La mattina dopo, Rose si svegliò con il sorriso.
Sorriso che le rimase stampato in faccia mentre si
lavava, sceglieva gli abiti da indossare, si vestiva, scendeva le scale del
dormitorio.
Un sorriso che lei stessa avrebbe definito “ebete”. Ma
stavolta era diverso.
Era lei, Rose Weasley, a provare le emozioni nascoste
dietro quel sorriso ebete, che le si incrinò quando vide chi la stava
attendendo vicino al portone della Sala
Grande.
Pensò di passare dritta e fare finta di non vederli,
per evitare di rovinarsi l’umore. Ma non ne ebbe il tempo…
- Rosie! - lo sguardo di Albus si illuminò nel
vederla. Le andò subito incontro, seguito a ruota da un Hugo, decisamente meno
entusiasta.
Suo malgrado, Rose non riuscì ad essere arrabbiata con
il cugino - Ciao, Al. Hugo.
Il fratello le rispose con un cenno della testa.
- Senti, Rosie… ti volevo chiedere scusa, ancora -
attaccò Albus, passandosi una mano tra i capelli già scompigliati - Davvero,
non sai quanto mi dispiace. Sono stato un idiota. Un totale idiota… -
aggiunse con enfasi.
- Albus, non ti preoccupare - lo rincuorò Rose - E’
acqua passata, non ci pensiamo più.
Albus la abbracciò, prendendola in contropiede - Oh,
Rosie… meno male… temevo che fossi ancora arrabbiata. Ti prometto che non mi intrometterò
più… ho già chiesto scusa anche a Scorpius.
Rose spalancò gli occhi, imbarazzata, stretta nell’abbraccio
stritolatore del cugino, che non dava segno di volerla mollare.
Lei
gli diede due colpetti sulla spalla - Ok, Al… apposto, allora.
Albus
si decise a lasciarla andare, con un’espressione alquanto sollevata.
- Ehm…
bene! - disse Rose, guardando l’uno e l’altro - Io andrei a fare colazione…
- NO,
aspetta! - la bloccò Albus, rivolgendo un’occhiata eloquente ad Hugo - Anche
Hugo deve dirti una cosa.
Suo
fratello fulminò Albus con un’occhiataccia.
- Si’…
bè… ti chiedo scusa anch’io, Rosie - disse Hugo, continuando a guardar male
Albus. Rose pensò che il cugino lo avesse obbligato a scusarsi per riguadagnare
qualche punto - Va bene, se esci con Malf…. Con Scorpius - pronunciò
quel nome come se lo avesse sputato.
Albus
pareva piuttosto soddisfatto, mentre guardava Hugo come se fosse il suo
studente preferito e stava facendo una bellissima interrogazione.
- Oh,
bè… grazie, Hugo - rispose Rose, trattenendo un sorriso.
- Però,
al primo sbaglio, gli spezzo le gambe! - si affrettò ad aggiungere Hugo, con un
tono decisamente più convinto.
- Hugo! - lo riprese subito Albus.
-
Cosa? - chiese allibito Hugo, con una faccia angelicamente innocente, come se
davvero non capisse il rimprovero. Espressione ereditata da Ronald Weasley,
ovviamente.
Rose
si coprì la bocca con una mano, temendo davvero di sbottargli a ridere in
faccia. In qualche modo, trovava tenerissimo il modo in cui Albus e Hugo
stavano tentando di farsi perdonare.
Hugo
alzò gli occhi al cielo, probabilmente al limite della sopportazione.
- E va
bene, va bene - acconsentì alla fine -
Rosie, scusa. Puoi uscire con chi ti pare. Anche se è un Malfoy.
Si
voltò verso Albus, con un’espressione che significava “Va bene così?”.
Il
cugino annuì.
- E…?-
lo incitò ancora.
Hugo
sbuffò - E non dirò niente a mamma e papà, finchè non riterrai che sia il
momento giusto - concluse, come se stesse recitando una frase imparata a
memoria. Cosa che. Probabilmente era così.
