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Autore: Margareth    04/01/2010    1 recensioni
Ecco la seconda parte della mia ff su Draco/Ginny...I due stanno finalmente insieme ma devono trovare il modo di dirlo a Harry e Ron..cosa abbastanza difficile..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OK, sono secoli che non aggiorno, lo so…perdonatemi! Avevo scordato di avere la ff anche qui su EFP! Ora vi lascio al capitolo, ringraziando quelli che hanno recensito fino ad adesso e anche quelli che hanno soltanto letto ;D

 

 

Marion camminava lentamente nel parco del castello, diretta al campo da Quidditch. Harry svolazzava poco distante dal campo, sopra la foresta. Sperava che la vedesse.
Si sedette sugli spalti e tirò fuori il libro di Cura delle creature magiche, la sua materia preferita.
Non passò molto tempo prima che Harry atterrasse accanto a lei, leggermente sudato e sorridente.

“Ehi! Mattiniera anche tu oggi” si sedette aspettando che mettesse nella borsa il pesante volume, prima di baciarla dolcemente.

, sapevo che saresti stato qui. E mi sono svegliata presto, così sono venuta.”

“Hai fatto bene” le ripose il moro sorridendo.

Si alzarono e iniziarono a camminare verso il loro albero. Marion non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine di Ginny e Draco. Qualcosa non funzionava. L’aveva capito subito, quando l’amica non aveva accennato nemmeno di sfuggita ai mesi passati con lui quando erano dispersi.
Solo l’anno precedente la rossa era la prima ad insultarlo e lamentarsi di quanto fosse assolutamente antipatico e maleducato e spesso lei e Lara erano state costrette a cambiare velocemente discorso per distrarla ed evitare che si lanciasse verso il Serpeverde con tutta la rabbia e la forza che possedeva.
Perché allora non si era lamentata? Dopotutto tre mesi passati a stretto contatto con li avrebbero dovuto esaurirla. E invece non aveva avuto nulla da raccontare e anzi aveva liquidato l’argomento dicendo solo che non era stato poi così terribile.
Senza dubbio, qualcosa non tornava.
Harry la scosse leggermente “Ehi, tutto bene? Come mai sei così silenziosa?”

Marion sorrise “Non è niente. Però….”Non sapeva se era il caso di dirglielo, ma poiché lui continuava a guardarla, incuriosito, continuò “Prima ho incontrato Ginny e Malfoy. Stavano litigando”

L’espressione di Harry si fece scura “ Siamo a scuola da solo un giorno e già deve rompere?Non gli è bastata un’estate intera?”

“In realtà…ecco io…c’è qualcosa che non mi torna. E’ vero, quando sono arrivata in corridoio loro stavano litigando. Però io non ho sentito alcuna voce. Voglio dire, prima che mettessi piede in corridoio la scuola era assolutamente silenziosa”
Guardò il suo ragazzo, aspettando una risposta che però non arrivò. Lui la guardava attentamente, invitandola ad andare avanti.
“Insomma, non ti sembra strano che abbia così poco da dire su quest’estate? A me e a Lara non ha raccontato niente e nemmeno con voi, da quanto mi hai scritto nelle lettere, si è lasciata andare a parlarne. In più il primo giorno di scuola è in giro alle 7 meno venti. Il castello è deserto a quest’ora.Quante possibilità ci sono che due persone si incontrino?”

“Stai dicendo che lei e Malfoy…insomma che sono diventati..amici? Marion ti rendi conto di quello che stai affermando?” Harry soffocò una risata e la guardò divertito.

La Corvonero sbuffò, offesa “Io non sto affermando proprio un bel niente. Sto solo dicendo che è una strana coincidenza che due persone le cui case si trovano ad una considerevole distanza s’incontrino di mattino presto senza essersi dati appuntamento.”

Ginny doveva andare in guferia a spedire una lettera alla Signora Weasley

Marion alzò un sopracciglio “Erano molto lontani dalla guferia

“Si vede che ha deciso di andare a prendere un po’ d’aria e ha incontrato Malfoy

“E’ quello che ha detto lei…

“Vedi? Non ti preoccupare, è impossibile che un Malfoy e un Weasley possano avere un qualsiasi rapporto che non sia conflittuale.”

Marion fece spallucce. Non era convinta ma a quanto pare il discorso per Harry era chiuso, così lo seguì, fingendosi interessata alle strategie che il moro aveva messo a punto per rendere la ricerca del boccino più semplice e veloce.


