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Autore: TittiGranger    05/01/2010    15 recensioni
Lo sguardo freddo di Scorpius si illuminò - Hai paura di perdere. Rose sbuffò - Non ho paura. Solo che non ho intenzione di partecipare ai tuoi giochetti, Malfoy. - Non vuoi partecipare perché sai che perderesti - Scorpius infilò le mani in tasca, mentre continuava a guardarla con quell’espressione intensa, che mai aveva usato con lei. La provocazione andò a solleticare il profondo orgoglio di Rose, la quale, facendo un lungo respiro, si decise a scendere i due scalini che aveva tanto faticosamente salito, per andarsi a piazzare di fronte a Scorpius. - E in cosa consiste questa scommessa? - chiese a malincuore Rose. Il ghigno di Malfoy si allargò - Una settimana - esordì in tono plateale - Ti mostro che per un’intera settimana riuscirò a convincere gli altri che stiamo insieme.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo, Rose si svegliò con il sorriso

La mattina dopo, Rose si svegliò con il sorriso.

Sorriso che le rimase stampato in faccia mentre si lavava, sceglieva gli abiti da indossare, si vestiva, scendeva le scale del dormitorio.

Un sorriso che lei stessa avrebbe definito “ebete”. Ma stavolta era diverso.

Era lei, Rose Weasley, a provare le emozioni nascoste dietro quel sorriso ebete, che le si incrinò quando vide chi la stava attendendo vicino al portone della  Sala Grande.

Pensò di passare dritta e fare finta di non vederli, per evitare di rovinarsi l’umore. Ma non ne ebbe il tempo…

 

- Rosie! - lo sguardo di Albus si illuminò nel vederla. Le andò subito incontro, seguito a ruota da un Hugo, decisamente meno entusiasta.

Suo malgrado, Rose non riuscì ad essere arrabbiata con il cugino - Ciao, Al. Hugo.

Il fratello le rispose con un cenno della testa.

- Senti, Rosie… ti volevo chiedere scusa, ancora - attaccò Albus, passandosi una mano tra i capelli già scompigliati - Davvero, non sai quanto mi dispiace. Sono stato un idiota. Un totale idiota… - aggiunse con enfasi.

- Albus, non ti preoccupare - lo rincuorò Rose - E’ acqua passata, non ci pensiamo più.

Albus la abbracciò, prendendola in contropiede - Oh, Rosie… meno male… temevo che fossi ancora arrabbiata. Ti prometto che non mi intrometterò più… ho già chiesto scusa anche a Scorpius.

Rose spalancò gli occhi, imbarazzata, stretta nell’abbraccio stritolatore del cugino, che non dava segno di volerla mollare.

Lei gli diede due colpetti sulla spalla - Ok, Al… apposto, allora.

Albus si decise a lasciarla andare, con un’espressione alquanto sollevata.

- Ehm… bene! - disse Rose, guardando l’uno e l’altro - Io andrei a fare colazione…

- NO, aspetta! - la bloccò Albus, rivolgendo un’occhiata eloquente ad Hugo - Anche Hugo deve dirti una cosa.

 

Suo fratello fulminò Albus con un’occhiataccia.

- Si’… bè… ti chiedo scusa anch’io, Rosie - disse Hugo, continuando a guardar male Albus. Rose pensò che il cugino lo avesse obbligato a scusarsi per riguadagnare qualche punto - Va bene, se esci con Malf…. Con Scorpius - pronunciò quel nome come se lo avesse sputato.

Albus pareva piuttosto soddisfatto, mentre guardava Hugo come se fosse il suo studente preferito e stava facendo una bellissima interrogazione.

- Oh, bè… grazie, Hugo - rispose Rose, trattenendo un sorriso.

- Però, al primo sbaglio, gli spezzo le gambe! - si affrettò ad aggiungere Hugo, con un tono decisamente più convinto.

- Hugo! - lo riprese subito Albus.