Strinse
le labbra e prima che Hugo avesse il tempo di fuggire, lo strinse in un
abbraccio forte, di quelli che lui
odiava. Ma non poteva farci niente.
- Ti
voglio, bene… - gli sussurrò in un orecchio. Da notare che Rose ebbe l’accortezza di sussurrarglielo,
perché sapeva che, se qualcuno li avesse sentiti, Hugo sarebbe sprofondato per
la vergogna.
suo
fratello, imbarazzato, le diede due pacchette su una spalla, rigido sul suo
posto, e anche se non poteva guardarlo in faccia, Rose era sicura che fosse
arrossito, quando, a bassa voce le rispose:
- Ehm…
sì, grazie. Anche io.
Quando
Rose tornò a guardare il cugino, notò che Albus sfoggiava un sorriso a
trentadue denti; i suoi occhi scintillavano di soddisfazione.
- Bene
- disse, battendo una volta le mani, con fare spiccio - Rose, non vogliamo
trattenerti. Stavi andando a fare colazione, no?
- Mhm
sì, in effetti…
-
Perfetto, allora - concluse Albus, afferrando Hugo per un braccio e
trascinandoselo via - Buon appetito! E buon Halloween.
Rose
li salutò con un gesto della mano, divertita dall’artistico comportamento dei
due.
In
Sala Grande non c’era molta gente. Tanti studenti di solito, non scendevano per
niente la domenica a fare colazione, tra cui anche Dominique.
E quella
settimana non era stato diverso. Rassegnata, Rose raggiunse il tavolo dei
Grifondoro, senza prima aver lanciato un’occhiata verso quello dei Serpeverde.
Ma lui
non c’era.
Meglio
così. Almeno avrebbe avuto un po’ di tempo per pensare.
Sì,
pensare a quello che le aveva detto quella notte Dominique, a quello che il
banchetto di Halloween avrebbe portato…
- Come
mai questa mattina mi sembri ancora più bella del solito?
Una
voce, quella voce, era arrivata a scombinare il filo logico dei suoi pensieri.
Che poi, di logico non avevano mai avuto nulla.
Rose
si voltò verso Scorpius, che si era seduto accanto a lei, sulla panca e la
guardava tranquillo, senza il minimo imbarazzo. I capelli scompigliati e la
felpa scura gli conferivano un’aria più… vera.
Rise -
Credo che tu abbia sbagliato persona, Scorpius… - gli disse, sentendosi
arrossire.
- No.
Non ho sbagliato - confermò lui - Mi sto riferendo proprio alla meraviglia che
ho davanti… buongiorno, Rose.
Il
cuore di Rose perse un battito.
Chi
avrebbe mai scommesso anche solo un galeone, che lei, Rose Weasley, sarebbe
entrata in brodo di giuggiole di fronte allo sguardo grigio di Scorpius Malfoy?
Nessuno,
appunto.
-
Buongiorno anche a te… - disse lei, riuscendo a nascondere quell’emozione che
minacciava di toglierle il fiato.
Scorpius
le sorrise, avvicinandosi ancora di più - Non penserai di cavartela con un “buongiorno”,
vero?
Il
buon proposito di respirare, andò a farsi una passeggiata quando le labbra di
Scorpius si posarono gentilmente sulle sue. Senza che potesse far nulla per
controllare i suoi stessi movimenti, percepì le sue mani risalire verso il
volto di Scorpius, per accarezzargli il viso ricoperto da una corta barbetta
bionda…
Fu in
quel momento che Rose si rese conto che la linea di confine era vicinissima.
“…devi
farmi un favore: assicurati che le sue intenzioni siano serie, prima di
innamorarti di lui…”.
La
voce di Dominique le rimbombò nella testa.
Sua
cugina aveva ragione.
Rose
si allontanò da Scorpius, con uno scatto repentino. Sul volto di lui, si
dipinse un’espressione a metà tra la sorpresa e la confusione.