“Caspita, questa volta vi siete quasi fatti scoprire…
Hermione e Ginny erano sedute al tavolo di Grifondoro, in Sala Grande.
Era ancora abbastanza presto e quindi non era particolarmente affollata, motivo per il quale le due ragazze avevano deciso che avrebbero avuto modo di parlare più liberamente lì piuttosto che in dormitorio.

“Già” Ginny sbuffò

“E siamo solo al primo giorno. Pensi che Marion sospetti qualcosa?”

La rossa rifletté un momento “Dipende. Tu avresti iniziato a pensare che ci potesse essere una minima possibilità che io e Malfoy smettessimo di odiarci?”
Hermione non rispose, soprapensiero. Dopo qualche istante tornò a guardare l’amica “Decisamente si. Avrei notato il fatto che non parli mai di quest’estate, soprattutto.”

“Ne parlo invece!”

La brunetta sollevò un sopracciglio “Si ma solo con me”

Bè…Ginny si bloccò, mordicchiandosi il labbro inferiore e guardando nervosa la sala. Poi sbuffò “E’ che non so che dire. Sinceramente non so quanto riuscirei a nascondere il fatto che non lo odio più.”

“Mi pare che in treno tu ci sia riuscita benissimo” constatò Hermione sollevando un sopracciglio

“Già ma non hai idea di quanto vorrei spaccare la faccia a quella stupida di Pansy Parkinson ogni volta che cerca di sedurlo in mezzo a tutto il castello!”
Hermione ridacchiò “Non puoi certo aspettarti che smetta di fare quello che ha fatto per anni. E poi purtroppo Draco è un ragazzo molto ricercato dalle ragazzine ed è oggettivamente bello. La concorrenza è tanta. Comunque ti posso capire…io non riesco più sopportare la vista di quell’insulsa giocatrice di Quidditch

“Rebecca?”

“Già. Gira sempre intorno a Ron…solo ieri, prima di cena mentre eravamo ancora in sala comune, gli è passata a fianco una decina di volte”

ma ormai Ron le ha detto le cose come stanno…non penso si farà più vedere così spesso”

Speriamo…

In Sala Grande ormai cominciava ad esserci gente…le tavolate più numerose erano quelle di Tassorosso e Serpeverde, mentre quella dei Grifondoro era ancora abbastanza deserta tranne per qualche ragazzo del terzo anno e, poco distante da loro, qualcuno del quarto.
Hermione dopo un attimo di silenzio riprese a voce più bassa “Hai mai considerato…hai mai pensato di dire tutto a Marion e Lara?”

Ginny che stava osservando distrattamente l’ingresso della Sala, riportò lo sguardo stupito sull’amica “Eh? Sei impazzita per caso?”

, perché scusa? In fondo sono le tue migliori amiche. Secondo me capirebbero.”

Hermione, apprezzo il tentativo di rendermi la vita più facile ma non vedo come potrebbe risultare utile dire a Mary e Lara che sto con Malfoy

“Non si tratta solo di questo. Se Marion sospetta qualcosa cercherà di scoprire che sta succedendo. Ci resterebbe male se scoprisse di voi.”
Ginny rimase in silenzio, pensando. Poi riprese “D’accordo ci rifletterò. Ma ne parliamo un’altra volta perché sta arrivando Ron”
Poco dopo infatti, il ragazzo si sedette con ben poca grazia accanto alla brunetta, che gli sfiorò la guancia con un bacio
“ ‘Giorno Gin, ‘giorno Hermione” disse lui assonnato

“Ciao Ron” rispose la sorella “che è quella faccia?”

“Oh solo la sua espressione da primo giorno di scuola” rispose ridacchiando Harry, appena arrivato dietro di loro.

“Marion?” chiese la rossa quando lui le si sedette accanto

“E’ al tavolo dei Corvonero con Luna. Piuttosto, mi ha detto che vi siete incontrate questa mattina. Con Malfoy
Per poco a Ginny non andò di traverso il succo d’arancia. Hermione si girò verso di loro, quasi nello stesso momento di Ron.
Malfoy?” chiese lui stupito “ Che accidenti vuole quell’idiota?”

