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Autore: Achamo    05/01/2010    0 recensioni
Cell e il suo possibile erede. A sette anni dalla fine dell'incubo "dell'essere perfetto" il piccolo Kirami cerca di far capire al mondo di non essere malvagio e ambizioso come il padre...
Questa è la mia "prima" fanfiction e comincia con un pò di tristezza, ma questo dipende dal mio umore, ... spero vi piaccia. Buona lettura!
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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because the moon...

Riepilogo:   Kirami, arrivando a Parsley City, semina il panico tra i cittadini che chiamano in aiuto l’eroe mondiale Mr. Satan, ma dall’alto di un edificio, osserva la scena anche un altro eroe.

Because the moon is following us

Kirami:”Anche lei m’ha chiamato ‘mostro’, perché?”.

Mr. Satan:”Ahahaha … come? … perché ti chiamo mostro? AHAHAH!”.

Quelle risate resero l’aria ancora più pesante e cominciarono a far innervosire Kirami.

Kirami, ormai pronto a scoppiare dalla rabbia:” LA VUOLE SMETTERE DI RIDERE????!!!!!”.

Mr. Satan:”Oh! …”.

Silenzio.

Mr. Satan:”Ascolta  minuscolo Cell, non ti lascerò distruggere ancora una volta questa città!”.

Kirami:”Cell? … chi sarebbe?!”.

Mr.Satan:”Ma che domande fai?! … tuo zio o tuo padre, sarà comunque un tuo parente no?”.

Kirami:”Padre …”. Gli vennero le lacrime agli occhi.

Mr.Satan:”Come fai a essere uguale a lui e a non sapere chi sia?!”.

La commozione di Kirami si trasformò in rabbia.

Kirami:”Ha detto ‘ancora una volta’, quindi Cell ha distrutto questa città inutile dai cittadini spregevoli anni fa ?”.

Mr.Satan:”Ehi come ti permetti! …  ebbene si, ma ora farai la sua stessa fine! IO IL GRANDE Mr.SATAN SCONFIGGERO’ ANCORA UNA VOLTA IL MALVAGIO! AHAHAHA”.

In quel momento, dalla cima di un palazzo in cui i dipendenti degli uffici che lavoravano accanto ai vetri osservavano la scena, ascoltava e rifletteva Super Sayaman. Il suo mantello rosso danzava sotto l’effetto del vento e il suo sguardo fiero osservava la scena.

Kirami furente scatenò la sua forza con un urlo tremendo.

I due paladini della giustizia sobbalzarono. I cittadini fuggivano in ogni direzione, come se fossero formiche terrorizzate da un’enorme invasore della loro colonia.

Super Sayaman decise d’intervenire, così scese dalla cima dell’edificio.

Kirami smise di gridare. Il suo sguardo si perse nella profondità del cielo azzurro e divenne vuoto. Sospirando disse:”Nonna, nonno chi sono …?”.Gli si chiusero le palpebre e cadde a terra privo di forze. Il piccolo non sapeva ancora controllare la sua rabbia.

L’eroe, Gohan, si posizionò davanti al piccolo, puntò i piedi, congiunse le braccia e si piegò sulle gambe. Era pronto a lanciare una possente Kamehameha, quando nonno Genki, correndo in fretta, con tutte le sue forze gridò:”NO!!! Ragazzo non farlo! Quello è il mio nipotino!”.

Nonna Yukai:”Resisti piccolino mio! I nonni sono qui!”.

Gohan confuso:”State indietro! Può essere molto pericoloso!”.

Dalle mani dell’eroe, uscì un bagliore bianco.

Nonno Genki:”NOOOO!”.

Prontamente l’impavido vecchietto si mise tra Kirami e Gohan.

Gohan:”Si sposti!”.

Nonna Yukai corse più veloce che poteva per soccorrere il nipotino.

Nonno Genki:”Io non mi muovo!”.

Gohan:”Le ripeto che è pericoloso!”.

Nonno Genki:”Te sei pericoloso ragazzo con quella lampadina accesa nelle mani!”.

Gohan rimase attonito. Quelle parole, oltre a essere quasi ironiche, avevano molto coraggio.

Nonna Yukai si gettò vicino a Kirami e lo abbracciò con forza.

 Nonna Yukai:”Ci sono i nonni! Ora torniamo a casa tesoro”.

Kirami riaprì leggermente gli occhi e sorrise alla vecchietta con dolcezza.

C’era chi guardava la scena con enorme stupore e chi tra le lacrime. Come potevano quei vecchietti amare così tanto il figlio di un mostro?

Gohan interruppe l’attacco e rimase immobile mentre Genki e Yukai portavano via Kirami.

[…]

Kirami riaprì dolcemente gli occhi a causa di un vociare nella sua testa.

Era steso sul suo letto, nella casa in cui aveva sempre vissuto.

Kirami:”Che si stato un brutto sogno? …”.

Scese dal letto e si diresse in cucina. Nonna Yukai filava sulla sua bella sedia a dondolo in legno bianca e azzurra in stile “Old America” accanto al camino. Nonno Genki tagliava la legna nel piccolo, ma verdeggiante cortile della casetta.

Questa scena la poteva osservare ogni giorno, ma oggi gli pareva più bella del solito.

Nonna Yukai si voltò e disse:”Buon giorno Kirami … come hai dormito?”.

Kirami s’affrettò a rispondere:”Non bene … ehm, nonna, posso farti una domanda?”.

Nonna Yukai scosse la testa per dargli il consenso.

Kirami:”Chi è Cell?”.

Continua …

 

P.s. --> scusate il ritardo :P






PURA FINZIONE SCARLATTA
J.


   
 
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