- Cosa? - chiese allibito Hugo, con una faccia angelicamente innocente, come se davvero non capisse il rimprovero. Espressione ereditata da Ronald Weasley, ovviamente.

Rose si coprì la bocca con una mano, temendo davvero di sbottargli a ridere in faccia. In qualche modo, trovava tenerissimo il modo in cui Albus e Hugo stavano tentando di farsi perdonare.

Hugo alzò gli occhi al cielo, probabilmente al limite della sopportazione.

- E va bene, va bene -  acconsentì alla fine - Rosie, scusa. Puoi uscire con chi ti pare. Anche se è un Malfoy.

Si voltò verso Albus, con un’espressione che significava “Va bene così?”.

Il cugino annuì.

- E…?- lo incitò ancora.

Hugo sbuffò - E non dirò niente a mamma e papà, finchè non riterrai che sia il momento giusto - concluse, come se stesse recitando una frase imparata a memoria. Cosa che. Probabilmente era così.

 

Strinse le labbra e prima che Hugo avesse il tempo di fuggire, lo strinse in un abbraccio forte,  di quelli che lui odiava. Ma non poteva farci niente.

- Ti voglio, bene… - gli sussurrò in un orecchio. Da notare che  Rose ebbe l’accortezza di sussurrarglielo, perché sapeva che, se qualcuno li avesse sentiti, Hugo sarebbe sprofondato per la vergogna.

suo fratello, imbarazzato, le diede due pacchette su una spalla, rigido sul suo posto, e anche se non poteva guardarlo in faccia, Rose era sicura che fosse arrossito, quando, a bassa voce le rispose:

- Ehm… sì, grazie. Anche io.

Quando Rose tornò a guardare il cugino, notò che Albus sfoggiava un sorriso a trentadue denti; i suoi occhi scintillavano di soddisfazione.

- Bene - disse, battendo una volta le mani, con fare spiccio - Rose, non vogliamo trattenerti. Stavi andando a fare colazione, no?

- Mhm sì, in effetti…

- Perfetto, allora - concluse Albus, afferrando Hugo per un braccio e trascinandoselo via - Buon appetito! E buon Halloween.

Rose li salutò con un gesto della mano, divertita dall’artistico comportamento dei due.

In Sala Grande non c’era molta gente. Tanti studenti di solito, non scendevano per niente la domenica a fare colazione, tra cui anche Dominique.

E quella settimana non era stato diverso. Rassegnata, Rose raggiunse il tavolo dei Grifondoro, senza prima aver lanciato un’occhiata verso quello dei Serpeverde.

Ma lui non c’era.

Meglio così. Almeno avrebbe avuto un po’ di tempo per pensare.

Sì, pensare a quello che le aveva detto quella notte Dominique, a quello che il banchetto di Halloween avrebbe portato…

 

- Come mai questa mattina mi sembri ancora più bella del solito?

Una voce, quella voce, era arrivata a scombinare il filo logico dei suoi pensieri. Che poi, di logico non avevano mai avuto nulla.

Rose si voltò verso Scorpius, che si era seduto accanto a lei, sulla panca e la guardava tranquillo, senza il minimo imbarazzo. I capelli scompigliati e la felpa scura gli conferivano un’aria più… vera.

Rise - Credo che tu abbia sbagliato persona, Scorpius… - gli disse, sentendosi arrossire.

- No. Non ho sbagliato - confermò lui - Mi sto riferendo proprio alla meraviglia che ho davanti… buongiorno, Rose.

Il cuore di Rose perse un battito.

Chi avrebbe mai scommesso anche solo un galeone, che lei, Rose Weasley, sarebbe entrata in brodo di giuggiole di fronte allo sguardo grigio di Scorpius Malfoy?

Nessuno, appunto.

- Buongiorno anche a te… - disse lei, riuscendo a nascondere quell’emozione che minacciava di toglierle il fiato.

Scorpius le sorrise, avvicinandosi ancora di più - Non penserai di cavartela con un “buongiorno”, vero?