- Hei…
tutto bene?
Lei
annuì lentamente, senza osare guardarlo - Anzi no - aggiunse poi, ripensandoci.
Scorpius
alzò le sopracciglia, invitandola a continuare.
Rose
respirò profondamente, convincendosi a chiedergli ciò che la stava lacerando
dalla notte scorse.
Ma il
fatto era che aveva una fottutissima paura di scoprire la risposta.
-
Scurpius, devo chiederti una cosa… - riuscì a dire, infine - Devi dirmi… dimmi
che tutto questo non ha nulla a che fare con la scommessa…
Nel
pronunciare l’ultima parte, riuscì a trovare la forza per guardarlo negli
occhi.
Fu uno
scambio di emozioni: timore e imbarazzo da una parte, confusione e incredulità dall’altra.
Rose
si morse il labbro a sangue, interpretando l’esitazione di Scorpius come una
risposta alla sua domanda. Ma un brivido caldo le percorse il corpo quando,
quando sentì un dito di Scorpius solleticarle la mandibola, mentre il volto di
lui si rilassava.
- Non
me ne frega più niente della scommessa, da quando hai accettato di farla, Rose…
- le disse piano, seguendo con lo sguardo i movimenti del suo dito sul volto di
lei - E se non mi credi ancora, domani mattina, quando la settimana sarà ufficialmente finita e la
scommessa terminata, avrai la conferma e che tutto questo è vero - la guardò
negli occhi, serio - Ancora ci credo neanche io, Rose…
Stavolta
fu Rose a non resistere al suo sguardo e ad affrettarsi a tappargli la bocca
con la convinzione che quel bacio non aveva un secondo fine. Non ce lo aveva.
- Devo
andare via, per qualche ora… - biascicò lui, sorridendo, mentre a malincuore si
staccava da lei - Ho un giro di perlustrazione ai piani alti.
- Di
domenica mattina? - chiese lei, stupita, mentre Scorpius le prendeva una mano,
lasciando che le loro dita si incrociassero.
- Sì -
confermò Scorpius, baciandole la mano che stringeva - Sai, fino alla settimana
scorsa non andavo tanto d’accordo con la Caposcuola…
- Oh!
- fece Rose, spalancando gli occhi.
Adesso
ricordava.
Era
stata lei stessa ad affidare a Malfoy il giro di perlustrazione della domenica
mattina, per quella settimana. La più odiosa delle ronde.
Scorpius
le sorrise alzandosi - Ci vediamo a pranzo - le diede un altro bacio sulla mano,
prima di lasciargliela - Magari questo pomeriggio possiamo stare un po’ insieme
se ti va.
Rose
sospirò, mentre il suo cuore continuava a batterle all’impazzata - Certo che mi
va.
In
risposta, lui le fece un occhiolino e si allontanò, con la solita, insostituibile
eleganza di sempre.
*
Per la
prima volta, Rose era riuscita a trascorrere una giornata senza aprire un
libro.
La
cosa bella era che il pensiero non l’aveva minimamente sfiorata.
Dopo
il pranzo, Scorpius le aveva chiesto se aveva voglia di andare a vedere gli
allenamenti di Quidditch. Poi erano rimasti un po’ sotto, al campo da Quidditch
e avevano chiacchierato e… chiacchierato.
Albus
era stato sdolcinatamente cordiale per tutto il giorno. Evidentemente, la paura
di vedere Rose allontanarsi da lui di nuovo era peggio di qualsiasi altra
punizione. Anche Hugo sembrava voler mantenere la pace; quando Scorpius si era
avvicinato al tavolo dei Grifondoro, sotto lo sguardo shockato dei membri
Weasley- Potter, per invitarla agli allenamenti, si era limitato a borbottare
qualche commento incomprensibile, ma non aveva obiettato.
