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Autore: Ernil    03/01/2010    7 recensioni
Fra il 9 gennaio 1960 e un indeterminato giorno di quasi estate del 1998, Severus Snape è riuscito a infilare una delle vite più meravigliose che siano mai state raccontate.
Questa è la sua storia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Lily Evans, Severus Piton, Voldemort
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo non betato perché anch’io e Emme abbiamo una vita social- ehr, per motivi tecnici XD

 

Capitolo 9 – Parte prima.

 

« Che cosa fai qua? »

Severus alzò lo sguardo da terra. Lily era in piedi davanti a lui, e lo stava guardando. Sembrava vagamente accigliata. Il vento le muoveva i capelli.

Severus si diede una spinta leggerissima sull’altalena.

« Aspettavo te. Mi pare ovvio, no? »

Il labbro inferiore di Lily era ancora imbronciato. Severus si morse l’interno della guancia, senza staccare gli occhi da quelli verdi di lei.

« Hai fatto male a Tunia » disse infine Lily, dopo un lungo silenzio. C’era qualcosa di vagamente recriminante nella sua voce. Severus si tolse nervosamente una ciocca di capelli dagli occhi e diede un altro colpetto con le scarpe, dondolando in avanti, fino quasi a sfiorare Lily. Lei non si spostò di un millimetro.

L’altalena lo mandò indietro, e poi ancora avanti, e quando ancora una volta fu a pochi centimetri da Lily,  Severus saltò giù. Erano quasi naso a naso, e lui era solo di poco più alto di lei.

« Tua sorella mi ha offeso » disse, con una smorfia.

Erano davvero vicinissimi. Abbastanza vicini perché Severus potesse vedere tutte le sfumature degli occhi di lei, e come le sue pupille si allargavano o stringevano, mentre il sole compariva e spariva da dietro le nuvole grigie.

« Le hai fatto paura » si lamentò Lily. « E anche a me » aggiunse, imbronciata. Severus si portò di nuovo i capelli dietro l’orecchio.

« Non l’ ho fatto apposta » disse, nervoso. Si allontanò di qualche passo da lei e solo quando fu di nuovo vicino all’altalena si voltò e disse: « Mi dispiace ».

Non ricordava di averlo mai detto, nei suoi dieci anni di vita, a qualcun altro che non fosse sua madre.

“Mi dispiace, mamma”, quando papà spariva urlando fuori di casa, e solo loro rimanevano in casa. Con Lily era tutta un’altra cosa, e Severus lo disse con un misto di malavoglia e sincerità.

Non gli dispiaceva affatto d’aver spaventato Petunia. Era quello che aveva voluto, con tutte le sue forze. Ma Lily non avrebbe dovuto esserne colpita. In nessun modo, mai. Non era nelle sue intenzioni.

« Davvero? » chiese Lily sospettosa. Per la terza volta, Severus si portò i capelli indietro. Non gli avevano mai dato fastidio come in quel momento. Di solito, erano una tranquilla barriera da cui spiare il mondo, i compagni, le maestre. Lì, gli impedivano di vedere ogni gioco dei raggi del sole sulle guance di Lily.

E il modo in cui lei lo guardava.

« Sì » disse. « Scusa. Io... cercherò di non farlo più ».

Il nodo che stringeva il cuore di Severus da due giorni a quella parte si sciolse quando Lily sorrise, e, anche se il sole era andato di nuovo a nascondersi dietro le nubi, l’intero parco parve risplendere. Severus pensò che non avrebbe mai potuto dimenticare il modo in cui sorrideva.

Avrebbe dovuto chiedere scusa più spesso, se quello era il risultato.

« Ok » disse semplicemente Lily. Sembrava parecchio più rilassata. Si sedette sull’altalena e cominciò a dondolarsi.

« Ok? » ripeté Severus, guardandola con una traccia d’ansia. Lei sorrise e aumentò la velocità.