Il buon proposito di respirare, andò a farsi una passeggiata quando le labbra di Scorpius si posarono gentilmente sulle sue. Senza che potesse far nulla per controllare i suoi stessi movimenti, percepì le sue mani risalire verso il volto di Scorpius, per accarezzargli il viso ricoperto da una corta barbetta bionda…

 

Fu in quel momento che Rose si rese conto che la linea di confine era vicinissima.

“…devi farmi un favore: assicurati che le sue intenzioni siano serie, prima di innamorarti di lui…”.

La voce di Dominique le rimbombò nella testa.

Sua cugina aveva ragione.

Rose si allontanò da Scorpius, con uno scatto repentino. Sul volto di lui, si dipinse un’espressione a metà tra la sorpresa e la confusione.

- Hei… tutto bene?

Lei annuì lentamente, senza osare guardarlo - Anzi no - aggiunse poi, ripensandoci.

Scorpius alzò le sopracciglia, invitandola a continuare.

Rose respirò profondamente, convincendosi a chiedergli ciò che la stava lacerando dalla notte scorse.

Ma il fatto era che aveva una fottutissima paura di scoprire la risposta.

- Scurpius, devo chiederti una cosa… - riuscì a dire, infine - Devi dirmi… dimmi che tutto questo non ha nulla a che fare con la scommessa…

Nel pronunciare l’ultima parte, riuscì a trovare la forza per guardarlo negli occhi.

Fu uno scambio di emozioni: timore e imbarazzo da una parte, confusione e incredulità dall’altra.

Rose si morse il labbro a sangue, interpretando l’esitazione di Scorpius come una risposta alla sua domanda. Ma un brivido caldo le percorse il corpo quando, quando sentì un dito di Scorpius solleticarle la mandibola, mentre il volto di lui si rilassava.

- Non me ne frega più niente della scommessa, da quando hai accettato di farla, Rose… - le disse piano, seguendo con lo sguardo i movimenti del suo dito sul volto di lei - E se non mi credi ancora, domani mattina, quando la  settimana sarà ufficialmente finita e la scommessa terminata, avrai la conferma e che tutto questo è vero - la guardò negli occhi, serio - Ancora ci credo neanche io, Rose…

Stavolta fu Rose a non resistere al suo sguardo e ad affrettarsi a tappargli la bocca con la convinzione che quel bacio non aveva un secondo fine.  Non ce lo aveva.

- Devo andare via, per qualche ora… - biascicò lui, sorridendo, mentre a malincuore si staccava da lei - Ho un giro di perlustrazione ai piani alti.

- Di domenica mattina? - chiese lei, stupita, mentre Scorpius le prendeva una mano, lasciando che le loro dita si incrociassero.

- Sì - confermò Scorpius, baciandole la mano che stringeva - Sai, fino alla settimana scorsa non andavo tanto d’accordo con la Caposcuola…

- Oh! - fece Rose, spalancando gli occhi.

 

Adesso ricordava.

Era stata lei stessa ad affidare a Malfoy il giro di perlustrazione della domenica mattina, per quella settimana. La più odiosa delle ronde.

Scorpius le sorrise alzandosi - Ci vediamo a pranzo - le diede un altro bacio sulla mano, prima di lasciargliela - Magari questo pomeriggio possiamo stare un po’ insieme se ti va.

Rose sospirò, mentre il suo cuore continuava a batterle all’impazzata - Certo che mi va.

In risposta, lui le fece un occhiolino e si allontanò, con la solita, insostituibile eleganza di sempre.

 

*

 

Per la prima volta, Rose era riuscita a trascorrere una giornata senza aprire un libro.

La cosa bella era che il pensiero non l’aveva minimamente sfiorata.

Dopo il pranzo, Scorpius le aveva chiesto se aveva voglia di andare a vedere gli allenamenti di Quidditch. Poi erano rimasti un po’ sotto, al campo da Quidditch e avevano chiacchierato e… chiacchierato.

