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Autore: Mapi    04/01/2010    4 recensioni
Storia di un amore proibito.Storia di un amore ostacolato. La protagonista è Maria,figlia di Renesmee e suo marito.Leggete e capirete.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Anime gemelle'
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3Alec Nuovo capitolo




Alec:


Erano ormai almeno due ore che piangeva ,non riusciva a smettere.Dal momento in cui mi ero chiuso la porta alle spalle I suoi singhiozzi erano incessanti.
Ero andato così vicino ad affondare i miei canini nel suo candido collo,ero andato così vicino al disubbidire ai miei ordini,a compromettere la mia esistenza, e tutto perché il suo sangue mi chiamava a se, la sua pelle profumava più che mai, perché con lei essere vampiro era inevitabile e facile. E poi i suoi occhi,quelle due pozze di cioccolato che mi entravano nell'anima se realmente io potevo possedere un'anima,io essere dannato.


Maria:



Ero nella mia vera stanza,sapevo di star sognando ma sapevo che ero anche stranamente cosciente. Lui mi stava cercando,stava cercando di mettersi in contatto con me. La mia mente era completamente occupata dai suoi pensieri,e in fine eccolo.

< Anthony > sussurrai saltandogli con le braccia al collo. Il mio bellissimo fratello ,la mai anima gemella,mi stava davanti e mi abbracciava.
Si era messo in contatto con me come solo noi sapevamo fare.

< Maria > mi baciò la fronte e mi strinse più forte.Poi mi allontanò un pò per potermi guardare meglio in faccia ma senza sciogliere l'abbraccio. < Finalmente, da quanto tempo non dormi? Ti sto aspettando da tanto! Ma hai gli occhi arrossati?hai pianto? >
mi nascosi nel suo petto forte come quello di nostro padre,incapace di rispondergli.

< Maria parla per favore >
< Si ho pianto ma non preoccuparti , come sta ... nno tutti ? > in realtà sapevo che tutti stavano bene, ma non avevo avuto il coraggio di chiedergli come stesse la mamma, alla fine era con lei che avevo litigato e per quel litigio ero scappata di casa.
< Tutti stanno bene! Ma chiedimi cosa realmente vuoi sapere...La mamma sta bene,almeno fisicamente,ma è sconvolta. Ti rivuole a casa come tutti. >