« Sì, ok » disse, allegra. « Tu mi stai simpatico, e mi spieghi un sacco di cose... e poi tutti gli altri bambini si comportano da piccoli. Tu no » aggiunse. Severus la guardò mentre lei diminuiva il ritmo, fino quasi a fermarsi, e riprendeva: « È che... insomma, non pensavo si potessero fare cose del genere. Non sembrava molto... » Lo guardò dubbiosa. Era evidente che la rottura del ramo l’aveva molto colpita.

Severus si ficcò le mani nelle tasche dei jeans troppo grandi che gli cascavano attorno alle gambe magre.

« Beh, a volte... quando si è arrabbiati... si perde un po’ il controllo » disse, guardando il cielo. « Capita anche ai Babbani, no? » aggiunse, con un pizzico di amarezza.

« I Babbani non hanno la magia » puntualizzò Lily. « E comunque, non capita spesso, no? » Lo guardava con gli occhi spalancati. « Intendo dire, non l’ hai fatto proprio di proposito ».

Severus si voltò a guardarla. Lei lo fissava. Sembrava preoccupata, ora. Molto preoccupata, come quando gli aveva chiesto dei Dissennatori.

« Mi stai chiedendo se esistono maghi cattivi? » disse Severus, molto lentamente. Mentre Lily annuiva, Severus si accigliò.

Pensava alla Gazzetta del Profeta, che la mamma nascondeva sotto il suo letto così papà non l’avrebbe scoperta. Pensava alle sparizioni che si leggevano sui giornali, alle allusioni sempre meno velate, ai sussurri di una paura senza nome (1).

Pensava all’uomo che un giorno era venuto a trovare la mamma – e le aveva detto di stare attenta. Solo che quel giorno Severus era stato mandato in camera sua, e la mamma e il vecchio dai capelli e gli occhi neri avevano parlato a lungo. Soprattutto l’uomo, che alla fine era sparito senza aver bisogno di uscire dalla porta.

Pensava al fatto che per qualche tempo sua madre era sembrata sul punto di fare le valige e andarsene, accennando al fatto di fuggire da qualche parte perché “le cose non si mettono bene, Severus”.

Pensava all’albero dei Prince che una volta la mamma gli aveva mostrato, quando gli aveva spiegato che prendeva il nome da uno zio materno che lui non aveva mai conosciuto. Pensava a come fosse possibile che mai, mai nessun parente aveva bussato alla loro porta. E lui sapeva il perché.

Aveva sposato un Babbano.

« Severus? »

Severus si voltò di scatto verso di lei. Si rese conto solo in quel momento che era rimasto in silenzio troppo a lungo.

« Tutto ok? » Lily lo guardava preoccupata. Severus si tolse i capelli dagli occhi.

« Sì » tagliò corto. « Pensavo ».

« Ai maghi malvagi? » domandò Lily, perspicace. Severus scrollò le spalle.

« Anche ».

« Vuol dire che ce ne sono? Di maghi che non usano la magia nel modo giusto? »

« Esiste un modo giusto e uno sbagliato? » chiese Severus, passandosi una mano fra i capelli.

Ricordava dove aveva letto quella frase, e quanto gli fosse piaciuta. Era uno degli articoli che erano stati segnati sulla Gazzetta del Profeta. Teneva il ritaglio in un cassetto. Ogni tanto, di notte, lo rileggeva. « Lascia perdere » aggiunse, quando Lily aprì bocca per ribattere. « È una cosa... un po’ lunga ».

« Severus, che cosa stai dicendo? »

Il cielo mandò un ruggito profondo. Severus contrasse le sopracciglia. Sulle sua fronte si formò una piccola ruga verticale.

« Te ne parlo un’altra volta. Sta per piovere ».

Lily alzò la testa per guardare il cielo, e Severus rimase fermo, appoggiato a uno dei pali delle altalene, a guardare la cascata di capelli rossi della bambina. Sembravano l’unica macchia di colore nel mondo grigio che si preparava alla tempesta.

« È vero » disse Lily, e in quel mentre una prima goccia di pioggia cadde nella polvere, con un tonfo pesante.

« Devo tornare a casa » disse Severus.