“Marion ha detto che stavate litigando” continuò il moro

“Già” rispose Ginny, cercando di risultare più irritata possibile “L’ho incrociato per i corridoi mentre stavo tornando dalla guferia. Pensavo di andare a leggere un po’ in riva al lago ma vederlo mi ha fatto passare la voglia.” Storse il naso, addentando un pezzo di bacon e masticando energicamente.
Hermione sorrise divertita senza farsi vedere. Se la sua unica paura era di non risultare convincente non aveva proprio alcun problema.
“Ma è possibile che debba sempre mettersi in mezzo? Sembra quasi che ci segua apposta per capitarci davanti e farsi una sana litigata” sbuffò il rosso, addentando una forchettata di frittata.
“Soprattutto perché alle 6 e mezza del mattino probabilmente io te e Marion eravamo gli unici ad essere in giro oltre a lui.” Osservò Harry. Per i gusti di Ginny la discussione stava a dir poco degenerando. Cercò un argomento abbastanza interessante per poter sostituire quello attuale ma non le veniva in mente nulla, nonostante di solito riuscisse a sviare qualunque questione scomoda.
“Invece di pensare a Malfoy dovreste preoccuparvi delle materie di quest’anno.” La Weasley si girò verso Hermione, ringraziandola con un sorriso. L’arrivo di Lara contribuì ulteriormente a distrarre i due ragazzi che ben presto furono investiti da una delle classiche ramanzine di Hermione a proposito dello studio che diede tempo a Ginny di finire di mangiare e salutare tutti, prima di avviarsi con Lara verso la Sala Comune. Durante la colazione la McGrannit era passata a distribuire i programmi a tutti gli alunni della sua casa e ora le due ragazze stavano andando a prendere la borsa e i libri che sarebbero serviti. Quella mattina avevano due ore con il professor Vitious, una di Cura delle Creature Magiche e un’altra di Pozioni.
A Ginny non andava a genio di rinchiudersi nei sotterranei già il primo giorno ma pensò che magari avrebbe potuto incontrare Draco in qualche corridoio, visto che per arrivare all’aula doveva passare davanti alla sua Casa e questo la consolò un po’.
Se non altro poi, almeno Cura delle Creature Magiche era all’aperto.
Uff, certo che Pozioni subito il primo giorno è proprio una sfortuna!” Sbuffò Lara dando voce ai suoi pensieri.

Piton ci odia, e io odio lui. Avrebbero fatto più felici due persone con un orario diverso”
Ginny sorrise, rivolta all’amica “Piton odia tutti. A lui non fa alcuna differenza chi occupa la sua aula”

“Hai ragione. Mi domando perché ha deciso di fare il professore se i ragazzi lo disgustano così tanto…

“Temo che tu non sia l’unica persona a chiederselo..”
Le due ragazze arrivarono di fronte alla porta dell’aula di Pozioni, ancora chiusa.
Gran parte dei loro compagni di Grifondoro e Tassorosso, con i quali condividevano l’orario di quella mattina, erano già lì da qualche minuto e parlavano tra di loro raccontandosi tutte le novità dell’estate.
Questo ricordò a Ginny ciò che Hermione le aveva consigliato poco prima.
“Se Marion sospetta qualcosa cercherà di scoprire che sta succedendo. Ci resterebbe male se scoprisse di voi”
Aveva ragione, come sempre. Se Marion avesse capito tutto senza dubbio sarebbe rimasta delusa dal fatto che lei non ne aveva fatto parola con loro, le sue migliori amiche. Si erano sempre confidate ogni cosa, sapendo che le altre non l’avrebbero giudicate. Ma ora era più complicato. Lui era Malfoy, non un ragazzo qualsiasi. Non era come quando Marion si era innamorata di Harry.
Malfoy era…semplicemente Malfoy. Aveva passato anni a insultarlo, a desiderare di prenderlo a pugni per tutto ciò che aveva fatto a Harry, Hermione e a suo fratello. E per quello che Malfoy Senior aveva fatto alla sua famiglia. Senza contare la storia dei Mangiamorte e del Signore Oscuro.
Era troppo complicato e anche se sapeva che per nulla al mondo l’avrebbero allontanata, non riusciva a trovare il coraggio per dirglielo.
Ginny guarda!” Lara la scosse per la manica, indicandole un ragazzo indiano. Alto, coi capelli scuri e gli occhi verdi. Sapeva chi era, un Corvonero dell’ultimo anno, David Lucas. Lara aveva una specie di cotta per lui.
“Non trovi che sia diventato ancora più carino?” chiese lei con aria sognante.
Senza dubbio David era sempre stato molto attraente. La sua pelle scura era liscia e delicata e, a quanto Ginny ricordava, non aveva avuto mai nemmeno un brufolo. I capelli scuri e mossi gli ricadevano sulla fronte sempre spettinati e gli occhi verdi erano insolitamente chiari e sempre allegri. Da quello che si diceva in giro suo padre era un giovane indiano che si era trasferito in Inghilterra ancora molto piccolo insieme alla sua famiglia ed aveva poi sposato una ragazza inglese dalla bellezza abbagliante.
Era stato tutor di Ginny per qualche tempo, quando l’insegnante di Antiche Rune aveva deciso che i disastrosi risultati della Grifondoro andassero in qualche modo migliorati. E così le aveva presentato David, pregandolo, in un momento che si era rivelato piuttosto imbarazzante per la Weasley, di salvarla.
Lui era scoppiato a ridere divertito e aveva promesso che ci avrebbe pensato lui.
E così era stato. In sole tre settimane il rendimento di Ginny era migliorato di parecchio e questo perché David era un insegnante eccezionale; non si arrabbiava mai quando lei sbagliava o era distratta e piuttosto che obbligarla a studiare, quando vedeva che non era giornata, chiudeva i libri e la trascinava a fare un giro all’aperto, dichiarando che avrebbero ripreso più tardi.
Era fantastico perché era sempre allegro, col sorriso sulle labbra ed era gentile ma anche intrigante, il suo sguardo aveva qualcosa di misterioso e sensuale che faceva girare la testa a decine di ragazze della scuola.
“Credi sia possibile che diventi più bello di quanto già è?” rispose, soffocando una risata. “Avanti, andiamo a salutarlo!”
Nonostante le lamentele soffocate di Lara, Ginny riuscì a farsi largo tra la folla di studenti e raggiungere finalmente il Corvonero.
“Ehi Dave!”
Al suono della sua voce, il ragazzo si girò con la consueta espressione felice “Weasley! Mi sembrava di averti visto quaggiù! Prima lezione di Pozioni eh?”