Il
pomeriggio era trascorso velocemente e quando Rose e Scorpius erano passati
davanti alla Sala Grande, mentre risalivano, erano rimasti qualche minuto ad
osservare l’allestimento della sala per il banchetto di Halloween di quella
sera.
- Oh,
mi ero quasi dimenticata! - esclamò Rose all’improvviso mentre entravano nella
Sala.
Scorpius
la guardò interrogativo, mentre un gruppo di studenti schiamazzanti li
superava, entusiasti per la cena che tra poco avrebbero gustavo.
- Ho
dimenticato di restituire il libro di Rune Antiche in biblioteca - disse, nel
panico.
L’espressione
di Scorpius si ammorbidì - Tutto qui? Bè, lo restituirai domani.
Ma lei
scosse la testa.
- No,
no. Non capisci… il termine di riconsegna era oggi! - spiegò, agitata - Devo
andare a riportarlo.
-
Cosa? - fece Scorpius, incredulo - Ma il banchetto sta per iniziare… mancano
pochi minuti alle otto. Probabilmente la biblioteca avrà chiuso. E poi… non è
la fine del mondo se glielo riporti domani - la rassicurò lui, sfiorandole un
braccio - Credi che stasera Madama Pince si metterà a vedere chi doveva
riconsegnare dei libri e non lo ha fatto?
Rose
alzò le sopracciglia - Sì. Ovvio che lo farà… devo andare.
Scorpius
sospirò, rassegnato. Si passò una mano tra i capelli biondi, freschi di shampoo
- D’accordo. Ti accompagno.
- No,
no… non preoccuparti. Faccio un salto alla torre a riprenderlo e glielo
riporto. Non ci metterò molto.
Rose gli
sorrise, alzandosi sulle punte per stampargli un bacio sulle labbra - Torno
subito.
- Come
vuoi. Io ti aspetto qui - le disse Scorpius, infilandosi le mani nelle tasche
dei jeans.
Rose
marciò spedita fino alla torre dei Grifondoro, maledicendosi per essere stata
così sbadata.
Non le
era mai capitato di dimenticarsi di restituire un libro, mai.
E
sapeva quanto questa cosa mandasse in bestia Madama Pince. Siccome la
biblioteca era per Rose un vero e proprio rifugio, di tutto aveva bisogno
tranne che inimicarsi la bibliotecaria.
Dopo
avere detto la parola d’ordine, saettò verso il dormitorio, recuperò il libro e
riscese.
In
giro non c’era un’anima.
Ovviamante.
Erano
tutti al banchetto, dove anche lei avrebbe dovuto essere.
Con il
fiatone raggiunse la biblioteca, buttandosi praticamente contro il pesante
portone.
Era ancora aperta, grazie al cielo.
Filò a
passo svelto lungo il corridoio, ancora capacitandosi di essersi davvero
dimenticata di restituire un libro.
Fila
tre, scaffale sette.
Quando
infilò il libro nel buco al suo posto, sentì il panico scivolare via dal suo
corpo.
Merlino,
ce l’aveva fatta.
Si
appoggiò con le mani su un tavolino là vicino, chiudendo gli occhi per
riprendere fiato.
Fu in
quel momento, che percepì la pressione di due mani sui suoi fianchi. Si irrigidì,
sentendo qualcuno muoversi alle sue spalle e farsi più vicino.
- Solo
Rose Weasley si sarebbe scapicollata a riconsegnare un libro, la sera di
Halloween, pochi minuti prima del banchetto - le sussurrò la voce di Scorpius
nell’orecchio.
Lei
ridacchio, non avendo ancora abbastanza fiato per parlare.
Si
voltò verso di lui, sorridendogli.
- Che
ci fai tu qui? - riuscì a dire poi, ricomponendosi - Non dovresti essere in
Sala Grande?
Scorpius
piegò le labbra sottili in un sorrisetto che fece perdere di nuovo il respiro a
Rose , mentre si avvicinava al suo collo e sussurrava - Mancava una persona…
fondamentale - ad ogni parola., a bocca di lui sfiorava leggermente il
collo di lei, che rabbrividì ogni volta.
