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Autore: Mapi    28/12/2009    2 recensioni
Storia di un amore proibito.Storia di un amore ostacolato. La protagonista è Maria,figlia di Renesmee e suo marito.Leggete e capirete.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Anime gemelle'
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2 maria Allora ragazzi..primo capitolo....Siccome non avete rensito devo capire:Sono stata chiara nella spiegazione iniziale? vi piaciuto il prologo?Devo dare ancora spiegazioni sulla mia nuova storia?
RISPONDETE.....grazie mille....







Maria:




La nostra danza proseguiva senza che nessuno dei due sbagliasse un passo.Io non concedevo spazio a lui e lui non ne concedeva a me. I nostri occhi puntati dritti negli occhi dell'altro.Quegli occhi profondi,occhi scuri,occhi che potevano essere paragonati a due pietre preziose per il loro colore e per la loro bellezza.
La mia esistenza stava per svanire, dissolversi e io non potevo far a meno di contemplare quegli occhi.Occhi che esprimevano molto di più di quello che il suo possessore voleva fare: turbamento?indecisione?dispiacere?
Lasciò scivolare un suo piede verso di me facendo una finta,io lo assecondai indietreggiando di un passo,voleva testare i miei riflessi.I miei lunghi capelli neri ondeggiarono mossi dal vento che imperversava nella radura. istintivamente li spostai dietro le spalle per lasciarmi libera la visuale. Vidi lui ispirare forte il mio odore.
< Hai un buon profumo! > mi disse.
< Grazie! > risposi con finta cortesia.
< Dobbiamo stare qui tutto il giorno? > domandai.Perchè non mi attaccava e la facevamo finita?
< Hai fretta? >
< Perchè non mi attacchi? >
< Sei così ansiosa di.... > ma non gli lasciai terminare la frase.
< Morire? No,non lo sono,ma sarebbe meglio affrettarci, se mi raggiungesse la mia famiglia,tu saresti morto. >
< Bleffi, lo so che la tua famiglia non sa dove sei.Tu sei fuggita. > come faceva a saperlo? ma non glielo domandai,una cieca rabbia montò nel mio corpo e lo attaccai io per prima.
La nostra danza,così si evolse, schivavamo entrambi i colpi colpendo l'aria. I nostri muscoli tesi al massimo,scattavano al minimo comando. Tentavo di mordere il suo diafano collo.Ero quasi sempre alle sue spalle,ma lui era sempre più veloce di me di un attimo e riusciva a sfuggirmi.
Improvvisamente mi bloccò le spalle e mi spinse senza lasciarmi,tanto da atterrare entrambi sul prato della radura.Completamente steso sopra di me mi immobilizzò le braccia sopra la testa.La sua espressione si fece vincente.Il suo viso ,ancora più bello da vicino, si piegò in una smorfia di concentrazione.
< Con me il tuo potere non funziona? > chiesi beffarda.
Lui si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò < Era solo una prova,so che il mio potere su di te non può nulla. >
Ma in quel momento successe qualcosa di inaspettato,sia per me che per lui. Accostandosi a me, sbadatamente sfiorò con la sua guancia la pelle della mia guancia.Un brivido mi percosse in tutto il corpo,era stata elettricità pura.Non poteva essere solo perchè la sua pelle era congelata come il marmo,ero abituata a quei generi di contatti gelati.E io sapevo che la stessa sensazione l'aveva provata anche lui,i suoi occhi lo avevano tradito.Ma poi si riprese.
< Ok allora useremo i metodi tradizionali! > esclamò.
< Uccidimi e falla finita. > gli urlai a un centimetro dalla sue labbra lisce.
< Ma io non voglio ucciderti >
< Cosa? > non ci stavo capendo più niente.
Mi avvolse i polsi in una mano sola facendo scivolare l'altra nella sua tasca uscendo un fazzoletto bianco.
< Respira adesso e ...Sogni d'oro > era completamente imbevuto di cloroformio.
Innaturalmente mi rilassai sotto la presa ferrea di Alec. Mi prese in braccio iniziò a correre e poi inesorabilmente persi i sensi.


