

Era felice come una bimba che scartava il suo regalo di compleanno! Non faceva altro che sorridere e chiedermi se avevo bisogno di qualcosa.

Restammo a parlare tutti e tre sul divano finchè non sentii il rumore di una macchina entrare nel vialetto e poi una fragorosa risata.

“ Ecco sono tornati i miei figli! Saranno felici di trovarti già qui!” disse Esme rimanendo comodamente seduta.

Dall’ingresso arrivarono per prima un ragazzo ed una ragazza. Lui le cingeva le spalle con fare protettivo. Erano davvero bellissimi. Il vampiro era alto,superava di sicuro il metro e novanta. Aveva i capelli scuri e corti. I muscoli accentuavano ancora di più la sua corporatura. Se non fosse stato per quel sorriso allegro stampato in faccia probabilmente mi avrebbe terrorizzata. La ragazza invece aveva lunghi capelli biondi,un fisico da modella ma mi guardava con uno sguardo acido e di sufficienza. Provò a farmi un sorriso ma non le riuscì granché. Subito dietro di loro c’era una altra coppia.

Anche loro erano spettacolari,sembravano usciti da un set fotografico.

Lui era molto alto e biondo. Avevo lo sguardo serio e un po’ sofferente direi. La cosa che mi fece sobbalzare furono le microscopiche cicatrici che aveva sul collo e sulle braccia lasciate un po’ scoperte dalla camicia. Un occhio umano non le avrebbe mai notate,ma a me erano chiarissime. Era piccole mezze lune,proprio come quella che avevo io sul polso. Erano cicatrici di morsi.

L’altra vampira invece aveva uno sguardo molto dolce che mi mise subito a mio agio. Era di media statura, i capelli erano castano scuro,quasi neri. Era molto aggraziata,sembrava un folletto. Solo lei mi si avvicinò per salutarmi “ Ciao Elizabeth sono Eveline! Scommetto che diventeremo ottime amiche!” e mi fece l’occhiolino.

“ Ciao! Scusa ma come sai il mio nome?!” la fissai un po’ titubante.” E’ logico, ti avevo vista arrivare!”

Non capii cosa voleva dire,evidentemente lei se ne accorse e mi liquidò con un “avremo tempo per parlarne.”

Esme mi si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla e proseguì con le presentazioni.

“ Che maleducati che siete!Non vi ho insegnato le buone maniere?” li riproverò sorridendo.

Il vampiro più alto era Emmet e la sua ragazza si chiamava Rosalie.

L’altro invece,quello che mi incuteva più timore era Jasper,il marito di Eveline. Si a quanto pare erano tutti sposati in quella casa!

Da quello che mi aveva detto Kate i figli erano cinque,ma io ne vedevo solo quattro. Decisi di non fare domande,non volevo essere troppo invadente.

“Esme hai già mostrato a Liz la sua stanza?...No non l’hai ancora fatto!!!” intervenne Eveline in preda ad un’inspiegabile euforia. E poi come faceva a sapere che non me l’aveva già mostrata? Ero piuttosto confusa. Non ebbi il tempo di riflettere che mi prese per un braccio e mi condusse su per le scale.

Sulla parete vicino alla scalinata notai un enorme bacheca con appesi centinaia di capelli per i diplomi. La ragazza rise vedendo la mia espressione.

“ Beh come avrai capito ci diplomiamo molto!”

“ mmm si! Dev’essere frustrante ripetere il liceo all’infinito!”

“ No,non più di tanto! Più arriviamo giovani in un posto e più possiamo rimanere!”

Il secondo piano era ancora più particolare del primo. La luminosità era il tema principale. Sulle pareti c’erano quadri di grande prestigio e il pavimento era ricoperto da tappeti preziosi.

“ Questa è la mia camera!” disse indicando una stanza in fondo al corridoio.

“ Qui sulla destra c’è la stanza di Emmet e Rosaline e al piano di sopra quella di Carlisle ed Esme!”

Finalmente arrivammo nella mia camera. Era stupenda! Le pareti erano di un rosa pallido, un’enorme vetrata si affacciava direttamente nella foresta.

Al centro c’era un grande letto a baldacchino con un copriletto bianco molto antico.

C’era anche una libreria ed una scrivania con un pc portatile di ultima generazione.

Poi nella stanza notai un'altra porta.

Eveline mi guardò con aria soddisfatta. “ Preparati!lì dentro c’è il pezzo forte!l’ ho creata io appositamente per te!”

