!!
Questo capitolo è un terzo degli altri (non del primo in
particolare, quindi è proprio un'eccezione). E in realtà non capisco il perché.
Insomma, è un capitolo di passaggio, tipo?
Ho pensato se dovevo allungarlo
(ma poi si sarebbe "sentito"), se dovevo spostare la fine un po' più avanti
nell'inizio del capitolo 3 (ma poi ci sarebbe stata un'incongruenza
strutturale). Non so se supplirò postando prima il terzo, perché mi sono imposta
una certa tabella di marcia (e in più ho un esame da preparare). Boh, vedrò cosa
riusciranno a fare le mie manine sante.>
(PS: C'è una frase piena di incisi esageratamente lunghi. Lo so. Ma mi piace troppo! Perdonatemi!!) !!
Capitolo due - READY, STEADY, GO!
Hermione era furibonda con me. Anche se
l'unica cosa che era cambiata per me era che Harry non mi diceva più -Herm ti
saluta.- dopo aver parlato con lei al telefono.
Ero certo che lei si stesse
facendo delle paranoie assurde per quel che le avevo detto.
L'avevo fatto
apposta.
Pensavo che Harry mi avrebbe tipo sgridato, ma non lo fece. Per i
motivi che gli avrei elencato se invece avesse osato aprir becco.
1. Era
stufo marcio peggio di me.
2. Mi aveva fatto sorbire Hermione me
nolente.
3. Poteva benissimo aspettarselo. Colpa sua.
Comunque, alla fine
presi in mano la situazione. O Harry sarebbe uscito di testa.
(Si sa, i
tira-e-molla tra fidanzati e amici hanno fatto a pezzi uomini più forti del mio.
E il mio ha fatto fuori Voldemort, cioè!)
Ero a casa sua da solo (Harry era
alle sue lezioni e io ero rimasto lì dalla sera prima), così potei fare le cose
con calma, che io ho bisogno del mio tempo, con certi aggeggi babbani.
Accesi
il suo computer (che poi è un po' anche mio, intendiamoci).
Per avviarlo ci
vogliono quattro minuti. Harry smania peggio di quando mi chiudo in bagno e
siamo in ritardo. A me inizia a dare fastidio ora, ma all'epoca era il tempo
minimo per calmarmi davanti a tutti quei tastini e a quei bip. Che mi danno un
po' di angoscia, non sai mai se si sta accendendo o sta per esplodere
qualcosa.
Presi la mia Golden Card (regaluccio di mamma per i venti,
probabilmente perché teme che senza, girando con Potter, io diventi uno
straccione), la schiacciai nella “macchinetta divertente numero 3” (la numero 1
sono le casse, la 2 la webcam... Anche se quella che avevamo all'ora ci
riprendeva a scatti), che era la stampante “mille cose in una” che Harry si era
regalato per Natale (come per la webcam, ora ne abbiamo una che è circa il 200%
più funzionale. Non fai a tempo a imparare come si usano che escono i modelli
nuovi), e la scansionai.
Quanto mi piace questo verbo!
Comunque,
la scansionai, la ritagliai (al computer, ovviamente!) e la salvai. Poi
la inviai via mail a Hermione.
Ah, il nuovo secolo! Ah, il fidanzato
mezzosangue!
Usai l'indirizzo di Harry, tanto lei avrebbe capito. Harry tempo
dopo tentò di crearne uno per me. Qualcosa tipo dracucciolotto@qualcosa. Lo fermai appena in tempo. Poi lo affatturai.
Beh, allora
dovevo solo aspettare che Hermione tornasse a casa e leggesse la posta.
Ero
sicuro che avrebbe capito.
Sicurissimo.
Quella sera ero andato a “prendere” Harry
all'Accademia, così potevamo tornare a casa insieme.
Robe da fidanzatini,
sì.
E siamo orgogliosi di farle ancora.
Eravamo per strada e guardavamo le
vetrine (io le guardavo. Ad Harry interessano solo computer e Quiddich,
quindi...), quando gli suonò il cellulare.
Mi aggrappai al suo braccio e
dissi:- È per me!-
Lui guardò lo schermo, guardò me e borbottò. - È
Hermione.-
Gli sorrisi.
Rispose. Corsi un po' avanti, dove c'è quel grande
negozio che vende solo cose da donna.
Fissavo un manichino quando mi picchiò
sulla spalla e mi passò il cellulare.
- È per te.- ammise.
Lo presi.
-Ciao carissima.-
- È un'offerta, Malfoy?-
Sorrisi di più. -Un'offerta.
Un'offerta e una sfida.-
-Uhn.-
Ghignai. -Accetti?-
Hermione sospirò.
Non era particolarmente convinta. Ma ha sempre saputo capire quando è il momento
di temporeggiare o meno. E l'amore è come la guerra, no? Nel caso, comunque,
glielo ricordai. -Non pensi sia il momento di attaccare, tesoro?-
La sentii
schioccare la lingua.
-È una sfida.- rispose.
-Sì.-
-D'accordo.
Accetto.-
Sentii un'ondata di euforia drizzarmi i peli delle braccia. Il mio
riflesso nella vetrina mi sorrise malefico. Ma quanto ero figo?
-Bene,
Granger. Che ne dici di questo sabato?-
Dopo esserci messi d'accordo, quando
restituii il cellulare a Harry, lui mi guardò con un'espressione sospettosa.
-Che succede sabato?-
Gli feci l'occhiolino e m'infilai di nuovo nel calore
del suo braccio.
-La prima mossa verso lo scacco matto, amore. Ho la vittoria
in pugno.-
Sapevo tuttavia, nel profondo del mio cuore, che sarebbe stata una
partita a base di sudore e sangue.
I DOMO! Quanto mi mancano!
Grazie mille a (in ordine di
tempo!)
tesar
Rohchan (gioia
bella! ma in realtà ho messo una telecamera nel tuo armadio! E poi, questa
storia è per te, devo in qualche modo permetterti di identificarti, no ^_-?
Scherzo! In realtà ho esempi molto peggiori di come ho descritto Hermione di
trasandatezza... senza bisogno di microspie! E poi di te mi ricordo una
gonnellina rosa e un maglione nero che... una delizia!)
Melchan (Mele ti arpiona e ti tringe al petto!
Dove sei finita, eh? Quei vampiracci coi brillantini ti hanno fagocitato?
Riguardo all'avvertimento... mmh. Metterò What if...? Perché è una "Post
settimo libro senza epilogo", non è proprio una AU.)
Liuzza (Hermione lo sarà ancora per poco! Ehehehe
- la risata malefica di Draco è contagiosa! Draco etero?? Povere donne! E chi se
lo prende uno in perenne sindrome premestruale come lui? Se lo cucchi Harry,
senza rimpianti!)
hele
Miss_Destiny (Mais Merci! Potremmo dire che Ron è un cane
che sa scegliersi bene la cuccia, no? Ha... fiuto. Mamma, questa era
brutta.)