« È lontano, vero? »

Severus alzò le spalle.

« No, io... »

« Perché non vieni a casa mia? »

Severus ci mise qualche attimo a capire che cosa Lily avesse detto. Si voltò a guardarla. Gli sembravano le parole più ospitali che qualcuno gli avesse mai detto.

« A casa tua? » ripeté.

« Sì ». Lily sorrise mentre altre gocce cominciavano a infrangersi per terra. « Intanto che piove. È vicinissima... »

« Lo so » disse Severus, rendendosi conto un attimo dopo del passo falso, quando le sopracciglia di Lily si alzarono. « Tua sorella non vorrà » aggiunse velocemente. Lily rise e saltò giù dall’altalena mentre la pioggia si faceva più insistente.

« Tunia è via, e comunque non è lei a dirmi che cosa fare o no. Mamma ne sarà felice, è un pezzo che vuole conoscerti... su, vieni » esclamò, prendendolo per un braccio. A Severus non rimase che farsi trascinare via, e cominciarono a correre quando la pioggia iniziò a scrosciare violenta e un altro tuono scosse il cielo.

Severus si era raramente sentito così felice.

 

 

 

(1) Da “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien

 

 

Note dell’Autrice:

Buon anno, cultori di Snape! Possa portarvi infinite dosi di angst! *_________* Perché no angst, no party.

Anyway, questa è la prima parte del capitolo nove. La seconda parte, domenica prossima. Per chi vuole sapere quando, finalmente, i pargoli andranno a Hogwarts, direi ancora un paio di capitoli. Portate pazienza. Mi ripropongo di scrivere la vita di Severus, e Merlino sa che quell’uomo era peggio di un cubo di rubik in quanto a complicatezza, quindi mi ci vuole un po’ per delinearlo. Ritengo che l’infanzia sia un momento importantissimo, perché qua ci sono le radici per quello che Severus diverrà: un figo pazzesc – ehm, un uomo molto coraggioso.

Buon 2010, e non dimenticate che fra qualche giorno è il compleanno del nostro Mangiamorte/spia/professore preferito!

 

 

Alida, ciao! È un vero piacere ritrovarti anche qua. Vedo che condividiamo la passione per le altalene ;) E l’odio per i bulli (e purtroppo parlo per esperienza personale. Chi scrive è stata una ragazzina timida, impacciata e tremendamente saccente, quindi...) Grazie mille per i complimenti, e un abbraccio!

Neragufetta, ehi ;) Non sei l’unica a conoscere a memoria le parti del libro e quelle no, anche se io lo faccio per questioni di “lavoro”: rileggere quel capitolo mi strappa sempre il cuore dal petto. Hai fatto bene a chiedermi di Hogwarts, perché mi stavo dimenticando di mettere nelle note qualcosina al riguardo ;) Essendo una raccolta molto lunga, devo tenere gli eventi sotto controllo. Ancora buon anno!

Lynx, il mio pc sembra arrancare un po’, ma ce la posso fare XD Sì, l’episodio precedente era già stato descritto dalla Row, e nel prossimo vedremo ancora una scena anticipata. Spero che il carattere di Severus stia cominciando a delinearsi come lo conosciamo; le critiche sono sempre accette, lo sai. Conto molto su voi lettori per raddrizzare la storia. Un bacio, e buon anno!

Sklupin, *blush* Come al solito non so come ringraziarti. Il fatto che la Row abbia già scritto qualcosa è insieme un aiuto e un ostacolo, dato che scatta sempre il terrore di non riuscire a farcela, ma con commenti gentili come il tuo andrò ovunque *_* Buon anno, e un bacio!

Severus T Snape, *__________________* Devo commentare il tuo nick? Basta se ti dico che ti amo? Nemmeno io sopporto Petunia, ma immagino che Lily le volesse bene: era sua sorella ed erano entrambe molto piccole, a quell’età la famiglia è estremamente importante. Grazie mille per i complimenti, sono commossa... e un plauso ancora per il nick!

   
 
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