Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Memento_B    03/01/2010    2 recensioni
Come si sente l'uomo libero imprigionato? Chiede il ragazzo con una scintilla negli occhi.
Song fic con protagonista Dominique Weasley, sulle note di Know why the nightingale sings dei Nightwish.
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Missing moments'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Know why the nightingale sings?

 

 

What does the free fall feel like?

Asks the boy with a spark in his eye.

 

Come si sente l'uomo libero imprigionato?

Chiede il ragazzo con una scintilla negli occhi.

 

Le onde del mare s’infrangevano rumorosamente contro gli scogli, il sole stava tramontando ed il cielo si era tinto di una tonalità rossastra. Dominique Weasley, figlia di Bill e Fleur, era sdraiata sulla sabbia, i lunghi capelli biondi le arrivavano fino alla vita e incorniciavano il suo viso pallido e allungato, era straordinariamente bella, molto più bella di qualsiasi altra bambina di undici anni.

La bambina osservava il mare con i suoi grandi e profondi occhi blu nei quali si poteva leggere una traccia di tristezza, ma ciò era normale per la secondogenita dei coniugi Weasley. Dominique non parlava quasi mai, era sempre assorta nei suoi pensieri. Più matura di molte ragazze e forse perfino della madre, passava le giornate a suonare e a dipingere, ogni volta che le sue dita toccavano i tasti di un pianoforte creava melodie malinconiche, ma bellissime. Subito dopo aver composto cercava di creare immagini che suscitassero le stesse emozioni di quelle note da lei appena suonate.

Era un’artista nel più puro dei significati del termine.

La bambina esprimeva tutto il suo essere ogni volta che poteva, ogni volta che ne aveva bisogno, tuttavia continuava a sentirsi limitata nelle sue azioni, si sentiva a disagio, sapeva che una parte di lei non poteva trovare sfogo, non ancora almeno, e per questo s’incupiva; era poi un’osservatrice, odiava parlare e lo evitava il più possibile, rispondeva solo alle domande che le venivano poste, preferiva ascoltare ed osservare ogni cosa, studiare i comportamenti umani per poi cercare di riprodurli con la musica e con i colori, prendeva addirittura appunti sui comportamenti di Victoire, sua terribile sorella, analizzava con cura i capricci di suo fratello Louis e le reazioni dei suoi genitori, nulla poteva renderla più felice.

Era anche una bambina curiosa, voleva sapere tutto, voleva trovare risposta ad ogni suo quesito ma non di trovar soluzione a tutto, sapeva che molte domande non avrebbero mai trovato risposta, che non dovevano avere risposta.

Bramava ogni forma di conoscenza, non diceva mai di no ad una possibilità di migliorare la propria cultura, desiderava andare ad Hogwarts più di ogni altra cosa, lì avrebbe potuto scoprire tutto, lì avrebbe costruito la base del suo essere artista, lì avrebbe potuto esprimersi in tutto il suo estro, sarebbe stata veramente libera da ogni costrizione. Per quanto amasse la propria casa e la propria famiglia, Dominique non vedeva l’ora di andare in un posto dove nessuno –o quasi- la conosceva e costruire tutto da zero.

La bambina era consapevole di avere un qualcosa che la rendeva speciale e cercava in tutti i modi di coltivare quel qualcosa di indefinito a cui nemmeno lei trovava definizione. Spesso eccedeva in superbia, ritenendosi bravissima in ogni cosa e pronta al mondo tentava imprese disperate, fallendo inesorabilmente.

 

Know why the nightingale sings?
Is the answer to everything.

 

Sai perchè l'usignolo canta?
E' la risposta ad ogni cosa.

 

Dominique amava anche la natura in ogni sua forma e genere. La natura era la sua principale fonte d’ispirazione, passava ore intere stesa sulla sabbia con gli occhi chiusi ad ascoltare il rumore del mare, o ancora amava sedersi sotto l’ombra di un albero, chiudere gli occhi e ascoltare il canto degli usignoli di sua madre.

Quando si sentiva giù di morale, quando aveva bisogno di conforto, quando aveva voglia di formulare dialoghi immaginari nulla l’aiutava più di quei due usignoli, col loro canto la rilassavano fino a farla addormentare, si sentiva in pace con se stessa, ritrovava l’ispirazione, li aveva ritratti più e più volte.