Albus era stato sdolcinatamente cordiale per tutto il giorno. Evidentemente, la paura di vedere Rose allontanarsi da lui di nuovo era peggio di qualsiasi altra punizione. Anche Hugo sembrava voler mantenere la pace; quando Scorpius si era avvicinato al tavolo dei Grifondoro, sotto lo sguardo shockato dei membri Weasley- Potter, per invitarla agli allenamenti, si era limitato a borbottare qualche commento incomprensibile, ma non aveva obiettato.

Il pomeriggio era trascorso velocemente e quando Rose e Scorpius erano passati davanti alla Sala Grande, mentre risalivano, erano rimasti qualche minuto ad osservare l’allestimento della sala per il banchetto di Halloween di quella sera.

- Oh, mi ero quasi dimenticata! - esclamò Rose all’improvviso mentre entravano nella Sala.

Scorpius la guardò interrogativo, mentre un gruppo di studenti schiamazzanti li superava, entusiasti per la cena che tra poco avrebbero gustavo.

- Ho dimenticato di restituire il libro di Rune Antiche in biblioteca - disse, nel panico.

L’espressione di Scorpius si ammorbidì - Tutto qui? Bè, lo restituirai domani.

 

Ma lei scosse la testa.

- No, no. Non capisci… il termine di riconsegna era oggi! - spiegò, agitata - Devo andare a riportarlo.

- Cosa? - fece Scorpius, incredulo - Ma il banchetto sta per iniziare… mancano pochi minuti alle otto. Probabilmente la biblioteca avrà chiuso. E poi… non è la fine del mondo se glielo riporti domani - la rassicurò lui, sfiorandole un braccio - Credi che stasera Madama Pince si metterà a vedere chi doveva riconsegnare dei libri e non lo ha fatto?

Rose alzò le sopracciglia - Sì. Ovvio che lo farà… devo andare.

Scorpius sospirò, rassegnato. Si passò una mano tra i capelli biondi, freschi di shampoo - D’accordo. Ti accompagno.

- No, no… non preoccuparti. Faccio un salto alla torre a riprenderlo e glielo riporto. Non ci metterò molto.

Rose gli sorrise, alzandosi sulle punte per stampargli un bacio sulle labbra - Torno subito.

- Come vuoi. Io ti aspetto qui - le disse Scorpius, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans.

Rose marciò spedita fino alla torre dei Grifondoro, maledicendosi per essere stata così sbadata.

Non le era mai capitato di dimenticarsi di restituire un libro, mai.

E sapeva quanto questa cosa mandasse in bestia Madama Pince. Siccome la biblioteca era per Rose un vero e proprio rifugio, di tutto aveva bisogno tranne che inimicarsi la bibliotecaria.

Dopo avere detto la parola d’ordine, saettò verso il dormitorio, recuperò il libro e riscese.

In giro non c’era un’anima.

Ovviamante.

Erano tutti al banchetto, dove anche lei avrebbe dovuto essere.

Con il fiatone raggiunse la biblioteca, buttandosi praticamente contro il pesante portone.

Era  ancora aperta, grazie al cielo.

Filò a passo svelto lungo il corridoio, ancora capacitandosi di essersi davvero dimenticata di restituire un libro.

Fila tre, scaffale sette.

Quando infilò il libro nel buco al suo posto, sentì il panico scivolare via dal suo corpo.

Merlino, ce l’aveva fatta.

Si appoggiò con le mani su un tavolino là vicino, chiudendo gli occhi per riprendere fiato.

 

Fu in quel momento, che percepì la pressione di due mani sui suoi fianchi. Si irrigidì, sentendo qualcuno muoversi alle sue spalle e farsi più vicino.

- Solo Rose Weasley si sarebbe scapicollata a riconsegnare un libro, la sera di Halloween, pochi minuti prima del banchetto - le sussurrò la voce di Scorpius nell’orecchio.

Lei ridacchio, non avendo ancora abbastanza fiato per parlare.

Si voltò verso di lui, sorridendogli.