Ma un
cigolio li riscosse.
Un
cigolio simile a quello prodotto dalla porta che si apre e si richiude.
E poi…
passi.
- Madama
Pince! - esclamò Rose a bassa voce, spostando Scorpius di lato. Lui in
risposta, ghignò divertito.
-
Calmati, Rosie… al massimo ci sbatterà fuori di qui.
Rose impallidi.
Lei
che veniva sbattuta fuori dalla biblioteca?
Sua
madre l’avrebbe come minimo diseredata.
I
passi ormai erano vicinisimi…
Madama
Pince sarebbe sbucata da un momento all’altro…
Ecco…
l’ombra si faceva sempre più vicina… svoltava l’angolo…
No.
Non era esattamente Madama Pince.
La
bibliotecaria non aveva quelle gambe così lunghe e snelle.
Non
aveva quel fisico perfetto.
Non
aveva i capelli così lunghi e fluenti.
Non
aveva diciotto anni.
E non
si chiamava Belinda Johnson.
- Oh!
- esordì la ragazza, trovandoseli davanti - Oh, mi avete spaventata! - esclamò
Belinda, portandosi una graziosa mano sulla bocca.
“Ah,
noi?”
- Ciao, Belinda… - la salutò, gentilmente Rose, chiedendosi se, a quel punto,
avrebbe preferito che ad attivare fosse stata davvero la Pince.
-
Salve, ehm… Rose! - ripose Belinda, con un sorriso caldo, sembrando vagamente a
disagio nel rivolgerle la parola. Ma la sua espressione divenne vagamente
infastidita quando si voltò a guardare Scorpius - Scorpius, si può sapere cosa
fai qui? - gli chiese - hai una vaga idea di che ore sono?
Scorpius
scosse le spalle, a disagio, lanciando occhiate furtive all’una e all’altra -
No. Dovrei?
- Sono
le otto e dieci passate! - sbottò istericamente Belinda, corrugando la fronte -
Questo vuol dire che ti ho aspettato per oltre venti minuti. E’ tardissimo!
Rose
guardava la scena vagamente confusa, anzi molto confusa.
Belinda
appariva davvero scocciata per qualcosa, mentre Scorpius era l’immagine dell’innocenza.
-
Ritardo per cosa, scusa? - chiese infatti, con il suo solito tono freddo- distaccato.
- Per
il banchetto, Scorpius - spiegò Belinda, visibilmente impegnata a mantenere il
controllo. Il suo piede batteva freneticamente sul pavimento lucido - Dovevamo
andare al banchetto insieme, ricordi?
A
Rose, per un momento mancò la terra sotto i piedi.
Riuscì
a non traballare, attaccandosi alla tenue possibilità che avesse capito male.
Si
voltò velocemente verso Scorpius, sperando in un segno, un gesto che le facesse
capire che aveva frainteso.
Ma l’unica
cosa che vide, fu il ragazzo che, con gesti lenti si passò una mano trai
capelli, borbottando un’imprecazione.
- Mi
hai chiesto di accompagnarti un paio di giorni fa, ti sei dimenticato? - incalzò
Belinda, incrociando le braccia, visibilmente offesa.
-
Belinda, non è il momento… - le disse Scorpius, senza osare guardare verso
Rose.
- Che…
che cosa? - sibilò la Serpeverde. Se prima era offesa, adesso era seriamente
incazzata - Scorpius, che giochetti pensi di fare? - gli disse, alzando la voce
- Sai quanti inviti ho rifiutato per venire con te? Ne hai una vaga idea?
-
Senti, mi dispace…
- Non
me ne frega niente che ti dispiace! Pensi di potermi usare quando ti pare e poi
fregartene? Bè, ti sbagli… avevi detto che avresti sistemato la storia - mimò
le virgolette con le dita, perfettamente smaltate- con… lei… - indicò Rose - entro
domenica sera. E mi hai chiesto di accompagnarti… con una certa insistenza, se
non ricordo male!