Aprì la porta scorrevole e rimasi letteralmente a bocca aperta. Era una immensa cabina armadio. Forse era grande quanto tutta la mia stanza. I vestiti erano posti in maniera ordinata in base al colore, altri abiti invece erano racchiusi nelle fodere. C’era anche una scarpiera con forse cinquanta paia di scarpe.

Da lì un’altra porta conduceva al mio bagno personale. Rimasi nuovamente senza fiato.

Era grandissimo! C’era una vasca idromassaggio e un mobile pieno di prodotti di bellezza. Sembrava che Eveline avesse svaligiato un intero negozio di cosmetici.

“ Non so cosa dire!” ero scioccata.

“ Di solo che ti piace!” sorrise mostrandomi i denti perfetti.

“ Mi piace!”

“ Si si lo sapevo!!! Sono stata brava vero?”

“ Beh brava è riduttivo! Sei stata grandiosa!”

Scoppio in una sorta di risata isterica e mi abbracciò.

“ Sono contenta che tu sia qui Liz! Lo sono veramente, magari un giorno capirai perché!”

Uscimmo dalla camera per tornare dagli altri quando vidi che vicino alla mia stanza c’era una porta chiusa, incuriosita le chiesi cosa c’era lì dentro.

“ Quella è la camera di Edward,mio fratello.” il suo sguardo per un attimo si spense,forse avevo toccato un tasto poco piacevole,così decisi di non approfondire l’argomento.

“ Eveline posso chiederti una cosa?” le chiesi imbarazzata,non volevo fare una altra gaffe.

“ Scommetto che vuoi sapere come faccio a sapere le cose prima che qualcuno mi dica qualcosa?”

“ Si esatto!” ora la mia curiosità cresceva.

“ Semplice,vedo il futuro!”

Ecco ora non capivo più niente. La fissai come per dire ‘’come scusa?’’ ma lei ricominciò subito a parlare.

“ Sai che i vampiri a volte possono avere delle abilità?”

Feci cenno di si con la testa.

“ Ecco io posso vedere il futuro o meglio prevedo le decisioni delle persone. Se qualcuno improvvisamente cambia idea la visione cambia!”

“ Quindi tu mi hai vista arrivare?”

“ Si,ti stavo aspettando da un po’!”

“ Funziona così con tutti?”

“ No no certo che no. Riesco a vedere sole persone che conosco o che comunque mi chiedono di cercare. Solo per te e Jasper è stato diverso! Voi siete apparsi all’improvviso nella mia mente!”

“ E come mai?”

“ Forse in qualche modo il mio destino è intrecciato al vostro! Tranquilla,un giorno ti racconterò tutta la storia!”

Eravamo tornati in salotto. Restammo a parlare per un po’. Emmet era davvero simpatico,scherzava sempre e faceva battute che a volte non capivo. Jasper era più timido invece. Carlisle mi spiegò che lui era l’ultimo arrivato in famiglia e aveva ancora qualche problema nel controllare i proprio impulsi. L’odore del mio sangue lo metteva a disagio.

“ Tranquillo Jasper non le farai del male!”lo tranquillizzò Eveline accarezzandolo.

“ Non preoccuparti! Tanto anche se volessi non credo che riusciresti,sono piuttosto indistruttibile!” cercai di spezzare l’atmosfera pesante che si era creata.

Tutti scoppiarono a ridere compresa me.

“ Wow è tosta la ragazza! Mi piacerebbe vedere uno scontro fra voi due fratellino!” intervenne Emmet.

In realtà a me l’idea non piaceva. Nonostante quello che avevo appena detto penso che in uno scontro frontale non sarei sopravvissuta a Jasper. Aveva l’aria di avere molta esperienza. Dimostrava al massimo vent’anni ma sicuramente ne aveva molti,ma molti di più.

Più tardi Esme mi preparò la cena e poi andai a riposare, prima però avevo intenzione di usare quella fantastica vasca idromassaggio.

Riuscii a rilassarmi e ripensai a tutto quello che mi era capitato durante la giornata.

Ero felice di aver incontrato la famiglia Cullen,mi sembravano persone affidabili. Sperai tanto di non essermi sbagliata.

Poi andai a letto. Mentre ero sul punto di addormentarmi mi venne in mente Edward,l’altro membro della famiglia. Come mai non c’era anche lui? E perché nessuno la mai nominato?

Ma ero troppo stanca per continuare a pensare. Sprofondai nel sonno. Un sonno pieno di incubi.

Mi sveglia nel mezzo della notte urlando.

 

 

 

   
 
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