Appena sentiva il loro canto costruiva un nuovo mondo a cui solo lei poteva accedere, un mondo dove tutto era perfetto, dove non vi erano preoccupazioni di alcun tipo e dove lei era allegra e ribelle come sua sorella Victoire. Per quanto disprezzasse la sorella fin troppo confusionaria voleva essere come lei, sapeva che quel suo disprezzo era nato dall’invida che provava nei suoi confronti. Più volte si era sorpresa ad immaginarsi come Victoire, oppure sognava di essere al suo posto, di essere lei la ragazzina spensierata e impulsiva che era la sorella. Tentava di lasciarsi andare come spesso faceva Victoire, eppure non vi riusciva mai, qualcosa la frenava sempre.

Qualcosa che parecchi anni dopo avrebbe identificato con la ragione e il buonsenso.

Tuttavia quei due usignoli non erano solo due semplici uccellini destinati a finire come tutte le cose. Quei due usignoli rappresentavano le sue passioni, le sue emozioni, la sua arte, il suo essere, la libertà negata, rappresentavano tutta lei stessa. Sapeva che l’avrebbero accompagnata per sempre perché altro non erano che il suo cuore e la sua mente.

 

Taking a step to the world unbound

Spinning my fantasies all around

Freed from the gravital leash

I swear the heaven's in my reach.

 

Prendendo l'impronta a un modo libero

Tessendo le mie fantasie tutto intorno

Libero dall'oppressione del guinzaglio

Io giuro che il paradiso è in mio potere.

 

Ed ogni volta che i due usignoli cantavano, lei correva al pianoforte. Ogni volta che la sua mente e il suo cuore si fondevano in una sola cosa lei sognava e rendeva reali i sogni con le note e i colori.

Sognava di essere una principessa in una torre, sognava di essere un cavaliere a dorso di un nobile destriero, sognava di essere la più grande strega di tutti i tempi, sognava cose che non avrebbe mai potuto avere ed era felice così. Lei viveva per quelle illusioni, quei sogni scacciavano ogni male che l’attanagliava.

Ogni giorno attendeva fremendo il momento in cui avrebbe potuto affogare nel suo oceano di musica e forme, libera da ogni bugia, costretta ad essere se stessa. Per creare arte non bisogna mentire, bisogna dare tutta la propria anima, bisogna sgomberare la mente da ogni pensiero esterno ed era proprio quello che Dominique faceva. Quando i suoi due usignoli cantavano, per lei non esisteva nient’altro, sentiva dentro di sé una forza crescere continuamente, si sentiva come se tutto il potere del mondo fosse concentrato in quelle sue dita. Odiava quando qualcuno l’ascoltava suonare o commentava i suoi dipinti, lei non voleva nessuno nel suo mondo, non le importava che si trattasse di sua madre, di suo padre o di qualsiasi parente. Quello era il suo mondo, era solo ed unicamente suo, non potevano violarlo in quel modo.

Raramente concedeva a qualcuno di sentirla suonare e in quel caso si esibiva solo in brani di musica classica ed ogni volta era una sofferenza, poiché non era certo la stessa cosa, suonando cose già composte in precedenza rinunciava a far emergere una parte di se stessa.

 

Dancing with the spirit of the air

In this ocean so open and fair

Making love to the gods above

On my maiden voyage so bold.

 

Danzo con lo spirito dell'aria

In questo oceano così aperto e onesto

Facendo l'amore con gli dei lassù

Sul mio viaggio inaugurale così ardito.

 

 

Dominique premeva un tasto, e poi un altro, e un altro ancora, gli occhi chiusi. Era consapevole che quel che stava creando non era bello, anzi, ma le rimandava immagini varie e contrastanti a cui non poteva rinunciare.

S’immaginava volare, vedeva la terra dall’alto, volava così in alto da non riuscir più a distinguere una terra dall’altra, l’aria le sferzava il viso, i capelli biondi erano sparsi al vento, sotto ai piedi scalzi non aveva nulla, né terra né acqua, solo l’infinito.