< Non è vero lei non mi rivuole! >
< Ma che dici,piange sempre e lo sai che ti rivuole più di tutti! Sei stata una stupida a scappare lo sai che ti vuole bene! >
< Sei contro di me? > gli chiesi stizzita.
< Voglio solo che torni a casa e che fate pace e lo vuole anche lei... >
< Non posso.. > ed era la verità, non gli avrei mai detto cosa mi era capitato in quei due giorni di lontananza da casa. Non avrei mai rischiato la sua vita o la vita dei miei cari, e in più non volevo neanche tornare a casa, il ricordo delle parole che erano volate durante il nostro litigio erano ancora impresse nella mia memoria.
< Non essere cocciuta. > mi obbligò ad alzare il mio viso per poter guardare dritto nei suoi occhi. Due pietre verdi mi scrutavano e sapevo che non avrei resistito al lungo.
< Maria, dove sei? ti vengo a prendere! >
< No > non doveva rischiare niente.
< Ma perché? >
Non risposi e abbassai di nuovo lo sguardo.
< Maria, perché hai lo scudo alzato con me,perché mi celi i tuoi pensieri? > chiusi gli occhi e mi lasciai andare, dovevo svegliarmi,altrimenti avrei ceduto. Stavo per svanire ma lui mi riafferrò stringendo le mie braccia in una presa possente.
< No, non scomparire.. Sei in pericolo? Dimmelo.... > mi urlò. Mi avvicinai a lui e gli diedi un lungo bacio sulla guancia.
< Non mi cercare. > e scomparsi.
Riaprii gli occhi ero di nuovo in quella maledetta stanza, ri iniziai a piangere.Avevo mentito a mio fratello,cosa mai successa e poi mi ero giocata l'unica possibilità di salvezza. Ma non avrei mai messo in pericolo la mia famiglia.Mai.
Mi strinsi al cuscino cercando di calmarmi, avevo bisogno di calmarmi. Ma le lacrime inesorabilmente non smettevano di scendere.
In cosa avevo sbagliato? cosa avevo fatto di male? Lo so che tutti mi amavano , ma perché mi sentivo così sbagliata,così inutile? e poi il litigio con mia mamma mi aveva dato il colpo di grazia. Le avevo detto così tante brutte parole,non mi avrebbe mai perdonata.
....Sei un egoista....
Altre lacrime.
....Non mi vuoi lasciare vivere....
Ancora lacrime.
Basta.Tentai di mettermi seduta, e riflettere. Non mi potevo mostrare debole, nella stanza accanto c'era Alec e presto mi avrebbe condotta dai Vollturi, e di certo avrebbero approfittato di qualsiasi appiglio per distruggermi se non fisicamente almeno moralmente.Se non volevano uccidermi di sicuro si sarebbero inventati qualcosa.
Un rumore attirò la mia attenzione,la porta si era aperta.
< Ti sei svegliata finalmente! > Alec avanzava nella stanza con un vassoio in mano.Io inevitabilmente mi ritrassi verso l'angolo del mio letto più distante da lui.
< Non avere paura non ti farò del male! >
< Non dipende da te ma dalla tua natura,tu non sai resistere! > gli dissi con disprezzo.
< Non temere mi sono nutrito! > mi sono nutrito? aveva ucciso quacuno?
< Sei mostro. Come hai potuto uccidere? > lui mi fissò negli occhi, che mi si riempirono di lacrime.Cominciai a singhiozzare. Lui posò quel che aveva in mano sulla scrivania e mi si avvicinò come per volermi abbracciare. Ma io mi scansai.Allora ritirò le braccia portandosele lungo i fianchi e strinse forte i pugni.Ma cosa si aspettava che mi lasciassi stringere?< Basta piangere per favore smettila. > poi continuò < Sta tranquilla non ho ucciso nessuno,era sangue di donatori. >
< Questa volta! > sputai tra i denti.
< é la mia natura,lo hai detto tu, e non posso farci niente, non la penso come la tua preziosa famiglia.Non ci vedo nulla di male ad uccidere qualcuno ogni tanto per sostentamento... >
< Solo per sostentamento? > chiesi scettica.
< Non sono sadico! non uccido per divertimento. >
< Ma la frenesia del sangue prende anche te!Dimmi un pò prima mi avresti uccisa per sostentamento? > Non poté più ribattere,sapevo di aver ragione. Sapeva che per quanto si potesse dare delle scusanti,uccidere non era solo per sostentamento.
< Non ho scelta! > sussurrò.
< C'è sempre una scelta. > risposi a tono.
Abbassò lo sguardo schiacciato da quella verità, ma anche per celarmi qualcosa. < Non succederà più,non con te almeno!Hai la mia parola. Per quanto può valere. >
Annui silenziosamente.Sembrava veramente dispiaciuto e anche se disprezzavo quel che era non me la sentii di inveire ancora.
< Ti ho portato da mangiare > disse per cambiare discorso.
< Bene ho fame! > risposi. Quasi contento del mio assenso mi parò davanti il vassoio con un piatto di pasta e una fettina di carne e un bicchiere di spremuta d'arancia.
< Non so se ti piacciono queste cose... >
< Si, ma avrò bisogno anche di andare a caccia. > mi guardò scettico.
< E pensi che ti fornirò una così bella occasione per scappare? >
< Scusa ma non sei il vampiro super forte come mi hai presa una volta lo farai la seconda! > tentai di corromperlo.Era vero la caccia era una buona possibilità di fuga.
< Non prendermi in giro! Vuoi sfidarmi?Promettimi che non scapperai! > non risposi,non avrei promesso niente.
< Come immaginavo! Per ora niente caccia! > non risposi ancora.
Iniziai a mangiare senza alzare lo sguardo dal cibo. Era veramente buono.
< Hai cucinato tu? >
< Se si può dire cucinato. Il sugo è pronto e la carne si cucina sola,come la pasta! >
< è buono! >
< A me fa ribrezzo! > risi di gusto per l'espressione che la sua faccia assunse: di puro schifo.
< Perché ridi? >
< Per la tua faccia. Sembri veramente schifato! >
< Lo sono, ha un odore vomitevole. >
< Ma infatti lo mangio io non tu! > risposi a tono.
< Non ne voglio. >
< E non te ne offro. > continuai.
Mi lasciò mangiare senza fiatare.Ma sentivo i suoi occhi poggiati su di me. Una volta finito di mangiare mi guardai intorno.
< Se ti vuoi fare una doccia ti posso fornire dei vestiti puliti. > Si alzò dal letto dirigendosi verso l'armadio ed estraendo una t-shirt con una felpa e un jeans.
< L'intimo è nel cassetto del tuo comodino.Prendilo tu! > Io arrossii violentemente per quelle parole.Fece per uscire dalla stanza.
< Quanto tempo dovrò stare qui? > chiesi.
< Ancora non lo so! > mi rispose.
< Ma eri ben preparato a tenermi qui. Anche i vestiti. >
< Si,ti ho osservata bene ma non ero affatto preparato! >
Lasciò cadere il discorso ed uscì dalla stanza per permettermi di fare una bella doccia.



Angolo scrittrice:
E siamo a tre....Allora i poteri di Anthony è il seguente: é in grado di spostare gli oggetti con la forza del pensiero.Maria ed Anthony insieme essendo gemelli hanno due poteri aggiuntivi,poichè la loro mente è così collegata entrambi sentono i pensieri dell'altro,e in più se le difese mentali di un'altra persona sono abbassate come avviene nel sonno loro sono in grado di apparire in essi.Credo di essere stata chiara..ma se c'è qualcosa chiedete pure....adesso a voi la parola....
Risposta alle recensioni:::::-----:::::::::
Didyme : e si è proprio Alec...ihihih...Ti ho sconvolta.Spero in positivo.Questo capitolo ti piace?



Fatemi felice e lasciatemi un commentino.....Bacini Mapi.

   
 
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