Qualcosa di freddo mi sfiorava il viso.Mi accarezzavano delicatamente con un tocco impercettibile,ma non erano mani, era la vicinanza di qualcuno, era un alito fresco che sapeva di rose,mi mossi leggermente e la sensazione sparì.
Mi sentivo la mente leggera,il mio corpo ancora non reagiva ai miei stimoli. Mi sentivo intorpidita.
< Cominciavo a credere che non ti saresti più svegliata... > un sussurro.
Tentai di aprire gli occhi ma era buio, mi sollevai sui gomiti alla ricerca della voce,ero in una stanza,non molto grande,ero adagiata su un letto,unico arredamento insieme a una scrivania ed un armadio,difronte a me vi era la porta, e vicino all'armadio un'altra. Mi guardai intorno e lo vidi. Una sagoma,la sua sagoma.
Ancora non parlavo.Portai una mano alla gola,mi bruciava.
< Hai sete? >
Sparì per un secondo e per poi riapparire con un vassoio dove vi erano una bottiglia e un bicchiere.Li posò sulla scrivania,versò l'acqua e mi porse il bicchiere.Istintivamente mentre lui si avvicinava io indietreggiai raggomitolandomi nell'angolo del mio letto.
< Non avere paura,non voglio farti del male! > mi disse.
< A no? > risposi sarcastica.
< Prendi l'acqua! >
< Si,magari avvelenata! Non la voglio! > gli urlai contro.
Fece un sorriso, che ci trovava da ridere? < Se avessi voluto ucciderti lo avrei già fatto! > anche questo era vero.Spinse di più la mano con il bicchiere verso di me e lo afferrai sgarbatamente.
< Infatti la mia domanda è questa: Se non mi vuoi uccidere perchè sono qui? > con un movimento impercettibile si sedette nel punto più lontano del mio letto.
< Ordini! > di nuovo quella risposta. Avvicinai il bicchiere alle labbra e come se non bevessi da non so quanti anni.
< Quindi non vuoi farmi del male? >
< No, per adesso. > Per adesso....Bene allora è meglio inventarsi qualcosa e scappare.
< Cosa volete da me? >
< I miei signori hanno grandi progetti per te! > qui si complica.
< Cioè? >
< Pazienza piccola Maria,saprai tutto al momento giusto! > alla parola piccola feci una smorfia con il muso, che non gli sfuggi.
< Non sei piccola? > mi chiese ridendo.
< Se avere 102 anni per te è essere piccoli,si lo sono > risposi sarcastica.
< Allora lo sei! >
< Di grazia lei quanti anni ha? > domandai con un gesto teatrale della mano.
< Di più di te! > si alzò dal letto ridendo e mi diede le spalle,dovevo approfittarne.
< Lasciami andare,non voglio stare qui. > sussurrai.
< No,devi stare qui. >
< Allora mi libererò da sola. > mi alzai di scatto e cercai di scivolare più velocemente possibile verso la porta.Ma al confine tra il buio e la luce, proprio sull'uscio di quella maledetta porta mi si parò davanti sbarrandomi la strada.
< Non ci provare! > mi finsi sconfitta mi voltai per fingere che tornassi sul letto,ma sfrecciai di nuovo verso la porta e mi scontrai con il suo corpo marmoreo,riuscii a sbilanciarlo e farlo cadere nella stanza accanto, mi rialzai in piedi per dirigermi verso l'altra porta che divideva la casa dall'ignoto,perchè anche se sentivo odore di muschio,che mi faceva pensare a un fitto bosco, sarei potuta essere ovunque.Ma mi riacciuffò, mi prese per i capelli,la mia schiena sbatté contro il suo petto, e con il braccio libero mi strinse comprimendomi ancora di più al suo torace,quasi non respiravo.
< Ti ho detto non ci provare. >
< Lasciami mi fai male. > nella colluttazione mi ero ferita al collo iniziando a stillare piccole gocce di sangue. Le lacrime inesorabilmente iniziarono a solcarmi le guance.
Mi voltò verso di lui senza lasciarmi i capelli, mi fece esporre il collo dove ero ferita, si chinò verso la ferita e aspirò con grande lentezza il profumo del mio sangue.I suoi occhi erano diventati neri come la pece. Era la fine,anche se lui aveva l'ordine di tenermi in vita quanto poteva resistere al mio sangue? Sentivo il mio cuore esplodermi nel petto.Anche lui sentiva che la fine era vicina. Si avvicinò ancora di più pronto a mordermi, ma fortunatamente la mia natura di vampira mi aiutò,la ferita si richiuse grazie al veleno in circolo nel mio sangue.
Mi lasciò all'istante,gettandomi a terra con forza e non mi guardò. Io continuavo a piangere,non riuscivo a smettere,quello sarebbe stato il momento perfetto per scappare,era completamente sconvolto da quello che era appena successo. Ma purtroppo io lo ero più di lui,non avevo mai visto la morte in faccia da questa vicinanza. Restavo immobile rannicchiata su me stessa su quel pavimento, non riuscivo a muovermi,ero paralizzata dalla paura.
Poi abbassò lo sguardo, mi prese in braccio,anche volendo non sarei riuscita ad oppormi, mi riportò nella mia stanza/prigione e mi posò sul letto. Io continuavo a piangere tanto che i singhiozzi mi scuotevano il petto.
Si diresse verso la porta con una mano sulla maniglia parlò.
< Se mi posso controllare nell'uso della mia forza,non sono altrettanto bravo con il tuo sangue. Sta attenta a non ferirti. > si chiuse la porta dietro e io ripiombai nel buoi della mia anima e del mio pianto.Non so per quanto piansi, anzi si , fino a quando le lacrime non mi consumarono tutte le forze e svenni in un sonno profondo.



Angolo scrittrice:

Primo capitolo! Che ne pensate? Vi piace che sia Alec il nostro vampiro misterioso? E cosa vorranno i suoi signori?
Seguitemi....
Vi prego commentate...Bacini Mapi....



   
 
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