- Che ci fai tu qui? - riuscì a dire poi, ricomponendosi - Non dovresti essere in Sala Grande?

Scorpius piegò le labbra sottili in un sorrisetto che fece perdere di nuovo il respiro a Rose , mentre si avvicinava al suo collo e sussurrava - Mancava una persona… fondamentale - ad ogni parola., a bocca di lui sfiorava leggermente il collo di lei, che rabbrividì ogni volta.

Ma un cigolio li riscosse.

Un cigolio simile a quello prodotto dalla porta che si apre e si richiude.

E poi… passi.

- Madama Pince! - esclamò Rose a bassa voce, spostando Scorpius di lato. Lui in risposta, ghignò divertito.

- Calmati, Rosie… al massimo ci sbatterà fuori di qui.

Rose impallidi.

Lei che veniva sbattuta fuori dalla biblioteca?

Sua madre l’avrebbe come minimo diseredata.

I passi ormai erano vicinisimi…

Madama Pince sarebbe sbucata da un momento all’altro…

Ecco… l’ombra si faceva sempre più vicina… svoltava l’angolo…

 

No. Non era esattamente Madama Pince.

La bibliotecaria non aveva quelle gambe così lunghe e snelle.

Non aveva quel fisico perfetto.

Non aveva i capelli così lunghi e fluenti.

Non aveva diciotto anni.

E non si chiamava Belinda  Johnson.

- Oh! - esordì la ragazza, trovandoseli davanti - Oh, mi avete spaventata! - esclamò Belinda, portandosi una graziosa mano sulla bocca.

“Ah, noi?”

- Ciao, Belinda… - la salutò, gentilmente Rose, chiedendosi se, a quel punto, avrebbe preferito che ad attivare fosse stata davvero la Pince.

- Salve, ehm… Rose! - ripose Belinda, con un sorriso caldo, sembrando vagamente a disagio nel rivolgerle la parola. Ma la sua espressione divenne vagamente infastidita quando si voltò a guardare Scorpius - Scorpius, si può sapere cosa fai qui? - gli chiese - hai una vaga idea di che ore sono?

Scorpius scosse le spalle, a disagio, lanciando occhiate furtive all’una e all’altra - No. Dovrei?

- Sono le otto e dieci passate! - sbottò istericamente Belinda, corrugando la fronte - Questo vuol dire che ti ho aspettato per oltre venti minuti. E’ tardissimo!

Rose guardava la scena vagamente confusa, anzi molto confusa.

Belinda appariva davvero scocciata per qualcosa, mentre Scorpius era l’immagine dell’innocenza.

- Ritardo per cosa, scusa? - chiese infatti, con il suo solito tono freddo-  distaccato.

- Per il banchetto, Scorpius - spiegò Belinda, visibilmente impegnata a mantenere il controllo. Il suo piede batteva freneticamente sul pavimento lucido - Dovevamo andare al banchetto insieme, ricordi?

 

A Rose, per un momento mancò la terra sotto i piedi.

Riuscì a non traballare, attaccandosi alla tenue possibilità che avesse capito male.

Si voltò velocemente verso Scorpius, sperando in un segno, un gesto che le facesse capire che aveva frainteso.

Ma l’unica cosa che vide, fu il ragazzo che, con gesti lenti si passò una mano trai capelli, borbottando un’imprecazione.

- Mi hai chiesto di accompagnarti un paio di giorni fa, ti sei dimenticato? - incalzò Belinda, incrociando le braccia, visibilmente offesa.

- Belinda, non è il momento… - le disse Scorpius, senza osare guardare verso Rose.

- Che… che cosa? - sibilò la Serpeverde. Se prima era offesa, adesso era seriamente incazzata - Scorpius, che giochetti pensi di fare? - gli disse, alzando la voce - Sai quanti inviti ho rifiutato per venire con te? Ne hai una vaga idea?