Rose
aveva perso il filo del discorso… parole e pensieri stavano formando un vortice
nella sua testa, che minacciava di travolgerla. Sentì indistintamente la voce
di Scorpius che rispondeva, ma non distinse le parole.
Non
avevano più importanza ormai… ne aveva sentite già troppe.
… al
banchetto insieme…
… che
giochetti pensi di fare?…
…
avresti sistemato la storia con lei…
…
entro domenica…
… mi
hai chiesto di accompagnarti…
… con
una certa insistenza…
… con
una certa insistenza…
…avresti
sistemato la storia con lei…
Rose
scosse la testa, mentre un nodo stretto le stringeva lo stomaco. Indietreggiò
di pochi passi, andando ad urtare un tavolino dietro di lei…
A quel
rumore, Scorpius si voltò verso di lei - Rose… ti posso spiegare.
Belinda
aveva smesso di urlare. Sembrava mortificata.
Rose sentì
un moto di compassione nascere in lei, nei confronti dell’altre. Anche se
probabilmente, avrebbe dovuto compatire se stessa…
Sbattè
le palpebre, come se non riuscisse a credere che quella situazione fosse
davvero la realtà…
Avevano
ragione.
Avevano
ragione tutti.
Malfoy
è Malfoy, basta.
Dove
aspettarselo.
Hugo
glielo aveva detto… e anche Albus, e… James.
Si
morse le labbra, imponendosi di non piangere.
Perché
quelle sarebbero state lacrime di rabbia, nient’altro.
Nient’altro.
- Non
c’è niente da spiegare - fu la risposta di Rose, che con passo stranamente
fermo si diresse verso la porta. Ma poi si voltò di nuovo - Belinda… mi
dispiace per il ritardo. E’ stata… - le ultime parole le mancarono - colpa mia
- riuscì a concludere.
Non
guardò la faccia della ragazza, né niente.
L’unica
cosa che voleva era andare via.
-
Rose! Aspetta! - Scorpius la fermò per un braccio, quando lei era vicinissima
all’uscita - Ti prego, aspetta…
Ma
Rose si divincolò dalla presa, senza degnarlo di una parola.
Scropius
non si arrese; con una presa rigida, l’afferrò per le spalle, bloccandola -
Voglio spiegarti come stanno le cose…
Lei lo
spinse indietro, con tutta la forza che aveva - Te lo dico io come stanno! -
disse Rose scacciandosi - Hai vinto, Scorpius. Hai vinto… - ammise amaramente -
Era solo questo che volevi, no?
Lo
guardò decisa negli occhi. In quelli di Scorpius riusciva a scorgere un
sentimento indecifrabile.
- No,
no, no Rose! Non è così… - obiettò, il volto solitamente pallido era
leggermente colorito - La scommessa non c’entra niente! Niente, cazzo!
- Le
hai chiesto davvero di accompagnarti?
- Sì,
ma…
-
Voglio andarmene - disse Rose, con la voce che le vibrò leggermente.
- No.
Rose
non gli diede retta; senza badare a lui, gli voltò le spalle e uscì dalla
biblioteca.
Ma lui
la seguì nel corridoio - Rosie! Rosie, ti prego! ROSE!
Rose
si bloccò… chiuse un momento gli occhi per prendere fiato. Fece un lungo
respiro e si girò di nuovo a guardarlo, tentando di non far trasparire la
sofferenza che la stava tormentando dall’interno.
- Sono
le otto passate. Il banchetto di Halloween è appena cominciato e la nostra
scommessa è finita. Malfoy - spiegò Rose, tentando di mantenere fredda la sua
voce. Ma gli occhi le bruciavano, come se fossero stati ricoperti di spine -
Questi erano i patti. Adesso, ognuno per la sua strada.