“Eh già, una vera pacchia” scherzò lei “E tu che fai quaggiù?”

“Stavo aspettando un paio di amici per andare a lezione. Incantesimi” rispose mostrando il manuale che teneva in mano.

“Non pensavo avessi amici tra i serpe verde”

“Oh beh, in realtà i miei migliori amici sono due serpe verde. Le nostre famiglie si conoscono da anni, mia madre andava a scuola con i loro genitori. E comunque a volte le persone sono diverse da come appaiono”
“Parole sante” pensò Ginny. Da brava osservatrice non le sfuggì lo sguardo che Dave lanciò a Lara, immobile accanto a lei.

“Oh scusami, che stupida! Lara, la mia migliore amica” disse voltandosi verso di lei, sorridendo allegramente.
David ritornò a guardarla e il suo viso si schiuse in un’espressione gentile e irresistibile.

“Lara, me la ricordo. Ci siamo incontrati alla festa di Natale l’anno scorso, non è così?”
La Grifondoro annuì imbarazzata mentre le sue guancie si tinsero di un simpatico color rosso.

“E’ un piacere rincontrarti” le tese una mano che lei strinse intimidita, guardandolo negli occhi e sorridendo appena.

ragazze, temo che Piton stia arrivando.” osservò poco dopo osservando un punto alle spalle delle Grifondoro. “Direi che la prima lezione dell’anno sta per cominciare. E io sono in ritardo per Incantesimi. Ci si vede in giro ok?”

“Si certo” annuì la rossa

“Ciao Weasley. Lara, piacere di averti rivista” sorrise un’ultima volta e poi scomparve in fondo al corridoio, seguito dai due amici.
“E’ così…