- Senti, mi dispace…

- Non me ne frega niente che ti dispiace! Pensi di potermi usare quando ti pare e poi fregartene? Bè, ti sbagli… avevi detto che avresti sistemato la storia - mimò le virgolette con le dita, perfettamente smaltate-  con… lei… - indicò Rose - entro domenica sera. E mi hai chiesto di accompagnarti… con una certa insistenza, se non ricordo male!

 

Rose aveva perso il filo del discorso… parole e pensieri stavano formando un vortice nella sua testa, che minacciava di travolgerla. Sentì indistintamente la voce di Scorpius che rispondeva, ma non distinse le parole.

Non avevano più importanza ormai… ne aveva sentite già troppe.

… al banchetto insieme…

… che giochetti pensi di fare?…

… avresti sistemato la storia con lei…

… entro domenica…

… mi hai chiesto di accompagnarti…

… con una certa insistenza…

… con una certa insistenza…

 

…avresti sistemato la storia con lei…

Rose scosse la testa, mentre un nodo stretto le stringeva lo stomaco. Indietreggiò di pochi passi, andando ad urtare un tavolino dietro di lei…

A quel rumore, Scorpius si voltò verso di lei - Rose… ti posso spiegare.

Belinda aveva smesso di urlare. Sembrava mortificata.

Rose sentì un moto di compassione nascere in lei, nei confronti dell’altre. Anche se probabilmente, avrebbe dovuto compatire se stessa…

Sbattè le palpebre, come se non riuscisse a credere che quella situazione fosse davvero la realtà…

Avevano ragione.

Avevano ragione tutti.

Malfoy è Malfoy, basta.

Dove aspettarselo.

Hugo glielo aveva detto… e anche Albus, e… James.

Si morse le labbra, imponendosi di non piangere.

Perché quelle sarebbero state lacrime di rabbia, nient’altro.

Nient’altro.

 

- Non c’è niente da spiegare - fu la risposta di Rose, che con passo stranamente fermo si diresse verso la porta. Ma poi si voltò di nuovo - Belinda… mi dispiace per il ritardo. E’ stata… - le ultime parole le mancarono - colpa mia - riuscì a concludere.

Non guardò la faccia della ragazza, né niente.

L’unica cosa che voleva era andare via.

- Rose! Aspetta! - Scorpius la fermò per un braccio, quando lei era vicinissima all’uscita - Ti prego, aspetta…

Ma Rose si divincolò dalla presa, senza degnarlo di una parola.

Scropius non si arrese; con una presa rigida, l’afferrò per le spalle, bloccandola - Voglio spiegarti come stanno le cose…

Lei lo spinse indietro, con tutta la forza che aveva - Te lo dico io come stanno! - disse Rose scacciandosi - Hai vinto, Scorpius. Hai vinto… - ammise amaramente - Era solo questo che volevi, no?

Lo guardò decisa negli occhi. In quelli di Scorpius riusciva a scorgere un sentimento indecifrabile.

- No, no, no Rose! Non è così… - obiettò, il volto solitamente pallido era leggermente colorito - La scommessa non c’entra niente! Niente, cazzo!

- Le hai chiesto davvero di accompagnarti?

- Sì, ma…

- Voglio andarmene - disse Rose, con la voce che le vibrò leggermente.

- No.

 

Rose non gli diede retta; senza badare a lui, gli voltò le spalle e uscì dalla biblioteca.

Ma lui la seguì nel corridoio - Rosie! Rosie, ti prego! ROSE!

Rose si bloccò… chiuse un momento gli occhi per prendere fiato. Fece un lungo respiro e si girò di nuovo a guardarlo, tentando di non far trasparire la sofferenza che la stava tormentando dall’interno.

- Sono le otto passate. Il banchetto di Halloween è appena cominciato e la nostra scommessa è finita. Malfoy - spiegò Rose, tentando di mantenere fredda la sua voce. Ma gli occhi le bruciavano, come se fossero stati ricoperti di spine - Questi erano i patti. Adesso, ognuno per la sua strada.