Più le tonalità diventavano acute, più lei volava sempre più in alto, finché non riuscì a toccar una stella e a sedersi su essa e poi d’improvviso tutto divenne grave, si vide sprofondare nel buio più profondo e rivide “la luce” solo avvicinandosi all’ottava centrale. Il ritmo sempre più incalzante, s’immaginò nuotare nell’oceano. Al suo fianco vi erano due sirene, dava loro la mano, si avviavano verso il loro castello di corallo, viaggiava senza timore, incurante di quel che le poteva succedere nella realtà.

Ma d’altronde quello era il suo sogno, lì andava tutto bene, nulla poteva interferire con la quiete e la pace che regnavano incontrastate nella sua mente.

 

Landing safely to the blue lagoon

Don't know if this is the earth or the moon

Joy of living is no more a mask

The Eden I found will forever last.

 

Attero senza problemi sulla laguna blu
Non so se questa è la terra o la luna
La gioia di vivere non è più una maschera
L'Eden che ho trovato durerà per sempre.

 

E all’improvviso riaprì gli occhi e si alzò di scatto dal pianoforte. Incrociò subito la sua immagine nello specchio, sul volto un largo sorriso, la sua espressione perennemente cupa ora era raddolcita e serena. Si sentiva allegra e felice come poche altre volte era stata e si adagiò a terra per osservare il soffitto. Si chiedeva perché quel dono, perché tale reputava la sua arte, era toccato proprio a lei, perché doveva essere lei ad avere qualcosa di speciale. Non che le dispiacesse, ma a volte ciò le creava non pochi problemi; i suoi coetanei la ignoravano, i suoi parenti l’ammiravano e lei era costretta ad avere due volti. Era costretta a fingersi briosa e spensierata con parenti e conoscenti, ma la finzione non fa parte della vita di un artista, quel ruolo lo interpretava fin troppo male e tutti se ne accorgevano, ma nessuno replicava.

E poi c’era la sua vera indole, quella di bambina taciturna, asociale e curiosa, lei era la bambina strana, quella che non giocava con le bambole ma non i pennelli, quella che non aveva mai giocato per le strade con i fratelli e gli altri bambini ma che passava i pomeriggi a leggere, suonare e dipingere.

Tutti si preoccupavano per lei, ma nessuno si rendeva conto che lei era felice così, che si sentiva appagata solo quando era se stessa e giocava come solo lei faceva, solo allora non fingeva più quando si mostrava felice. Del resto, come biasimarli, era lei quella diversa.

 

Migrating with the geese
My soul has finally found peace
Doesn't matter that man has no wings
As long as I hear the nightingale sing...

 

Migro con le oche
La mia anima ha finalmente trovato pace
Non importa se l'uomo non ha le ali
Finché io odo l'usignolo cantare...

 

La gente parlava di lei, ma non le importava.  Non le importava delle dicerie delle persone finché si sentiva in pace con se stessa. Era la sua vita, era a lei ad esser contenta, era lei a dover scegliere della propria vita entro certi limiti, e se una volta adulta avrebbe rimpianto la giovinezza perduta, così la definivano, avrebbe rammendato che lei era felice allora e che non avrebbe dovuto aver nessun rimpianto.

Gli estranei le dicevano che doveva restare con i piedi per terra, che doveva sognare di meno, ma lei li ignorava. La sua famiglia aveva però una reazione diversa a quelle chiacchiere. Loro amavano Dominique per quello che era, l’amavano perché era l’artista della famiglia, era la persona più profonda e sensibile fra tutti i Weasley. Era poi la protetta di Fleur, la difendeva ad ogni costo, era la figlia che aveva sempre sognato: remissiva ma non troppo, dava sempre grandi soddisfazioni alla famiglia. Non che disprezzasse gli altri due figli, voleva bene a tutti e tre in egual misura, ma Dominique era la più vulnerabile, e si sentiva in dovere di proteggerla da chiunque.

La bambina tentava di dir loro di lasciar perdere, che non le importava ma in questo caso non l’ascoltavano.

Le importava solo di udire i suoi due usignoli cantare.

***

Ecco, questa one shot la scrissi forse due o tre anni fa, ma l'ho ritrovata solo ora. Non l'ho neanche rivista o riletta, la ricordo perfettamente. Non ha un vero senso, aiuta solo a comprendere maggiormente la mia idea di Dominique Weasley.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Memento_B