Lui
scosse la testa… pareva aver perso la sua naturale spavalderia - Non lo vuoi
davvero, Rose…
Lei lo
guardò, sbattendogli in faccia tutta la delusione che aveva accumulato.
-
Lasciami stare, Scorpius. Questo me lo devi… - le si spezzò la voce.
Senza
che lui potesse fare niente, proseguì a passo svelto verso il corridoio e non
appena girò l’angolo, prese a correre velocemente, come se volesse più fermarsi…
e lo stesso fecero le sue lacrime.
Questo è stato il penultimo capitolo!
Questa volta ho deciso di non postare l’anticipazione del prossimo, nonché
ultimo capitolo, perché non voglio rovinarvi la sorpresa; ma per chi proprio
non riuscirà a resistere, potrà trovare qualche piccola anticipazione sul blog,
nei prossimi giorni…
Detto ciò… passo a ringraziare di cuore, voi che avete letto, aggiunto la
storia tra seguiti e preferiti, ma soprattutto voi che avete recensito:
Francydenis: ecco tornato il tuo amato! Solo che stavolta ha combinato un
bel casino, non trovi?
Timetofly: Mi dispiace se anche stavolta ho aggiornato con un certo ritardo…
ma il mio tempo sembra essere diminuito in queste vacanze! Sono felice che la
storia ti piaccia… spero sia così anche per il finale!
Maggyeberty: si, devo dire che James è stato un bel furbacchione! Ma nella
mia testa, ciò che era accaduto fra loro due non è stato programmato, quindi
James è parzialmente perdonato, diciamo! Ti ringrazio tanto per i complimenti,
sei troppo gentile! Sarei felice di avere un tuo parere anche su questo
capitolo!
Anthy: grazie, sono felice che la storia ti piaccia! Eh sì… purtroppo la
cosa è degenerata! Di questo cosa ne pensi?
XD
Piccola_Star: Povera Dominique! Stavolta lei non ha colpe… Scorpius ha
fatto davvero un gran casino! Ci riuscirà?
Maricuccia: Bè, diciamo che Dom ha mantenuto la sua postazione neutrale. Ma
sarà ancora così, dopo quello che è successo?
Musicmylife: …e invece c’è ancora un altro
capitolo! Dovrai aspettare un altro capitolo prima di sbarazzarti di me! :p :p
ovviamente scherzo… anzi, ti ringrazio per avermi accompagnata durante l’intera
storia senza stancarti mai! Grazie di cuore!
TullyDomy: Sono felicissima che ti piaccia,
grazie! Di questo che mi dici? Alla prossima!
SorellinaMalfoy: Grazie mille, sei gentilissima
! Spero che questi ultimi capitoli non ti deludano!
Ombrosa: Ti ringrazio tanto! E ti assicuro che
le tue idee non sono affatto strampalate: potrebbero essere più che plausibili.
Spero che l’ultimo capitolo (e questo anche, certo) ti piaccia ugualmente!
Alice_: Puoi stare tranquilla: come vedi James
non ha responsabilità! Scorpius ha fatto tutto da solo…!
Lily_94: Eh sì. L’anticipazione non prometteva
nulla di buono, ma qualche scena mielosa c’ è stata lo stesso!
Nabiki93:
Sì, sì…nulla di preoccupante! Solo un flirt estivo (che è bastato a mandare Al
fuori di testa!)!!!! Alla prossima!
Akatsuki: Grazie, grazie, grazie! Anche io ero
parecchio soddisfatta di quel capitolo… questo invece, mi convince un po’ meno…
tu cosa e pensi?
Quindi… per chi ne avrà voglia, l’appuntamento è
al prossimo capitolo!
Vi abbraccio tutti!!!!!!
PS: I più attenti,
avranno notato che non mi sono soffermata su alcuni particolari. Ebbene, vi
assicuro che non è stata una dimenticanza, verrà spiegato tutto nel prossimo.
Per chi non ha
notato nulla di sospetto… meglio così! Vuol dire che la trama è comprensibile
lo stesso…!