Lui scosse la testa… pareva aver perso la sua naturale spavalderia - Non lo vuoi davvero, Rose…

Lei lo guardò, sbattendogli in faccia tutta la delusione che aveva accumulato.

- Lasciami stare, Scorpius. Questo me lo devi… - le si spezzò la voce.

Senza che lui potesse fare niente, proseguì a passo svelto verso il corridoio e non appena girò l’angolo, prese a correre velocemente, come se volesse più fermarsi… e lo stesso fecero le sue lacrime.

 

 

Questo è stato il penultimo capitolo!

Questa volta ho deciso di non postare l’anticipazione del prossimo, nonché ultimo capitolo, perché non voglio rovinarvi la sorpresa; ma per chi proprio non riuscirà a resistere, potrà trovare qualche piccola anticipazione sul blog, nei prossimi giorni…

 

Detto ciò… passo a ringraziare di cuore, voi che avete letto, aggiunto la storia tra seguiti e preferiti, ma soprattutto voi che avete recensito:

 

Francydenis: ecco tornato il tuo amato! Solo che stavolta ha combinato un bel casino, non trovi?

Timetofly: Mi dispiace se anche stavolta ho aggiornato con un certo ritardo… ma il mio tempo sembra essere diminuito in queste vacanze! Sono felice che la storia ti piaccia… spero sia così anche per il finale!

Maggyeberty: si, devo dire che James è stato un bel furbacchione! Ma nella mia testa, ciò che era accaduto fra loro due non è stato programmato, quindi James è parzialmente perdonato, diciamo! Ti ringrazio tanto per i complimenti, sei troppo gentile! Sarei felice di avere un tuo parere anche su questo capitolo!

Anthy: grazie, sono felice che la storia ti piaccia! Eh sì… purtroppo la cosa è degenerata! Di questo cosa ne pensi?  XD

Piccola_Star: Povera Dominique! Stavolta lei non ha colpe… Scorpius ha fatto davvero un gran casino! Ci riuscirà?

Maricuccia: Bè, diciamo che Dom ha mantenuto la sua postazione neutrale. Ma sarà ancora così, dopo quello che è successo?

Musicmylife: …e invece c’è ancora un altro capitolo! Dovrai aspettare un altro capitolo prima di sbarazzarti di me! :p :p ovviamente scherzo… anzi, ti ringrazio per avermi accompagnata durante l’intera storia senza stancarti mai! Grazie di cuore!

TullyDomy: Sono felicissima che ti piaccia, grazie! Di questo che mi dici? Alla prossima!

SorellinaMalfoy: Grazie mille, sei gentilissima ! Spero che questi ultimi capitoli non ti deludano!

Ombrosa: Ti ringrazio tanto! E ti assicuro che le tue idee non sono affatto strampalate: potrebbero essere più che plausibili. Spero che l’ultimo capitolo (e questo anche, certo) ti piaccia ugualmente!

Alice_: Puoi stare tranquilla: come vedi James non ha responsabilità! Scorpius ha fatto tutto da solo…!

Lily_94: Eh sì. L’anticipazione non prometteva nulla di buono, ma qualche scena mielosa c’ è stata lo stesso!

 Nabiki93: Sì, sì…nulla di preoccupante! Solo un flirt estivo (che è bastato a mandare Al fuori di testa!)!!!! Alla prossima!

Akatsuki: Grazie, grazie, grazie! Anche io ero parecchio soddisfatta di quel capitolo… questo invece, mi convince un po’ meno… tu cosa e pensi?

 

 

Quindi… per chi ne avrà voglia, l’appuntamento è al prossimo capitolo!

Vi abbraccio tutti!!!!!!

 

PS: I più attenti, avranno notato che non mi sono soffermata su alcuni particolari. Ebbene, vi assicuro che non è stata una dimenticanza, verrà spiegato tutto nel prossimo.

Per chi non ha notato nulla di sospetto… meglio così! Vuol dire che la trama è comprensibile lo stesso…!

 

 

 

 

   
 
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