“Ipnotico?”suggerì Ginny

“Si, qualcosa del genere. E bello” rispose l’amica con gli occhi ancora fissi sul punto dive lui era scomparso.
Il resto della mattinata trascorse tranquilla. Con gran disappunto di Ginny non incontrarono Draco nei corridoi nemmeno una volta. In compenso incrociarono ancora David fuori dall’aula di Incantesimi e si fermarono a parlare con Harry, Ron e Hermione qualche minuto prima di Cura delle Creature Magiche.
Quando furono nuovamente seduti in Sala Grande a Ginny sembrava che fosse trascorsa un’intera giornata.
“Finalmente” sospirò stanca sedendosi accanto a Hermione
“Com’è andata con Hagrid?”chiese lei addentando un boccone di pollo bollito con spezie.
“Tutto normale direi. Non sono stata attaccata da alcun mostro.”
“Ottimo.”
“E a voi? Avete fatto qualcosa di interessante?”
Hermione aprì la bocca per rispondere ma Ron la precedette.
“Le solite cose..io mi sono dimenticato il libro in Dormitorio, Harry ha cercato di far mischiare le spezie come ci ha detto la Sprite per creare un unguento, Hermione dopo aver fatto una ramanzina a me e aver corretto Harry circa un milione di volte è ovviamente risultata la migliore della classe. Tutto normale quindi”
Harry sorrise divertito continuando a mangiare mentre Hermione scoccava un’occhiata irritata al suo ragazzo.
Alla fine del pranzo Ginny si diresse sola in Biblioteca. Aveva un’ora libera e mentre Lara aveva preferito uscire a prendere un po’ d’aria lei aveva optato per leggere qualcosa e stare tranquilla.
Si sedette ad uno dei tavoli, con in mano un grosso volume che aprì circa a metà. Provò a concentrarsi ma la mente vagava per conto suo. Doveva trovare un modo per dirlo a tutti. Si sentiva in colpa a tenere nascosto qualcosa di così importante ma, nonostante amasse Draco, di questo ormai era più che certa, non poteva fare a meno di sentirsi un po’ colpevole per tutto quello che lui aveva fatto. E sapeva che gli altri non avrebbero capito. In fondo non avrebbe capito nemmeno lei se fosse stata al posto loro.
“Pensierosa eh?” una voce alle sue spalle la fece sobbalzare. Si girò di scatto. Draco stava in piedi poco distante da lei, appoggiato a uno scaffale, e la guardava con espressione seria.
“C’entro io per caso?”
Ginny superò la sorpresa iniziale e lo osservò sedersi di fronte a lei.
“Tu? E perché mai scusa?”
Il Serpeverde rimase impassibile “Ti costringo a mentire”
Ginny arrossì “Tu non mi costringi a un bel niente. E non sto mentendo a nessuno”

“Avanti, sai cosa intendo. So che quando stai con me pensi anche a tuo fratello e a Potter. Ed è normale, ma nonostante questo vorrei che ci fosse una soluzione.”

“Glielo dirò. Davvero”

“ Non è quello che sto dicendo” sospirò “Ascolta, a me interessa solo che tu sia felice, e non puoi esserlo così”
Ginny aggrottò la fronte “Che cosa vorresti dire scusa? Io sto bene e sono felice quando sto con te, quando mi baci e quando mi abbracci e anche quando mi parli, mi sorridi o semplicemente mi guardi. Perché ti amo, l’hai dimenticato? Ed è tutta colpa tua”
Draco soffocò una risata alla vista del broncio sul viso della ragazza “E quel – E’ tutta colpa tua- cosa significa?”

“Significa che non puoi tirarti indietro perché io ti amo e so che tu ami me e non mi interessa nulla di quello che mi hai detto fino ad ora perché non ti lascerò, scordatelo”

“Ok. Non era mia intenzione lasciarti anche perché sei l’unica persona in questa scuola che mi conosca veramente e stare con te mi rilassa…oltre ad essere divertente ed eccitante, ovviamente”
Ginny arrossì di colpo e gli tirò un calcio sotto il tavolo che lui ignorò assumendo quel suo sorrisetto malizioso.

“Ma comunque, quello che voglio è che tu ti prenda tutto il tempo necessario per trovare un modo di dirlo agli altri. Posso aiutarti se vuoi. Non abbiamo parlato molto da quando siamo qui, e nonostante mi piaccia quello che facciamo, mi piace anche ascoltarti e parlare. Quindi mettiti al lavoro perché io ho intenzione di trovare una soluzione”
Ginny rimase a fissarlo chiedendosi come potesse nascondersi dietro quella maschera fredda e odiosa quando ciò che era in realtà era così meravigliosamente fantastico.
Aveva cominciato a considerare il giorno dell’attacco tra i più belli della sua vita perché gli aveva dato la possibilità di conoscerlo per quello che era e di amarlo come nessun’altra poteva fare perché solo lei poteva amare il suo lato sincero, gentile e dolce.
Si alzò dalla sedia e lo trascinò tra gli scaffali, al sicuro da eventuali sguardi indiscreti nonostante la biblioteca apparisse deserta, e lo baciò, assaporando le sue labbra.

“Grazie” sussurrò al suo orecchio.

“Grazie a te, amore mio” sorrise il Serpeverde, notando quanto strane suonassero quelle parole dette da lui.
Evidentemente l’aveva notato anche Ginny perché se prima era arrossita, ora era decisamente in fiamme.
Non dissero più una parola. Rimasero in biblioteca fino a quando non dovettero tornare nelle aule. La Weasley continuò a leggere, decisamente più rilassata mentre Draco, al tavolo accanto al suo, si dava da fare con i compiti appena assegnati. Proprio come quando erano solo loro due, dispersi nella foresta.

  
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